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Learn Italian with Lucrezia 2020, Latin idioms that are very common in Italian (it, en, fr, es, por, ru, + subs)

Latin idioms that are very common in Italian (it, en, fr, es, por, ru, + subs)

LUCREZIA: Ciao a tutti e bentornati sul mio canale!

Allora, come vedete oggi con me c'è un ospite, è tornato a trovarci Luca.

LUCA: Ciao a tutti, ciao Lucrezia!

LUCREZIA: Ciao, come stai?

LUCA: tutto bene, grazie. Sono un po' stanco, un po' stufo, ma cerco di mantenere il morale alto.

LUCREZIA: Allora, Luca ed io vi parleremo di alcune espressione idiomatiche latine,

che però sono davvero molto utilizzate nella lingua italiana di tutti i giorni e

cercheremo, appunto, di spiegare queste espressioni, ma anche di dare alcune informazioni sul contesto d'uso di questi modi di dire.

Allora, iniziamo subito. Da qualche vuoi iniziare?

LUCA: è uguale, da quella che usi di più, quella che usiamo di più.

Allora, io quella che uso di più probabilmente è "verba volant",

perché sono un po' ossessionato dal mettere sempre per iscritto i ricordi, le informazioni, perché se non scrivo, tendo a dimenticare quelle cose.

Allora, la frase completa sarebbe "verba volant, scripta manent", che letteralmente significa "le parole volano, le cose scritte rimangono". Però diciamo che siccome è una frase molto usata in italiano, anche io uso soltanto la prima parte.

Di solito dico: "Aspetta, fammi scrivere, perché verba volant". Perché si sa qual è la seconda parte della frase.

LUCREZIA: quella che io uso di più è sicuramente, tra tutte quelle che abbiamo scritto, "de gustibus non disputandum est".

E ovviamente non uso tutto il modo di dire ogni volta, ma uso solamente la prima parte "de gustibus".

Letteralmente significa "i gusti non si discutono", però diciamo che questa frase, dal mio punto di vista,

questo modo di dire nell'italiano parlato è usato per - come dire - criticare un po' questi gusti, no?

Quindi in realtà la frase significa " gusti non si discutono", però noi usiamo questa frase per criticare i gusti di qualcuno.

E quindi mi sembra divertente questo uso. Per esempio, una mia amica si compra un paio di scarpe che a me non piacciono per niente,

e quindi io dico "a me non piacciono, però se a te piacciono va bene così", no?

E allora userei in questo caso la frase "de gustibus".

LUCA: Sì, è molto divertente.

LUCREZIA: però il fatto è che io non sto dicendo "non discuto i tuoi gusti", io usando questa frase li sto un po' criticando.

Infatti "de gustibus" è sempre accompagnato da "mah, de gustibus".

LUCA: è un po' sarcastico, mi verrebbe da dire.

Questo è molto interessante, perché invece la frase originale in latino è un proverbio, è una massima di saggezza,

che però invece noi non applichiamo, perché la usiamo in maniera sarcastica.

LUCREZIA: Esatto, quindi, non so, mi fa ridere questa cosa un po'.

LUCA: Allora, un'altra frase che uso spesso, soprattutto quando insegno in una classe, è "repetita iuvant".

Immagino che anche tu Lucrezia la usi abbastanza spesso con i tuoi studenti?

LUCREZIA: No.In realtà, no.

No.

LUCA: No! Magari questa la tagliamo!

Sì, perché appunto spesso, siccome ovviamente in italiano, come in tutte le lingue, è importante ripetere ciò che si è imparato,

spesso ripeto ai miei studenti questa frase, che letteralmente significa "le cose che si ripetono aiutano".

LUCREZIA: è vero, è molto vero.

LUCA: soprattutto per le lingue, quindi il vocabolario,

quindi il vocabolario, le regole, è molto importante ripetere sia mentalmente, ma anche scrivendo, tutte le regole che sono imparate. LUCREZIA: le coniugazioni dei verbi.

E adesso, parlando sempre di scuola, la prossima espressione che mi viene in mente è "tu quoque".

