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Memorie di Adriano - Yourcenar, 3. TELLUS STABILITA (1)

3. TELLUS STABILITA (1)

La mia vita era rientrata nell'ordine, non l'impero. Il mondo che avevo ereditato somigliava a un uomo nel fiore degli anni, ancora robusto, nel quale però l'occhio del medico scorge indizi impercettibili di logorio, come chi è appena uscito dagli spasimi d'una malattia grave. S'intavolarono nuovi negoziati di pace, ormai alla luce del sole; feci diffondere per ogni dove la voce che Traiano stesso me ne avesse affidato l'incarico prima di morire. Cancellai con un tratto di penna le annessioni pericolose: non soltanto la Mesopotamia, dove in ogni caso non avremmo potuto restare, ma anche l'Armenia, troppo eccentrica e lontana, che serbai solo al rango di Stato vassallo. Due o tre difficoltà, un po' spinose, che avrebbero fatto durare per anni una conferenza della pace, se i principali interessati avessero avuto interesse a tirarla per le lunghe, furono appianate grazie all'abilità del mercante Opramoas, il quale godeva la fiducia dei satrapi. Cercai d'infondere, nell'avviare i negoziati, quell'ardore che altri riserva al campo di battaglia: forzai la pace. Il mio competitore, d'altro canto, la anelava quanto me: i Parti non aspiravano ad altro che a riaprire le loro strade ai grossi traffici tra l'India e noi. Pochi mesi dopo la grande crisi, ebbi la gioia di veder formarsi nuovamente la fila delle carovane in riva all'Oronte; le oasi si ripopolavano di mercanti che commentavano le notizie alla luce dei bivacchi, e che ogni mattina, insieme alle loro merci, starei per dire caricavano, per trasportarle in paesi sconosciuti, parole, pensieri, costumi intimamente nostri, che poco a poco avrebbero dilagato nel mondo in modo più sicuro che non le legioni in marcia. La circolazione dell'oro, il passaggio delle idee, sottile come quello del sangue nelle arterie, riprendevano nel grande corpo del mondo: ricominciava a battere il polso della terra. A sua volta, la febbre della ribellione cedeva. In Egitto, era stata così violenta che era stato necessario reclutare in tutta fretta una milizia tra i contadini, in attesa delle nostre truppe di rinforzo. Incaricai immediatamente Marcio Turbo di ristabilire l'ordine in quelle contrade, ed egli lo fece con saggia fermezza. Ma non mi bastava l'ordine per le strade; volevo, se possibile, ristabilirlo negli animi, o meglio, farcelo regnare per la prima volta. Un soggiorno d'una settimana a Pelusa fu interamente dedicato a equilibrare i rapporti tra Greci e Giudei, in uno stato d'incompatibilità perenne. Non vidi nulla di quel che avrei desiderato vedere: né le sponde del Nilo, né il Museo di Alessandria, né le statue del tempio; trovai a malapena il modo di consacrare una notte alle gradevoli orge di Canopo. Sei giornate interminabili trascorsero in quella specie di tino bollente del tribunale, a malapena protetto dal caldo da lunghi tendaggi di canne che frusciavano al vento. La notte, zanzare enormi ronzavano intorno alle lampade. Tentai di dimostrare ai Greci che non sempre erano i più saggi, ai Giudei che non erano affatto i più puri. Le canzoni satiriche con le quali quegli elleni di bassa lega tormentavano gli avversari erano stupide né più né meno come le grottesche imprecazioni degli Ebrei. Quelle razze che vivevano porta a porta da secoli non avevano avuto mai né il desiderio di conoscersi, né la dignità di sopportarsi a vicenda. I difensori che, stremati, a tarda sera abbandonavano il campo, all'alba mi ritrovavano al mio banco, ancora intento a districare il groviglio di sudicerie delle false testimonianze; i cadaveri pugnalati che mi venivano offerti come prove a carico, erano spesso quelli di malati morti nei loro letti e sottratti agli imbalsamatori. Ma ogni ora di tregua era una vittoria, anche se precaria come tutte; ogni dissidio sanato creava un precedente, un pegno per l'avvenire. M'importava assai poco che l'accordo ottenuto fosse esteriore, imposto, probabilmente temporaneo; sapevo che il bene e il male sono una questione d'abitudine, che il temporaneo si prolunga, che le cose esterne penetrano all'interno, e che la maschera, a lungo andare, diventa il volto. Dato che l'odio, la malafede, il delirio hanno effetti durevoli non vedevo perché non ne avrebbero avuti anche la franchezza, la giustizia, la benevolenza. A che valeva l'ordine alle frontiere se non riuscivo a convincere quel rigattiere ebreo e quel macellaio greco a vivere l'uno a fianco all'altro tranquillamente? La pace era il mio traguardo, ma non il mio idolo; e persino la parola «ideale» mi spiace perché troppo lontana dal reale. Avevo pensato di spingere sino all'estremo il mio rifiuto delle conquiste, abbandonando la Dacia, e l'avrei fatto se avessi potuto capovolgere bruscamente la politica del mio predecessore senza turbamenti; ma era meglio fare il miglior uso possibile di quei profitti anteriori al mio regno e già entrati nella storia. Il bravissimo Giulio Basso, primo governatore di quella provincia recentemente organizzata, era morto sfibrato, e anch'io ero stato sul punto di soccombere durante l'anno trascorso alle frontiere sarmate, sopraffatto da quell'impresa senza gloria che consiste nel pacificare instancabilmente un paese che si crede sottomesso. Gli ordinai, a Roma, esequie trionfali, quali si usano soltanto per gli imperatori; questo omaggio a un subalterno fedele, morto d'un sacrificio oscuro, fu la mia ultima e discreta protesta contro la politica di conquiste: non serviva più che la denunciassi clamorosamente, dal momento che ero padrone di farla cessare di punto in bianco. Purtroppo, s'imponeva una repressione militare in Mauretania, dove gli agenti di Lusio Quieto fomentavano disordini; la mia presenza non era, però, immediatamente necessaria. Lo stesso accadeva in Bretagna, ove i Caledoni avevano profittato del ritiro di truppe avvenuto in occasione della guerra d'Asia per decimare le guarnigioni insufficienti lasciate alle frontiere. Giulio Severo s'incaricò dei problemi più urgenti creati da quei torbidi, in attesa che la sistemazione degli affari di Roma mi consentisse di intraprendere quel viaggio lontano. Ma mi stava più a cuore portare a termine personalmente la guerra sarmata ch'era in sospeso, e, questa volta, impiegarvi truppe quante ne servivano per farla finita con le scorrerie dei barbari. Dato che anche in questo caso, come in tutti gli altri, mi rifiutavo di sottomettermi a un sistema. Accettavo la guerra come un mezzo per giungere alla pace, se i negoziati non potevano bastare, come fa il medico, che si risolve a cauterizzare un tumore dopo aver sperimentato i semplici. Tutto è così complicato negli affari degli uomini, che anche il mio regno, così pacifico, avrebbe avuto i suoi periodi di guerra così come la vita d'un grande capitano, si voglia o no, ha i suoi intervalli di pace.

Prima di risalire verso il Nord, per regolare definitivamente i conti con i Sarmati, rividi Quieto. Il sanguinario di Cirene era ancora temibile. Il mio primo provvedimento era stato di sciogliere le sue colonne di esploratori numidi; gli restava però il seggio in Senato, il grado nell'esercito regolare, e quell'immenso dominio nelle sabbie occidentali del quale egli poteva farsi, a suo talento, un trampolino o un asilo. M'invitò a una caccia in Misia, in piena foresta, e ingegnosamente macchinò un incidente nel quale, se avessi avuto minore fortuna o minore agilità fisica, senza alcun dubbio avrei perduto la vita. Ma era preferibile aver l'aria di non sospettar nulla, pazientare, attendere. Poco più tardi, nella Mesia Inferiore, quando la capitolazione dei principi sarmati mi consentiva di far progetti per un sollecito ritorno in Italia, uno scambio di dispacci cifrati col mio antico tutore m'informò che Quieto, tornato di precipizio a Roma, aveva avuto un abboccamento con Palma. I nostri nemici barricavano le loro posizioni, riformavano le loro truppe. Non era possibile sentirsi sicuri sino a che quei due uomini tramavano contro di noi. Scrissi ad Attiano di agire. Quel vegliardo colpì come la folgore. Andò oltre i miei ordini, e in un colpo solo mi sbarazzò di tutti i nemici (dichiarati) che mi restavano. Lo stesso giorno, a poche ore di distanza, Celso fu giustiziato a Baia, Palma nella sua villa a Terracina, Nigrino a Faventia, sulla soglia della sua casa di campagna. Quieto perì in viaggio, uscendo da un conciliabolo con i suoi complici, sul predellino della carrozza che lo riportava in città. Un'ondata di terrore si riversò su Roma. Il mio vecchio cognato Serviano, che in apparenza s'era rassegnato alla mia fortuna, ma che avidamente contava sui miei errori futuri, dovette provarne un impulso di gioia, senza dubbio la voluttà più intensa della sua vita. Tutte le voci sinistre che correvano sul mio conto trovarono nuovo credito.

