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Tempo di caffè, Tempo di caffè 15: Shopping compulsivo, aeroporti del futuro e tavolo scontato

Tempo di caffè 15: Shopping compulsivo, aeroporti del futuro e tavolo scontato

Buongiorno a tutti care ascoltatrici e cari ascoltatori.

Io sono Laura e anche oggi 28 ottobre vi do un caldo benvenuto a questa nuova puntata di Tempo di Caffè. Oggi vorrei iniziare il nostro appuntamento raccontandovi di una mia grande delusione, seguita da un movimentato pomeriggio di shopping compulsivo, proseguirò parlandovi delle ultime novità che riguardano gli aeroporti e i voli aerei del prossimo futuro e per finire vi racconterò di un tavolo in super saldo acquistato dalla Signora Vinciguerra. Buon ascolto! Qualche giorno fa ho fatto una sorpresa al mio nuovo fidanzato: sono andata a trovarlo a casa sua senza preavviso.

Gli avevo preparato una bella torta al cioccolato. Purtroppo però la sorpresa l'ho ricevuta io: l'ho trovato in compagnia di un'altra. Bionda? Bruna? Non potrei dirlo. Ho solo sentito dei rumori in camera da letto e ho intravisto [1] una figura con un vestitino rosso che scappava dalla finestra che dà sulla strada, mentre lui mi guardava terrorizzato, cercando di darmi una spiegazione. Ma non era credibile, perché era in mutande. Ci sono rimasta talmente male [2] che non ho avuto la forza di dire neppure una parola. Sono solo uscita dall'appartamento e ho buttato la torta nel primo cestino che mi capitava. Forse avrei dovuto piangere o fare una scenata, ma non sono stata capace. Mi sono invece diretta verso le vie del centro di Milano e sono andata a fare shopping. Volevo solo comprare, comprare e ancora comprare. Ma ero anche molto incattivita [3]: nel tragitto un signore ha osato chiedermi un'indicazione stradale e l'ho mandato al diavolo senza pensarci due volte. Arrivata a destinazione sono entrata in un negozio dove non ho mai avuto il coraggio di mettere piede, perché i prezzi sono altissimi. Ma quel giorno volevo proprio esagerare [4]. Dovevo riprendermi dallo shock subito. Così mi sono fatta aiutare dalla commessa più snob e antipatica del negozio e ho comprato di tutto, perfino una borsa praticamente identica a una che già possiedo e dei calzini [5] dal colore assurdo, che non metterò mai. Li ho presi soltanto perché costavano cento euro. Ovviamente il conto era salatissimo [6], ma non mi sono scomposta [7]. Ho lasciato un acconto [8], mi sono fatta mettere da parte i vestiti e sono uscita dal negozio come se nulla fosse. In quel momento però mi ha telefonato il mio ormai ex fidanzato. Era in lacrime e in preda ai rimorsi [9]. Mi diceva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare e che voleva vedermi subito. -"Va bene"-, gli ho detto.

"Vediamoci fra un'ora. Prima però dovresti farmi un favore. Dovresti passare in quel negozio del centro e ritirare gli abiti che mi hanno messo da parte. C'è una piccola differenza da pagare. Sono certa che per te non sarà un problema." -"Ma certo tesoro, non ti preoccupare. Te li regalo io quei vestiti". Al negozio mi hanno detto che quando gli hanno presentato il conto, per poco non è svenuto. Io poi gli abiti non li ho più voluti e non mi sono nemmeno presentata all'appuntamento. Cosa avrà fatto il mio ex di tutti quei vestiti? Chi lo sa, forse li avrà regalati a quell'altra. Chissà se lei li indosserà mai quegli orribili calzini. *

E adesso parliamo un po' delle ultime novità che riguardano gli aeroporti e i voli aerei, novità che mi hanno fatto molto sorridere [10], se penso che il viaggiatore tipico italiano potrebbe essere un cinquantenne poco esperto in informatica oppure mia madre, di settantatré anni, laureata, ex dirigente, totalmente incapace [11] di utilizzare non solo internet, ma anche di spedire un solo sms.

