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Memorie di Adriano - Yourcenar, 6. PATIENTIA (3)

6. PATIENTIA (3)

Mi è toccata una sorte analoga a quella di certi giardinieri: tutto quel che ho cercato di piantare nella immaginazione umana vi ha preso radice. Il culto di Antinoo sembrava la più folle delle mie iniziative, lo straripare d'un dolore che non riguardava che me. Ma la nostra epoca è avida di dèi; preferisce i più ardenti, i più tristi, quelli che mescolano al vino della vita un miele amaro d'oltretomba. A Delfi, il giovinetto è divenuto l'Ermes guardiano della soglia, padrone dei passaggi oscuri che conducono alle ombre. Eleusi, il luogo ove l'età e la sua qualità di straniero gli avevano impedito un giorno d'essere iniziato al mio fianco, ne fa il Bacco giovinetto dei Misteri, principe delle regioni confinanti tra i sensi e l'anima. L'Arcadia ancestrale lo associa a Pan e a Diana, divinità dei boschi; i contadini di Tivoli l'assimilano al dolce Aristeo, re delle api. In Asia, i devoti ritrovano in lui i loro teneri dèi infranti dall'autunno o divorati dall'estate. Al margine dei paesi barbari, il compagno delle mie cacce e dei miei viaggi ha preso l'aspetto del cavaliere Trace, del misterioso viandante che cavalca nelle boscaglie al chiaro di luna, e porta via le anime nelle pieghe del suo mantello. Tutto ciò poteva ancora essere null'altro che un'escrescenza del culto ufficiale, adulazione da parte dei popoli, servilismo di sacerdoti avidi di sussidi. Ma la figura del giovinetto mi sfugge; essa cede alle aspirazioni dei cuori semplici: mediante una di quelle reintegrazioni inerenti alla natura delle cose, l'efebo malinconico e soave è divenuto, per la pietà popolare, il sostegno dei deboli e dei miseri, il consolatore dei fanciulli morti. Il volto inciso sulle monete di Bitinia, il profilo del giovinetto quindicenne, dai riccioli al vento, dal sorriso ingenuo e stupefatto che ha conservato per così poco tempo, pende a guisa d'amuleto al collo dei neonati; in qualche cimitero di campagna, lo s'inchioda sulle piccole tombe. Un tempo, quando pensavo alla mia fine, come un pilota, noncurante di sé, trema però per i passeggeri e il carico della nave, mi dicevo amaramente che quel ricordo sarebbe affondato con me; mi sembrava così che quel giovane essere imbalsamato con tanta cura nel fondo della mia memoria dovesse perire una seconda volta. Questo timore, pur tanto giusto, s'è in parte placato: ho compensato come ho potuto quella morte precoce; per qualche secolo almeno sussisterà un'immagine, un riflesso, un'eco fievole di lui. Non si può far molto di più, in materia d'immortalità.

Ho rivisto Fido Aquila, governatore di Antinopoli, in viaggio per la sua nuova sede di Sarmizegetusa. M'ha descritto i riti annuali celebrati in riva al Nilo in onore del dio morto, i pellegrini convenuti a migliaia dalle regioni del Nord e del Sud, le offerte di birra e di grano, le preci; allo scadere di ogni triennio, ad Antinopoli si svolgono giochi anniversari, così come ad Alessandria, a Mantinea e nella mia diletta Atene. Tali feste triennali si rinnoveranno l'autunno prossimo, ma non conto di durare fino a questo nono ritorno del mese di Athyr. A maggior ragione è importante stabilire in anticipo ogni particolare di queste solennità. L'oracolo del defunto agisce nella stanza segreta del tempio che è stato riedificato a mia cura; giornalmente, i sacerdoti distribuiscono centinaia di risposte già pronte alle domande poste dalla speranza o dall'angoscia umana. Mi è stato rimproverato di averne composte più d'una anch'io. Non intendevo con questo mancar di rispetto al mio dio, né di compassione per la moglie di quel soldato che chiede se il marito tornerà vivo da un presidio in Palestina, o per quell'infermo assetato di conforto, né per quel mercante le cui navi beccheggiano sui flutti del Mar Rosso, né per quella coppia che vorrebbe un figlio. Tutt'al più, così facendo, ho prolungato le parti del logografo, le sciarade in versi alle quali, talvolta, giocavamo insieme. E allo stesso modo, qualcuno s'è meravigliato che qui, alla Villa, intorno a questa cappella di Canopo nella quale il suo culto si celebra alla maniera egiziana, io abbia lasciato costruire i padiglioni di piacere di quel quartiere d'Alessandria che porta questo nome, con gli svaghi e le distrazioni che offro ai miei ospiti ed ai quali m'è accaduto di prender parte. Egli s'era avvezzato a queste cose; e non ci si chiude per anni in un pensiero unico senza farvi rientrare, a poco a poco, tutte le abitudini d'una esistenza.

Ho fatto tutto quello che raccomandano: ho atteso. A volte, ho pregato. "Audivi voces divinas"... La sciocca Giulia Balilla credeva d'udire, all'alba, la voce misteriosa di Memnone: io ho ascoltato i fruscii della notte. Ho eseguito le unzioni di miele e di olio di rose che attirano le ombre; ho disposto la coppa di latte, la manciata di sale, la goccia di sangue, ciò che alimentava la loro esistenza, prima. Mi sono disteso sul pavimento di marmo del piccolo santuario; attraverso le fessure della parete, s'insinuava il chiarore degli astri, posava qua e là scintillii inquietanti, pallidi fuochi. Ho ricordato gli ordini sussurrati dai sacerdoti all'orecchio del morto, l'itinerario inciso sulla tomba: «Ed egli riconoscer... il suo cammino... E i guardiani della soglia lo lasceranno passare... E andrà e verrà intorno a coloro che l'amano per milioni di giorni...» A volte, a lunghi intervalli, ho creduto d'avvertire il lieve tocco di qualcuno che s'avvicina, leggero come il contatto delle Ciglia, tiepido come un palmo. «E l'ombra di Patroclo appare al fianco di Achille...» Non saprò mai se questo calore, se questa dolcezza emanavano solo dal più profondo dell'essere mio, prove estreme d'un uomo in lotta contro la solitudine e il freddo della notte. Ma la domanda, che si pone anche in presenza dei nostri amori viventi, oggi non m'interessa più: poco m'importa se i fantasmi da me evocati vengano dai limbi della mia memoria o da quelli d'un altro mondo. La mia anima, se pure ne posseggo una, è fatta della stessa sostanza degli spettri; questo corpo dalle mani gonfie, dalle unghie livide, questa triste carne già per metà in dissoluzione, quest'otre di mali, di ambizioni e di sogni, non è molto più solido né più consistente d'un'ombra. Non mi distinguo dai morti se non per la facoltà di soffocare qualche momento ancora; in un certo senso, la loro esistenza mi sembra più certa della mia. Antinoo e Plotina sono reali almeno quanto me.