Mi furono comunicate queste notizie sul ponte della nave che mi riconduceva in Italia. Rimasi annientato. Esser liberato dei propri avversari è sempre una soddisfazione, ma il mio tutore aveva mostrato l'indifferenza dei vecchi per le conseguenze lontane del suo gesto: aveva dimenticato che toccava a me vivere più di vent'anni con le conseguenze di quelle morti. Pensai alle proscrizioni di Ottaviano, che avevano macchiato per sempre la memoria di Augusto, ai primi crimini di Nerone, ai quali altri crimini erano seguiti. Riandai con la mente agli ultimi anni di Domiziano, quell'uomo mediocre, niente affatto peggiore d'un altro, disumanato quasi dalla paura inflitta e subita, e infine morto in pieno palazzo come una fiera accerchiata nei boschi. Già mi sfuggiva dalle mani la mia vita pubblica: la prima riga dell'iscrizione recava, profondamente incise, parole che non avrei cancellato mai più. Il Senato, quel gran corpo tanto debole, ma che bastava perseguitare per vederlo diventare potente, non avrebbe dimenticato mai che erano stati giustiziati sommariamente per ordine mio quattro uomini usciti dai suoi ranghi; così, tre odiosi intriganti e un bruto feroce avrebbero fatto la figura di martiri. Intimai immediatamente ad Attiano di raggiungermi a Brindisi per rispondermi delle sue azioni.

Mi aspettava a due passi dal porto, in una delle camere di quella locanda, volta a oriente, dove un giorno era morto Virgilio. Venne zoppicando a ricevermi sulla soglia; soffriva d'una crisi di gotta. Non appena solo con lui, lo rimproverai aspramente: un regno che volevo moderato, esemplare, s'iniziava con quattro esecuzioni sommarie, delle quali una soltanto era indispensabile, alle quali, per di più, si era incautamente trascurato di dare una sembianza di legalità. Quell'abuso di potere mi sarebbe stato tanto più rimproverato quanto più in seguito mi sarei messo d'impegno a mostrarmi clemente, scrupoloso o giusto; se ne sarebbero serviti per provare che le mie cosiddette virtù non erano che una maschera, e m'avrebbero fabbricata una banale leggenda di tiranno che, forse, mi avrebbe seguito sino alla fine della storia. Confessai la mia paura: non mi sentivo esente dalla crudeltà più che da qualsiasi altra tara umana: accettavo perfino il luogo comune che vuole che il delitto chiami delitto, l'immagine della belva che ha assaggiato il sangue. Un vecchio amico, la cui lealtà m'era parsa sicura, si emancipava già, profittava delle debolezze che aveva creduto d'osservare in me; sotto l'aspetto di rendermi un servigio, aveva fatto in modo di regolare un conto personale con Nigrino e con Palma. Comprometteva la mia opera di pacificazione; mi preparava, infine, il più tetro dei ritorni a Roma.

Il vecchio chiese il permesso di mettersi a sedere; posò su di uno sgabello la gamba avvolta in bende. E io, mentre continuavo a parlare, andavo ricoprendo con una coperta quel piede infermo. Mi lasciava sfogare, con il sorriso d'un grammatico che ascolta un alunno cavarsela abbastanza bene in una recitazione difficile. Quando ebbi finito, mi domandò con tono pacato che cosa contavo di fare dei nemici del regime. Se era necessario, si sarebbe potuto fornire prove del fatto che quei quattro uomini avevano tramato la mia morte: in ogni caso, sarebbe stato loro reale interesse il farlo. Non c'è cambio della guardia che non comporta le sue epurazioni; e s'era incaricato lui di quest'ultima, per lasciarmi le mani nette. Se l'opinione pubblica reclamava una vittima, non c'era nulla di più semplice che destituirlo dalla carica di prefetto del pretorio. Questa misura l'aveva prevista, mi consigliava perfino di adottarla. E se per conciliarmi il Senato bisognava andare oltre, mi avrebbe approvato anche qualora mi fossi deciso a relegarlo o esiliarlo.

Attiano era stato per me il tutore al quale si spillano quattrini, il consigliere dei giorni difficili, la guida fedele, ma era la prima volta ch'io guardavo con attenzione quel viso molle dalle guance ben rase, quelle mani rattrappite tranquillamente incrociate sul pomo d'un bastone d'ebano. Le diverse componenti di quella prospera esistenza di uomo mi erano sufficientemente note: la moglie, che gli era cara, e la cui salute era tuttora precaria, le figlie maritate, i loro bambini, per i quali egli nutriva ambizioni modeste e tenaci, così come erano state le sue; il suo gusto per la cucina raffinata; la passione per i cammei greci e le danzatrici giovinette. Eppure, aveva dato a me la precedenza su tutte queste cose; da oltre trent'anni, il suo primo pensiero era stato di proteggermi, di servirmi. E io, finora, non avevo dato la precedenza a null'altro che a progetti, a idee - tutt'al più a una immagine futura di me stesso: la devozione comunissima di quell'uomo mi appariva prodigiosa, insondabile. Nessuno ne è degno; e tuttora non riesco a spiegarmela. Seguii il suo consiglio: fu destituito dalla carica. Il suo lieve sorriso mi dimostrò che s'aspettava di essere preso in parola. Sapeva bene che non c'era al mondo sollecitudine intempestiva verso un vecchio amico, che avrebbe potuto trattenermi dall'adottare il provvedimento più saggio; quel sottile politico d'altronde, non m'avrebbe voluto diverso. Non va neppure esagerata l'entità della sua disgrazia: dopo qualche mese di eclissi, riuscii a farlo entrare in Senato, l'onore supremo che potessi accordare a un uomo dell'ordine equestre. Ebbe una vecchiaia facile, da ricco cavaliere romano, garantito dall'influenza che gli valeva la sua perfetta conoscenza delle famiglie e degli affari; spesso, sono stato ospitato da lui nella sua villa sui colli Albani. Non importa: come Alessandro alla vigilia di una battaglia, prima di entrare a Roma avevo sacrificato alla Paura: e mi accade di contare Attiano nel numero delle mie vittime.

Attiano aveva visto giusto: l'oro puro del rispetto era troppo molle se non s'aggiungeva nella lega una dose di paura. Dell'assassinio dei quattro consolari avvenne come della storia del testamento contraffatto: gli spiriti onesti, i virtuosi si rifiutarono di credermi implicato; i cinici supposero il peggio, ma mi ammirarono a maggior ragione. Roma si calmò, quando si seppe che i miei rancori cessavano di colpo; la gioia che ciascuno provava di sentirsi rassicurato fece rapidamente obliare quei morti. Ci si meravigliava della mia mitezza, poiché la si riteneva premeditata, voluta, preferita, giorno per giorno a una violenza che mi sarebbe stata altrettanto facile; si lodava la mia semplicità, perché si credeva di scorgervi il calcolo. Le virtù modeste, Traiano le possedeva in gran parte; le mie sorprendevano di più: ancora un poco, e vi avrebbero scorto una forma raffinata di vizio. Ero lo stesso d'un tempo, ma ciò che era stato tenuto in dispregio passava per sublime: una cortesia estrema, nella quale gli spiriti grossolani avevano ravvisato una forma di debolezza, fors'anche di viltà, parve il fodero levigato e lucente della forza. La mia pazienza verso i postulanti, le mie frequenti visite agli ospedali militari, la mia familiarità con i reduci veterani, vennero portate alle stelle. Tutto ciò non differiva dal modo con il quale per tutta la vita avevo trattato i servitori e i coloni delle mie fattorie. Ciascuno di noi ha più qualità di quel che non si creda, ma solo il successo le mette in luce, forse perché allora ci si aspetta di vederci smettere d'esercitarle. Gli esseri umani confessano le proprie debolezze peggiori quando stupiscono che il padrone del mondo non sia stupidamente indolente, presuntuoso o crudele.

