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Italian LingQ Podcast 2.0, #8: Tom l'americano che insegna l'italiano [2]

#8: Tom l'americano che insegna l'italiano [2]

sappiamo che l'inglese è una lingua internazionale.

MICHELE: Ormai è necessaria, lo sappiamo. TOM: Eh, lo so.

MICHELE: Quindi per voi inglese è forse un'abitudine.

Voi sapete, è una cosa ovvia per voi

che un turista deve sapere un po' d'inglese.

Per noi italiani meno.

MICHELE: Perché sappiamo... TOM: Esatto.

MICHELE: Non è così necessario parlare l'italiano.

TOM: È vero.

Gli anglofoni lo fanno per piacere.

MICHELE: Bravissimo.

L'apprendimento non solo dell'italiano,

ma anche di altre lingue.

TOM: Esatto.

MICHELE: Quindi l'inglese forse...

almeno nel mio caso no,

però nella maggior parte dei casi è un apprendimento a livello lavorativo.

TOM: Eh sì, lo so. MICHELE: Perché sappiamo che è necessario.

TOM: Già. MICHELE: Però è una lingua molto bella.

MICHELE: A me piace un sacco. TOM: A me piace pure.

MICHELE: Il suono dell'inglese mi piace un sacco. TOM: Esatto.

MICHELE: Secondo te, visto che abbiamo introdotto la grammatica italiana,

esiste un metodo semplice

per imparare questa fantomatica grammatica italiana

che tutti gli stranieri guardano con paura?

TOM: Eh, lo so.

Sì, secondo me esiste. Ci sono alcuni metodi semplici.

Ad esempio, io posso insegnare i suffissi.

Ad esempio prendiamo un verbo -are

si fa "io" sempre "-o", "tu" sempre "-i".

Quindi "io mangio, tu mangi".

Dipende anche dallo studente,

perché a certi studenti non piace

perché è come: "ok devo sempre pensare -are si toglie, io va con -o.

È un procedimento un po' lungo.

Quindi io dico: "Ok, vai a memorizzare il verbo".

Così vedi se i suoni sembrano un po' uguali con altri verbi.

Quindi mangio, leggo, scrivo.

Ok, abbiamo una cosa che posso seguire qua.

Quindi faccio spesso così con l'italiano.

Io uso entrambi i metodi.

Dipende dallo studente.

MICHELE: Certo, sono d'accordo.

Anche io di solito parto con i verbi regolari.

Almeno hai una struttura, un...

perché con i verbi irregolari sappiamo che...

TOM: Esatto.

MICHELE: Però se già sappiamo almeno i verbi regolari,

abbiamo una vastità di verbi utili per conversare, no?

MICHELE: Parlare. TOM: Perfetto.

MICHELE: Invece per quanto riguarda i tempi verbali?

Perché come sai l'italiano ha molti tempi verbali

rispetto all'inglese o altre lingue.

TOM: Sì.

Qual è il processo più utile, quali tempi verbali possono essere più utili, quali no.

TOM: Allora, io parto sempre con l'idea che il congiuntivo,

anche se è super importante,

può essere messo un po' da parte solo per l'inizio.

Perché è possibile anche se è sbagliato,

tu puoi dire a qualcuno "penso che è bello", "credo che è così".

MICHELE: Molti italiani lo fanno.

TOM: Eh, esatto.

TOM: Esatto.

MICHELE: Tranquilli studenti, è una cosa che molti italiani fanno.

Succede.

TOM: Quindi io dico sempre:

Non dovete per forza attaccare...

per usare una frase inglese usiamo sempre questo verbo,

non dovete per forza affrontare, meglio dire in italiano,

questa parte della lingua prima, perché l'importante è farsi capire.

Quindi iniziamo da qui.

Io faccio così anche con il "lei",

che non è un'idea così popolare, ben diffusa.

Molti dicono: "Devi iniziare subito a insegnare il lei".

Io dico che alcuni studenti, ovviamente dipende,

si confondono e danno del lei anche agli amici.

