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Podcast Italiano (2), Gli italiani sono un popolo ignorante?

Gli italiani sono un popolo ignorante?

Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano, il podcast per imparare l'italiano attraverso contenuti interessanti e autentici. Questo è l'episodio numero 28 di livello avanzato. Come state? Spero che nonostante il periodo piuttosto strano stiate bene e che stiate continuato ad imparare l'italiano. Potete trovare la trascrizione integrale di questo episodio sul mio sito. Il link è nelle note dell'episodio, che potete vedere nella vostra app di podcast. Ho deciso che d'ora in poi la trascrizione degli episodi sarà in formato PDF, che potete scaricare sempre dal sito. Questo perché trovo che sia più facile per me creare PDF, rispetto a un post sul mio sito con tutta la trascrizione, le parole di lato. Non sono molto bravo a fare queste cose e spesso finisco per fare qualche casino con il layout. Insomma, credo che il PDF sia più comodo per me da creare e forse anche più comodo per voi da utilizzare.

Prima di partire con l'episodio volevo dire due parole sullo sponsor… ovvero me stesso! O meglio, il Podcast Italiano Club. Il Podcast Italiano Club è un modo per sostenere questo progetto e ottenere dei contenuti esclusivi in cambio, come un podcast esclusivo, le trascrizioni dei video o della rubrica RST, Riflessioni senza trascrizioni, l'accesso a un gruppo Telegram in cui chiacchieriamo tutti insieme di lingua italiana e non [01:31] e altri bonus. Sono molto grato a tutte le persone che si sono iscritte e che continuano ad iscriversi al Club e voglio ringraziarle qui pubblicamente. Grazie, grazie davvero a tutti. A proposito, ora potete anche iscrivervi annualmente al club. Che significa? Pagate subito per un anno intero e risparmiate anche il 15% rispetto a pagare mensilmente. Quello che vi posso consigliare, personalmente, è di iscrivervi, magari per un mese , e poi eventualmente, [02:05] se siete soddisfatti, passate a un'iscrizione annuale. Quindi andate a dare un'occhiata al Club e ora passiamo all'argomento principale di oggi. [Musica]

Il titolo di questo episodio come avrete visto è: gli italiani sono ignoranti?

Sapete bene che a me non piace sempre e solo esaltare l'Italia; esaltare, lodare, osannare [02:42] ciò che c'è di bello nel nostro paese, come il cibo, le città d'arte, la natura, ecc. Trovo interessante ogni tanto spendere qualche parola anche sugli aspetti meno positivi e più contraddittori, se vogliamo, del nostro paese e della nostra società, che nel racconto che noi italiani facciamo di noi stessi a mio avviso hanno un ruolo predominante. Cioè, noi italiani molto più spesso ci lamentiamo di ciò che non va, rispetto a esaltare ciò che va, almeno secondo me. A parte il cibo, del cibo parliamo sempre e comunque, in toni molto positivi.

Uno di questi aspetti un po' negativi è il livello culturale degli italiani. Vi voglio però prima raccontare come mi è venuta in mente l'idea di affrontare questo argomento. Sapete, su Facebook esistono gruppi in cui si riuniscono i cittadini che abitano nello stesso comune [03:45], ovvero nella stessa città oppure cittadina. Essendomi io di recente trasferito – ho cambiato città, come sapete – mi sono iscritto al gruppo del nuovo comune in cui ora abito. Bene, leggendo ogni tanto qualcuno dei post che vengono scritti dai membri del gruppo in questione, dai cittadini della mia città, mi sono reso conto di quanto le persone scrivano molto spesso in un italiano davvero scarso, davvero incerto e scorretto. Non che prima non lo sapessi, beninteso. Non che prima non fossi consapevole del fatto che “l'italiano comune” — intendo “italiano” come cittadino, non lingua — l'italiano comune o, come spesso diciamo quando intendiamo lamentarci, “l'italiano medio” non è in grado solitamente di esprimersi bene, sia nel parlato che nello scritto. Lo sapevo già. Sarà però, forse, che tutti noi sui social viviamo in una sorta di “echo chamber”, come dicono in inglese, una bolla, un luogo in cui ritroviamo le stesse idee in cui crediamo noi o le stesse opinioni che abbiamo noi ripetute, ribadite, scritte, condivise da persone che per tanti aspetti sono simili a noi e quindi siamo meno esposti a chi invece è diverso da noi, come stile di vita, interessi, idee (anche politiche), ecc. Per questo motivo tra i miei amici di Facebook (o nella vita reale, poi) ci sono persone simili a me, con degli studi simili ai miei e un livello culturale più o meno paragonabile. Poche di loro hanno serie difficoltà ad esprimersi e in generale hanno opinioni che riterrei inaccettabili. Sui social interagiamo con i nostri simili, quindi forse questo può essere un motivo per cui a volte capita che non io non mi renda conto di quanto sia in realtà basso il livello culturale ma anche linguistico di tanti miei connazionali. [05:47]

Sì, gli italiani scrivono mediamente molto male. Se dovessi fare una stima direi che il 60-70% dei messaggi nel gruppo Facebook del mio comune, della mia cittadina è scritto in un italiano mediocre. Errori di ortografia, punteggiatura a caso, gente che scrive tutto in maiuscolo [06:09] COME SE STESSE URLANDO, errori grammaticali e in generale poca chiarezza in ciò che viene comunicato. Ora, io non mi ritengo un grammar nazi, lo sapete. Non mi piace fare il “maestrino”, fare la persona che gode nel correggere gli altri, menchemeno gli sconosciuti. Però per coincidenza mi è capitato di recente di leggere un libro scritto da una linguista italiana che menzionava il concetto di “linguistic whateverism”, che potremmo tradurre con “qualunquismo linguistico”, oppure “pressapochismo linguistico”. La parola “pressappoco” [06:47], se non lo sapete, è un sinonimo di “più o meno”, “all'incirca”. Vale a dire, “chissenefrega, chisseneimporta della forma, DI come scriviamo, di come comunichiamo, l'importante è comunicare più o meno, pressappoco ciò che vogliamo dire; l'importante, insomma, è che si capisca”. Ecco, in Italia è piuttosto diffuso questo pressapochismo linguistico. Il problema, tuttavia, non riguarda solo la forma esteriore, ma anche la chiarezza e lucidità con la quale le persone comunicano le proprie idee, che secondo me è un problema più grave del fare qualche errore di ortografia qua e là. Mi piace molto questa frase detta dal filosofo statunitense John Searle, riportata nel libro di cui vi parlavo un attimo fa: “Non puoi pensare chiaramente se non sai parlare e scrivere chiaramente”. Io penso che sia davvero così: chi scrive male o si esprime male nella propria lingua tende anche ad avere le idee un po' confuse. Non c'è alcun dubbio sul fatto che il qualunquismo (o pressappochismo) linguistico non è un fenomeno esclusivamente italiano. E non è nemmeno un fenomeno nuovo; non è che in passato fossero tutti dei fini scrittori ed intellettuali: semplicemente i social hanno dato la parola a tutti, sono un megafono per tutti. In passato scriveva chi per lavoro doveva scrivere, mentre oggi sui social scriviamo tutti, continuamente. Siamo tutti autori. Siamo tutti continuamente autori di testi scritti. Come disse una volta il celebre scrittore, filosofo, traduttore (tantissime altre cose) Umberto Eco i social «hanno dato il diritto di parola a legioni di imbecilli». Questa è una frase che disse nel 2015 mentre gli veniva conferita la laurea honoris causa: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività [08:54]. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli». Ecco, forse si tratta di una frase un po' poco diplomatica, un po' controversa e un po' infelice. Però è vero che i social hanno dato diritto di parola a tutti, quindi inevitabilmente anche a persone poco competenti su tanti argomenti e spesso anche poco competenti linguisticamente.

Ma facciamo un passo indietro. Come ho detto prima, che gli italiani siano ignoranti è un luogo comune, qualcosa che sentiam o spesso dire. A volte si parla anche di declino culturale italiano, spesso additando [09:33] i giovani come colpevoli di questo declino culturale e anche linguistico. Mi sono quindi domandato: “ma è vero che siamo un popolo ignorante? E se fosse davvero in corso un declino culturale? E se fosse così, sono forse i giovani i responsabili”? Sono andato quindi a dare un'occhiata alle statistiche, ai dati, ai freddi numeri e il quadro che è emerso non è molto positivo; anzi, è abbastanza sconfortante [10:05], per spoilerarvi quello che vi racconterò tra poco. Dobbiamo però prima di tutto decidere di che stiamo parlando quando impieghiamo il termine “ignoranti”; io ho deciso di focalizzarmi su alcuni aspetti: sulla scolarizzazione (o istruzione), sulla percezione della realtà, sull'alfabetizzazione, sulla lettura e sulle pratiche culturali. Partiamo dalla scolarizzazione.

Scolarizzazione

Nel 2019 in Italia, solamente il 19% delle persone tra i 25 e i 64 anni aveva un'istruzione universitaria, la metà della media OCSE, che è del 37%. Ripeto: solo il 19% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ra laureato. L'OCSE, a proposito, è un'organizzazione internazionale di cui fanno parte vari paesi europei, nordamericani e anche di altre regioni del mondo e sta per Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico – OCSE). La media OCSE, dicevo è ben più alta, del 37%. Quindi 19 e 37, vedete, c'è un bello scarto, un bel divario. [11:25]

I lavoratori italiani poi sono tra i peggiori per livello di istruzione anche all'interno dell'Unione Europa. Nel terzo trimestre del 2019 (i trimestri sono periodi di tre mesi), nel terzo trimestre 2019 solo il 23,4% degli occupati, dei lavoratori dichiarava di avere la laurea (e questo è il dato peggiore dopo la Romania). Per fare qualche paragone, la media UE (cioè dell'Unione Europea) è del 36,8%, il Regno Unito 47,2%, Francia 43,3% e Germania 30,6%. Ma ediamo un altro dato — e scusatemi se vi bombarderò di dati, ma penso che siano effettivamente importanti per comprendere la situazione: il 30,1% dei lavoratori italiani ha solamente la terza media. “Avere la terza media” [12:25] significa aver studiato fino al terzo anno di scuole medie, quindi aver studiato 8 anni: cinque anni di scuole elementari e 3 anni di scuole medie. Ecco, in Italia il 30,1% dei lavoratori ha solo la terza media, molto di più rispetto all'Europa con il suo, 16,3%. E se invece consideriamo solamente i giovani, quanti sono i laureati? Perché magari potremmo pensare che le generazioni più anziane abbiano studiato di meno ma che magari i giovani siano più preparati e in linea con le medie europee. Sicuramente va un po' meglio, ma non siamo di certo di fronte a dati molto confortanti. L'italia è penultima in Europa per numero di laureati anche tra i giovani. Se consideriamo i giovani italiani tra i 30 e i 34 anni solo il 27,6% ha completato gli studi universitari ; in Europa questo dato è del 40,3%. Va anche detto che abbiamo fatto dei passi in avanti, se pensiamo che nel 2002 questo dato era del 13,1%, quindi in poco meno di 20 anni abbiamo raddoppiato il numero di laureati. Rimaniamo però molto indietro rispetto alla media europea e rispetto ai dati di altri paesi, soprattutto dei paesi nordici dove si arriva anche al 50% di giovani laureati tra i 30 e i 34 anni.

