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Le avventure di Pinocchio - Carlo Collodi, Capitolo 27

Capitolo 27

Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni: uno dè quali essendo rimasto ferito, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri.

Giunto che fu sulla spiaggia, Pinocchio dette subito una grande occhiata sul mare; ma non vide nessun Pesce-cane.

Il mare era tutto liscio come un gran cristallo da specchio.

- O il Pesce-cane dov'è? - domandò, voltandosi ai compagni.

- Sarà andato a far colazione, - rispose uno di loro, ridendo.

- O si sarà buttato sul letto per far un sonnellino, - soggiunse un altro, ridendo più forte che mai.

Da quelle risposte sconclusionate e da quelle risatacce grulle, Pinocchio capì che i suoi compagni gli avevano fatto una brutta celia, dandogli ad intendere una cosa che non era vera; e pigliandosela a male, disse a loro con voce di bizza:

- E ora? Che sugo ci avete trovato a darmi ad intendere la storiella del Pesce-cane?

- Il sugo c'è sicuro!... - risposero in coro quei monelli.

- E sarebbe?...

- Quello di farti perdere la scuola e di farti venire con noi. Non ti vergogni a mostrarti tutti i giorni così preciso e cosi diligente alle lezioni? Non ti vergogni a studiar tanto, come fai?

- E se io studio, che cosa ve ne importa?

- A noi ce ne importa moltissimo perché ci costringi a fare una brutta figura col maestro...

- Perché?

- Perché gli scolari che studiano fanno sempre scomparire quelli, come noi, che non hanno voglia di studiare. E noi non vogliamo scomparire! Anche noi abbiamo il nostro amor proprio!...

- E allora che cosa devo fare per contentarvi?

- Devi prendere a noia, anche tu, la scuola, la lezione e il maestro, che sono i nostri tre grandi nemici.

- E se io volessi seguitare a studiare?

- Noi non ti guarderemo più in faccia, e alla prima occasione ce la pagherai!...

- In verità mi fate quasi ridere, - disse il burattino con una scrollatina di capo.

- Ehi, Pinocchio! - gridò allora il più grande di quei ragazzi, andandogli sul viso. - Non venir qui a fare lo smargiasso: non venir qui a far tanto il galletto!... Perché se tu non hai paura di noi, noi non abbiamo paura di te! Ricordati che tu sei solo e noi siamo in sette.

- Sette come i peccati mortali,

- disse Pinocchio con una gran risata.

- Avete sentito? Ci ha insultati tutti! Ci ha chiamati col nome di peccati mortali!...

- Pinocchio! chiedici scusa dell'offesa... se no, guai a te!...

- Cucù!

- fece il burattino, battendosi coll'indice sulla punta del naso, in segno di canzonatura.

- Pinocchio! la finisce male!...

- Cucù!

- Ne toccherai quanto un somaro!...

- Cucù!

- Ritornerai a casa col naso rotto!...

- Cucù!

- Ora il cucù te lo darò io! - gridò il più ardito di quei monelli. - Prendi intanto quest'acconto e serbalo per la cena di stasera. E nel dir così gli appiccicò un pugno sul capo.

Ma fu, come si suol dire, botta e risposta; perché il burattino, come c'era da aspettarselo, rispose con un altro pugno: e lì, da un momento all'altro, il combattimento diventò generale e accanito.

Pinocchio, sebbene fosse solo, si difendeva come un eroe. Con quei suoi piedi di legno durissimo lavorava così bene, da tener sempre i suoi nemici a rispettosa distanza. Dove i suoi piedi potevano arrivare e toccare, ci lasciavano sempre un livido per ricordo.

Allora i ragazzi, indispettiti di non potersi misurare col burattino a corpo a corpo, pensarono bene di metter mano ai proiettili, e sciolti i fagotti dè loro libri di scuola, cominciarono a scagliare contro di lui i ‘Sillabari', le ‘Grammatichè, i ‘Giannettini', i ‘Minuzzoli', i ‘Racconti' del Thouar, il ‘Pulcino' della Baccini e altri libri scolastici: ma il burattino, che era d'occhio svelto e ammalizzito, faceva sempre civetta a tempo, sicché i volumi, passandogli di sopra al capo, andavano tutti a cascare nel mare. Figuratevi i pesci! I pesci, credendo che quei libri fossero roba da mangiare, correvano a frotte a fior d'acqua; ma dopo avere abboccata qualche pagina o qualche frontespizio, la risputavano subito facendo con la bocca una certa smorfia, che pareva volesse dire: "Non è roba per noi: noi siamo avvezzi a cibarci molto meglio!" Intanto il combattimento s'inferociva sempre più, quand'ecco che un grosso Granchio, che era uscito fuori dell'acqua e s'era adagio adagio arrampicato fin sulla spiaggia, gridò con una vociaccia di trombone infreddato:

- Smettetela, birichini che non siete altro! Queste guerre manesche fra ragazzi e ragazzi raramente vanno a finir bene. Qualche disgrazia accade sempre!...

