La Scienza di HIV e AIDS
L'HIV o AIDS ha tolto la vita a più di 39 milioni di persone in tutto il mondo, nonostante
tutti gli sforzi fatti finora per prevenire, curare, e comprendere meglio la malattia.
Ma con 35 milioni di persone attualmente infette, che cosa è esattamente, e siamo vicini alla
cura?
Per contrarre l'HIV, il virus deve entrare nel flusso sanguigno,
e spesso viene trasmesso tramite fluidi corporei infetti come sangue, sperma, liquidi vaginali
o latte materno.
Una volta all'interno del flusso sanguigno, l'HIV prende di mira una serie di cellule,
più precisamente le cellule T-helper (CD4), che sono un tipo di globuli bianchi che svolgono
un ruolo essenziale nel sistema immunitario e nel combattere le infezioni.
L'involucro esterno dell'HIV è ricoperto da glicoproteine che mutano frequentemente,
fondamentalmente per ingannare i recettori delle cellule T e non farsi riconoscere.
Una volta legato a determinate proteine della cellula T, inizia a fondersi con le sue membrane,
per poi entrare nella cellula, dove rilascia 2 filamenti di RNA virale e 3 enzimi essenziali
per la replicazione.
Poiché l'HIV è un retrovirus, l'RNA è trascritto in DNA, qui rappresentato da una cerniera
di due filamenti di RNA che si trasformano in DNA.
Questo DNA viene quindi inglobato nel genoma della cellula ospite.
Questo fa sì che le cellule T trattino i geni virali come il proprio e che creino altre
copie del virus.
Queste poi lasciano la cellula ospite e maturano, per poi andare alla ricerca di altre cellule
T.
Il virus è particolarmente difficile da combattere poiché muta molto velocemente.
Pensate che, complessivamente, il processo di replica crea più di 10 miliardi di nuovi
virioni al giorno.
Durante queste fasi iniziali di replicazione, chiamata periodo di latenza, una persona potrebbe
non mostrare i principali sintomi fino a 8 anni.
Se non curato, l'HIV ucciderà le cellule T infettate.
Quando queste cellule T diventano meno di 200 per millimetro cubo di sangue, parliamo
di Sindrome da immunodeficienza acquisita o AIDS.
Arrivati a questo punto, il sistema immunitario viene soppresso ed è molto più suscettibile
a tumori e infezioni opportunistiche come la polmonite.
Una persona non muore di AIDS, ma in realtà di qualche altra malattia da cui il corpo
non è più in grado di difendersi.
Al giorno d'oggi vi è una medicina che aiuta a combattere queste infezioni opportunistiche,
come il Daraprim, causa di molte polemiche quando Martin Shkreli, dell'azienda farmaceutica
Turing, decise di aumentare il prezzo da 13.50$ - 750$ per pillola ...
Ci sono anche farmaci anti-retrovirali che rallentano il virus bloccando determinati
enzimi necessari per la moltiplicazione del virus.
Analogamente, chi è sano ma ha un alto rischio di contrarre il virus, può sottoporsi alla
profilassi pre-esposizione o la PrEP.
Funziona in modo simile ai farmaci antiretrovirali, bloccando l'enzima chiamato trascrittasi inversa.
Per fortuna c'è una speranza di cura: un numero ristretto di persone è immune al virus
dell'HIV, grazie a una mutazione delle cellule T.
Un caso particolare, è stato un sieropositivo che ha subito un trapianto di midollo osseo,
il che significa che gli sono state somministrate nuove cellule staminali che generano cellule
T differenti: nel giro di 20 mesi, non è stata rilevata alcuna traccia del virus nel
suo flusso sanguigno.
Sebbene questa sia un trattamento molto mirato, certamente apre la possibilità di generare
cellule resistenti all'HIV.
Tutto ciò, combinato con altre terapie e misure preventive come preservativi, programmi
di sterilizzazione dell'ago, trasfusioni di sangue sicure, e l'HIV / AIDS potrebbe un
giorno diventare un ricordo del passato.
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la prevenzione.
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