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Storia D'Italia, Il sacco di Roma (408-410) - Ep. 25 (2)

Il sacco di Roma (408-410) - Ep. 25 (2)

409 dopo cristo: solito tram-tram

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Quadro pre-raffaellita che rappresenta l'imperatore Onorio da bambino, nelle vesti imperiali

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Negoziare o no con il Goto? Per rispondere a questa domanda a Ravenna si scatenò una vera e propria lotta di potere tra le due fazioni a corte. La fazione anti-gotica era correntemente al potere: questa era la fazione xenofoba che aveva abbattuto Stilicone, massacrato i Goti e causato l'invasione d'Italia da parte di Alaric: questa corrente era ovviamente guidata dal nostro Olimpio. A corte c'erano però ancora tanti che favorivano un accordo con i Goti, molti ex seguaci di Stilicone. In queste ore terribili Olimpio era ancora ossessionato dal trovare e punire chiunque avesse supportato Stilicone, ossessione come vedremo giustificata, cosa che lo rese cieco a quanto avveniva intorno a lui.

Per negoziare da un punto di maggiore forza Ravenna aveva dato ordine alla guarnigione della Dalmazia di dirigersi verso Roma per rafforzarne le difese e ridurre la minaccia gotica. Si trattava di una forza di sei mila soldati che però marciarono in Italia come se non ci fosse un nemico in agguato, il loro comandanti si rifiutò di evitare i Goti: era l'Italia oppure no il cuore dell'Impero? A causa della sua hybris i reggimenti furono attaccati da Alaric e massacrati, solo cento uomini e il loro comandante riuscirono a raggiungere Roma. Mi immagino Alaric ridere dei patetici tentativi dei Romani.

A questo punto una seconda ambasciata senatoriale, forte anche della presenza di papa Innocenzo I, fu inviata con guardie gotiche a Onorio per supplicarlo di accettare le richieste del Re dei Visigoti. In contemporanea il governo imperiale ricevette anche la notizia che Ataulf, cognato di Alarico, aveva attraversato le Alpi Giulie con l'intento di unirsi ad Alaric. Onorio convocò tutte le forze romane disponibili nel nord Italia. Invece di affidare il comando ad un soldato stagionato Onorio lo diede a Olimpio. Gli scrittori Romani sostengono che vinse lo scontro con Ataulf ma la storia finisce con Ataulf che si ricongiunge con Alaric, rafforzandolo ancora. Anche se ci fu una vittoria tattica romana alla fine si trattò di un disastro strategico. La carriera di Olimpio era al termine, in pochi mesi era riuscito a infliggere un disastro dopo l'altro allo stato romano: fu deposto dalle sue cariche da una congiura di corte e vista la mala parata Olimpio pensò di fuggire in Dalmazia. Il prefetto del pretorio Giovio, facente parte del partito filo gotico, si impadronì del potere e Onorio lo nominò prontamente al grado di patrizio. Il patriziato nel quinto secolo non era quello dell'antica Roma: solo un numero ristrettissimo di uomini veniva nominato dall'Imperatore al grado di Patrizio e come vedremo, con il tempo questo grado iniziò ad essere il sinonimo di un imperatore senza corona, come era stato Stilicone.

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Giovio a questo punto passò ad eliminare i suoi nemici politici: orchestrò un ammutinamento delle truppe a Ravenna e richiese l'esilio dei due più importanti comandanti militari dell'esercito d'Italia, due creature di Olimpio. I due, sulla via dell'esilio, furono assassinati, Giovio non voleva lasciare nulla al caso. Avete notato come la politica Romana pare non cambiare mai? Mi sembra quasi di narrare una lotta tra correnti nella DC, per non fare esempi più vicini a noi. Perfino il rapporto tra l'imperatore Onorio e i vari uomini forti della sua corte mi ricorda quello tra un presidente della Repubblica e un Presidente del consiglio.

La trattativa

Ma torniamo all'antichità: Giovio era un amico personale di Alaric ed era stato un tempo parte del partito di Stilicone. Il nuovo governo a Ravenna decise dunque di aprire una trattativa con Alaric: il colpo di stato era stato organizzato probabilmente proprio a tal fine. Alaric si recò a Rimini per negoziare ma, sentendosi in una posizione di forza, le sue richieste furono molto pesanti: voleva un tributo annuale in oro e grano e per il suo popolo l'insediamento nelle province della Dalmazia, del Norico e della Venezia: praticamente il nord-est italiano, l'Austria, la Slovenia e la Croazia, un territorio enorme. Per sé, ça va sans dire, il grado di Magister Militum Utriusque Militiae, ovvero il grado occupato un tempo da Stilicone. Se questa proposta fosse stata accettata, Alaric sarebbe diventato il vero padrone della corte di Ravenna e i suoi Goti ne sarebbero stati la principale forza militare, insediati peraltro a due passi da Ravenna: Alaric voleva in sostanza quello che un giorno riuscirà ad ottenere Teodorico.

