×

Utilizziamo i cookies per contribuire a migliorare LingQ. Visitando il sito, acconsenti alla nostra politica dei cookie.


image

"Una fra tante" di Emma (alias Emilia Ferretti Viola), Capitolo terzo (prima parte)

Capitolo terzo (prima parte)

Capitolo terzo

Passarono molti mesi, e a poco a poco l'attività di Barberina andava scemando; perdeva l'appetito, e la padrona la trovava talvolta col lavoro sulle ginocchia, con le mani ripiegate sopra di esso, e lo sguardo fisso dinanzi a sé.

Se la signora le chiedeva allora che cosa avesse, rispondeva che non aveva nulla, e si vergognava molto d'essere stata sorpresa in un momento di stanchezza.

A misura che la Barberina deperiva, si sentiva più tranquilla, e le pareva, anziché d'essere malata, di abituarsi invece dolcemente al gran mutamento che si era operato nella sua vita. Tutto ciò che l'aveva tanto maravigliata una volta, ora non la maravigliava più, ed essa si confortava pensando con maggiore intensità di prima ai suoi monti e alla sua casa. Quei sogni, nè quali raffigurava il suo paese, le apparivano più frequenti e più veri e la consolavano.

Durò un pezzo in quello stato; sforzandosi a lavorare malgrado la fatica e il malessere, ed evocando le memorie del passato per tollerare il presente.

Ma la debolezza e il male furono più forti della sua volontà. Una mattina tentò invano di alzarsi. Una febbre gagliarda le toglieva quasi il respiro, e il capo grave e dolente le ricadeva sopra il guanciale ogni volta che provava a sollevarlo.

La signora, quando la trovò in quello stato, mandò subito per il medico, il quale, dopo aver visitata l'ammalata dichiarò che il male era lungo, difficile a guarirsi e tale da richiedere molta e continua assistenza.

I padroni della Barberina non erano ricchi; erano modesti negozianti, pè quali, specialmente allora, gli affari non andavano troppo bene, e non potevano quindi far curare nella propria casa una persona di servizio gravemente ammalata.

La fecero portare all'ospedale.

Essa vi andò con indifferenza. La sua buona signora ce la mandava, ed essa aveva fede in quella padrona, che era sempre stata giusta e amorevole per lei.

La signora le aveva inoltre promesso di visitarla subito lo stesso giorno, e di riprenderla appena stesse un poco meglio.

La Barberina fece dunque uno sforzo per alzarsi, vi riuscì, e coll'assistenza dei padroni poté anche scendere le scale e mettersi in un legno che la portò all'ospedale.

Allorché vi giunse si sentiva così male che non s'accorse neppure quando dal legno la portarono in una infermeria e la misero a letto.

Rinvenne lentamente.

Nel luogo ove si trovava c'era un'afa, un brulichìo di gente, un'ombra pesante di mura e di tende, tanto affannosa e grave che per un pezzo non le riuscì di raccapezzare dove fosse.

Era in un letto stretto e duro, e accanto al suo letto ne vide un altro, poi un altro e poi un altro ancora, e poi una fila indistinta d'altri letti che si perdeva nella grave e triste penombra di quella sala.

Nè sogni della febbre aveva visto fino allora le lunghe e ombrose file delle querci e dei castani che crescevano sul pendìo dè suoi monti, e ora fissava invece impaurita una lugubre prospettiva di tende e di lenzuola, fra le quali si muovevano incessantemente visi scarni, onde di capelli e bende di malati; e il contrasto che le presentava il ricordo del sogno con la realtà presente ne accresceva l'orrore.

Ma a poco a poco incominciò a distinguere con maggior chiarezza ciò che vedeva intorno a sé. Si sollevò nel letto e guardò meglio ogni cosa.

Vicino a lei era una giovanetta pallida e sparuta. La giovanetta si rialzava di tempo in tempo nel letto per tossire; poi ricadeva con un lamento sui guanciali.

Dall'altra parte le giaceva accanto un'altra malata. Era una donna di mezza età, brutta, scarmigliata, con gli occhi neri e lucenti.

Quando la Barberina si voltò da quella parte la donna le disse:

- È la prima volta che ci viene?

- Sì, - rispose timidamente la Barberina.

La malata sorrise sinistramente.

- Ci sono già stata sei volte io. Avvezzandocisi non si sta poi tanto male. In che sala la porteranno?

- In che sala...? - ripeté la Barberina maravigliata.

- Ah, non lo sa? Auf... che dolore - disse la donna interrompendosi e contorcendosi. Stette zitta un momento, poi, rimettendosi nella positura di prima, riavviò il discorso. - Che male ha?

- Non lo so - rispose la Barberina.

- Non lo sa? - esclamò l'altra, e la guardò per un pezzetto con curiosità. - Sei di certo una contadina? - chiese di nuovo, ma dandole questa volta senz'altro del tu, dopo che la giovanetta aveva dato prova di tanta ignoranza.

- I miei genitori sono pastori...

- Ah! - fece con disprezzo la donna che si contorceva pè dolori, e non disse più nulla.