La meditazione della morte non insegna a morire; non rende l'esodo più facile, ma non è questo quel ch'io cerco. Piccola figura imbronciata e volontaria, il tuo sacrificio non ha arricchito la mia vita, ma la mia morte. Il suo approssimarsi ristabilisce tra noi due una sorta d'intima complicità: i vivi che mi circondano, i servi devoti, importuni a volte, non sapranno mai sino a qual punto il mondo non c'interessa più. Penso con disgusto ai tetri simboli delle tombe egizie: l'arido scarabeo, la rigida mummia, la rana dei parti eterni. A dar retta ai sacerdoti, t'ho lasciato in quel luogo ove gli elementi d'un essere si lacerano come un abito logoro che si strappa, in quel sinistro crocevia tra ciò che esiste eternamente, ciò che fu, e ciò che sarà. Può darsi che in fin dei conti essi abbiano ragione, che la morte sia fatta della stessa materia fluttuante e informe della vita. Ma tutte le teorie sull'immortalità m'ispirano diffidenza: il sistema delle retribuzioni e delle pene lascia freddo un giudice consapevole della difficoltà d'un giudizio. D'altra parte, mi accade altresì di trovar troppo banale la soluzione opposta, il puro nulla, il vuoto ove risuona la risata d'Epicuro. Osservo la mia fine: questa serie di esperimenti compiuti su me stesso prosegue il lungo studio iniziato nella clinica di Satiro. Fino a ora, sono mutamenti esteriori, quanto quelli che il tempo e le intemperie fanno subire a un monumento di cui non alterano né la materia, né la plastica: a volte, attraverso le crepe, mi sembra di scorgere e toccare le fondamenta indistruttibili, il tufo eterno. Sono quel che ero: muoio senza mutarmi. A prima vista, l'adusto fanciullo dei giardini di Spagna, l'ufficiale ambizioso che rientra nella tenda scrollandosi dalle spalle i fiocchi di neve, sembrano tanto cancellati quanto lo sarò io dopo che sarò passato attraverso il rogo; ma essi son qui; io ne sono inseparabile. L'uomo che ha urlato sul petto d'un morto continua a gemere in un angolo di me stesso, a onta della calma più e meno che umana alla quale partecipo già; il viaggiatore racchiuso nel corpo del malato ormai sedentario per sempre s'interessa alla morte perché essa rappresenta una partenza. Quella forza ch'io fui sembra capace ancora di animare parecchie altre vite, di sollevare dei mondi. Se, per miracolo, qualche secolo venisse aggiunto ai pochi giorni che mi restano, rifarei le stesse cose, persino gli stessi errori, frequenterei gli stessi Olimpi e i medesimi Inferi.

Una constatazione simile è un argomento eccellente in favore dell'utilità della morte, ma nello stesso tempo m'ispira dubbi sulla totale efficacia di essa.

In certi periodi della mia vita, ho preso nota dei sogni; ne discutevo il significato con i sacerdoti, i filosofi, gli astrologhi. La facoltà di sognare, attenuata da anni ormai, mi è stata ridata in questi mesi d'agonia; gl'incidenti dello stato di veglia ci appaiono meno reali, a volte meno importanti dei sogni. Se questo mondo larvale e spettrale, dove si miete l'informe e l'assurdo ancor più largamente che sulla terra, ci offre un'idea delle condizioni dell'anima separata dal corpo, senza dubbio trascorrerò l'eternità a rimpiangere il controllo squisito dei sensi e l'adattamento prospettico della ragione umana. E, tuttavia, non è privo di dolcezza questo immergersi nelle regioni vaghe dei sogni; ivi, possiedo per un istante segreti che subito mi sfuggono; mi disseto a sorgenti. L'altro giorno, mi trovavo nell'oasi di Ammone, la sera della caccia alle belve. Ero felice: tutto si è svolto come ai bei tempi della mia forza; il leone ferito è caduto, poi s'è rialzato; mi sono avventato per finirlo. Ma, questa volta, il mio cavallo, impennatosi, m'ha gettato a terra; l'orribile massa sanguinante mi è precipitata addosso; le sue zanne m'hanno lacerato il petto; sono tornato in me, nella mia camera di Tivoli, invocando aiuto. Ancor più di recente, ho rivisto mio padre, eppure ci penso ben poco; giaceva nel suo letto di malato, in una stanza della nostra casa d'Italica, che ho lasciata subito dopo la sua morte. Aveva sul tavolo una fiala piena d'una pozione sedativa, e l'ho supplicato di darmela. Mi sono destato senza che avesse avuto il tempo di rispondermi. Mi fa meraviglia che la maggior parte degli uomini abbia tanta paura degli spettri, mentre si acconsente così facilmente a parlare con i morti, in sogno.

Anche i presagi si moltiplicano: ormai, tutto sembra un intimazione, un segno. Ho lasciato cadere e infrangersi una preziosa pietra, incastonata in un anello, sulla quale un artigiano greco aveva inciso il mio profilo. Gli auguri scrollano gravemente il capo; io rimpiango semplicemente quel capolavoro. Mi capita di parlare di me stesso al passato: in Senato, discutendo avvenimenti posteriori alla morte di Lucio, mi si è inceppata la lingua e varie volte mi son trovato a parlare di quelle circostanze come se avessero avuto luogo dopo la mia morte. Pochi mesi fa, il giorno del mio anniversario, mentre mi portavano in lettiga su per le scale del Campidoglio, mi son trovato faccia a faccia con un uomo in gramaglie che piangeva: ho visto il mio vecchio Cabria cambiar colore. In quell'epoca, uscivo ancora; continuavo a esercitare le mie funzioni di Pontefice Massimo, di Fratello Arvale, a celebrare io stesso quei riti antichi della religione romana che finisco per preferire alla maggior parte dei culti stranieri. In piedi davanti all'altare, m'apprestavo ad accendere la fiamma; offrivo agli dèi un sacrificio per Antonino. Improvvisamente, il lembo della toga che mi copriva la fronte scivolò e mi ricadde sulla spalla, lasciandomi a testa scoperta; passavo così dal rango di sacrificatore a quello di vittima. E, a dire il vero, è proprio la mia volta.