Poi ci sono altri dati preoccupanti, quelli che riguardano per esempio l'abbandono scolastico, o anche chiamato “dispersione scolastica”. Secondo i dati Eurostat 2019 il 13,5% dei ragazzi abbandona la scuola (e questo è il quarto dato peggiore in Europa).

C'è poi il fenomeno preoccupante dei NEET, acronimo che sta per “not in education, employment or training”, cioè chi né studia, né si forma, né lavora. Il dato è drammatico: nel 2019 nella fascia tra i 15 e i 29 anni il 22,2% è NEET, la quota più elevata in Europa e di 10 punti percentuali superiore alla media europea del 12,5%. È un dato drammatico perché una persona che non lavora, non si forma e non studia rischia di, cito il professore Alessandro Rosina, “sprofondare [14:57] in una spirale di deterioramento di competenze e demotivazione”. Il problema dei Neet è anche accentuato [15:05] dal modello culturale italiano, per cui i giovani, come forse sapete, tendono a vivere con i genitori per anni e anni e spesso dipendono da loro. Questo modello culturale rende quindi più accettabile la lunga permanenza dei giovani nella casa dei genitori. È chiaro che se un ragazzo o una ragazza sentisse l'urgenza di dover trovare un lavoro si impegnerebbe forse un po' di più, si “darebbe da fare”, [15:30] come diciamo noi. Abbiamo parlato quindi di scolarizzazione e abbiamo visto che la situazione non è delle migliori, anzi.

Percezione della realtà

Ora voglio concentrarmi su un altro aspetto che può essere, se vogliamo, considerato un elemento di “ignoranza”, intesa come non conoscenza delle cose del mondo e errata percezione della realtà. L'agenzia di ricerca IPSOS Mori ogni anno pubblica uno studio, basato su alcune interviste che hanno come scopo quello di analizzare quanto sia corretta o distorta la percezione della realtà da parte di persone provenienti da vari paesi del mondo rispetto ad alcuni dati statistici relativi al loro paese: per esempio in materia di consumo di droghe, criminalità, salute, attentati terroristici, religione ecc. In base ai risultati dello studio “Perils of perception” (pericoli della percezione) condotto da IPSOS Mori nel 2017 a quanto pare in Italia purtroppo siamo piuttosto dissociati dalla realtà, cioè abbiamo una percezione molto distorta di come stanno le cose. E anche qui, purtroppo, siamo i peggiori tra tutti i paesi europei analizzati. Per farvi qualche esempio, gli italiani in media credono che il 48% dei reclusi nelle carceri [16:45] italiane sia straniero, ma in realtà è il dato è del 34%, più basso. Il 49% degli italiani crede che gli omicidi siano aumentati dall'anno 2000 e il 35% che siano rimasti uguali, quando in realtà sono diminuiti e anche di molto. In media gli italiani intervistati pensano che il 70% della popolazione direbbe, se interrogato, di credere in Dio, quando in realtà il numero è più alto in questo caso, 91%. Questi dati mostrano che noi stessi non conosciamo bene il nostro paese e abbiamo una percezione piuttosto errata per quanto riguarda molti aspetti socioculturali. Nelle edizioni del 2018 e del 2020 i risultati dell'Italia erano leggermente migliori, ma si trattava di argomenti più ristretti rispetto allo studio del 2017, che era più ampio, come argomenti. Trovo comunque degli studi affascinanti per capire quanto si sbaglino persone di vari paesi su determinati argomenti, su quanto la loro percezione sia lontana dalla realtà delle cose. Se vi interessa andate a cercare su Google IPSOS Mori e scoprirete magari come si sono comportati i vostri connazionali, sempre che il vostro paese abbia partecipato allo studio.

Analfabetismo funzionale

Proseguiamo con un altro tema dolente [18:08], ovvero che fa male, che provoca dolore. Un tema dolente, ovvero l'analfabetismo funzionale, un termine di cui negli ultimi anni si è abusato [18:17], direi. Gli italiani, ripetiamo noi stessi in maniera auto-derisoria, sono analfabeti funzionali: sembra un modo colto e raffinato di dare agli italiani dei caproni, di dare agli italiani degli ignoranti [18:30]. “Dare a una persona di qualcosa” significa “insultare una persona dicendo che è questa cosa”. “Dare agli italiani degli ignoranti”.

A riprova di ciò c'è addirittura una pagina Facebook che si chiama “adotta anche tu un analfabeta funzionale”, che prende in giro i commenti idioti e spesso anche malscritti che si possono leggere su Facebook. Ma a parte le prese in giro, che cos'è esattamente il fenomeno dell'analfabetismo funzionale? Partiamo dalla parola “analfabeta”. [19:10] “Analfabeta” è una persona che non sa né leggere, né scrivere. Tutti nasciamo analfabeti e poi, si spera, andando a scuola ci alfabetizziamo. Ecco, fortunatemente di veri analfabeti, persone che non sanno né leggere, né scrivere — anche chiamati “analfabeti strumentali” — ce ne sono pochi, anche se comunque ce ne sono; nel 2011 in Italia c'erano ancora circa 600.000 analfabeti strumentali. Sì, pochi, meno dell'1% della popolazione, ma non zero. C'è poi il problema dell'analfabetismo di ritorno, ovvero le persone che hanno sì imparato a leggere e scrivere e fare di conto (ovvero hanno competenze matematiche), ma che poi però, per il loro stile di vita, per la mancata stimolazione intellettuale regrediscono verso livelli molto bassi di alfabetizzazione. Il problema dell'analfabetismo di ritorno alimenta il fenomeno dell'analfabetismo funzionale. Che cosa sarebbe? Ho trovato questa definizione: “Con analfabetismo funzionale si intende, genericamente, l'incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana”. Secondo l'OCSE (la stessa organizzazione internazionale di cui abbiamo parlato poco fa) un analfabeta funzionale non è capace di “comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. In altre parole, un alfabeta funzionale non capisce un testo complicato, come per esempio un articolo di un quotidiano, non è in grado di riassumere un testo scritto, non è in grado di comprendere i termini di un contratto o di interpretare un grafico. Non è capace quindi di elaborare le informazioni contenute in testi un po' complicati e di utilizzarne le informazioni. Di conseguenza queste persone hanno grandi difficoltà a comprendere e vivere nella società sempre più complessa di oggi.

L'OCSE ha un programma chiamato PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies, o anche “Programma per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti”). L'indagine individua sei livelli di “proficiency”, potremmo chiamarla “competenza”. Livello 0, 1, 2, 3, 4 e 5. Il livello 0 e 1 sono l'area dell'analfabetismo funzionale. Quindi chi ottiene un punteggio inferiore al livello 2 è considerabile funzionalmente analfabeta. Il livello 3 è invece considerato il minimo indispensabile [22:12] per vivere e inserirsi nella società di oggi. Anche qui i risultati sono impietosi [22:14] e drammatici: l'Italia è all'ultimo posto tra i paesi europei nelle competenze alfabetiche (o di “literacy”, come sono chiamate nello studio) e penultima nelle competenze matematiche (cioè “numeracy”). Partiamo male, ma continuiamo. Abbiamo parlato dei livelli, no? Bene, al livello 0 ci sono il 6% delle persone e al livello 1 il 22%. Significa quindi che il 28% degli italiani è ai livelli 0 e 1 e quindi analfabeti funzionali, che è grave, perché 28% è un numero elevatissimo. Poi abbiamo il 42% della popolazione al livello 2 e solamente il 30% si trova nei livelli superiori al 2. Vi ricordo che il livello 3 rappresenta il minimo indispensabile, secondo l'OCSE, per poter vivere nel mondo di oggi. Significa quindi che il 70% degli italiani non possiede queste competenze fondamentali. Con il suo punteggio di 250 (il massimo è 500) l'Italia è piuttosto lontana dalla media Ocse di 273. È anche importante sottolineare che ci sono delle differenze territoriali importanti. L'indagine mostra che il Sud e le Isole (Sicilia e Sardegna) sono le aree con il maggior numero di persone con livelli bassi di proficiency, mentre il Centro ha i risultati migliori, seguito dal Nord Ovest e dal Nord Est. C'è inoltre un forte divario tra giovani e anziani: la fascia che va dai 55 ai 65 anni è quella con i dati peggiori; al Sud in questa fascia d'età il 53 % degli indidui è analfabeta funzionale (il dato peggiore in Italia), al Nord Est il 29% (il dato migliore). Ci tengo anche a sottolineare che il problema non è solo italiano, però in Italia la situazione è particolarmente grave.

Lo studio è interessante perché mostra quali sono le conseguenze di tutto ciò sulla partecipazione sociale. Per esempio, la percentuale di italiani che svolge attività di volontariato è del 22% tra i 16-65enni (ma è 35% nella media OCSE). Oppure il senso di fiducia negli altri: l'Italia è uno dei paesi più diffidenti, cioè che diffida, [24:30] non si fida degli altri. Il 77% delle persone intervistate sempre tra 16 e 65 anni dice di essere d'accordo con l'affermazione “sono poche le persone di cui ti puoi fidare completamente”. 77%, pensate. Anche questo è un problema, perché secondo un altro studio (questo italiano) la società funziona meglio, è più produttiva quando la fiducia reciproca è elevata. L'82% è inoltre d'accordo con la frase “se non stai attento, gli altri se ne approfittano”. Abbiamo poca fiducia nel prossimo.

Inoltre gli italiani partecipano molto poco alla vita politica del proprio paese. In sostanza, bassi livelli di istruzione e di competenza sono correlati con la bassa probabilità di riportare dei risultati positivi in questi aspetti della partecipazione sociale.

