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Salvatore racconta, #50 – Il colonialismo italiano

#50 – Il colonialismo italiano

Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 19 febbraio 2022.

Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.

Quando si arriva a Roma in treno, l'opzione più facile è quella di scendere alla stazione di Roma Termini.

È una stazione grande, moderna, piena di ristoranti e negozi. Sembra più un centro commerciale ormai, che una stazione ferroviaria.

Se usciamo emozionati dalla sua entrata principale, ci aspettiamo di trovarci da subito di fronte alla bellezza di Roma.

Invece no.

Ci troviamo di fronte a una piazza francamente brutta. Un enorme parcheggio per autobus e taxi di cui quasi non si vede la fine.

Roma, quella vera, artistica, comincia subito dopo. Da quella piazza però ci si deve passare.

È un posto dalla posizione così strategica che tutti sanno come si chiama. È piazza dei Cinquecento.

Chi sono questi cinquecento?

Non lo sanno in molti. E quelli che lo sanno, di solito, ne parlano malvolentieri.

Perché parlare di questa vicenda significa affrontare una pagina oscura della storia italiana. Una pagina della quale ci vergogniamo un po', e che contrasta molto con l'immagine degli italiani nel mondo.

I cinquecento della piazza non hanno nessuna colpa né responsabilità diretta. Sono, o meglio erano, soldati italiani, morti durante una battaglia tragica.

Quello che rende difficile parlarne è dove hanno combattuto, chi ce li ha mandati e perché.

Sono morti a Dogali, in Eritrea, nell'Africa nord-orientale. Era il 26 gennaio del 1887.

Era uno dei primi passi del colonialismo italiano.

Per parlare del colonialismo italiano è importante capire bene il contesto.

La battaglia di Dogali, quella dei cinquecento, si è combattuta nel 1887. Che Italia era?

Un'Italia giovanissima, unita da nemmeno trent'anni.

Uno Stato appena nato in mezzo a stati ricchi, potenti e pieni di esperienza. Tutte cose basate anche sul colonialismo.

Quando i re di casa Savoia iniziano a farsi chiamare re d'Italia, la Francia e la Gran Bretagna hanno colonie da secoli. Anche la Spagna ne ha, e il Portogallo. E pure i Paesi Bassi.

Insomma, in quegli anni la potenza di uno Stato dipende dalle ricchezze possedute e dalla sua grandezza. Tutti poi vogliono essere grandi e potenti. Il motivo non importa. Importa il potere. Per averlo, serve avere delle colonie.

Quando a Roma, ministri e diplomatici si pongono il problema, la soluzione sembra lampante davanti agli occhi. A un passo dalla Sicilia, al di là del mare, c'è il nord Africa. In buona parte ormai è in mano francese, ma ci sono terre ancora libere.

Cosa voglia dire “libere” nella mente dei colonialisti di quel tempo è semplice. Libere significa non controllate da un altro stato europeo. Il resto non conta. Nei palazzi del potere romano guardano le mappe e vedono la Tunisia. I francesi non ci sono arrivati. In teoria è una regione dell'Impero ottomano, uno stato antico e nobile, ma che sta andando in frantumi. Non c'è niente di male a prendersene un pezzo.

Solo che l'Italia non è l'unica a pensarlo. Lo fa pure la Francia, che agisce per prima e si prende un altro pezzo di Africa.

A Roma le reazioni sono di offesa e di scandalo, come se i soldati francesi avessero preso qualcosa che toccava agli italiani. A nessuno ovviamente importa cosa pensino gli ottomani o tantomeno i tunisini.

In ogni caso, l'Italia resta un anno a leccarsi le ferite e poi torna alla carica. Stavolta punta ad alcuni porti strategici sul Mar Rosso a sud dell'Egitto, nei territori delle attuali Etiopia ed Eritrea.

Da quelle parti esistono Stati africani indipendenti, ma c'è anche un'importante influenza della Gran Bretagna. I britannici non hanno nulla in contrario all'espansione italiana da quelle parti. Anzi, la vedono di buon occhio come bilanciamento alle ambizioni francesi.

In men che non si dica, compagnie di navigazione italiane prendono il controllo dei porti e poi i diplomatici del regno d'Italia iniziano una campagna per seminare zizzania tra i principi etiopi. L'obiettivo finale è creare caos per prendere il controllo della regione. Non è una guerra aperta, al massimo guerriglia.

Che porta diretta alla battaglia di Dogali, quella dei cinquecento.

Insomma, gli italiani in Eritrea non sono lì ufficialmente come invasori. Con un bel po' di presunzione, non pensano nemmeno di doverlo fare. Occupano i porti, costruiscono fortificazioni, mandano un po' di soldati tanto per controllare. Convinti che non debba succedere nulla.

Quella zona, tuttavia, appartiene all'impero di Etiopia. Che a un certo punto reagisce militarmente a quella che dal suo punto di vista è una vera e propria invasione. Invia così un contingente di 25.000 soldati ad attaccare il piccolo forte di Saati dove si trovano poco più di 800 soldati italiani.

La disparità numerica è impressionante, ma gli italiani riescono a resistere perché sono protetti dal forte e perché hanno armi migliori. Dopo un giorno, comunque, chiedono rinforzi.

Così il giorno dopo 548 militari italiani partono per raggiungere i compagni e aiutarli. Non arriveranno mai. Lungo la strada, all'altezza di Dogali, vengono attaccati da un gruppo di 7000 soldati etiopi.

Come il giorno prima a Saati, gli italiani sono molto meglio armati anche se in netta minoranza. Questa volta però non sono dentro un forte, ma in mezzo a una valle. È un massacro. Dei 548 soldati italiani, 430 muoiono in battaglia.

Quando la notizia arriva a Roma, causa indignazione e orrore. Il presidente del consiglio dell'epoca, Agostino Depretis, decide però di usare la sconfitta a proprio favore. Mette in moto la macchina della propaganda per gestire quella patata bollente e per trasformare quella sconfitta in un momento di orgoglio nazionale.

I morti sono stati 430, ma i giornali cominciano a parlare di cinquecento valorosi italiani, morti per la patria. Cinquecento perché le cifre tonde funzionano meglio, lo sappiamo. E quindi la piazza di Roma ancora oggi racconta una grande piccola bugia di propaganda.