La mia pazienza dà i suoi frutti: soffro meno; la vita torna a sembrarmi quasi dolce. Non mi bisticcio più con i medici; i loro sciocchi rimedi m'hanno ucciso; ma la loro presunzione, la loro pedanteria ipocrita è opera nostra; mentirebbero meno se noi non avessimo paura di soffrire. Mi mancano le forze per gli attacchi di furore d'altri tempi: so bene, da fonte certa, che Platorio Nepote, che mi è stato molto caro, ha abusato della mia fiducia; ma non ho tentato di sbugiardarlo; non l'ho punito. L'avvenire del mondo non mi angustia più; non m'affatico più per calcolare angosciosamente la durata, più o meno lunga, della pace romana; m'affido agli dèi. Non già ch'io abbia acquisito una maggior fiducia nella loro giustizia, che non è la nostra, o una maggior fede nella saggezza umana; è vero il contrario. La vita è atroce; lo sappiamo. Ma proprio perché aspetto tanto poco dalla condizione umana, i periodi di felicità, i progressi parziali, gli sforzi di ripresa e di continuità mi sembrano altrettanti prodigi che compensano quasi la massa immensa dei mali, degli insuccessi, dell'incuria e dell'errore. Sopravverranno le catastrofi e le rovine; trionferà il caos, ma di tanto in tanto verrà anche l'ordine. La pace s'instaurerà di nuovo tra le guerre; le parole umanità, libertà, giustizia ritroveranno qua e là il senso che noi abbiamo tentato d'infondervi. Non tutti i nostri libri periranno; si restaureranno le nostre statue infrante; altre cupole, altri frontoni sorgeranno dai nostri frontoni, dalle nostre cupole; vi saranno uomini che penseranno, lavoreranno e sentiranno come noi: oso contare su questi continuatori che seguiranno, a intervalli irregolari, lungo i secoli, su questa immortalità intermittente. Se i barbari s'impadroniranno mai dell'impero del mondo saranno costretti ad adottare molti dei nostri metodi; e finiranno per rassomigliarci. Cabria si preoccupa di vedere un giorno il pastoforo di Mitra o il vescovo di Cristo prendere dimora a Roma e rimpiazzarvi il Pontefice Massimo. Se per disgrazia questo giorno venisse, il mio successore lungo i crinali vaticani avrà cessato d'essere il capo d'una cerchia d'affiliati o d'una banda di settari per divenire a sua volta una delle espressioni universali dell'autorità. Erediterà i nostri palazzi, i nostri archivi; differirà da noi meno di quel che si potrebbe credere. Accetto con calma le vicissitudini di Roma eterna.

Le medicine non mi soccorrono più; aumenta l'enfiagione delle mie gambe; e sonnecchio seduto più che disteso. Uno dei vantaggi della morte sarà d'esser disteso ancora, in un letto. Ormai, tocca a me consolare Antonino. Gli ricordo che da tempo, ormai, la morte mi appare la soluzione più elegante dei miei problemi; come sempre, i miei voti finiscono per realizzarsi, ma in modo più lento, più indiretto di quel che potessi mai credere. Mi rallegro che il male m'abbia lasciato la lucidità sino all'ultimo; di non aver dovuto subire la prova dell'estrema vecchiezza, di non esser destinato a conoscere quell'indurimento, quella rigidità, quell'inerzia, quella atroce assenza di desideri. Se i miei calcoli son giusti, mia madre è morta pressappoco all'età alla quale io son giunto; la mia vita è già stata d'una metà più lunga di quella di mio padre, morto a quarant'anni. Tutto è pronto: l'aquila incaricata di recare agli dèi l'anima dell'imperatore è tenuta in riserva per la cerimonia funebre; il mio mausoleo, sulla sommità del quale vengono piantati in questo momento i cipressi destinati a formare contro il cielo una piramide nera, sarà terminato pressappoco in tempo per deporvi le mie ceneri ancor tiepide. Ho pregato Antonino che in seguito vi faccia trasportare Sabina; ho trascurato di farle decretare onori divini alla sua morte, e in fin dei conti le son dovuti; non è male riparare a questa negligenza. E vorrei che i resti di Elio Cesare fossero collocati al mio fianco.

M'hanno portato a Baia; con questo caldo di luglio, il tragitto è stato penoso, ma in riva al mare respiro meglio. L'onda manda sulla riva il suo mormorio, fruscio di seta e carezza; godo ancora le lunghe sere rosate. Ma ormai non reggo più queste tavolette che per occupare le mie mani, che si muovono, mio malgrado. Ho mandato a chiamare Antonino; un corriere lanciato a tutta corsa è partito per Roma. Rimbombano gli zoccoli di Boristene, galoppa il Cavaliere Trace... Il piccolo gruppo degl'intimi si stringe al mio capezzale. Cabria mi fa pena. Le lacrime mal si addicono alle rughe dei vecchi. Il bel volto di Celere è, come sempre, singolarmente calmo; è intento a curarmi senza lasciare trapelar nulla che potrebbe contribuire all'ansia o alla stanchezza d'un malato. Ma Diotimo singhiozza, la testa affondata nei guanciali. Ho assicurato il suo avvenire; non ama l'Italia; potrà realizzare il suo sogno di far ritorno a Gadara e aprirvi con un amico una scuola d'eloquenza; con la mia morte, non ha nulla da perdere. E, tuttavia, l'esile spalla si agita convulsamente sotto le pieghe della tunica; sento sotto le dita queste lacrime deliziose. Fino all'ultimo istante, Adriano sarà stato amato d'amore umano.

Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti...