Il celebre linguista Tullio De Mauro, che si occupava molto di analfabetismo funzionale, diceva che più della metà degli italiani si informa (o non si informa), vota (o non vota), lavora (o non lavora) possedendo una capacità di analisi elementare, interpretando il mondo solo in base alle proprie esperienze dirette. Per esempio, la crisi economica è un problema perché io ho meno soldi, il taglio delle tasse è giusto perché io pago meno tasse (anche se poi ricevo meno servizi pubblici), ignorando quindi le conseguenze collettive e a lungo termine, pensando solo ai propri immediati vantaggi personali. Pensando al proprio orticello, come diciamo noi italiani, al nostro tornaconto personale. [26:15] E l'analfabetismo funzionale è un problema anche a livello politico, perché significa non possedere gli anticorpi contro i politici che mentono, che mistificano la realtà, che non raccontano la verità. Come può un cittadino analizzare criticamente le parole e le azioni dei politici se possiede competenze di alfabetizzazone (e anche di percezione della realtà, come abbiamo visto) così scarse? Questo è un grande problema.

Lettura

Uno degli aspetti più sconfortanti che emerge dei questionari PIAAC riguarda la lettura. Sì, perché è emerso che il 40,6% degli italiani legge almeno un libro all'anno, che non è tanto buono. Cioè, significa che il 60% circa non legge nemmeno un libro all'anno. In generale i ragazzi sembrano più appassionati alla lettura e le donne leggono molto più degli uomini (47% rispetto al 34%). Sono molto pochi lettori forti, cioè persone che leggono almeno un libro al mese: sono solo il 13,4%. Quindi anche in questo caso i risultati sono piuttosto disastrosi. Gli italiani leggono pochissimo e non c'è da sorprendersi se poi possediamo competenze di alfabetizzazione così scarse e scriviamo così male, come dicevo all'inizio dell'episodio. Io penso che la lettura sia davvero un elemento importante nella crescita culturale di un popolo e di un individuo. Non è sicuramente l'unico modo di accedere alla cultura: conosco persone che leggono poco ma non sono di certo ignoranti (e io stesso non leggo poi così tanto). Sicuramente però leggere in generale, anche articoli di giornale è importantissimo per migliorare le proprie conoscenze linguistiche e culturali. Ne ho parlato in passato per quanto riguarda soprattutto le lingue straniere, perché parlo a voi, persone che imparano una lingua straniera. Ma che la lettura sia importante e utile è vero in primo luogo nella propria madrelingua. E il fatto che il 60% degli italiani non legga nemmeno un libro all'anno… non è una buona notizia. Pratiche culturali

Infine voglio ancora parlare di un altro studio, molto brevemente, che risale al 2013, sulle pratiche culturali degli italiani. Si tratta di uno studio dell'Unione Europea, condotto tramite un sondaggio Eurobarometro (si chiama così). Anche da questo sondaggio non emerge nulla di buono, perché oltre a leggere poco (di cui abbiamo parlato) noi italiani (almeno nel 2013, ma non ho motivo di credere che la situazione sia migliore oggi) frequentiamo meno del resto dell'Europa concerti, musei, teatri, gallerie d'arte, ecc. Inoltre siamo meno coinvolti attivamente in attività artistiche individuali o di gruppo come la danza, la fotografia, la musica, la scrittura, la recitazione, In sostanza, non ci interessano nemmeno le attività culturali, che è un po' triste, considerando il fatto che, come tutti sapete benissimo, il patrimonio culturale [29:25] dell'Italia è davvero enorme. Evidentemente ciò non basta affinché gli italiani stessi siano interessati a questi patrimonio culturale.

Conclusioni

Tiriamo le somme di tutto quello che abbiamo detto e torniamo alle domande che ci eravamo posti all'inizio dell'episodio. Gli italiani sono un popolo ignorante? C'è un declino culturale in corso? I giovani sono la causa di ogni male? Allora, in generale mi sembra evidente poco acculturato, alla luce di tutto quello che abbiamo detto. Abbiamo parlato degli scarsi livelli di scolarizzazione del nostro paese, abbiamo visto quanto sia distorta la percezione della realtà degli italiani, abbiamo esaminato il drammatico problema dell'analfabetismo funzionale e in generale della scarsa alfabetizzazione (e anche delle scarse capacità matematiche) che contraddistinguono [30:22] enormi fette di popolazione. Abbiamo anche visto che leggiamo poco e non partecipiamo ad attività culturali. Detto questo, non credo che ci sia un declino culturale rispetto a una presunta [30:35] età dell'oro in cui eravamo tutti più acculturati e non direi che i giovani siano la causa del problema. La verità è che non siamo mai stati acculturati come popolo. Anzi, in media gli italiani più anziani sono meno alfabetizzati, meno scolarizzati e leggono meno dei giovani, con buona pace [30:53] di chi vede nei giovani il problema della società. Qualche passo in avanto è stato fatto (soprattutto per quanto riguarda il numero di laureati) ma non è sufficiente, e lo vediamo se ci paragoniamo con gli altri paesi europei e con i paesi più sviluppati del mondo. In Italia ci sono ancora troppi pochi laureati, troppi lavoratori scarsamente qualificati e tante persone con lacune nelle competenze fondamentali per vivere nella società di oggi. Quindi forse non dovrebbero sorprendermi tutti i messaggi scritti male da parte dei miei concittadini sul gruppo Facebook di cui vi parlavo prima, sono la naturale conseguenza di un popolo che non possiede solide basi culturale e anche linguistiche.

Voglio farvi ascoltare una clip in cui il linguista Tullio de Mauro commenta la situazione culturale italiana e in particolare l'analfabetismo funzionale. Tullio de Mauro:

La lingua italiana — per chi la sa usare leggendo, scrivendo, parlando — sta bene. Stanno male gli italiani che la sanno usare poco. Stanno male non per ragioni puristiche o astratte, ma perché conoscere male la lingua nazionale significa studiare male — se uno ci prova — altre lingue e avere una vita di relazione modesta, non capire tante cose che servono sul lavoro, nella produzione. Quindi la cattiva conoscenza dell'italiano e soprattutto dell'italiano scritto, dell… il cattivo rapporto con la lettura è un pesante limite di cui poco si parla, di tutta la nostra vita sociale, che ci trasciniamo indietro da molti anni e che diventa sempre più grave, perché man mano che in qualche modo la società, le tecnologie si sviluppano si alza sempre di più, terribilmente la richiesta di competenze. E non possiamo più permetterci il lusso dell'ignoranza che ci siamo permessi per molto tempo. “Non possiamo più permetterci il lusso dell'ignoranza che ci siamo concessi per lungo tempo”. In sostanza, dice De Mauro, siamo sempre stati tendenzialmente ignoranti ed è un problema che andrebbe affrontato con urgenza, specie considerando il fatto che il mondo di oggi è sempre più complesso. I nuovi lavori richiedono lavoratori iper-specializzati, che di certo non possono permettersi il lusso dell'ignoranza, il lusso (tra virgolette) di non poter comprendere un testo un minimo complicato. Da un lato l'Italia rimane una delle più grandi potenze economiche mondiali, ma dall'altro lato io non vedo come possa mantenere questa posizione e rimanere al passo di paesi molto forti in settori tecnologici o che investono fortemente nella ricerca. Consideriamo anche che i giovani italiani più preparati spesso sono i primi ad emigrare dal nostro paese, per trasferirsi dove saranno pagati meglio e dove avranno maggiori soddisfazioni professionali. Non mi addentrerò in questo argomento, che è un altro grande problema italiano, ovvero quello della “fuga di cervelli”, come viene chiamata. Ma è un grande motivo di preoccupazione per il futuro del nostro paese.

Quindi che si può fare? Beh, non sono un politico ma suppongo che non farebbe male investire nella cultura in senso lato, cioè, in generale. Nell'istruzione, in programmi culturali che per esempio promuovano la lettura, ecc. Onestamente però non sono molto ottimista: in un paese in cui la politica non ha mai una prospettiva a lungo termine, non si preoccupa mai dei giovani, in un paese in cui spesso la cultura è spesso vista come un settore in cui si possono fare soldi per racimolare soldi da spendere da qualche altra parte, in un paese in cui si investe poco nella scuola e nella ricerca, ecc. ecc. è difficile che questa situazione possa cambiare nei prossimi anni.

Su queste note piuttosto pessimistiche vi comunico che non ho una soluzione e che siamo arrivati alla fine di questo episodio. Vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Vi ricordo che potete sostenere questo progetto entrando a far parte del Podcast Italiano Club e ricevendo così tutta una serie di bonus interessanti. Un altro modo in cui potete darmi una mano sono le donazioni. Questa volta ringrazio Paul, Karen, Jose, William, Vicky, Marisa, Miroslav, Gary, che hanno fatto delle donazioni da quando ho pubblicato l'ultimo episodio. Grazie davvero di cuore a tutti voi e per concludere l'episodio ci sentiamo la testimonianza di uno di voi, ovvero di Przemek dalla Polonia. Sentiamo il suo messaggio: [AUDIO]

Grazie per le tue bellissime parole, Pzemek, non so se me le merito, ma grazie comunque. Mi è piaciuto quando hai detto “non so se sei sempre preparato, ma almeno lo sembri”. Ecco, quello è l'importante. Non essere, ma apparire. No, a parte gli scherzi, cerco di fare del mio meglio e sicuramente sono migliorato negli ultimi tempi a livello di rigore nella preparazione dei video e degli episodi e spero che l'abbiate notato e che lo apprezziate, diciamo. Grazie anche per essere diventato membro del Club, spero che ti possa aiutare a migliorare ulteriormente il tuo già ottimo italiano. Detto questo, grazie a tutti e a tutte per l'ascolto e ci sentiamo nel prossimo episodio. Statemi bene, ciao!

Gli italiani sono un popolo ignorante? Sind Italiener ein dummes Volk? Are Italians an ignorant people? Os italianos são um povo ignorante?

Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano,  il podcast per imparare l'italiano attraverso contenuti interessanti e autentici. Hello everyone and welcome to Podcast Italiano, the podcast for learning Italian through interesting and authentic content. Herkese merhaba ve ilginç ve özgün içeriklerle İtalyanca öğrenmek için podcast olan Podcast Italiano'ya hoş geldiniz. Questo è l'episodio numero 28 di livello  avanzato. This is episode number 28 of advanced level. Bu, ileri seviye 28. bölüm. Come state? How are you? Nasılsınız? Spero che nonostante il periodo piuttosto strano stiate bene e che stiate continuato ad imparare l'italiano. I hope that despite the rather strange period you are well and that you are continuing to learn Italian. Espero que a pesar del período bastante extraño esté bien y que continúe aprendiendo italiano. Oldukça garip döneme rağmen iyi olduğunuzu ve İtalyanca öğrenmeye devam ettiğinizi umuyorum. Potete trovare la trascrizione integrale di questo episodio sul mio sito. You can find the full transcript of this episode on my website. Du finner fullstendig utskrift av denne episoden på nettstedet mitt. Il link è nelle note dell'episodio, che potete vedere nella vostra app di podcast. The link is in the episode notes, which you can see in your podcast app. Lenken er i episodens notater, som du kan se i podcast-appen din. Ho deciso che d'ora in poi la trascrizione degli episodi sarà in formato PDF, che potete scaricare sempre dal sito. I decided that from now on the transcript of the episodes will be in PDF format, which you can always download from the site. Jeg bestemte meg for at fra nå av skal transkripsjonen av episodene være i PDF-format, som du alltid kan laste ned fra nettstedet. Bundan sonra bölümlerin transkriptinin siteden her zaman indirebileceğiniz PDF formatında olmasına karar verdim. Questo perché trovo che sia  più facile per me creare PDF, rispetto a un post sul mio sito con tutta la trascrizione, le parole di lato. This is because I find it easier for me to create PDFs, than a post on my site with all the transcript, words to the side. Dette er fordi jeg synes det er lettere for meg å lage PDF-filer enn et innlegg på nettstedet mitt med alle transkripsjoner, ord til siden. Non sono molto bravo a fare queste cose e spesso finisco per fare qualche casino con il layout. I'm not very good at these things and I often end up messing around with the layout. Jeg er ikke så flink til disse tingene, og ender ofte med å rote med oppsettet. Insomma, credo che  il PDF sia più comodo per me da creare e forse anche più comodo per voi da utilizzare. In short, I think PDF is more comfortable for me to create and perhaps even more comfortable for you to use. Kort sagt, jeg tror at PDF er mer behagelig for meg å lage og kanskje enda mer behagelig for deg å bruke.

Prima di partire con l'episodio volevo dire due parole sullo sponsor… ovvero me stesso! Before starting with the episode I wanted to say a few words about the sponsor… or myself! Før jeg begynte med episoden, ønsket jeg å si noen ord om sponsoren ... eller meg selv! O meglio, il Podcast Italiano Club. Or rather, the Italian Club Podcast. Eller rettere sagt, den italienske Club Podcast. Il Podcast Italiano Club è un modo per sostenere questo progetto e ottenere dei contenuti esclusivi in cambio, come un podcast esclusivo, le trascrizioni dei video o della rubrica RST, Riflessioni senza trascrizioni, l'accesso a un gruppo Telegram in cui chiacchieriamo tutti insieme di lingua italiana e non [01:31] e altri bonus. The Podcast Italiano Club is a way to support this project and get exclusive content in exchange, such as an exclusive podcast, transcriptions of the videos or the RST column, Reflections without transcriptions, access to a Telegram group where we all chat together about Italian and non-Italian language [01:31] and other bonuses. Sono molto grato a tutte le persone che si sono iscritte e che continuano ad iscriversi al Club e voglio ringraziarle qui pubblicamente. I am very grateful to all the people who have joined and continue to join the Club and I want to publicly thank them here. Grazie, grazie davvero a tutti. Thank you, thank you very much everyone. A proposito, ora potete anche iscrivervi annualmente al club. By the way, you can now also join the club annually. Che significa? Pagate subito per un anno intero e risparmiate anche il 15% rispetto a pagare mensilmente. Pay now for a full year and save up to 15% compared to paying monthly. Quello che vi posso consigliare, personalmente, è di iscrivervi, magari per un mese , e poi eventualmente, [02:05] se siete soddisfatti, passate a un'iscrizione annuale. What I can advise you, personally, is to sign up, maybe for a month, and then eventually, [02:05] if you are satisfied, switch to an annual membership. Quindi andate a dare un'occhiata al Club e ora passiamo all'argomento principale di oggi. So go take a look at the Club and now let's move on to today's main topic. [Musica]

Il titolo di questo episodio come avrete visto è: gli italiani sono ignoranti? The title of this episode, as you may have seen, is: are Italians ignorant?

Sapete bene che a me non piace sempre e solo esaltare l'Italia; esaltare, lodare, osannare [02:42] ciò che c'è di bello nel nostro paese, come il cibo, le città d'arte, la natura, ecc. You know well that I don't always and only like to exalt Italy; exalt, praise, praise [02:42] what is beautiful in our country, such as food, cities of art, nature, etc. Sabes bien que no siempre y sólo me gusta exaltar a Italia; exaltar, alabar, alabar [02:42] lo bello de nuestro país, como la comida, las ciudades de arte, la naturaleza, etc. Trovo interessante ogni tanto spendere qualche parola anche sugli aspetti meno positivi e più contraddittori, se vogliamo, del nostro paese e della nostra società, che nel racconto che noi italiani facciamo di noi stessi a mio avviso hanno un ruolo predominante. I find it interesting every now and then to spend a few words also on the less positive and more contradictory aspects, if you like, of our country and our society, which in my opinion play a predominant role in the story that we Italians make of ourselves. Cioè, noi italiani molto più spesso ci lamentiamo di ciò che non va, rispetto a esaltare ciò che va, almeno secondo me. That is, we Italians complain much more often about what is wrong than to exalt what is going on, at least in my opinion. A parte il cibo, del cibo parliamo sempre e comunque, in toni molto positivi.

Uno di questi aspetti un po' negativi è il livello culturale degli italiani. One of these somewhat negative aspects is the cultural level of the Italians. Vi voglio però prima raccontare come mi è venuta in mente l'idea di affrontare questo argomento. But first I want to tell you how I came up with the idea of addressing this topic. Sapete, su Facebook esistono gruppi in cui si riuniscono i cittadini che abitano nello stesso comune [03:45], ovvero nella stessa città oppure cittadina. You know, on Facebook there are groups where citizens who live in the same municipality [03:45], or in the same city or town, meet. Essendomi io di recente trasferito – ho cambiato città, come sapete – mi sono iscritto al gruppo del nuovo comune in cui ora abito. Having recently moved - I changed city, as you know - I joined the group of the new municipality where I now live. Bene, leggendo ogni tanto qualcuno dei post che vengono scritti dai membri del gruppo in questione, dai cittadini della mia città, mi sono reso conto di quanto le persone scrivano molto spesso in un italiano davvero scarso, davvero incerto e scorretto. Well, reading from time to time some of the posts that are written by the members of the group in question, by the citizens of my city, I realized how often people write very often in a very poor, really uncertain and incorrect Italian. Non che prima non lo sapessi, beninteso. Not that I didn't know it before, of course. Non pas que je ne le savais pas avant, bien sûr. Non che prima non fossi consapevole del fatto che  “l'italiano comune” — intendo “italiano” come cittadino, non lingua — l'italiano comune o, come spesso diciamo quando intendiamo lamentarci, “l'italiano medio” non è in grado solitamente di esprimersi bene, sia nel parlato che nello scritto. Not that I was not aware before that "ordinary Italian" - I mean "Italian" as a citizen, not a language - ordinary Italian or, as we often say when we mean to complain, "average Italian" is usually unable to express themselves well, both in speech and in writing. Lo sapevo già. I already knew. Sarà però, forse, che tutti noi sui social viviamo in una sorta di “echo chamber”, come dicono in inglese, una bolla, un luogo in cui ritroviamo le stesse idee in cui crediamo noi o le stesse opinioni che abbiamo noi ripetute, ribadite, scritte, condivise da persone che per tanti aspetti sono simili a noi e quindi siamo meno esposti a chi invece è diverso da noi, come stile di vita, interessi, idee (anche politiche), ecc. However, perhaps it will be that all of us on social media live in a sort of "echo chamber", as they say in English, a bubble, a place where we find the same ideas we believe in or the same opinions that we have repeated, reiterated , written, shared by people who are similar to us in many respects and therefore we are less exposed to those who are different from us, in terms of lifestyle, interests, ideas (including politics), etc. Per questo motivo tra i miei amici di Facebook (o nella vita reale, poi) ci sono persone simili a me, con degli studi simili ai miei e un livello culturale più o meno paragonabile. For this reason, among my Facebook friends (or in real life, later) there are people similar to me, with similar studies to mine and a more or less comparable cultural level. Poche di loro hanno serie difficoltà ad esprimersi e in generale hanno opinioni che riterrei inaccettabili. Few of them have serious difficulties in expressing themselves and generally have opinions that I would find unacceptable. Sui social interagiamo con i nostri simili, quindi forse questo può essere un motivo per cui a volte capita che non io non mi renda conto di quanto sia in realtà basso il livello culturale ma anche linguistico di tanti miei connazionali. On social networks we interact with our peers, so perhaps this may be a reason why it sometimes happens that I don't realize how low the cultural but also linguistic level of many of my compatriots actually is. [05:47]