Fatto sta che all'epoca funziona, Depretis convince il Paese e il parlamento a continuare la guerra per vendicare i caduti.

Negli anni successivi l'Italia è convinta a continuare la sua avanzata, e obbliga l'impero d'Etiopia a firmare un trattato che accetta la presenza italiana nella regione. Che gli piaccia o no. Solo che è un trattato ambiguo che porta nuovamente alla guerra. E questa volta, è guerra vera.

Nel marzo del 1896, si combatte la battaglia di Adua.

Da parte italiana, combattono 17.000 soldati. Da parte etiope, circa 100.000. Gli etiopi sono motivati e combattivi, dopotutto difendono le loro case. I soldati italiani sono stanchi, soffrono la lontananza da casa e le condizioni climatiche.

Dopo la piccola battaglia di Dongali, quella di Adua è un disastro vero. Da parte italiana ci sono 7000 morti, 1500 feriti, 3000 prigionieri. È una disfatta senza appello che mette una pietra tombale sulle ambizioni coloniali dell'Italia. Almeno per il momento.

Le fantasie coloniali nel governo italiano scompaiono per un po' e poi tornano a galla. Nel 1912. Sedici anni dopo Adua. In questo momento, il presidente del consiglio è Giovanni Giolitti. Un uomo che ha tanti ammiratori e altrettanti nemici. Uno che quando decide qualcosa raramente torna sui suoi passi.

Giolitti pensa che sia il momento di tornare a parlare di colonie. Non in Eritrea questa volta. La ferita di Adua brucia ancora. Ma per esempio in Libia, a casa dei soliti ottomani indeboliti. Stavolta, nel giro di un anno, la Libia è italiana.

La fame di terra non si ferma lì, ma per un po' cambia direzione. Dalle tensioni interne all'Europa, scoppia la prima guerra mondiale. In Italia nessuno pensa più all'Africa. Tutti hanno in testa Trento e Trieste, città italiane, ancora controllate dall'Austria.

La prima guerra mondiale per l'Italia è un evento strano. In teoria, i diplomatici italiani si siedono al tavolo dei vincitori, in pratica rispetto alle tante richieste territoriali, restano a bocca asciutta. Trento e Trieste? Va bene, ma dall'Africa niente di nuovo.

Così nella società italiana del dopoguerra serpeggia un sentimento di frustrazione. Quello che dà inizio al fascismo e che porta al potere Benito Mussolini. Lui, ex giornalista, sa come parlare alla gente e ha naso per la propaganda. Capisce che non ha senso parlare di riportare l'Italia alla gloria di Roma senza avere un impero. E quell'impero può, e deve, essere fatto di altre colonie.

Solo che ormai in Africa c'è rimasto poco da spartirsi. Le uniche terre rimaste sono quelle dell'Etiopia con cui l'Italia di quel tempo ha ancora il dente avvelenato dopo Adua.

Nel giro di pochi anni si arriva alla resa dei conti con l'Etiopia, si arriva all'Amba Aradam.

Nel 1935, dalle colonie italiane in Eritrea, il potere fascista comincia la guerra d'invasione dell'Etiopia.

La battaglia più famosa si combatte su un altopiano che in lingua locale si chiama Amba Aradam.

È ancora una volta una battaglia dura, con moltissimi uomini in campo. Questa volta però le truppe italiane hanno la meglio. Grazie alla superiorità tecnologica dei propri armamenti e all'uso di armi illegali come i gas asfissianti. Dopo nove giorni di battaglia, l'esercito etiope batte in ritirata e il generale italiano Badoglio ordina di bombardare i soldati in fuga e anche i villaggi vicini, facendo una strage di innocenti.

Il fascismo celebra l'Amba Aradam come una grande vittoria dell'Italia imperiale. Oggi possiamo dire che si è trattato di un momento particolarmente triste e disonorevole per la storia italiana. Nonostante tutto, ancora oggi nel centro di Roma esiste una Via dell'Amba Aradam e il nome di quell'altipiano è diventato una parola di uso comune in italiano.

Oggi per fortuna è in disuso. Ma in un vecchio film o in un vecchio libro potete leggere o sentire qualcuno che usa ‘ambaradan' per descrivere una situazione confusa e caotica. Ricordate però che oggi è una parola veramente inopportuna. Perché una battaglia che ha ucciso innocenti con i gas asfissianti non può essere un buon sinonimo di caos

Torniamo agli anni del fascismo. Dopo l'Amba Aradam, Mussolini conquista tutta l'Etiopia. Il re può vantarsi del titolo di imperatore, vengono scritte canzoni razziste, come Faccetta nera, che prendono piede con grande facilità. Molti italiani emigrano nelle nuove colonie per fare i padroni.

Con la fine ingloriosa del fascismo e il disastro della seconda guerra mondiale, l'Italia perde tutte le sue colonie.

Nell'orbita italiana resta solo la Somalia. Come protettorato a tempo. Un tempo che si è esaurito nel 1960.

A differenza di quanto successo alla Francia o al Regno Unito, l'Italia non conserva particolari legami con le sue ex-colonie e l'uso della lingua italiana in quelle regioni è minoritario, se non inesistente.

Questo non vuol dire che il colonialismo italiano abbia lasciato poche tracce. Ci sono stati grandi investimenti, soprattutto nelle infrastrutture, ma certo non sono stati disinteressati. Altre tracce sono rimaste e sono quelle dei soprusi, dello sfruttamento, delle violenze sessuali. Tutte cose di cui non si parla mai. E quando se ne parla, si prova a minimizzarle. Come ha fatto il famoso giornalista Indro Montanelli, giovane all'epoca delle guerre coloniali, quando una volta in tv ha raccontato come se niente fosse di avere avuto come moglie una bambina eritrea di appena dodici anni.

Anche per questo, parlare del colonialismo in Italia oggi è ancora difficile.

Resiste tra la gente il mito degli “Italiani, brava gente”, derivato dal titolo di un film che mostra un gruppo di soldati italiani impegnati nell'invasione sovietica del 1941. I soldati italiani ritratti nel film sono spesso ingenui e simpatici, messi in relazione ai severi e crudeli soldati del Reich.

