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"Una fra tante" di Emma (alias Emilia Ferretti Viola), Capitolo secondo

Capitolo secondo

Quando Barberina giunse alla città, essa era talmente confusa e maravigliata di tutte le cose nuove che aveva vedute lungo il viaggio, che scendendo alla grande stazione di X, le parve che in ventiquattro ore tutto il mondo avesse mutato, che la sua valle silenziosa, perduta fra i monti, non esistesse più e che non fosse mai stata se non che nei sogni della sua infanzia.

Ed ogni cosa nuova che vedeva l'allontanava sempre più dalla sua casa e dal suo paese; l'affaccendarsi della folla, il correre dei legni, il fischio lontano delle locomotive, lo strepitìo di gente che parlava in tante lingue, la sgomentavano; la stazione le parve un luogo fantastico, pieno d'ignote maraviglie, di sorprese spaventose; il cuore di un essere vivente e gigantesco, che riversava delle ondate disordinate di vita a quell'essere ignoto che portava il nome di città e che viveva per opera sua. E la grande città riceveva ingorda e insaziabile l'ondata umana che entrava dalla sua porta mentre ne riversava un'altra che esciva dal lato opposto e correva pur essa affannosa fuori di lì. Barberina, appoggiata al muro dalla parte esterna della stazione, guardava intimidita e paurosa quella scena. Nessuno era ancora venuto a prenderla ed essa non sapeva a chi rivolgersi per farsi indicare la via.

Finalmente una signora le si accostò e le domandò se essa non era la Barberina, che veniva da N.

Barberina rispose di sì e le porse il foglio che il parroco del paese le aveva detto di presentare alla sua futura padrona.

La signora l'aperse, lo lesse, poi con un sorriso dolce e benevolo disse: - Non ho potuto trovarti prima, perché uscendo dalla stazione sei venuta da questa parte ove non c'è nessuno. Hai avuto forse paura di tanta gente sconosciuta? - aggiunse con gentilezza.

Barberina confessò arrossendo che s'era molto vergognata di tutta quella folla. I modi affabili della signora l'incoraggiarono, ed essa la seguì tutta rincorata da quella buona accoglienza. La signora la condusse a casa con sé, la fece riposare, e nei giorni seguenti, a poco a poco, le insegnò tutto quello che doveva sapere, per far bene il servizio di casa sua.

Quel noviziato non durò molto. Barberina era intelligente e docile, e imparò presto assai quello che la sua signora le insegnava.

Così in breve tempo la famiglia presso alla quale essa serviva incominciò a volerle bene, e la signora le affidava spesso anche i bambini perché li portasse a spasso o li accompagnasse alla scuola.

Barberina però non s'avvezzava alla vita di città quanto lo credevano i padroni, a' quali non mostrava mai nessun dispiacere d'aver lasciato il proprio paese, nessuna impazienza di ritornarvi. Eppure essa vi pensava sempre; vi pensava con desiderio, quasi con angoscia.

Alle volte la coglieva una paura irragionevole di non più rivederlo, di non potervi più andare, di aver smarrita la via per ritornarvi. E allora ricordava paurosamente la confusa fantasmagoria del suo primo viaggio; quasicché le molte persone sconosciute che avea incontrate, e i paesi nuovi che aveva veduti e percorsi, e il grande strepito delle locomotive e dei treni, fossero barriere insuperabili che la separavano tutte da casa sua.

Quanti e quanti giorni, mentre essa se ne stava seduta nell'ombra e nell'afa di una piccola cucina, la finestra della quale, dando sopra uno stretto cortile chiuso fra le case, non le mandava talvolta neppur luce bastante per cucire di bianco, quante volte in què giorni di pioggia o di nebbia ripensava alla viva luce del cielo che rischiarava i suoi monti, all'abbagliante luccicare del sole sulle vette di essi, e allora un'acuta fragranza montana le tornava alla memoria con intensità dolorosa, quasi fosse cosa reale; e con quella memoria veniva pure quella di Luca e delle sue liete canzoni, e parevale che a un tratto tutta la sua vita passata l'avvolgesse, le tornasse vicina, presente, e si rieffettuasse in un sogno ad occhi aperti, che le faceva parere ancora più triste la realtà. La vita della montagna le appariva come una festa di luce e di colori, nella triste penombra della sua cucina.