AL DIVINO ADRIANO AUGUSTO

FIGLIO DI TRAIANO VINCITORE DEI PARTI

NIPOTE DI NERVA

PONTEFICE MASSIMO

RIVESTITO PER LA VENTIDUESIMA VOLTA

DELLA POTESTA' TRIBUNICIA

TRE VOLTE CONSOLE DUE VOLTE TRIONFATORE

PADRE DELLA PATRIA

E ALLA SUA DIVINA CONSORTE

SABINA

ANTONINO LORO FIGLIO

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A LUCIO ELIO CESARE

FIGLIO DEL DIVINO ADRIANO

DUE VOLTE CONSOLE


6. PATIENTIA (3) 6. PATIENTIA (3)

Mi è toccata una sorte analoga a quella di certi giardinieri: tutto quel che ho cercato di piantare nella immaginazione umana vi ha preso radice. I have had a similar fate to that of certain gardeners: everything I have tried to plant in the human imagination has taken root there. Il culto di Antinoo sembrava la più folle delle mie iniziative, lo straripare d'un dolore che non riguardava che me. The cult of Antinous seemed the craziest of my initiatives, the overflowing of a pain that concerned only me. Ma la nostra epoca è avida di dèi; preferisce i più ardenti, i più tristi, quelli che mescolano al vino della vita un miele amaro d'oltretomba. But our age is greedy for gods; he prefers the most ardent, the saddest, those who mix a bitter honey from beyond the grave with the wine of life. A Delfi, il giovinetto è divenuto l'Ermes guardiano della soglia, padrone dei passaggi oscuri che conducono alle ombre. At Delphi, the youth has become the Hermes guardian of the threshold, master of the dark passages that lead to the shadows. Eleusi, il luogo ove l'età e la sua qualità di straniero gli avevano impedito un giorno d'essere iniziato al mio fianco, ne fa il Bacco giovinetto dei Misteri, principe delle regioni confinanti tra i sensi e l'anima. Eleusis, the place where age and his quality as a foreigner had prevented him one day from being initiated by my side, makes him the young Bacchus of the Mysteries, prince of the regions bordering the senses and the soul. L'Arcadia ancestrale lo associa a Pan e a Diana, divinità dei boschi; i contadini di Tivoli l'assimilano al dolce Aristeo, re delle api. The ancestral Arcadia associates him with Pan and Diana, divinity of the woods; the peasants of Tivoli liken it to the sweet Aristeo, king of bees. ** In Asia, i devoti ritrovano in lui i loro teneri dèi infranti dall'autunno o divorati dall'estate. In Asia, devotees find in him their tender gods shattered by autumn or devoured by summer. Al margine dei paesi barbari, il compagno delle mie cacce e dei miei viaggi ha preso l'aspetto del cavaliere Trace, del misterioso viandante che cavalca nelle boscaglie al chiaro di luna, e porta via le anime nelle pieghe del suo mantello. At the edge of the barbarian countries, the companion of my hunts and travels has taken on the appearance of the Thracian knight, the mysterious wayfarer who rides through the moonlit thickets and carries away souls in the folds of his cloak. Tutto ciò poteva ancora essere null'altro che un'escrescenza del culto ufficiale, adulazione da parte dei popoli, servilismo di sacerdoti avidi di sussidi. All this could still be nothing more than an outgrowth of official worship, flattery by the people, servility by priests greedy for subsidies. Ma la figura del giovinetto mi sfugge; essa cede alle aspirazioni dei cuori semplici: mediante una di quelle reintegrazioni inerenti alla natura delle cose, l'efebo malinconico e soave è divenuto, per la pietà popolare, il sostegno dei deboli e dei miseri, il consolatore dei fanciulli morti. But the figure of the young man escapes me; it yields to the aspirations of simple hearts: through one of those reintegrations inherent in the nature of things, the melancholy and sweet ephebe has become, by popular piety, the support of the weak and the poor, the consoler of dead children. Il volto inciso sulle monete di Bitinia, il profilo del giovinetto quindicenne, dai riccioli al vento, dal sorriso ingenuo e stupefatto che ha conservato per così poco tempo, pende a guisa d'amuleto al collo dei neonati; in qualche cimitero di campagna, lo s'inchioda sulle piccole tombe. The face engraved on the coins of Bithynia, the profile of the fifteen-year-old boy, with curls in the wind, with the naive and astonished smile that he has kept for so little time, hangs like an amulet around the neck of newborns; in some country cemetery, it is nailed to the small graves. ** Un tempo, quando pensavo alla mia fine, come un pilota, noncurante di sé, trema però per i passeggeri e il carico della nave, mi dicevo amaramente che quel ricordo sarebbe affondato con me; mi sembrava così che quel giovane essere imbalsamato con tanta cura nel fondo della mia memoria dovesse perire una seconda volta. ** Once, when I thought of my end, like a pilot, heedless of himself, but trembles for the passengers and the cargo of the ship, I told myself bitterly that that memory would sink with me; it seemed to me that that young man being so carefully embalmed in the depths of my memory must perish a second time. Questo timore, pur tanto giusto, s'è in parte placato: ho compensato come ho potuto quella morte precoce; per qualche secolo almeno sussisterà un'immagine, un riflesso, un'eco fievole di lui. This fear, though so just, has subsided in part: I compensated as I could for that early death; for a few centuries at least an image, a reflection, a faint echo of him will subsist. Non si può far molto di più, in materia d'immortalità. Not much more can be done in the matter of immortality. **

Ho rivisto Fido Aquila, governatore di Antinopoli, in viaggio per la sua nuova sede di Sarmizegetusa. I saw Fido Aquila, governor of Antinopoli again, on his way to his new headquarters in Sarmizegetusa. M'ha descritto i riti annuali celebrati in riva al Nilo in onore del dio morto, i pellegrini convenuti a migliaia dalle regioni del Nord e del Sud, le offerte di birra e di grano, le preci; allo scadere di ogni triennio, ad Antinopoli si svolgono giochi anniversari, così come ad Alessandria, a Mantinea e nella mia diletta Atene. He described to me the annual rites celebrated on the banks of the Nile in honor of the dead god, the pilgrims gathered by the thousands from the northern and southern regions, the offerings of beer and wheat, the prayers; at the end of each three-year period, anniversary games are held in Antinopolis, as well as in Alexandria, Mantinea and my beloved Athens. Tali feste triennali si rinnoveranno l'autunno prossimo, ma non conto di durare fino a questo nono ritorno del mese di Athyr. Such triennial festivals will be renewed next fall, but I do not count on lasting until this ninth return of the month of Athyr. A maggior ragione è importante stabilire in anticipo ogni particolare di queste solennità. All the more reason it is important to establish every detail of these solemnities in advance. L'oracolo del defunto agisce nella stanza segreta del tempio che è stato riedificato a mia cura; giornalmente, i sacerdoti distribuiscono centinaia di risposte già pronte alle domande poste dalla speranza o dall'angoscia umana. The oracle of the deceased acts in the secret room of the temple that has been rebuilt in my care; daily, priests distribute hundreds of ready-made answers to questions posed by human hope or anguish. Mi è stato rimproverato di averne composte più d'una anch'io. I have been reproached for composing more than one myself. Non intendevo con questo mancar di rispetto al mio dio, né di compassione per la moglie di quel soldato che chiede se il marito tornerà vivo da un presidio in Palestina, o per quell'infermo assetato di conforto, né per quel mercante le cui navi beccheggiano sui flutti del Mar Rosso, né per quella coppia che vorrebbe un figlio. I did not mean by this disrespect to my god, nor compassion for the wife of that soldier who asks if her husband will come back alive from a garrison in Palestine, or for that infirm thirsty for comfort, nor for that merchant whose ships pitch. on the waves of the Red Sea, nor for that couple who would like a child. Tutt'al più, così facendo, ho prolungato le parti del logografo, le sciarade in versi alle quali, talvolta, giocavamo insieme. At the most, by doing so, I extended the parts of the logograph, the charades in verse that we sometimes played together. E allo stesso modo, qualcuno s'è meravigliato che qui, alla Villa, intorno a questa cappella di Canopo nella quale il suo culto si celebra alla maniera egiziana, io abbia lasciato costruire i padiglioni di piacere di quel quartiere d'Alessandria che porta questo nome, con gli svaghi e le distrazioni che offro ai miei ospiti ed ai quali m'è accaduto di prender parte. And in the same way, someone was surprised that here, at the Villa, around this chapel of Canopus in which his cult is celebrated in the Egyptian way, I let the pleasure pavilions of that district of Alexandria that bear this name, with the amusements and distractions that I offer to my guests and to which I happened to take part. Egli s'era avvezzato a queste cose; e non ci si chiude per anni in un pensiero unico senza farvi rientrare, a poco a poco, tutte le abitudini d'una esistenza. He had become accustomed to these things; and one does not shut oneself up for years in a single thought without letting in, little by little, all the habits of an existence.