Il film è molto bello, ma quest'immagine è caricaturale e assolutoria in un modo oggi inaccettabile.

La retorica della simpatia non può più nascondere le crudeltà e gli orrori di una pagina di storia fatta di violenze, uccisioni e sfruttamento razzista. Ammetterlo non è una vergogna, ma un gesto di responsabilità.

#50 – Il colonialismo italiano #Nr. 50 - Italienischer Kolonialismus #50 - Ιταλική αποικιοκρατία #50 – Italian colonialism #50 - Colonialismo italiano #50 - Colonialismo italiano

__Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 19 febbraio 2022.__ Transcript from the podcast Salvatore narrates, episode published February 19, 2022.

__Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.__

Quando si arriva a Roma in treno, l'opzione più facile è quella di scendere alla stazione di Roma Termini. When arriving in Rome by train, the easiest option is to get off at Roma Termini station. Если вы прибываете в Рим на поезде, проще всего сойти на римском вокзале Термини.

È una stazione grande, moderna, piena di ristoranti e negozi. It is a large, modern station full of restaurants and stores. Restoranlar ve mağazalarla dolu büyük, modern bir istasyondur. Sembra più un centro commerciale ormai, che una stazione ferroviaria. It looks more like a shopping mall now than a train station. Сейчас это больше похоже на торговый центр, чем на вокзал.

Se usciamo emozionati dalla sua entrata principale, ci aspettiamo di trovarci da subito di fronte alla bellezza di Roma. If we leave its main entrance excited, we expect to immediately find ourselves in front of the beauty of Rome. Als we opgewonden de hoofdingang verlaten, verwachten we meteen voor de schoonheid van Rome te staan.

Invece no. But no. Но нет.

Ci troviamo di fronte a una piazza francamente brutta. We are facing a frankly ugly square. We staan voor een ronduit lelijk plein. Un enorme parcheggio per autobus e taxi di cui quasi non si vede la fine. A huge parking lot for buses and taxis of which you can hardly see the end. Een enorm parkeerterrein voor bussen en taxi's waarvan je het einde nauwelijks kunt zien.

Roma, quella vera, artistica, comincia subito dopo. Rome, the real, artistic one, begins soon after. Da quella piazza però ci si deve passare. From that square, however, one must pass through it.

È un posto dalla posizione così strategica che tutti sanno come si chiama. It is a place with such a strategic location that everyone knows what it is called. È piazza dei Cinquecento. Это площадь Чинквеченто.

Chi sono questi cinquecento?

Non lo sanno in molti. Not many know it. E quelli che lo sanno, di solito, ne parlano malvolentieri. And those who know about it usually talk about it grudgingly.

Perché parlare di questa vicenda significa affrontare una pagina oscura della storia italiana. Because talking about this story means facing a dark page in Italian history. Una pagina della quale ci vergogniamo un po', e che contrasta molto con l'immagine degli italiani nel mondo. A page of which we are a little ashamed, and which contrasts greatly with the image of Italians in the world.

I cinquecento della piazza non hanno nessuna colpa né responsabilità diretta. The five hundred people in the square have no fault or direct responsibility. У пятисотки квадрата нет ни вины, ни прямой ответственности. Sono, o meglio erano, soldati italiani, morti durante una battaglia tragica. They are, or rather were, Italian soldiers who died during a tragic battle.

Quello che rende difficile parlarne è dove hanno combattuto, chi ce li ha mandati e perché. What makes it difficult to talk about is where they fought, who sent them there and why. Трудно говорить о том, где они воевали, кто их туда послал и зачем.

Sono morti a Dogali, in Eritrea, nell'Africa nord-orientale. They died in Dogali, Eritrea, in northeastern Africa. Они погибли в Догали, Эритрея, на северо-востоке Африки. Era il 26 gennaio del 1887. It was January 26, 1887.

Era uno dei primi passi del **colonialismo** italiano. It was one of the first steps of Italian colonialism. Это был один из первых шагов итальянского колониализма.

Per parlare del colonialismo italiano è importante capire bene il contesto. To talk about Italian colonialism, it is important to understand the context well.

La **battaglia** di Dogali, quella dei cinquecento, si è combattuta nel 1887. The battle of Dogali, that of the five hundred, was fought in 1887. Битва при Догали, битва пятисот, произошла в 1887 году. Che Italia era? Welches Italien war es? Which Italy was it?

Un'Italia giovanissima, unita da nemmeno trent'anni. A very young Italy, united for less than thirty years. Совсем молодая Италия, объединенная менее тридцати лет.

Uno Stato appena nato in mezzo a stati ricchi, potenti e pieni di esperienza. A newborn state in the midst of rich, powerful and experienced states. Новорожденное государство среди богатых, могущественных и опытных государств. Tutte cose basate anche sul colonialismo. All diese Dinge beruhen ebenfalls auf dem Kolonialismus. All of these are also based on colonialism.

Quando i re di casa Savoia iniziano a farsi chiamare re d'Italia, la Francia e la Gran Bretagna hanno colonie da secoli. By the time the kings of the house of Savoy started calling themselves kings of Italy, France and Great Britain had colonies for centuries. К тому времени, когда короли дома Савойи стали называть себя королями Италии, Франция и Великобритания уже веками имели колонии. Anche la Spagna ne ha, e il Portogallo. Spain has them too, and Portugal. E pure i Paesi Bassi. Und auch in den Niederlanden. And the Netherlands too.

Insomma, in quegli anni la potenza di uno Stato dipende dalle ricchezze possedute e dalla sua grandezza. In short, in those years the power of a state depends on the wealth it possesses and its greatness. Tutti poi vogliono essere grandi e potenti. Everyone then wants to be big and powerful. Il motivo non importa. The reason does not matter. Importa il potere. Per averlo, serve avere delle colonie. To get it, you need to have colonies.

Quando a Roma, ministri e **diplomatici** si pongono il problema, la soluzione sembra **lampante** davanti agli occhi. When in Rome, ministers and diplomats pose the problem, the solution seems clear before their eyes. Когда в Риме министры и дипломаты ставят проблему, решение кажется ясным перед их глазами. A un passo dalla Sicilia, al di là del mare, c'è il nord Africa. One step away from Sicily, across the sea, is North Africa. In buona parte ormai è in mano francese, ma ci sono terre ancora libere. Much of it is now in French hands, but there are still free lands.