Avevo rifiutato tutti i titoli. Nei primi mesi del mio regno, il Senato, a mia insaputa, m'aveva ornato di quella lunga serie di appellativi onorifici che si drappeggia come uno scialle frangiato attorno al collo di alcuni imperatori: Dacico, Partico, Germanico: a Traiano erano cari questi bei suoni di musiche guerriere, simili ai cimbali e ai tamburi delle milizie dei Parti; destavano in lui echi lontani, risposte. Io, invece, ne restavo irritato, stordito. Li feci abolire tutti, e respinsi altresì, provvisoriamente, il titolo di Padre della patria, che Augusto accettò solo al termine del suo regno, e di cui ancora non mi reputavo degno. Lo stesso avvenne del trionfo: sarebbe stato ridicolo accettarlo per una guerra che avevo l'unico merito di aver conchiusa. S'ingannarono, coloro che ravvisarono in questo rifiuto un segno di modestia, così come quelli che me ne rimproverarono per un presunto orgoglio. Il mio calcolo mirava meno all'effetto sugli altri che non ai vantaggi per me. Volevo che il mio prestigio fosse personale, che aderisse a me e si misurasse immediatamente in termini di agilità mentale, di forza, di imprese compiute. I titoli, se dovevano venire, sarebbero venuti più tardi; e altri titoli, testimonianze di vittorie più recondite, alle quali ancora non osavo pretendere. Per il momento, avevo abbastanza da fare per diventare o per essere il più possibile Adriano.

Mi si accusa di amare Roma troppo poco. Era bella, tuttavia, durante quei due anni in cui lo Stato e io ci misurammo a vicenda, la città dalle vie anguste, dai Fori ingombri, dai mattoni che hanno il colore della carne dei vecchi. A ritornarci dopo il soggiorno in Oriente e in Grecia, Roma si rivestiva d'una specie di esotismo che un romano nato e vissuto sempre nell'Urbe non sospetterebbe. Tornavo ad abituarmi ai suoi inverni umidi e nebbiosi, alla sua estate africana, temperata dal fresco delle cascate di Tivoli e dei laghi di Alba, al suo popolo quasi rustico, legato con attaccamento provinciale ai sette colli, nel quale tuttavia l'ambizione, la lusinga del guadagno, i casi delle conquiste e della schiavitù riversano a poco a poco tutte le razze del mondo, il negro tatuato, il germano villoso, il greco smilzo, l'orientale corpulento. Mi sbarazzai di alcune fisime: frequentai i bagni pubblici nelle ore popolari, imparai a sopportare i ludi del circo, nei quali fino ad allora non avevo visto che sperpero feroce. La mia opinione in proposito non era mutata: detestavo quei massacri in cui le belve non hanno una possibilità di salvezza, ma a poco a poco ne scorgevo il valore rituale, gli effetti di purificazione tragica sulla folla incolta; volevo che lo splendore delle feste eguagliasse quelle di Traiano, ma con arte, con ordine maggiori. Mi costringevo ad apprezzare la scherma esatta dei gladiatori, ma a condizione che nessuno fosse costretto a esercitare quel mestiere suo malgrado. Imparavo a conversare con la folla, attraverso la voce degli araldi, dall'alto della tribuna del circo; a imporle silenzio con una deferenza che essa mi rendeva centuplicata, a non accordarle se non quello che aveva ragionevolmente diritto di aspettarsi, a non rifiutarle nulla senza indicare le ragioni del mio rifiuto. Non portavo i miei libri nel palco imperiale, come fai tu: è un insulto per gli altri aver l'aria di sdegnare i loro piaceri. Se lo spettacolo mi disgustava, lo sforzo di sopportarlo costituiva per me un esercizio più valido che non la lettura di Epitteto.

La morale è una convenzione privata; il decoro è una faccenda pubblica: qualsiasi licenza allo scoperto m'ha fatto sempre l'effetto d'un'ostentazione di bassa lega. Interdissi i bagni misti, ch'erano motivo di risse quasi continue; feci fondere e riversare nelle casse dello Stato il colossale servizio di vasellame di argento ordinato dall'oltraggiosa avidità di Vitellio. I nostri primi Cesari si son fatti una reputazione odiosa di braccatori di eredità: io mi feci una regola di non accettare né per lo Stato né per me alcun legato al quale qualche erede diretto potesse credere d'aver diritto. Cercai di sfoltire il numero esorbitante di schiavi della casa imperiale, e soprattutto d'infrenarne l'audacia che spesso li induce a mettersi alla pari con i cittadini migliori, e, a volte, a terrorizzarli: un giorno, uno dei miei apostrofò un senatore con impertinenza; lo feci schiaffeggiare. Il mio odio per il disordine giunse fino a far fustigare in pieno Circo alcuni dissipatori, oberati di debiti. Per evitare ogni equivoco, insistetti affinché in città si portasse toga e laticlavio, indumenti ingombranti, come del resto tutto ciò che è onorifico, e io stesso m'imposi di indossarli solo a Roma. Mi alzavo per ricevere i miei amici; restavo in piedi durante le udienze, per reagire alla disinvoltura della posizione distesa o seduta. Feci ridurre il numero insolente delle vetture a cavalli che ingombravano le nostre strade: è il lusso della velocità che si annulla da sé, dato che un pedone supera cento vetture quando sono l'una in fila all'altra nelle svolte della Via Sacra. Per le mie visite, presi l'abitudine di farmi portare in lettiga sin nell'interno delle case private, risparmiando così all'ospite la fatica di aspettarmi o di riaccompagnarmi fuori, sotto il sole o il vento stizzoso di Roma. Ritrovavo i miei: ho sempre avuto una certa tenerezza per mia sorella Paolina, e persino Serviano mi sembrava meno odioso che in altri tempi. Mia suocera, Matidia, aveva riportato dall'Oriente i primi sintomi d'una malattia mortale: feci del mio meglio per distrarla dalle sue sofferenze con qualche festa frugale, cercai di divagare innocentemente quella matrona capace di ingenuità come una giovinetta. L'assenza di mia moglie, la quale, in uno dei suoi momenti di malumore, s'era rifugiata in campagna, non toglieva nulla a questi piaceri di famiglia. Tra tutti gli esseri, mia moglie è forse quello alla quale sono riuscito meno a piacere: è vero, però, che mi ci son provato ben poco. Frequentavo la casetta dove l'imperatrice vedova si dedicava ai piaceri austeri della meditazione e dei libri. Ritrovavo il bel silenzio di Plotina. Scendeva soavemente nell'ombra; quel giardino, quelle stanze chiare diventavano ogni giorno di più il recinto d'una Musa, il tempio d'una imperatrice già divina. La sua amicizia restava esigente; ma non erano che esigenze piene di saggezza.

Rividi i miei amici; riassaporai il piacere squisito di riprendere contatto con essi dopo lunghe assenze, di giudicare, di esser giudicato di nuovo. Il mio compagno dei piaceri e dei lavori letterari d'altri tempi, Vittorio Voconio, era morto; mi assunsi l'incarico di redigere l'orazione funebre per lui; si sorrise nel vedermi citare tra le virtù del defunto una castità che negavano sia i suoi poemi sia la presenza ai funerali di Testilio, un fanciullo dai riccioli di miele, che un tempo Vittorio chiamava il suo bel tormento. La mia ipocrisia era meno grossolana di quel che sembra: qualsiasi piacere se preso con ardore mi sembra casto.


