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"Cuore" di Edmondo De Amicis ("Heart"), Febbraio - L'infermiere di Tata. Racconto mensile

Febbraio - L'infermiere di Tata. Racconto mensile

L'infermiere di Tata Racconto mensile La mattina d'un giorno piovoso di marzo, un ragazzo vestito da campagnuolo, tutto inzuppato d'acqua e infangato, con un involto di panni sotto il braccio, si presentava al portinaio dell'Ospedale maggiore di Napoli e domandava di suo padre, presentando una lettera. Aveva un bel viso ovale d'un bruno pallido, gli occhi pensierosi e due grosse labbra semiaperte, che lasciavan vedere i denti bianchissimi. Veniva da un villaggio dei dintorni di Napoli. Suo padre, partito di casa l'anno addietro per andare a cercar lavoro in Francia, era tornato in Italia e sbarcato pochi dì prima a Napoli, dove, ammalatosi improvvisamente, aveva appena fatto in tempo a scrivere un rigo alla famiglia per annunziarle il suo arrivo e dirle che entrava all'ospedale. Sua moglie, desolata di quella notizia, non potendo moversi di casa perché aveva una bimba inferma e un'altra al seno, aveva mandato a Napoli il figliuolo maggiore, con qualche soldo, ad assistere suo padre, il suo Tata , come là si dice; il ragazzo aveva fatto dieci miglia di cammino. Il portinaio, data un'occhiata alla lettera, chiamò un infermiere e gli disse che conducesse il ragazzo dal padre. - Che padre? - domandò l'infermiere. Il ragazzo, tremante per il timore d'una trista notizia, disse il nome. L'infermiere non si rammentava quel nome. - Un vecchio operaio venuto di fuori? - domandò. - Operaio sì, - rispose il ragazzo, sempre più ansioso; non tanto vecchio. Venuto di fuori, sì. - Entrato all'ospedale quando? - domandò l'infermiere. Il ragazzo diede uno sguardo alla lettera. - Cinque giorni fa, credo. L'infermiere stette un po' pensando; poi, come ricordandosi a un tratto: - Ah! - disse, - il quarto camerone, il letto in fondo. - È malato molto? Come sta? - domandò affannosamente il ragazzo. L'infermiere lo guardò, senza rispondere. Poi disse: - Vieni con me. Salirono due branche di scale, andarono in fondo a un largo corridoio e si trovarono in faccia alla porta aperta d'un camerone, dove s'allungavano due file di letti. - Vieni, - ripeté l'infermiere, entrando. Il ragazzo si fece animo e lo seguitò, gettando sguardi paurosi a destra e a sinistra, sui visi bianchi e smunti dei malati, alcuni dei quali avevan gli occhi chiusi, e parevano morti, altri guardavan per aria con gli occhi grandi e fissi, come spaventati. Parecchi gemevano, come bambini. Il camerone era oscuro, l'aria impregnata d'un odore acuto di medicinali. Due suore di carità andavano attorno con delle boccette in mano. Arrivato in fondo al camerone, l'infermiere si fermò al capezzale d'un letto, aperse le tendine e disse: - Ecco tuo padre. Il ragazzo diede in uno scoppio di pianto, e lasciato cadere l'involto, abbandonò la testa sulla spalla del malato, afferrandogli con una mano il braccio che teneva disteso immobile sopra la coperta. Il malato non si scosse. Il ragazzo si rialzò e guardò il padre, e ruppe in pianto un'altra volta. Allora il malato gli rivolse uno sguardo lungo e parve che lo riconoscesse. Ma le sue labbra non si muovevano. Povero Tata , quanto era mutato! Il figliuolo non l'avrebbe mai riconosciuto. Gli s'erano imbiancati i capelli, gli era cresciuta la barba, aveva il viso gonfio, d'un color rosso carico, con la pelle tesa e luccicante, gli occhi rimpiccioliti, le labbra ingrossate, la fisionomia tutta alterata: non aveva più di suo che la fronte e l'arco delle sopracciglia. Respirava con affanno. - Tata, tata mio! - disse il ragazzo. - Son io, non mi riconoscete? Sono Cicillo, il vostro Cicillo, venuto dal paese, che m'ha mandato la mamma. Guardatemi bene, non mi riconoscete? Ditemi una parola. Ma il malato, dopo averlo guardato attentamente, chiuse gli occhi. - Tata! Tata! che