Sì, gli italiani scrivono mediamente molto male. Yes, Italians write very badly on average. Se dovessi fare una stima direi che il  60-70% dei messaggi nel gruppo Facebook del mio comune, della mia cittadina è scritto in un italiano mediocre. Errori di ortografia, punteggiatura a caso, gente che scrive tutto in maiuscolo [06:09] COME SE STESSE URLANDO, errori grammaticali e in generale poca chiarezza in ciò che viene comunicato. Spelling errors, random punctuation, people writing everything in capital letters [06:09] AS IF THEY ARE SCREAMING, grammatical errors and in general lack of clarity in what is communicated. Ora, io non mi ritengo un grammar nazi, lo sapete. Now, I don't consider myself a Nazi grammar, you know. Non mi piace fare il “maestrino”, fare la persona che gode nel correggere gli altri, menchemeno gli sconosciuti. I don't like being a “teacher”, being the person who enjoys correcting others, let alone strangers. Je n'aime pas être un «enseignant», être la personne qui aime corriger les autres, encore moins les étrangers. Però per coincidenza mi è capitato di recente di leggere un libro scritto da una linguista italiana che menzionava il concetto di “linguistic whateverism”, che potremmo tradurre con “qualunquismo linguistico”, oppure “pressapochismo linguistico”. But by coincidence I recently happened to read a book written by an Italian linguist who mentioned the concept of "linguistic whateverism", which we could translate as "linguistic indifference", or "linguistic carelessness". La parola “pressappoco” [06:47], se non lo sapete, è un sinonimo di “più o meno”, “all'incirca”. The word "roughly" [06:47], if you don't know it, is a synonym of "more or less", "roughly". Vale a dire, “chissenefrega, chisseneimporta della forma, DI come scriviamo, di come comunichiamo, l'importante è comunicare più o meno, pressappoco ciò che vogliamo dire; l'importante, insomma, è che si capisca”. That is to say, “who cares, who cares about the form, ABOUT how we write, how we communicate, the important thing is to communicate more or less, roughly what we want to say; the important thing, in short, is that we understand”. Ecco, in Italia è piuttosto diffuso questo pressapochismo linguistico. Il problema, tuttavia, non riguarda solo la forma esteriore, ma anche la chiarezza e lucidità con la quale le persone comunicano le proprie idee, che secondo me è un problema più grave del fare qualche errore di ortografia qua e là. The problem, however, is not only with the external form, but also with the clarity and lucidity with which people communicate their ideas, which in my opinion is a more serious problem than making a few spelling mistakes here and there. Mi piace molto questa frase detta dal filosofo statunitense John Searle, riportata nel libro di cui vi parlavo un attimo fa: “Non puoi pensare chiaramente se non sai parlare e scrivere chiaramente”. I really like this phrase said by the American philosopher John Searle, reported in the book I was telling you about a moment ago: "You cannot think clearly if you cannot speak and write clearly". Io penso che sia davvero così: chi scrive male o si esprime male nella propria lingua tende anche ad avere le idee un po' confuse. I think it's really like this: those who write badly or express themselves badly in their own language also tend to have a bit confused ideas. Non c'è alcun dubbio sul fatto che il qualunquismo (o pressappochismo) linguistico non è un fenomeno esclusivamente italiano. There is no doubt that linguistic indifference (or carelessness) is not an exclusively Italian phenomenon. E non è nemmeno un fenomeno nuovo;  non è che in passato fossero tutti dei fini scrittori ed intellettuali: semplicemente i social hanno dato la parola a tutti, sono un megafono per tutti. Nor is it a new phenomenon; it is not that in the past they were all fine writers and intellectuals: social networks simply gave the floor to everyone, they are a megaphone for everyone. In passato scriveva chi per lavoro doveva scrivere, mentre oggi sui social scriviamo tutti, continuamente. In the past, those who had to write for work wrote, while today we all write continuously on social networks. Siamo tutti autori. We are all authors. Siamo tutti continuamente autori di testi scritti. We are all continually authors of written texts. Come disse una volta il celebre scrittore, filosofo, traduttore (tantissime altre cose) Umberto Eco i social «hanno dato il diritto di parola a legioni di imbecilli». As the famous writer, philosopher, translator (many other things) Umberto Eco once said, social networks "have given the right to speak to legions of imbeciles". Questa è una frase che disse nel 2015 mentre gli veniva conferita la laurea honoris causa: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività [08:54]. This is a sentence he said in 2015 while he was awarded an honorary degree: «Social media gives the right to speak to legions of imbeciles who previously only spoke at the bar after a glass of wine, without harming the community [08:54] . Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. They were immediately silenced, while now they have the same right to speak as a Nobel laureate. È l'invasione degli imbecilli». It is the invasion of imbeciles ». Ecco, forse si tratta di una frase un po' poco diplomatica, un po' controversa e un po' infelice. Well, perhaps it is a somewhat un-diplomatic, somewhat controversial and somewhat unhappy phrase. Però è vero che i social hanno dato diritto di parola a tutti, quindi inevitabilmente anche a persone poco competenti su tanti argomenti e spesso anche poco competenti linguisticamente. But it is true that social networks have given everyone the right to speak, therefore inevitably also to people who are not very competent on many topics and often also not linguistically competent.

Ma facciamo un passo indietro. But let's take a step back. Come ho detto prima, che gli italiani siano ignoranti è un luogo comune, qualcosa che sentiam o spesso dire. As I said before, that Italians are ignorant is commonplace, something we often hear. A volte si parla anche di declino culturale italiano, spesso additando [09:33] i giovani come colpevoli di questo declino culturale e anche linguistico. Sometimes there is also talk of Italian cultural decline, often pointing out [09:33] young people as guilty of this cultural and also linguistic decline. Mi sono quindi domandato: “ma è vero che siamo un popolo ignorante? So I asked myself: “is it true that we are an ignorant people? E se fosse davvero in corso un declino culturale? What if a cultural decline is really underway? E se fosse così, sono forse i giovani i responsabili”? And if so, are the young people responsible "? Sono andato quindi a dare un'occhiata alle statistiche, ai dati, ai freddi numeri e il quadro che è emerso non è molto positivo; anzi, è abbastanza sconfortante [10:05], per spoilerarvi quello che vi racconterò tra poco. So I went to take a look at the statistics, the data, the cold numbers and the picture that emerged is not very positive; indeed, it is quite disheartening [10:05], to spoil what I will tell you shortly. Dobbiamo però prima di tutto decidere di che stiamo parlando quando impieghiamo il termine “ignoranti”; io ho deciso di focalizzarmi su alcuni aspetti: sulla scolarizzazione (o istruzione), sulla percezione della realtà, sull'alfabetizzazione, sulla lettura e sulle pratiche culturali. However, we must first of all decide what we are talking about when we use the term "ignorant"; I decided to focus on some aspects: on schooling (or education), on the perception of reality, on literacy, on reading and on cultural practices. Mais il faut tout d'abord décider de quoi on parle quand on utilise le terme «ignorant»; J'ai décidé de me concentrer sur certains aspects: sur la scolarité (ou l'éducation), sur la perception de la réalité, sur l'alphabétisation, sur la lecture et sur les pratiques culturelles. Partiamo dalla scolarizzazione. Let's start with education.

Scolarizzazione

Nel 2019 in Italia, solamente il 19% delle persone tra i 25 e i 64 anni aveva un'istruzione universitaria, la metà della media OCSE, che è del 37%. In Italy in 2019, only 19% of people aged 25-64 had a university education, half the OECD average of 37%. Ripeto: solo il 19% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ra laureato. I repeat: only 19% of Italians between the ages of 25 and 64 have a degree. L'OCSE, a proposito, è un'organizzazione internazionale di cui fanno parte vari paesi europei, nordamericani e anche di altre regioni del mondo e sta per Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico – OCSE). La media OCSE, dicevo è ben più alta, del 37%. The OECD average, I said, is much higher, 37%. Quindi 19 e 37, vedete, c'è un bello scarto, un bel divario. So 19 and 37, you see, there's a big gap, a big gap. [11:25]

I lavoratori italiani poi sono tra i peggiori per livello di istruzione anche all'interno dell'Unione Europa. Furthermore, Italian workers are among the worst in terms of education level even within the European Union. Nel terzo trimestre del 2019 (i trimestri sono periodi di tre mesi), nel terzo trimestre 2019 solo il 23,4% degli occupati, dei lavoratori dichiarava di avere la laurea (e questo è il dato peggiore dopo la Romania). In the third quarter of 2019 (quarters are three-month periods), in the third quarter of 2019 only 23.4% of the employed, of workers declared that they had a degree (and this is the worst figure after Romania). Per fare qualche paragone, la media UE (cioè dell'Unione Europea) è del 36,8%, il Regno Unito 47,2%, Francia 43,3% e Germania 30,6%. To make some comparisons, the EU (ie the European Union) average is 36.8%, the United Kingdom 47.2%, France 43.3% and Germany 30.6%. Ma ediamo un altro dato — e scusatemi se vi bombarderò di dati, ma penso che siano effettivamente importanti per comprendere la situazione: il 30,1% dei lavoratori italiani ha solamente la terza media. But let's have another data - and sorry if I will bombard you with data, but I think they are actually important to understand the situation: 30.1% of Italian workers have only the eighth grade. Mais ayons d'autres données - et désolé si je vais vous bombarder de données, mais je pense qu'elles sont en fait importantes pour comprendre la situation: 30,1% des travailleurs italiens n'ont que la huitième année. “Avere la terza media”  [12:25] significa aver studiato fino al terzo anno di scuole medie, quindi aver studiato 8 anni: cinque anni di scuole elementari e 3 anni di scuole medie. “Having eighth grade” [12:25] means having studied up to the third year of middle school, then having studied 8 years: five years of elementary school and 3 years of middle school. Ecco, in Italia il 30,1% dei lavoratori ha solo la terza media, molto di più rispetto all'Europa con il suo, 16,3%. Ici, en Italie, 30,1% des travailleurs n'ont que la huitième année, bien plus qu'en Europe avec ses 16,3%. E se invece consideriamo solamente i giovani, quanti sono i laureati? And if instead we consider only young people, how many graduates are there? Perché magari potremmo pensare che le generazioni più anziane abbiano studiato di meno ma che magari i giovani siano più preparati e in linea con le medie europee. Because perhaps we could think that the older generations have studied less but that perhaps young people are more prepared and in line with European averages. Sicuramente va un po' meglio, ma non siamo di certo di fronte a dati molto confortanti. It's certainly going a little better, but we're certainly not dealing with very comforting data. L'italia è penultima in Europa per numero di laureati anche tra i giovani. Se consideriamo i giovani italiani tra i 30 e i 34 anni solo il 27,6% ha completato gli studi universitari ; in Europa questo dato è del 40,3%. Va anche detto che abbiamo fatto dei passi in avanti, se pensiamo che nel 2002 questo dato era del 13,1%, quindi in poco meno di 20 anni abbiamo raddoppiato il numero di laureati. It must also be said that we have made some progress, if we think that in 2002 this figure was 13.1%, therefore in just under 20 years we have doubled the number of graduates. Rimaniamo però molto indietro rispetto alla media europea e rispetto ai dati di altri paesi, soprattutto dei paesi nordici dove si arriva anche al 50% di giovani laureati tra i 30 e i 34 anni. However, we remain far behind the European average and compared to the data of other countries, above all the Nordic countries where even 50% of young graduates between 30 and 34 years old are reached.

Poi ci sono altri dati preoccupanti, quelli che riguardano per esempio l'abbandono scolastico, o anche chiamato “dispersione scolastica”. Then there are other worrying data, those concerning for example school dropout, or also called "school dropout". Ensuite, il y a d'autres données inquiétantes, celles concernant par exemple le décrochage scolaire, ou encore appelées «décrochage scolaire». Secondo i dati Eurostat 2019  il  13,5% dei ragazzi abbandona la scuola (e questo è il quarto dato peggiore in Europa).