Cosa voglia dire “libere” nella mente dei colonialisti di quel tempo è semplice. What "free" means in the minds of the colonialists of that time is simple. Что значит «бесплатно» в сознании колонизаторов того времени, просто. Libere significa non controllate da un altro stato europeo. Free means not controlled by another European state. Il resto non conta. Nothing else matters. Остальное не важно. Nei palazzi del potere romano guardano le mappe e vedono la Tunisia. In the palaces of Roman power they look at maps and see Tunisia. I francesi non ci sono arrivati. The French did not get there. In teoria è una regione dell'Impero ottomano, uno stato antico e nobile, ma che sta andando in frantumi. Theoretisch handelt es sich um eine Region des Osmanischen Reiches, eines alten und edlen Staates, der jedoch im Zerfall begriffen ist. In theory it is a region of the Ottoman Empire, an ancient and noble state, but one that is falling apart. Теоретически это регион Османской империи, древнего и благородного государства, но разваливающегося. Non c'è niente di male a prendersene un pezzo. Es kann nicht schaden, ein Stück davon zu nehmen. There's nothing wrong with taking a piece of it.

Solo che l'Italia non è l'unica a pensarlo. Only Italy is not the only one who thinks so. Lo fa pure la Francia, che agisce per prima e si prende un altro pezzo di Africa. Das gilt auch für Frankreich, das als erstes handelt und ein weiteres Stück Afrika erobert. So does France, which acts first and takes another piece of Africa. Это делает и Франция, которая действует первой и забирает еще один кусок Африки.

A Roma le reazioni sono di offesa e di scandalo, come se i soldati francesi avessero preso qualcosa che toccava agli italiani. In Rom reagiert man mit Empörung und Skandal, als hätten die französischen Soldaten den Italienern etwas weggenommen. In Rome the reactions are of offense and scandal, as if the French soldiers had taken something that belonged to the Italians. A nessuno ovviamente importa cosa pensino gli ottomani o tantomeno i tunisini. Es interessiert offensichtlich niemanden, was die Osmanen oder gar die Tunesier denken. Of course, no one cares what the Ottomans or Tunisians think.

In ogni caso, l'Italia resta un anno a leccarsi le ferite e poi torna alla carica. In any case, Italy is left to lick its wounds for a year and then come back to charge. В любом случае у Италии остается год, чтобы зализать раны, а затем вернуться в бой. Stavolta punta ad alcuni porti strategici sul Mar Rosso a sud dell'Egitto, nei territori delle attuali Etiopia ed Eritrea. This time it is targeting some strategic Red Sea ports south of Egypt, in the territories of present-day Ethiopia and Eritrea.

Da quelle parti esistono Stati africani indipendenti, ma c'è anche un'importante influenza della Gran Bretagna. There are independent African states in those parts, but there is also an important influence of Britain. В этих краях есть независимые африканские государства, но есть и значительное влияние Великобритании. I britannici non hanno nulla in contrario all'espansione italiana da quelle parti. The British have nothing against Italian expansion in those parts. Anzi, la **vedono di buon occhio** come bilanciamento alle ambizioni francesi. Im Gegenteil, sie sehen darin einen Ausgleich zu den französischen Ambitionen. In fact, they view it favorably as a balance to French ambitions. Более того, они приветствуют это как противовес французским амбициям.

In men che non si dica, compagnie di navigazione italiane prendono il controllo dei porti e poi i diplomatici del regno d'Italia iniziano una campagna per **seminare zizzania** tra i principi etiopi. In kürzester Zeit übernehmen italienische Reedereien die Kontrolle über die Häfen, und dann starten Diplomaten des Königreichs Italien eine Kampagne, um Zwietracht unter den äthiopischen Prinzen zu säen. Before long, Italian shipping companies take control of the ports and then the diplomats of the kingdom of Italy begin a campaign to sow discord among the Ethiopian princes. Вскоре итальянские судоходные компании берут под свой контроль порты, а затем дипломаты королевства Италия начинают кампанию, чтобы посеять раздор среди эфиопских принцев. L'obiettivo finale è creare caos per prendere il controllo della regione. The ultimate goal is to create chaos to take control of the region. Конечная цель - создать хаос, чтобы взять под контроль регион. Non è una guerra aperta, al massimo guerriglia. It is not open warfare, guerrilla warfare at best. Это не открытая война, в лучшем случае партизанская война.

Che porta diretta alla battaglia di Dogali, quella dei cinquecento. Which leads directly to the battle of Dogali, that of the five hundred. Что ведет непосредственно к битве при Догали, битве пятисот.

Insomma, gli italiani in Eritrea non sono lì ufficialmente come **invasori**. Kurz gesagt, die Italiener sind in Eritrea nicht offiziell als Invasoren präsent. In short, the Italians in Eritrea are not officially there as invaders. Con un bel po' di presunzione, non pensano nemmeno di doverlo fare. Mit einer gewissen Überheblichkeit glauben sie nicht einmal, dass sie es tun müssen. With quite a bit of conceit, they don't even think they have to. Con un poco de presunción, ni siquiera piensan que tienen que hacerlo. Имея немного тщеславия, они даже не думают, что должны. Occupano i porti, costruiscono **fortificazioni**, mandano un po' di soldati tanto per controllare. Sie besetzen die Häfen, bauen Befestigungen und schicken ein paar Soldaten zur Kontrolle. They occupy the ports, build fortifications, send a few soldiers just to check. Convinti che non debba succedere nulla. Convinced that nothing should happen. Убежден, что ничего не должно произойти.

Quella zona, tuttavia, appartiene all'impero di Etiopia. Dieses Gebiet gehört jedoch zum Kaiserreich Äthiopien. That area, however, belongs to the empire of Ethiopia. Однако эта область принадлежит Эфиопской империи. Che a un certo punto reagisce militarmente a quella che dal suo punto di vista è una vera e propria invasione. Which at a certain point reacts militarily to what from its point of view is a real invasion. Которая в определенный момент реагирует по-военному на то, что с ее точки зрения является настоящим вторжением. Invia così un contingente di 25.000 soldati ad attaccare il piccolo forte di Saati dove si trovano poco più di 800 soldati italiani. Thus he sends a contingent of 25,000 soldiers to attack the small fort of Saati where there are just over 800 Italian soldiers. Таким образом, он отправляет отряд из 25 000 солдат для нападения на небольшой форт Саати, где находится чуть более 800 итальянских солдат.

