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Memorie di Adriano - Yourcenar, 4. SAECULUM AUREUM (3)

4. SAECULUM AUREUM (3)

Sostammo a Gerusalemme. Qui studiai sul posto la pianta d'una città nuova, che mi proposi di costruire sul terreno della città ebraica distrutta da Tito. L'eccellente amministrazione della Giudea, l'incremento del commercio con l'Oriente rendevano necessario lo sviluppo d'una grande metropoli in quell'incrocio di strade. Mi configurai la solita capitale romana: Aelia Capitolina avrebbe avuto i suoi templi, i mercati, le terme pubbliche, il santuario della Venere romana. La mia simpatia di fresca data per i culti teneri e appassionati m'indusse a stabilire sul monte Moriah una grotta dove si sarebbero celebrate le feste Adonie. Tali progetti indignarono la plebe ebraica: quei diseredati preferivano le loro rovine a una grande città nella quale verrebbero offerti tutti i profitti del guadagno, del sapere e del piacere. Gli operai che davano il primo colpo di piccone a quelle mura crollanti furono molestati dalla folla. Passai oltre: Fido Aquila, che più tardi doveva impiegare il suo genio di organizzatore nella costruzione di Antinopoli, si mise all'opera a Gerusalemme. Mi rifiutai di vedere il rapido crescere dell'odio su quei cumuli di macerie. Un mese dopo, giungemmo a Pelusa. Mi affrettai a far restaurare la tomba di Pompeo. Più m'ingolfavo negli affari d'Oriente, più ammiravo il genio politico del mortale vinto dal grande Giulio. A volte, Pompeo, che aveva cercato di metter ordine in quel mondo malsicuro dell'Asia, mi sembrava avesse operato più efficacemente, per Roma, che non lo stesso Cesare. Quei lavori di restauro furono uno degli ultimi tributi che io resi ai morti della storia: presto, avrei avuto ben altri sepolcri a cui pensare.

Il mio arrivo ad Alessandria avvenne con grande discrezione. L'ingresso trionfale era stato rimandato alla venuta dell'imperatrice. Avevano persuaso mia moglie, che viaggiava poco, a trascorrere l'inverno nel mite clima d'Egitto: Lucio, non ancora guarito da una tosse ostinata, doveva tentare lo stesso rimedio. Si adunava una flottiglia di barche in vista di un viaggio sul Nilo: il programma comportava una serie di ispezioni ufficiali, di feste, di banchetti, che minacciavano di esser faticosi quanto quelli d'una stagione al Palatino. Avevo organizzato io stesso tutto questo: il lusso, il prestigio d'una corte non erano privi di valore politico in quel paese antico, avvezzo ai fasti regali.

Ma a maggior ragione mi stava a cuore dedicare alla caccia i pochi giorni che precedevano l'arrivo dei miei ospiti. A Palmira, Meleo Agrippa aveva organizzato per noi le battute nel deserto; ma non ci eravamo inoltrati abbastanza per incontrare i leoni. Due anni prima, l'Africa mi aveva offerto qualche bella caccia alle fiere; ad Antinoo, troppo giovane e troppo inesperto, non avevo dato il permesso di prendervi parte in prima linea; per lui, avevo le viltà alle quali non avrei mai pensato per me stesso. Cedendo, come sempre, gli promisi un ruolo di primo piano in quella caccia al leone. Non era più tempo di trattarlo da bambino, ed ero fiero di quella giovane forza.

Partimmo per l'oasi di Ammone, a pochi giorni di marcia da Alessandria, quella stessa dove Alessandro aveva appreso un giorno dalla bocca dei sacerdoti il segreto della sua origine divina. Gl'indigeni avevano segnalato in quei paraggi la presenza d'una belva molto pericolosa, che varie volte aveva attaccato l'uomo. La sera, attorno ai fuochi del bivacco, paragonavamo allegramente le nostre future imprese a quelle di Ercole. Ma i primi giorni non ci fruttarono che qualche gazzella. Quella volta, stabilimmo di andare ad appostarci entrambi nei pressi d'uno stagno sabbioso ricoperto di canne. Dicevano che al crepuscolo il leone vi si dissetasse. I negri erano incaricati di spingerlo verso di noi con un frastuono di conchiglie, di cimbali, di grida; il resto della scorta fu lasciato a distanza. L'aria era calma e pesante; non era necessario nemmeno preoccuparsi della direzione del vento. Era forse appena passata l'ora decima; difatti Antinoo mi fece osservare sullo stagno che le ninfee rosse erano ancora tutte aperte. Improvvisamente tra un fruscio di canne calpestate, apparve la belva regale, volse verso di noi il suo terribile, magnifico muso, uno degli aspetti più divini che possa assumere il pericolo. Trovandomi un po' indietro, non ebbi il tempo di trattenere il fanciullo, il quale imprudentemente spronò il cavallo, lanciò la picca, poi i suoi due giavellotti, con arte, ma troppo da vicino. La belva, trafitta nel collo, crollò, battendo il suolo con la coda; la sabbia sollevata c'impediva di distinguere altro che una massa ruggente e confusa; infine, il leone si drizzò, raccolse le forze per slanciarsi sul cavallo e sul cavaliere disarmato. Avevo previsto questo pericolo; per fortuna, la cavalcatura di Antinoo non ebbe uno scarto: i nostri animali erano mirabilmente addestrati a quella sorta di giochi. Gettai nel mezzo il mio cavallo, esponendo il fianco destro; avevo l'abitudine a simili esercizi; non mi fu difficile finire la belva, già colpita a morte; rovinò per la seconda volta; il muso si voltolò nella melma; un rivoletto di sangue nero colò sull'acqua. Il grosso gatto color del deserto, del miele e del sole spirò con una maestà più che umana. Antinoo si precipitò giù dal cavallo coperto di schiuma, che tremava ancora; i compagni ci raggiunsero; i negri trainarono al campo l'immensa vittima morta.

Fu improvvisato una specie di festino. Il giovinetto, disteso sul ventre davanti a un vassoio di rame, ci distribuì con le sue stesse mani le porzioni di agnello cotto sotto la cenere. In suo onore, si libò vino di palma. La sua esaltazione cresceva come un canto. Forse, egli esagerava il significato dell'aiuto che gli avevo prestato, dimentico che avrei fatto altrettanto per qualsiasi cacciatore in pericolo; tuttavia, ci sentivamo riportati in quel mondo eroico nel quale gli amanti muoiono l'uno per l'altro. La gratitudine e l'orgoglio si alternavano nella sua gioia come le strofe d'un'ode. I negri fecero miracoli: la sera stessa, la pelle scorticata oscillava sotto le stelle, sospesa a due pali, all'entrata della mia tenda. Malgrado gli aromi di cui l'avevano cosparsa, l'odore ferino ci assillò tutta la notte. L'indomani, dopo una colazione di frutta, lasciammo il campo; al momento della partenza, scorgemmo in un fosso quel che restava della belva regale della vigilia: non era più che una carcassa sanguinolenta sormontata da un nugolo di mosche.