Intanto la Barberina pensava a ciò che essa le aveva detto, e dopo un momento, vedendola tranquilla, s'azzardò ad interrogarla.

- Mi porteranno dunque via di qui? - disse.

- Ma sicuro, - rispose l'altra. - Questo è il deposito, - e vedendo che la ragazza non capiva subito, aggiunse: - La sala d'aspetto, - e sorrise di nuovo.

- Sala d'aspetto? - replicò la Barberina. - È così che si chiama quello stanzone là dove si parte... alla stazione?

- Precisamente! - disse l'altra con lo stesso brutto sorriso di prima. - Come alla stazione. Si parte anche di qui, bambina mia, e tutti i giorni, e tutte le ore, e tutti i minuti.

- Si parte...? - balbettò la Barberina che aveva paura di capire.

- Per il camposanto. Ci portan via come cani. È ancora grazia se ci portano via senza farci a pezzi per studiarci. Siamo la povera gente noi... Ci prendono i nostri corpi anche dopo morti - e le diede un'occhiata maligna e sfacciata; poi si contorse di nuovo. - Hai paura?

Barberina fè cenno col capo di sì e voltò il viso dall'altra parte.

- Vergognati... Di che cosa hai paura? Forse ti ha messo spavento quello che t'ho detto ora... del tagliarci a pezzi? Ma non capisci che lo fanno dopo; quando non sentiamo più nulla? Che cosa te n'importa? Non hai ancora imparato a desiderare la morte tu? Non ci facessero male se non altro che quando siamo morte!

E la donna si voltava e rivoltava nel letto, lamentandosi sempre.

- È un lusso che non è fatto per noi l'aver paura di morire. Per Dio santo che male! - e cacciò un urlo. La servente che passava di lì si fermò al suo letto e le domandò se aveva bisogno di qualche cosa, ma la malata si lamentava e si contorceva sempre senza rispondere; più tardi venne anche una suora di carità, la quale cercò di confortarla con delle buone parole, dicendole che presto l'avrebbero portata in un'altra sala e le avrebbero date delle medicine che l'avrebbero fatta guarire, e intanto l'esortava a raccomandarsi al Signore.

La donna rispose con un'alzata di spalle e con un lamento. Poi, quando la suora era andata via, si voltò verso il letto che le stava a fianco dal lato opposto a quello di Barberina.

- Pregare! - esclamò con disprezzo.

Barberina sentì ridere. Era un riso soffocato, triviale. Dio buono, pensò la ragazza, come si ride male, in questo luogo! Non sarebbe meglio che piangessero? Che cosa c'era lì dentro in quella sala, in mezzo a quella sfacciata pubblicità di dolore, a quelle sofferenze numerizzate, di triste e ributtante ancora più del dolore stesso? Che cosa era che in quel luogo le metteva paura ancora più del male e della morte?

Barberina guardò dalla parte d'onde aveva sentito ridere. Vide una donna non giovane, ma ancor bella, che era seduta sul letto con un braccio al collo. Un nastro rosso, sbiadito, le allacciava i capelli e uno scialle di trina sdrucito le copriva le spalle.

- Sarebbe una bella cosa se si potesse pregare, - diceva la malata che prima aveva parlato a Barberina, - sperare almeno qualche cosa... Ma anche la speranza è un lusso. Non sentire tanto il dolore presente da non poter pensare ad altro, non essere tanto sopraffatti dalla miseria e dal male ogni momento, da non aver più testa per sperare di star meglio o pensare al poi, sarebbe pure una bella cosa! Ma confidare in un momento di riposo è lusso, tutto lusso.

La bella donna sorrise ancora.

- A dar retta alle monache - disse - bisognerebbe essere contente di soffrire.

- Sì, e ringraziare chi ci manda il male, - rispose l'altra. - Almeno credessi che ci fosse chi lo manda! Hanno preso tutto i signori, i ricchi... tutto, perfino Dio... Che cosa diavolo n'hanno fatto, e perché l'hanno preso, non si sa! Non era roba da farne danaro, ghiottonerie o vesti.

- Serve per i libri, - replicò la donna che aveva il braccio malato, con un certo fare di superiorità, - i libri si vendono...

- E hanno venduto anche lui! - esclamò la malata più vecchia. - E Barberina sentì ancora quel riso di prima, interrotto da un lamento. Poi le due malate si voltarono, e guardarono un altro letto, quello vicino alla bella donna.

Una suora e un giovane civilmente vestito stendevano un lenzuolo sopra di esso.

- È morta! - disse la vicina di Barberina.

- Chi era? - chiese dopo un momento di silenzio.

- Una prostituta! - rispose l'altra con aria sprezzante; - l'hanno portata qui ferita di coltello.

Poi seguì un dialogo a bassa voce, poi una risatina, poi le donne guardarono il cadavere corpulento e grottesco, le cui forme si delineavano sotto le pieghe del lenzuolo, e per un pezzo non dissero più altro.