3. TELLUS STABILITA (1) 3. TELLUS ESTABLISHED (1) 3. TELLUS ESTABLECIDO (1)

La mia vita era rientrata nell'ordine, non l'impero. My life was back in order, not the empire. Il mondo che avevo ereditato somigliava a un uomo nel fiore degli anni, ancora robusto, nel quale però l'occhio del medico scorge indizi impercettibili di logorio, come chi è appena uscito dagli spasimi d'una malattia grave. The world I had inherited resembled a man in the prime of life, still robust, in whom, however, the doctor's eye discerns imperceptible signs of wear and tear, like one who has just emerged from the spasms of a serious illness. S'intavolarono nuovi negoziati di pace, ormai alla luce del sole; feci diffondere per ogni dove la voce che Traiano stesso me ne avesse affidato l'incarico prima di morire. New peace negotiations were held, now in the light of day; I had the rumor spread everywhere that Trajan himself had entrusted me with the task before he died. Cancellai con un tratto di penna le annessioni pericolose: non soltanto la Mesopotamia, dove in ogni caso non avremmo potuto restare, ma anche l'Armenia, troppo eccentrica e lontana, che serbai solo al rango di Stato vassallo. I erased with a stroke of my pen the dangerous annexations: not only Mesopotamia, where in any case we could not have stayed, but also Armenia, too eccentric and distant, which I preserved only to the rank of vassal state. Due o tre difficoltà, un po' spinose, che avrebbero fatto durare per anni una conferenza della pace, se i principali interessati avessero avuto interesse a tirarla per le lunghe, furono appianate grazie all'abilità del mercante Opramoas, il quale godeva la fiducia dei satrapi. Two or three somewhat thorny difficulties, which would have made a peace conference last for years if the main stakeholders had any interest in dragging it out, were smoothed out thanks to the skill of the merchant Opramoas, who enjoyed the trust of the satraps. Cercai d'infondere, nell'avviare i negoziati, quell'ardore che altri riserva al campo di battaglia: forzai la pace. I tried to infuse, in initiating negotiations, that ardor that others reserve for the battlefield: I forced peace. Il mio competitore, d'altro canto, la anelava quanto me: i Parti non aspiravano ad altro che a riaprire le loro strade ai grossi traffici tra l'India e noi. My competitor, on the other hand, yearned for it as much as I did: the Parthians aspired to nothing more than to reopen their roads to the big trade between India and us. Pochi mesi dopo la grande crisi, ebbi la gioia di veder formarsi nuovamente la fila delle carovane in riva all'Oronte; le oasi si ripopolavano di mercanti che commentavano le notizie alla luce dei bivacchi, e che ogni mattina, insieme alle loro merci, starei per dire caricavano, per trasportarle in paesi sconosciuti, parole, pensieri, costumi intimamente nostri, che poco a poco avrebbero dilagato nel mondo in modo più sicuro che non le legioni in marcia. A few months after the great crisis, I had the joy of seeing the line of caravans form again on the banks of the Orontes; the oases were repopulated with merchants who commented on the news by the light of the bivouacs, and who every morning, along with their goods, I would be inclined to say loaded, to carry them to unknown countries, words, thoughts, customs intimately our own, which little by little would spread through the world more surely than the marching legions. La circolazione dell'oro, il passaggio delle idee, sottile come quello del sangue nelle arterie, riprendevano nel grande corpo del mondo: ricominciava a battere il polso della terra. The circulation of gold, the passage of ideas, as subtle as that of blood in the arteries, resumed in the great body of the world: the pulse of the earth began to beat again. A sua volta, la febbre della ribellione cedeva. In turn, the fever of rebellion gave way. In Egitto, era stata così violenta che era stato necessario reclutare in tutta fretta una milizia tra i contadini, in attesa delle nostre truppe di rinforzo. In Egypt, it had been so violent that a militia had to be hurriedly recruited from among the peasants while waiting for our reinforcing troops. Incaricai immediatamente Marcio Turbo di ristabilire l'ordine in quelle contrade, ed egli lo fece con saggia fermezza. I immediately instructed Marcius Turbo to restore order in those quarters, and he did so with wise firmness. Ma non mi bastava l'ordine per le strade; volevo, se possibile, ristabilirlo negli animi, o meglio, farcelo regnare per la prima volta. But order in the streets was not enough for me; I wanted, if possible, to restore it in the souls, or rather, to make it reign there for the first time. Un soggiorno d'una settimana a Pelusa fu interamente dedicato a equilibrare i rapporti tra Greci e Giudei, in uno stato d'incompatibilità perenne. A week-long stay in Pelusa was entirely devoted to balancing relations between Greeks and Jews, in a state of perpetual incompatibility. Non vidi nulla di quel che avrei desiderato vedere: né le sponde del Nilo, né il Museo di Alessandria, né le statue del tempio; trovai a malapena il modo di consacrare una notte alle gradevoli orge di Canopo. I saw nothing I would have liked to see: neither the banks of the Nile, nor the Museum of Alexandria, nor the temple statues; I barely found a way to consecrate a night to the pleasant orgies of Canopus. Sei giornate interminabili trascorsero in quella specie di tino bollente del tribunale, a malapena protetto dal caldo da lunghi tendaggi di canne che frusciavano al vento. Six endless days passed in that sort of boiling vat of the courthouse, barely protected from the heat by long reed curtains rustling in the wind. La notte, zanzare enormi ronzavano intorno alle lampade. At night, huge mosquitoes buzzed around the lamps. Tentai di dimostrare ai Greci che non sempre erano i più saggi, ai Giudei che non erano affatto i più puri. I attempted to prove to the Greeks that they were not always the wisest, to the Jews that they were by no means the purest. Le canzoni satiriche con le quali quegli elleni di bassa lega tormentavano gli avversari erano stupide né più né meno come le grottesche imprecazioni degli Ebrei. The satirical songs with which those low-life Hellenes tormented their opponents were no more or less stupid than the grotesque expletives of the Jews. Quelle razze che vivevano porta a porta da secoli non avevano avuto mai né il desiderio di conoscersi, né la dignità di sopportarsi a vicenda. Those races that had lived door to door for centuries had never had either the desire to know each other or the dignity to put up with each other. I difensori che, stremati, a tarda sera abbandonavano il campo, all'alba mi ritrovavano al mio banco, ancora intento a districare il groviglio di sudicerie delle false testimonianze; i cadaveri pugnalati che mi venivano offerti come prove a carico, erano spesso quelli di malati morti nei loro letti e sottratti agli imbalsamatori. The exhausted defenders who would leave the camp late in the evening would find me at dawn at my bench, still intent on untangling the filthy tangle of false testimonies; the stabbed corpses that were offered to me as exculpatory evidence were often those of sick people who had died in their beds and had been taken from the embalmers. Ma ogni ora di tregua era una vittoria, anche se precaria come tutte; ogni dissidio sanato creava un precedente, un pegno per l'avvenire. But each hour of truce was a victory, albeit as precarious as all; each healed disagreement set a precedent, a pledge for the future. M'importava assai poco che l'accordo ottenuto fosse esteriore, imposto, probabilmente temporaneo; sapevo che il bene e il male sono una questione d'abitudine, che il temporaneo si prolunga, che le cose esterne penetrano all'interno, e che la maschera, a lungo andare, diventa il volto. I cared very little that the agreement obtained was outward, imposed, probably temporary; I knew that good and bad are a matter of habit, that the temporary is prolonged, that external things penetrate inside, and that the mask, in the long run, becomes the face. Dato che l'odio, la malafede, il delirio hanno effetti durevoli non vedevo perché non ne avrebbero avuti anche la franchezza, la giustizia, la benevolenza. Since hatred, bad faith, and delusion have lasting effects I did not see why frankness, justice, and benevolence would not have them as well. A che valeva l'ordine alle frontiere se non riuscivo a convincere quel rigattiere ebreo e quel macellaio greco a vivere l'uno a fianco all'altro tranquillamente? What good was border order if I couldn't convince that Jewish junk dealer and that Greek butcher to live side by side quietly? **La pace era il mio traguardo, ma non il mio idolo; e persino la parola «ideale» mi spiace perché troppo lontana dal reale. Peace was my goal, but not my idol; and even the word "ideal" displeases me because it is too far removed from reality. Avevo pensato di spingere sino all'estremo il mio rifiuto delle conquiste, abbandonando la Dacia, e l'avrei fatto se avessi potuto capovolgere bruscamente la politica del mio predecessore senza turbamenti; ma era meglio fare il miglior uso possibile di quei profitti anteriori al mio regno e già entrati nella storia. I had thought of pushing my rejection of conquests to the extreme by abandoning Dacia, and I would have done so if I could have abruptly reversed my predecessor's policy without disturbance; but it was better to make the best possible use of those gains that predate my reign and have already entered history. Il bravissimo Giulio Basso, primo governatore di quella provincia recentemente organizzata, era morto sfibrato, e anch'io ero stato sul punto di soccombere durante l'anno trascorso alle frontiere sarmate, sopraffatto da quell'impresa senza gloria che consiste nel pacificare instancabilmente un paese che si crede sottomesso. The very good Julius Bassus, the first governor of that newly organized province, had died exhausted, and I, too, had been on the verge of succumbing during the year spent on the Sarmatian frontiers, overwhelmed by that gloryless enterprise of tirelessly pacifying a country that believes itself to be subjugated. Gli ordinai, a Roma, esequie trionfali, quali si usano soltanto per gli imperatori; questo omaggio a un subalterno fedele, morto d'un sacrificio oscuro, fu la mia ultima e discreta protesta contro la politica di conquiste: non serviva più che la denunciassi clamorosamente, dal momento che ero padrone di farla cessare di punto in bianco. I ordered him, in Rome, triumphal obsequies, such as are used only for emperors; this homage to a loyal subordinate, who died of an obscure sacrifice, was my last and discreet protest against the policy of conquest: it was no longer necessary for me to denounce it loudly, since I was master of making it cease out of the blue. Purtroppo, s'imponeva una repressione militare in Mauretania, dove gli agenti di Lusio Quieto fomentavano disordini; la mia presenza non era, però, immediatamente necessaria. Unfortunately, a military crackdown was imposed in Mauretania, where Lusio Quieto's agents were fomenting unrest; my presence was not, however, immediately necessary. Lo stesso accadeva in Bretagna, ove i Caledoni avevano profittato del ritiro di truppe avvenuto in occasione della guerra d'Asia per decimare le guarnigioni insufficienti lasciate alle frontiere. The same was true in Brittany, where the Caledonians had taken advantage of the troop withdrawal that took place during the Asian War to decimate the insufficient garrisons left on the borders. Giulio Severo s'incaricò dei problemi più urgenti creati da quei torbidi, in attesa che la sistemazione degli affari di Roma mi consentisse di intraprendere quel viaggio lontano. Julius Severus took charge of the most pressing problems created by those murders, waiting for the arrangement of Rome's affairs to allow me to embark on that distant journey. Ma mi stava più a cuore portare a termine personalmente la guerra sarmata ch'era in sospeso, e, questa volta, impiegarvi truppe quante ne servivano per farla finita con le scorrerie dei barbari. But I was more concerned with personally completing the Sarmatian war that was pending, and, this time, employing as many troops as were needed to put an end to the barbarians' raids. Dato che anche in questo caso, come in tutti gli altri, mi rifiutavo di sottomettermi a un sistema. Since again, as in all the others, I refused to submit to a system. Accettavo la guerra come un mezzo per giungere alla pace, se i negoziati non potevano bastare, come fa il medico, che si risolve a cauterizzare un tumore dopo aver sperimentato i semplici. I accepted war as a means to achieve peace, if negotiations could not suffice, as does the doctor, who resolves to cauterize a tumor after experiencing the simple ones. Tutto è così complicato negli affari degli uomini, che anche il mio regno, così pacifico, avrebbe avuto i suoi periodi di guerra così come la vita d'un grande capitano, si voglia o no, ha i suoi intervalli di pace. Everything is so complicated in the affairs of men, that even my kingdom, so peaceful, would have its periods of war just as the life of a great captain, whether one wants it or not, has its intervals of peace. **