La disparità numerica è impressionante, ma gli italiani riescono a resistere perché sono protetti dal forte e perché hanno armi migliori. Das zahlenmäßige Gefälle ist beeindruckend, aber die Italiener schaffen es, Widerstand zu leisten, weil sie von der Festung geschützt werden und weil sie die besseren Waffen haben. The disparity in numbers is striking, but the Italians are able to resist because they are protected by the fort and because they have better weapons. Численное неравенство впечатляет, но итальянцам удается сопротивляться, потому что они защищены фортом и потому что у них лучшее оружие. Dopo un giorno, comunque, chiedono **rinforzi**. Nach einem Tag bitten sie jedoch um Verstärkung. After one day, however, they call for reinforcements.

Così il giorno dopo 548 militari italiani partono per raggiungere i compagni e aiutarli. Am nächsten Tag brachen 548 italienische Soldaten auf, um sich ihren Kameraden anzuschließen und ihnen zu helfen. So the next day 548 Italian soldiers leave to join their comrades and help them. Итак, на следующий день 548 итальянских солдат уходят, чтобы присоединиться к своим товарищам и помочь им. Non arriveranno mai. They will never come. Lungo la strada, all'altezza di Dogali, vengono attaccati da un gruppo di 7000 soldati etiopi. Auf der Straße, auf der Höhe von Dogali, werden sie von einer Gruppe von 7.000 äthiopischen Soldaten angegriffen. Along the road, near Dogali, they are attacked by a group of 7,000 Ethiopian soldiers. По дороге, недалеко от Догали, на них нападает группа из 7000 эфиопских солдат.

Come il giorno prima a Saati, gli italiani sono molto meglio armati anche se in netta minoranza. Wie am Vortag in Saati sind die Italiener viel besser bewaffnet, auch wenn sie deutlich in der Minderheit sind. Like the day before in Saati, the Italians are much better armed even if in a clear minority. Как и накануне в Саати, итальянцы гораздо лучше вооружены, пусть и в явном меньшинстве. Questa volta però non sono dentro un forte, ma in mezzo a una valle. This time, however, I am not inside a fort, but in the middle of a valley. Однако на этот раз я не внутри крепости, а посреди долины. È un massacro. Это бойня. Dei 548 soldati italiani, 430 muoiono in battaglia. Of the 548 Italian soldiers, 430 died in battle.

Quando la notizia arriva a Roma, causa indignazione e orrore. Als die Nachricht Rom erreichte, löste sie Empörung und Entsetzen aus. When the news reaches Rome, it causes outrage and horror. Когда весть достигает Рима, она вызывает возмущение и ужас. Il presidente del consiglio dell'epoca, Agostino Depretis, decide però di usare la sconfitta a proprio favore. Der damalige Ratsvorsitzende Agostino Depretis beschloss jedoch, die Niederlage zu seinen Gunsten zu nutzen. The prime minister of the time, Agostino Depretis, however, decides to use the defeat in his favor. Однако тогдашний премьер-министр Агостино Депретис решает использовать поражение в свою пользу. Mette in moto la macchina della propaganda per gestire quella **patata bollente** e per trasformare quella sconfitta in un momento di orgoglio nazionale. Er setzte die Propagandamaschine in Gang, um diese heiße Kartoffel zu handhaben und diese Niederlage in einen Moment des nationalen Stolzes zu verwandeln. It sets the propaganda machine in motion to handle that hot potato and to turn that defeat into a moment of national pride.

I morti sono stati 430, ma i giornali cominciano a parlare di cinquecento valorosi italiani, morti per la patria. There were 430 dead, but the newspapers are beginning to talk about five hundred brave Italians who died for their country. Cinquecento perché le cifre tonde funzionano meglio, lo sappiamo. Five hundred because round figures work best, we know. E quindi la piazza di Roma ancora oggi racconta una grande piccola bugia di propaganda. And therefore the square of Rome still today tells a great little propaganda lie. И поэтому площадь Рима до сих пор говорит большую пропагандистскую ложь.

Fatto sta che all'epoca funziona, Depretis convince il Paese e il parlamento a continuare la guerra per vendicare i caduti. Tatsache ist, dass Depretis seinerzeit das Land und das Parlament davon überzeugt hat, den Krieg fortzusetzen, um die Gefallenen zu rächen. The fact is that at the time it worked, Depretis convinced the country and the parliament to continue the war to avenge the fallen. Дело в том, что в то время, когда это сработало, Депретис убедил страну и парламент продолжить войну, чтобы отомстить за павших.

Negli anni successivi l'Italia è convinta a continuare la sua avanzata, e obbliga l'impero d'Etiopia a firmare un trattato che accetta la presenza italiana nella regione. In den folgenden Jahren ist Italien überzeugt, seinen Vormarsch fortzusetzen, und zwingt das Kaiserreich Äthiopien, einen Vertrag zu unterzeichnen, in dem es die italienische Präsenz in der Region akzeptiert. In the following years, Italy is convinced to continue its advance, and forces the Ethiopian Empire to sign a treaty accepting the Italian presence in the region. В последующие годы Италия убеждена продолжать свое наступление и обязывает Эфиопскую империю подписать договор, признающий итальянское присутствие в регионе. Che gli piaccia o no. Ob sie es wollen oder nicht. Whether they like it or not. Нравится им это или нет. Solo che è un trattato **ambiguo** che porta nuovamente alla guerra. Only it is an ambiguous treaty that again leads to war. Только это двусмысленный договор, который снова ведет к войне. E questa volta, è guerra vera. And this time, it's real war.

Nel marzo del 1896, si combatte la battaglia di Adua. In March 1896, the Battle of Adua was fought. В марте 1896 года произошло сражение при Адуе.

