×

Utilizziamo i cookies per contribuire a migliorare LingQ. Visitando il sito, acconsenti alla nostra politica dei cookie.


image

I nomi fanno il mondo - Gian Luca Favetto, 13. DUE BELLE GAMBE

13. DUE BELLE GAMBE

“Mi guardo sempre la faccia appena mi alzo” –dice Emma Parassole. “Così ti riconosci e sei tranquilla”. Le parole di Matteo suonano come una constatazione. “No, per vedere” –rilancia lei.

Lui, zitto. “Per vedere se è cambiato qualcosa durante la notte. Cerco chi sono stata nel sogno e se sono riuscita a rientrare in me” Matteo Raimondi sorride. E quando lui sorride, il suo sorriso è in eurovisione e tutti gli esseri viventi di tutti gli universi, ovunque essi siano e qualunque cosa facciano in quel momento, lo possono ricevere come un messaggio video. Emma ammorbidisce la voce: “Lo facevo anche da bambina quando mi guardavo nelle foto... lo facevo a vent'anni... Non mi riconoscevo e andavo a controllare allo specchio per vedere se ero di nuovo in me o ero rimasta nella fotografia...” Matteo la interrompe: “Sei rientrata tutta in te. Facciamo colazione adesso” “Se guardi la mia faccia, chi vedi? –insiste Emma- Vedi ancora quella che hai conosciuto l'altro inverno e che hai lasciato nel sonno questa notte? Cosa vedi?” “Se ti guardo in faccia?” “Sì” “Vedo due belle gambe, amore”.


13. DUE BELLE GAMBE

“Mi guardo sempre la faccia appena mi alzo” –dice Emma Parassole. “Così ti riconosci e sei tranquilla”. Le parole di Matteo suonano come una constatazione. “No, per vedere” –rilancia lei.

Lui, zitto. “Per vedere se è cambiato qualcosa durante la notte. Cerco chi sono stata nel sogno e se sono riuscita a rientrare in me” Matteo Raimondi sorride. E quando lui sorride, il suo sorriso è in eurovisione e tutti gli esseri viventi di tutti gli universi, ovunque essi siano e qualunque cosa facciano in quel momento, lo possono ricevere come un messaggio video. Emma ammorbidisce la voce: “Lo facevo anche da bambina quando mi guardavo nelle foto... lo facevo a vent'anni... Non mi riconoscevo e andavo a controllare allo specchio per vedere se ero di nuovo in me o ero rimasta nella fotografia...” Matteo la interrompe: “Sei rientrata tutta in te. Facciamo colazione adesso” “Se guardi la mia faccia, chi vedi? –insiste Emma- Vedi ancora quella che hai conosciuto l'altro inverno e che hai lasciato nel sonno questa notte? Cosa vedi?” “Se ti guardo in faccia?” “Sì” “Vedo due belle gambe, amore”.