Pochi giorni dopo, rientrammo ad Alessandria. Il poeta Pancrate ci organizzò una festa al Museo; in una sala da musica, erano stati riuniti strumenti preziosi: le vecchie lire doriche, più pesanti e meno complicate delle nostre, stavano accanto alle cetre ricurve della Persia e dell'Egitto, e ai pifferi frigi, acuti come voci di eunuchi, e ai delicati flauti indiani di cui ignoro il nome. Un Etiope batté a lungo su zucche africane. Una donna, la cui bellezza un po' fredda mi avrebbe conquistato se non avessi stabilito di semplificare la mia vita riducendola a ciò che mi era essenziale, sonò un'arpa triangolare dai toni tristi. Mesomede di Creta, il mio musico prediletto, accompagnò sull'organo ad acqua il recitativo del suo poema "La Sfinge", un'opera inquietante, sinuosa, sfuggente come la sabbia al vento. La sala da concerto si apriva su una corte interna: sull'acqua d'una vasca, si aprivano alcune ninfee, sotto le fiamme quasi roventi d'un pomeriggio di fine agosto. Durante un interludio, Pancrate volle farci ammirare da vicino quei fiori d'una varietà rara, vermigli come sangue, che fioriscono solo sul finir dell'estate. Riconoscemmo immediatamente le nostre ninfee scarlatte dell'oasi di Ammone; Pancrate si esaltò all'idea della belva ferita che spirava tra i fiori. Mi propose di mettere in versi quell'episodio di caccia: si sarebbe detto che era stato il sangue del leone a tingere i gigli delle acque. La formula non era nuova: tuttavia, passai l'ordine. Quel Pancrate, che aveva tutto del poeta di corte, seduta stante vergò pochi versi piacevoli in onore di Antinoo: la rosa, il giacinto, il chelidonio vi venivano sacrificati a quelle corolle di porpora, che ormai porteranno il nome del mio prediletto. Fu ordinato a uno schiavo di entrare nella vasca a coglierne un fascio. Il giovinetto, avvezzo agli omaggi, accettò compunto quei fiori densi come la cera, dagli steli molli e serpentini; si chiusero come palpebre quando scese la notte.

In quei giorni giunse l'imperatrice. La lunga traversata l'aveva affaticata: diventava fragile, senza cessare d'essere dura. Le sue amicizie politiche non mi procuravano più grattacapi, come all'epoca in cui aveva scioccamente incoraggiato Svetonio; ormai, si circondava soltanto di inoffensive letterate. La sua confidente del momento, una certa Giulia Balbilla, componeva versi greci abbastanza bene. L'imperatrice e il suo seguito presero stanza al Lyceum, ed uscirono raramente. Lucio, al contrario, era, come sempre, avido di tutti i piaceri, compresi quelli del pensiero e degli occhi.

A ventisei anni, non aveva perduto quasi nulla di quella bellezza prodigiosa che lo faceva acclamare per le strade dalla gioventù romana. Seguitava a essere assurdo, ironico e gaio. I suoi capricci d'altri tempi erano diventati manie; non si spostava senza il capocuoco; persino a bordo, i giardinieri gli componevano prodigiose aiuole di fiori rari; dappertutto, si tirava dietro il suo letto, di cui aveva disegnato il modello personalmente, composto di quattro materasse zeppe di quattro specie rare di aromi; un letto, sul quale giaceva circondato dalle sue giovani amanti come da altrettanti guanciali. I suoi paggi, dipinti, incipriati, acconciati come gli Zeffiri e l'Amore, si conformavano come meglio potevano a manie talvolta crudeli: dovetti intervenire per impedire che il piccolo Borea, del quale ammirava la figura sottile, si lasciasse morir di fame; tutte cose più irritanti che graziose. Visitammo insieme tutto quel che si visita ad Alessandria: il Faro, il Mausoleo di Alessandro, quello di Marc'Antonio, dove Cleopatra eternamente trionfa di Ottavia, senza tralasciare i templi, gli opifici, le fabbriche e neppure il quartiere degli imbalsamatori. Da uno scultore pregevole, comprai un blocco di Veneri, di Diane e di Ermes per Italica, la mia città natale, che mi proponevo di rimodernare, di abbellire. Il sacerdote del tempio di Serapide mi offrì un servizio di vetri opalini, che feci inviare a Serviano; per riguardo a mia sorella Paolina, cercavo di mantenere rapporti abbastanza cordiali con lui. Durante queste ispezioni, piuttosto fastidiose, studiammo insieme vasti progetti edilizi.

Le religioni, ad Alessandria, sono varie quanto i negozi: la qualità del prodotto, però, è più dubbia. I cristiani, soprattutto, vi si distinguono per una incredibile varietà di sette, se non altro inutili. Due ciarlatani, Valentino e Basilide, intrigavano uno contro l'altro, sorvegliati strettamente dalla polizia romana. La feccia del popolo egizio approfittava di ogni manifestazione rituale per gettarsi sugli stranieri, col randello in pugno; provoca più sommosse ad Alessandria la morte del bue Api che non una successione imperiale a Roma. La gente alla moda cambia divinità come altrove cambia medico, ma senza risultati più apprezzabili. Ad Alessandria, il solo idolo è l'oro: in nessun luogo ho visto postulanti più sfrontati. Iscrizioni pompose furono sciorinate un po' dappertutto per esaltare i miei benefici, ma ben presto il mio rifiuto di esonerare la popolazione da una tassa, che era perfettamente in grado di pagare, mi alienò quella turba. I due giovinetti che mi accompagnavano furono insultati più volte; a Lucio si rimproverava il lusso, eccessivo del resto; ad Antinoo le origini oscure, sul conto delle quali correvano dicerie assurde; a entrambi, l'ascendente su di me che a loro si attribuiva. Asserzione ridicola, questa: Lucio, che pur giudicava i pubblici affari con perspicacia sorprendente, non aveva la minima influenza politica; Antinoo non tentava neppure di averne. Il giovane patrizio, che conosceva il mondo, non fece che ridere di quegli insulti. Ma Antinoo ne soffrì.

Gli Ebrei, sobillati dai correligionari di Giudea, facevano del loro meglio per inasprire quella pasta già acida. La sinagoga di Gerusalemme delegò il suo membro più venerato, Akiba, un vegliardo quasi nonagenario, il quale non sapeva il greco, per convincermi a rinunciare ai progetti, già in corso di attuazione, a Gerusalemme. Assistito da interpreti, ebbi con lui parecchi colloqui, che, da parte sua, non furono che pretesti per monologhi. In meno di un'ora, mi sentii in grado d'intendere esattamente il suo pensiero, se non di sottoscriverlo; ma egli non compì lo stesso sforzo per quel che concerneva il mio. Quel fanatico non sospettava neppure che si potesse ragionare su premesse diverse dalle sue; offrivo a quel popolo denigrato un posto tra gli altri nella comunità romana: per bocca di Akiba, Gerusalemme mi faceva sapere la sua volontà di rimanere fino all'ultimo la fortezza d'una razza e d'un dio isolato dal genere umano. Questa risoluzione forsennata si esprimeva con sottigliezze estenuanti; dovetti subire una lunga serie di ragioni, sapientemente dedotte le une dalle altre, della superiorità di Israele. Al termine di otto giorni, quel negoziatore ostinato s'accorse tuttavia d'aver sbagliato strada, e m'annunciò che partiva. Detesto la sconfitta, persino quella altrui; mi commuove soprattutto quando il vinto è un vecchio. L'ignoranza di Akiba, il suo rifiuto di accettare tutto ciò che non fosse i suoi libri santi e il suo popolo, gli conferivano una sorta di candida innocenza. Ma era ben difficile intenerirsi per quel settario. Pareva che la longevità lo avesse spogliato di qualsiasi duttilità umana: quel corpo scarno, quello spirito asciutto erano dotati d'un vigore duro, da cavalletta. Pare che in seguito sia morto da eroe per la causa del suo popolo, o, piuttosto, della sua legge: ognuno si vota ai propri déi.