Ma la corte di Ravenna non poteva accettare questa servitù: l'impero era in condizioni difficili ma solo quattro anni prima un immenso esercito gotico era stato sconfitto a Fiesole: i Romani sapevano che la loro attuale debolezza era temporanea e cercarono di comprare del tempo. Le trattative finirono in stallo, a quanto pare Onorio inviò perfino una lettera a Rimini informando Alaric e Giovio che non aveva nessuna intenzione di nominare Alaric ad alcun grado militare romano.

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Alaric, irritato, si ritirò dalle negoziazioni e tornò dalla maggior parte dei suoi, in Toscana. A questo punto la corte di Ravenna, dopo tanto tentennare, prese la decisione di resistere. Tutti i generali e gli uomini importanti della corte fecero un terribile giuramento, a quanto pare toccando assieme la testa del sovrano, una scena che deve essere stata bizzarra. Giurarono che non avrebbero mai accettato la pace con Alaric. Iniziarono preparativi per far arrivare in Italia rinforzi, soprattutto mercenari Unni. Era la guerra.

Alaric abbassa le sue pretese

In teoria a questo punto Alaric avrebbe dovuto procedere a mettere in atto le sue minacce e marciare su Roma, saccheggiandola. Ma Alaric non lo fece, anzi raccolse invece una ambasceria dei principali vescovi d'Italia, assieme ad altri notabili, e la inviò a Ravenna con una scorta armata di Goti. Una volta al cospetto dell'Imperatore i vescovi supplicarono Onorio di accettare la pace, portando i nuovi termini negoziali di Alaric. Nelle parole di Olimpiodoro “Alaric non voleva più cariche né onori, né chiedeva che i Goti fossero stabiliti nelle province che aveva chiesto in precedenza: ora voleva per i suoi le due province del Norico, sulle più remote anse del Danubio, che sono esposte a continue incursioni barbariche e che pagano all'erario pochissime tasse. Oltre a ciò si sarebbe accontentato di un tributo in grano e rinunciava del tutto all'oro. Quando Alaric avanzò queste giuste e prudenti proposte tutti si meravigliarono della sua moderazione”

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Celebre storia delle galline di Onorio, raccontata da Procopio e ovviamente una leggenda. Al sacco di Roma un messaggero avrebbe informato Onorio, dicendogli che “Roma è morta” e Onorio avrebbe risposto “ma no, ha appena beccato dalle mie mani!”, riferendosi alla sua gallina, di nome Roma.

A queste domande si aggiungeva una sorta di supplica personale di Alaric: questi implorava Onorio di non costringerlo a devastare Roma, una città per la quale anche lui aveva venerazione e rispetto. Olimpiodoro, la nostra fonte principale, trova che questi termini fossero molto generosi e accettabili. Eppure la proposta fu così moderata che fu percepita come un atto disperato da parte di un sovrano indebolito. Inoltre dopo tante divisioni e incertezze la corte di Ravenna si era appena unita intorno alla decisione della guerra, i generali avevano giurato di combattere Alaric al cospetto di Onorio, Onorio stesso probabilmente non voleva più sentir parlare di Alaric e quindi l'offerta fu sdegnosamente rifiutata. Olimpiodoro scrive “Furono così incauti coloro che erano incaricati del governo dello stato, poiché erano indegni delle cure e della protezione del cielo.”

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Ora, a me interessano i fatti ma mi interessa ancora di più il perché dei fatti: perché Alaric, che solo mesi prima si voleva fare padrone del mondo romano decise di abbassare in modo così rilevante le sue pretese? Cosa era cambiato? Io credo che Alaric percepì la forza latente dell'Impero Romano, ora in stato disperato a causa di una serie incredibile di rovesci ma sempre pronta a riprendersi nelle mani di uomini più accorti rispetto a Onorio e Olimpio. Nelle parole di Peter Heather: “In quel momento Alaric aveva la forza militare per prendersi tutto ciò che voleva: eppure era disposto a fare un passo indietro pur di raggiungere un accomodamento di lungo periodo con lo stato Romano: per questo mise al primo posto la sicurezza”. Wolfram, l'autore della storia dei Goti, aggiunge altri interessanti considerazioni: “Alaric soddisfava il desiderio di lusso e oro dei Goti grazie ai suoi saccheggi e al taglieggiamento della città di Roma ma non poteva garantire ai suoi la certezza di un pasto. I Goti stavano devastando proprie le regioni dalle quali avrebbero dovuto trarre sostentamento. Il valore dei loro saccheggi veniva divorato dall'inflazione che causavano loro stessi devastando i mercati nei quali avrebbero potuto spendere l'oro sottratto ai Romani. Se l'esercitus gothorum avesse continuato su questa strada si sarebbero dovuti appendere il loro oro al collo senza poterci fare nulla: c'era insomma il rischio per i Goti di tornare alla loro più primitiva economia del baratto invece di guadagnarsi quello che più desideravano, una vita di agi, una vita alla Romana. Fintantoché i Goti non avessero avuto del suolo saldo sotto i loro piedi, una terra da chiamare patria, ogni loro mossa poteva essere l'ultima, visto che vivevano sul filo del rasoio. Alaric poteva assediare Roma nel 408 e nel 409, prendere la città, catturare la sorella dell'imperatore, minacciare l'Africa e il granaio dell'Italia, perfino devastare l'Italia ma senza un accordo con l'Impero prima o poi sarebbero stati sconfitti e distrutti, l'unico modo per evitarlo era stringere una alleanza con Roma e stabilire una permanente Gothia su territorio Romano.”