Da parte italiana, combattono 17.000 soldati. On the Italian side, 17,000 soldiers are fighting. Da parte etiope, circa 100.000. Gli etiopi sono motivati e **combattivi**, dopotutto difendono le loro case. Die Äthiopier sind motiviert und kämpferisch, schließlich verteidigen sie ihre Heimat. Ethiopians are driven and combative, after all they are defending their homes. I soldati italiani sono stanchi, soffrono la lontananza da casa e le condizioni climatiche. The Italian soldiers are tired, they suffer from being away from home and from the climatic conditions.

Dopo la piccola battaglia di Dongali, quella di Adua è un disastro vero. After the small battle of Dongali, that of Adua is a real disaster. После небольшой битвы при Донгали битва при Адуе стала настоящей катастрофой. Da parte italiana ci sono 7000 morti, 1500 feriti, 3000 prigionieri. On the Italian side there are 7000 dead, 1500 wounded, 3000 prisoners. È una **disfatta** senza appello che mette una pietra tombale sulle ambizioni coloniali dell'Italia. Es ist eine Niederlage ohne Berufung, die Italiens koloniale Ambitionen begräbt. It is a defeat without appeal that puts a tombstone on Italy's colonial ambitions. Almeno per il momento. At least for the time being.

Le fantasie coloniali nel governo italiano scompaiono per un po' e poi **tornano a galla**. Die Kolonialphantasien in der italienischen Regierung verschwinden für eine Weile und kommen dann wieder an die Oberfläche. Colonial fantasies in the Italian government disappear for a while and then resurface. Колониальные фантазии итальянского правительства на какое-то время исчезают, а затем вновь всплывают на поверхность. Nel 1912. Sedici anni dopo Adua. In questo momento, il presidente del consiglio è Giovanni Giolitti. Un uomo che ha tanti ammiratori e altrettanti nemici. A man who has many admirers and just as many enemies. Uno che quando decide qualcosa raramente **torna sui suoi passi**. Jemand, der selten zurückrudert, wenn er etwas entscheidet. Someone who rarely backtracks when he decides something. Тот, кто редко отступает, когда что-то решает.

Giolitti pensa che sia il momento di tornare a parlare di colonie. Giolitti thinks it is time to go back to talking about colonies. Non in Eritrea questa volta. La ferita di Adua brucia ancora. Die Wunde von Adua schmerzt noch immer. Adua's wound still burns. Ma per esempio in Libia, a casa dei soliti ottomani **indeboliti**. Aber zum Beispiel in Libyen, wo die üblichen geschwächten Osmanen leben. But for example in Libya, at the home of the usual weakened Ottomans. Stavolta, nel giro di un anno, la Libia è italiana. Dieses Mal, innerhalb eines Jahres, ist Libyen italienisch. This time, within a year, Libya is Italian. На этот раз через год Ливия станет итальянской.

La fame di terra non si ferma lì, ma per un po' cambia direzione. Der Hunger nach Land hört hier nicht auf, ändert aber für eine Weile die Richtung. The hunger for land doesn't stop there, but it changes direction for a while. Жажда земли не останавливается на достигнутом, но на какое-то время меняет направление. Dalle tensioni interne all'Europa, scoppia la prima guerra mondiale. Die inneren Spannungen in Europa führten zum Ausbruch des Ersten Weltkriegs. From internal tensions within Europe, World War I breaks out. In Italia nessuno pensa più all'Africa. No one in Italy thinks about Africa anymore. Tutti hanno in testa Trento e Trieste, città italiane, ancora controllate dall'Austria. They all have Trento and Trieste, Italian cities, still controlled by Austria, on their minds. Все имеют в виду Тренто и Триест, итальянские города, все еще контролируемые Австрией.

La prima guerra mondiale per l'Italia è un evento strano. Der Erste Weltkrieg ist für Italien ein seltsames Ereignis. World War I for Italy is a strange event. In teoria, i diplomatici italiani si siedono al tavolo dei vincitori, in pratica rispetto alle tante richieste territoriali, **restano a bocca asciutta**. Theoretisch setzen sich italienische Diplomaten mit an den Tisch der Gewinner, praktisch bleiben sie bei den vielen Gebietsanträgen trocken. In theory, Italian diplomats sit down at the winners' table, in practice, with respect to the many territorial requests, they remain dry-mouthed. Теоретически итальянские дипломаты садятся за стол победителей, а на практике по многочисленным территориальным просьбам молчат. Trento e Trieste? Va bene, ma dall'Africa niente di nuovo. Na gut, aber nichts Neues aus Afrika. All right, but nothing new from Africa.

Così nella società italiana del dopoguerra **serpeggia** un sentimento di frustrazione. So macht sich in der italienischen Nachkriegsgesellschaft ein Gefühl der Frustration breit. Thus a feeling of frustration swirls in postwar Italian society. Таким образом, в послевоенном итальянском обществе вьется чувство разочарования. Quello che dà inizio al fascismo e che porta al potere Benito Mussolini. Der, der den Faschismus begründete und Benito Mussolini an die Macht brachte. The one that starts fascism and brings Benito Mussolini to power. Тот, который положил начало фашизму и привел к власти Бенито Муссолини. Lui, ex giornalista, sa come parlare alla gente e **ha naso per la propaganda**. Als ehemaliger Journalist weiß er, wie man mit Menschen spricht und hat ein Gespür für Propaganda. He, a former journalist, knows how to talk to people and has a nose for propaganda. Он, бывший журналист, умеет разговаривать с людьми и имеет чутье на пропаганду. Capisce che non ha senso parlare di riportare l'Italia alla gloria di Roma senza avere un impero. Er versteht, dass es keinen Sinn macht, darüber zu sprechen, Italien wieder zum Ruhm Roms zu führen, ohne ein Imperium zu haben. He understands that there is no point in talking about restoring Italy to the glory of Rome without having an empire. Он понимает, что нет смысла говорить о восстановлении Италии до славы Рима, не имея империи. E quell'impero può, e deve, essere fatto di altre colonie. And that empire can, and should, be made up of other colonies. И эта империя может и должна состоять из других колоний.