Gli svaghi di Alessandria cominciavano a esaurirsi. Flegone, che in ogni luogo conosceva le curiosità locali, il lenone o l'ermafrodita celebre, propose di condurci da una maga. Codesta mediatrice dell'invisibile abitava a Canopo; ci recammo colà nottetempo, in barca, sul canale dalle acque dense. Il tragitto fu tetro. Come sempre, regnava tra i due giovani un'ostilità sorda: l'intimità alla quale li costringevo faceva crescere l'avversione che avevano l'uno per l'altro. Lucio celava la sua con una condiscendenza scherzosa; il mio giovane greco si chiudeva in uno dei suoi accessi d'umore nero. Ero piuttosto stanco anch'io; qualche giorno prima, rientrando da un'escursione in pieno sole, avevo avuto una breve sincope di cui unici testimoni erano stati Antinoo e il mio servo negro Euforione. Entrambi s'erano estremamente spaventati; ma avevo ingiunto loro di tacere.

Canopo non è altro che uno scenario; la casa della maga sorgeva nella parte più sordida di questa città di piacere. Approdammo su di una loggia crollante. La strega ci attendeva all'interno, munita degli ambigui strumenti del suo mestiere; pareva davvero brava, non aveva nulla della negromante di teatro; non era neppure vecchia.

Le sue predizioni furono sinistre. Da qualche tempo, gli oracoli non mi annunciavano ovunque che fastidi d'ogni genere, torbidi politici, intrighi di palazzo, malattie gravi. Oggi, ritengo che su quelle voci dell'ombra agissero influenze largamente umane, talvolta per ammonirmi, il più delle volte per incutermi terrore. Le autentiche condizioni d'una parte dell'Oriente vi si esprimevano più chiaramente che non nei rapporti dei nostri proconsoli. Accettavo con tutta calma quelle cosiddette rivelazioni, poiché il mio rispetto per il mondo invisibile non si spinge sino a dar credito a quei vaneggiamenti divini: dieci anni prima, poco dopo essere asceso al trono, avevo fatto chiudere l'oracolo di Dafne, presso Antiochia, che m'aveva predetto il potere, temendo che facesse lo stesso col primo pretendente venuto. Ma è sempre spiacevole sentir parlare di cose tristi.

Dopo averci amareggiati il più che poteva, l'indovina ci propose i suoi servizi: uno di quei sacrifici magici, di cui gli stregoni d'Egitto vantano la specialità; sarebbe bastato per accomodare tutto, amichevolmente, col destino. Le mie incursioni nella magia fenicia già m'avevano fatto comprendere che l'orrore di quelle pratiche proibite risiede non tanto in quel che ci vien mostrato, quanto in quello che ci si nasconde: se non fosse stata nota la mia avversione per i sacrifici umani, probabilmente mi si sarebbe proposto d'immolare uno schiavo. Ci si contentò di chiedermi un animale domestico.

La vittima, per quanto era possibile, doveva avermi appartenuto; non poteva trattarsi d'un cane, bestia che la superstizione egizia ritiene immonda; sarebbe stato opportuno un uccello, ma io non viaggio accompagnato da un'uccelliera. Il mio giovane amico mi propose il suo falcone. Le condizioni si sarebbero trovate adempiute; quel bell'uccello, gliel'avevo regalato io stesso dopo averlo ricevuto dal re d'Osroene. Il fanciullo lo nutriva con le sue mani; era una delle poche sue proprietà alle quali si fosse affezionato. Sulle prime rifiutai; insistette, serio; compresi che attribuiva un significato straordinario a quell'offerta, e accettai per farlo contento. Il mio corriere Menecrate, munito delle istruzioni più minuziose, partì per andare a prendere quell'uccello nei nostri appartamenti del Serapeo. Anche al galoppo, la corsa avrebbe richiesto più di un paio d'ore. Non era il caso di trascorrerle nella sudicia stamberga della maga, e Lucio si lamentava dell'umidità della barca. Flegone trovò un espediente: ci si installò alla meglio presso un mezzano, dopo esserci sbarazzati del personale della casa, e Lucio stabilì di dormire; io profittai di quell'intervallo per dettare alcuni dispacci; Antinoo si stese ai miei piedi. Il calamo di Flegone crepitava sotto la lampada. Toccavamo già l'ultima veglia della notte quando Menecrate riportò l'uccello, la manopola, il cappuccio, e la catena.

Ritornammo dalla maga. Antinoo tolse il cappuccio al suo falcone, ne carezzò lungamente la testolina insonnolita e selvatica, lo consegnò all'incantatrice la quale diede inizio a una serie di riti magici. L'uccello, affascinato, si riaddormentò. Bisognava che la vittima non si dibattesse e che la morte sembrasse volontaria. L'animale, già inerte, cosparso di miele e di essenza di rose, fu deposto sul fondo d'una bacinella colma d'acqua del Nilo; la creatura annegata si assimilava a Osiris portata dalla corrente del fiume; gli anni terrestri dell'uccello si aggiungevano ai miei; la piccola anima solare si univa al Genio dell'uomo, al cui favore si sacrificava; ormai, quel Genio invisibile avrebbe potuto apparirmi e servirmi sotto quella forma. Le lunghe manipolazioni che seguirono non furono più interessanti d'una preparazione culinaria. Lucio sbadigliava. Le cerimonie imitarono fino all'ultimo i funerali umani: fumigazioni e salmodie si prolungarono fino all'alba. L'uccello fu racchiuso in una bara colma di aromi, che la maga sotterrò in nostra presenza in riva al canale, in un cimitero abbandonato. Poi, si accoccolò sotto un albero per contare a una a una le monete d'oro del suo compenso, che Flegone le aveva versato.

Risalimmo in barca. Soffiava un vento singolarmente gelido. Lucio, seduto accanto a me, traeva a sé con la punta delle dita sottili le coltri di cotone ricamato; solo per cortesia seguitavamo a scambiarci saltuariamente qualche frase sulle faccende e gli scandali di Roma. Antinoo, disteso in fondo alla barca, mi aveva posato la testa sulle ginocchia; fingeva di dormire per isolarsi da quella conversazione da cui si sentiva escluso. La mia mano gli scivolava sulla nuca, tra i capelli. Così, sempre, nei momenti più vuoti e opachi, avevo la sensazione di restare a contatto con i grandi soggetti della natura, la densità delle foreste, il dorso muscoloso delle pantere, la pulsazione regolare delle sorgenti. Ma non v'è carezza che giunga fino all'anima. Quando giungemmo al Serapeo, il sole brillava; i mercanti di cocomeri gridavano nelle strade la loro merce. Dormii fino all'ora della seduta del Senato locale, alla quale presenziai. In seguito, seppi che Antinoo profittò di quell'assenza per persuadere Cabria ad accompagnarlo a Canopo. Tornò dalla maga.