C'è poi il fenomeno preoccupante dei NEET, acronimo che sta per “not in education, employment or training”, cioè chi né studia, né si forma, né lavora. Il dato è drammatico: nel 2019 nella fascia tra i 15 e i 29 anni il 22,2% è NEET, la quota più elevata in Europa e di 10 punti percentuali superiore alla media europea del 12,5%. The figure is dramatic: in 2019, 22.2% of the 15-29 age group was NEET, the highest share in Europe and 10 percentage points higher than the European average of 12.5%. È un dato drammatico perché una persona che non lavora, non si forma e non studia rischia di, cito il professore Alessandro Rosina, “sprofondare [14:57] in una spirale di deterioramento di competenze e demotivazione”. It is a dramatic figure because a person who does not work, does not train and does not study risks, I quote professor Alessandro Rosina, "sinking [14:57] into a spiral of deterioration of skills and demotivation". Il problema dei Neet è anche accentuato [15:05] dal modello culturale italiano, per cui i giovani, come forse sapete, tendono a vivere con i genitori per anni e anni e spesso dipendono da loro. The NEET problem is also accentuated [15:05] by the Italian cultural model, whereby young people, as you may know, tend to live with their parents for years and years and often depend on them. Questo modello culturale rende quindi più accettabile la lunga permanenza dei giovani nella casa dei genitori. This cultural model therefore makes the long stay of young people in their parents' homes more acceptable. È chiaro che se un ragazzo o una ragazza sentisse l'urgenza di dover trovare un lavoro si impegnerebbe forse un po' di più, si “darebbe da fare”, [15:30] come diciamo noi. It is clear that if a boy or a girl felt the urgency of having to find a job, he would perhaps put in a little more effort, "get busy", [15:30] as we say. Il est clair que si un garçon ou une fille ressentait l'urgence de devoir trouver un emploi, il ferait peut-être un peu plus d'efforts, «se mettrait au travail», [15h30] comme on dit. Abbiamo parlato quindi di scolarizzazione e abbiamo visto che la situazione non è delle migliori, anzi. So we talked about schooling and we saw that the situation is not the best, on the contrary.

Percezione della realtà

Ora voglio concentrarmi su un altro aspetto che può essere, se vogliamo, considerato un elemento di “ignoranza”, intesa come non conoscenza delle cose del mondo e errata percezione della realtà. Now I want to focus on another aspect that can be, if we want, considered an element of "ignorance", understood as not knowing the things of the world and wrong perception of reality. L'agenzia di ricerca IPSOS Mori ogni anno pubblica uno studio, basato su alcune  interviste che hanno come scopo quello di analizzare quanto sia corretta o distorta la percezione della realtà da parte di persone provenienti da vari paesi del mondo rispetto ad alcuni dati statistici relativi al loro paese: per esempio in materia di consumo di droghe, criminalità, salute, attentati terroristici, religione ecc. The research agency IPSOS Mori publishes a study every year, based on some interviews which aim to analyze how correct or distorted the perception of reality by people from various countries of the world compared to some statistical data relating to their country: for example on drug use, crime, health, terrorist attacks, religion, etc. In base ai risultati dello studio “Perils of perception” (pericoli della percezione) condotto da IPSOS Mori nel 2017 a quanto pare in Italia purtroppo siamo piuttosto dissociati dalla realtà, cioè abbiamo una percezione molto distorta di come stanno le cose. Based on the results of the "Perils of perception" study conducted by IPSOS Mori in 2017, it seems that unfortunately in Italy we are rather dissociated from reality, that is, we have a very distorted perception of how things are. E anche qui, purtroppo, siamo i peggiori tra tutti i paesi europei analizzati. And here too, unfortunately, we are the worst of all the European countries analysed. Per farvi qualche esempio, gli italiani in media credono che il 48% dei reclusi nelle carceri [16:45] italiane sia straniero, ma in realtà è il dato è del 34%, più basso. To give you some examples, Italians on average believe that 48% of inmates in Italian prisons [16:45] are foreigners, but in reality the figure is 34%, lower. Il 49% degli italiani crede che gli omicidi siano aumentati dall'anno 2000 e il 35% che siano rimasti uguali, quando in realtà sono  diminuiti e anche di molto. 49% of Italians believe that homicides have increased since the year 2000 and 35% that they have remained the same, when in reality they have decreased and even by a lot. In media gli italiani intervistati pensano che il 70% della popolazione direbbe, se interrogato, di credere in Dio, quando in realtà il numero è più alto in questo caso, 91%. On average, the Italians interviewed think that 70% of the population would say, if questioned, that they believe in God, when in reality the number is higher in this case, 91%. Questi dati mostrano che noi stessi non conosciamo bene il nostro paese e abbiamo una percezione piuttosto errata per quanto riguarda molti aspetti socioculturali. These data show that we ourselves do not know our country well and have a rather wrong perception regarding many socio-cultural aspects. Nelle edizioni del 2018 e del 2020 i risultati dell'Italia erano leggermente migliori, ma si trattava di argomenti più ristretti rispetto allo studio del 2017, che era più ampio, come argomenti. Italy's results were slightly better in the 2018 and 2020 editions, but these were narrower topics than the 2017 study, which was broader in terms of topics. Trovo comunque degli studi affascinanti per capire quanto si sbaglino persone di vari paesi su determinati argomenti, su quanto la loro percezione sia lontana dalla realtà delle cose. However, I find fascinating studies to understand how wrong people of various countries are on certain topics, on how far their perception is from the reality of things. Se vi interessa andate a cercare su Google IPSOS Mori e scoprirete magari come si sono comportati i vostri connazionali, sempre che il vostro paese abbia partecipato allo studio. If you are interested, go google IPSOS Mori and perhaps you will find out how your compatriots have behaved, provided that your country participated in the study.

Analfabetismo funzionale Functional illiteracy

Proseguiamo con un altro tema dolente [18:08], ovvero che fa male, che provoca dolore. Let's continue with another sore subject [18:08], which is that it hurts, that causes pain. Nous continuons avec un autre thème douloureux [18:08], à savoir que ça fait mal, que ça cause de la douleur. Un tema dolente, ovvero l'analfabetismo funzionale, un termine di cui negli ultimi anni si è abusato [18:17], direi. A sore subject, namely functional illiteracy, a term that has been abused in recent years [18:17], I would say. Gli italiani, ripetiamo noi stessi in maniera auto-derisoria, sono analfabeti funzionali: sembra un modo colto e raffinato di dare agli italiani dei caproni, di dare agli italiani degli ignoranti [18:30]. Italians, we repeat ourselves in a self-derisive way, are functional illiterates: it seems like a cultured and refined way of calling Italians goats, of calling Italians ignorant [18:30]. Los italianos, nos repetimos de forma burlona, son analfabetos funcionales: parece una forma culta y refinada de dar cabras italianas, de dar a los italianos ignorantes [18:30]. Les Italiens, on se répète avec dérision, sont des analphabètes fonctionnels: cela semble une manière cultivée et raffinée de donner aux Italiens des chèvres, de donner aux Italiens des ignorants [18:30]. “Dare a una persona di qualcosa” significa “insultare una persona dicendo che è questa cosa”. “Dare agli italiani degli ignoranti”.

A riprova di ciò c'è addirittura una pagina Facebook che si chiama “adotta anche tu un analfabeta funzionale”, che prende  in giro i commenti idioti e spesso anche malscritti che si possono leggere su Facebook. As proof of this there is even a Facebook page called "adopt a functionally illiterate too", which makes fun of the idiotic and often even badly written comments that can be read on Facebook. Ma a parte le prese in giro, che cos'è esattamente il fenomeno dell'analfabetismo funzionale? But teasing aside, what exactly is the phenomenon of functional illiteracy? Partiamo dalla parola “analfabeta”. [19:10] “Analfabeta” è una persona che non sa né leggere, né scrivere. Tutti nasciamo analfabeti e poi, si spera, andando a scuola ci alfabetizziamo. We are all born illiterate and then, hopefully, going to school we become literate. Ecco, fortunatemente di veri analfabeti, persone che non sanno né leggere, né scrivere — anche chiamati “analfabeti strumentali” — ce ne sono pochi, anche se comunque ce ne sono; nel 2011 in Italia c'erano ancora circa 600.000 analfabeti strumentali. Here, fortunately of true illiterates, people who can neither read nor write - also called "instrumental illiterates" - there are few, even if there are nonetheless; in 2011 in Italy there were still about 600,000 instrumental illiterates. Sì, pochi, meno dell'1% della popolazione, ma non zero. Yes, a few, less than 1% of the population, but not zero. C'è poi il problema dell'analfabetismo di ritorno, ovvero le persone che hanno sì imparato a leggere e scrivere e fare di conto (ovvero hanno competenze matematiche), ma che poi però, per il loro stile di vita, per la mancata stimolazione intellettuale regrediscono verso livelli molto bassi di alfabetizzazione. Then there is the problem of returning illiteracy, i.e. people who have indeed learned to read and write and do arithmetic (or have mathematical skills), but who then, due to their lifestyle, lack of stimulation intellectual regress to very low levels of literacy. Il problema dell'analfabetismo di ritorno alimenta il fenomeno dell'analfabetismo funzionale. Le problème du retour de l'analphabétisme alimente le phénomène de l'analphabétisme fonctionnel. Che cosa sarebbe? What would that be? Ho trovato questa definizione: “Con analfabetismo funzionale si intende, genericamente, l'incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana”. I found this definition: "Functional illiteracy refers, generically, to the inability of an individual to efficiently use reading, writing and numeracy skills in situations of daily life". Secondo l'OCSE (la stessa organizzazione internazionale di cui abbiamo parlato poco fa) un analfabeta funzionale non è capace di “comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. According to the OECD (the same international organization we talked about a moment ago) a functionally illiterate person is not capable of "understanding, evaluating, using and getting involved in written texts to actively intervene in society, to achieve one's goals and to develop own knowledge and potential. In altre parole, un alfabeta funzionale non capisce un testo complicato, come per esempio un articolo di un quotidiano, non è in grado di riassumere un testo scritto, non è in grado di comprendere i termini di un contratto o di interpretare un grafico. Non è capace quindi di elaborare le informazioni contenute in testi un po' complicati e di utilizzarne le informazioni. He is therefore unable to process the information contained in somewhat complicated texts and to use the information. Di conseguenza queste persone hanno grandi difficoltà a comprendere e vivere nella società sempre più complessa di oggi. As a result these people have great difficulty understanding and living in today's increasingly complex society.

