Stazione Arbatskaja, Arbat, casa-museo Puškin, casa-museo Skrjabin
Laura:Va in onda il programma “Girando Mosca in metropolitana” …
Sergej:… con Laura Venniro …
Laura:… e Sergej Tikhonov.
Laura:La Radio “La Voce della Russia” continua il ciclo di trasmissioni sulle bellezze architettoniche e artistiche della metropolitana di Mosca e sulle attrazioni turistiche della capitale russa.
Sergej:La fermata della metropolitana dove scenderemo oggi si chiama Arbatskaja, da qui usciremo per vedere la famosissima via Arbat, e per visitare alcuni musei dedicati alla memoria di alcuni illustri protagonisti della vita culturale russa dei secoli scorsi.
Laura: La stazione della metropolitana Arbatskaja venne aperta al pubblico nel maggio 1935.
Il suo nome deriva dalla parola Arbat con la quale si denomina il quartiere a ovest del Cremlino nel quale si trova appunto questa stazione. Sergej:Il palazzo d'entrata ha una configurazione singolare, perché è stato realizzato a forma di stella rossa sovietica.
Laura:Secondo una leggenda sembra che sia stato Lazar Kaganovič, uno dei più famosi collaboratori di Stalin, ad aver ideato questa particolare configurazione architettonica: egli avrebbe disegnato una stella su un foglio di carta ricalcandola da un posacenere a forma di stella che aveva sulla scrivania.
Sergej:In cima all'edificio, su una cupola, venne eretta una guglia sormontata da una stella.
Laura:La sala principale ha una decorazione semplice e monumentale al tempo stesso.
Il soffitto, decorato a cassettoni, è sorretto da file di colonne squadrate sormontate da sobri capitelli. Le colonne sono rivestite di marmo rosa e le pareti adiacenti ai binari sono state arricchite da un rivestimento in mattonelle di ceramica color crema. Il pavimento è stato realizzato con mattonelle rosse. Sergej:Durante la seconda guerra mondiale la particolare forma di stella dell'edificio dell'entrata rese questa stazione un facile bersaglio per i bombardieri tedeschi.
Laura:Nel 1941 questa zona venne devastata dai bombardamenti nemici e anche i binari della metropolitana risultarono danneggiati, perciò si decise di costruire ad una maggiore profondità un'altra stazione Arbatskaja, con relativa linea della metropolitana che fosse parallela a quella precedente.
Sergej:Così nell'aprile 1953 venne aperta al pubblico una nuova stazione Arbatskaja a poca distanza dalla precedente.
Laura: La più recente stazione Arbatskaja ha la sala principale fra le più lunghe di tutta la metropolitana misurando ben 250 m. Ma i passeggeri non hanno l'impressione di trovarsi in un tunnel stretto, lungo e opprimente grazie alla soluzione architettonica adottata.
Infatti la volta della sala è decorata con ampi archi a forma di parabola che poggiano su pilastri, questi ultimi si allargano verso l'alto e sono ricoperti di marmo rosso. Sergej:Vistosi e pomposi stucchi che decorano l'intera sala ricordano lo stile decorativo del barocco moscovita.
L'illuminazione è affidata a stupendi lampadari a più luci e il pavimento è realizzato con granito grigio, nero e rosso. Tutto l'insieme rende la sala visualmente molto spaziosa. Laura:Quando fu aperta la nuova stazione Arbatskaja quella vecchia venne chiusa e utilizzata come deposito di vagoni.
Nel 1958, dopo cinque anni, la prima stazione Arbatskaja venne riaperta e Mosca si ritrovò ad avere due stazioni con lo stesso nome. Per ovviare alla confusione si propose di cambiare il nome di una delle due stazioni, ma non si arrivò ad alcuna soluzione così ancora oggi ci sono due stazioni che portano il nome Arbatskaja le cui entrate si trovano a poche decine di metri l'una dall'altra. Laura: Il quartiere Arbat era abitato in origine, cioè nel XV secolo, da artigiani.
Nel XVIII secolo l'Arbat divenne una zona residenziale prestigiosa e agli artigiani si sostituirono i membri dell'aristocrazia e per tutto l’800 e nei primi anni del ‘900 non pochi furono gli esponenti più in vista della vita culturale russa ad andare a vivere in questo quartiere attratti dal fascino delle stradine tortuose e dei giardini. Oggigiorno le numerose viuzze di questo quartiere ospitano le sedi di varie ambasciate e nel palazzo che dal 1919 al 1922 aveva sede il Comitato esecutivo dell'Internazionale Comunista si trova l'Ambasciata d'Italia. Sergej:L'Arbat è una delle mete preferite dai turisti.