avete? Sono il vostro figliuolo, Cicillo vostro. Il malato non si mosse più, e continuò a respirare affannosamente. Allora, piangendo, il ragazzo prese una seggiola, sedette e stette aspettando, senza levar gli occhi dal viso di suo padre. - Un medico passerà bene a far la visita, - pensava. - Egli mi dirà qualche cosa. - E s'immerse nè suoi pensieri tristi, ricordando tante cose del suo buon padre, il giorno della partenza, quando gli aveva dato l'ultimo addio sul bastimento, le speranze che aveva fondato la famiglia su quel suo viaggio, la desolazione di sua madre all'arrivo della lettera; e pensò alla morte, vide suo padre morto, sua madre vestita di nero, la famiglia nella miseria. E stette molto tempo così. Quando una mano leggiera gli toccò una spalla, ed ei si riscosse: era una monaca. - Che cos'ha mio padre? - le domandò subito. - È tuo padre? - disse la suora, dolcemente. - Sì, è mio padre, son venuto. Che cos'ha? - Coraggio, ragazzo, - rispose la suora; - ora verrà il medico. - E s'allontanò, senza dir altro. Dopo mezz'ora, sentì il tocco d'una campanella, e vide entrare in fondo al camerone il medico, accompagnato da un assistente; la suora e un infermiere li seguivano. Cominciaron la visita, fermandosi a ogni letto. Quell'aspettazione pareva eterna al ragazzo, e ad ogni passo del medico gli cresceva l'affanno. Finalmente arrivò al letto vicino. Il medico era un vecchio alto e curvo, col viso grave. Prima ch'egli si staccasse dal letto vicino, il ragazzo si levò in piedi, e quando gli s'avvicinò, si mise a piangere. Il medico lo guardò. - È il figliuolo del malato - disse la suora; - è arrivato questa mattina dal suo paese. Il medico gli posò una mano sulla spalla, poi si chinò sul malato, gli tastò il polso, gli toccò la fronte, e fece qualche domanda alla suora, la quale rispose: - nulla di nuovo. Rimase un po' pensieroso, poi disse: - Continuate come prima. Allora il ragazzo si fece coraggio e domandò con voce di pianto: - Che cos'ha mio padre? - Fatti animo, figliuolo, - rispose il medico, rimettendogli una mano sulla spalla. - Ha una risipola facciale. È grave, ma c'è ancora speranza. Assistilo. La tua presenza gli può far del bene. - Ma non mi riconosce! - esclamò il ragazzo in tuono desolato. - Ti riconoscerà... domani, forse. Speriamo bene, fatti coraggio. Il ragazzo avrebbe voluto domandar altro; ma non osò. Il medico passò oltre. E allora egli cominciò la sua vita d'infermiere. Non potendo far altro accomodava le coperte al malato, gli toccava ogni tanto la mano, gli cacciava i moscerini, si chinava su di lui ad ogni gemito, e quando la suora portava da bere, le levava di mano il bicchiere o il cucchiaio, e lo porgeva in sua vece. Il malato lo guardava qualche volta; ma non dava segno di riconoscerlo. Senonché il suo sguardo si arrestava sempre più a lungo sopra di lui, specialmente quando si metteva agli occhi il fazzoletto. E così passò il primo giorno. La notte il ragazzo dormì sopra due seggiole, in un angolo del camerone, e la mattina riprese il suo ufficio pietoso. Quel giorno parve che gli occhi del malato rivelassero un principio di coscienza. Alla voce carezzevole del ragazzo pareva che un'espressione vaga di gratitudine gli brillasse un momento nelle pupille, e una volta mosse un poco le labbra come se volesse dir qualche cosa. Dopo ogni breve assopimento, riaprendo gli occhi, sembrava che cercasse il suo piccolo infermiere. Il medico, ripassato due volte, notò un poco di miglioramento. Verso sera, avvicinandogli il bicchiere alle labbra, il ragazzo credette di veder guizzare sulle sue labbra gonfie un leggerissimo sorriso. E allora cominciò a riconfortarsi, a sperare. E con la speranza d'essere inteso, almeno confusamente, gli parlava, gli parlava a lungo, della mamma, delle sorelle piccole, del ritorno a casa, e lo esortava a farsi animo, con parole calde e amorose. E benché dubitasse sovente di non