Era la fata maravigliosa che si presentava desiderata, inattesa, agli occhi stanchi della povera Cenerentola. E Barberina fissava con gli occhi della mente quel sogno splendido, e guardava insaziata, col desiderio, nella vita passata, ricordando ogni cosa con avidità; ricontando tutto ciò che poteva rammentare, come se il ricordo le desse dei diritti di proprietaria e che le memorie fossero gemme o monete da ricontarsi con un piacere d'avaro. Poi, finita quell'ora di sogni, ricadeva in uno scoraggiamento profondo, e cercava, aumentando d'attività e di zelo, di nascondere quell'afflizione alla sua buona padrona. E intanto Barberina si faceva sempre più donna e lasciava ogni giorno dietro di sé un lembo di quella veste morale che aveva avvolta e protetta la bambina.

Era una natura delicata, ma fiera ed energica. Aveva quella purezza d'animo e quella dignità tenace di chi ha potuto crescere senza sentir l'attrito della società, di chi senza saperlo ha vissuto sotto una protezione efficace, con la benefica illusione di una libertà assoluta. Non aveva visto né il male, né il bene; aveva sentito la buona influenza della solitudine, ignorando l'isolamento; aveva provato sì vivo il sentimento della natura, che nelle ore di maggior solitudine, lontana da tutti, non s'era mai sentita sola; perché è nella folla soltanto che nasce il sentimento dell'abbandono assoluto e dell'isolamento, e non v'ha landa sterminata o mare senza fine che ci renda l'animo sgomento e deserto quanto il sentirci circondati e stretti dal tumultuoso accavallarsi della marea sempre crescente dell'egoismo umano. E l'egoismo isolato non prospera facilmente; esso ha bisogno di specchiarsi nell'egoismo di un altro, o di alimentarsi nell'altrui sentimento servile e prepotente per farsi forte; e predilige vivere nelle grandi masse di vita umana parassita sordido e vigoroso, ma pur talvolta così ricco di vita e di forze che vi appare in alcuni grande e maraviglioso come una virtù. Barberina s'era sentita sola per la prima volta nel viaggio da N, dove pure s'era trovata in mezzo a tanta gente; e d'allora in poi un senso vago di abbandono, d'isolamento le era sempre rimasto; lo provava anche nelle ore meno tristi. Si sentiva sola quando un mascalzone qualunque, passandole accanto per la strada, le sussurrava all'orecchio parole triviali che incominciava appena ad intendere; si sentiva sola quando dai bottegai o dalle serve del vicinato, udiva fare certi discorsi equivoci, udiva raccontare fatti e aneddoti nuovi affatto per lei, o sentiva narrare di certe vergogne subìte, di certi oscuri delitti commessi quotidianamente, e s'accertava che tutti quei racconti non erano fiabe ma fatti che si verificavano ogni giorno, che erano la storia vera e viva della grande città. Così, a misura che vedeva più gente e più cose che alla gente appartengono, a misura che osservava più da vicino, e che ogni cosa prendeva ai suoi occhi una forma più chiara e precisa, le veniva una paura superstiziosa di tutto quello che udiva, un ribrezzo morale indefinito, simile alla paura di una malattia contagiosa; le pareva che una povera ragazza come lei fosse più d'ogni altra esposta a subire tutto il male che ci poteva essere, ma non sapeva che male fosse; era una paura lontana, vaga e senza motivo. Tutta la sua esistenza seguiva così oscuramente il suo corso dalla cucina alle botteghe, dal pianerottolo ove ciarlavano le serve alla strada ove correva timida e affaccendata per far la spesa o accompagnare i bambini. Le pareva d'essere in un fondo di pozzo torbido, ma tranquillo, ove tutti lavoravano senza speranza, senza distrazione, intorpiditi leggermente dalla mancanza di sole e di ventilazione. E in quel luogo triste e profondo s'agitava una gran massa di gente che si odiava, che si derideva, che soffriva o scherzava, che si pigiava oscenamente col pensiero e col fatto. Quello che faceva più soffrire la Barberina era la mancanza di quell'aria sana e pura che l'aveva fatta tanto ricca di salute e di forza nè suoi monti; e soffriva inoltre di dover vivere fra tanta gente, di abitare con essa quelle case alte e oscure, che si facevan ombra tra loro, consumandosi a vicenda la luce e l'aria. E le pareva che tutta quella gente dovesse consumare incessantemente anche qualcosa di più che luce e aria, qualcos'altro d'ignoto, quasi vi fosse un intenso dolore che facesse vivere la grande città, e che essa richiedesse una depredazione morale ignota, mostruosa come un delitto, dolorosa come un sacrifizio. Parevale che ci volesse di più che del denaro per far correre quelle eleganti vetture, per vestire così bene quelle belle signore e quei signori, per innalzare tutti quei monumenti che vedeva per le strade e per creare tutti quei teatri dè quali sentiva vantare maraviglie; le pareva che ci volesse qualcos'altro ancora per raggiungere gli scopi della civiltà; che ci volesse uno sforzo intenso e misterioso, che facesse fruttare le fibre e i muscoli e li traducesse in lusso e in piaceri. E di questi strani sogni della sua immaginazione aveva paura come di cosa vera.