Io sono rimasta scottata a scuola da questa espressione, perché mi è stata detta dall'insegnante d'italiano al liceo

in un momento basso della mia carriera scolastica, perché praticamente -

Allora, brevemente il contesto: al liceo sono sempre stata una brava studentessa.

E è successo un giorno che la nostra insegnante di italiano ci obbligasse in qualche modo, a leggere un libro che era illeggibile.

Era di una pesantezza unica, tanto che io adesso non mi ricordo neanche che libro fosse, però mi ricordo solamente che era proprio una noia.

E praticamente nessuno in classe aveva letto quel libro, però dovevamo tutti scrivere una recensione di questo benedetto libro.

Cosa abbiamo fatto tutti, in 25 persone? Siamo andati su internet a leggere di che parlasse questo libro, no?

E quindi più o meno tutti in classe avevamo scritto la stessa recensione, perché le informazioni che abbiamo trovato su internet erano le stesse.

Anche io ho fatto questa cosa e la professoressa di italiano, rimasta scioccata da questa cosa,

non si sarebbe mai aspettata che anch'io copiassi la recensione di questo libro,

quindi davanti a tutti si è messa a dire "Oddone, tu quoque!"

E quindi niente, questo è il mio aneddoto su questa frase.

LUCA: Ricordiamolo che "tu quoque",

forse all'estero si usa meno, non lo so, sarei curioso di sapere da chi ci ascolta se questa frase è comune anche all'estero,

perché secondo la leggenda è la frase che Giulio Cesare rivolse al suo figlio adottivo Bruto quando lui fu l'ultimo ad accoltellarlo in Senato, quindi "anche tu!".

LUCREZIA: Anche tu mi tradisci. LUCA: In qualche modo si avvicina, esatto, quindi anche tu Lucrezia hai tradito la tua prof. Una volta.

LUCREZIA: una volta, l'ho detto, è stato un momento basso della mia carriera scolastica, però a ripensarci adesso mi viene da ridere, no? Perché è uno di quegli aneddoti un po' divertenti.

LUCA: Allora, a me piace molto "lupus in fabula", che si utilizza in italiano quando si sta parlando di una persona senza che sia presente

e all'improvviso questa persona compare e quindi di solito si dice "Ah ecco, lupus in fabula!".

Quindi proprio te stavamo cercando, proprio di te stavamo parlando. E questo proverbio latino mi piace molto perché testimonia la sua origine antica,

in una società contadina in cui il lupo faceva paura e si credeva che quando si nominava il lupo, lui poteva arrivare.

C'era timore, era come un tabù nominare il lupo, perché equivaleva a farlo arrivare.

Ed è molto interessante che abbiamo anche un corrispettivo in italiano di questo proverbio, che è "parli del diavolo e spuntano le corna",

quindi è interessante come poi in italiano e in una società fortemente religiosa e cattolica, il pericolo sia stato visto come il diavolo.

Equivalente appunto del lupo, del male, del pericolo.

LUCREZIA: E adesso possiamo dire che questi due modi di dire coesistono.

LUCA: Si sentono spesso sia l'uno che l'altro. E te Lucrezia, hai un altro proverbio che usi, non so, scherzoso anche?

LUCREZIA: mi viene in mente "in vino veritas", penso sia conosciuta anche all'estero questa espressione,

appunto significa "nel vino c'è la verità", quando uno beve il vino diventa sincero, onesto, dice la verità.

Sostanzialmente si è più vulnerabili da questo punto di vista, quando si beve il vino. Ovviamente dipende anche da quanto vino si beve!

È una frase carina che ricorre scherzosamente quando appunto qualcuno dice qualcosa di inaspettato su qualcosa o su qualcuno, no?

Appunto, proprio magari in occasione di una bevuta tra amici e in occasione di un aperitivo.

LUCA: è un segreto che uno non confesserebbe in un altro contesto, però con un po' di alcol, esce fuori.

LUCREZIA: Benissimo, andiamo avanti.

LUCA: Allora, una che mi piace molto è la frase "ubi maior minor cessat".

E anche questa secondo me è abbastanza diffusa in italiano e letteralmente significa

quando c'è una persona che vale di più, la persona che vale di meno si deve fare da parte e deve lasciare agire la persona che vale di più.

