Capitolo 5. "Dante!"
Dopo la scuola, Max torna a casa in fretta. Corre in camera sua: deve parlare con Pixel!
‒ Pixel! So dove va Dante di notte! L'ho cercato per tutta Firenze e invece lui fa solo pochi passi: dalla statua alla Chiesa di Santa Croce!
Sono le 11 e mezzo di sera: Max mette il guinzaglio a Pixel, prende lo zaino ed esce. Sulla porta, suo padre lo ferma:
‒ Ma esci a quest'ora?
‒ Sì papà, ma torno subito. Ho studiato tanto e ho bisogno di camminare un po'...
‒ Torna presto, ok?
La statua di Dante è al suo posto. Max e Pixel si nascondono a destra della chiesa: sono le 11 e tre quarti e tutto, ancora, è normale. Max è molto nervoso! Pixel invece è tranquilla e lo guarda curiosa.
Le campane suonano: è mezzanotte. Ancora una volta grandi nuvole nere coprono la luna... ecco l'ombra nera sulla statua ed ecco la grande luce bianca... Questa volta, però, Max vede cosa succede! Una strana ombra grigia va velocissima verso la porta a destra della chiesa, che si apre da sola. Il cuore di Max batte forte per l'emozione:
Max e Pixel corrono velocissimi dietro all'ombra e la porta si chiude dietro di loro. Sono nel chiostro di Santa Croce, in mezzo alle tombe. Quel luogo fa veramente paura! Ecco la cappella De' Bardi con la tomba di famiglia del marito di Beatrice e lì Max vede... Dante! Dante non è più una statua: è una persona vera! Max è pietrificato! Vicino a Dante c'è una bellissima luce bianca, come quella di un angelo... Dante parla piano a quella luce, dice i versi della Divina Commedia con grande emozione e dolcezza. Con amore! Con tanto amore! Poi, improvvisamente, comincia a piangere e dice:
‒ Non ricordo più niente! Max non resiste e lo chiama:
‒ Dante!
Dante si gira sorpreso:
‒ Chi sei tu? E perché sei qui?
‒ Io sono... ehm... uno che ama molto la tua
Divina Commedia! Beh... ho visto che la tua statua sparisce di notte e... ehm... ti ho seguito per scoprire il mistero!
‒ Sei un ragazzo coraggioso! Ora ti spiego: conoscerai la verità!
Dante comincia a spiegare:
‒ Il grande mistero dell'amore tra me e Beatrice è... il numero 9!
‒ Il numero 9?! Cioè? ‒ chiede Max.
‒ Io e Beatrice ci siamo conosciuti da bambini, a 9 anni: io avevo 9 anni e 9 mesi e lei aveva 9 anni e 6 mesi. Poi ci siamo rivisti 9 anni dopo, a 18 anni!
‒ Sì, l'ho letto ma che significa?
‒ Prima di morire ho espresso un desiderio con tutto il mio cuore: rivedere Beatrice! Il desiderio è stato esaudito: la luce bianca che vedi è Beatrice!
‒ Beatrice?! – grida Max.
‒ Sì... ogni 90 anni, nel nono mese dell'anno, per 9 giorni, per 3 ore al giorno io torno vivo e posso venire qui a dire i miei versi al mio amore... ma lei non può parlare con me! Una maledizione è sopra le nostre teste: lei potrà parlare con me solo se io ricorderò – senza sbagliare – tutti i versi della Divina Commedia dove c'è la parola “amore”. Ma la Divina Commedia ha più di 14.000 versi e quando Beatrice è vicina a me, io mi emoziono e non ricordo niente!
Max è molto triste: povero Dante, non sa proprio come aiutarlo. In quel momento, però, il cellulare vibra nella tasca: è Stefania che gli manda la buonanotte. È quasi l'una!
‒ Il cellulare! Internet! ‒ grida Max.
Dante lo guarda senza capire:
Max prende il cellulare e digita “Divina
Commedia versi con la parola amore”, e in pochi secondi eccoli!
‒ Eccoli qui, tutti quanti! Comincia a leggere: abbiamo ancora due ore di tempo! Puoi farcela!
Dante non capisce, ma comincia subito a leggere quello che vede sullo schermo.
Un'ora e 58 minuti dopo Dante legge l'ultimo verso e lui e Max sentono una voce dolcissima: è Beatrice che parla!
‒ Dante, amore mio!
‒ Beatrice! ‒ grida Dante.
Poi i due spariscono... Max e Pixel ora sono
soli nel chiostro: la porta si apre da sola e li lascia uscire. Fuori, la statua di Dante ha l'espressione felice! Max risponde a Stefania: “Buonanotte, angelo!” e torna a casa felice.
Ma a casa...
‒ A quest'ora torni?! Io e tua madre eravamo spaventati a morte! Sono le tre passate! Dove sei stato?! Niente tablet per un mese: sei in punizione!
È venerdì mattina. Max presenta il suo compito: ‒ Lei ha ragione professore, Dante è veramente moderno. È moderno in tutto, tranne che... in
tecnologia!