Solo che ormai in Africa c'è rimasto poco da **spartirsi**. Nur gibt es in Afrika jetzt nur noch wenig zu teilen. Only there is little left to share in Africa now. Только вот в Африке мало что осталось делить. Le uniche terre rimaste sono quelle dell'Etiopia con cui l'Italia di quel tempo ha ancora il dente avvelenato dopo Adua. Die einzigen verbleibenden Länder sind die von Äthiopien, mit denen das damalige Italien nach Adua noch den vergifteten Zahn hat. The only lands left are those of Ethiopia with which Italy of that time still has a poisoned tooth after Adua. Остались только земли Эфиопии, с которыми Италия того времени еще имеет отравленный зуб после Адуи.

Nel giro di pochi anni si arriva alla **resa dei conti** con l'Etiopia, si arriva all'Amba Aradam. Innerhalb weniger Jahre kommt es zu einem Showdown mit Äthiopien, wir erreichen Amba Aradam. Within a few years we arrive at a showdown with Ethiopia, we arrive at Amba Aradam. Через несколько лет приходим к разборке с Эфиопией, прибываем в Амба Арадам.

Nel 1935, dalle colonie italiane in Eritrea, il potere fascista comincia la guerra d'invasione dell'Etiopia. In 1935, from the Italian colonies in Eritrea, the fascist power began the war of invasion of Ethiopia. В 1935 г. из итальянских колоний в Эритрее фашистская держава начала захватническую войну в Эфиопии.

La battaglia più famosa si combatte su un altopiano che in lingua locale si chiama Amba Aradam. The most famous battle is fought on a plateau which in the local language is called Amba Aradam. Самая известная битва происходит на плато, которое на местном языке называется Амба Арадам.

È ancora una volta una battaglia dura, con moltissimi uomini in campo. Es ist wieder einmal ein harter Kampf, mit vielen Männern auf dem Feld. It is once again a tough battle, with many men on the field. Questa volta però le truppe italiane hanno la meglio. Diesmal haben jedoch die italienischen Truppen die Oberhand. This time, however, the Italian troops prevail. Однако на этот раз итальянские войска одержали верх. Grazie alla superiorità tecnologica dei propri armamenti e all'uso di armi illegali come i gas asfissianti. Dank der technologischen Überlegenheit ihrer Waffen und des Einsatzes illegaler Waffen wie Erstickungsgase. Due to the technological superiority of their armaments and the use of illegal weapons such as asphyxiant gas. Dopo nove giorni di battaglia, l'esercito etiope batte in **ritirata** e il generale italiano Badoglio ordina di **bombardare** i soldati in fuga e anche i villaggi vicini, facendo una strage di innocenti. Nach neun Tagen der Schlacht zieht sich die äthiopische Armee zurück und der italienische General Badoglio befiehlt, die fliehenden Soldaten und auch die umliegenden Dörfer zu bombardieren, wodurch Unschuldige massakriert werden. After nine days of battle, the Ethiopian army retreats and the Italian general Badoglio orders to bomb the fleeing soldiers and also the nearby villages, making a massacre of innocents. После девяти дней сражений эфиопская армия отступает, и итальянский генерал Бадольо приказывает бомбить убегающих солдат, а также близлежащие деревни, устраивая резню невинных.

Il fascismo celebra l'Amba Aradam come una grande vittoria dell'Italia imperiale. Der Faschismus feierte Amba Aradam als einen großen Sieg für das kaiserliche Italien. Fascism celebrated Amba Aradam as a great victory for imperial Italy. Oggi possiamo dire che si è trattato di un momento particolarmente triste e **disonorevole** per la storia italiana. Heute können wir sagen, dass dies ein besonders trauriger und entwürdigender Moment in der italienischen Geschichte war. Today we can say that it was a particularly sad and dishonorable moment in Italian history. Nonostante tutto, ancora oggi nel centro di Roma esiste una Via dell'Amba Aradam e il nome di quell'altipiano è diventato una parola di uso comune in italiano. Despite everything, still today in the center of Rome there is a Via dell'Amba Aradam and the name of that plateau has become a commonly used word in Italian. Несмотря ни на что, по сей день в центре Рима проходит Виа дель Амба Арадам, и название этого плато стало общеупотребительным словом в итальянском языке.

Oggi per fortuna è in disuso. Heute wird sie glücklicherweise nicht mehr genutzt. Ma in un vecchio film o in un vecchio libro potete leggere o sentire qualcuno che usa ‘ambaradan' per descrivere una situazione confusa e caotica. Aber in einem alten Film oder Buch lesen oder hören Sie vielleicht, wie jemand "ambaradan" benutzt, um eine verwirrende und chaotische Situation zu beschreiben. But in an old movie or an old book you may read or hear someone using 'ambaradan' to describe a confusing and chaotic situation. Но в старом фильме или старой книге вы можете прочитать или услышать, как кто-то использует «амбарадан» для описания запутанной и хаотичной ситуации. Ricordate però che oggi è una parola veramente inopportuna. Aber denken Sie daran, dass heute ein sehr unpassendes Wort ist. Remember, however, that it is a truly inappropriate word today. Но помните, что сегодня это очень неподходящее слово. Perché una battaglia che ha ucciso innocenti con i gas asfissianti non può essere un buon sinonimo di caos Because a battle that killed innocents with asphyxiant gas cannot be a good synonym for chaos

Torniamo agli anni del fascismo. Let's go back to the fascist years. Вернемся в годы фашизма. Dopo l'Amba Aradam, Mussolini conquista tutta l'Etiopia. After Amba Aradam, Mussolini conquered all of Ethiopia. Il re può vantarsi del titolo di imperatore, vengono scritte canzoni razziste, come Faccetta nera, che prendono piede con grande facilità. Der König darf sich des Kaisertitels rühmen, es werden rassistische Lieder geschrieben, etwa Black Face, die sich mit Leichtigkeit durchsetzen. The king can boast of the title of emperor, racist songs are written, such as Black Face, which catch on with great ease. Король может похвастаться титулом императора, пишутся расистские песни, такие как Black Face, которые с большой легкостью приживаются. Molti italiani emigrano nelle nuove colonie per fare i padroni. Many Italians emigrated to the new colonies to be bosses.

Con la fine ingloriosa del fascismo e il disastro della seconda guerra mondiale, l'Italia perde tutte le sue colonie. Mit dem unrühmlichen Ende des Faschismus und der Katastrophe des Zweiten Weltkriegs verliert Italien alle seine Kolonien. With the inglorious end of fascism and the disaster of World War II, Italy lost all its colonies. С бесславным концом фашизма и катастрофой Второй мировой войны Италия теряет все свои колонии.