E questa è sempre una massima, una perla di saggezza che abbiamo ricevuto dai latini e anche in questo caso,

siccome il proverbio è lungo, ma è molto conosciuto, spesso si dice solo la prima parte e quindi si dice "ubi maior".

Però è molto interessante, perché, anche in questo caso, spesso questa frase viene utilizzata in maniera sarcastica, in maniera ironica.

Ad esempio in una conversazione, se un mio amico dice: "Guarda che questa cosa me l'ha detta Tizio",

una persona di cui io non ho una grande considerazione, probabilmente dirò: "Ah, allora, ubi maior!".

Ubi maior!

Significa: "Ah, allora se l'ha detto lui che è superiore a noi gli dobbiamo credere!", ma in realtà è sarcastico e

lascia intendere che io non ho una buona considerazione dell'opinione di quella persona.

LUCREZIA: Allora, veniamo alla penultima frase che abbiamo qui, che è "errare humanum est", che significa letteralmente "sbagliare è umano".

E questa frase, che ovviamente però è solo metà della frase intera - che dopo Luca ci dirà -

questa prima parte viene usata quando qualcuno ha commesso un errore e quindi o lui stesso vuole giustificarsi,

dicendo: "ah, ma errare humanum est", quindi per auto giustificarsi, oppure quando qualcuno vuole giustificare l'azione di qualcun altro.

Però invece la frase intera viene utilizzata in un altro modo, giusto?

LUCA: sì, perché la seconda parte è "perseverare autem diabolicum", che letteralmente vuol dire "se si compie lo stesso errore è diabolico".

Se uno usa la frase intera, può essere usata anche nel contesto in cui una persona ha sbagliato nei miei confronti,

io sono paziente perché appunto tutti possiamo sbagliare, sbagliare è umano,

però se sbagli due volte, se fai lo stesso errore due volte, allora è più grave, è meno accettabile.

LUCREZIA: esatto, quindi è interessante vedere come questa espressione abbia in realtà due contesti d'uso, no? Che sono abbastanza diversi.

E in qualche modo il parlante adatta la frase ai suoi fini, se vogliamo, no?

L'ultima frase, l'ultimo modo di dire della nostra lista è "carpe diem", che un po' si spiega da solo, no? Perché questa espressione è molto conosciuta. LUCA: è una citazione da una poesia di Orazio, importante poeta latino,

come monito, come suggerimento, dice quello di afferrare l'attimo.

A volte se sei indeciso, se sei in dubbio se fare una cosa, puoi dire a te stesso "carpe diem", ovvero cogli questa opportunità perché non ne avrai un'altra.

Infatti in italiano c'è anche un corrispettivo, si dice "ogni lasciata è persa", quindi ogni occasione che non cogli,

non è detto che poi la riavrai in futuro e quindi è bene che la cogli quel momento.

LUCREZIA: è vero, non ci avevo pensato.

Allora, siamo arrivati alla fine della nostra lista.

LUCA: e magari scrivete nei commenti se queste frasi sono le più utilizzate anche nelle vostre lingue oppure ce ne sono altre.

LUCREZIA: Allora Luca, io ti ringrazio per esserti prestato a questo gioco oggi.

E spero che anche tu ti sia divertito.

LUCA: spero che ci potremo rivedere presto anche di persona, non solo davanti a uno schermo.

LUCREZIA: vero, vero, tutte speranze che condividiamo.

E niente allora io saluto tutti, ringrazio tutti e ci vediamo nel prossimo video.

A presto, ciao!


Latin idioms that are very common in Italian (it, en, fr, es, por, ru, + subs) Latin idioms that are very common in Italian (it, en, fr, es, por, ru, + subs)

LUCREZIA: Ciao a tutti e bentornati sul mio canale!

Allora, come vedete oggi con me c'è un ospite, è tornato a trovarci Luca.

LUCA: Ciao a tutti, ciao Lucrezia!

LUCREZIA: Ciao, come stai?

LUCA: tutto bene, grazie. Sono un po' stanco, un po' stufo, ma cerco di mantenere il morale alto.