La Barberina era più sgomentata dal modo di guardare di quelle donne che dalla vista del cadavere stesso. Quei quattro occhiacci sfacciati e sprezzanti, pieni di febbre e di dolore, le facevano paura, e mentre s'assopiva involontariamente sotto l'impressione di quella paura, li rivedeva in sogno, se li figurava vicini, e le pareva di sentirsi toccare da quegli occhi grandi, brutti, e faceva sforzi dolorosi e inutili per liberarsene.

Finalmente una monaca la svegliò, e la fece trasportare nell'infermeria nella quale si ricoveravano coloro che erano malate di malattia simile alla sua.

Era quella sala, situata a terreno, più chiara e spaziosa dell'altra, e dava sopra un cortile, nel quale crescevano alcune piante piccole e basse. Dei bambini vestiti di un rozzo camicione di tela correvano dall'infermeria al cortile, oppure camminavano fra i letti, rispondendo alle malate che li chiamavano, o accoccolandosi presso a qualche infermiera, che si fermava di tempo in tempo per accarezzarli.

Quei bambini erano mesti e tranquilli. La livrea dell'ospedale pesava sopra di essi e pareva dicesse loro cose tristi e ciniche, che ai bambini non si dicono mai; ancor piccini, avevano perduta l'inconsapevolezza dell'infanzia e sembrava fossero stati violati nella loro innocenza e nel loro pudore morale da quel triste camicione. E camminavano così, profanati eppure innocenti, fra quelle malate, quelle infermiere e quei medici, con un'indifferenza rassegnata che faceva male a vedere.

Barberina, non potendo rendersi conto di tutto ciò, vedeva soltanto che què bambini erano diversi dagli altri, e specialmente da quelli che aveva visti prima d'allora nè suoi monti. Ma erano i bambini della grande città bella e civile, e la grande città aveva fatto loro del male, come ne faceva a lei e a tanti altri. Era un male ignoto che colpiva tutti, anche i piccini.

Barberina si sentì confortata trovandosi in una sala dove erano molte altre giovanette come lei. Vi si sentì più sicura, e guardò intorno a sé con animo sollevato.

In quel punto udì la voce della sua signora che la chiamava.

Come le parve buona quella voce, in mezzo all'isolamento dell'ospedale affollato! Le parve una voce di casa sua, quasi fosse quella di sua madre stessa.

La signora le fece una visita brevissima, ma le disse tante cose amorevoli, le ripeté tante volte che sarebbe guarita sicuramente e che sarebbe tornata presto al servizio, e le disse anche con tanto garbo che le voleva bene e che l'avrebbe tenuta sempre presso di sé, perché era una brava e onesta ragazza, che la Barberina non sapeva come ringraziarla. Quelle assicurazioni e quelle lodi in bocca della sua signora, che non era solita a prodigarne, le fecero un gran piacere e la rinfrancarono tutta. Ora le pareva proprio cosa sicura di guarire presto e di poter tornare senz'altro dalla sua padrona. Le voleva più bene di prima, dacché essa le aveva dimostrato tanta e maggior sollecitudine di quella che non mostrasse per il solito; le pareva anche di poter far meglio il suo dovere dacché sapeva che i suoi padroni apprezzavano la sua buona volontà ed erano contenti di lei. Ed essa voleva lavorar molto, farsi più esperta nel servizio, ed acquistare così un gran buon nome presso la sua signora; voleva anche fare delle economie, per potere poi un giorno, di lì a molto tempo, tornare nei suoi monti e rivedere Luca e sua madre. Voleva proprio farsi una ragazzina di casa, per bene e a modo. Pensava con disgusto a quelle servette civettuole e trasandate alle quali nessuno portava più rispetto, e che tutti guardavano press'a poco come le due donne del deposito avevano guardato quella povera morta. Lei, la fidanzata di Luca, rassomigliare ad una di quelle ragazze! E ricordava le sorelline, la madre, le ragazze del villaggio; e la sua dignità rozza e primitiva si ribellava all'idea di non diventare un giorno ancor più degna di tornar lassù, dove tutti erano buoni e onesti, o almeno le erano sempre parsi tali, e di non presentarsi portando un attestato di lode della sua padrona.

Pensava talvolta che il buon parroco l'avrebbe ricevuta al ritorno con un sorriso di benevolenza; immaginava di rivedere quella signora amica della sua padrona, alla quale si sarebbe presentata volontieri per dirle che aveva fatto sempre il suo dovere dal giorno che era partita. E si figurava spesso e volontieri tutto ciò che riguardava il ritorno al suo paese; se lo figurava con un certo orgoglio onesto e franco, e contava i mesi e gli anni con energia e tranquillità.

Passò con questi pensieri i lunghi giorni dell'ospedale; e si confortava, fidando nelle proprie forze e nell'avvenire.

La padrona la visitava ogni giorno, e quelle visite amorevoli stabilivano una certa intimità fra la signora e la giovanetta, come non era mai stata prima fra loro. Però, a misura che la Barberina stava meglio, quelle visite divenivano più rare, e la ragazza osservava con inquietudine che la signora si faceva più seria, che le sue visite diventavano sempre più brevi, e che c'era nel contegno della sua signora un non so che di mutato ed insolito.