Povero Granchio! Fu lo stesso che avesse predicato al vento. Anzi quella birba di Pinocchio, voltandosi indietro a guardarlo in cagnesco, gli disse sgarbatamente:

- Chetati, Granchio dell'uggia!... Faresti meglio a succiare due pasticche di lichene per guarire da codesta infreddatura di gola. Vai piuttosto a letto e cerca di sudare!

In quel frattempo i ragazzi, che avevano finito oramai di tirare tutti i loro libri, occhiarono lì a poca distanza il fagotto dei libri del burattino, e se ne impadronirono in men che non si dice. Fra questi libri, v'era un volume rilegato in cartoncino grosso, colla costola e colle punte di cartapecora. Era un ‘Trattato di Aritmetica'. Vi lascio immaginare se era peso dimolto!

Uno di quei monelli agguantò quel volume e, presa di mira la testa di Pinocchio, lo scagliò con quanta forza aveva nel braccio: ma invece di cogliere il burattino, colse nella testa uno dei compagni; il quale diventò bianco come un panno lavato, e non disse altro che queste parole:

- O mamma mia, aiutatemi... perché muoio!

Poi cadde disteso sulla rena del lido.

Alla vista di quel morticino, i ragazzi spaventati si dettero a scappare a gambe e in pochi minuti non si videro più.

Ma Pinocchio rimase lì, e sebbene per il dolore e per lo spavento, anche lui fosse più morto che vivo, nondimeno corse a inzuppare il suo fazzoletto nell'acqua del mare e si pose a bagnare la tempia del suo povero compagno di scuola. E intanto piangendo dirottamente e disperandosi, lo chiamava per nome e gli diceva:

- Eugenio!... povero Eugenio mio!... apri gli occhi, e guardami!... Perché non mi rispondi? Non sono stato io, sai, che ti ho fatto tanto male! Credilo, non sono stato io!... Apri gli occhi, Eugenio...

Se tieni gli occhi chiusi, mi farai morire anche me...

O Dio mio! come farò ora a tornare a casa?... Con che coraggio potrò presentarmi alla mia buona mamma? Che sarà di me?... Dove fuggirò?... Dove andrò a nascondermi?... Oh! quant'era meglio, mille volte meglio che fossi andato a scuola!... Perche ho dato retta a questi compagni, che sono la mia dannazione?... E il maestro me l'aveva detto!... e la mia mamma me lo aveva ripetuto: "Guardati dai cattivi compagni!"-. Ma io sono un testardo... un caparbiaccio... lascio dir tutti, e poi fo sempre a modo mio!... E dopo mi tocca a scontarle... E così, da che sono al mondo, non ho mai avuto un quarto d'ora di bene. Dio mio! Che sarà di me, che sarà di me, che sarà di me?...

E Pinocchio continuava a piangere, e berciare, a darsi pugni nel capo e a chiamar per nome il povero Eugenio: quando sentì a un tratto un rumore sordo di passi che si avvicinavano. Si voltò: erano due carabinieri

- Che cosa fai così sdraiato per terra? - domandarono a Pinocchio.

- Assisto questo mio compagno di scuola.

- Che gli è venuto male?

- Par di sì!..

- Altro che male! - disse uno dei carabinieri, chinandosi e osservando Eugenio da vicino. - Questo ragazzo è stato ferito in una tempia: chi è che l'ha ferito?

- Io no, - balbettò il burattino che non aveva più fiato in corpo.

- Se non sei stato tu, chi è stato dunque che l'ha ferito?

- Io no, - ripetè Pinocchio.

- E con che cosa è stato ferito?

- Con questo libro. - E il burattino raccattò di terra il Trattato di Aritmetica, rilegato in cartone e cartapecora, per mostrarlo al carabiniere.

- E questo libro di chi è?

- Mio.

- Basta così: non occorre altro. Rizzati subito e vieni via con noi.