Quindi io dico di mettere da parte solo per un minuto il lei,

iniziamo con il tu,

così puoi parlare prima.

E poi andiamo avanti un po' così.

Quindi inizio sempre con l'indicativo,

metto un po' da parte il congiuntivo,

e poi lo portiamo qua.

MICHELE: Sì, quando è il momento.

TOM: Esatto.

MICHELE: Sono d'accordo con quello che dici

perché stiamo parlando di due strutture complesse,

l'utilizzo del lei, del congiuntivo.

Quindi quando usiamo queste strutture?

Quando abbiamo la tranquillità, la serenità di poterle utilizzare.

Quindi consiglio anche io queste due cose qua.

Perché anche in Italia ormai l'utilizzo del lei

è strettamente utilizzato a livello formale, lavorativo.

O se proprio non conosciamo qualcuno, con degli anziani.

Ma come vedi in questo momento ti sto dando del tu.

TOM: Certo.

MICHELE: È naturale, non avrei mai iniziato questa intervista dandoti del lei.

Sembrerebbe anche strana come cosa.

TOM: Infatti, io non ci penserei un secondo di usare il lei.

non verrebbe neanche a me in mente ora, utilizzo il lei con Tom non mi sembra il caso.

E non c'è questa forte conoscenza tra noi due.

Però non è così importante.

TOM: Esatto. MICHELE: Può venire dopo.

TOM: Infatti. MICHELE: A un livello medio-avanzato.

TOM: Una cosa che faccio invece con molti studenti

è insegnare a dire la frase "le posso dare del tu".

MICHELE: Perfetto, sì.

TOM: Così nel dubbio almeno hai fatto la domanda

con il formale, con il lei,

ma stai chiedendo di non usarla.

MICHELE: Certo.

Oppure se proprio non vuoi fare la domanda con il lei...

"ti posso dare del tu?"

Così evitiamo proprio di... TOM: Esatto.

MICHELE: Ancora meglio. TOM: Perfetto.

MICHELE: Però sì, sono d'accordo. Anche di per sé il congiuntivo

è molto importante però anch'io dico ai miei studenti, invece che dire "penso che"

prova a dire "secondo me".

così almeno è un'alternativa che non puoi sempre utilizzare però...

puoi cavartela, no? TOM: Esatto.

TOM: Perfetto, ottimo.

MICHELE: Dipende dai casi.

Alcuni studenti magari vogliono subito partire.

TOM: E va bene allora. MICHELE: Eh che dobbiamo fare.

Però pazienza.

TOM: Lo so, esatto. MICHELE: Eh sì.

Tu parli inglese, italiano, parli anche altre lingue?

TOM: Sì, parlo anche francese.

Direi che il francese lo so parlare bene.

Però poi abbiamo portoghese e spagnolo.

MICHELE: Portoghese e spagnolo, ok.

TOM: In portoghese potrei mantenere una piccola conversazione.

In spagnolo posso chiedere una cosa e basta. MICHELE: Va bene, ok.

MICHELE: Io parlo italiano, inglese, portoghese come te.

Posso mantenere una conversazione semplice come dici tu.

Spagnolo mi sto allenando, diciamo che è come il portoghese.

Inglese abbastanza bene, B2, C1 dai.

TOM: Perfetto. MICHELE: Non mi ritengo un madrelingua, però dai...

Parlo spesso anche io. TOM: Esatto.

MICHELE: È importante parlare, molto.

TOM: Esatto, è un po' come spagnolo qua in America

che ci sono momenti in cui è necessario usarlo se c'è una persona che

forse non parla bene l'inglese,

ma parla meglio lo spagnolo.

Quindi è una cosa importante.

È una cosa che mi sta sempre un po' lì,

cioè la vedo nel senso che io devo fare qualcosa con questa lingua prima o poi.

MICHELE: Sì, infatti.

Ma tu vivi a New York, giusto? TOM: Esatto.

Quindi qui abbiamo molte diverse lingue, non solo l'inglese e lo spagnolo.