esser capito, pure parlava, perché gli pareva che, anche non comprendendo, il malato ascoltasse con un certo piacere la sua voce, quell'intonazione insolita di affetto e di tristezza. E in quella maniera passò il secondo giorno, e il terzo, e il quarto, in una vicenda di miglioramenti leggieri e di peggioramenti improvvisi; e il ragazzo era così tutto assorto nelle sue cure, che appena sbocconcellava due volte al giorno un po' di pane e un po' di formaggio, che gli portava la suora, e non vedeva quasi quel che seguiva intorno a lui, i malati moribondi, l'accorrere improvviso delle suore di notte, i pianti e gli atti di desolazione dei visitatori che uscivano senza speranza, tutte quelle scene dolorose e lugubri della vita d'un ospedale, che in qualunque altra occasione l'avrebbero sbalordito e atterrito. Le ore, i giorni passavano, ed egli era sempre là col suo Tata , attento, premuroso, palpitante ad ogni suo sospiro e ad ogni suo sguardo, agitato senza riposo tra una speranza che gli allargava l'anima e uno sconforto che gli agghiacciava il cuore. Il quinto giorno, improvvisamente, il malato peggiorò. Il medico, interrogato, scrollò il capo, come per dire che era finita, e il ragazzo s'abbandonò sulla seggiola, rompendo in singhiozzi. Eppure una cosa lo consolava. Malgrado che peggiorasse, a lui sembrava che il malato andasse riacquistando lentamente un poco d'intelligenza. Egli guardava il ragazzo sempre più fissamente e con un'espressione crescente di dolcezza, non voleva più prender bevanda o medicina che da lui, e sempre più spesso faceva quel movimento forzato delle labbra, come se volesse pronunciare una parola; e lo faceva così spiccato qualche volta, che il figliuolo gli afferrava il braccio con violenza, sollevato da una speranza improvvisa, e gli diceva con accento quasi di gioia: - Coraggio, coraggio, Tata, guarirai, ce n'andremo, torneremo a casa con la mamma, ancora un po' di coraggio! Erano le quattro della sera, e allora appunto il ragazzo s'era abbandonato a uno di quegli impeti di tenerezza e di speranza, quando di là dalla porta più vicina del camerone udì un rumore di passi, e poi una voce forte, due sole parole: - Arrivederci, suora! - che lo fecero balzare in piedi, con un grido strozzato nella gola. Nello stesso momento entrò nel camerone un uomo, con un grosso involto alla mano, seguito da una suora. Il ragazzo gettò un grido acuto e rimase inchiodato al suo posto. L'uomo si voltò, lo guardò un momento, gittò un grido anch'egli: - Cicillo! - e si slanciò verso di lui. Il ragazzo cadde fra le braccia di suo padre, soffocato. Le suore, gl'infermieri, l'assistente accorsero, e rimasero lì, pieni di stupore. Il ragazzo non poteva raccogliere la voce. - Oh Cicillo mio! - esclamò il padre, dopo aver fissato uno sguardo attento sul malato, baciando e ribaciando il ragazzo. - Cicillo, figliuol mio, come va questo? T'hanno condotto al letto d'un altro. E io che mi disperavo di non vederti, dopo che mamma scrisse: l'ho mandato. Povero Cicillo! Da quanti giorni sei qui? Com'è andato questo imbroglio? Io me la son cavata con poco. Sto bene in gamba, sai! E la mamma? E Concettella? E 'u nennillo , come vanno? Io me n'esco dall'ospedale. Andiamo dunque. O signore Iddio! Chi l'avrebbe mai detto! Il ragazzo stentò a spiccicar quattro parole per dar notizie della famiglia. - Oh come sono contento! - balbettò. - Come sono contento! Che brutti giorni ho passati! E non rifiniva di baciar suo padre. Ma non si muoveva. - Vieni dunque - gli disse il padre. - Arriveremo ancora a casa stasera. Andiamo. - E lo tirò a sé. Il ragazzo si voltò a guardare il suo malato. - Ma... vieni o non vieni? - gli domandò il padre, stupito. Il ragazzo diede ancora uno sguardo al malato, il quale, in quel momento, aperse gli occhi e lo guardò fissamente. Allora gli sgorgò dall'anima un torrente di parole. - No, Tata, aspetta... ecco... non posso. C'è