Accanto alla zona moderna attraversata dalla via Nuova Arbat, la strada dei locali notturni e dei ristoranti, attira la curiosità dei turisti la vecchia via Arbat, affascinante miscuglio tra passato e presente. Laura:La vecchia via Arbat, resa pedonale dagli anni’80 del secolo scorso, è il cuore del quartiere.
È una strada piena di negozi di souvenir, di bancarelle, di bar, di ristoranti tradizionali russi e di pizzerie. L'atmosfera magica che si respira in questa via è data non solo dalle varie case d'epoca, ma anche dalla presenza di numerosi artisti, poeti, pittori e musicisti che si esibiscono per strada. Sergej:Infatti non è difficile, passeggiando su questa via, assistere a esibizioni canore, danzanti e anche ammirare i quadri esposti dai pittori di strada.
Laura:Dall'inizio del XIX secolo l'Arbat iniziò ad essere abitata dagli intellettuali più famosi dell'epoca, scrittori, musicisti, pittori, poeti.
Molte delle loro case si sono conservate e sono state trasformate in museo, fra le più importanti strutture museali possiamo ricordare la casa-museo Skrjabin e la casa-museo Puškin. Laura:L'esposizione della casa-museo Skrjabin è situata nella casa dove il musicista e compositore russo visse negli ultimi tre anni di vita dal 1912 al 1915.
Più famoso come pianista che come compositore, Skrjabin visse gran parte della sua vita in vari paesi europei impegnato in lunghe tournée che lo portarono anche negli Stati Uniti. Sergej:Compose soprattutto sonate e preludi per pianoforte, ma anche alcune sinfonie per orchestra passando all'inizio della sua carriera da uno stile tardo-romantico a quello della pura sperimentazione.
Laura:Fu nella casa nel quartiere Arbat che Skrjabin morì di setticemia il 27 aprile 1915.
Il museo fu aperto dopo pochi anni, nel 1922, e grazie agli sforzi della moglie del compositore gli interni sono stati conservati così com'erano quando qui abitava Skrjabin. Sergej:Le stanze erano state arredate con cura dal compositore con mobili in stile modernista e contengono, naturalmente, molti pianoforti.
Laura:La casa-museo Skrjabin è anche un centro culturale e periodicamente qui si tengono concerti nei quali vengono eseguiti i brani del repertorio del maestro.
Sergej:Al civico 53 della via Arbat si trova la casa-museo Puškin, visitata ogni anno da 50 mila persone.
Laura:Aleksandr Puškin è il più insigne poeta e scrittore russo che con la sua opera ha segnato il corso della letteratura russa divenendo il modello insuperato di generazioni di poeti e scrittori.
Sergej:Puškin aveva preso in affitto questa casa sulla via Arbat nel gennaio del 1831 per andare a viverci dopo il suo matrimonio che fu celebrato il mese successivo.
Laura:È in questa casa che Puškin visse i primi felici mesi di vita coniugale, dal febbraio al maggio 1831, occupando il secondo piano del palazzo, dato che nel primo abitavano i proprietari dell'edificio.
Poi il poeta, stanco della vita di Mosca, si trasferì a San Pietroburgo dove morì tragicamente in duello nel 1837. Sergej:La casa-museo Puškin venne aperta nel 155esimo anniversario del matrimonio del poeta, cioè nel febbraio del 1986.
Laura:Il museo è diviso in due parti: l'esposizione del primo piano è dedicata alla città di Mosca nei primi decenni dell’800, viene illustrata la vita dell'allora ex-capitale attraverso stampe, acquerelli e oggetti d'epoca; il secondo piano ospita le stanze abitate dal sommo poeta, gli ambienti hanno un'atmosfera solenne grazie allo stile impero degli arredi: le pesanti tende con panneggi, i lampadari in bronzo e cristallo, i candelabri preziosi.
Ci sono anche alcuni oggetti personali del poeta, la sua scrivania e i ritratti di famiglia. Grande è la deferenza con cui i visitatori girano per queste stanze, perché non si può non pensare che proprio qui Puškin ha vissuto, lavorato e goduto di alcuni momenti di felicità. Sergej:Siamo giunti, così, al termine della nostra rubrica.
Laura:Vi aspettiamo, come sempre, fra due settimane.
Sergej:Salutandovi vi ringraziamo per la vostra cortese attenzione.
Laura:Con voi sono stati ...
Sergej:… Laura Venniro …
Laura:… e Sergej Tikhonov.