Però se vai in un ristorante italiano dove lavorano molti italiani

puoi parlare solo l'italiano se vuoi.

È una cosa che io faccio spesso.

Mi piace e anche a molti clienti piace.

Perché rende l'esperienza molto più autentica.

MICHELE: È vero. Poi vai lì...

molti, anche miei studenti quando vanno a mangiare in un ristorante italiano

vogliono provare a parlare italiano.

E come dici tu, crei questa esperienza, questo ambiente più italiano.

TOM: Esatto.

MICHELE: Però mi piacerebbe un sacco,

prova a segnarti questa cosa,

di parlare insieme a te di Little Italy. TOM: Certo.

MICHELE: Perché secondo me è un argomento super interessante da affrontare insieme.

Perché sei a New York, hai origini italiane... TOM: Assolutamente.

MICHELE: Meglio di te non so chi trovare.

TOM: Grande.

MICHELE: La prossima volta ti contatterò per questo argomento.

TOM: Certo.

MICHELE: È super interessante.

Ma tornando a noi,

quali sono i tuoi obiettivi con il progetto "weilà Tom"?

TOM: Sì, allora diciamo...

ci sono molti obiettivi.

Perché una delle cose che io adoro è che c'è un modo per me

di condividere la mia passione con molta gente.

Perché ci sono così tanti appassionati della lingua inglese e italiana nel mondo.

Quindi è bellissimo innanzitutto fare così.

Un altro mio obiettivo principale

è di condividere le lingue in un modo divertente, tranquillo, rilassato.

Perché alla fine una lingua non deve essere una cosa che ti dà paura.

Deve essere una cosa che la vedi e pensi:

"Io posso fare un bel cammino insieme a questa lingua,

posso incontrare tante persone".

"Posso andare a vivere o lavorare, viaggiare in un altro posto".

Ti aprono tante porte.

Quindi voglio che la gente possa venire dal mio canale

e apprezzare che le lingue sono più di solo coniugare un verbo.

MICHELE: Esatto. TOM: È uno stile di vita.

MICHELE: Sì, è vero. Sono d'accordo, c'è più un lato umano in tutto questo.

TOM: Eh, infatti.

MICHELE: Quindi non semplicemente uno studio, sopra i libri tutti i giorni.

Non è così, no? TOM: Esatto.

MICHELE: È come ogni cosa, no?

Dipende in che modo facciamo questa cosa, il risultato cambia.

TOM: Esatto, più la usi meglio sarà.

MICHELE: Assolutamente.

Parlando di questo,

che consiglio daresti ai nostri ascoltatori per essere costanti

con l'apprendimento di una lingua in generale, italiano, inglese o quello che è.

TOM: Allora io dico, se non si sa da dove iniziare

io consiglio sempre di provare a fare una cosa.

Poi di farne un'altra, per capire i tuoi interessi.

Ti piacciono di più i video su YouTube?

Ti piacciono di più i film con i sottotitoli?

Podcast?

Scrivere, leggere?

Quindi prova un po' di tutto

così vedi la cosa che ti fa divertire di più.

A me piace moltissimo parlare con la gente e guardare video.

Sono le due cose che io adoro più di tutte.

Quindi questo è come io studio.

Però ci sono altre persone che vogliono fare altre cose.

Io dico di provare un po' di tutto.

E vedere cosa funziona nel miglior modo possibile,

che ti dà soddisfazione e anche risultati.

MICHELE: Sì, sono d'accordo.

Anche io cerco di avere delle attività che mi piacciono.

A esempio giocare ai videogiochi in inglese.

Questo secondo me è un metodo super funzionale per imparare una lingua.

Parlare come dici tu.

O anche guardare serie tv in un'altra lingua mi sembra ottimo.

TOM: Esatto.

MICHELE: È figo, come dici tu è importante capire i nostri interessi,

quello che ci piace veramente fare, no?

TOM: Esatto. MICHELE: Dobbiamo rendere il tutto il meno difficile possibile.

TOM: Esatto.

Ad esempio io cucino sempre.