Ho fatto tutto quello che raccomandano: ho atteso. I did everything they recommend: I waited. A volte, ho pregato. Sometimes, I prayed. "Audivi voces divinas"... La sciocca Giulia Balilla credeva d'udire, all'alba, la voce misteriosa di Memnone: io ho ascoltato i fruscii della notte. "Audivi voces divinas" ... The foolish Giulia Balilla thought she heard, at dawn, the mysterious voice of Memnon: I listened to the rustle of the night. Ho eseguito le unzioni di miele e di olio di rose che attirano le ombre; ho disposto la coppa di latte, la manciata di sale, la goccia di sangue, ciò che alimentava la loro esistenza, prima. I have performed the anointings of honey and rose oil which attract the shadows; I arranged the cup of milk, the handful of salt, the drop of blood, what fed their existence before. Mi sono disteso sul pavimento di marmo del piccolo santuario; attraverso le fessure della parete, s'insinuava il chiarore degli astri, posava qua e là scintillii inquietanti, pallidi fuochi. I lay down on the marble floor of the small sanctuary; through the cracks in the wall, the light of the stars crept in, and set here and there disquieting sparkles, pale fires. Ho ricordato gli ordini sussurrati dai sacerdoti all'orecchio del morto, l'itinerario inciso sulla tomba: «Ed egli riconoscer... il suo cammino... E i guardiani della soglia lo lasceranno passare... E andrà e verrà intorno a coloro che l'amano per milioni di giorni...» A volte, a lunghi intervalli, ho creduto d'avvertire il lieve tocco di qualcuno che s'avvicina, leggero come il contatto delle Ciglia, tiepido come un palmo. I recalled the orders whispered by the priests in the dead man's ear, the itinerary engraved on the tomb: "And he will recognize... his path... And the guardians of the threshold shall let him pass.... And he will come and go around those who love him for a million days..." Sometimes, at long intervals, I thought I felt the faint touch of someone approaching, light as the contact of Eyelashes, warm as a palm. «E l'ombra di Patroclo appare al fianco di Achille...» Non saprò mai se questo calore, se questa dolcezza emanavano solo dal più profondo dell'essere mio, prove estreme d'un uomo in lotta contro la solitudine e il freddo della notte. "And the shadow of Patroclus appears at Achilles' side..." I will never know if this warmth, if this sweetness emanated only from the depths of my being, extreme trials of a man struggling against loneliness and the cold of the night. Ma la domanda, che si pone anche in presenza dei nostri amori viventi, oggi non m'interessa più: poco m'importa se i fantasmi da me evocati vengano dai limbi della mia memoria o da quelli d'un altro mondo. But the question, which arises even in the presence of our living loves, no longer interests me today: little do I care whether the ghosts I conjure come from the limbs of my memory or from those of another world. ** La mia anima, se pure ne posseggo una, è fatta della stessa sostanza degli spettri; questo corpo dalle mani gonfie, dalle unghie livide, questa triste carne già per metà in dissoluzione, quest'otre di mali, di ambizioni e di sogni, non è molto più solido né più consistente d'un'ombra. ** My soul, even if I possess one, is made of the same substance as ghosts; this body with swollen hands, with livid nails, this sad flesh already half dissolving, this skin of evils, ambitions and dreams, is not much more solid nor more consistent than a shadow. Non mi distinguo dai morti se non per la facoltà di soffocare qualche momento ancora; in un certo senso, la loro esistenza mi sembra più certa della mia. I do not distinguish myself from the dead except for the faculty to suffocate a few more moments; in a sense, their existence seems more certain than mine. Antinoo e Plotina sono reali almeno quanto me. Antinous and Plotina are at least as real as I am.