Prima di risalire verso il Nord, per regolare definitivamente i conti con i Sarmati, rividi Quieto. Before heading up north again to finally settle the score with the Sarmatians, I saw Quieto again. Il sanguinario di Cirene era ancora temibile. The bloodthirsty man from Cyrene was still fearsome. Il mio primo provvedimento era stato di sciogliere le sue colonne di esploratori numidi; gli restava però il seggio in Senato, il grado nell'esercito regolare, e quell'immenso dominio nelle sabbie occidentali del quale egli poteva farsi, a suo talento, un trampolino o un asilo. My first measure had been to disband his columns of Numidian scouts; he was left, however, with his seat in the Senate, his rank in the regular army, and that immense domain in the western sands of which he could make himself, at his leisure, a stepping-stone or an asylum. M'invitò a una caccia in Misia, in piena foresta, e ingegnosamente macchinò un incidente nel quale, se avessi avuto minore fortuna o minore agilità fisica, senza alcun dubbio avrei perduto la vita. He invited me to a hunt in Misia, in the middle of the forest, and ingeniously concocted an accident in which, had I had less luck or less physical agility, I would undoubtedly have lost my life. Ma era preferibile aver l'aria di non sospettar nulla, pazientare, attendere. But it was preferable to have the air of not suspecting anything, to be patient, to wait. Poco più tardi, nella Mesia Inferiore, quando la capitolazione dei principi sarmati mi consentiva di far progetti per un sollecito ritorno in Italia, uno scambio di dispacci cifrati col mio antico tutore m'informò che Quieto, tornato di precipizio a Roma, aveva avuto un abboccamento con Palma. A little later, in Lower Malaysia, when the capitulation of the Sarmatian princes allowed me to make plans for a speedy return to Italy, an exchange of coded despatches with my former guardian informed me that Quieto, having returned by precipice to Rome, had had a meeting with Palma. I nostri nemici barricavano le loro posizioni, riformavano le loro truppe. Our enemies barricaded their positions, reformed their troops. Non era possibile sentirsi sicuri sino a che quei due uomini tramavano contro di noi. It was not possible to feel secure as long as those two men were plotting against us. Scrissi ad Attiano di agire. I wrote to Attian to act. Quel vegliardo colpì come la folgore. That old man struck like lightning. Andò oltre i miei ordini, e in un colpo solo mi sbarazzò di tutti i nemici (dichiarati) che mi restavano. He went beyond my orders, and in one fell swoop got rid of all my remaining (declared) enemies. Lo stesso giorno, a poche ore di distanza, Celso fu giustiziato a Baia, Palma nella sua villa a Terracina, Nigrino a Faventia, sulla soglia della sua casa di campagna. On the same day, a few hours later, Celsus was executed in Baia, Palma in his villa in Terracina, and Nigrino in Faventia, on the doorstep of his country house. Quieto perì in viaggio, uscendo da un conciliabolo con i suoi complici, sul predellino della carrozza che lo riportava in città. Quietly he perished en route, emerging from a council with his accomplices, on the step of the carriage taking him back to the city. Un'ondata di terrore si riversò su Roma. A wave of terror washed over Rome. Il mio vecchio cognato Serviano, che in apparenza s'era rassegnato alla mia fortuna, ma che avidamente contava sui miei errori futuri, dovette provarne un impulso di gioia, senza dubbio la voluttà più intensa della sua vita. My old brother-in-law Servian, who had apparently resigned himself to my good fortune but eagerly counted on my future mistakes, had to feel a surge of joy, undoubtedly the most intense voluptuousness of his life. Tutte le voci sinistre che correvano sul mio conto trovarono nuovo credito. All the sinister rumors that had been running about me found new credence.

Mi furono comunicate queste notizie sul ponte della nave che mi riconduceva in Italia. I was told this news on the deck of the ship taking me back to Italy. Rimasi annientato. I was annihilated. Esser liberato dei propri avversari è sempre una soddisfazione, ma il mio tutore aveva mostrato l'indifferenza dei vecchi per le conseguenze lontane del suo gesto: aveva dimenticato che toccava a me vivere più di vent'anni con le conseguenze di quelle morti. Being rid of one's adversaries is always satisfying, but my guardian had shown the indifference of old men to the distant consequences of his act: he had forgotten that it was my turn to live more than 20 years with the consequences of those deaths. Pensai alle proscrizioni di Ottaviano, che avevano macchiato per sempre la memoria di Augusto, ai primi crimini di Nerone, ai quali altri crimini erano seguiti. I thought of Octavian's proscriptions, which had forever stained the memory of Augustus, of Nero's first crimes, which other crimes had followed. Riandai con la mente agli ultimi anni di Domiziano, quell'uomo mediocre, niente affatto peggiore d'un altro, disumanato quasi dalla paura inflitta e subita, e infine morto in pieno palazzo come una fiera accerchiata nei boschi. I cast my mind back to the last years of Domitian, that average man, no worse than another, dehumanized almost by fear inflicted and endured, and finally dead in the middle of the palace like a fair surrounded in the woods. Già mi sfuggiva dalle mani la mia vita pubblica: la prima riga dell'iscrizione recava, profondamente incise, parole che non avrei cancellato mai più. Already my public life was slipping from my hands: the first line of the inscription bore, deeply engraved, words that I would never erase again. Il Senato, quel gran corpo tanto debole, ma che bastava perseguitare per vederlo diventare potente, non avrebbe dimenticato mai che erano stati giustiziati sommariamente per ordine mio quattro uomini usciti dai suoi ranghi; così, tre odiosi intriganti e un bruto feroce avrebbero fatto la figura di martiri. The Senate, that great body so weak but which it was enough to persecute to see it become powerful, would never forget that they had been summarily executed on my orders by four men who had come out of its ranks; thus, three hateful schemers and a vicious brute would make the figure of martyrs. Intimai immediatamente ad Attiano di raggiungermi a Brindisi per rispondermi delle sue azioni. I immediately instructed Attiano to join me in Brindisi to answer for his actions.