4. SAECULUM AUREUM (3) 4. SAECULUM AUREUM (3) 4. SAECULUM AUREUM (3)

Sostammo a Gerusalemme. We stopped in Jerusalem. Qui studiai sul posto la pianta d'una città nuova, che mi proposi di costruire sul terreno della città ebraica distrutta da Tito. Here I studied on the spot the plan of a new city, which I proposed to build on the site of the Jewish city destroyed by Titus. L'eccellente amministrazione della Giudea, l'incremento del commercio con l'Oriente rendevano necessario lo sviluppo d'una grande metropoli in quell'incrocio di strade. The excellent administration of Judea, the increase in trade with the East made it necessary to develop a large metropolis at that crossroads. Mi configurai la solita capitale romana: Aelia Capitolina avrebbe avuto i suoi templi, i mercati, le terme pubbliche, il santuario della Venere romana. I configured for myself the usual Roman capital: Aelia Capitolina would have its temples, markets, public baths, the shrine of the Roman Venus. La mia simpatia di fresca data per i culti teneri e appassionati m'indusse a stabilire sul monte Moriah una grotta dove si sarebbero celebrate le feste Adonie. My fresh-faced sympathy for tender and passionate cults led me to establish on Mount Moriah a cave where the Adonian festivals would be celebrated. Tali progetti indignarono la plebe ebraica: quei diseredati preferivano le loro rovine a una grande città nella quale verrebbero offerti tutti i profitti del guadagno, del sapere e del piacere. Such plans outraged the Jewish plebs: those dispossessed preferred their ruins to a great city in which all the profits of gain, knowledge and pleasure would be offered. Gli operai che davano il primo colpo di piccone a quelle mura crollanti furono molestati dalla folla. The workers who were giving the first pick to those collapsing walls were harassed by the crowd. Passai oltre: Fido Aquila, che più tardi doveva impiegare il suo genio di organizzatore nella costruzione di Antinopoli, si mise all'opera a Gerusalemme. I moved on: Fido Aquila, who was later to employ his genius as an organizer in the construction of Antinopolis, went to work in Jerusalem. Mi rifiutai di vedere il rapido crescere dell'odio su quei cumuli di macerie. I refused to see the rapid growth of hatred on those piles of rubble. Un mese dopo, giungemmo a Pelusa. A month later, we arrived in Pelusa. Mi affrettai a far restaurare la tomba di Pompeo. I hurried to have Pompey's tomb restored. Più m'ingolfavo negli affari d'Oriente, più ammiravo il genio politico del mortale vinto dal grande Giulio. The more I became engulfed in the affairs of the East, the more I admired the political genius of the mortal won by the great Julius. A volte, Pompeo, che aveva cercato di metter ordine in quel mondo malsicuro dell'Asia, mi sembrava avesse operato più efficacemente, per Roma, che non lo stesso Cesare. At times, Pompey, who had tried to put order in that unhealthy world of Asia, seemed to me to have worked more effectively, for Rome, than Caesar himself. Quei lavori di restauro furono uno degli ultimi tributi che io resi ai morti della storia: presto, avrei avuto ben altri sepolcri a cui pensare. Those restorations were one of the last tributes I paid to the dead of history: soon, I would have far more gravesites to think about.

Il mio arrivo ad Alessandria avvenne con grande discrezione. My arrival in Alexandria took place with great discretion. L'ingresso trionfale era stato rimandato alla venuta dell'imperatrice. The triumphal entry had been postponed until the coming of the empress. Avevano persuaso mia moglie, che viaggiava poco, a trascorrere l'inverno nel mite clima d'Egitto: Lucio, non ancora guarito da una tosse ostinata, doveva tentare lo stesso rimedio. They had persuaded my wife, who traveled little, to spend the winter in the mild climate of Egypt; Lucius, not yet cured of a stubborn cough, was to try the same remedy. Si adunava una flottiglia di barche in vista di un viaggio sul Nilo: il programma comportava una serie di ispezioni ufficiali, di feste, di banchetti, che minacciavano di esser faticosi quanto quelli d'una stagione al Palatino. A flotilla of boats was being assembled with a view to a voyage up the Nile: the program involved a series of official inspections, parties, and banquets, which threatened to be as exhausting as those of a season on the Palatine. Avevo organizzato io stesso tutto questo: il lusso, il prestigio d'una corte non erano privi di valore politico in quel paese antico, avvezzo ai fasti regali. I had arranged this myself: luxury, the prestige of a court were not without political value in that ancient country, accustomed to royal pomp.

Ma a maggior ragione mi stava a cuore dedicare alla caccia i pochi giorni che precedevano l'arrivo dei miei ospiti. But all the more reason I was keen to devote the few days before my guests' arrival to hunting. A Palmira, Meleo Agrippa aveva organizzato per noi le battute nel deserto; ma non ci eravamo inoltrati abbastanza per incontrare i leoni. In Palmyra, Meleo Agrippa had arranged for us to beat the desert; but we had not gone far enough to meet the lions. Due anni prima, l'Africa mi aveva offerto qualche bella caccia alle fiere; ad Antinoo, troppo giovane e troppo inesperto, non avevo dato il permesso di prendervi parte in prima linea; per lui, avevo le viltà alle quali non avrei mai pensato per me stesso. Two years earlier, Africa had offered me some fine fair hunts; to Antinous, too young and too inexperienced, I had not given permission to take part in the front line; for him, I had the cowardice I would never have thought of for myself. Cedendo, come sempre, gli promisi un ruolo di primo piano in quella caccia al leone. Yielding, as always, I promised him a leading role in that lion hunt. Non era più tempo di trattarlo da bambino, ed ero fiero di quella giovane forza. It was no longer time to treat him as a child, and I was proud of that young strength. **

Partimmo per l'oasi di Ammone, a pochi giorni di marcia da Alessandria, quella stessa dove Alessandro aveva appreso un giorno dalla bocca dei sacerdoti il segreto della sua origine divina. We left for the oasis of Ammon, a few days' march from Alexandria, the very one where Alexander had learned one day from the mouths of the priests the secret of his divine origin. Gl'indigeni avevano segnalato in quei paraggi la presenza d'una belva molto pericolosa, che varie volte aveva attaccato l'uomo. The natives had reported in that vicinity the presence of a very dangerous beast, which several times had attacked the man. La sera, attorno ai fuochi del bivacco, paragonavamo allegramente le nostre future imprese a quelle di Ercole. In the evening, around the bivouac fires, we cheerfully compared our future endeavors to those of Hercules. ** Ma i primi giorni non ci fruttarono che qualche gazzella. But the first few days yielded nothing but a few gazelles. Quella volta, stabilimmo di andare ad appostarci entrambi nei pressi d'uno stagno sabbioso ricoperto di canne. That time, we determined that we would both go and lurk near a sandy pond covered with reeds. Dicevano che al crepuscolo il leone vi si dissetasse. They said that at dusk the lion quenched its thirst there. ** I negri erano incaricati di spingerlo verso di noi con un frastuono di conchiglie, di cimbali, di grida; il resto della scorta fu lasciato a distanza. The Negroes were instructed to push him toward us with a din of shells, cymbals, and shouts; the rest of the escort was left at a distance. L'aria era calma e pesante; non era necessario nemmeno preoccuparsi della direzione del vento. The air was calm and heavy; it was not even necessary to worry about the wind direction. Era forse appena passata l'ora decima; difatti Antinoo mi fece osservare sullo stagno che le ninfee rosse erano ancora tutte aperte. It was perhaps just past the tenth hour; in fact Antinous made me observe on the pond that the red water lilies were still all open. ** Improvvisamente tra un fruscio di canne calpestate, apparve la belva regale, volse verso di noi il suo terribile, magnifico muso, uno degli aspetti più divini che possa assumere il pericolo. Suddenly amid a rustle of trampled reeds, the regal beast appeared, turned its terrible, magnificent snout toward us, one of the most divine aspects that danger can assume. Trovandomi un po' indietro, non ebbi il tempo di trattenere il fanciullo, il quale imprudentemente spronò il cavallo, lanciò la picca, poi i suoi due giavellotti, con arte, ma troppo da vicino. Finding myself a little behind, I had no time to detain the child, who imprudently spurred the horse, threw the pike, then his two javelins, artfully, but too closely. La belva, trafitta nel collo, crollò, battendo il suolo con la coda; la sabbia sollevata c'impediva di distinguere altro che una massa ruggente e confusa; infine, il leone si drizzò, raccolse le forze per slanciarsi sul cavallo e sul cavaliere disarmato. The beast, pierced in the neck, collapsed, beating the ground with its tail; the raised sand prevented us from discerning anything but a roaring, confused mass; finally, the lion stood upright, gathered its strength to sprint over the horse and unarmed rider. Avevo previsto questo pericolo; per fortuna, la cavalcatura di Antinoo non ebbe uno scarto: i nostri animali erano mirabilmente addestrati a quella sorta di giochi. I had foreseen this danger; fortunately, Antinous' mount did not have a scrap: our animals were admirably trained for that sort of game. Gettai nel mezzo il mio cavallo, esponendo il fianco destro; avevo l'abitudine a simili esercizi; non mi fu difficile finire la belva, già colpita a morte; rovinò per la seconda volta; il muso si voltolò nella melma; un rivoletto di sangue nero colò sull'acqua. I threw my horse into the middle, exposing the right flank; I was in the habit of such exercises; it was not difficult for me to finish the beast, already struck dead; it ruined for the second time; the muzzle turned in the slime; a rivulet of black blood dripped on the water. Il grosso gatto color del deserto, del miele e del sole spirò con una maestà più che umana. The big cat the color of desert, honey and sunshine expired with more than human majesty. Antinoo si precipitò giù dal cavallo coperto di schiuma, che tremava ancora; i compagni ci raggiunsero; i negri trainarono al campo l'immensa vittima morta. Antinous rushed down from the foam-covered horse, which was still shaking; the companions joined us; the Negroes towed the immense dead victim to the camp.