La meditazione della morte non insegna a morire; non rende l'esodo più facile, ma non è questo quel ch'io cerco. Meditation on death does not teach how to die; it doesn't make exodus easier, but that's not what I'm looking for. Piccola figura imbronciata e volontaria, il tuo sacrificio non ha arricchito la mia vita, ma la mia morte. Little figure sulky and voluntary, your sacrifice did not enrich my life, but my death. Il suo approssimarsi ristabilisce tra noi due una sorta d'intima complicità: i vivi che mi circondano, i servi devoti, importuni a volte, non sapranno mai sino a qual punto il mondo non c'interessa più. Its approach re-establishes between us a kind of intimate complicity: the living around me, the devoted servants, importunate at times, will never know how far the world no longer interests us. Penso con disgusto ai tetri simboli delle tombe egizie: l'arido scarabeo, la rigida mummia, la rana dei parti eterni. I think with disgust of the gloomy symbols of the Egyptian tombs: the arid scarab, the rigid mummy, the frog of the eternal parts. A dar retta ai sacerdoti, t'ho lasciato in quel luogo ove gli elementi d'un essere si lacerano come un abito logoro che si strappa, in quel sinistro crocevia tra ciò che esiste eternamente, ciò che fu, e ciò che sarà. To listen to the priests, I left you in that place where the elements of a being tear like a worn out garment that tears, in that sinister crossroads between what exists eternally, what was, and what will be. Può darsi che in fin dei conti essi abbiano ragione, che la morte sia fatta della stessa materia fluttuante e informe della vita. It may be that they are right after all, that death is made of the same fluctuating and formless matter as life. Ma tutte le teorie sull'immortalità m'ispirano diffidenza: il sistema delle retribuzioni e delle pene lascia freddo un giudice consapevole della difficoltà d'un giudizio. But all theories of immortality inspire me with distrust: the system of retribution and punishment leaves a judge cold who is aware of the difficulty of judgment. D'altra parte, mi accade altresì di trovar troppo banale la soluzione opposta, il puro nulla, il vuoto ove risuona la risata d'Epicuro. On the other hand, I also happen to find the opposite solution too banal, the pure nothingness, the emptiness where Epicuro's laughter resounds. Osservo la mia fine: questa serie di esperimenti compiuti su me stesso prosegue il lungo studio iniziato nella clinica di Satiro. I observe my end: this series of experiments carried out on myself continues the long study begun in Satyr's clinic. Fino a ora, sono mutamenti esteriori, quanto quelli che il tempo e le intemperie fanno subire a un monumento di cui non alterano né la materia, né la plastica: a volte, attraverso le crepe, mi sembra di scorgere e toccare le fondamenta indistruttibili, il tufo eterno. So far, they are outward changes, as much as those that time and weather make a monument whose material and plastic are not altered: sometimes, through the cracks, I seem to glimpse and touch the indestructible foundation, the eternal tuff. Sono quel che ero: muoio senza mutarmi. I am what I was: I die without changing. A prima vista, l'adusto fanciullo dei giardini di Spagna, l'ufficiale ambizioso che rientra nella tenda scrollandosi dalle spalle i fiocchi di neve, sembrano tanto cancellati quanto lo sarò io dopo che sarò passato attraverso il rogo; ma essi son qui; io ne sono inseparabile. At first glance, the grown-up boy from the gardens of Spain, the ambitious officer re-entering the tent shrugging the snowflakes from his shoulders, seem as erased as I will be after I pass through the stake; but they are here; I am inseparable from it. L'uomo che ha urlato sul petto d'un morto continua a gemere in un angolo di me stesso, a onta della calma più e meno che umana alla quale partecipo già; il viaggiatore racchiuso nel corpo del malato ormai sedentario per sempre s'interessa alla morte perché essa rappresenta una partenza. The man who screamed on a dead man's chest continues to groan in a corner of myself, in spite of the more- and less-than-human calm in which I already participate; the traveler encased in the body of the now-sedentary forever sick person is interested in death because it represents a departure. Quella forza ch'io fui sembra capace ancora di animare parecchie altre vite, di sollevare dei mondi. That force that I was still seems capable of animating several other lives, of lifting up worlds. Se, per miracolo, qualche secolo venisse aggiunto ai pochi giorni che mi restano, rifarei le stesse cose, persino gli stessi errori, frequenterei gli stessi Olimpi e i medesimi Inferi. If, by a miracle, a few centuries were added to the few days I have left, I would do the same things again, even the same mistakes, I would frequent the same Olympians and the same Underworld.

Una constatazione simile è un argomento eccellente in favore dell'utilità della morte, ma nello stesso tempo m'ispira dubbi sulla totale efficacia di essa. Such an observation is an excellent argument in favor of the usefulness of death, but at the same time it inspires me with doubts about its total efficacy.

In certi periodi della mia vita, ho preso nota dei sogni; ne discutevo il significato con i sacerdoti, i filosofi, gli astrologhi. At certain times in my life, I took note of dreams; I would discuss their meaning with priests, philosophers, astrologers. La facoltà di sognare, attenuata da anni ormai, mi è stata ridata in questi mesi d'agonia; gl'incidenti dello stato di veglia ci appaiono meno reali, a volte meno importanti dei sogni. The faculty of dreaming, attenuated for years now, has been restored to me in these months of agony; the incidents of the waking state seem less real to us, sometimes less important than dreams. Se questo mondo larvale e spettrale, dove si miete l'informe e l'assurdo ancor più largamente che sulla terra, ci offre un'idea delle condizioni dell'anima separata dal corpo, senza dubbio trascorrerò l'eternità a rimpiangere il controllo squisito dei sensi e l'adattamento prospettico della ragione umana. If this larval and ghostly world, where the formless and the absurd are reaped even more widely than on earth, offers us an insight into the conditions of the soul separated from the body, I will no doubt spend eternity regretting the exquisite control of the senses and the perspective adaptation of human reason. E, tuttavia, non è privo di dolcezza questo immergersi nelle regioni vaghe dei sogni; ivi, possiedo per un istante segreti che subito mi sfuggono; mi disseto a sorgenti. And, yet, it is not without sweetness this plunging into the vague regions of dreams; there, I possess for an instant secrets that immediately escape me; I quench my thirst at springs. L'altro giorno, mi trovavo nell'oasi di Ammone, la sera della caccia alle belve. The other day, I was in Ammon's oasis on the evening of the beast hunt. Ero felice: tutto si è svolto come ai bei tempi della mia forza; il leone ferito è caduto, poi s'è rialzato; mi sono avventato per finirlo. I was happy: everything happened as in the good times of my strength; the wounded lion fell, then got up; I rushed to finish it. Ma, questa volta, il mio cavallo, impennatosi, m'ha gettato a terra; l'orribile massa sanguinante mi è precipitata addosso; le sue zanne m'hanno lacerato il petto; sono tornato in me, nella mia camera di Tivoli, invocando aiuto. But, this time, my horse reared up and threw me to the ground; the horrible bloody mass rushed over me; his fangs have torn my chest; I came back to myself, in my room in Tivoli, invoking help. Ancor più di recente, ho rivisto mio padre, eppure ci penso ben poco; giaceva nel suo letto di malato, in una stanza della nostra casa d'Italica, che ho lasciata subito dopo la sua morte. Even more recently, I saw my father again, yet I think little of him; he was lying in his sick bed in a room in our house in Italica, which I left soon after his death. Aveva sul tavolo una fiala piena d'una pozione sedativa, e l'ho supplicato di darmela. He had a vial full of a sedative potion on the table, and I begged him to give it to me. Mi sono destato senza che avesse avuto il tempo di rispondermi. I woke up without having had time to answer me. Mi fa meraviglia che la maggior parte degli uomini abbia tanta paura degli spettri, mentre si acconsente così facilmente a parlare con i morti, in sogno. It makes me wonder that most men are so afraid of ghosts, while they so easily consent to talk to the dead, in dreams.