Se l'imperatore dice sempre di no, ci vuole un nuovo imperatore

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Quadro (fantasioso) che rappresenta l'ingresso dei Visigoti di Alaric a Roma, durante le trattative con il senato romano

Nel tardo 409 Alaric si ripresentò sotto le mura di Roma: i cittadini della grande città si prepararono ad altri mesi di carestia, pestilenze e devastazione. Ma l'ultima cosa che Alaric voleva era di saccheggiare Roma, e questo con tutte le sue forze. Sapeva che la conquista di Roma gli avrebbe dato ricchezze immense e una fama altrettanto immensa, ma sarebbe stata la fama del distruttore della città che aveva unito il mondo. Con una tale fama non avrebbe mai potuto realizzare il sogno della sua vita: una sistemazione per sé e per il suo popolo all'interno del sistema politico romano.

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Ma Alaric aveva anche compreso che con Onorio e la sua corte non si poteva più trattare: la minaccia di saccheggiare Roma non li aveva piegati una volta, non li avrebbe piegati una seconda. No, quello che serviva era un nuovo imperatore: Alaric incontrò il senato di Roma e spiegò che non aveva nessuna intenzione di fare del male alla città, se avessero scelto tra loro un nuovo imperatore. Il Senato si riunì in conclave ed elesse l'anziano prefetto della città, Prisco Attalo, alla carica imperiale. Attalo era però un pagano e Alaric chiese che fosse battezzato prima di assumere la nuova carica: in cambio dei suoi servigi Alaric fu nominato Magister Militum Utriusque MIlitiae e suo cognato Ataulf fu fatto Comes Domesticorum, il comandante della guardia imperiale. L'impero ora aveva tre imperatori: Costantino III in Gallia, Onorio a Ravenna e Attalo a Roma: quando pensavate che la situazione non potesse ingarbugliarsi ancora ecco che ho dimostrato il contrario!

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Ravenna nel quinto secolo dopo cristo: difesa dalle paludi che la circondano, Ravenna è irragiungibile per gli eserciti dei Germani, privi di una flotta

Il grosso dell'Italia peninsulare, l'Italia suburbicana, si dichiarò per Attalo ma, dettaglio cruciale, il Nordafrica rimase fedele ad Onorio e alla corte di Ravenna e sappiamo come il Nordafrica fosse il granaio dell'Italia: senza le province africane Attalo non poteva sfamare il suo popolo. Alaric propose di inviare una parte dei suoi Goti a Cartagine ma Attalo si rifiutò: inviare truppe barbariche a conquistare un territorio romano era cattiva pubblicità e, nonostante che fosse arrivato alla dignità imperiale grazie alle armi gotiche, Attalo era anche un patriota romano. Era fuori questione di avere i Goti in Nordafrica, l'unica regione dell'impero risparmiata dalla guerra e la regione chiave per il sostentamento economico e materiale dell'impero. Al loro posto fu inviata una spedizione di soldati romani fedeli ad Attalo.

Il sacco di Roma (408-410) - Ep. 25 (2) Die Plünderung Roms (408-410) - Ep. 25 (2) The Sack of Rome (408-410) - Ep. 25 (2) El saqueo de Roma (408-410) - Ep. 25 (2) Le sac de Rome (408-410) - Ép. 25 (2) O saque de Roma (408-410) - Ep. 25 (2) Разграбление Рима (408-410) - Эп. 25 (2) Roms plundring (408-410) - Ep. 25 (2)

409 dopo cristo: solito tram-tram 409 n. Chr.: Gewöhnliche Straßenbahn

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Quadro pre-raffaellita che rappresenta l'imperatore Onorio da bambino, nelle vesti imperiali Präraffaelitisches Gemälde, das Kaiser Honorius als Kind in kaiserlichen Gewändern darstellt