Mi aspettava a due passi dal porto, in una delle camere di quella locanda, volta a oriente, dove un giorno era morto Virgilio. He was waiting for me a stone's throw from the harbor, in one of the rooms of that inn, facing east, where Virgil had died one day. Venne zoppicando a ricevermi sulla soglia; soffriva d'una crisi di gotta. He came limping to receive me at the threshold; he was suffering from a bout of gout. Non appena solo con lui, lo rimproverai aspramente: un regno che volevo moderato, esemplare, s'iniziava con quattro esecuzioni sommarie, delle quali una soltanto era indispensabile, alle quali, per di più, si era incautamente trascurato di dare una sembianza di legalità. As soon as I was alone with him, I rebuked him bitterly: a reign that I wanted moderate, exemplary, began with four summary executions, of which only one was essential, to which, moreover, he had carelessly neglected to give any semblance of legality. Quell'abuso di potere mi sarebbe stato tanto più rimproverato quanto più in seguito mi sarei messo d'impegno a mostrarmi clemente, scrupoloso o giusto; se ne sarebbero serviti per provare che le mie cosiddette virtù non erano che una maschera, e m'avrebbero fabbricata una banale leggenda di tiranno che, forse, mi avrebbe seguito sino alla fine della storia. That abuse of power would be all the more reproachful to me the more I would later go out of my way to show myself lenient, scrupulous or just; they would use it to prove that my so-called virtues were but a mask, and they would fabricate for me a banal legend of a tyrant that would, perhaps, follow me to the end of history. Confessai la mia paura:** non mi sentivo esente dalla crudeltà più che da qualsiasi altra tara umana: accettavo perfino il luogo comune che vuole che il delitto chiami delitto, l'immagine della belva che ha assaggiato il sangue. I confessed my fear: I did not feel exempt from cruelty any more than from any other human taint: I even accepted the cliché that wants crime to call crime, the image of the beast that tasted blood. ** Un vecchio amico, la cui lealtà m'era parsa sicura, si emancipava già, profittava delle debolezze che aveva creduto d'osservare in me; sotto l'aspetto di rendermi un servigio, aveva fatto in modo di regolare un conto personale con Nigrino e con Palma. An old friend, whose loyalty had seemed secure to me, was already emancipating himself, profiting from the weaknesses he had thought he observed in me; under the guise of doing me a service, he had arranged to settle a personal account with Nigrino and Palma. Comprometteva la mia opera di pacificazione; mi preparava, infine, il più tetro dei ritorni a Roma. It compromised my work of pacification; it prepared me, finally, for the bleakest of returns to Rome.

Il vecchio chiese il permesso di mettersi a sedere; posò su di uno sgabello la gamba avvolta in bende. The old man asked permission to sit down; he laid his leg wrapped in bandages on a stool. E io, mentre continuavo a parlare, andavo ricoprendo con una coperta quel piede infermo. And I, as I continued talking, went and covered that infirm foot with a blanket. Mi lasciava sfogare, con il sorriso d'un grammatico che ascolta un alunno cavarsela abbastanza bene in una recitazione difficile. He let me vent, with the smile of a grammarian listening to a student do quite well in a difficult recitation. Quando ebbi finito, mi domandò con tono pacato che cosa contavo di fare dei nemici del regime. When I had finished, he asked me in a calm tone what I was counting on doing with the enemies of the regime. Se era necessario, si sarebbe potuto fornire prove del fatto che quei quattro uomini avevano tramato la mia morte: in ogni caso, sarebbe stato loro reale interesse il farlo. If it was necessary, evidence could have been provided that those four men had plotted my death: in any case, it would have been in their real interest to do so. Non c'è cambio della guardia che non comporta le sue epurazioni; e s'era incaricato lui di quest'ultima, per lasciarmi le mani nette. There is no changing of the guard that does not involve his purges; and he had taken charge of the latter, to leave my hands clean. Se l'opinione pubblica reclamava una vittima, non c'era nulla di più semplice che destituirlo dalla carica di prefetto del pretorio. If public opinion was clamoring for a victim, there was nothing simpler than to remove him from the office of praetorian prefect. Questa misura l'aveva prevista, mi consigliava perfino di adottarla. This measure he foresaw, he even advised me to adopt it. E se per conciliarmi il Senato bisognava andare oltre, mi avrebbe approvato anche qualora mi fossi deciso a relegarlo o esiliarlo. And if to conciliate me the Senate had to go further, it would approve me even if I decided to relegate or exile it.

Attiano era stato per me il tutore al quale si spillano quattrini, il consigliere dei giorni difficili, la guida fedele, ma era la prima volta ch'io guardavo con attenzione quel viso molle dalle guance ben rase, quelle mani rattrappite tranquillamente incrociate sul pomo d'un bastone d'ebano. Attiano had been for me the tutor to whom one spends money, the counselor of difficult days, the faithful guide, but it was the first time I had looked closely at that soft face with its well-shaven cheeks, those shrunken hands quietly crossed over the pommel of an ebony staff. Aciano había sido para mí el tutor de quien se toma el dinero, el consejero en los días difíciles, el guía fiel, pero era la primera vez que miraba con atención ese rostro blando de mejillas bien afeitadas, esas manos marchitas cruzadas tranquilamente sobre la manzana 'un palo de ébano. Le diverse componenti di quella prospera esistenza di uomo mi erano sufficientemente note: la moglie, che gli era cara, e la cui salute era tuttora precaria, le figlie maritate, i loro bambini, per i quali egli nutriva ambizioni modeste e tenaci, così come erano state le sue; il suo gusto per la cucina raffinata; la passione per i cammei greci e le danzatrici giovinette. The various components of that prosperous man's existence were sufficiently known to me: his wife, who was dear to him, and whose health was still precarious; his married daughters, their children, for whom he nurtured modest and tenacious ambitions, as had been his own; his taste for fine cuisine; his passion for Greek cameos and youthful dancers. Eppure, aveva dato a me la precedenza su tutte queste cose; da oltre trent'anni, il suo primo pensiero era stato di proteggermi, di servirmi. Yet, he had given me precedence over all these things; for over 30 years, his first thought had been to protect me, to serve me. E io, finora, non avevo dato la precedenza a null'altro che a progetti, a idee - tutt'al più a una immagine futura di me stesso: la devozione comunissima di quell'uomo mi appariva prodigiosa, insondabile. And I, so far, had not given precedence to anything other than projects, ideas-at most to a future image of myself: the man's communal devotion seemed prodigious, unfathomable. Nessuno ne è degno; e tuttora non riesco a spiegarmela. No one is worthy of it; and I still cannot explain it. Seguii il suo consiglio: fu destituito dalla carica. I followed his advice: he was dismissed from office. Il suo lieve sorriso mi dimostrò che s'aspettava di essere preso in parola. His slight smile showed me that he expected to be taken at his word. Sapeva bene che non c'era al mondo sollecitudine intempestiva verso un vecchio amico, che avrebbe potuto trattenermi dall'adottare il provvedimento più saggio; quel sottile politico d'altronde, non m'avrebbe voluto diverso. He knew well that there was no intemperate solicitude in the world toward an old friend that could have kept me from taking the wisest measure; that subtle politician, moreover, would not have wanted me any different. Non va neppure esagerata l'entità della sua disgrazia: dopo qualche mese di eclissi, riuscii a farlo entrare in Senato, l'onore supremo che potessi accordare a un uomo dell'ordine equestre. Nor should the extent of his misfortune be exaggerated: after a few months of eclipse, I managed to get him into the Senate, the supreme honor I could bestow on a man of the equestrian order. Tampoco se debe exagerar la magnitud de su desgracia: después de unos meses de eclipse, logré meterlo en el Senado, el mayor honor que podía otorgar a un hombre de la orden ecuestre. Ebbe una vecchiaia facile, da ricco cavaliere romano, garantito dall'influenza che gli valeva la sua perfetta conoscenza delle famiglie e degli affari; spesso, sono stato ospitato da lui nella sua villa sui colli Albani. He had an easy old age as a wealthy Roman knight, secured by the influence his perfect knowledge of families and business earned him; often, I was hosted by him in his villa in the Alban Hills. Non importa: come Alessandro alla vigilia di una battaglia, prima di entrare a Roma avevo sacrificato alla Paura: e mi accade di contare Attiano nel numero delle mie vittime. No matter: like Alexander on the eve of a battle, before entering Rome I had sacrificed to Fear: and I happen to count Attrian in the number of my victims.