L'OCSE ha un programma chiamato PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies, o anche “Programma per la valutazione internazionale delle competenze degli adulti”). The OECD has a program called PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies, or also "Programme for the International Assessment of Adult Competencies"). L'indagine individua sei livelli di “proficiency”, potremmo chiamarla “competenza”. The survey identifies six levels of "proficiency", we could call it "competence". Livello 0, 1, 2, 3, 4 e 5. Il livello 0 e 1 sono l'area dell'analfabetismo funzionale. Quindi chi ottiene un punteggio inferiore al livello 2 è considerabile funzionalmente analfabeta. Therefore whoever obtains a score lower than level 2 is considered functionally illiterate. Il livello 3 è invece considerato il minimo indispensabile [22:12] per vivere e inserirsi nella società di oggi. Level 3 is instead considered the bare minimum [22:12] to live and fit into today's society. Anche qui i risultati sono impietosi [22:14] e drammatici: l'Italia è all'ultimo posto tra i paesi europei nelle competenze alfabetiche (o di “literacy”, come sono chiamate nello studio) e penultima nelle competenze matematiche (cioè “numeracy”). Here too the results are pitiless [22:14] and dramatic: Italy ranks last among European countries in literacy skills (or "literacy", as they are called in the study) and penultimate in mathematical skills (i.e. " numeracy"). Partiamo male, ma continuiamo. Abbiamo parlato dei livelli, no? Bene, al livello 0 ci sono il 6% delle persone e al livello 1 il 22%. Significa quindi che il 28% degli italiani è ai livelli 0 e 1 e quindi analfabeti funzionali, che è grave, perché 28% è un numero elevatissimo. It therefore means that 28% of Italians are at levels 0 and 1 and therefore functionally illiterate, which is serious, because 28% is a very high number. Poi abbiamo il 42% della popolazione al livello 2 e solamente il 30% si trova nei livelli superiori al 2. Vi ricordo che il livello 3 rappresenta il minimo indispensabile, secondo l'OCSE, per poter vivere nel mondo di oggi. I remind you that level 3 represents the bare minimum, according to the OECD, to be able to live in today's world. Significa quindi che il 70% degli italiani non possiede queste competenze fondamentali. It therefore means that 70% of Italians do not have these fundamental skills. Con il suo punteggio di 250 (il massimo è 500) l'Italia è piuttosto lontana dalla media Ocse di 273. With its score of 250 (the maximum is 500), Italy is quite far from the OECD average of 273. È anche importante sottolineare che ci sono delle differenze territoriali importanti. It is also important to underline that there are important territorial differences. L'indagine mostra che il Sud e le Isole (Sicilia e Sardegna) sono le aree con il maggior numero di persone con livelli bassi di proficiency, mentre il Centro ha i risultati migliori, seguito dal Nord Ovest e dal Nord Est. The survey shows that the South and the Islands (Sicily and Sardinia) are the areas with the highest number of people with low levels of proficiency, while the Center has the best results, followed by the North West and the North East. C'è inoltre un forte divario tra giovani e anziani: la fascia che va dai 55 ai 65 anni è quella con i dati peggiori; al Sud in questa fascia d'età il 53 % degli indidui è analfabeta funzionale (il dato peggiore in Italia), al Nord Est il 29% (il dato migliore). There is also a strong gap between the young and the elderly: the age group between 55 and 65 is the one with the worst data; in the South in this age group 53% of individuals are functionally illiterate (the worst figure in Italy), in the North East 29% (the best figure). Ci tengo anche a sottolineare che il problema non è solo italiano, però in Italia la situazione è particolarmente grave. I also want to underline that the problem is not only Italian, but in Italy the situation is particularly serious.

Lo studio è interessante perché mostra quali sono le conseguenze di tutto ciò sulla partecipazione sociale. Per esempio, la percentuale di italiani che svolge attività di volontariato è del 22% tra i 16-65enni (ma è 35% nella media OCSE). For example, the percentage of Italians aged 16-65 who engage in volunteering is 22% (but it is 35% on the OECD average). Oppure il senso di fiducia negli altri: l'Italia è uno dei paesi più diffidenti, cioè che diffida, [24:30] non si fida degli altri. Or the sense of trust in others: Italy is one of the most mistrustful countries, that is, one that distrusts, [24:30] does not trust others. Il 77% delle persone intervistate sempre tra 16 e 65 anni dice di essere d'accordo con l'affermazione “sono poche le persone di cui ti puoi fidare completamente”. 77% of people surveyed between the ages of 16 and 65 say they agree with the statement "there are few people you can completely trust". 77%, pensate. 77%, think. Anche questo è un problema, perché secondo un altro studio (questo italiano) la società funziona meglio, è più produttiva quando la fiducia reciproca è elevata. L'82% è inoltre d'accordo con la frase “se non stai attento, gli altri se ne approfittano”. 82% also agree with the statement “if you're not careful, others will take advantage of it”. Abbiamo poca fiducia nel prossimo.

Inoltre gli italiani partecipano molto poco alla vita politica del proprio paese. In sostanza, bassi livelli di istruzione e di competenza sono correlati con la bassa probabilità di riportare dei risultati positivi in questi aspetti della partecipazione sociale. In essence, low levels of education and proficiency are correlated with the low probability of reporting positive results in these aspects of social participation. Essentiellement, les faibles niveaux d'éducation et de compétence sont corrélés à la faible probabilité de rapporter des résultats positifs dans ces aspects de la participation sociale.

Il celebre linguista Tullio De Mauro, che si occupava molto di analfabetismo funzionale, diceva che più della metà degli italiani si informa (o non si informa), vota (o non vota), lavora (o non lavora) possedendo una capacità di analisi elementare, interpretando il mondo solo in base alle proprie esperienze dirette. The famous linguist Tullio De Mauro, who dealt a lot with functional illiteracy, said that more than half of Italians get informed (or don't get informed), vote (or don't vote), work (or don't work) possessing an elementary ability to analyze , interpreting the world only on the basis of one's direct experiences. Per esempio, la crisi economica è un problema perché io ho meno soldi, il taglio delle tasse è giusto perché io pago meno tasse (anche se poi ricevo meno servizi pubblici), ignorando quindi le conseguenze collettive e a lungo termine, pensando solo ai propri immediati vantaggi personali. For example, the economic crisis is a problem because I have less money, the tax cut is right because I pay less taxes (even if I then receive less public services), thus ignoring the collective and long-term consequences, thinking only of one's immediate personal benefits. Pensando al proprio orticello, come diciamo noi italiani, al nostro tornaconto personale. Thinking about our own backyard, as we Italians say, about our personal gain. [26:15] E l'analfabetismo funzionale è un problema anche a livello politico, perché significa non possedere gli anticorpi contro i politici che mentono, che mistificano la realtà, che non raccontano la verità. [26:15] And functional illiteracy is also a problem at a political level, because it means not having the antibodies against politicians who lie, who mystify reality, who don't tell the truth. Come può un cittadino analizzare criticamente le parole e le azioni dei politici se possiede competenze di alfabetizzazone (e anche di percezione della realtà, come abbiamo visto) così scarse? How can a citizen critically analyze the words and actions of politicians if he has such poor literacy skills (and also the perception of reality, as we have seen)? Questo è un grande problema.

Lettura

Uno degli aspetti più sconfortanti che emerge dei questionari PIAAC riguarda la lettura. One of the most discouraging aspects that emerges from the PIAAC questionnaires concerns reading. Sì, perché è emerso che il 40,6% degli italiani legge almeno un libro all'anno, che non è tanto buono. Cioè,  significa che il 60% circa non legge nemmeno un libro all'anno. In generale i ragazzi sembrano più appassionati alla lettura e le donne leggono molto più degli uomini (47% rispetto al 34%). Sono molto pochi lettori forti, cioè persone che leggono almeno un libro al mese: sono solo il 13,4%. There are very few strong readers, i.e. people who read at least one book a month: they are only 13.4%. Quindi anche in questo caso i risultati sono piuttosto disastrosi. So again the results are pretty disastrous. Gli italiani leggono pochissimo e non c'è da sorprendersi se poi possediamo competenze di alfabetizzazione così scarse e scriviamo così male,  come dicevo all'inizio dell'episodio. Italians read very little and it's no surprise that we have such poor literacy skills and we write so badly, as I said at the beginning of the episode. Io penso che la lettura sia davvero un elemento importante nella crescita culturale di un popolo e di un individuo. I think that reading is really an important element in the cultural growth of a people and of an individual. Non è sicuramente l'unico modo di accedere alla cultura: conosco persone che leggono poco ma non sono di certo ignoranti (e io stesso non leggo poi così tanto). It is certainly not the only way to access culture: I know people who read little but are certainly not ignorant (and I myself don't read that much). Sicuramente però leggere in generale, anche articoli di giornale è importantissimo per migliorare le proprie conoscenze linguistiche e culturali. Surely, however, reading in general, even newspaper articles is very important to improve one's linguistic and cultural knowledge. Ne ho parlato in passato per quanto riguarda soprattutto le lingue straniere, perché parlo a voi, persone che imparano una lingua straniera. I've talked about this in the past especially with regards to foreign languages, because I'm talking to you, people learning a foreign language. Ma che la lettura sia importante e utile è vero    in primo luogo nella propria madrelingua. E il fatto che il 60% degli italiani non legga nemmeno un libro all'anno… non è una buona notizia. Pratiche culturali

Infine voglio ancora parlare di un altro studio,  molto brevemente, che risale al 2013, sulle pratiche culturali degli italiani. Finally, I still want to talk about another study, very briefly, which dates back to 2013, on the cultural practices of Italians. Si tratta di uno studio dell'Unione Europea, condotto tramite un sondaggio Eurobarometro (si chiama così). This is a study by the European Union, conducted through a Eurobarometer survey (that's what it's called). Anche da questo sondaggio non emerge nulla di buono, perché oltre a leggere poco (di cui abbiamo parlato) noi italiani (almeno nel 2013, ma non ho motivo di credere che la situazione sia migliore oggi) frequentiamo meno del resto dell'Europa concerti, musei, teatri, gallerie d'arte, ecc. Nothing good emerges from this survey either, because in addition to reading little (which we have talked about) we Italians (at least in 2013, but I have no reason to believe that the situation is better today) attend concerts less than the rest of Europe, museums, theatres, art galleries, etc. Inoltre siamo meno coinvolti attivamente in attività artistiche individuali o di gruppo come la danza, la fotografia, la musica, la scrittura, la recitazione, In sostanza, non ci interessano nemmeno le attività culturali, che è un po' triste, considerando il fatto che, come tutti sapete benissimo, il patrimonio culturale [29:25] dell'Italia è davvero enorme. We are also less actively involved in individual or group artistic activities such as dance, photography, music, writing, acting, Basically, we are not even interested in cultural activities, which is a bit sad, considering the fact that , as you all know very well, the cultural heritage [29:25] of Italy is really huge. Evidentemente ciò non basta affinché gli italiani stessi siano interessati a questi patrimonio culturale. Obviously this is not enough for the Italians themselves to be interested in this cultural heritage.