Ma veniamo alle innovazioni. Ho letto sul settimanale Panorama un'intervista a Francesco Violante, amministratore delegato della Sisa [12], che mostra come grazie ad internet e ai telefoni cellulari di ultima generazione, già nei prossimi due o tre anni sarà molto più semplice non solo comprare il biglietto aereo, ma anche effettuare check-in e imbarco. Già oggi l'acquisto del biglietto tramite telefoni cellulari è quasi raddoppiato rispetto al 2010. Tra breve lo si potrà comprare anche su Facebook e si potrà scoprire se su un determinato volo viaggia qualche nostro amico. Anche le procedure di sicurezza saranno molto più rapide: verremo riconosciuti non solo grazie al passaporto elettronico, ma anche tramite la registrazione delle nostre impronte digitali, della retina, del nostro viso e persino della nostra voce.

Sul sito di Repubblica ho addirittura letto che a breve verrà introdotto un nuovo sistema di body scanning che ci permetterà di effettuare il check-in in soli cinque secondi. Prima dovremo passare su un lettore il nostro passaporto elettronico, contemporaneamente verrà controllata l'impronta della nostra iride, dopodiché dovremo passare attraverso un tunnel lungo 6,5 metri, dove noi e i nostri bagagli a mano verremo controllati senza bisogno di togliere chiavi, monete, cinture e indumenti [13] vari. Io trovo che questa innovazione sia meravigliosa. Ci pensate? Solo 5 secondi! L'ultima volta che sono passata sotto il metal detector ero in compagnia di mia madre ed è successo il finimondo [14]. Abbiamo bloccato la fila per più di dieci minuti. Prima mia madre non voleva togliersi le scarpe perché lei non era affatto una criminale, poi quando ha capito che se non obbediva non la facevano salire sull'aereo, ci ha messo un'eternità, perché le faceva male la schiena. L'abbiamo dovuta aiutare in due. Non vi dico quanto tempo ci ha messo poi a rivestirsi. Alla fine abbiamo preso il nostro aereo, ma che fatica! *

E adesso concludiamo con la Signora Vinciguerra.

Devo assolutamente accompagnare la mia vicina di casa alla festa del mobile, in un paese vicino a Milano. Dobbiamo essere lì all'apertura perché vendono dei bellissimi tavoli in teak da mettere sul terrazzo, scontati del 60 per cento, ma ce ne sono solo pochi esemplari. Non possiamo rischiare di perdere l'occasione. Durante il tragitto la Signora è nervosissima. Ha telefonato ieri sera agli organizzatori e le hanno detto che ci sono solo tre pezzi a disposizione. In più la sua è la quarta telefonata che ricevono per lo stesso articolo. Bisogna arrivare prima di tutti per essere sicuri di riuscire a comprare questo benedetto tavolo. Io penso che la Signora sia esagerata con tutta questa fretta [15], invece non è così. Davanti al portone d'ingresso, alle sette del mattino sono già tutti lì. Una volta aperto lo stand i signori in prima fila riescono subito a comprare i primi due tavoli. Sono rapidissimi. Rimane l'ultimo pezzo, ma siamo in quattro a volerlo: una coppia formata da una signora anziana e da suo figlio, la Signora Vinciguerra ed io. La Signora anziana però è molto scorretta: finge [16] di avere un malore e mentre cerchiamo di aiutarla, suo figlio ci passa davanti. Ma la Signora Vinciguerra capisce tutto e fa cadere una sedia proprio davanti a lui. Mentre il ragazzo cerca di scavalcarla [17] io lo supero e in una frazione di secondo lancio i soldi sulla cassa e mi sdraio [18] sul tavolo, mentre la commessa sbalordita mi dà lo scontrino fiscale. Forse qualcuno di voi penserà che il nostro sia stato un comportamento molto infantile, ma sia la Signora Vinciguerra, sia io, quando sentiamo la parola sconto non capiamo più niente. Se poi lo sconto è del 60% perdiamo proprio la ragione. Volete sapere com'è finita col tavolo? L'abbiamo dovuto restituire [19] perché era troppo grande e non ci stava sul suo terrazzino. *

Bene, care ascoltatrici e cari ascoltatori, siamo arrivati alla fine di questa puntata.

Ci risentiamo l’11 novembre sul sito www.podclub.ch. Vi racconterò di fughe infantili, parleremo di un po' di attualità e infine delle avventure della Signora Vinciguerra. Ciao e a presto.

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