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Negoziare o no con il Goto? Mit den Goto verhandeln oder nicht? Per rispondere a questa domanda a Ravenna si scatenò una vera e propria lotta di potere tra le due fazioni a corte. Um diese Frage zu beantworten, entbrannte in Ravenna ein regelrechter Machtkampf zwischen den beiden Fraktionen am Hof. La fazione anti-gotica era correntemente al potere: questa era la fazione xenofoba che aveva abbattuto Stilicone, massacrato i Goti e causato l'invasione d'Italia da parte di Alaric: questa corrente era ovviamente guidata dal nostro Olimpio. Die antigotische Fraktion war derzeit an der Macht: Es war die fremdenfeindliche Fraktion, die Stilicho gestürzt, die Goten massakriert und Alarics Einmarsch in Italien verursacht hatte: Diese Strömung wurde offensichtlich von unserem Olympius angeführt. A corte c'erano però ancora tanti che favorivano un accordo con i Goti, molti ex seguaci di Stilicone. Am Hof gab es jedoch immer noch viele, die eine Einigung mit den Goten befürworteten, darunter viele ehemalige Anhänger von Stilicho. In queste ore terribili Olimpio era ancora ossessionato dal trovare e punire chiunque avesse supportato Stilicone, ossessione come vedremo giustificata, cosa che lo rese cieco a quanto avveniva intorno a lui. In diesen schrecklichen Stunden war Olympius noch immer davon besessen, jeden zu finden und zu bestrafen, der Stilicho unterstützte - eine Besessenheit, die, wie wir sehen werden, gerechtfertigt war und die ihn blind für das machte, was um ihn herum geschah. In these terrible hours Olympius was still obsessed with finding and punishing anyone who supported Stilicho, an obsession as we shall see justified, which blinded him to what was happening around him.

Per negoziare da un punto di maggiore forza Ravenna aveva dato ordine alla guarnigione della Dalmazia di dirigersi verso Roma per rafforzarne le difese e ridurre la minaccia gotica. To negotiate from a point of greater strength Ravenna had given orders to the Dalmatian garrison to head toward Rome to strengthen its defenses and reduce the Gothic threat. Si trattava di una forza di sei mila soldati che però marciarono in Italia come se non ci fosse un nemico in agguato, il loro comandanti si rifiutò di evitare i Goti: era l'Italia oppure no il cuore dell'Impero? Es war eine Truppe von sechstausend Soldaten, die in Italien einmarschierte, als ob dort kein Feind lauerte, und deren Befehlshaber sich weigerten, den Goten auszuweichen: War Italien das Herz des Reiches oder nicht? It was a force of six thousand soldiers, however, who marched into Italy as if there was no enemy lurking, their commanders refused to avoid the Goths: was Italy or not the heart of the Empire? A causa della sua hybris i reggimenti furono attaccati da Alaric e massacrati, solo cento uomini e il loro comandante riuscirono a raggiungere Roma. Because of his hybris the regiments were attacked by Alaric and massacred, only a hundred men and their commander managed to reach Rome. Mi immagino Alaric ridere dei patetici tentativi dei Romani.

A questo punto una seconda ambasciata senatoriale, forte anche della presenza di papa Innocenzo I, fu inviata con guardie gotiche a Onorio per supplicarlo di accettare le richieste del Re dei Visigoti. Zu diesem Zeitpunkt wurde eine zweite senatorische Gesandtschaft, ebenfalls in Anwesenheit von Papst Innozenz I., mit gotischen Wachen zu Honorius geschickt, um ihn zu bitten, die Forderungen des Westgotenkönigs zu akzeptieren. In contemporanea il governo imperiale ricevette anche la notizia che Ataulf, cognato di Alarico, aveva attraversato le Alpi Giulie con l'intento di unirsi ad Alaric. Zur gleichen Zeit erhielt die kaiserliche Regierung die Nachricht, dass Ataulf, Alarics Schwager, die Julischen Alpen überquert hatte, um sich Alaric anzuschließen. Onorio convocò tutte le forze romane disponibili nel nord Italia. Invece di affidare il comando ad un soldato stagionato Onorio lo diede a Olimpio. Gli scrittori Romani sostengono che vinse lo scontro con Ataulf ma la storia finisce con Ataulf che si ricongiunge con Alaric, rafforzandolo ancora. Die römischen Schriftsteller behaupten, dass er den Kampf mit Ataulf gewonnen hat, aber die Geschichte endet damit, dass Ataulf sich wieder mit Alaric vereint und ihn erneut stärkt. Anche se ci fu una vittoria tattica romana alla fine si trattò di un disastro strategico. Obwohl es einen taktischen römischen Sieg gab, war es am Ende ein strategisches Desaster. La carriera di Olimpio era al termine, in pochi mesi era riuscito a infliggere un disastro dopo l'altro allo stato romano: fu deposto dalle sue cariche da una congiura di corte e vista la mala parata Olimpio pensò di fuggire in Dalmazia. Olympius' Karriere war zu Ende, in wenigen Monaten hatte er dem römischen Staat ein Unglück nach dem anderen zugefügt: Er wurde durch eine Hofverschwörung abgesetzt, und angesichts der schlechten Parade dachte Olympius daran, nach Dalmatien zu fliehen. Il prefetto del pretorio Giovio, facente parte del partito filo gotico, si impadronì del potere e Onorio lo nominò prontamente al grado di patrizio. Der Prätorianerpräfekt Jovius, ein Mitglied der pro-gotischen Partei, ergriff die Macht, und Honorius ernannte ihn umgehend zum Patrizier. Il patriziato nel quinto secolo non era quello dell'antica Roma: solo un numero ristrettissimo di uomini veniva nominato dall'Imperatore al grado di Patrizio e come vedremo, con il tempo questo grado iniziò ad essere il sinonimo di un imperatore senza corona, come era stato Stilicone. The patriciate in the fifth century was not what it was in ancient Rome: only a very small number of men were appointed by the emperor to the rank of patrician, and as we shall see, in time this rank began to be synonymous with an emperor without a crown, as Stilicho had been.