LUCREZIA: Allora, Luca ed io vi parleremo di alcune espressione idiomatiche latine, LUCREZIA: Bueno, Luca y yo te hablaremos sobre algunos modismos latinos,

che però sono davvero molto utilizzate nella lingua italiana di tutti i giorni e

cercheremo, appunto, di spiegare queste espressioni, ma anche di dare alcune informazioni sul contesto d'uso di questi modi di dire.

Allora, iniziamo subito. Da qualche vuoi iniziare? Entonces, comencemos de inmediato. ¿Quieres empezar por algún lado?

LUCA: è uguale, da quella che usi di più, quella che usiamo di più. LUCA: es lo mismo, del que más usas, del que más usamos.

Allora, io quella che uso di più probabilmente è "verba volant", Entonces, el que más utilizo probablemente sea "verba volant",

perché sono un po' ossessionato dal mettere sempre per iscritto i ricordi, le informazioni, perché se non scrivo, tendo a dimenticare quelle cose.

Allora, la frase completa sarebbe "verba volant, scripta manent", che letteralmente significa "le parole volano, le cose scritte rimangono". Però diciamo che siccome è una frase molto usata in italiano, anche io uso soltanto la prima parte.

Di solito dico: "Aspetta, fammi scrivere, perché verba volant". Perché si sa qual è la seconda parte della frase.

LUCREZIA: quella che io uso di più è sicuramente, tra tutte quelle che abbiamo scritto, "de gustibus non disputandum est". LUCREZIA: la que más utilizo es sin duda, entre todas las que hemos escrito, "de gustobus non disputandum est".

E ovviamente non uso tutto il modo di dire ogni volta, ma uso solamente la prima parte "de gustibus". Y, por supuesto, no uso todo el idioma cada vez, pero solo uso la primera parte "de gustobus".

Letteralmente significa "i gusti non si discutono", però diciamo che questa frase, dal mio punto di vista,

questo modo di dire nell'italiano parlato è usato per - come dire - criticare un po' questi gusti, no?

Quindi in realtà la frase significa " gusti non si discutono", però noi usiamo questa frase per criticare i gusti di qualcuno.

E quindi mi sembra divertente questo uso. Per esempio, una mia amica si compra un paio di scarpe che a me non piacciono per niente,

e quindi io dico "a me non piacciono, però se a te piacciono va bene così", no?

E allora userei in questo caso la frase "de gustibus".

LUCA: Sì, è molto divertente.

LUCREZIA: però il fatto è che io non sto dicendo "non discuto i tuoi gusti", io usando questa frase li sto un po' criticando.

Infatti "de gustibus" è sempre accompagnato da "mah, de gustibus".

LUCA: è un po' sarcastico, mi verrebbe da dire.

Questo è molto interessante, perché invece la frase originale in latino è un proverbio, è una massima di saggezza,

che però invece noi non applichiamo, perché la usiamo in maniera sarcastica.

LUCREZIA: Esatto, quindi, non so, mi fa ridere questa cosa un po'.

LUCA: Allora, un'altra frase che uso spesso, soprattutto quando insegno in una classe, è "repetita iuvant".

Immagino che anche tu Lucrezia la usi abbastanza spesso con i tuoi studenti?

LUCREZIA: No.In realtà, no.

No.

LUCA: No! Magari questa la tagliamo!

Sì, perché appunto spesso, siccome ovviamente in italiano, come in tutte le lingue, è importante ripetere ciò che si è imparato,

spesso ripeto ai miei studenti questa frase, che letteralmente significa "le cose che si ripetono aiutano".

LUCREZIA: è vero, è molto vero.

LUCA: soprattutto per le lingue, quindi il vocabolario,

quindi il vocabolario, le regole, è molto importante ripetere sia mentalmente, ma anche scrivendo, tutte le regole che sono imparate. por eso el vocabulario, las reglas, es muy importante repetir mentalmente, pero también escribiendo, todas las reglas que se aprenden. LUCREZIA: le coniugazioni dei verbi. LUCREZIA: las conjugaciones de verbos.

E adesso, parlando sempre di scuola, la prossima espressione che mi viene in mente è "tu quoque". Et maintenant, en parlant toujours d'école, la prochaine expression qui me vient à l'esprit est "tu quoque".