Fu improvvisato una specie di festino. A kind of feast was improvised. Il giovinetto, disteso sul ventre davanti a un vassoio di rame, ci distribuì con le sue stesse mani le porzioni di agnello cotto sotto la cenere. The young man, lying on his belly in front of a copper tray, distributed portions of lamb cooked under ashes to us with his own hands. In suo onore, si libò vino di palma. In his honor, palm wine was released. La sua esaltazione cresceva come un canto. His exaltation grew like a song. Forse, egli esagerava il significato dell'aiuto che gli avevo prestato, dimentico che avrei fatto altrettanto per qualsiasi cacciatore in pericolo; tuttavia, ci sentivamo riportati in quel mondo eroico nel quale gli amanti muoiono l'uno per l'altro. Perhaps, he exaggerated the significance of the help I had lent him, forgetting that I would have done the same for any hunter in distress; nevertheless, we felt we were brought back to that heroic world in which lovers die for each other. La gratitudine e l'orgoglio si alternavano nella sua gioia come le strofe d'un'ode. Gratitude and pride alternated in his joy like the stanzas of an ode. I negri fecero miracoli: la sera stessa, la pelle scorticata oscillava sotto le stelle, sospesa a due pali, all'entrata della mia tenda. The Negroes worked miracles: that evening, the flayed skin swung under the stars, suspended from two poles, at the entrance to my tent. Malgrado gli aromi di cui l'avevano cosparsa, l'odore ferino ci assillò tutta la notte. Despite the aromas with which they had sprinkled it, the feral smell nagged us all night long. L'indomani, dopo una colazione di frutta, lasciammo il campo; al momento della partenza, scorgemmo in un fosso quel che restava della belva regale della vigilia: non era più che una carcassa sanguinolenta sormontata da un nugolo di mosche. The next day, after a breakfast of fruit, we left the camp; upon departure, we spotted in a ditch what remained of the royal beast of eve: it was no more than a bloody carcass topped by a swarm of flies.

Pochi giorni dopo, rientrammo ad Alessandria. A few days later, we returned to Alexandria. ** Il poeta Pancrate ci organizzò una festa al Museo; in una sala da musica, erano stati riuniti strumenti preziosi: le vecchie lire doriche, più pesanti e meno complicate delle nostre, stavano accanto alle cetre ricurve della Persia e dell'Egitto, e ai pifferi frigi, acuti come voci di eunuchi, e ai delicati flauti indiani di cui ignoro il nome. The poet Pancrates organized a party for us at the Museum; in a music room, precious instruments had been assembled: old Doric lyres, heavier and less complicated than ours, stood next to the curved lyres of Persia and Egypt, and Phrygian fifes, sharp as eunuchs' voices, and delicate Indian flutes whose names I ignore. Un Etiope batté a lungo su zucche africane. An Ethiopian beat on African gourds for a long time. Una donna, la cui bellezza un po' fredda mi avrebbe conquistato se non avessi stabilito di semplificare la mia vita riducendola a ciò che mi era essenziale, sonò un'arpa triangolare dai toni tristi. A woman, whose somewhat cold beauty would have won me over if I had not determined to simplify my life by reducing it to what was essential to me, played a triangular harp with sad tones. Mesomede di Creta, il mio musico prediletto, accompagnò sull'organo ad acqua il recitativo del suo poema "La Sfinge", un'opera inquietante, sinuosa, sfuggente come la sabbia al vento. Mesomedes of Crete, my favorite musician, accompanied on the water organ the recitative of his poem "The Sphinx," an eerie, sinuous, elusive work like sand in the wind. La sala da concerto si apriva su una corte interna: sull'acqua d'una vasca, si aprivano alcune ninfee, sotto le fiamme quasi roventi d'un pomeriggio di fine agosto. The concert hall opened onto an inner courtyard: on the water of a pool, a few water lilies were opening under the almost scorching flames of a late August afternoon. Durante un interludio, Pancrate volle farci ammirare da vicino quei fiori d'una varietà rara, vermigli come sangue, che fioriscono solo sul finir dell'estate. During an interlude, Pancrates wanted us to take a closer look at those flowers of a rare variety, vermilion like blood, which bloom only at the end of summer. Riconoscemmo immediatamente le nostre ninfee scarlatte dell'oasi di Ammone; Pancrate si esaltò all'idea della belva ferita che spirava tra i fiori. We immediately recognized our scarlet water lilies from Ammon's oasis; Pancrates became exhilarated at the idea of the wounded beast breathing through the flowers. Mi propose di mettere in versi quell'episodio di caccia: si sarebbe detto che era stato il sangue del leone a tingere i gigli delle acque. He proposed that I put that hunting episode into verse: it would be said that it was the lion's blood that dyed the water lilies. La formula non era nuova: tuttavia, passai l'ordine. The formula was not new: nevertheless, I passed the order. Quel Pancrate, che aveva tutto del poeta di corte, seduta stante vergò pochi versi piacevoli in onore di Antinoo: la rosa, il giacinto, il chelidonio vi venivano sacrificati a quelle corolle di porpora, che ormai porteranno il nome del mio prediletto. That Pancrates, who had everything of the court poet, sat down and penned a few pleasing verses in honor of Antinous: the rose, the hyacinth, the chelidonium were sacrificed there to those corollas of purple, which will now bear the name of my favorite. Fu ordinato a uno schiavo di entrare nella vasca a coglierne un fascio. A slave was ordered to go into the tank and pick a bundle. Il giovinetto, avvezzo agli omaggi, accettò compunto quei fiori densi come la cera, dagli steli molli e serpentini; si chiusero come palpebre quando scese la notte. The young man, accustomed to tributes, compunctively accepted those flowers as dense as wax, with soft, serpentine stems; they closed like eyelids when night fell.