Quindi è bello che cucinare fa parte della cultura italiana.

Sono abbastanza fortunato, diciamo.

Quindi io guardo molti video di ricette italiane. MICHELE: Certo.

TOM: Quindi io posso imparare non solo a fare la ricetta,

ma miglioro il mio italiano.

Perché imparo come si chiamano tutti gli oggetti della cucina.

Ecco che ancora una volta possiamo unire l'utile al dilettevole.

MICHELE: Infatti, sono d'accordo.

Perché anch'io ad esempio in passato ho ricominciato a riprendere in mano l'inglese

perché volevo leggere libri di self-improvement,

di crescita personale, in italiano. TOM: Giusto.

MICHELE: Per noi italiani è difficile trovare questi libri,

o almeno era più difficile anni fa, quindi...

volevo leggere questi libri e allora ho detto:

"devo mettermi sotto con l'inglese".

E ho letto tantissimi libri grazie anche a...

perché ero molto interessata a tutto ciò.

Quindi se abbiamo un interesse, aumenta la motivazione e di conseguenza la costanza.

TOM: Perfetto.

Esatto, perché bisogna essere sempre circondato dalla lingua.

Io dico sempre che per me, come ti ho detto, perché mi piace parlare e interagire con la gente

io ho bisogno di amici con cui posso usare la lingua.

Quindi più parlo con i miei amici, che è una cosa che voglio fare insieme agli amici,

più uso le lingue.

Perché io devo comunicare con questi amici che vivono un po' dappertutto.

Quindi è una cosa bella unire queste due cose.

MICHELE: Esatto, è vero.

Poi può diventare anche una passione, no?

TOM: Assolutamente. Io prima di entrare in questo mondo,

non ti avrei mai detto di essere un appassionato delle lingue.

Mai pensato questo.

Invece, appena entrato in questo mondo,

ho pensato che c'è un posto per tutti. MICHELE: Per me.

TOM: Eh, c'è un posto per me. Va bene.

MICHELE: Guarda, stessa cosa anche io. Non lo avrei mai detto.

Il tutto è iniziato con l'inglese, poi mi piace sempre imparare nuove lingue.

Anche l'insegnamento della mia lingua mi ha aiutato anche a conoscere meglio.

TOM: Giusto, assolutamente. MICHELE: L'italiano.


#8: Tom l’americano che insegna l’italiano [2] #8: Tom the American teaching Italian [2]. #8 : Tom l'américain qui enseigne l'italien [2] #8: 이탈리아어를 가르치는 미국인 톰 [2] #N.º 8: Tom, o americano que ensina italiano [2]. #8:教意大利语的美国人汤姆 [2]

sappiamo che l'inglese è una lingua internazionale.

MICHELE: Ormai è necessaria, lo sappiamo. TOM: Eh, lo so. MICHELE: Es ist jetzt notwendig, das wissen wir. TOM: Äh, ich weiß.

MICHELE: Quindi per voi inglese è forse un'abitudine.

Voi sapete, è una cosa ovvia per voi

che un turista deve sapere un po' d'inglese.

Per noi italiani meno.

MICHELE: Perché sappiamo... TOM: Esatto.

MICHELE: Non è così necessario parlare l'italiano.

TOM: È vero.

Gli anglofoni lo fanno per piacere. English speakers do it for pleasure.

MICHELE: Bravissimo. MICHAEL: Very good.

L'apprendimento non solo dell'italiano, Learning not only Italian,

ma anche di altre lingue.

TOM: Esatto.

MICHELE: Quindi l'inglese forse... MICHELE: So the English maybe...

almeno nel mio caso no,

però nella maggior parte dei casi è un apprendimento a livello lavorativo. but in most cases it is a work-based learning.

TOM: Eh sì, lo so. MICHELE: Perché sappiamo che è necessario.

TOM: Già. MICHELE: Però è una lingua molto bella. TOM: Yeah. MICHELE: But it's a very beautiful language.

MICHELE: A me piace un sacco. TOM: A me piace pure. MICHELE: I like it a lot. TOM: I like it too.