Chi aveva incominciato a pensare pel primo a tutto questo? A inventare il lusso, i divertimenti, tutte quelle centinaia di cose che vedeva senza intendere, complicati istrumenti di civiltà che la sgomentavano, come fossero strumenti di tortura? C'era dunque della gente felice anche qui? felice come lo era stata lei una volta, quando lo era tanto, che non aveva neppure coscienza di esserlo? Ma questi felici lo erano diversamente, poiché si creavano la propria felicità, se la facevano coi teatri, colle mode, coi libri, mentre lei l'aveva trovata bell'e fatta. I libri? Che cosa ci poteva essere nei libri? pensava talvolta la Barberina. Delle parole? Proprio delle parole come quelle che diceva lei?

Alla Barberina veniva allora voglia di ridere. Che nei libri ci fossero delle chiacchiere simili a quelle dei bambini o dei bottegai che conosceva? Ma a che serviva il fermare così le parole, invece di lasciarle andare per la loro strada e morire come la gente e tutte le cose di questo mondo? Parlavano forse soltanto di fatti strani, come ne vedeva molti senza intenderli; o erano forse pieni di parole, come certe vetrine erano piene di oggetti rari, dè quali non sapeva a che cosa potessero servire?

Quanta confusione di cose crea la gran quantità di gente che vive assieme pigiata nello stesso luogo! E quella confusione la sgomentava come cosa che deve traboccare e invadere, e allora pensava con stanchezza e desiderio ai lunghi silenzi della sua valle, e alla lontana e dolce canzone di Luca.

Capitolo secondo

Quando Barberina giunse alla città, essa era talmente confusa e maravigliata di tutte le cose nuove che aveva vedute lungo il viaggio, che scendendo alla grande stazione di X, le parve che in ventiquattro ore tutto il mondo avesse mutato, che la sua valle silenziosa, perduta fra i monti, non esistesse più e che non fosse mai stata se non che nei sogni della sua infanzia. By the time Barberina reached the city, she was so confused and marveled at all the new things she had seen along the journey, that as she got off at the big X station, it seemed to her that in twenty-four hours the whole world had changed, that her silent valley, lost among the mountains, no longer existed and had never been except in the dreams of her childhood.

Ed ogni cosa nuova che vedeva l'allontanava sempre più dalla sua casa e dal suo paese; l'affaccendarsi della folla, il correre dei legni, il fischio lontano delle locomotive, lo strepitìo di gente che parlava in tante lingue, la sgomentavano; la stazione le parve un luogo fantastico, pieno d'ignote maraviglie, di sorprese spaventose; il cuore di un essere vivente e gigantesco, che riversava delle ondate disordinate di vita a quell'essere ignoto che portava il nome di città e che viveva per opera sua. And every new thing she saw distanced her more and more from her home and her country; the bustle of the crowd, the rushing of the timbers, the distant whistle of the locomotives, the clatter of people speaking in so many languages, dismayed her; the station seemed to her a fantastic place, full of unknown marvels, frightening surprises; the heart of a living, gigantic being, pouring out disordered waves of life to that unknown being that bore the name of city and lived by its work. E la grande città riceveva ingorda e insaziabile l'ondata umana che entrava dalla sua porta mentre ne riversava un'altra che esciva dal lato opposto e correva pur essa affannosa fuori di lì. And the great city greedily and insatiably received the human wave that came in through its gate while pouring out another one that came out the opposite side and also rushed busily out of there. Barberina, appoggiata al muro dalla parte esterna della stazione, guardava intimidita e paurosa quella scena. Nessuno era ancora venuto a prenderla ed essa non sapeva a chi rivolgersi per farsi indicare la via. No one had yet come for her and she did not know where to turn to get directions.