In quei giorni** giunse l'imperatrice. In those days the empress arrived. La lunga traversata l'aveva affaticata: diventava fragile, senza cessare d'essere dura. The long crossing had fatigued her: she became fragile without ceasing to be tough. Le sue amicizie politiche non mi procuravano più grattacapi, come all'epoca in cui aveva scioccamente incoraggiato Svetonio; ormai, si circondava soltanto di inoffensive letterate. His political friendships no longer caused me headaches, as they did at the time when he had foolishly encouraged Suetonius; by now, he surrounded himself only with inoffensive female literati. La sua confidente del momento, una certa Giulia Balbilla, componeva versi greci abbastanza bene. His confidante of the moment, one Julia Balbilla, composed Greek verse quite well. L'imperatrice e il suo seguito presero stanza al Lyceum, ed uscirono raramente. The empress and her retinue took room at the Lyceum, and rarely went out. Lucio, al contrario, era, come sempre, avido di tutti i piaceri, compresi quelli del pensiero e degli occhi. Lucius, on the contrary, was, as always, greedy for all pleasures, including those of thought and the eyes.

A ventisei anni, non aveva perduto quasi nulla di quella bellezza prodigiosa che lo faceva acclamare per le strade dalla gioventù romana. At twenty-six, he had lost almost none of the prodigious beauty that made the Roman youth cheer him on the streets. Seguitava a essere assurdo, ironico e gaio. He continued to be absurd, ironic and gay. I suoi capricci d'altri tempi erano diventati manie; non si spostava senza il capocuoco; persino a bordo, i giardinieri gli componevano prodigiose aiuole di fiori rari; dappertutto, si tirava dietro il suo letto, di cui aveva disegnato il modello personalmente, composto di quattro materasse zeppe di quattro specie rare di aromi; un letto, sul quale giaceva circondato dalle sue giovani amanti come da altrettanti guanciali. His whims of yesteryear had become manias; he would not move without the head chef; even on board, gardeners would compose prodigious beds of rare flowers for him; everywhere, he would pull along his bed, the model of which he had personally designed, composed of four mattresses crammed with four rare species of aromas; a bed, on which he lay surrounded by his young mistresses as if by as many pillows. I suoi paggi, dipinti, incipriati, acconciati come gli Zeffiri e l'Amore, si conformavano come meglio potevano a manie talvolta crudeli: dovetti intervenire per impedire che il piccolo Borea, del quale ammirava la figura sottile, si lasciasse morir di fame; tutte cose più irritanti che graziose. His pages, painted, powdered, coiffed like the Zephyrs and Love, conformed as best they could to sometimes cruel manias: I had to intervene to prevent little Borea, whose slender figure he admired, from allowing himself to starve; all things more irritating than pretty. Visitammo insieme tutto quel che si visita ad Alessandria: il Faro, il Mausoleo di Alessandro, quello di Marc'Antonio, dove Cleopatra eternamente trionfa di Ottavia, senza tralasciare i templi, gli opifici, le fabbriche e neppure il quartiere degli imbalsamatori. We visited everything together that one visits in Alexandria: the Lighthouse, the Mausoleum of Alexander, the Mausoleum of Marc Antony, where Cleopatra eternally triumphs over Octavia, without neglecting the temples, the factories, or even the embalmers' quarter. Da uno scultore pregevole, comprai un blocco di Veneri, di Diane e di Ermes per Italica, la mia città natale, che mi proponevo di rimodernare, di abbellire. From a fine sculptor, I bought a block of Venus, Diane and Hermes for Italica, my hometown, which I proposed to remodel, to beautify. Il sacerdote del tempio di Serapide mi offrì un servizio di vetri opalini, che feci inviare a Serviano; per riguardo a mia sorella Paolina, cercavo di mantenere rapporti abbastanza cordiali con lui. The priest of the temple of Serapis offered me a service of opaline glass, which I had sent to Servianus; out of regard for my sister Pauline, I tried to maintain fairly cordial relations with him. El cura del templo de Serapis me ofreció un juego de copas de opalina, que yo había enviado a Serviano; Por consideración a mi hermana Paolina, traté de mantener con él relaciones bastante cordiales. Durante queste ispezioni, piuttosto fastidiose, studiammo insieme vasti progetti edilizi. During these rather troublesome inspections, we studied vast construction projects together.

**Le religioni, ad Alessandria, sono varie quanto i negozi: la qualità del prodotto, però, è più dubbia. Religions, in Alexandria, are as varied as stores: the quality of the product, however, is more doubtful. I cristiani, soprattutto, vi si distinguono per una incredibile varietà di sette, se non altro inutili. Christians, especially, are distinguished there by an incredible variety of sects, if nothing else useless. Due ciarlatani, Valentino e Basilide, intrigavano uno contro l'altro, sorvegliati strettamente dalla polizia romana. Two charlatans, Valentinus and Basilides, intrigued against each other, closely guarded by the Roman police. La feccia del popolo egizio approfittava di ogni manifestazione rituale per gettarsi sugli stranieri, col randello in pugno; provoca più sommosse ad Alessandria la morte del bue Api che non una successione imperiale a Roma. The dregs of the Egyptian people took advantage of every ritual event to throw themselves on foreigners, cudgel in fist; it causes more riots in Alexandria over the death of the ox Api than an imperial succession in Rome. La gente alla moda cambia divinità come altrove cambia medico, ma senza risultati più apprezzabili. Fashionable people change gods as elsewhere change doctors, but without more appreciable results. ** Ad Alessandria, il solo idolo è l'oro: in nessun luogo ho visto postulanti più sfrontati. In Alexandria, the only idol is gold: nowhere have I seen more brazen postulants. Iscrizioni pompose furono sciorinate un po' dappertutto per esaltare i miei benefici, ma ben presto il mio rifiuto di esonerare la popolazione da una tassa, che era perfettamente in grado di pagare, mi alienò quella turba. Pompous inscriptions were lavished all over the place extolling my benefits, but soon my refusal to exempt the people from a tax, which they were perfectly able to pay, alienated that turmoil. Por todas partes circulaban pomposas inscripciones para ensalzar mis beneficios, pero mi negativa a eximir al populacho de un impuesto, que era perfectamente capaz de pagar, pronto alejó a la multitud de mí. I due giovinetti che mi accompagnavano furono insultati più volte; a Lucio si rimproverava il lusso, eccessivo del resto; ad Antinoo le origini oscure, sul conto delle quali correvano dicerie assurde; a entrambi, l'ascendente su di me che a loro si attribuiva. The two young men who accompanied me were insulted several times; Lucius was reproached for his luxury, excessive after all; Antinous for his obscure origins, on whose account absurd rumors ran; both of them for the influence over me that was attributed to them. Asserzione ridicola, questa: Lucio, che pur giudicava i pubblici affari con perspicacia sorprendente, non aveva la minima influenza politica; Antinoo non tentava neppure di averne. Ridiculous assertion, this: Lucius, who though he judged public affairs with astonishing insight, had not the slightest political influence; Antinous did not even attempt to have any. Il giovane patrizio, che conosceva il mondo, non fece che ridere di quegli insulti. The young patrician, who knew the world, only laughed at those insults. Ma Antinoo ne soffrì. But Antinous suffered.