MICHELE: Il suono dell'inglese mi piace un sacco. TOM: Esatto. MICHELE: I like the sound of English a lot. TOM: Exactly.

MICHELE: Secondo te, visto che abbiamo introdotto la grammatica italiana, MICHELE: In your opinion, since we introduced Italian grammar,

esiste un metodo semplice

per imparare questa fantomatica grammatica italiana pour apprendre cette grammaire italienne fantôme

che tutti gli stranieri guardano con paura? that all foreigners look on with fear?

TOM: Eh, lo so.

Sì, secondo me esiste. Ci sono alcuni metodi semplici.

Ad esempio, io posso insegnare i suffissi. For example, I can teach suffixes.

Ad esempio prendiamo un verbo -are

si fa "io" sempre "-o", "tu" sempre "-i".

Quindi "io mangio, tu mangi".

Dipende anche dallo studente,

perché a certi studenti non piace

perché è come: "ok devo sempre pensare -are si toglie, io va con -o.

È un procedimento un po' lungo. It's a bit long process.

Quindi io dico: "Ok, vai a memorizzare il verbo". So I say, "Okay, go memorize the verb."

Così vedi se i suoni sembrano un po' uguali con altri verbi. So see if the sounds look a bit the same with other verbs.

Quindi mangio, leggo, scrivo.

Ok, abbiamo una cosa che posso seguire qua. Okay, we have something I can follow up on here.

Quindi faccio spesso così con l'italiano. So I often do this with Italian.

Io uso entrambi i metodi.

Dipende dallo studente.

MICHELE: Certo, sono d'accordo.

Anche io di solito parto con i verbi regolari. I also usually start with regular verbs.

Almeno hai una struttura, un...

perché con i verbi irregolari sappiamo che...

TOM: Esatto.

MICHELE: Però se già sappiamo almeno i verbi regolari,

abbiamo una vastità di verbi utili per conversare, no? we have a vast array of useful verbs for conversation, don't we?

MICHELE: Parlare. TOM: Perfetto.

MICHELE: Invece per quanto riguarda i tempi verbali? MICHELE: But what about the tenses?

Perché come sai l'italiano ha molti tempi verbali

rispetto all'inglese o altre lingue.

TOM: Sì.

Qual è il processo più utile, quali tempi verbali possono essere più utili, quali no. What is the most useful process, which tenses can be more useful, which are not.

TOM: Allora, io parto sempre con l'idea che il congiuntivo, TOM: Well, I always start with the idea that the subjunctive,

anche se è super importante, even if it's super important,

può essere messo un po' da parte solo per l'inizio. it can be set aside a bit just for the beginning.

Perché è possibile anche se è sbagliato,

tu puoi dire a qualcuno "penso che è bello", "credo che è così". you can tell someone "I think it's cool", "I think it is".

MICHELE: Molti italiani lo fanno.

TOM: Eh, esatto.

TOM: Esatto.

MICHELE: Tranquilli studenti, è una cosa che molti italiani fanno. MICHELE: Don't worry students, it's something that many Italians do.

Succede.

TOM: Quindi io dico sempre:

Non dovete per forza attaccare... You don't have to attack...

per usare una frase inglese usiamo sempre questo verbo, to use an English sentence we always use this verb,

non dovete per forza affrontare, meglio dire in italiano, you don't necessarily have to face, better to say in Italian,

questa parte della lingua prima, perché l'importante è farsi capire. this part of the language first, because the important thing is to be understood.

Quindi iniziamo da qui.

Io faccio così anche con il "lei", I do the same with "she" too.

che non è un'idea così popolare, ben diffusa. which is not such a popular, well-spread idea.

Molti dicono: "Devi iniziare subito a insegnare il lei".

Io dico che alcuni studenti, ovviamente dipende,

si confondono e danno del lei anche agli amici. they get confused and even call her friends.

Quindi io dico di mettere da parte solo per un minuto il lei,

iniziamo con il tu,

così puoi parlare prima.