quel vecchio. Da cinque giorni son qui. Mi guarda sempre. Credevo che fossi tu. Gli volevo bene. Mi guarda, io gli do da bere, mi vuol sempre accanto, ora sta molto male, abbi pazienza, non ho coraggio, non so, mi fa troppo pena, tornerò a casa domani, lasciami star qui un altro po', non va mica bene che lo lasci, vedi in che maniera mi guarda, io non so chi sia, ma mi vuole, morirebbe solo, lasciami star qui, caro Tata! - Bravo, piccerello! - gridò l'assistente. Il padre rimase perplesso, guardando il ragazzo; poi guardò il malato. - Chi è? - domandò. - Un contadino come voi - rispose l'assistente, - venuto di fuori, entrato all'ospedale lo stesso giorno che c'entraste voi. Lo portaron qui ch'era fuor di senso, e non poté dir nulla. Forse ha una famiglia lontana, dei figliuoli. Crederà che sia un dei suoi, il vostro. Il malato guardava sempre il ragazzo. Il padre disse a Cicillo: - Resta. - Non ha più da restar che per poco, - mormorò l'assistente. - Resta -, ripeté il padre. - Tu hai cuore. Io vado subito a casa a levar di pena la mamma. Ecco uno scudo pei tuoi bisogni. Addio, bravo figliuolo mio. A rivederci. Lo abbracciò, lo guardò fisso, lo ribaciò in fronte, e partì. Il ragazzo tornò accanto al letto, e l'infermo parve racconsolato. E Cicillo ricominciò a far l'infermiere, non piangendo più, ma con la stessa premura, con la stessa pazienza di prima; ricominciò a dargli da bere, ad accomodargli le coperte, a carezzargli la mano, a parlargli dolcemente, per fargli coraggio. Lo assistette tutto quel giorno, lo assistette tutta la notte, gli restò ancora accanto il giorno seguente. Ma il malato s'andava sempre aggravando; il suo viso diventava color violaceo, il suo respiro ingrossava, gli cresceva l'agitazione, gli sfuggivan dalla bocca delle grida inarticolate, l'enfiagione si faceva mostruosa. Alla visita della sera, il medico disse che non avrebbe passata la notte. E allora Cicillo raddoppiò le sue cure e non lo perdette più d'occhio un minuto. E il malato lo guardava, lo guardava, e muoveva ancora le labbra, tratto tratto, con un grande sforzo, come se volesse dir qualche cosa, e un'espressione di dolcezza straordinaria passava a quando a quando nei suoi occhi, che sempre più si rimpiccolivano e s'andavano velando. E quella notte il ragazzo lo vegliò fin che vide biancheggiare alle finestre il primo barlume di giorno, e comparire la suora. La suora s'avvicinò al letto, diede un'occhiata al malato e andò via a rapidi passi. Pochi momenti dopo ricomparve col medico assistente e con un infermiere, che portava una lanterna. - È all'ultimo momento, - disse il medico. Il ragazzo afferrò la mano del malato. Questi aprì gli occhi, lo fissò, e li richiuse. In quel punto parve al ragazzo di sentirsi stringere la mano. - M'ha stretta la mano! - esclamò. Il medico rimase un momento chino sul malato, poi s'alzò. La suora staccò un crocifisso dalla parte. - E morto! - gridò il ragazzo. - Va', figliuolo, - disse il medico. - La tua santa opera è compiuta. Va' e abbi fortuna, che la meriti. Dio ti proteggerà. Addio. La suora che s'era allontanata un momento, tornò con un mazzettino di viole, tolte da un bicchiere sulla finestra, e lo porse al ragazzo, dicendo: - Non ho altro da darti. Tieni questo per memoria dell'ospedale. - Grazie, - rispose il ragazzo, - pigliando il mazzetto con una mano e asciugandosi gli occhi con l'altra; - ma ho tanta strada da fare a piedi... lo sciuperei. - E sciolto il mazzolino sparpagliò le viole sul letto, dicendo: - Le lascio per ricordo al mio povero morto. Grazie, sorella. Grazie, signor dottore. - Poi, rivolgendosi al morto: - Addio... - E mentre cercava un nome da dargli, gli rivenne dal cuore alle labbra il dolce nome che gli aveva dato per cinque giorni: - Addio, povero Tata! Detto questo, si mise sotto il braccio il suo involtino di panni, e a lenti passi, rotto dalla stanchezza, se n'andò. L'alba spuntava.