- Ma io...

- Via con noi!

- Ma io sono innocente...

- Via con noi!

Prima di partire, i carabinieri chiamarono alcuni pescatori, che in quel momento passavano per l'appunto colla loro barca vicino alla spiaggia, e dissero loro:

- Vi affidiamo questo ragazzetto ferito nel capo. Portatelo a casa vostra e assistetelo. Domani torneremo a vederlo.

Quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gl'intimarono con accento soldatesco:

- Avanti! e cammina spedito! se no, peggio per te!

Senza farselo ripetere, il burattino cominciò a camminare per quella viottola, che conduceva al paese. Ma il povero diavolo non sapeva più nemmeno lui in che mondo si fosse. Gli pareva di sognare, e che brutto sogno! Era fuori di sé. I suoi occhi vedevano tutto doppio: le gambe gli tremavano: la lingua gli era rimasta attaccata al palato e non poteva più spiccicare una sola parola. Eppure, in mezzo a quella specie di stupidità e di rintontimento, una spina acutissima gli bucava il cuore: il pensiero, cioè, di dover passare sotto le finestre di casa della sua buona Fata, in mezzo ai carabinieri. Avrebbe preferito piuttosto di morire.

Erano già arrivati e stavano per entrare in paese, quando una folata di vento strapazzone levò di testa a Pinocchio il berretto, portandoglielo lontano una decina di passi.

- Si contentano, - disse il burattino ai carabinieri, - che vada a riprendere il mio berretto?

- Vai pure: ma facciamo una cosa lesta.

Il burattino andò, raccattò il berretto... ma invece di metterselo in capo, se lo mise in bocca fra i denti, e poi cominciò a correre di gran carriera verso la spiaggia del mare. Andava via come una palla di fucile.

I carabinieri, giudicando che fosse difficile raggiungerlo, gli aizzarono dietro un grosso cane mastino, che aveva guadagnato il primo premio in tutte le corse dei cani. Pinocchio correva, e il cane correva più di lui: per cui tutta la gente si affacciava alle finestre e si affollava in mezzo alla strada, ansiosa di veder la fine di questo palio feroce.

Ma non poté levarsi questa voglia, perché il cane mastino e Pinocchio sollevarono lungo la strada un tal polverone, che dopo pochi minuti non fu più possibile di veder nulla.


Capitolo 27 Chapter 27 Chapitre 27

**Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni: uno dè quali essendo rimasto ferito, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri. Great fight between Pinocchio and his companions: one of whom having been wounded, Pinocchio is arrested by the carabinieri. **

Giunto che fu sulla spiaggia, Pinocchio dette subito una grande occhiata sul mare; ma non vide nessun Pesce-cane. Having arrived that he was on the beach, Pinocchio immediately took a great look over the sea; but he saw no Dogfish.

Il mare era tutto liscio come un gran cristallo da specchio. The sea was all smooth as a large mirror crystal.

- O il Pesce-cane dov’è? - Or where is the Dogfish? - domandò, voltandosi ai compagni. - he asked, turning to his companions.

- Sarà andato a far colazione, - rispose uno di loro, ridendo. - He must have gone to breakfast,‖ one of them replied, laughing.

- O si sarà buttato sul letto per far un sonnellino, - soggiunse un altro, ridendo più forte che mai. - Or he must have jumped on the bed to take a nap,‖ added another, laughing louder than ever.

Da quelle risposte sconclusionate e da quelle risatacce grulle, Pinocchio capì che i suoi compagni gli avevano fatto una brutta celia, dandogli ad intendere una cosa che non era vera; e pigliandosela a male, disse a loro con voce di bizza: From those rambling answers and grumpy laughter, Pinocchio understood that his companions had done him a bad celia, giving him to understand something that was not true; and taking umbrage, he said to them in a voice of bizza:

- E ora? - Now what? Che sugo ci avete trovato a darmi ad intendere la storiella del Pesce-cane? What sauce did you find in it to give me to understand the Fish-dog story?

- Il sugo c’è sicuro!... - The sauce is there for sure!... - risposero in coro quei monelli. - replied those brats in chorus.

- E sarebbe?... - What's that?...

- Quello di farti perdere la scuola e di farti venire con noi. - The one to make you miss school and come with us. Non ti vergogni a mostrarti tutti i giorni così preciso e cosi diligente alle lezioni? Non ti vergogni a studiar tanto, come fai? Aren't you ashamed to study so much, how do you do it?