E poi andiamo avanti un po' così. And then we go on a bit like this.

Quindi inizio sempre con l'indicativo,

metto un po' da parte il congiuntivo, I put the subjunctive aside a bit,

e poi lo portiamo qua. and then we bring it here.

MICHELE: Sì, quando è il momento. MICHELE: Yes, when it's time.

TOM: Esatto.

MICHELE: Sono d'accordo con quello che dici MICHELE: I agree with what you say

perché stiamo parlando di due strutture complesse, because we are talking about two complex structures,

l'utilizzo del lei, del congiuntivo. the use of the lei, of the subjunctive.

Quindi quando usiamo queste strutture? So when do we use these facilities?

Quando abbiamo la tranquillità, la serenità di poterle utilizzare. When we have peace of mind, the serenity of being able to use them.

Quindi consiglio anche io queste due cose qua. So I also recommend these two things here.

Perché anche in Italia ormai l'utilizzo del lei Because even in Italy now the use of lei

è strettamente utilizzato a livello formale, lavorativo. it is strictly used on a formal, working level.

O se proprio non conosciamo qualcuno, con degli anziani.

Ma come vedi in questo momento ti sto dando del tu. Aber wie Sie sehen, nenne ich Sie im Moment bei Ihrem Namen. But as you can see right now I'm speaking to you.

TOM: Certo.

MICHELE: È naturale, non avrei mai iniziato questa intervista dandoti del lei. MICHELE: Das ist nur natürlich, ich hätte dieses Interview niemals mit "Sir" begonnen. MICHELE: It's natural, I would never have started this interview by calling you her.

Sembrerebbe anche strana come cosa. It would also seem strange as a thing.

TOM: Infatti, io non ci penserei un secondo di usare il lei. TOM: Ich würde nicht eine Sekunde darüber nachdenken, den Blumenkranz zu benutzen. TOM: In fact, I wouldn't think for a second about using the lei. TOM : En fait, je ne penserais pas une seconde à utiliser le lei.

non verrebbe neanche a me in mente ora, utilizzo il lei con Tom non mi sembra il caso. it wouldn't even occur to me now, I use the lei with Tom it doesn't seem the case. ne me viendrait même pas à l'esprit maintenant, utiliser le lei avec Tom ne me semble pas approprié.

E non c'è questa forte conoscenza tra noi due. And there's not this strong acquaintance between the two of us.

Però non è così importante. But it's not that important.

TOM: Esatto. MICHELE: Può venire dopo.

TOM: Infatti. MICHELE: A un livello medio-avanzato.

TOM: Una cosa che faccio invece con molti studenti

è insegnare a dire la frase "le posso dare del tu".

MICHELE: Perfetto, sì.

TOM: Così nel dubbio almeno hai fatto la domanda

con il formale, con il lei,

ma stai chiedendo di non usarla.

MICHELE: Certo.

Oppure se proprio non vuoi fare la domanda con il lei...

"ti posso dare del tu?"

Così evitiamo proprio di... TOM: Esatto.

MICHELE: Ancora meglio. TOM: Perfetto.

MICHELE: Però sì, sono d'accordo. Anche di per sé il congiuntivo

è molto importante però anch'io dico ai miei studenti, invece che dire "penso che"

prova a dire "secondo me".

così almeno è un'alternativa che non puoi sempre utilizzare però...

puoi cavartela, no? TOM: Esatto. vous pouvez vous en tirer, n'est-ce pas ? TOM : C'est vrai.

TOM: Perfetto, ottimo.

MICHELE: Dipende dai casi. MICHELE: Das hängt vom jeweiligen Fall ab.

Alcuni studenti magari vogliono subito partire.

TOM: E va bene allora. MICHELE: Eh che dobbiamo fare.

Però pazienza.

TOM: Lo so, esatto. MICHELE: Eh sì.

Tu parli inglese, italiano, parli anche altre lingue?

TOM: Sì, parlo anche francese.

Direi che il francese lo so parlare bene.

Però poi abbiamo portoghese e spagnolo.