Finalmente una signora le si accostò e le domandò se essa non era la Barberina, che veniva da N.

Barberina rispose di sì e le porse il foglio che il parroco del paese le aveva detto di presentare alla sua futura padrona. Barberina answered yes and handed her the paper that the village priest had told her to present to her future mistress.

La signora l'aperse, lo lesse, poi con un sorriso dolce e benevolo disse: - Non ho potuto trovarti prima, perché uscendo dalla stazione sei venuta da questa parte ove non c'è nessuno. - I could not find you earlier, because on leaving the station you came this way where there is no one. Hai avuto forse paura di tanta gente sconosciuta? Were you perhaps afraid of so many unknown people? - aggiunse con gentilezza.

Barberina confessò arrossendo che s'era molto vergognata di tutta quella folla. I modi affabili della signora l'incoraggiarono, ed essa la seguì tutta rincorata da quella buona accoglienza. La signora la condusse a casa con sé, la fece riposare, e nei giorni seguenti, a poco a poco, le insegnò tutto quello che doveva sapere, per far bene il servizio di casa sua.

Quel noviziato non durò molto. That novitiate did not last long. Barberina era intelligente e docile, e imparò presto assai quello che la sua signora le insegnava. Barberina was intelligent and docile, and she soon learned a great deal of what her lady taught her.

Così in breve tempo la famiglia presso alla quale essa serviva incominciò a volerle bene, e la signora le affidava spesso anche i bambini perché li portasse a spasso o li accompagnasse alla scuola. So in a short time the family where she served began to love her, and the lady often entrusted her with the children to take them for a walk or accompany them to school.

Barberina però non s'avvezzava alla vita di città quanto lo credevano i padroni, a' quali non mostrava mai nessun dispiacere d'aver lasciato il proprio paese, nessuna impazienza di ritornarvi. Barberina, however, was not as accustomed to city life as her masters thought she was, to whom she never showed any regret at leaving her country, any impatience to return. Eppure essa vi pensava sempre; vi pensava con desiderio, quasi con angoscia. Yet she always thought of it; she thought of it longingly, almost anxiously.

Alle volte la coglieva una paura irragionevole di non più rivederlo, di non potervi più andare, di aver smarrita la via per ritornarvi. At times she was seized by an unreasonable fear of never seeing him again, of not being able to go there, of having lost her way back. E allora ricordava paurosamente la confusa fantasmagoria del suo primo viaggio; quasicché le molte persone sconosciute che avea incontrate, e i paesi nuovi che aveva veduti e percorsi, e il grande strepito delle locomotive e dei treni, fossero barriere insuperabili che la separavano tutte da casa sua.

Quanti e quanti giorni, mentre essa se ne stava seduta nell'ombra e nell'afa di una piccola cucina, la finestra della quale, dando sopra uno stretto cortile chiuso fra le case, non le mandava talvolta neppur luce bastante per cucire di bianco, quante volte in què giorni di pioggia o di nebbia ripensava alla viva luce del cielo che rischiarava i suoi monti, all'abbagliante luccicare del sole sulle vette di essi, e allora un'acuta fragranza montana le tornava alla memoria con intensità dolorosa, quasi fosse cosa reale; e con quella memoria veniva pure quella di Luca e delle sue liete canzoni, e parevale che a un tratto tutta la sua vita passata l'avvolgesse, le tornasse vicina, presente, e si rieffettuasse in un sogno ad occhi aperti, che le faceva parere ancora più triste la realtà. How many and how many days, while she sat in the shade and sultriness of a small kitchen, the window of which, overlooking a narrow courtyard enclosed between the houses, sometimes did not send her even enough light to sew white, how many times on those rainy or foggy days she thought back to the bright light of the sky that illuminated her mountains, to the dazzling glitter of the sun on their peaks, and then a sharp mountain fragrance came back to her memory with painful intensity, as if it were real; and with that memory came also that of Luke and his happy songs, and it seemed to her that suddenly her whole past life enveloped her, came back to her, was near, present, and was reenacted in a daydream, which made reality seem even sadder to her. La vita della montagna le appariva come una festa di luce e di colori, nella triste penombra della sua cucina.