Anche i presagi si moltiplicano: ormai, tutto sembra un intimazione, un segno. Even the omens multiply: by now, everything seems an intimation, a sign. Ho lasciato cadere e infrangersi una preziosa pietra, incastonata in un anello, sulla quale un artigiano greco aveva inciso il mio profilo. I dropped and shattered a precious stone, set in a ring, on which a Greek craftsman had engraved my profile. Gli auguri scrollano gravemente il capo; io rimpiango semplicemente quel capolavoro. The well-wishers shake their heads gravely; I simply regret that masterpiece. Mi capita di parlare di me stesso al passato: in Senato, discutendo avvenimenti posteriori alla morte di Lucio, mi si è inceppata la lingua e varie volte mi son trovato a parlare di quelle circostanze come se avessero avuto luogo dopo la mia morte. I happen to talk about myself in the past tense: in the Senate, discussing events after Lucius' death, my tongue jammed and several times I found myself talking about those circumstances as if they had taken place after my death. Pochi mesi fa, il giorno del mio anniversario, mentre mi portavano in lettiga su per le scale del Campidoglio, mi son trovato faccia a faccia con un uomo in gramaglie che piangeva: ho visto il mio vecchio Cabria cambiar colore. A few months ago, on my anniversary, as I was being carried in a stretcher up the Capitol stairs, I came face to face with a man in a crimson weeping: I saw my old Cabria change color. In quell'epoca, uscivo ancora; continuavo a esercitare le mie funzioni di Pontefice Massimo, di Fratello Arvale, a celebrare io stesso quei riti antichi della religione romana che finisco per preferire alla maggior parte dei culti stranieri. At that time, I was still going out; I was still exercising my functions as Pontifex Maximus, as Brother Arval, celebrating myself those ancient rites of the Roman religion that I end up preferring to most foreign cults. In piedi davanti all'altare, m'apprestavo ad accendere la fiamma; offrivo agli dèi un sacrificio per Antonino. Standing before the altar, I was preparing to light the flame; I was offering to the gods a sacrifice for Antoninus. Improvvisamente, il lembo della toga che mi copriva la fronte scivolò e mi ricadde sulla spalla, lasciandomi a testa scoperta; passavo così dal rango di sacrificatore a quello di vittima. Suddenly, the flap of the robe covering my forehead slipped and fell over my shoulder, leaving me bare-headed; I thus passed from the rank of sacrificer to that of victim. E, a dire il vero, è proprio la mia volta. And, to be honest, it's my turn. **

La mia pazienza dà i suoi frutti: soffro meno; la vita torna a sembrarmi quasi dolce. My patience bears fruit: I suffer less; life again seems almost sweet. Non mi bisticcio più con i medici; i loro sciocchi rimedi m'hanno ucciso; ma la loro presunzione, la loro pedanteria ipocrita è opera nostra; mentirebbero meno se noi non avessimo paura di soffrire. I no longer quarrel with doctors; their foolish remedies have killed me; but their conceit, their hypocritical pedantry is our doing; they would lie less if we were not afraid to suffer. Mi mancano le forze per gli attacchi di furore d'altri tempi: so bene, da fonte certa, che Platorio Nepote, che mi è stato molto caro, ha abusato della mia fiducia; ma non ho tentato di sbugiardarlo; non l'ho punito. I lack the strength for the attacks of fury of the past: I know well, from a certain source, that Platorio Nepote, who was very dear to me, has abused my trust; but I have not tried to lie to it; I did not punish him. L'avvenire del mondo non mi angustia più; non m'affatico più per calcolare angosciosamente la durata, più o meno lunga, della pace romana; m'affido agli dèi. The future of the world no longer distresses me; I no longer toil anxiously to calculate the duration, more or less long, of the Roman peace; I rely on the gods. Non già ch'io abbia acquisito una maggior fiducia nella loro giustizia, che non è la nostra, o una maggior fede nella saggezza umana; è vero il contrario. Not that I have gained greater confidence in their justice, which is not ours, or greater faith in human wisdom; the opposite is true. ** La vita è atroce; lo sappiamo. Life is atrocious; we know that. Ma proprio perché aspetto tanto poco dalla condizione umana, i periodi di felicità, i progressi parziali, gli sforzi di ripresa e di continuità mi sembrano altrettanti prodigi che compensano quasi la massa immensa dei mali, degli insuccessi, dell'incuria e dell'errore. But precisely because I expect so little from the human condition, the periods of happiness, the partial progress, the efforts at recovery and continuity seem to me so many wonders that almost compensate for the immense mass of evils, failures, neglect and error. Sopravverranno le catastrofi e le rovine; trionferà il caos, ma di tanto in tanto verrà anche l'ordine. Catastrophes and ruins will survive; chaos will triumph, but order will also come from time to time. La pace s'instaurerà di nuovo tra le guerre; le parole umanità, libertà, giustizia ritroveranno qua e là il senso che noi abbiamo tentato d'infondervi. Peace will again be established between wars; the words humanity, freedom, justice will here and there regain the meaning that we have tried to instill in them. Non tutti i nostri libri periranno; si restaureranno le nostre statue infrante; altre cupole, altri frontoni sorgeranno dai nostri frontoni, dalle nostre cupole; vi saranno uomini che penseranno, lavoreranno e sentiranno come noi: oso contare su questi continuatori che seguiranno, a intervalli irregolari, lungo i secoli, su questa immortalità intermittente. Not all our books will perish; our broken statues will be restored; other domes, other pediments will rise from our pediments, from our domes; there will be men who will think, work and feel as we do: I dare to count on these continuators who will follow, at irregular intervals, down the centuries, on this intermittent immortality. Se i barbari s'impadroniranno mai dell'impero del mondo saranno costretti ad adottare molti dei nostri metodi; e finiranno per rassomigliarci. If the barbarians ever take over the empire of the world they will be forced to adopt many of our methods; and they will end up looking like us. Cabria si preoccupa di vedere un giorno il pastoforo di Mitra o il vescovo di Cristo prendere dimora a Roma e rimpiazzarvi il Pontefice Massimo. Cabria worries about one day seeing the pastor of Mithras or the bishop of Christ take up residence in Rome and replace the Pope Maximus there. Se per disgrazia questo giorno venisse, il mio successore lungo i crinali vaticani avrà cessato d'essere il capo d'una cerchia d'affiliati o d'una banda di settari per divenire a sua volta una delle espressioni universali dell'autorità. If by misfortune this day comes, my successor along the Vatican ridges will have ceased to be the leader of a circle of affiliates or a band of sectarians to become in turn one of the universal expressions of authority. Erediterà i nostri palazzi, i nostri archivi; differirà da noi meno di quel che si potrebbe credere. He will inherit our palaces, our archives; he will differ from us less than you might think. Accetto con calma le vicissitudini di Roma eterna. I calmly accept the vicissitudes of eternal Rome.