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Giovio a questo punto passò ad eliminare i suoi nemici politici: orchestrò un ammutinamento delle truppe a Ravenna e richiese l'esilio dei due più importanti comandanti militari dell'esercito d'Italia, due creature di Olimpio. Giovio ging nun dazu über, seine politischen Feinde auszuschalten: Er inszenierte eine Meuterei der Truppen in Ravenna und verlangte die Verbannung der beiden wichtigsten militärischen Befehlshaber der italienischen Armee, zwei Geschöpfe des Olympius. I due, sulla via dell'esilio, furono assassinati, Giovio non voleva lasciare nulla al caso. Die beiden, die auf dem Weg ins Exil waren, wurden ermordet; Giovio wollte nichts dem Zufall überlassen. Avete notato come la politica Romana pare non cambiare mai? Mi sembra quasi di narrare una lotta tra correnti nella DC, per non fare esempi più vicini a noi. Es scheint fast so, als würde ich von einem Kampf zwischen den Strömungen in der DC berichten, ganz zu schweigen von Beispielen aus der näheren Umgebung. Perfino il rapporto tra l'imperatore Onorio e i vari uomini forti della sua corte mi ricorda quello tra un presidente della Repubblica e un Presidente del consiglio. Selbst die Beziehung zwischen Kaiser Honorius und den verschiedenen Machthabern an seinem Hof erinnert mich an die zwischen einem Staatspräsidenten und einem Premierminister.

La trattativa

Ma torniamo all'antichità: Giovio era un amico personale di Alaric ed era stato un tempo parte del partito di Stilicone. Doch zurück in die Antike: Jovius war ein persönlicher Freund von Alarich und hatte einst zu Stilichos Partei gehört. Il nuovo governo a Ravenna decise dunque di aprire una trattativa con Alaric: il colpo di stato era stato organizzato probabilmente proprio a tal fine. Die neue Regierung in Ravenna beschloss daher, Verhandlungen mit Alaric aufzunehmen: Der Staatsstreich war wahrscheinlich genau zu diesem Zweck organisiert worden. Alaric si recò a Rimini per negoziare ma, sentendosi in una posizione di forza, le sue richieste furono molto pesanti: voleva un tributo annuale in oro e grano e per il suo popolo l'insediamento nelle province della Dalmazia, del Norico e della Venezia: praticamente il nord-est italiano, l'Austria, la Slovenia e la Croazia, un territorio enorme. Per sé, ça va sans dire, il grado di Magister Militum Utriusque Militiae, ovvero il grado occupato un tempo da Stilicone. Für sich selbst, ça va sans dire, den Rang des Magister Militum Utriusque Militiae, d.h. den Rang, den einst Stilicho innehatte. Se questa proposta fosse stata accettata, Alaric sarebbe diventato il vero padrone della corte di Ravenna e i suoi Goti ne sarebbero stati la principale forza militare, insediati peraltro a due passi da Ravenna: Alaric voleva in sostanza quello che un giorno riuscirà ad ottenere Teodorico. Wäre dieser Vorschlag angenommen worden, wäre Alaric der wahre Herr des Hofes von Ravenna geworden und seine Goten wären die wichtigste militärische Kraft gewesen, die zudem nur einen Steinwurf von Ravenna entfernt angesiedelt gewesen wäre: Alaric wollte im Wesentlichen das, was Theoderich eines Tages erreichen würde.

