50 - Imparo l'italiano con Pinocchio
Capitolo 50
Geppetto inizia il suo racconto:
− La stessa tempesta che ha rovesciato la mia barchetta ha fatto affondare anche una nave mercantile. I marinai si sono salvati tutti ma la nave è andata a fondo, e il solito Pescecane, che quel giorno aveva un grande appetito, dopo aver inghiottito me ha inghiottito anche la nave...
− Come? L'ha inghiottita tutta in un boccone? − domanda Pinocchio meravigliato.
− Tutta in un boccone: e alla fine ha sputato fuori solo l'albero maestro, perché gli era rimasto fra i denti. Per mia grande fortuna quella nave era carica di carne conservata, di biscotti, di pane tostato, di bottiglie di vino, di uva secca, di formaggio, di caffè, di zucchero, di candele e di scatole di fiammiferi. Con tutte queste cose ho potuto sopravvivere due anni: ma oggi ho quasi finito tutto... Non c'è più niente da mangiare e questa candela che vedi accesa è l'ultima candela che mi è rimasta...
− E dopo?
− E dopo, caro mio, rimarremo tutt'e due al buio.
− Allora, babbino mio, − dice Pinocchio, − non c'è tempo da perdere. Bisogna pensare subito a scappare...
− A scappare? E come?
− Scappando dalla bocca del Pescecane e buttandosi a nuoto in mare.
− Ma io, caro Pinocchio, non so nuotare.
− E qual è il problema? Mi sali sulle spalle e io, che sono un buon nuotatore, ti porto sano e salvo fino alla spiaggia.
− Illusioni, ragazzo mio! − risponde Geppetto, muovendo la testa e sorridendo malinconico. − Ti sembra possibile che un burattino alto appena un metro, come sei tu, possa avere tanta forza da portarmi a nuoto sulle spalle?
− Vedrai! E comunque, se è scritto in cielo che dobbiamo morire, almeno avremo la gran consolazione di morire abbracciati insieme.
E senza aggiungere altro Pinocchio prende in mano la candela, inizia a camminare e dice al suo babbo:
− Vieni dietro di me, e non avere paura.
E camminano per molto tempo, attraversando tutto il corpo e tutto lo stomaco del Pescecane. Quando arrivano al punto dove comincia la grande gola del mostro decidono di fermarsi a dare un'occhiata per scegliere il momento giusto per la fuga.
Il Pescecane è molto vecchio e soffre di asma e di batticuore ed è costretto a dormire a bocca aperta.
Quando Pinocchio guarda in su può vedere fuori da quell'enorme bocca spalancata un bel pezzo di cielo stellato e una bellissima luna.
− Questo è il momento giusto per scappare, − bisbiglia al suo babbo. − Il Pescecane dorme come un ghiro. Vieni dunque, babbo, dietro di me e fra poco saremo salvi.
Allora salgono su per la gola del mostro marino e arrivano in quell'immensa bocca. Poi cominciano a camminare in punta di piedi sulla lingua, una lingua così larga e così lunga che sembra una strada. E stanno quasi per fare il gran salto e per gettarsi a nuoto nel mare, quando, all'improvviso, il Pescecane starnutisce. Dà uno scossone così violento che Pinocchio e Geppetto vengono buttati indietro di nuovo in fondo allo stomaco del mostro.
Nella grande caduta la candela si spegne e padre e figlio rimangono al buio.
− E ora? − domanda Pinocchio diventando serio.
− Ora, ragazzo mio, siamo bell'e perduti.
− Perché perduti? Dammi la mano, babbino, e attento a non scivolare!
− Dove mi porti?
− Dobbiamo ritentare la fuga. Vieni con me e non avere paura.
Pinocchio prende il suo babbo per la mano, e insieme camminano in punta dei piedi fino alla gola del mostro.
Poi attraversano di nuovo la lingua e scavalcano i denti.
Però, prima di fare il grande salto, il burattino dice al suo babbo:
− Salimi sulle spalle e abbracciami forte forte. Al resto ci penso io.
Quando Geppetto è ben sistemato sopra le spalle del figlio, Pinocchio, sicurissimo di sé, si butta in acqua e comincia a nuotare. Il mare è tranquillo come un olio, la luna splende luminosa e il Pescecane continua a dormire così profondamente che non lo sveglierebbe nemmeno una cannonata.
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Parole difficili del capitolo 50
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Una nave mercantile: nave commerciale
Un marinaio: persona che lavora sulle navi
Un'illusione: errore dei sensi o dell'immaginazione che fa percepire l'apparenza come realtà
Malinconico: pieno di malinconia, triste
Un'occhiata: sguardo veloce
La fuga: azione del fuggire, dello scappare; abbandono precipitoso o segreto di un luogo
Il batticuore: battito accelerato del cuore
Bisbigliare: parlare a voce molto bassa; sussurrare
Dormire come un ghiro: dormire profondamente
Starnutire: buttare fuori dal naso involontariamente dell'aria, facendo un forte rumore
Uno scossone: grande scossa; sobbalzo violento
Siamo perduti! : non c'è salvezza! ; siamo finiti!
Scivolare: cadere perdendo l'equilibrio
Scavalcare: passare sopra un ostacolo
Una cannonata: colpo di cannone; rumore fortissimo