Attiano aveva visto giusto: l'oro puro del rispetto era troppo molle se non s'aggiungeva nella lega una dose di paura. Attiano was right: the pure gold of respect was too soft unless a dose of fear was added into the alloy. Dell'assassinio dei quattro consolari avvenne come della storia del testamento contraffatto: gli spiriti onesti, i virtuosi si rifiutarono di credermi implicato; i cinici supposero il peggio, ma mi ammirarono a maggior ragione. Of the murder of the four consulars occurred as of the story of the forged will: honest, virtuous spirits refused to believe me implicated; cynics assumed the worst, but admired me all the more. Roma si calmò, quando si seppe che i miei rancori cessavano di colpo; la gioia che ciascuno provava di sentirsi rassicurato fece rapidamente obliare quei morti. Rome calmed down, when it became known that my grudges suddenly ceased; the joy everyone felt at being reassured quickly made those deaths forgotten. ** Ci si meravigliava della mia mitezza, poiché la si riteneva premeditata, voluta, preferita, giorno per giorno a una violenza che mi sarebbe stata altrettanto facile; si lodava la mia semplicità, perché si credeva di scorgervi il calcolo. One marveled at my meekness, because it was thought to be premeditated, deliberate, preferred, day by day to violence that would be just as easy for me; one praised my simplicity, because one thought to discern calculation in it. Le virtù modeste, Traiano le possedeva in gran parte; le mie sorprendevano di più: ancora un poco, e vi avrebbero scorto una forma raffinata di vizio. The modest virtues, Trajan possessed to a great extent; mine surprised more: a little more, and they would have discerned in it a refined form of vice. Ero lo stesso d'un tempo, ma ciò che era stato tenuto in dispregio passava per sublime: una cortesia estrema, nella quale gli spiriti grossolani avevano ravvisato una forma di debolezza, fors'anche di viltà, parve il fodero levigato e lucente della forza. I was the same as I used to be, but what had been held in contempt passed for sublime: an extreme courtesy, in which coarse spirits had seen a form of weakness, perhaps even cowardice, seemed the polished and shining scabbard of strength. La mia pazienza verso i postulanti, le mie frequenti visite agli ospedali militari, la mia familiarità con i reduci veterani, vennero portate alle stelle. My patience with the postulants, my frequent visits to military hospitals, and my familiarity with veteran veterans, were skyrocketed. Tutto ciò non differiva dal modo con il quale per tutta la vita avevo trattato i servitori e i coloni delle mie fattorie. This did not differ from the way I had treated servants and settlers on my farms all my life. Ciascuno di noi ha più qualità di quel che non si creda, ma solo il successo le mette in luce, forse perché allora ci si aspetta di vederci smettere d'esercitarle. Each of us has more qualities than we give ourselves credit for, but only success brings them out, perhaps because we are then expected to see ourselves stop exercising them. Gli esseri umani confessano le proprie debolezze peggiori quando stupiscono che il padrone del mondo non sia stupidamente indolente, presuntuoso o crudele. Human beings confess their worst weaknesses when they marvel that the master of the world is not stupidly indolent, conceited or cruel. **

Avevo rifiutato tutti i titoli. I had rejected all the titles. ** Nei primi mesi del mio regno, il Senato, a mia insaputa, m'aveva ornato di quella lunga serie di appellativi onorifici che si drappeggia come uno scialle frangiato attorno al collo di alcuni imperatori: Dacico, Partico, Germanico: a Traiano erano cari questi bei suoni di musiche guerriere, simili ai cimbali e ai tamburi delle milizie dei Parti; destavano in lui echi lontani, risposte. In the first months of my reign, the Senate, unbeknownst to me, had adorned me with that long series of honorific appellations that are draped like a fringed shawl around the necks of some emperors: Dacicus, Parthianus, Germanicus: Trajan was fond of these beautiful sounds of warlike music, similar to the cymbals and drums of the Parthian militia; they aroused in him distant echoes, responses. Io, invece, ne restavo irritato, stordito. I, on the other hand, was irritated by it, stunned. ** Li feci abolire tutti, e respinsi altresì, provvisoriamente, il titolo di Padre della patria, che Augusto accettò solo al termine del suo regno, e di cui ancora non mi reputavo degno. I had them all abolished, and I also provisionally rejected the title Father of the Fatherland, which Augustus accepted only at the end of his reign, and of which I still did not consider myself worthy. Lo stesso avvenne del trionfo: sarebbe stato ridicolo accettarlo per una guerra che avevo l'unico merito di aver conchiusa. The same was true of the triumph: it would have been ridiculous to accept it for a war that I had the sole merit of having concluded. ** S'ingannarono, coloro che ravvisarono in questo rifiuto un segno di modestia, così come quelli che me ne rimproverarono per un presunto orgoglio. They were deceived, those who saw in this refusal a sign of modesty, as well as those who reproached me for it because of an alleged pride. Il mio calcolo mirava meno all'effetto sugli altri che non ai vantaggi per me. My calculation aimed less at the effect on others than at the benefits to me. Volevo che il mio prestigio fosse personale, che aderisse a me e si misurasse immediatamente in termini di agilità mentale, di forza, di imprese compiute. I wanted my prestige to be personal, to adhere to me and be measured immediately in terms of mental agility, strength, and accomplished feats. I titoli, se dovevano venire, sarebbero venuti più tardi; e altri titoli, testimonianze di vittorie più recondite, alle quali ancora non osavo pretendere. Titles, if they were to come, would come later; and other titles, evidences of more recondite victories, to which I did not yet dare to claim. Per il momento, avevo abbastanza da fare per diventare o per essere il più possibile Adriano. For the moment, I had enough to do to become or to be as much of an Adrian as possible. **

Mi si accusa di amare Roma troppo poco. I am accused of loving Rome too little. Era bella, tuttavia, durante quei due anni in cui lo Stato e io ci misurammo a vicenda, la città dalle vie anguste, dai Fori ingombri, dai mattoni che hanno il colore della carne dei vecchi. It was beautiful, however, during those two years when the State and I measured each other, the city of narrow streets, cluttered Forums, and bricks the color of old men's flesh. A ritornarci dopo il soggiorno in Oriente e in Grecia, Roma si rivestiva d'una specie di esotismo che un romano nato e vissuto sempre nell'Urbe non sospetterebbe. Returning there after sojourning in the East and Greece, Rome was clothed with a kind of exoticism that a Roman born and always living in the Urbe would not suspect. Tornavo ad abituarmi ai suoi inverni umidi e nebbiosi, alla sua estate africana, temperata dal fresco delle cascate di Tivoli e dei laghi di Alba, al suo popolo quasi rustico, legato con attaccamento provinciale ai sette colli, nel quale tuttavia l'ambizione, la lusinga del guadagno, i casi delle conquiste e della schiavitù riversano a poco a poco tutte le razze del mondo, il negro tatuato, il germano villoso, il greco smilzo, l'orientale corpulento. I went back to getting used to its damp, foggy winters, its African summer, tempered by the coolness of the Tivoli Falls and the lakes of Alba, its almost rustic people, bound with provincial attachment to the seven hills, into whom, however, ambition, the lure of gain, the instances of conquests and slavery gradually pour all the races of the world, the tattooed Negro, the hairy Germano, the slender Greek, the corpulent Oriental. Mi sbarazzai di alcune fisime: frequentai i bagni pubblici nelle ore popolari, imparai a sopportare i ludi del circo, nei quali fino ad allora non avevo visto che sperpero feroce. I got rid of some of my fixations: I frequented the public baths at popular hours, learned to endure the circus ludi, in which until then I had seen nothing but vicious squandering. La mia opinione in proposito non era mutata: detestavo quei massacri in cui le belve non hanno una possibilità di salvezza, ma a poco a poco ne scorgevo il valore rituale, gli effetti di purificazione tragica sulla folla incolta; volevo che lo splendore delle feste eguagliasse quelle di Traiano, ma con arte, con ordine maggiori. My opinion on the matter had not changed: I detested those massacres in which the beasts do not have a chance of salvation, but I gradually discerned their ritual value, their effects of tragic purification on the uncultivated crowd; I wanted the splendor of the festivals to equal those of Trajan, but with greater art, greater order. Mi costringevo ad apprezzare la scherma esatta dei gladiatori, ma a condizione che nessuno fosse costretto a esercitare quel mestiere suo malgrado. I forced myself to appreciate the exact fencing of gladiators, but on the condition that no one was forced to exercise that trade in spite of himself. Imparavo a conversare con la folla, attraverso la voce degli araldi, dall'alto della tribuna del circo; a imporle silenzio con una deferenza che essa mi rendeva centuplicata, a non accordarle se non quello che aveva ragionevolmente diritto di aspettarsi, a non rifiutarle nulla senza indicare le ragioni del mio rifiuto. I learned to converse with the crowd, through the voice of the heralds, from the top of the circus grandstand; to impose silence on it with a deference that it made me a hundredfold; to accord it nothing but what it reasonably had a right to expect; to refuse it nothing without stating the reasons for my refusal. ** Non portavo i miei libri nel palco imperiale, come fai tu: è un insulto per gli altri aver l'aria di sdegnare i loro piaceri. I did not carry my books into the imperial box, as you do: it is an insult to others to look as if they disdain their pleasures. Se lo spettacolo mi disgustava, lo sforzo di sopportarlo costituiva per me un esercizio più valido che non la lettura di Epitteto. If the spectacle disgusted me, the effort to endure it constituted a more valuable exercise for me than reading Epictetus.