Io sono rimasta scottata a scuola da questa espressione, perché mi è stata detta dall'insegnante d'italiano al liceo J'ai été brûlé à l'école par cette expression, car elle m'a été dite par le professeur d'italien au lycée

in un momento basso della mia carriera scolastica, perché praticamente -

Allora, brevemente il contesto: al liceo sono sempre stata una brava studentessa.

E è successo un giorno che la nostra insegnante di italiano ci obbligasse in qualche modo, a leggere un libro che era illeggibile.

Era di una pesantezza unica, tanto che io adesso non mi ricordo neanche che libro fosse, però mi ricordo solamente che era proprio una noia.

E praticamente nessuno in classe aveva letto quel libro, però dovevamo tutti scrivere una recensione di questo benedetto libro.

Cosa abbiamo fatto tutti, in 25 persone? Siamo andati su internet a leggere di che parlasse questo libro, no?

E quindi più o meno tutti in classe avevamo scritto la stessa recensione, perché le informazioni che abbiamo trovato su internet erano le stesse.

Anche io ho fatto questa cosa e la professoressa di italiano, rimasta scioccata da questa cosa,

non si sarebbe mai aspettata che anch'io copiassi la recensione di questo libro, ella nunca esperó que yo también copiara la reseña de este libro,

quindi davanti a tutti si è messa a dire "Oddone, tu quoque!"

E quindi niente, questo è il mio aneddoto su questa frase.

LUCA: Ricordiamolo che "tu quoque",

forse all'estero si usa meno, non lo so, sarei curioso di sapere da chi ci ascolta se questa frase è comune anche all'estero,

perché secondo la leggenda è la frase che Giulio Cesare rivolse al suo figlio adottivo Bruto quando lui fu l'ultimo ad accoltellarlo in Senato, quindi "anche tu!". car selon la légende c'est la phrase que Jules César a adressée à son fils adoptif Brutus quand il a été le dernier à le poignarder au Sénat, donc «vous aussi!».

LUCREZIA: Anche tu mi tradisci. LUCA: In qualche modo si avvicina, esatto, quindi anche tu Lucrezia hai tradito la tua prof. Una volta.

LUCREZIA: una volta, l'ho detto, è stato un momento basso della mia carriera scolastica, però a ripensarci adesso mi viene da ridere, no? Perché è uno di quegli aneddoti un po' divertenti.

LUCA: Allora, a me piace molto "lupus in fabula", che si utilizza in italiano quando si sta parlando di una persona senza che sia presente

e all'improvviso questa persona compare e quindi di solito si dice "Ah ecco, lupus in fabula!".

Quindi proprio te stavamo cercando, proprio di te stavamo parlando. E questo proverbio latino mi piace molto perché testimonia la sua origine antica,

in una società contadina in cui il lupo faceva paura e si credeva che quando si nominava il lupo, lui poteva arrivare. en una sociedad campesina donde el lobo daba miedo y se creía que cuando el lobo fuera nombrado, podría llegar.

C'era timore, era come un tabù nominare il lupo, perché equivaleva a farlo arrivare.

Ed è molto interessante che abbiamo anche un corrispettivo in italiano di questo proverbio, che è "parli del diavolo e spuntano le corna",

quindi è interessante come poi in italiano e in una società fortemente religiosa e cattolica, il pericolo sia stato visto come il diavolo.

Equivalente appunto del lupo, del male, del pericolo.

LUCREZIA: E adesso possiamo dire che questi due modi di dire coesistono.

LUCA: Si sentono spesso sia l'uno che l'altro. E te Lucrezia, hai un altro proverbio che usi, non so, scherzoso anche?

LUCREZIA: mi viene in mente "in vino veritas", penso sia conosciuta anche all'estero questa espressione,

appunto significa "nel vino c'è la verità", quando uno beve il vino diventa sincero, onesto, dice la verità.

Sostanzialmente si è più vulnerabili da questo punto di vista, quando si beve il vino. Ovviamente dipende anche da quanto vino si beve!

È una frase carina che ricorre scherzosamente quando appunto qualcuno dice qualcosa di inaspettato su qualcosa o su qualcuno, no?

Appunto, proprio magari in occasione di una bevuta tra amici e in occasione di un aperitivo.

LUCA: è un segreto che uno non confesserebbe in un altro contesto, però con un po' di alcol, esce fuori.