- E se io studio, che cosa ve ne importa? - And if I study, what do you care?

- A noi ce ne importa moltissimo perché ci costringi a fare una brutta figura col maestro... - We care so much because you force us to make us look bad to the teacher....

- Perché?

- Perché gli scolari che studiano fanno sempre scomparire quelli, come noi, che non hanno voglia di studiare. - Because schoolchildren who study always make those, like us, who have no desire to study disappear. E noi non vogliamo scomparire! And we don't want to disappear! Anche noi abbiamo il nostro amor proprio!... We too have our self-love!...

- E allora che cosa devo fare per contentarvi? - Then what should I do to please you?

- Devi prendere a noia, anche tu, la scuola, la lezione e il maestro, che sono i nostri tre grandi nemici. - You must get bored, too, with the school, the lesson and the teacher, who are our three great enemies.

- E se io volessi seguitare a studiare? - What if I want to continue studying?

- Noi non ti guarderemo più in faccia, e alla prima occasione ce la pagherai!...

- In verità mi fate quasi ridere, - disse il burattino con una scrollatina di capo.

- Ehi, Pinocchio! - gridò allora il più grande di quei ragazzi, andandogli sul viso. - shouted then the eldest of those boys, going to his face. - Non venir qui a fare lo smargiasso: non venir qui a far tanto il galletto!... - Don't come here to be a bumbler: don't come here to be so cocky!... Perché se tu non hai paura di noi, noi non abbiamo paura di te! Because if you are not afraid of us, we are not afraid of you! Ricordati che tu sei solo e noi siamo in sette. Remember that you are alone and there are seven of us.

- Sette come i peccati mortali, - Seven as the deadly sins,

- disse Pinocchio con una gran risata.

- Avete sentito? - Did you hear that? Ci ha insultati tutti! He insulted us all! Ci ha chiamati col nome di peccati mortali!... He called us by the name of mortal sins!...

- Pinocchio! chiedici scusa dell’offesa... se no, guai a te!... Apologize for the offense--if not, woe to you!....

- Cucù! - Cuckoo!

- fece il burattino, battendosi coll’indice sulla punta del naso, in segno di canzonatura. - made the puppet, tapping his index finger on the tip of his nose in mockery.

- Pinocchio! la finisce male!... it ends badly!...

- Cucù!

- Ne toccherai quanto un somaro!... - You'll touch as much as a donkey!...

- Cucù!

- Ritornerai a casa col naso rotto!... - You will return home with a broken nose!...

- Cucù!

- Ora il cucù te lo darò io! - Now the cuckoo will be given to you! - gridò il più ardito di quei monelli. - Shouted the boldest of the brats. - Prendi intanto quest’acconto e serbalo per la cena di stasera. - In the meantime, take this down payment and save it for tonight's dinner. E nel dir così gli appiccicò un pugno sul capo. And in saying so he affixed a fist to his head.

Ma fu, come si suol dire, botta e risposta; perché il burattino, come c’era da aspettarselo, rispose con un altro pugno: e lì, da un momento all’altro, il combattimento diventò generale e accanito. But it was, as they say, back-and-forth; for the puppet, as was to be expected, responded with another punch: and there, from one moment to the next, the fight became general and fierce.

Pinocchio, sebbene fosse solo, si difendeva come un eroe. Pinocchio, although he was alone, defended himself as a hero. Con quei suoi piedi di legno durissimo lavorava così bene, da tener sempre i suoi nemici a rispettosa distanza. With those very hard wooden feet of his, he worked so well that he always kept his enemies at a respectful distance. Dove i suoi piedi potevano arrivare e toccare, ci lasciavano sempre un livido per ricordo. Where his feet could reach and touch, they always left us a bruise as a reminder.