Era la fata maravigliosa che si presentava desiderata, inattesa, agli occhi stanchi della povera Cenerentola. E Barberina fissava con gli occhi della mente quel sogno splendido, e guardava insaziata, col desiderio, nella vita passata, ricordando ogni cosa con avidità; ricontando tutto ciò che poteva rammentare, come se il ricordo le desse dei diritti di proprietaria e che le memorie fossero gemme o monete da ricontarsi con un piacere d'avaro. Poi, finita quell'ora di sogni, ricadeva in uno scoraggiamento profondo, e cercava, aumentando d'attività e di zelo, di nascondere quell'afflizione alla sua buona padrona. Then, when that hour of dreams was over, he would fall back into deep discouragement, and try, increasing in activity and zeal, to hide that affliction from his good mistress. E intanto Barberina si faceva sempre più donna e lasciava ogni giorno dietro di sé un lembo di quella veste morale che aveva avvolta e protetta la bambina. And in the meantime, Barberina was becoming more and more of a woman, leaving behind every day a flap of that moral robe that had enveloped and protected the child.

Era una natura delicata, ma fiera ed energica. Aveva quella purezza d'animo e quella dignità tenace di chi ha potuto crescere senza sentir l'attrito della società, di chi senza saperlo ha vissuto sotto una protezione efficace, con la benefica illusione di una libertà assoluta. Non aveva visto né il male, né il bene; aveva sentito la buona influenza della solitudine, ignorando l'isolamento; aveva provato sì vivo il sentimento della natura, che nelle ore di maggior solitudine, lontana da tutti, non s'era mai sentita sola; perché è nella folla soltanto che nasce il sentimento dell'abbandono assoluto e dell'isolamento, e non v'ha landa sterminata o mare senza fine che ci renda l'animo sgomento e deserto quanto il sentirci circondati e stretti dal tumultuoso accavallarsi della marea sempre crescente dell'egoismo umano. E l'egoismo isolato non prospera facilmente; esso ha bisogno di specchiarsi nell'egoismo di un altro, o di alimentarsi nell'altrui sentimento servile e prepotente per farsi forte; e predilige vivere nelle grandi masse di vita umana parassita sordido e vigoroso, ma pur talvolta così ricco di vita e di forze che vi appare in alcuni grande e maraviglioso come una virtù. And selfishness in isolation does not thrive easily; it needs to mirror itself in another's selfishness, or feed itself in another's servile and overbearing sentiment to make itself strong; and it prefers to live in the great masses of human life parasitic sordid and vigorous, but yet sometimes so rich in life and strength that it appears to you in some as great and marvelous as a virtue. Barberina s'era sentita sola per la prima volta nel viaggio da N, dove pure s'era trovata in mezzo a tanta gente; e d'allora in poi un senso vago di abbandono, d'isolamento le era sempre rimasto; lo provava anche nelle ore meno tristi. Barberina had felt lonely for the first time on the journey from N, where she had also found herself in the midst of so many people; and from then on a vague sense of abandonment, of isolation had always remained with her; she felt it even in the least sad hours. Si sentiva sola quando un mascalzone qualunque, passandole accanto per la strada, le sussurrava all'orecchio parole triviali che incominciava appena ad intendere; si sentiva sola quando dai bottegai o dalle serve del vicinato, udiva fare certi discorsi equivoci, udiva raccontare fatti e aneddoti nuovi affatto per lei, o sentiva narrare di certe vergogne subìte, di certi oscuri delitti commessi quotidianamente, e s'accertava che tutti quei racconti non erano fiabe ma fatti che si verificavano ogni giorno, che erano la storia vera e viva della grande città. Così, a misura che vedeva più gente e più cose che alla gente appartengono, a misura che osservava più da vicino, e che ogni cosa prendeva ai suoi occhi una forma più chiara e precisa, le veniva una paura superstiziosa di tutto quello che udiva, un ribrezzo morale indefinito, simile alla paura di una malattia contagiosa; le pareva che una povera ragazza come lei fosse più d'ogni altra esposta a subire tutto il male che ci poteva essere, ma non sapeva che male fosse; era una paura lontana, vaga e senza motivo. Tutta la sua esistenza seguiva così oscuramente il suo corso dalla cucina alle botteghe, dal pianerottolo ove ciarlavano le serve alla strada ove correva timida e affaccendata per far la spesa o accompagnare i bambini. Le pareva d'essere in un fondo di pozzo torbido, ma tranquillo, ove tutti lavoravano senza speranza, senza distrazione, intorpiditi leggermente dalla mancanza di sole e di ventilazione. It seemed to her that she was in a murky but quiet well bottom, where everyone was working hopelessly, without distraction, slightly numbed by the lack of sunshine and ventilation. E in quel luogo triste e profondo s'agitava una gran massa di gente che si odiava, che si derideva, che soffriva o scherzava, che si pigiava oscenamente col pensiero e col fatto. And in that sad and deep place a great mass of people were stirring, hating each other, mocking each other, suffering or joking, obscenely pigging each other with thought and deed. Quello che faceva più soffrire la Barberina era la mancanza di quell'aria sana e pura che l'aveva fatta tanto ricca di salute e di forza nè suoi monti; e soffriva inoltre di dover vivere fra tanta gente, di abitare con essa quelle case alte e oscure, che si facevan ombra tra loro, consumandosi a vicenda la luce e l'aria. E le pareva che tutta quella gente dovesse consumare incessantemente anche qualcosa di più che luce e aria, qualcos'altro d'ignoto, quasi vi fosse un intenso dolore che facesse vivere la grande città, e che essa richiedesse una depredazione morale ignota, mostruosa come un delitto, dolorosa come un sacrifizio. Parevale che ci volesse di più che del denaro per far correre quelle eleganti vetture, per vestire così bene quelle belle signore e quei signori, per innalzare tutti quei monumenti che vedeva per le strade e per creare tutti quei teatri dè quali sentiva vantare maraviglie; le pareva che ci volesse qualcos'altro ancora per raggiungere gli scopi della civiltà; che ci volesse uno sforzo intenso e misterioso, che facesse fruttare le fibre e i muscoli e li traducesse in lusso e in piaceri. E di questi strani sogni della sua immaginazione aveva paura come di cosa vera. And he was as afraid of these strange dreams of his imagination as of the real thing.