Un giorno la Barberina ardì chiederle se l'aveva scontentata in qualche cosa, o se forse le spiaceva di riprenderla in casa sua appena uscita dall'ospedale.

La buona signora la guardò con maraviglia, assicurandola amorevolmente che non aveva mai avuto a dolersi di lei e che sperava di riaverla presto in casa sua; ma poi, prima di lasciarla, si fè di nuovo seria seria e disse a Barberina che aveva gravi dispiaceri e che si sentiva molto infelice; però, appena detto questo, vergognandosi forse di quello sfogo improvviso con una giovanetta malata, alla quale non avrebbe mai potuto spiegare la vera cagione dei suoi dispiaceri, si alzò, e accommiatandosi da lei brevemente, la lasciò.

Da quel giorno non venne più.

Barberina l'aspettava sempre, e non sapeva darsi pace di non vederla.

Temeva che la sua buona signora fosse malata anch'essa, e che per questo motivo non potesse venire da lei.

Intanto la Barberina migliorava, e benché ancora debolissima, simulava col medico di sentirsi forte e vigorosa, a fine di ottenere più presto il permesso di uscire dall'ospedale. Essa si figurava che la sua signora aveva bisogno di lei, che era malata, che stava forse male; e il dover rimanere all'ospedale senza nessuno che la venisse a visitare, senza veder mai una persona di conoscenza, le metteva paura; si sentiva sola nel continuo va e vieni delle sale dè malati e in quel luogo sempre aperto al pubblico. La gran porta d'ingresso aperta a tutti, che comunicava incessantemente colla città, e l'altra dal lato opposto, che metteva nell'interno dell'ospedale e dalla quale portavano via i morti, le mettevano entrambe uguale spavento.

Capitolo terzo (prima parte) Drittes Kapitel (Erster Teil) Chapter Three (part one) Capítulo Três (Primeira Parte)

Capitolo terzo

Passarono molti mesi, e a poco a poco l’attività di Barberina andava scemando; perdeva l’appetito, e la padrona la trovava talvolta col lavoro sulle ginocchia, con le mani ripiegate sopra di esso, e lo sguardo fisso dinanzi a sé. Many months passed, and little by little Barberina's activity waned; she lost her appetite, and her mistress sometimes found her with her work on her lap, her hands folded over it, and her gaze fixed before her.

Se la signora le chiedeva allora che cosa avesse, rispondeva che non aveva nulla, e si vergognava molto d’essere stata sorpresa in un momento di stanchezza.

A misura che la Barberina deperiva, si sentiva più tranquilla, e le pareva, anziché d’essere malata, di abituarsi invece dolcemente al gran mutamento che si era operato nella sua vita. To the extent that Barberina wasted away, she felt calmer, and it seemed to her, instead of being ill, that she was instead gently getting used to the great change that had taken place in her life. Tutto ciò che l’aveva tanto maravigliata una volta, ora non la maravigliava più, ed essa si confortava pensando con maggiore intensità di prima ai suoi monti e alla sua casa. Everything that had once so marveled her, now no longer marveled her, and she comforted herself by thinking with greater intensity than before about her mountains and her home. Quei sogni, nè quali raffigurava il suo paese, le apparivano più frequenti e più veri e la consolavano.

Durò un pezzo in quello stato; sforzandosi a lavorare malgrado la fatica e il malessere, ed evocando le memorie del passato per tollerare il presente.

Ma la debolezza e il male furono più forti della sua volontà. Una mattina tentò invano di alzarsi. One morning he tried in vain to get up. Una febbre gagliarda le toglieva quasi il respiro, e il capo grave e dolente le ricadeva sopra il guanciale ogni volta che provava a sollevarlo. A gallivanting fever almost took her breath away, and her severe, aching head fell back on top of her pillow whenever she tried to lift it.

La signora, quando la trovò in quello stato, mandò subito per il medico, il quale, dopo aver visitata l’ammalata dichiarò che il male era lungo, difficile a guarirsi e tale da richiedere molta e continua assistenza. The lady, when she found her in that state, immediately sent for the doctor, who, after examining the sick person declared that the illness was long, difficult to cure and such as to require much and continuous care.

I padroni della Barberina non erano ricchi; erano modesti negozianti, pè quali, specialmente allora, gli affari non andavano troppo bene, e non potevano quindi far curare nella propria casa una persona di servizio gravemente ammalata.

La fecero portare all’ospedale. They had her taken to the hospital.

Essa vi andò con indifferenza. It went there with indifference. La sua buona signora ce la mandava, ed essa aveva fede in quella padrona, che era sempre stata giusta e amorevole per lei. Her good lady sent her there, and she had faith in that mistress, who had always been fair and loving to her.

La signora le aveva inoltre promesso di visitarla subito lo stesso giorno, e di riprenderla appena stesse un poco meglio. The lady also promised to visit her immediately on the same day, and to take her back as soon as she was a little better.