MICHELE: Portoghese e spagnolo, ok.

TOM: In portoghese potrei mantenere una piccola conversazione.

In spagnolo posso chiedere una cosa e basta. MICHELE: Va bene, ok.

MICHELE: Io parlo italiano, inglese, portoghese come te.

Posso mantenere una conversazione semplice come dici tu.

Spagnolo mi sto allenando, diciamo che è come il portoghese.

Inglese abbastanza bene, B2, C1 dai.

TOM: Perfetto. MICHELE: Non mi ritengo un madrelingua, però dai... TOM : Parfait. MICHELE : Je ne me considère pas comme un locuteur natif, mais voyons...

Parlo spesso anche io. TOM: Esatto.

MICHELE: È importante parlare, molto.

TOM: Esatto, è un po' come spagnolo qua in America

che ci sono momenti in cui è necessario usarlo se c'è una persona che

forse non parla bene l'inglese,

ma parla meglio lo spagnolo.

Quindi è una cosa importante.

È una cosa che mi sta sempre un po' lì,

cioè la vedo nel senso che io devo fare qualcosa con questa lingua prima o poi.

MICHELE: Sì, infatti.

Ma tu vivi a New York, giusto? TOM: Esatto.

Quindi qui abbiamo molte diverse lingue, non solo l'inglese e lo spagnolo.

Però se vai in un ristorante italiano dove lavorano molti italiani

puoi parlare solo l'italiano se vuoi.

È una cosa che io faccio spesso.

Mi piace e anche a molti clienti piace.

Perché rende l'esperienza molto più autentica.

MICHELE: È vero. Poi vai lì...

molti, anche miei studenti quando vanno a mangiare in un ristorante italiano

vogliono provare a parlare italiano.

E come dici tu, crei questa esperienza, questo ambiente più italiano.

TOM: Esatto.

MICHELE: Però mi piacerebbe un sacco,

prova a segnarti questa cosa, try to mark this thing, essayer de l'écrire,

di parlare insieme a te di Little Italy. TOM: Certo.

MICHELE: Perché secondo me è un argomento super interessante da affrontare insieme.

Perché sei a New York, hai origini italiane... TOM: Assolutamente.

MICHELE: Meglio di te non so chi trovare. MICHELE : Je ne sais pas qui mieux que toi peut trouver ce que tu cherches.

TOM: Grande.

MICHELE: La prossima volta ti contatterò per questo argomento.

TOM: Certo.

MICHELE: È super interessante.

Ma tornando a noi, Aber zurück zu uns,

quali sono i tuoi obiettivi con il progetto "weilà Tom"?

TOM: Sì, allora diciamo...

ci sono molti obiettivi.

Perché una delle cose che io adoro è che c'è un modo per me

di condividere la mia passione con molta gente.

Perché ci sono così tanti appassionati della lingua inglese e italiana nel mondo.

Quindi è bellissimo innanzitutto fare così. Il est donc magnifique de le faire dès le départ.

Un altro mio obiettivo principale

è di condividere le lingue in un modo divertente, tranquillo, rilassato.

Perché alla fine una lingua non deve essere una cosa che ti dà paura.

Deve essere una cosa che la vedi e pensi:

"Io posso fare un bel cammino insieme a questa lingua,

posso incontrare tante persone".

"Posso andare a vivere o lavorare, viaggiare in un altro posto".

Ti aprono tante porte.

Quindi voglio che la gente possa venire dal mio canale

e apprezzare che le lingue sono più di solo coniugare un verbo.

MICHELE: Esatto. TOM: È uno stile di vita.

MICHELE: Sì, è vero. Sono d'accordo, c'è più un lato umano in tutto questo. MICHELE: Yes, that's right. I agree, there's more of a human side to all of this.

TOM: Eh, infatti.

MICHELE: Quindi non semplicemente uno studio, sopra i libri tutti i giorni.

Non è così, no? TOM: Esatto.

MICHELE: È come ogni cosa, no? MICHELE: Es ist wie mit allem, nicht wahr?