La morale è una convenzione privata; il decoro è una faccenda pubblica: qualsiasi licenza allo scoperto m'ha fatto sempre l'effetto d'un'ostentazione di bassa lega. Morality is a private convention; decorum is a public affair: any license out in the open has always had the effect on me of low-grade ostentation. ** Interdissi i bagni misti, ch'erano motivo di risse quasi continue; feci fondere e riversare nelle casse dello Stato il colossale servizio di vasellame di argento ordinato dall'oltraggiosa avidità di Vitellio. I interdicted the mixed baths, which were the cause of almost continuous brawls; I had the colossal service of silver vessels ordered by Vitellius' outrageous greed melted down and poured into the state coffers. I nostri primi Cesari si son fatti una reputazione odiosa di braccatori di eredità: io mi feci una regola di non accettare né per lo Stato né per me alcun legato al quale qualche erede diretto potesse credere d'aver diritto. Our first Caesars made for themselves an odious reputation as poachers of inheritances: I made it a rule not to accept either for the state or for myself any legacy to which some direct heir might believe he was entitled. Cercai di sfoltire il numero esorbitante di schiavi della casa imperiale, e soprattutto d'infrenarne l'audacia che spesso li induce a mettersi alla pari con i cittadini migliori, e, a volte, a terrorizzarli: un giorno, uno dei miei apostrofò un senatore con impertinenza; lo feci schiaffeggiare. I tried to thin out the exorbitant number of slaves of the imperial house, and especially to curb their audacity, which often causes them to put themselves on a par with the better citizens, and, at times, to terrorize them: one day, one of my own apostrophized a senator impertinently; I had him slapped. Il mio odio per il disordine giunse fino a far fustigare in pieno Circo alcuni dissipatori, oberati di debiti. My hatred of disorder went so far as to have some dissipators, overburdened with debt, flogged in the middle of the Circus. Per evitare ogni equivoco, insistetti affinché in città si portasse toga e laticlavio, indumenti ingombranti, come del resto tutto ciò che è onorifico, e io stesso m'imposi di indossarli solo a Roma. In order to avoid any misunderstanding, I insisted that the toga and laticlavio, cumbersome garments, like everything else that is honorific, be worn in the city, and I myself forced myself to wear them only in Rome. Mi alzavo per ricevere i miei amici; restavo in piedi durante le udienze, per reagire alla disinvoltura della posizione distesa o seduta. I used to stand up to receive my friends; I used to stand during hearings, to react to the ease of lying down or sitting. Feci ridurre il numero insolente delle vetture a cavalli che ingombravano le nostre strade: è il lusso della velocità che si annulla da sé, dato che un pedone supera cento vetture quando sono l'una in fila all'altra nelle svolte della Via Sacra. I had the insolent number of horse-drawn cars cluttering our streets reduced: it is the luxury of speed that cancels itself out, as a pedestrian overtakes a hundred cars when they are in line with each other in the turns of the Via Sacra. Per le mie visite, presi l'abitudine di farmi portare in lettiga sin nell'interno delle case private, risparmiando così all'ospite la fatica di aspettarmi o di riaccompagnarmi fuori, sotto il sole o il vento stizzoso di Roma. For my visits, I got into the habit of being carried in a litter all the way into the interior of private homes, thus saving the guest the trouble of waiting for me or escorting me back out into the sun or the gusty wind of Rome. Ritrovavo i miei: ho sempre avuto una certa tenerezza per mia sorella Paolina, e persino Serviano mi sembrava meno odioso che in altri tempi. I would find my parents again: I always had a tenderness for my sister Pauline, and even Servian seemed less obnoxious to me than at other times. Mia suocera, Matidia, aveva riportato dall'Oriente i primi sintomi d'una malattia mortale: feci del mio meglio per distrarla dalle sue sofferenze con qualche festa frugale, cercai di divagare innocentemente quella matrona capace di ingenuità come una giovinetta. My mother-in-law, Matidia, had brought back from the East the first symptoms of a fatal illness: I did my best to distract her from her sufferings with some frugal feasting, tried to innocently digress that matron capable of naiveté like a young girl. L'assenza di mia moglie, la quale, in uno dei suoi momenti di malumore, s'era rifugiata in campagna, non toglieva nulla a questi piaceri di famiglia. The absence of my wife, who, in one of her bad moods, had fled to the countryside, did not detract from these family pleasures. Tra tutti gli esseri, mia moglie è forse quello alla quale sono riuscito meno a piacere: è vero, però, che mi ci son provato ben poco. Of all beings, my wife is perhaps the one whom I have succeeded least in pleasing: it is true, however, that I have tried very little. Frequentavo la casetta dove l'imperatrice vedova si dedicava ai piaceri austeri della meditazione e dei libri. I frequented the little house where the widowed empress devoted herself to the austere pleasures of meditation and books. Ritrovavo il bel silenzio di Plotina. I found again the beautiful silence of Plotina. Scendeva soavemente nell'ombra; quel giardino, quelle stanze chiare diventavano ogni giorno di più il recinto d'una Musa, il tempio d'una imperatrice già divina. It descended smoothly into the shadows; that garden, those light rooms became more and more the enclosure of a Muse, the temple of an already divine empress. La sua amicizia restava esigente; ma non erano che esigenze piene di saggezza. His friendship remained demanding; but they were only needs full of wisdom.

Rividi i miei amici; riassaporai il piacere squisito di riprendere contatto con essi dopo lunghe assenze, di giudicare, di esser giudicato di nuovo. I saw my friends again; I savored the exquisite pleasure of getting back in touch with them after long absences, of judging, of being judged again. Il mio compagno dei piaceri e dei lavori letterari d'altri tempi, Vittorio Voconio, era morto; mi assunsi l'incarico di redigere l'orazione funebre per lui; si sorrise nel vedermi citare tra le virtù del defunto una castità che negavano sia i suoi poemi sia la presenza ai funerali di Testilio, un fanciullo dai riccioli di miele, che un tempo Vittorio chiamava il suo bel tormento. My companion in the pleasures and literary works of yesteryear, Vittorio Voconio, had died; I took on the task of drafting the funeral oration for him; he smiled to see me cite among the virtues of the deceased a chastity that denied both his poems and his presence at the funeral of Testilius, a honey-ringed boy, whom Vittorio once called his beautiful torment. La mia ipocrisia era meno grossolana di quel che sembra: qualsiasi piacere se preso con ardore mi sembra casto. My hypocrisy was less coarse than it seems: any pleasure if taken with ardor seems chaste to me.