La Barberina fece dunque uno sforzo per alzarsi, vi riuscì, e coll’assistenza dei padroni poté anche scendere le scale e mettersi in un legno che la portò all’ospedale. Barberina therefore made an effort to get up, succeeded, and with the assistance of the masters was also able to descend the stairs and get into a wood that took her to the hospital.

Allorché vi giunse si sentiva così male che non s’accorse neppure quando dal legno la portarono in una infermeria e la misero a letto. By the time she got there she felt so sick that she did not even notice when from the wood they took her to an infirmary and put her to bed.

Rinvenne lentamente. He slowly came to his senses.

Nel luogo ove si trovava c’era un’afa, un brulichìo di gente, un’ombra pesante di mura e di tende, tanto affannosa e grave che per un pezzo non le riuscì di raccapezzare dove fosse.

Era in un letto stretto e duro, e accanto al suo letto ne vide un altro, poi un altro e poi un altro ancora, e poi una fila indistinta d’altri letti che si perdeva nella grave e triste penombra di quella sala.

Nè sogni della febbre aveva visto fino allora le lunghe e ombrose file delle querci e dei castani che crescevano sul pendìo dè suoi monti, e ora fissava invece impaurita una lugubre prospettiva di tende e di lenzuola, fra le quali si muovevano incessantemente visi scarni, onde di capelli e bende di malati; e il contrasto che le presentava il ricordo del sogno con la realtà presente ne accresceva l’orrore.

Ma a poco a poco incominciò a distinguere con maggior chiarezza ciò che vedeva intorno a sé. Si sollevò nel letto e guardò meglio ogni cosa. He raised himself up in bed and took a closer look at everything.

Vicino a lei era una giovanetta pallida e sparuta. Next to her was a pale, haggard young woman. La giovanetta si rialzava di tempo in tempo nel letto per tossire; poi ricadeva con un lamento sui guanciali.

Dall’altra parte le giaceva accanto un’altra malata. Era una donna di mezza età, brutta, scarmigliata, con gli occhi neri e lucenti.

Quando la Barberina si voltò da quella parte la donna le disse:

- È la prima volta che ci viene?

- Sì, - rispose timidamente la Barberina.

La malata sorrise sinistramente.

- Ci sono già stata sei volte io. - I have already been there six times myself. Avvezzandocisi non si sta poi tanto male. Getting used to it is not so bad. In che sala la porteranno?

- In che sala...? - ripeté la Barberina maravigliata.

- Ah, non lo sa? Auf... che dolore - disse la donna interrompendosi e contorcendosi. Stette zitta un momento, poi, rimettendosi nella positura di prima, riavviò il discorso. She was silent for a moment, then, settling back into her former posture, restarted the conversation. - Che male ha?

- Non lo so - rispose la Barberina.

- Non lo sa? - esclamò l’altra, e la guardò per un pezzetto con curiosità. - Sei di certo una contadina? - Are you certainly a farmer? - chiese di nuovo, ma dandole questa volta senz’altro del tu, dopo che la giovanetta aveva dato prova di tanta ignoranza. - he asked again, but giving her this time without fail, after the young woman had shown such ignorance.

- I miei genitori sono pastori...

- Ah! - fece con disprezzo la donna che si contorceva pè dolori, e non disse più nulla.

Intanto la Barberina pensava a ciò che essa le aveva detto, e dopo un momento, vedendola tranquilla, s’azzardò ad interrogarla.

- Mi porteranno dunque via di qui? - Will they then take me away from here? - disse.

- Ma sicuro, - rispose l’altra. - Questo è il deposito, - e vedendo che la ragazza non capiva subito, aggiunse: - La sala d’aspetto, - e sorrise di nuovo.

- Sala d’aspetto? - Waiting room? - replicò la Barberina. - È così che si chiama quello stanzone là dove si parte... alla stazione?

- Precisamente! - disse l’altra con lo stesso brutto sorriso di prima. - Come alla stazione. - As at the station. Si parte anche di qui, bambina mia, e tutti i giorni, e tutte le ore, e tutti i minuti. It also departs from here, my child, and every day, and every hour, and every minute.

- Si parte...? - balbettò la Barberina che aveva paura di capire. - stammered the Barberina who was afraid to understand.

- Per il camposanto. - For the cemetery. Ci portan via come cani. They take us away like dogs. È ancora grazia se ci portano via senza farci a pezzi per studiarci. It is still grace if they take us away without tearing us apart to study us. Siamo la povera gente noi... Ci prendono i nostri corpi anche dopo morti - e le diede un’occhiata maligna e sfacciata; poi si contorse di nuovo. We are the poor people we... They take our bodies even after we die-and he gave her a wicked, cheeky look; then he squirmed again. - Hai paura? - Are you afraid?

Barberina fè cenno col capo di sì e voltò il viso dall’altra parte. Barberina nodded her head yes and turned her face away.