Allora i ragazzi, indispettiti di non potersi misurare col burattino a corpo a corpo, pensarono bene di metter mano ai proiettili, e sciolti i fagotti dè loro libri di scuola, cominciarono a scagliare contro di lui i ‘Sillabari', le ‘Grammatichè, i ‘Giannettini', i ‘Minuzzoli', i ‘Racconti' del Thouar, il ‘Pulcino' della Baccini e altri libri scolastici: ma il burattino, che era d’occhio svelto e ammalizzito, faceva sempre civetta a tempo, sicché i volumi, passandogli di sopra al capo, andavano tutti a cascare nel mare. Then the boys, annoyed that they could not measure themselves against the puppet in hand-to-hand combat, thought well to get their hands on bullets, and untied the bundles of their schoolbooks, they began to hurl at him the 'Syllabaries,' the 'Grammatichè,' the 'Giannettini,' the 'Minuzzoli,' Thouar's 'Tales,' Baccini's 'Chick,' and other school books: but the puppet, who was quick-eyed and sickly, was always flirting in time, so that the volumes, as they passed over his head, would all go falling into the sea. Figuratevi i pesci! Imagine the fish! I pesci, credendo che quei libri fossero roba da mangiare, correvano a frotte a fior d’acqua; ma dopo avere abboccata qualche pagina o qualche frontespizio, la risputavano subito facendo con la bocca una certa smorfia, che pareva volesse dire: "Non è roba per noi: noi siamo avvezzi a cibarci molto meglio!" The fish, believing that those books were stuff to eat, would run in droves to the water's edge; but after biting a few pages or title pages, they would immediately spit it back out, making a certain grimace with their mouths, which seemed to mean, "That's not stuff for us: we are accustomed to much better food!" Intanto il combattimento s’inferociva sempre più, quand’ecco che un grosso Granchio, che era uscito fuori dell’acqua e s’era adagio adagio arrampicato fin sulla spiaggia, gridò con una vociaccia di trombone infreddato: In the meantime, the fighting was getting fiercer and fiercer, when lo and behold, a large Crab, which had come up out of the water and had slowly climbed up to the beach, shouted in a voice of a chilled trombone:

- Smettetela, birichini che non siete altro! - Stop it, you naughty people! Queste guerre manesche fra ragazzi e ragazzi raramente vanno a finir bene. These manesque boy-boy wars rarely end well. Qualche disgrazia accade sempre!... Some misfortune always happens!...

Povero Granchio! Poor Crab! Fu lo stesso che avesse predicato al vento. It was the same as if he had preached to the wind. Anzi quella birba di Pinocchio, voltandosi indietro a guardarlo in cagnesco, gli disse sgarbatamente: Indeed, that rascal Pinocchio, turning back to glare at him, told him rudely:

- Chetati, Granchio dell’uggia!... - Chet yourself, Crab of uggia!... Faresti meglio a succiare due pasticche di lichene per guarire da codesta infreddatura di gola. You'd better succinate two lichen tablets to recover from this coded throat cold. Vai piuttosto a letto e cerca di sudare! Rather, go to bed and try to sweat it out!

In quel frattempo i ragazzi, che avevano finito oramai di tirare tutti i loro libri, occhiarono lì a poca distanza il fagotto dei libri del burattino, e se ne impadronirono in men che non si dice. In the meantime, the boys, who had now finished pulling all their books, eyed there at a little distance the bundle of the puppet's books, and seized it in no time. Fra questi libri, v’era un volume rilegato in cartoncino grosso, colla costola e colle punte di cartapecora. Among these books, there was a volume bound in thick cardboard, with the rib and tips of vellum. Era un ‘Trattato di Aritmetica'. It was a 'Treatise on Arithmetic. Vi lascio immaginare se era peso dimolto! I'll let you imagine if it was dimolto weight!

Uno di quei monelli agguantò quel volume e, presa di mira la testa di Pinocchio, lo scagliò con quanta forza aveva nel braccio: ma invece di cogliere il burattino, colse nella testa uno dei compagni; il quale diventò bianco come un panno lavato, e non disse altro che queste parole: One of those brats grabbed that volume and, targeting Pinocchio's head, hurled it with as much force as he had in his arm: but instead of seizing the puppet, he caught one of his companions in the head; who turned white as a washed cloth, and said nothing but these words:

- O mamma mia, aiutatemi... perché muoio! - O my mother, help me ... for I die!

Poi cadde disteso sulla rena del lido. Then he fell sprawled on the sand of the lido.

Alla vista di quel morticino, i ragazzi spaventati si dettero a scappare a gambe e in pochi minuti non si videro più. At the sight of that mortal, the frightened boys took to running for their lives, and within minutes they were out of sight.

Ma Pinocchio rimase lì, e sebbene per il dolore e per lo spavento, anche lui fosse più morto che vivo, nondimeno corse a inzuppare il suo fazzoletto nell’acqua del mare e si pose a bagnare la tempia del suo povero compagno di scuola. E intanto piangendo dirottamente e disperandosi, lo chiamava per nome e gli diceva:

- Eugenio!... povero Eugenio mio!... apri gli occhi, e guardami!... Perché non mi rispondi? Non sono stato io, sai, che ti ho fatto tanto male! Credilo, non sono stato io!... Apri gli occhi, Eugenio...