Ma la corte di Ravenna non poteva accettare questa servitù: l'impero era in condizioni difficili ma solo quattro anni prima un immenso esercito gotico era stato sconfitto a Fiesole: i Romani sapevano che la loro attuale debolezza era temporanea e cercarono di comprare del tempo. Doch der Hof von Ravenna konnte diese Knechtschaft nicht akzeptieren: Das Reich befand sich in einer schweren Krise, aber nur vier Jahre zuvor war ein riesiges gotisches Heer bei Fiesole besiegt worden: Die Römer wussten, dass ihre derzeitige Schwäche nur vorübergehend war, und versuchten, Zeit zu gewinnen. Le trattative finirono in stallo, a quanto pare Onorio inviò perfino una lettera a Rimini informando Alaric e Giovio che non aveva nessuna intenzione di nominare Alaric ad alcun grado militare romano. Die Verhandlungen endeten in einer Pattsituation, und Honorius soll sogar einen Brief nach Rimini geschickt haben, in dem er Alaric und Jovius mitteilte, dass er nicht die Absicht habe, Alaric in einen römischen Militärrang zu ernennen.

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Alaric, irritato, si ritirò dalle negoziazioni e tornò dalla maggior parte dei suoi, in Toscana. Verärgert zog sich Alaric aus den Verhandlungen zurück und kehrte zu den meisten seiner Leute in die Toskana zurück. A questo punto la corte di Ravenna, dopo tanto tentennare, prese la decisione di resistere. Zu diesem Zeitpunkt beschloss das Gericht in Ravenna nach langem Zögern, Widerstand zu leisten. Tutti i generali e gli uomini importanti della corte fecero un terribile giuramento, a quanto pare toccando assieme la testa del sovrano, una scena che deve essere stata bizzarra. Alle Generäle und wichtigen Männer des Hofes legten einen schrecklichen Eid ab und berührten dabei scheinbar gemeinsam den Kopf des Herrschers, eine Szene, die bizarr gewesen sein muss. Giurarono che non avrebbero mai accettato la pace con Alaric. Iniziarono preparativi per far arrivare in Italia rinforzi, soprattutto mercenari Unni. Die Vorbereitungen für die Ankunft von Verstärkungen in Italien, hauptsächlich hunnische Söldner, begannen. Era la guerra.

Alaric abbassa le sue pretese

In teoria a questo punto Alaric avrebbe dovuto procedere a mettere in atto le sue minacce e marciare su Roma, saccheggiandola. Theoretisch hätte Alaric an diesem Punkt seine Drohungen wahr machen und auf Rom marschieren müssen, um es zu plündern. Ma Alaric non lo fece, anzi raccolse invece una ambasceria dei principali vescovi d'Italia, assieme ad altri notabili, e la inviò a Ravenna con una scorta armata di Goti. Doch Alarich tat dies nicht, sondern versammelte stattdessen eine Gesandtschaft der führenden Bischöfe Italiens und anderer Persönlichkeiten und schickte sie mit einer bewaffneten Eskorte von Goten nach Ravenna. Una volta al cospetto dell'Imperatore i vescovi supplicarono Onorio di accettare la pace, portando i nuovi termini negoziali di Alaric. Nelle parole di Olimpiodoro “Alaric non voleva più cariche né onori, né chiedeva che i Goti fossero stabiliti nelle province che aveva chiesto in precedenza: ora voleva per i suoi le due province del Norico, sulle più remote anse del Danubio, che sono esposte a continue incursioni barbariche e che pagano all'erario pochissime tasse. In den Worten von Olympiodorus: "Alarich wollte nicht mehr Ämter oder Ehren, und er verlangte auch nicht, dass sich die Goten in den Provinzen niederließen, die er zuvor gefordert hatte: Er wollte nun die beiden Provinzen von Noricum für sich allein, die an den entlegensten Biegungen der Donau liegen, die ständigen Barbareneinfällen ausgesetzt sind und nur wenig Steuern an die Staatskasse zahlen. Oltre a ciò si sarebbe accontentato di un tributo in grano e rinunciava del tutto all'oro. Quando Alaric avanzò queste giuste e prudenti proposte tutti si meravigliarono della sua moderazione”

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Celebre storia delle galline di Onorio, raccontata da Procopio e ovviamente una leggenda. Al sacco di Roma un messaggero avrebbe informato Onorio, dicendogli che “Roma è morta” e Onorio avrebbe risposto “ma no, ha appena beccato dalle mie mani!”, riferendosi alla sua gallina, di nome Roma. Bei der Plünderung Roms soll ein Bote Honorius mitgeteilt haben, dass "Rom tot ist", woraufhin Honorius geantwortet haben soll: "Aber nein, es ist mir gerade aus den Händen gepickt!", womit er sich auf seine Henne namens Roma bezog.