- Vergognati... Di che cosa hai paura? - Shame on you-what are you afraid of? Forse ti ha messo spavento quello che t’ho detto ora... del tagliarci a pezzi? Maybe it scared you what I told you now-about cutting us up? Ma non capisci che lo fanno dopo; quando non sentiamo più nulla? But don't you understand that they do it later; when we don't hear anything anymore? Che cosa te n’importa? What do you care? Non hai ancora imparato a desiderare la morte tu? Have you not yet learned to wish for death yourself? Non ci facessero male se non altro che quando siamo morte! They would not hurt us if only when we died!

E la donna si voltava e rivoltava nel letto, lamentandosi sempre.

- È un lusso che non è fatto per noi l’aver paura di morire. - It is a luxury that is not made for us to be afraid of dying. Per Dio santo che male! - e cacciò un urlo. - And he let out a scream. La servente che passava di lì si fermò al suo letto e le domandò se aveva bisogno di qualche cosa, ma la malata si lamentava e si contorceva sempre senza rispondere; più tardi venne anche una suora di carità, la quale cercò di confortarla con delle buone parole, dicendole che presto l’avrebbero portata in un’altra sala e le avrebbero date delle medicine che l’avrebbero fatta guarire, e intanto l’esortava a raccomandarsi al Signore. The servant who was passing by stopped at her bedside and asked her if she needed anything, but the sick woman was always moaning and writhing without answering; later a nun of charity also came, who tried to comfort her with good words, telling her that they would soon take her to another room and give her some medicine that would make her well, and meanwhile urged her to commend herself to the Lord.

La donna rispose con un’alzata di spalle e con un lamento. Poi, quando la suora era andata via, si voltò verso il letto che le stava a fianco dal lato opposto a quello di Barberina.

- Pregare! - Prayer. - esclamò con disprezzo.

Barberina sentì ridere. Barberina heard laughter. Era un riso soffocato, triviale. Dio buono, pensò la ragazza, come si ride male, in questo luogo! Non sarebbe meglio che piangessero? Che cosa c’era lì dentro in quella sala, in mezzo a quella sfacciata pubblicità di dolore, a quelle sofferenze numerizzate, di triste e ributtante ancora più del dolore stesso? What was in there in that hall, in the midst of that blatant advertisement of pain, those numbered sufferings, that was sad and repulsive even more than the pain itself? Che cosa era che in quel luogo le metteva paura ancora più del male e della morte?

Barberina guardò dalla parte d’onde aveva sentito ridere. Vide una donna non giovane, ma ancor bella, che era seduta sul letto con un braccio al collo. Un nastro rosso, sbiadito, le allacciava i capelli e uno scialle di trina sdrucito le copriva le spalle. A red, faded ribbon fastened her hair and a frayed lace shawl covered her shoulders.

- Sarebbe una bella cosa se si potesse pregare, - diceva la malata che prima aveva parlato a Barberina, - sperare almeno qualche cosa... Ma anche la speranza è un lusso. Non sentire tanto il dolore presente da non poter pensare ad altro, non essere tanto sopraffatti dalla miseria e dal male ogni momento, da non aver più testa per sperare di star meglio o pensare al poi, sarebbe pure una bella cosa! Not to feel the present pain so much that you can't think of anything else, not to be so overwhelmed by misery and evil every moment that you have no head left to hope to get better or think about the later, would be a good thing too! Ma confidare in un momento di riposo è lusso, tutto lusso. But relying on a moment of rest is luxury, all luxury.

La bella donna sorrise ancora. The beautiful woman smiled again.

- A dar retta alle monache - disse - bisognerebbe essere contente di soffrire. - To listen to the nuns," he said, "one should be content to suffer.

- Sì, e ringraziare chi ci manda il male, - rispose l’altra. - Almeno credessi che ci fosse chi lo manda! - At least I thought there were those who send it! Hanno preso tutto i signori, i ricchi... tutto, perfino Dio... Che cosa diavolo n’hanno fatto, e perché l’hanno preso, non si sa! They took everything the lords, the rich--everything, even God--what the hell they did with it, and why they took it, is not known! Non era roba da farne danaro, ghiottonerie o vesti.

- Serve per i libri, - replicò la donna che aveva il braccio malato, con un certo fare di superiorità, - i libri si vendono...

- E hanno venduto anche lui! - And they sold him too! - esclamò la malata più vecchia. - E Barberina sentì ancora quel riso di prima, interrotto da un lamento. - And Barberina heard that laughter again from before, interrupted by a moan. Poi le due malate si voltarono, e guardarono un altro letto, quello vicino alla bella donna.

Una suora e un giovane civilmente vestito stendevano un lenzuolo sopra di esso. A nun and a civilly dressed young man spread a sheet over it.

- È morta! - She is dead! - disse la vicina di Barberina.

- Chi era? - Who was he? - chiese dopo un momento di silenzio.

- Una prostituta! - rispose l’altra con aria sprezzante; - l’hanno portata qui ferita di coltello. - replied the other scornfully; - they brought her here wounded with a knife.

Poi seguì un dialogo a bassa voce, poi una risatina, poi le donne guardarono il cadavere corpulento e grottesco, le cui forme si delineavano sotto le pieghe del lenzuolo, e per un pezzo non dissero più altro.

