La STORIA della MORTE BIANCA, il cecchino più letale di tutti i tempi (Simo Hayha)
Simo Häyhä LA MORTE BIANCA
Il cecchino più letale della storia.
Simo Häyhä è considerato il più grande cecchino di tutti i tempi,
si dice abbia ucciso 505 soldati.
Tutte queste uccisioni le avrebbe compiute durante la Guerra d'Inverno dal 1939 al 1940.
Simo nacque in un villaggio della Finlandia vicino al confine russo.
Nel suo villaggio faceva il contadino e praticava come hobby la caccia, il tiro a segno, e lo
sci di fondo.
All'età di 17 anni, si arruola per la GUARDIA BIANCA e si affermò come eccellente tiratore
nelle competizioni di tiro a segno e mostrando anche ottime abilità sciistiche.
Durante questo periodo famigliarizzò con il fucile Mosin Nagant 28-30 e la mitragliatrice
Suomi, entrambe di manifattura finlandese.
Una costante pratica consentì a Simo di colpire per 16 volte al minuto un bersaglio a circa
150 metri di distanza.
Era qualcosa di incredibile dato che il Mosin è un fucile a ripetizione manuale e utilizza
delle stripper clip da 5 colpi.
Nel 1939, l'Unione Sovietica invase la Finlandia, operazione nota come La Guerra d'Inverno o
la guerra russo-finlandese.
I finlandesi erano in inferiorità numerica ma conoscevano bene il territorio.
E sfruttarono delle tattiche di guerriglia per affrontare l'Armata Rossa.
Simo prese parte a un'azione militare per la prima volta sul campo di battaglia a Kola,
dove a un certo punto c'erano 4.000 sovietici contro se stesso e altri 31 finlandesi solamente.
Il 21 dicembre 1939, Simo raggiunse il suo più alto numero giornaliero di uccisioni:
25.
Simo sarebbe uscito all'aperto indossando una tenuta mimetica invernale, prendendo le
provviste per un giorno, strisciando fino alla sua postazione e restando accovacciato
nella neve per ore, con temperature rigide fino a -40 gradi Celsius.
Avrebbe anche camuffato la sua posizione mettendo della neve davanti a lui
per evitare che il fumo prodotto dallo sparo del fucile emergesse dalla neve.
Si metteva anche della neve in bocca per non produrre condensa col respiro, evitando così
di svelare la sua posizione.
Il fucile che utilizzò nel corso della guerra era una variante della Guardia Bianca finlandese
molto simile al fucile Mosin Nagant, arma cui si allenò a suo tempo nella Guardia Bianca,
conosciuto come l'M28-30.
Questo fucile veniva soprannominato "The Spitz", perché visto frontalmente ricordava l'aspetto
del cane spitz.
Simo preferiva utilizzare un mirino di ferro anziché un mirino telescopico, presente in
modello catturato ai sovietici.
Questo perché il mirino telescopico poteva svelare la propria posizione riflettendo i
raggi solari oppure offuscarsi per il freddo.
Ma nonostante questo era in grado di azzerare le distanze e colpire bersagli distanti 150
metri.
In seguito a Simo fu assegnato l'incarico di eliminare un cecchino sovietico che aveva
ucciso 3 comandanti di plotone.
Trovo una postazione e attese per diverse ore.
Non appena il sole iniziò a tramontare, notò in lontananza i raggi che si riflettevano
nel mirino del cecchino.
Il cecchino nemico iniziò ad alzarsi per andarsene,
e Simo premette il grilletto eliminandolo con UN SOLO COLPO.
I sovietici iniziarono seriamente a dare la caccia a Simo, schierando dei cecchini e ricorrendo
a bombe d'artiglieria per eliminarlo.
Si guadagnò persino l'appellativo de "La morte bianca".
Simo fu ferito nell'ultima settimana di guerra, quando un fante sovietico gli sparò con una
pallottola esplosiva.
Il proiettile colpì Simo in faccia ma fu evacuato in tempo prima che i finlandesi venissero
invasi.
Più tardi fu ricompensato con numerosi premi e promosso da caporale a luogotenente.
Durante la Guerra d'Inverno, nel 17 febbraio 1940,
Simo fu anche ricompensato con un fucile onorario Modello 28 da uomo d'affari svedese.
Verso la fine della Guerra d'Inverno, a Simo furono attribuite 505 uccisioni di solati
sovietici effettuate da cecchino, raggiunte nei 100 giorni dell'anno dove le ore di luce
solare sono poche.
Questo lo rende il detentore del record per il maggior numero di uccisioni confermate
da cecchino.
In aggiunta effettuò 200 uccisioni con la sua mitragliatrice KP31 suomi.
Il proiettile che colpì Simo, si conficcò nella sua mascella sinistra, facendogli cadere
alcuni denti, rendendo necessari diversi interventi chirurgici per risistemare il tutto.
Ma alla fine recuperò fisicamente e visse una lunga vita.