A queste domande si aggiungeva una sorta di supplica personale di Alaric: questi implorava Onorio di non costringerlo a devastare Roma, una città per la quale anche lui aveva venerazione e rispetto. Olimpiodoro, la nostra fonte principale, trova che questi termini fossero molto generosi e accettabili. Eppure la proposta fu così moderata che fu percepita come un atto disperato da parte di un sovrano indebolito. Inoltre dopo tante divisioni e incertezze la corte di Ravenna si era appena unita intorno alla decisione della guerra, i generali avevano giurato di combattere Alaric al cospetto di Onorio, Onorio stesso probabilmente non voleva più sentir parlare di Alaric e quindi l'offerta fu sdegnosamente rifiutata. Außerdem hatte sich der Hof von Ravenna nach so vielen Spaltungen und Ungewissheiten gerade erst auf die Entscheidung des Krieges geeinigt, die Generäle hatten geschworen, Alaric in Anwesenheit von Honorius zu bekämpfen, Honorius selbst wollte wahrscheinlich nichts mehr von Alaric hören und lehnte das Angebot daher verächtlich ab. Olimpiodoro scrive “Furono così incauti coloro che erano incaricati del governo dello stato, poiché erano indegni delle cure e della protezione del cielo.” Olympiodorus schreibt: "So nachlässig waren diejenigen, die mit der Regierung des Staates betraut waren, denn sie waren der Fürsorge und des Schutzes des Himmels nicht würdig."

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Ora, a me interessano i fatti ma mi interessa ancora di più il perché dei fatti: perché Alaric, che solo mesi prima si voleva fare padrone del mondo romano decise di abbassare in modo così rilevante le sue pretese? Cosa era cambiato? Io credo che Alaric percepì la forza latente dell'Impero Romano, ora in stato disperato a causa di una serie incredibile di rovesci ma sempre pronta a riprendersi nelle mani di uomini più accorti rispetto a Onorio e Olimpio. Ich glaube, dass Alaric die latente Stärke des Römischen Reiches erkannte, das sich aufgrund einer unglaublichen Reihe von Rückschlägen in einem Zustand der Verzweiflung befand, aber immer bereit war, sich in den Händen von Männern zu erholen, die klüger waren als Honorius und Olympius. Nelle parole di Peter Heather: “In quel momento Alaric aveva la forza militare per prendersi tutto ciò che voleva: eppure era disposto a fare un passo indietro pur di raggiungere un accomodamento di lungo periodo con lo stato Romano: per questo mise al primo posto la sicurezza”. In den Worten von Peter Heather: "Zu diesem Zeitpunkt hatte Alarich die militärische Macht, sich alles zu nehmen, was er wollte; dennoch war er bereit, einen Schritt zurück zu machen, um ein langfristiges Einvernehmen mit dem römischen Staat zu erreichen: Deshalb stand für ihn die Sicherheit an erster Stelle". Wolfram, l'autore della storia dei Goti, aggiunge altri interessanti considerazioni: “Alaric soddisfava il desiderio di lusso e oro dei Goti grazie ai suoi saccheggi e al taglieggiamento della città di Roma ma non poteva garantire ai suoi la certezza di un pasto. Wolfram, der Autor der Geschichte der Goten, fügt noch weitere interessante Punkte hinzu: "Alarich befriedigte die Gier der Goten nach Luxus und Gold, indem er die Stadt Rom plünderte und brandschatzte, aber er konnte seinem Volk keine Mahlzeit garantieren. I Goti stavano devastando proprie le regioni dalle quali avrebbero dovuto trarre sostentamento. Il valore dei loro saccheggi veniva divorato dall'inflazione che causavano loro stessi devastando i mercati nei quali avrebbero potuto spendere l'oro sottratto ai Romani. Se l'esercitus gothorum avesse continuato su questa strada si sarebbero dovuti appendere il loro oro al collo senza poterci fare nulla: c'era insomma il rischio per i Goti di tornare alla loro più primitiva economia del baratto invece di guadagnarsi quello che più desideravano, una vita di agi, una vita alla Romana. Hätten die esercitus gothorum diesen Weg weiter beschritten, hätten sie sich ihr Gold um den Hals hängen müssen, ohne etwas damit anfangen zu können: Kurzum, es bestand die Gefahr, dass die Goten zu ihrer primitiveren Tauschwirtschaft zurückgekehrt wären, anstatt sich das zu verdienen, was sie am meisten wünschten, ein Leben in Leichtigkeit, ein Leben à la Romana. Fintantoché i Goti non avessero avuto del suolo saldo sotto i loro piedi, una terra da chiamare patria, ogni loro mossa poteva essere l'ultima, visto che vivevano sul filo del rasoio. Solange die Goten keinen festen Boden unter den Füßen hatten, kein Land, das sie ihr Zuhause nennen konnten, konnte jeder ihrer Schritte der letzte sein, denn sie lebten am Abgrund. Alaric poteva assediare Roma nel 408 e nel 409, prendere la città, catturare la sorella dell'imperatore, minacciare l'Africa e il granaio dell'Italia, perfino devastare l'Italia ma senza un accordo con l'Impero prima o poi sarebbero stati sconfitti e distrutti, l'unico modo per evitarlo era stringere una alleanza con Roma e stabilire una permanente Gothia su territorio Romano.”