Se tieni gli occhi chiusi, mi farai morire anche me...

O Dio mio! come farò ora a tornare a casa?... Con che coraggio potrò presentarmi alla mia buona mamma? Che sarà di me?... Dove fuggirò?... Dove andrò a nascondermi?... Oh! quant’era meglio, mille volte meglio che fossi andato a scuola!... Perche ho dato retta a questi compagni, che sono la mia dannazione?... E il maestro me l’aveva detto!... e la mia mamma me lo aveva ripetuto: "Guardati dai cattivi compagni!"-. Ma io sono un testardo... un caparbiaccio... lascio dir tutti, e poi fo sempre a modo mio!... E dopo mi tocca a scontarle... E così, da che sono al mondo, non ho mai avuto un quarto d’ora di bene. Dio mio! Che sarà di me, che sarà di me, che sarà di me?...

E Pinocchio continuava a piangere, e berciare, a darsi pugni nel capo e a chiamar per nome il povero Eugenio: quando sentì a un tratto un rumore sordo di passi che si avvicinavano. Si voltò: erano due carabinieri

- Che cosa fai così sdraiato per terra? - domandarono a Pinocchio.

- Assisto questo mio compagno di scuola.

- Che gli è venuto male?

- Par di sì!..

- Altro che male! - disse uno dei carabinieri, chinandosi e osservando Eugenio da vicino. - Questo ragazzo è stato ferito in una tempia: chi è che l’ha ferito?

- Io no, - balbettò il burattino che non aveva più fiato in corpo.

- Se non sei stato tu, chi è stato dunque che l’ha ferito?

- Io no, - ripetè Pinocchio.

- E con che cosa è stato ferito?

- Con questo libro. - E il burattino raccattò di terra il Trattato di Aritmetica, rilegato in cartone e cartapecora, per mostrarlo al carabiniere.

- E questo libro di chi è?

- Mio.

- Basta così: non occorre altro. Rizzati subito e vieni via con noi.

- Ma io...

- Via con noi!

- Ma io sono innocente...

- Via con noi!

Prima di partire, i carabinieri chiamarono alcuni pescatori, che in quel momento passavano per l’appunto colla loro barca vicino alla spiaggia, e dissero loro:

- Vi affidiamo questo ragazzetto ferito nel capo. Portatelo a casa vostra e assistetelo. Domani torneremo a vederlo.

Quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gl’intimarono con accento soldatesco:

- Avanti! e cammina spedito! se no, peggio per te!

Senza farselo ripetere, il burattino cominciò a camminare per quella viottola, che conduceva al paese. Ma il povero diavolo non sapeva più nemmeno lui in che mondo si fosse. Gli pareva di sognare, e che brutto sogno! Era fuori di sé. I suoi occhi vedevano tutto doppio: le gambe gli tremavano: la lingua gli era rimasta attaccata al palato e non poteva più spiccicare una sola parola. Eppure, in mezzo a quella specie di stupidità e di rintontimento, una spina acutissima gli bucava il cuore: il pensiero, cioè, di dover passare sotto le finestre di casa della sua buona Fata, in mezzo ai carabinieri. Avrebbe preferito piuttosto di morire.

Erano già arrivati e stavano per entrare in paese, quando una folata di vento strapazzone levò di testa a Pinocchio il berretto, portandoglielo lontano una decina di passi.

- Si contentano, - disse il burattino ai carabinieri, - che vada a riprendere il mio berretto?

- Vai pure: ma facciamo una cosa lesta.

Il burattino andò, raccattò il berretto... ma invece di metterselo in capo, se lo mise in bocca fra i denti, e poi cominciò a correre di gran carriera verso la spiaggia del mare. Andava via come una palla di fucile.

I carabinieri, giudicando che fosse difficile raggiungerlo, gli aizzarono dietro un grosso cane mastino, che aveva guadagnato il primo premio in tutte le corse dei cani. Pinocchio correva, e il cane correva più di lui: per cui tutta la gente si affacciava alle finestre e si affollava in mezzo alla strada, ansiosa di veder la fine di questo palio feroce.

Ma non poté levarsi questa voglia, perché il cane mastino e Pinocchio sollevarono lungo la strada un tal polverone, che dopo pochi minuti non fu più possibile di veder nulla.