LUCREZIA: Benissimo, andiamo avanti.

LUCA: Allora, una che mi piace molto è la frase "ubi maior minor cessat". LUCA: Bueno, una que me gusta mucho es la frase "ubi maior minor cessat".

E anche questa secondo me è abbastanza diffusa in italiano e letteralmente significa

quando c'è una persona che vale di più, la persona che vale di meno si deve fare da parte e deve lasciare agire la persona che vale di più.

E questa è sempre una massima, una perla di saggezza che abbiamo ricevuto dai latini e anche in questo caso,

siccome il proverbio è lungo, ma è molto conosciuto, spesso si dice solo la prima parte e quindi si dice "ubi maior".

Però è molto interessante, perché, anche in questo caso, spesso questa frase viene utilizzata in maniera sarcastica, in maniera ironica.

Ad esempio in una conversazione, se un mio amico dice: "Guarda che questa cosa me l'ha detta Tizio", Por ejemplo, en una conversación, si un amigo mío dice: "Mira, esto me lo contó Tom".

una persona di cui io non ho una grande considerazione, probabilmente dirò: "Ah, allora, ubi maior!".

Ubi maior!

Significa: "Ah, allora se l'ha detto lui che è superiore a noi gli dobbiamo credere!", ma in realtà è sarcastico e

lascia intendere che io non ho una buona considerazione dell'opinione di quella persona.

LUCREZIA: Allora, veniamo alla penultima frase che abbiamo qui, che è "errare humanum est", che significa letteralmente "sbagliare è umano".

E questa frase, che ovviamente però è solo metà della frase intera - che dopo Luca ci dirà -

questa prima parte viene usata quando qualcuno ha commesso un errore e quindi o lui stesso vuole giustificarsi,

dicendo: "ah, ma errare humanum est", quindi per auto giustificarsi, oppure quando qualcuno vuole giustificare l'azione di qualcun altro.

Però invece la frase intera viene utilizzata in un altro modo, giusto?

LUCA: sì, perché la seconda parte è "perseverare autem diabolicum", che letteralmente vuol dire "se si compie lo stesso errore è diabolico".

Se uno usa la frase intera, può essere usata anche nel contesto in cui una persona ha sbagliato nei miei confronti,

io sono paziente perché appunto tutti possiamo sbagliare, sbagliare è umano,

però se sbagli due volte, se fai lo stesso errore due volte, allora è più grave, è meno accettabile.

LUCREZIA: esatto, quindi è interessante vedere come questa espressione abbia in realtà due contesti d'uso, no? Che sono abbastanza diversi.

E in qualche modo il parlante adatta la frase ai suoi fini, se vogliamo, no?

L'ultima frase, l'ultimo modo di dire della nostra lista è "carpe diem", che un po' si spiega da solo, no? Perché questa espressione è molto conosciuta. LUCA: è una citazione da una poesia di Orazio, importante poeta latino,

come monito, come suggerimento, dice quello di afferrare l'attimo.

A volte se sei indeciso, se sei in dubbio se fare una cosa, puoi dire a te stesso "carpe diem", ovvero cogli questa opportunità perché non ne avrai un'altra.

Infatti in italiano c'è anche un corrispettivo, si dice "ogni lasciata è persa", quindi ogni occasione che non cogli,

non è detto che poi la riavrai in futuro e quindi è bene che la cogli quel momento. il n'est pas dit que vous le récupérerez à l'avenir et il est donc bon que vous le récupériez à ce moment-là.

LUCREZIA: è vero, non ci avevo pensato.

Allora, siamo arrivati alla fine della nostra lista.

LUCA: e magari scrivete nei commenti se queste frasi sono le più utilizzate anche nelle vostre lingue oppure ce ne sono altre.

LUCREZIA: Allora Luca, io ti ringrazio per esserti prestato a questo gioco oggi.

E spero che anche tu ti sia divertito.

LUCA: spero che ci potremo rivedere presto anche di persona, non solo davanti a uno schermo.

LUCREZIA: vero, vero, tutte speranze che condividiamo.

E niente allora io saluto tutti, ringrazio tutti e ci vediamo nel prossimo video.

A presto, ciao!