Dipende in che modo facciamo questa cosa, il risultato cambia.

TOM: Esatto, più la usi meglio sarà.

MICHELE: Assolutamente.

Parlando di questo,

che consiglio daresti ai nostri ascoltatori per essere costanti

con l'apprendimento di una lingua in generale, italiano, inglese o quello che è.

TOM: Allora io dico, se non si sa da dove iniziare

io consiglio sempre di provare a fare una cosa.

Poi di farne un'altra, per capire i tuoi interessi.

Ti piacciono di più i video su YouTube?

Ti piacciono di più i film con i sottotitoli?

Podcast?

Scrivere, leggere?

Quindi prova un po' di tutto

così vedi la cosa che ti fa divertire di più.

A me piace moltissimo parlare con la gente e guardare video.

Sono le due cose che io adoro più di tutte.

Quindi questo è come io studio.

Però ci sono altre persone che vogliono fare altre cose.

Io dico di provare un po' di tutto.

E vedere cosa funziona nel miglior modo possibile,

che ti dà soddisfazione e anche risultati.

MICHELE: Sì, sono d'accordo.

Anche io cerco di avere delle attività che mi piacciono.

A esempio giocare ai videogiochi in inglese.

Questo secondo me è un metodo super funzionale per imparare una lingua.

Parlare come dici tu.

O anche guardare serie tv in un'altra lingua mi sembra ottimo.

TOM: Esatto.

MICHELE: È figo, come dici tu è importante capire i nostri interessi,

quello che ci piace veramente fare, no?

TOM: Esatto. MICHELE: Dobbiamo rendere il tutto il meno difficile possibile.

TOM: Esatto.

Ad esempio io cucino sempre.

Quindi è bello che cucinare fa parte della cultura italiana.

Sono abbastanza fortunato, diciamo.

Quindi io guardo molti video di ricette italiane. MICHELE: Certo.

TOM: Quindi io posso imparare non solo a fare la ricetta,

ma miglioro il mio italiano.

Perché imparo come si chiamano tutti gli oggetti della cucina.

Ecco che ancora una volta possiamo unire l'utile al dilettevole.

MICHELE: Infatti, sono d'accordo.

Perché anch'io ad esempio in passato ho ricominciato a riprendere in mano l'inglese

perché volevo leggere libri di self-improvement,

di crescita personale, in italiano. TOM: Giusto.

MICHELE: Per noi italiani è difficile trovare questi libri,

o almeno era più difficile anni fa, quindi...

volevo leggere questi libri e allora ho detto:

"devo mettermi sotto con l'inglese".

E ho letto tantissimi libri grazie anche a...

perché ero molto interessata a tutto ciò.

Quindi se abbiamo un interesse, aumenta la motivazione e di conseguenza la costanza.

TOM: Perfetto.

Esatto, perché bisogna essere sempre circondato dalla lingua.

Io dico sempre che per me, come ti ho detto, perché mi piace parlare e interagire con la gente

io ho bisogno di amici con cui posso usare la lingua.

Quindi più parlo con i miei amici, che è una cosa che voglio fare insieme agli amici,

più uso le lingue.

Perché io devo comunicare con questi amici che vivono un po' dappertutto.

Quindi è una cosa bella unire queste due cose.

MICHELE: Esatto, è vero.

Poi può diventare anche una passione, no?

TOM: Assolutamente. Io prima di entrare in questo mondo,

non ti avrei mai detto di essere un appassionato delle lingue.

Mai pensato questo.

Invece, appena entrato in questo mondo, Instead, as soon as he entered this world,

ho pensato che c'è un posto per tutti. MICHELE: Per me.

TOM: Eh, c'è un posto per me. Va bene.

MICHELE: Guarda, stessa cosa anche io. Non lo avrei mai detto.

Il tutto è iniziato con l'inglese, poi mi piace sempre imparare nuove lingue.

Anche l'insegnamento della mia lingua mi ha aiutato anche a conoscere meglio.

TOM: Giusto, assolutamente. MICHELE: L'italiano.