Chi aveva incominciato a pensare pel primo a tutto questo? A inventare il lusso, i divertimenti, tutte quelle centinaia di cose che vedeva senza intendere, complicati istrumenti di civiltà che la sgomentavano, come fossero strumenti di tortura? To invent luxury, amusements, all those hundreds of things that she saw without intending, complicated istruments of civilization that dismayed her, as if they were instruments of torture? C'era dunque della gente felice anche qui? So were there happy people here too? felice come lo era stata lei una volta, quando lo era tanto, che non aveva neppure coscienza di esserlo? Ma questi felici lo erano diversamente, poiché si creavano la propria felicità, se la facevano coi teatri, colle mode, coi libri, mentre lei l'aveva trovata bell'e fatta. But these happy ones were otherwise, for they created their own happiness, made it with theaters, with fashions, with books, while she had found it nice and made. I libri? The books? Che cosa ci poteva essere nei libri? pensava talvolta la Barberina. Delle parole? Proprio delle parole come quelle che diceva lei? Just some words like what you were saying?

Alla Barberina veniva allora voglia di ridere. Barberina then felt like laughing. Che nei libri ci fossero delle chiacchiere simili a quelle dei bambini o dei bottegai che conosceva? Ma a che serviva il fermare così le parole, invece di lasciarle andare per la loro strada e morire come la gente e tutte le cose di questo mondo? But what was the point of stopping words like that, instead of letting them go their own way and die like people and all things in this world? Parlavano forse soltanto di fatti strani, come ne vedeva molti senza intenderli; o erano forse pieni di parole, come certe vetrine erano piene di oggetti rari, dè quali non sapeva a che cosa potessero servire? Did they speak only of strange facts, as he saw many without understanding them; or were they perhaps full of words, as certain showcases were full of rare objects, of which he did not know what they could be used for?

Quanta confusione di cose crea la gran quantità di gente che vive assieme pigiata nello stesso luogo! How much confusion of things is created by the large number of people living together pressed into the same place! E quella confusione la sgomentava come cosa che deve traboccare e invadere, e allora pensava con stanchezza e desiderio ai lunghi silenzi della sua valle, e alla lontana e dolce canzone di Luca.