4. Al ristorante
Finalmente al ristorante! Dopo l'incontro con il mio amico Bancomat, ho deciso di venire qui, in un grande e costoso ristorante del centro storico, perché ho visto che i piatti sono molto belli: colorati e di ceramica finissima, i miei preferiti!
Adesso sono seduto a un tavolo molto elegante. Sono le 3 di pomeriggio, un po' tardi per mangiare, gli italiani hanno già finito (cominciano alle 12.30 o all'una, i più ritardatari alle due), ci sono solo io.
Davanti a me ci sono questi due piatti colorati bellissimi, uno largo e sopra di lui uno meno grande ma profondo. Grazie al dizionario conosco i nomi di tutte le cose che vedo davanti a me: a sinistra la forchetta, a destra, vicino al tovagliolo, ci sono il coltello e il cucchiaio; tra il bicchiere e il piatto c'è un'altra forchetta più piccola e un altro cucchiaio più piccolo (il "cucchiaino"). I bicchieri sono tre: un calice per il vino, uno per l'acqua e un flute per lo champagne. Al centro del tavolo c'è un vaso di fiori.
Sembra tutto molto buono: cosa comincio a mangiare? Ho detto che i piatti sono i miei preferiti, di ceramica molto buona, ma voglio cominciare con uno dei bicchieri: nel mio pianeta non abbiamo il vetro, è molto raro. Prendo un bicchiere e inizio a mangiare: è delizioso!! Adesso ho bisogno di un po' di metallo: prendo la forchetta e assaggio: uhm, ottima!
Finisco la forchetta e come insalata mangio uno dei fiori nel vaso, sono freschissimi! Poi finalmente inizio a mangiare il piatto che sta sopra: è veramente buonissimo, la ceramica è molto digeribile. Hanno ragione quelli che dicono che gli italiani mangiano bene, i piatti italiani sono buonissimi!
Ho ancora fame e inizio a mangiare il coltello e il tovagliolo, che è di seta, davvero eccellente. Il cucchiaio è un po' indigesto, ma mangio un altro fiore e bevo l'acqua nel vaso. Entra un cameriere e mi guarda con occhi spalancati: deve essere molto felice perché vede che mangio tutto con grande piacere, infatti chiama un altro cameriere e adesso tutti guardano verso il mio tavolo senza dire una parola.
Ho quasi finito il pasto, peccato per il piatto largo che ho lasciato a metà, ma proprio sono sazio: finisco il calice di vino e gli ultimi pezzi di tovagliolo. Poi bevo l'ultima acqua del vaso rimasta e chiamo il cameriere. So come fare, devo dire: "Il conto, per favore!"
Il cameriere però mi guarda sempre con occhi strani e non dice niente.
– Signore... – inizia a dire, ma io metto sulla sua mano 150 euro (mi hanno detto che in un ristorante molto elegante il pranzo costa così) e dico: "Bastano?"
– Cosa...? – risponde confuso il cameriere.
– Sì, sì, il resto mancia! – dico, so che gli italiani dicono così quando vogliono lasciare un po' di soldi al cameriere.
Esco dal ristorante sazio e soddisfatto, sicuramente ci tornerò. È un ristorante molto buono, anche se un po' caro.