La Barberina era più sgomentata dal modo di guardare di quelle donne che dalla vista del cadavere stesso. Quei quattro occhiacci sfacciati e sprezzanti, pieni di febbre e di dolore, le facevano paura, e mentre s’assopiva involontariamente sotto l’impressione di quella paura, li rivedeva in sogno, se li figurava vicini, e le pareva di sentirsi toccare da quegli occhi grandi, brutti, e faceva sforzi dolorosi e inutili per liberarsene.

Finalmente una monaca la svegliò, e la fece trasportare nell’infermeria nella quale si ricoveravano coloro che erano malate di malattia simile alla sua.

Era quella sala, situata a terreno, più chiara e spaziosa dell’altra, e dava sopra un cortile, nel quale crescevano alcune piante piccole e basse. Dei bambini vestiti di un rozzo camicione di tela correvano dall’infermeria al cortile, oppure camminavano fra i letti, rispondendo alle malate che li chiamavano, o accoccolandosi presso a qualche infermiera, che si fermava di tempo in tempo per accarezzarli.

Quei bambini erano mesti e tranquilli. La livrea dell’ospedale pesava sopra di essi e pareva dicesse loro cose tristi e ciniche, che ai bambini non si dicono mai; ancor piccini, avevano perduta l’inconsapevolezza dell’infanzia e sembrava fossero stati violati nella loro innocenza e nel loro pudore morale da quel triste camicione. The hospital livery weighed down on them and seemed to say sad and cynical things to them, which children are never told; still small, they had lost the unawareness of childhood and seemed to have had their innocence and moral modesty violated by that sad gown. E camminavano così, profanati eppure innocenti, fra quelle malate, quelle infermiere e quei medici, con un’indifferenza rassegnata che faceva male a vedere. And they walked thus, defiled yet innocent, among those sick people, those nurses and those doctors, with a resigned indifference that hurt to see.

Barberina, non potendo rendersi conto di tutto ciò, vedeva soltanto che què bambini erano diversi dagli altri, e specialmente da quelli che aveva visti prima d’allora nè suoi monti. Barberina, unable to realize this, saw only that these children were different from the others, and especially from those she had seen before in her mountains. Ma erano i bambini della grande città bella e civile, e la grande città aveva fatto loro del male, come ne faceva a lei e a tanti altri. But they were the children of the big, beautiful, civilized city, and the big city had done them harm, as it did her and so many others. Era un male ignoto che colpiva tutti, anche i piccini.

Barberina si sentì confortata trovandosi in una sala dove erano molte altre giovanette come lei. Barberina felt comforted by being in a room where there were many other young women like her. Vi si sentì più sicura, e guardò intorno a sé con animo sollevato.

In quel punto udì la voce della sua signora che la chiamava.

Come le parve buona quella voce, in mezzo all’isolamento dell’ospedale affollato! Le parve una voce di casa sua, quasi fosse quella di sua madre stessa. It sounded to her like a voice from home, almost like her own mother's voice.

La signora le fece una visita brevissima, ma le disse tante cose amorevoli, le ripeté tante volte che sarebbe guarita sicuramente e che sarebbe tornata presto al servizio, e le disse anche con tanto garbo che le voleva bene e che l’avrebbe tenuta sempre presso di sé, perché era una brava e onesta ragazza, che la Barberina non sapeva come ringraziarla. Quelle assicurazioni e quelle lodi in bocca della sua signora, che non era solita a prodigarne, le fecero un gran piacere e la rinfrancarono tutta. Ora le pareva proprio cosa sicura di guarire presto e di poter tornare senz’altro dalla sua padrona. Now it seemed to her a sure thing that she would soon recover and be able to return to her mistress without fail. Le voleva più bene di prima, dacché essa le aveva dimostrato tanta e maggior sollecitudine di quella che non mostrasse per il solito; le pareva anche di poter far meglio il suo dovere dacché sapeva che i suoi padroni apprezzavano la sua buona volontà ed erano contenti di lei. She loved her more than before, since she had shown her as much and more solicitude than she usually did; she also felt that she could do her duty better since she knew that her masters appreciated her good will and were pleased with her. Ed essa voleva lavorar molto, farsi più esperta nel servizio, ed acquistare così un gran buon nome presso la sua signora; voleva anche fare delle economie, per potere poi un giorno, di lì a molto tempo, tornare nei suoi monti e rivedere Luca e sua madre. Voleva proprio farsi una ragazzina di casa, per bene e a modo. She really wanted to make herself a proper, proper, proper home girl. Pensava con disgusto a quelle servette civettuole e trasandate alle quali nessuno portava più rispetto, e che tutti guardavano press’a poco come le due donne del deposito avevano guardato quella povera morta. She thought with disgust of those coquettish, unkempt servants to whom no one paid any more respect, and whom everyone looked at in much the same way as the two women in the depot had looked at that poor dead woman. Lei, la fidanzata di Luca, rassomigliare ad una di quelle ragazze! She, Luca's girlfriend, resembles one of those girls! E ricordava le sorelline, la madre, le ragazze del villaggio; e la sua dignità rozza e primitiva si ribellava all’idea di non diventare un giorno ancor più degna di tornar lassù, dove tutti erano buoni e onesti, o almeno le erano sempre parsi tali, e di non presentarsi portando un attestato di lode della sua padrona. And she remembered her little sisters, her mother, the girls of the village; and her rough and primitive dignity rebelled at the idea of not becoming one day even more worthy of going back up there, where everyone was good and honest, or at least had always seemed so to her, and not showing up carrying a certificate of praise from her mistress.

