E se fossimo tutti VEGETARIANI? Ecco cosa accadrebbe
E' probabile che tu, o qualcuno che conosci, sia vegetariano.
Così abbiamo pensato, cosa accadrebbe se diventassimo tutti vegetariani?
Che effetto avrebbe sulle nostre vite e sulla terra?
Premetto che nessuno di noi qui, a Scienziati Subito, è vegetariano.
Il tasso di vegetariani a livello mondiale è molto basso, tra il 4-5% circa negli Stati
Uniti e Canada, fino al 30% in India.
Nel mondo, si contano circa 20 miliardi di polli, 1 miliardo e mezzo di mucche, più
di un miliardo di pecore e quasi un miliardo di maiali.
Se nessun uomo mangiasse carne, interi allevamenti di bestiame sparirebbero,
liberando così, vaste aree di campagna.
Circa 33 milioni di chilometri quadrati di terreno sono destinati al pascolo - un'area
simile a quella dell'Africa.
Senza calcolare i terreni utilizzati per le coltivazioni destinate all'alimentazione animale.
Alcune potrebbero essere riutilizzate per l'incremento di aree agricole, ma la maggioranza,
attualmente destinata al pascolo, sarebbe troppo arida da coltivare.
Senza l'intervento umano, queste aree diventerebbero deserto, ma se gestite nel modo giusto, è
possibile che tornino al loro stato naturale di prateria o foresta, aiutando così a contenere
i cambiamenti climatici.
Dopotutto, gli alberi assorbono CO2 e la loro eliminazione, per via dell'agricoltura, è
una delle principali ragioni per cui i livelli globali di CO2 sono in continuo aumento.
Mucche ed altri erbivori, influenzano il nostro clima producendo grosse quantità di metano,
che è 25 volte più impattante della CO2, nel il riscaldamento globale.
Combinando il tutto con la perdita delle foreste ed altri fattori, l'allevamento di
bestiame è responsabile di circa 15% di emissioni di gas serra, più di quello prodotto da tutti
gli aerei, treni ed automobili, in circolazione sulla terra, messi insieme.
Infatti, molti scienziati credono che, la riduzione del consumo di carne, potrebbe essere
una delle migliori strategie, per gestire i cambiamenti climatici.
Una dieta vegetariana significherebbe una grossa riduzione del consumo di acqua;
circa il 70% di acqua dolce consumata, è utilizzata nell'agricoltura.
Ci vogliono 15.000 litri per fare un chilogrammo di carne, 6.000 litri per il maiale e 4.000
per il pollo.
Molto differente rispetto ai 1.600 L dei cereali, 900 L per la frutta e 300 L per gli ortaggi.
Certo, un chilogrammo di carne contiene molte più calorie rispetto all'equivalente in frutta,
ma se confrontiamo il loro tasso di acqua per calorie, la carne equivale a 5 volte in
più della frutta, 7 volte più delle verdure e 20 volte più dei cereali.
Quindi, la dieta vegetariana, ha degli aspetti negativi?
Beh, dovremo rinunciare ai i prodotti derivati della carne, come il cuoio, o il grasso animale
usato nei cosmetici, candele e detergenti.
E se in alternativa, esistono i prodotti derivati dai vegetali, la loro produzione necessiterebbe
di un incremento, per cui più aree destinate alla coltivazione e meno lasciate al loro
stato naturale.
Un fatto più complesso è che, allevare e lavorare carne, è un'impiego a tempo pieno
per più di 1 miliardo di persone - la maggior parte dei quali sono piccole aziende agricole
nei paesi in via di sviluppo.
Mentre alcuni potrebbero convertire la produzione in latte, uova, o coltivare verdure, altri
vedranno il loro stile di vita diventare obsoleto.
Certo, è più probabile un incremento graduale dei vegetariani rispetto ad un cambio radicale.
E, sorprendentemente, la tendenza è tutta opposta; in luoghi come Cina e India, stanno
diventando più benestanti, consumando più carne e cancellando così il calo che abbiamo
visto negli altri paesi.