Nell'orbita italiana resta solo la Somalia. Nur Somalia bleibt im italienischen Orbit. Only Somalia remains in the Italian orbit. Come **protettorato** a tempo. As a temporary protectorate. В качестве временного протектората. Un tempo che si è esaurito nel 1960. Eine Zeit, die 1960 zu Ende ging. A time that ran out in 1960. Время, которое истекло в 1960 году.

A differenza di quanto successo alla Francia o al Regno Unito, l'Italia non conserva particolari legami con le sue ex-colonie e l'uso della lingua italiana in quelle regioni è minoritario, se non inesistente. Im Gegensatz zu Frankreich oder dem Vereinigten Königreich unterhält Italien keine besonderen Beziehungen zu seinen ehemaligen Kolonien, und die italienische Sprache wird in diesen Regionen nur von einer Minderheit, wenn nicht gar gar nicht mehr verwendet. Unlike what happened to France or the United Kingdom, Italy does not maintain particular ties with its former colonies and the use of the Italian language in those regions is minority, if not non-existent. В отличие от того, что случилось с Францией или Соединенным Королевством, Италия не поддерживает особых связей со своими бывшими колониями, и использование итальянского языка в этих регионах составляет меньшинство, если вообще не существует.

Questo non vuol dire che il colonialismo italiano abbia lasciato poche tracce. Das bedeutet nicht, dass der italienische Kolonialismus wenige Spuren hinterlassen hätte. This is not to say that Italian colonialism left few traces. Это не означает, что итальянский колониализм оставил мало следов. Ci sono stati grandi investimenti, soprattutto nelle infrastrutture, ma certo non sono stati disinteressati. Es wurden große Investitionen getätigt, insbesondere in die Infrastruktur, aber sie waren sicherlich nicht uneigennützig. There have been major investments, especially in infrastructure, but they certainly haven't been disinterested. Были сделаны крупные инвестиции, особенно в инфраструктуру, но они определенно не были бескорыстными. Altre tracce sono rimaste e sono quelle dei soprusi, dello sfruttamento, delle violenze sessuali. Andere Spuren sind geblieben und sind die von Missbrauch, Ausbeutung, sexueller Gewalt. Other traces have remained and they are those of abuse, exploitation, and sexual violence. Остались и другие следы жестокого обращения, эксплуатации, сексуального насилия. Tutte cose di cui non si parla mai. All the things that are never talked about. Все то, о чем никогда не говорили. E quando se ne parla, si prova a minimizzarle. Und wenn wir darüber sprechen, versuchen wir, sie zu minimieren. And when you talk about them, you try to minimize them. И когда мы говорим о них, мы стараемся минимизировать их. Come ha fatto il famoso giornalista Indro Montanelli, giovane all'epoca delle guerre coloniali, quando una volta in tv ha raccontato come se niente fosse di avere avuto come moglie una bambina eritrea di appena dodici anni. So wie der berühmte Journalist Indro Montanelli, ein junger Mann zur Zeit der Kolonialkriege, als er einmal im Fernsehen erzählte, als sei nichts geschehen, er habe ein zwölfjähriges eritreisches Mädchen zur Frau. As did the famous journalist Indro Montanelli, a young man at the time of the colonial wars, when once on TV he recounted as if nothing had happened that he had a twelve-year-old Eritrean girl as his wife. Как и знаменитый журналист Индро Монтанелли, молодой человек времен колониальных войн, когда однажды по телевизору как ни в чем не бывало рассказал, что у него в жены двенадцатилетняя эритрейская девочка.

Anche per questo, parlare del colonialismo in Italia oggi è ancora difficile. This is also why talking about colonialism in Italy today is still difficult. Также по этой причине сегодня все еще трудно говорить о колониализме в Италии.

Resiste tra la gente il mito degli “Italiani, brava gente”, derivato dal titolo di un film che mostra un gruppo di soldati italiani impegnati nell'invasione sovietica del 1941. Der Mythos „Italiener, gute Leute“ hält sich in der Bevölkerung hartnäckig, abgeleitet vom Titel eines Films, der eine Gruppe italienischer Soldaten zeigt, die an der sowjetischen Invasion von 1941 beteiligt sind. The myth of the "Italians, good people", derived from the title of a film that shows a group of Italian soldiers engaged in the Soviet invasion of 1941, persists among the people. В народе бытует миф об «итальянцах, хороших людях», происходящий от названия фильма, в котором показана группа итальянских солдат, участвовавших в советском вторжении 1941 года. I soldati italiani ritratti nel film sono spesso ingenui e simpatici, messi in relazione ai severi e crudeli soldati del Reich. Die im Film porträtierten italienischen Soldaten sind oft naiv und sympathisch, verglichen mit den strengen und grausamen Soldaten des Reiches. The Italian soldiers portrayed in the film are often naive and sympathetic, put in relation to the Reich's stern and cruel soldiers. Итальянские солдаты, изображенные в фильме, часто наивны и симпатичны по сравнению с суровыми и жестокими солдатами Рейха.

Il film è molto bello, ma quest'immagine è **caricaturale** e assolutoria in un modo oggi inaccettabile. Der Film ist sehr gut, aber dieses Bild ist in einer Weise karikiert und verabsolutiert, die heute inakzeptabel ist. The film is very good, but this image is caricatured and absolving in a way that is unacceptable today. Фильм очень красивый, но образ этот карикатурный и прощающий, что сегодня неприемлемо.

La retorica della simpatia non può più nascondere le crudeltà e gli orrori di una pagina di storia fatta di violenze, uccisioni e sfruttamento razzista. Die Rhetorik des Mitgefühls kann die Grausamkeiten und Schrecken einer Geschichte der Gewalt, des Mordens und der rassistischen Ausbeutung nicht länger verbergen. The rhetoric of sympathy can no longer conceal the cruelties and horrors of a page of history of violence, killings and racist exploitation. Ammetterlo non è una vergogna, ma un gesto di responsabilità. Es ist keine Schande, dies zuzugeben, sondern eine Geste der Verantwortung. Admitting this is not shameful, but a gesture of responsibility. Признаться в этом — не стыд, а жест ответственности.