Le medicine non mi soccorrono più; aumenta l'enfiagione delle mie gambe; e sonnecchio seduto più che disteso. Medicines no longer help me; increases the swelling of my legs; and I doze sitting rather than lying down. Uno dei vantaggi della morte sarà d'esser disteso ancora, in un letto. One of the benefits of death will be that you are still lying in a bed. Ormai, tocca a me consolare Antonino. By now, it's my turn to console Antonino. Gli ricordo che da tempo, ormai, la morte mi appare la soluzione più elegante dei miei problemi; come sempre, i miei voti finiscono per realizzarsi, ma in modo più lento, più indiretto di quel che potessi mai credere. I remind him that for some time now, death has appeared to me as the most elegant solution to my problems; as always, my vows end up coming true, but in a slower, more indirect way than I could ever believe. Mi rallegro che il male m'abbia lasciato la lucidità sino all'ultimo; di non aver dovuto subire la prova dell'estrema vecchiezza, di non esser destinato a conoscere quell'indurimento, quella rigidità, quell'inerzia, quella atroce assenza di desideri. I rejoice that evil has left me clear to the last; of not having had to undergo the test of extreme old age, of not being destined to know that hardening, that rigidity, that inertia, that atrocious absence of desires. Se i miei calcoli son giusti, mia madre è morta pressappoco all'età alla quale io son giunto; la mia vita è già stata d'una metà più lunga di quella di mio padre, morto a quarant'anni. If my calculations are correct, my mother died about the age to which I have come; my life has already been one half longer than that of my father, who died at the age of forty. Tutto è pronto: l'aquila incaricata di recare agli dèi l'anima dell'imperatore è tenuta in riserva per la cerimonia funebre; il mio mausoleo, sulla sommità del quale vengono piantati in questo momento i cipressi destinati a formare contro il cielo una piramide nera, sarà terminato pressappoco in tempo per deporvi le mie ceneri ancor tiepide. Everything is ready: the eagle charged with carrying the emperor's soul to the gods is kept in reserve for the funeral ceremony; my mausoleum, on top of which the cypresses destined to form a black pyramid against the sky are being planted at this moment, will be finished about in time to lay my still-warm ashes there. Ho pregato Antonino che in seguito vi faccia trasportare Sabina; ho trascurato di farle decretare onori divini alla sua morte, e in fin dei conti le son dovuti; non è male riparare a questa negligenza. I begged Antoninus to have Sabina transport you later; I neglected to have her decree divine honors at her death, and in the end they are due to her; it is not bad to make up for this neglect. E vorrei che i resti di Elio Cesare fossero collocati al mio fianco. And I would like the remains of Helios Caesar to be placed by my side.

M'hanno portato a Baia; con questo caldo di luglio, il tragitto è stato penoso, ma in riva al mare respiro meglio. They took me to the Bay; in this July heat, the ride was painful, but by the sea I breathe better. L'onda manda sulla riva il suo mormorio, fruscio di seta e carezza; godo ancora le lunghe sere rosate. The wave sends its murmur on the shore, rustling silk and caressing; I still enjoy the long rosy evenings. Ma ormai non reggo più queste tavolette che per occupare le mie mani, che si muovono, mio malgrado. But now I can no longer hold these tablets except to occupy my hands, which move in spite of myself. Ho mandato a chiamare Antonino; un corriere lanciato a tutta corsa è partito per Roma. I sent for Antonino; a courier launched at full speed left for Rome. Rimbombano gli zoccoli di Boristene, galoppa il Cavaliere Trace... Il piccolo gruppo degl'intimi si stringe al mio capezzale. Boristhenes' hooves thunder, the Thracian Knight gallops ... The small group of intimates clings to my bed. Cabria mi fa pena. Cabria makes me sorry. Le lacrime mal si addicono alle rughe dei vecchi. Tears do not suit the wrinkles of old people. Il bel volto di Celere è, come sempre, singolarmente calmo; è intento a curarmi senza lasciare trapelar nulla che potrebbe contribuire all'ansia o alla stanchezza d'un malato. Celere's handsome face is, as always, singularly calm; he is intent on caring for me without letting on to anything that might contribute to the anxiety or weariness of a sick person. Ma Diotimo singhiozza, la testa affondata nei guanciali. But Diotimo sobs, his head buried in the pillows. Ho assicurato il suo avvenire; non ama l'Italia; potrà realizzare il suo sogno di far ritorno a Gadara e aprirvi con un amico una scuola d'eloquenza; con la mia morte, non ha nulla da perdere. I have secured his future; he does not love Italy; he will be able to realize his dream of returning to Gadara and opening an eloquence school there with a friend; with my death, he has nothing to lose. E, tuttavia, l'esile spalla si agita convulsamente sotto le pieghe della tunica; sento sotto le dita queste lacrime deliziose. And, yet, the slender shoulder twitches convulsively under the folds of the tunic; I feel under my fingers these delicious tears. Fino all'ultimo istante, Adriano sarà stato amato d'amore umano. Until the last moment, Hadrian will have been loved with human love.

Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Little lost and sweet soul, companion and guest of the body, now you would go down to colorless, arduous and bare places, where you will no longer have the usual amusements. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti... One moment more, let us look together at the familiar shores, at the things we will certainly never see again.... Let us try to enter death with open eyes....

AL DIVINO ADRIANO AUGUSTO TO THE DIVINE ADRIAN AUGUSTUS

FIGLIO DI TRAIANO VINCITORE DEI PARTI SON OF TRAJAN THE VICTOR OF PARTS

NIPOTE DI NERVA GRANDSON OF NERVA

PONTEFICE MASSIMO

RIVESTITO PER LA VENTIDUESIMA VOLTA COATED FOR THE 22ND TIME

DELLA POTESTA' TRIBUNICIA OF THE POTESTA 'TRIBUNICIA

TRE VOLTE CONSOLE DUE VOLTE TRIONFATORE THREE TIMES CONSUL TWICE TRIUMPHANT

PADRE DELLA PATRIA

E ALLA SUA DIVINA CONSORTE AND TO HIS DIVINE CONSORT

SABINA

ANTONINO LORO FIGLIO ANTONINO THEIR SON

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A LUCIO ELIO CESARE TO LUCIO ELIO CAESAR

FIGLIO DEL DIVINO ADRIANO SON OF THE DIVINE ADRIAN

DUE VOLTE CONSOLE TWICE CONSOLE