Gli Ebrei, sobillati dai correligionari di Giudea, facevano del loro meglio per inasprire quella pasta già acida. The Jews, stirred up by co-religionists in Judea, were doing their best to sour that already sour paste. La sinagoga di Gerusalemme delegò il suo membro più venerato, Akiba, un vegliardo quasi nonagenario, il quale non sapeva il greco, per convincermi a rinunciare ai progetti, già in corso di attuazione, a Gerusalemme. The Jerusalem synagogue delegated its most revered member, Akiba, an almost nonagenarian old man, who did not know Greek, to persuade me to give up the plans, already underway, in Jerusalem. Assistito da interpreti, ebbi con lui parecchi colloqui, che, da parte sua, non furono che pretesti per monologhi. Assisted by interpreters, I had several conversations with him, which, on his part, were but pretexts for monologues. In meno di un'ora, mi sentii in grado d'intendere esattamente il suo pensiero, se non di sottoscriverlo; ma egli non compì lo stesso sforzo per quel che concerneva il mio. In less than an hour, I felt able to understand his thoughts exactly, if not to subscribe to them; but he did not make the same effort as far as mine was concerned. Quel fanatico non sospettava neppure che si potesse ragionare su premesse diverse dalle sue; offrivo a quel popolo denigrato un posto tra gli altri nella comunità romana: per bocca di Akiba, Gerusalemme mi faceva sapere la sua volontà di rimanere fino all'ultimo la fortezza d'una razza e d'un dio isolato dal genere umano. That fanatic did not even suspect that we could reason on premises other than his own; I was offering that denigrated people a place among others in the Roman community: through Akiba's mouth, Jerusalem was letting me know its willingness to remain to the last the fortress of a race and a god isolated from humankind. Questa risoluzione forsennata si esprimeva con sottigliezze estenuanti; dovetti subire una lunga serie di ragioni, sapientemente dedotte le une dalle altre, della superiorità di Israele. This maddening resolution was expressed in exhausting subtleties; I had to undergo a long series of reasons, cleverly deduced from each other, of Israel's superiority. Al termine di otto giorni, quel negoziatore ostinato s'accorse tuttavia d'aver sbagliato strada, e m'annunciò che partiva. At the end of eight days, that stubborn negotiator nevertheless realized that he had taken a wrong turn, and announced to me that he was leaving. Detesto la sconfitta, persino quella altrui; mi commuove soprattutto quando il vinto è un vecchio. I detest defeat, even the defeat of others; it moves me especially when the victor is an old man. L'ignoranza di Akiba, il suo rifiuto di accettare tutto ciò che non fosse i suoi libri santi e il suo popolo, gli conferivano una sorta di candida innocenza. Akiba's ignorance, his refusal to accept anything but his holy books and his people, gave him a kind of candid innocence. Ma era ben difficile intenerirsi per quel settario. But it was very difficult to feel sorry for that sectarian. Pareva che la longevità lo avesse spogliato di qualsiasi duttilità umana: quel corpo scarno, quello spirito asciutto erano dotati d'un vigore duro, da cavalletta. It seemed that longevity had stripped him of any human pliability: that gaunt body, that dry spirit were endowed with a hard, grasshopper-like vigor. Pare che in seguito sia morto da eroe per la causa del suo popolo, o, piuttosto, della sua legge: ognuno si vota ai propri déi. It seems that he later died a hero's death for the cause of his people, or, rather, his law: everyone vows to their gods.

Gli svaghi di Alessandria cominciavano a esaurirsi. Alexandria's entertainments were beginning to run out. Flegone, che in ogni luogo conosceva le curiosità locali, il lenone o l'ermafrodita celebre, propose di condurci da una maga. Phlegon, who in every place knew the local curiosities, the lenon or the famous hermaphrodite, proposed to lead us to a sorceress. Codesta mediatrice dell'invisibile abitava a Canopo; ci recammo colà nottetempo, in barca, sul canale dalle acque dense. This mediatrix of the invisible lived in Canopus; we went there at night, by boat, on the canal with dense waters. ** Il tragitto fu tetro. The journey was bleak. Come sempre, regnava tra i due giovani un'ostilità sorda: l'intimità alla quale li costringevo faceva crescere l'avversione che avevano l'uno per l'altro. As always, a deaf hostility reigned between the two young men: the intimacy to which I was forcing them grew the aversion they had for each other. Lucio celava la sua con una condiscendenza scherzosa; il mio giovane greco si chiudeva in uno dei suoi accessi d'umore nero. Lucius concealed his with playful condescension; my young Greek closed in one of his black mood accesses. Ero piuttosto stanco anch'io; qualche giorno prima, rientrando da un'escursione in pieno sole, avevo avuto una breve sincope di cui unici testimoni erano stati Antinoo e il mio servo negro Euforione. I was quite tired myself; a few days earlier, returning from a hike in full sunlight, I had had a brief syncope of which the only witnesses had been Antinous and my Negro servant Euphorion. Entrambi s'erano estremamente spaventati; ma avevo ingiunto loro di tacere. Both of them were extremely frightened; but I had enjoined them to keep quiet.

Canopo non è altro che uno scenario; la casa della maga sorgeva nella parte più sordida di questa città di piacere. Canopus is nothing but a scenery; the sorceress's house stood in the most sordid part of this city of pleasure. Approdammo su di una loggia crollante. We landed on a collapsing lodge. La strega ci attendeva all'interno, munita degli ambigui strumenti del suo mestiere; pareva davvero brava, non aveva nulla della negromante di teatro; non era neppure vecchia. The witch was waiting for us inside, armed with the ambiguous tools of her trade; she seemed really good, she had nothing of the theater necromancer; she was not even old. **

Le sue predizioni furono sinistre. His predictions were sinister. ** Da qualche tempo, gli oracoli non mi annunciavano ovunque che fastidi d'ogni genere, torbidi politici, intrighi di palazzo, malattie gravi. For some time now, the oracles everywhere have been announcing to me nothing but annoyances of all kinds, political turmoil, palace intrigue, serious illnesses. Oggi, ritengo che su quelle voci dell'ombra agissero influenze largamente umane, talvolta per ammonirmi, il più delle volte per incutermi terrore. Today, I believe that largely human influences were acting on those shadow voices, sometimes to admonish me, most often to instill terror in me. Le autentiche condizioni d'una parte dell'Oriente vi si esprimevano più chiaramente che non nei rapporti dei nostri proconsoli. The authentic conditions of a part of the East were expressed there more clearly than in the reports of our proconsuls. Accettavo con tutta calma quelle cosiddette rivelazioni, poiché il mio rispetto per il mondo invisibile non si spinge sino a dar credito a quei vaneggiamenti divini: dieci anni prima, poco dopo essere asceso al trono, avevo fatto chiudere l'oracolo di Dafne, presso Antiochia, che m'aveva predetto il potere, temendo che facesse lo stesso col primo pretendente venuto. I calmly accepted those so-called revelations, for my respect for the unseen world does not go so far as to give credence to those divine ravings: ten years earlier, shortly after ascending the throne, I had shut down the oracle of Daphne, near Antioch, which had foretold my power, fearing that it would do the same with the first pretender to come. Ma è sempre spiacevole sentir parlare di cose tristi. But it is always unpleasant to hear about sad things. **

Dopo averci amareggiati il più che poteva, l'indovina ci propose i suoi servizi: uno di quei sacrifici magici, di cui gli stregoni d'Egitto vantano la specialità; sarebbe bastato per accomodare tutto, amichevolmente, col destino. After embittering us as much as she could, the soothsayer offered us her services: one of those magical sacrifices, of which the sorcerers of Egypt boast a specialty; it would have been enough to settle everything, amicably, with fate. Le mie incursioni nella magia fenicia già m'avevano fatto comprendere che l'orrore di quelle pratiche proibite risiede non tanto in quel che ci vien mostrato, quanto in quello che ci si nasconde: se non fosse stata nota la mia avversione per i sacrifici umani, probabilmente mi si sarebbe proposto d'immolare uno schiavo. My forays into Phoenician magic had already made me realize that the horror of those forbidden practices lies not so much in what is shown to us as in what is hidden from us: had my aversion to human sacrifice not been known, I would probably have been offered to immolate a slave. Ci si contentò di chiedermi un animale domestico. There was content to ask for a pet.