Se l'imperatore dice sempre di no, ci vuole un nuovo imperatore Wenn der Kaiser immer nein sagt, brauchen wir einen neuen Kaiser

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Quadro (fantasioso) che rappresenta l'ingresso dei Visigoti di Alaric a Roma, durante le trattative con il senato romano

Nel tardo 409 Alaric si ripresentò sotto le mura di Roma: i cittadini della grande città si prepararono ad altri mesi di carestia, pestilenze e devastazione. Ma l'ultima cosa che Alaric voleva era di saccheggiare Roma, e questo con tutte le sue forze. Doch das letzte, was Alaric wollte, war, Rom zu plündern, und zwar mit aller Macht. Sapeva che la conquista di Roma gli avrebbe dato ricchezze immense e una fama altrettanto immensa, ma sarebbe stata la fama del distruttore della città che aveva unito il mondo. Er wusste, dass die Eroberung Roms ihm unermesslichen Reichtum und ebenso unermesslichen Ruhm einbringen würde, aber es würde der Ruhm des Zerstörers der Stadt sein, die die Welt geeint hatte. Con una tale fama non avrebbe mai potuto realizzare il sogno della sua vita: una sistemazione per sé e per il suo popolo all'interno del sistema politico romano.

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Ma Alaric aveva anche compreso che con Onorio e la sua corte non si poteva più trattare: la minaccia di saccheggiare Roma non li aveva piegati una volta, non li avrebbe piegati una seconda. Aber Alarich erkannte auch, dass mit Honorius und seinem Hof nicht mehr zu verhandeln war: Die Drohung, Rom zu plündern, hatte sie nicht ein einziges Mal gebeugt, und sie würde sie auch kein zweites Mal beugen. No, quello che serviva era un nuovo imperatore: Alaric incontrò il senato di Roma e spiegò che non aveva nessuna intenzione di fare del male alla città, se avessero scelto tra loro un nuovo imperatore. Il Senato si riunì in conclave ed elesse l'anziano prefetto della città, Prisco Attalo, alla carica imperiale. Der Senat trat zu einem Konklave zusammen und wählte den obersten Präfekten der Stadt, Priscus Attalus, in das kaiserliche Amt. Attalo era però un pagano e Alaric chiese che fosse battezzato prima di assumere la nuova carica: in cambio dei suoi servigi Alaric fu nominato Magister Militum Utriusque MIlitiae e suo cognato Ataulf fu fatto Comes Domesticorum, il comandante della guardia imperiale. L'impero ora aveva tre imperatori: Costantino III in Gallia, Onorio a Ravenna e Attalo a Roma: quando pensavate che la situazione non potesse ingarbugliarsi ancora ecco che ho dimostrato il contrario!

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Ravenna nel quinto secolo dopo cristo: difesa dalle paludi che la circondano, Ravenna è irragiungibile per gli eserciti dei Germani, privi di una flotta Ravenna im 5. Jahrhundert n. Chr.: Durch die umliegenden Sümpfe verteidigt, war Ravenna für die Heere der Germanen, die über keine Flotte verfügten, unerreichbar

Il grosso dell'Italia peninsulare, l'Italia suburbicana, si dichiarò per Attalo ma, dettaglio cruciale, il Nordafrica rimase fedele ad Onorio e alla corte di Ravenna e sappiamo come il Nordafrica fosse il granaio dell'Italia: senza le province africane Attalo non poteva sfamare il suo popolo. Der größte Teil der italienischen Halbinsel, das Vorstadtitalien, sprach sich für Attalus aus, aber - und das ist ein entscheidendes Detail - Nordafrika blieb Honorius und dem Hof von Ravenna treu, und wir wissen, dass Nordafrika die Kornkammer Italiens war: Ohne die afrikanischen Provinzen konnte Attalus sein Volk nicht ernähren. Alaric propose di inviare una parte dei suoi Goti a Cartagine ma Attalo si rifiutò: inviare truppe barbariche a conquistare un territorio romano era cattiva pubblicità e, nonostante che fosse arrivato alla dignità imperiale grazie alle armi gotiche, Attalo era anche un patriota romano. Era fuori questione di avere i Goti in Nordafrica, l'unica regione dell'impero risparmiata dalla guerra e la regione chiave per il sostentamento economico e materiale dell'impero. Al loro posto fu inviata una spedizione di soldati romani fedeli ad Attalo.