Febbraio - L'infermiere di Tata. Racconto mensile February - Tata's nurse. Monthly story Febrero - La enfermera de Tata. Historia del mes Fevereiro - A enfermeira de Tata. História do mês

L’infermiere di Tata Racconto mensile Nurse from Tata Monthly story La mattina d’un giorno piovoso di marzo, un ragazzo vestito da campagnuolo, tutto inzuppato d’acqua e infangato, con un involto di panni sotto il braccio, si presentava al portinaio dell’Ospedale maggiore di Napoli e domandava di suo padre, presentando una lettera. On the morning of a rainy day in March, a boy dressed as a country boy, all drenched in water and muddy, with a bundle of clothes under his arm, presented himself at the gatekeeper of the Ospedale Maggiore in Naples and asked about his father, presenting a letter. Aveva un bel viso ovale d’un bruno pallido, gli occhi pensierosi e due grosse labbra semiaperte, che lasciavan vedere i denti bianchissimi. He had a beautiful oval face of a pale brown, thoughtful eyes and two thick, half-open lips, which showed his very white teeth. Veniva da un villaggio dei dintorni di Napoli. He came from a village on the outskirts of Naples. Suo padre, partito di casa l’anno addietro per andare a cercar lavoro in Francia, era tornato in Italia e sbarcato pochi dì prima a Napoli, dove, ammalatosi improvvisamente, aveva appena fatto in tempo a scrivere un rigo alla famiglia per annunziarle il suo arrivo e dirle che entrava all’ospedale. Her father, who had left home the year before to seek work in France, had returned to Italy and landed a few days earlier in Naples, where, suddenly ill, he had just made time to write a line to his family to announce his arrival and tell them he was entering the hospital. Sua moglie, desolata di quella notizia, non potendo moversi di casa perché aveva una bimba inferma e un’altra al seno, aveva mandato a Napoli il figliuolo maggiore, con qualche soldo, ad assistere suo padre, il suo Tata , come là si dice; il ragazzo aveva fatto dieci miglia di cammino. His wife, desolated by that news, unable to move from the house because she had a sick child and another at her breast, had sent her eldest son to Naples, with some money, to assist his father, his Tata , as they say there; the boy had walked ten miles. Il portinaio, data un’occhiata alla lettera, chiamò un infermiere e gli disse che conducesse il ragazzo dal padre. The porter, having glanced at the letter, called a nurse and told him to lead the boy to his father. - Che padre? - domandò l’infermiere. Il ragazzo, tremante per il timore d’una trista notizia, disse il nome. The boy, trembling with the fear of sad news, said the name. L’infermiere non si rammentava quel nome. - Un vecchio operaio venuto di fuori? - An old worker from outside? - domandò. - Operaio sì, - rispose il ragazzo, sempre più ansioso; non tanto vecchio. - Worker yes,‖ replied the boy, getting more and more anxious; not so old. Venuto di fuori, sì. Come out, yes. - Entrato all’ospedale quando? - domandò l’infermiere. Il ragazzo diede uno sguardo alla lettera. The boy glanced at the letter. - Cinque giorni fa, credo. L’infermiere stette un po' pensando; poi, come ricordandosi a un tratto: - Ah! - disse, - il quarto camerone, il letto in fondo. - È malato molto? Come sta? - domandò affannosamente il ragazzo. L’infermiere lo guardò, senza rispondere. Poi disse: - Vieni con me. Salirono due branche di scale, andarono in fondo a un largo corridoio e si trovarono in faccia alla porta aperta d’un camerone, dove s’allungavano due file di letti. - Vieni, - ripeté l’infermiere, entrando. Il ragazzo si fece animo e lo seguitò, gettando sguardi paurosi a destra e a sinistra, sui visi bianchi e smunti dei malati, alcuni dei quali avevan gli occhi chiusi, e parevano morti, altri guardavan per aria con gli occhi grandi e fissi, come spaventati. Parecchi gemevano, come bambini. Néhányan úgy nyögtek, mint a gyerekek. Il camerone era oscuro, l’aria