Conclusioni

Tiriamo le somme di tutto quello che abbiamo detto e torniamo alle domande che ci eravamo posti all'inizio dell'episodio. Let's sum up everything we've said and go back to the questions we asked ourselves at the beginning of the episode. Gli italiani sono un popolo ignorante? C'è un declino culturale in corso? I giovani sono la causa di ogni male? Allora, in generale mi sembra evidente poco acculturato, alla luce di tutto quello che abbiamo detto. Abbiamo parlato degli scarsi livelli di scolarizzazione del nostro paese, abbiamo visto quanto sia distorta la percezione della realtà degli italiani, abbiamo esaminato il drammatico problema dell'analfabetismo funzionale e in generale della scarsa alfabetizzazione (e anche delle scarse capacità matematiche) che contraddistinguono [30:22] enormi fette di popolazione. We talked about the low levels of schooling in our country, we saw how Italians' perception of reality is distorted, we examined the dramatic problem of functional illiteracy and in general the low literacy (and also the low mathematical skills) that distinguish [30 :22] huge swathes of the population. Abbiamo anche visto che leggiamo poco e non partecipiamo ad attività culturali. Detto questo, non credo che ci sia un declino culturale rispetto a una presunta [30:35] età dell'oro in cui eravamo tutti più acculturati e non direi che i giovani siano la causa del problema. That said, I don't think there is a cultural decline from a supposed [30:35] golden age where we were all more educated and I wouldn't say that young people are causing the problem. La verità è che non siamo mai stati acculturati come popolo. The truth is that we have never been acculturated as a people. Anzi, in media gli italiani più anziani sono meno alfabetizzati, meno scolarizzati e leggono meno dei giovani, con buona pace [30:53] di chi vede nei giovani il problema della società. Indeed, on average older Italians are less literate, less educated and read less than young people, pace [30:53] with those who see the problem of society in young people. Qualche passo in avanto è stato fatto (soprattutto per quanto riguarda il numero di laureati) ma non è sufficiente, e lo vediamo se ci paragoniamo con gli altri paesi europei e con i paesi più sviluppati del mondo. Some progress has been made (especially as regards the number of graduates) but it is not enough, and we can see it if we compare ourselves with other European countries and with the more developed countries of the world. Quelques pas en avant ont été faits (notamment en ce qui concerne le nombre de diplômés) mais ce n'est pas suffisant, et on le voit si l'on se compare aux autres pays européens et aux pays les plus développés du monde. In Italia ci sono ancora troppi pochi laureati, troppi lavoratori scarsamente qualificati e tante persone con lacune nelle competenze fondamentali per vivere nella società di oggi. In Italy there are still too few graduates, too many low-skilled workers and too many people with gaps in the skills essential to live in today's society. Quindi forse non dovrebbero sorprendermi tutti i messaggi scritti male da parte dei miei concittadini  sul gruppo Facebook di cui vi parlavo prima, sono la naturale conseguenza di un popolo che non possiede solide basi culturale e anche linguistiche. So maybe I shouldn't be surprised by all the badly written messages from my fellow citizens on the Facebook group I was telling you about earlier, they are the natural consequence of a people who lack solid cultural and even linguistic foundations.

Voglio farvi ascoltare una clip in cui il linguista Tullio de Mauro commenta la situazione culturale italiana e in particolare l'analfabetismo funzionale. I want you to listen to a clip in which the linguist Tullio de Mauro comments on the Italian cultural situation and in particular on functional illiteracy. Tullio de Mauro:

La lingua italiana — per chi la sa usare leggendo, scrivendo, parlando — sta bene. The Italian language - for those who know how to use it by reading, writing, speaking - is fine. Stanno male gli italiani che la sanno usare poco. The Italians who know how to use it little are sick. Stanno male non per ragioni puristiche o astratte, ma perché conoscere male la lingua nazionale significa studiare male — se uno ci prova — altre lingue e avere una vita di relazione modesta, non capire tante cose che servono sul lavoro, nella produzione. They feel bad not for puristic or abstract reasons, but because knowing the national language badly means studying other languages badly - if one tries to - and having a life of modest relationships, not understanding many things that are needed at work, in production. Quindi la cattiva conoscenza dell'italiano e soprattutto dell'italiano scritto, dell… il cattivo rapporto con la lettura è un pesante limite di cui poco si parla, di tutta la nostra vita sociale, che ci trasciniamo indietro da molti anni e che diventa sempre più grave, perché man mano che  in qualche modo la società, le tecnologie si sviluppano si alza sempre di più, terribilmente la richiesta di competenze. So the poor knowledge of Italian and above all of written Italian, of… the bad relationship with reading is a heavy limitation that little is said about, of our entire social life, which we have been dragging back for many years and which always becomes more serious, because as society and technologies develop in some way, the demand for skills rises terribly. E non possiamo più permetterci il lusso dell'ignoranza che ci siamo permessi per molto tempo. And we can no longer afford the luxury of ignorance that we have allowed ourselves for a long time. “Non possiamo più permetterci il lusso dell'ignoranza che ci siamo concessi per lungo tempo”. "We can no longer afford the luxury of ignorance that we have allowed ourselves for a long time." In sostanza, dice De Mauro, siamo sempre stati tendenzialmente ignoranti ed è un problema che andrebbe affrontato con urgenza, specie considerando il fatto che il mondo di oggi è  sempre più complesso. Basically, says De Mauro, we have always tended to be ignorant and it is a problem that should be tackled urgently, especially considering the fact that today's world is increasingly complex. I nuovi lavori richiedono lavoratori iper-specializzati,  che di certo non possono permettersi il lusso dell'ignoranza, il lusso (tra virgolette) di non poter comprendere un testo un minimo complicato. The new jobs require hyper-skilled workers, who certainly cannot afford the luxury of ignorance, the luxury (in quotation marks) of not being able to understand even the slightest complicated text. Da un lato l'Italia rimane una delle più grandi potenze economiche mondiali, ma dall'altro lato io non vedo come possa mantenere  questa posizione e rimanere al passo di paesi molto forti in settori tecnologici o che investono fortemente nella ricerca. On the one hand, Italy remains one of the world's largest economic powers, but on the other hand, I don't see how it can maintain this position and keep up with countries that are very strong in technological sectors or that invest heavily in research. Consideriamo anche che i giovani italiani più preparati spesso sono i primi ad emigrare dal nostro paese, per trasferirsi dove saranno pagati meglio e dove avranno maggiori soddisfazioni professionali. We also consider that the best-prepared young Italians are often the first to emigrate from our country, to move to where they will be paid better and where they will have greater professional satisfaction. Non mi addentrerò in questo argomento, che è un altro grande problema italiano, ovvero quello della “fuga di cervelli”, come viene chiamata. I will not go into this topic, which is another great Italian problem, namely that of the "brain drain" as it is called. Je n'entrerai pas dans ce sujet, qui est un autre grand problème italien, à savoir celui de la "fuite des cerveaux", comme on l'appelle. Ma è un grande motivo di preoccupazione per il futuro del nostro paese. But it is a great cause for concern for the future of our country.

Quindi che si può fare? Beh, non sono un politico ma suppongo che non farebbe male investire nella cultura in senso lato, cioè, in generale. Well, I'm not a politician but I suppose it wouldn't hurt to invest in culture in a broad sense, that is, in general. Nell'istruzione, in programmi culturali che per esempio promuovano la lettura, ecc. In education, in cultural programs e.g. promoting reading, etc. Onestamente però non sono molto ottimista: in un paese in cui la politica non ha mai una prospettiva a lungo termine, non si preoccupa mai dei giovani, in un paese in cui spesso la cultura è spesso vista come un settore in cui si possono fare soldi per racimolare soldi da spendere da qualche altra parte, in un paese in cui si investe poco nella scuola e nella ricerca, ecc. Honestly, however, I'm not very optimistic: in a country where politics never has a long-term perspective, it never cares about young people, in a country where culture is often seen as a sector where money can be made to raise money to spend elsewhere, in a country where little investment is made in education and research, etc. Honnêtement, cependant, je ne suis pas très optimiste : dans un pays où la politique n'a jamais de perspective à long terme, elle ne se soucie jamais des jeunes, dans un pays où la culture est souvent vue comme un domaine où l'on peut gagner de l'argent. dépenser ailleurs, dans un pays où l'on investit peu dans l'école et la recherche, etc. ecc. è difficile che questa situazione possa cambiare nei prossimi anni. it is unlikely that this situation will change in the coming years.

Su queste note piuttosto pessimistiche vi comunico che non ho una soluzione e che siamo arrivati alla fine di questo episodio. On these rather pessimistic notes I inform you that I don't have a solution and that we have reached the end of this episode. Vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Vi ricordo che potete sostenere questo progetto entrando a far parte del Podcast Italiano Club e ricevendo così tutta una serie di bonus interessanti. I remind you that you can support this project by joining the Italian Podcast Club and thus receiving a whole series of interesting bonuses. Un altro modo in cui potete darmi una mano sono le donazioni. Questa volta ringrazio Paul, Karen, Jose, William, Vicky, Marisa, Miroslav, Gary, che hanno fatto delle donazioni da quando ho pubblicato l'ultimo episodio. Grazie davvero di cuore a tutti voi e per concludere l'episodio ci sentiamo la testimonianza di uno di voi, ovvero di Przemek dalla Polonia. Heartfelt thanks to all of you and to conclude the episode we hear the testimony of one of you, namely Przemek from Poland. Sentiamo il suo messaggio: [AUDIO]

Grazie per le tue bellissime parole, Pzemek, non so se me le merito, ma grazie comunque. Thanks for your beautiful words, Pzemek, I don't know if I deserve them, but thanks anyway. Mi è piaciuto quando hai detto “non so se sei sempre preparato, ma almeno lo sembri”. Ecco, quello è l'importante. Non essere, ma apparire. No, a parte gli scherzi, cerco di fare del mio meglio e sicuramente sono migliorato negli ultimi tempi a livello di rigore nella preparazione dei video e degli episodi e spero che l'abbiate notato e che lo apprezziate, diciamo. No, joking aside, I try my best and I've certainly improved lately in terms of rigor in preparing videos and episodes and I hope you've noticed and appreciate it, let's say. Grazie anche per essere diventato membro del Club, spero che ti possa aiutare a migliorare ulteriormente il tuo già ottimo italiano. Thank you also for becoming a member of the Club, I hope it can help you further improve your already excellent Italian. Detto questo, grazie a tutti e a tutte per l'ascolto e ci sentiamo nel prossimo episodio. That said, thank you all for listening and see you in the next episode. Statemi bene, ciao! Take care, bye!