La vittima, per quanto era possibile, doveva avermi appartenuto; non poteva trattarsi d'un cane, bestia che la superstizione egizia ritiene immonda; sarebbe stato opportuno un uccello, ma io non viaggio accompagnato da un'uccelliera. The victim, as far as it was possible, must have belonged to me; it could not have been a dog, a beast that Egyptian superstition considers unclean; a bird would have been appropriate, but I do not travel accompanied by an aviary. Il mio giovane amico mi propose il suo falcone. My young friend proposed his falcon. Le condizioni si sarebbero trovate adempiute; quel bell'uccello, gliel'avevo regalato io stesso dopo averlo ricevuto dal re d'Osroene. The conditions would be found fulfilled; that beautiful bird, I had given it to him myself after receiving it from the king of Osroene. Il fanciullo lo nutriva con le sue mani; era una delle poche sue proprietà alle quali si fosse affezionato. The child fed him with his own hands; it was one of his few possessions to which he had become attached. Sulle prime rifiutai; insistette, serio; compresi che attribuiva un significato straordinario a quell'offerta, e accettai per farlo contento. At first I refused; he insisted, serious; I understood that he attached extraordinary significance to that offer, and I accepted to make him happy. Il mio corriere Menecrate, munito delle istruzioni più minuziose, partì per andare a prendere quell'uccello nei nostri appartamenti del Serapeo. My courier Menecrates, armed with the most meticulous instructions, set out to fetch that bird from our apartments in the Serapeum. Anche al galoppo, la corsa avrebbe richiesto più di un paio d'ore. Even at a gallop, the ride would have taken more than a couple of hours. Non era il caso di trascorrerle nella sudicia stamberga della maga, e Lucio si lamentava dell'umidità della barca. It was not appropriate to spend them in the sorceress's filthy hovel, and Lucius complained about the dampness of the boat. Flegone trovò un espediente: ci si installò alla meglio presso un mezzano, dopo esserci sbarazzati del personale della casa, e Lucio stabilì di dormire; io profittai di quell'intervallo per dettare alcuni dispacci; Antinoo si stese ai miei piedi. Phlegone found an expedient: we installed ourselves as best we could with a halfling, after getting rid of the house staff, and Lucius settled down to sleep; I took advantage of that interval to dictate some dispatches; Antinous lay at my feet. Il calamo di Flegone crepitava sotto la lampada. Phlegmon's calamus crackled under the lamp. Toccavamo già l'ultima veglia della notte quando Menecrate riportò l'uccello, la manopola, il cappuccio, e la catena. We were already touching the last vigil of the night when Menecrates brought back the bird, the knob, the hood, and the chain.

Ritornammo dalla maga. We returned to the sorceress. Antinoo tolse il cappuccio al suo falcone, ne carezzò lungamente la testolina insonnolita e selvatica, lo consegnò all'incantatrice la quale diede inizio a una serie di riti magici. Antinous removed the hood from his falcon, stroked its sleepy, wild little head at length, and handed it over to the enchantress who began a series of magical rites. L'uccello, affascinato, si riaddormentò. The bird, fascinated, went back to sleep. Bisognava che la vittima non si dibattesse e che la morte sembrasse volontaria. It was necessary for the victim not to struggle and for the death to appear voluntary. L'animale, già inerte, cosparso di miele e di essenza di rose, fu deposto sul fondo d'una bacinella colma d'acqua del Nilo; la creatura annegata si assimilava a Osiris portata dalla corrente del fiume; gli anni terrestri dell'uccello si aggiungevano ai miei; la piccola anima solare si univa al Genio dell'uomo, al cui favore si sacrificava; ormai, quel Genio invisibile avrebbe potuto apparirmi e servirmi sotto quella forma. The animal, already inert, sprinkled with honey and essence of roses, was laid at the bottom of a basin filled with water from the Nile; the drowned creature was assimilated to Osiris carried by the river current; the bird's earthly years were added to mine; the little solar soul joined the Genius of man, to whose favor it sacrificed itself; by now, that invisible Genius could have appeared to me and served me in that form. Le lunghe manipolazioni che seguirono non furono più interessanti d'una preparazione culinaria. The long manipulations that followed were no more interesting than a culinary preparation. Lucio sbadigliava. Lucius yawned. Le cerimonie imitarono fino all'ultimo i funerali umani: fumigazioni e salmodie si prolungarono fino all'alba. The ceremonies mimicked human funerals to the last: fumigations and psalmodics were prolonged until dawn. L'uccello fu racchiuso in una bara colma di aromi, che la maga sotterrò in nostra presenza in riva al canale, in un cimitero abbandonato. The bird was enclosed in a coffin filled with aromatics, which the sorceress buried in our presence on the canal bank in an abandoned cemetery. Poi, si accoccolò sotto un albero per contare a una a una le monete d'oro del suo compenso, che Flegone le aveva versato. Then, she huddled under a tree to count one by one the gold coins of her fee, which Phlegon had paid her.

Risalimmo in barca. We climbed back into the boat. Soffiava un vento singolarmente gelido. A singularly icy wind was blowing. Lucio, seduto accanto a me, traeva a sé con la punta delle dita sottili le coltri di cotone ricamato; solo per cortesia seguitavamo a scambiarci saltuariamente qualche frase sulle faccende e gli scandali di Roma. Lucius, seated next to me, drew the embroidered cotton blankets to himself with his thin fingertips; only out of courtesy did we continue to occasionally exchange a few sentences about the affairs and scandals of Rome. Antinoo, disteso in fondo alla barca, mi aveva posato la testa sulle ginocchia; fingeva di dormire per isolarsi da quella conversazione da cui si sentiva escluso. Antinous, lying in the back of the boat, had laid his head on my lap; he pretended to be asleep to isolate himself from the conversation from which he felt excluded. La mia mano gli scivolava sulla nuca, tra i capelli. My hand slid down the back of his head, through his hair. Così, sempre, nei momenti più vuoti e opachi, avevo la sensazione di restare a contatto con i grandi soggetti della natura, la densità delle foreste, il dorso muscoloso delle pantere, la pulsazione regolare delle sorgenti. Thus, always, in the emptiest and dullest moments, I had the feeling of staying in touch with the great subjects of nature, the density of forests, the muscular backs of panthers, the regular pulsation of springs. Ma non v'è carezza che giunga fino all'anima. But there is no caress that reaches the soul. Quando giungemmo al Serapeo, il sole brillava; i mercanti di cocomeri gridavano nelle strade la loro merce. When we reached the Serapeum, the sun was shining; watermelon merchants were shouting their wares in the streets. Dormii fino all'ora della seduta del Senato locale, alla quale presenziai. I slept until the time of the local Senate meeting, which I attended. In seguito, seppi che Antinoo profittò di quell'assenza per persuadere Cabria ad accompagnarlo a Canopo. Later, I learned that Antinous took advantage of that absence to persuade Cabria to accompany him to Canopus. Tornò dalla maga. He returned to the sorceress.