Pensava talvolta che il buon parroco l’avrebbe ricevuta al ritorno con un sorriso di benevolenza; immaginava di rivedere quella signora amica della sua padrona, alla quale si sarebbe presentata volontieri per dirle che aveva fatto sempre il suo dovere dal giorno che era partita. She sometimes thought that the good pastor would receive her on her return with a smile of benevolence; she imagined seeing that lady friend of her mistress again, to whom she would gladly introduce herself to tell her that she had always done her duty since the day she left. E si figurava spesso e volontieri tutto ciò che riguardava il ritorno al suo paese; se lo figurava con un certo orgoglio onesto e franco, e contava i mesi e gli anni con energia e tranquillità. And he often and willingly figured out everything about returning to his country; he figured it out with a certain honest and frank pride, and counted the months and years with energy and calmness.

Passò con questi pensieri i lunghi giorni dell’ospedale; e si confortava, fidando nelle proprie forze e nell’avvenire. He spent the long hospital days with these thoughts; and he comforted himself, trusting in his own strength and in the future.

La padrona la visitava ogni giorno, e quelle visite amorevoli stabilivano una certa intimità fra la signora e la giovanetta, come non era mai stata prima fra loro. Però, a misura che la Barberina stava meglio, quelle visite divenivano più rare, e la ragazza osservava con inquietudine che la signora si faceva più seria, che le sue visite diventavano sempre più brevi, e che c’era nel contegno della sua signora un non so che di mutato ed insolito.

Un giorno la Barberina ardì chiederle se l’aveva scontentata in qualche cosa, o se forse le spiaceva di riprenderla in casa sua appena uscita dall’ospedale. One day Barberina dared to ask her if she had displeased her in anything, or if perhaps she minded taking her back into her house as soon as she left the hospital.

La buona signora la guardò con maraviglia, assicurandola amorevolmente che non aveva mai avuto a dolersi di lei e che sperava di riaverla presto in casa sua; ma poi, prima di lasciarla, si fè di nuovo seria seria e disse a Barberina che aveva gravi dispiaceri e che si sentiva molto infelice; però, appena detto questo, vergognandosi forse di quello sfogo improvviso con una giovanetta malata, alla quale non avrebbe mai potuto spiegare la vera cagione dei suoi dispiaceri, si alzò, e accommiatandosi da lei brevemente, la lasciò. The good lady looked at her with astonishment, assuring her lovingly that she had never had to grieve for her and that she hoped to have her back in her house soon; but then, before leaving her, she became serious again and told Barberina that she had grave sorrows and that she felt very unhappy; however, as soon as she had said this, ashamed perhaps of that sudden outburst with a sick young lady, to whom she could never explain the true cause of her sorrows, she got up, and bidding her farewell briefly, left her.

Da quel giorno non venne più. From that day he never came again.

Barberina l’aspettava sempre, e non sapeva darsi pace di non vederla. Barberina was always waiting for her, and she could not give herself peace about not seeing her.

Temeva che la sua buona signora fosse malata anch’essa, e che per questo motivo non potesse venire da lei. He feared that his good lady was sick as well, and for that reason he could not come to her.

Intanto la Barberina migliorava, e benché ancora debolissima, simulava col medico di sentirsi forte e vigorosa, a fine di ottenere più presto il permesso di uscire dall’ospedale. Meanwhile, Barberina improved, and although still very weak, she simulated with the doctor that she felt strong and vigorous, in order to obtain permission to leave the hospital sooner. Essa si figurava che la sua signora aveva bisogno di lei, che era malata, che stava forse male; e il dover rimanere all’ospedale senza nessuno che la venisse a visitare, senza veder mai una persona di conoscenza, le metteva paura; si sentiva sola nel continuo va e vieni delle sale dè malati e in quel luogo sempre aperto al pubblico. She figured that her lady needed her, that she was sick, that she was perhaps ill; and having to stay at the hospital without anyone coming to visit her, without ever seeing a person of knowledge, made her afraid; she felt lonely in the constant coming and going of the halls of the sick and in that place always open to the public. La gran porta d’ingresso aperta a tutti, che comunicava incessantemente colla città, e l’altra dal lato opposto, che metteva nell’interno dell’ospedale e dalla quale portavano via i morti, le mettevano entrambe uguale spavento. The large front door open to all, which communicated unceasingly with the city, and the other on the opposite side, which put into the interior of the hospital and from which they carried away the dead, both put equal fright into her.