impregnata d’un odore acuto di medicinali. Due suore di carità andavano attorno con delle boccette in mano. Arrivato in fondo al camerone, l’infermiere si fermò al capezzale d’un letto, aperse le tendine e disse: - Ecco tuo padre. Il ragazzo diede in uno scoppio di pianto, e lasciato cadere l’involto, abbandonò la testa sulla spalla del malato, afferrandogli con una mano il braccio che teneva disteso immobile sopra la coperta. A fiú könnyben robbant, és ledobta a köteget, a fejét a beteg vállán hagyta, egyik kezével megragadta a karját, amelyet mozdulatlanul feküdt a takaró fölött. Il malato non si scosse. Il ragazzo si rialzò e guardò il padre, e ruppe in pianto un’altra volta. Allora il malato gli rivolse uno sguardo lungo e parve che lo riconoscesse. Ma le sue labbra non si muovevano. Povero Tata , quanto era mutato! Il figliuolo non l’avrebbe mai riconosciuto. Gli s’erano imbiancati i capelli, gli era cresciuta la barba, aveva il viso gonfio, d’un color rosso carico, con la pelle tesa e luccicante, gli occhi rimpiccioliti, le labbra ingrossate, la fisionomia tutta alterata: non aveva più di suo che la fronte e l’arco delle sopracciglia. His hair had whitened, his beard had grown, his face was swollen, a deep red color, his skin stretched and glistening, his eyes shrunken, his lips swollen, his physiognomy all altered: he had no more of his own than his forehead and the arch of his eyebrows. Respirava con affanno. He was breathing hard. - Tata, tata mio! - Nanny, nanny mine! - disse il ragazzo. - Son io, non mi riconoscete? - It's me, don't you recognize me? Sono Cicillo, il vostro Cicillo, venuto dal paese, che m’ha mandato la mamma. I am Cicillo, your Cicillo, who came from the country, who mother sent me. Guardatemi bene, non mi riconoscete? Take a good look at me, don't you recognize me? Ditemi una parola. Say a word. Ma il malato, dopo averlo guardato attentamente, chiuse gli occhi. But the sick man, after watching carefully, closed his eyes. - Tata! Tata! Tata. che avete? you have? Sono il vostro figliuolo, Cicillo vostro. I am your son, Cicillus yours. Il malato non si mosse più, e continuò a respirare affannosamente. The sick man did not move anymore, and continued to breathe heavily. Allora, piangendo, il ragazzo prese una seggiola, sedette e stette aspettando, senza levar gli occhi dal viso di suo padre. Then, crying, the boy took a chair, sat down and stood waiting, not taking his eyes off his father's face. - Un medico passerà bene a far la visita, - pensava. - A doctor will come by well to make the visit, - he thought. - Egli mi dirà qualche cosa. - He will tell me a few things. - E s’immerse nè suoi pensieri tristi, ricordando tante cose del suo buon padre, il giorno della partenza, quando gli aveva dato l’ultimo addio sul bastimento, le speranze che aveva fondato la famiglia su quel suo viaggio, la desolazione di sua madre all’arrivo della lettera; e pensò alla morte, vide suo padre morto, sua madre vestita di nero, la famiglia nella miseria. - And he plunged into his sad thoughts, remembering so many things of his good father, the day of his departure, when he had bid him farewell on the ship, the hopes he had founded the family on that voyage, his mother's desolation at the arrival of the letter; and he thought of death, saw his father dead, his mother dressed in black, the family in misery. E stette molto tempo così. And he stayed a long time like that. Quando una mano leggiera gli toccò una spalla, ed ei si riscosse: era una monaca. When a leggier hand touched his shoulder, and he recoiled: she was a nun. - Che cos’ha mio padre? - What's wrong with my father? - le domandò subito. - È tuo padre? - disse la suora, dolcemente. - said the nun, softly. - Sì, è mio padre, son venuto. - Yes, it's my father, I came. Che cos’ha? What does he have? - Coraggio, ragazzo, - rispose la suora; - ora verrà il medico. - Courage, boy, - replied the nun; - now the doctor will come. - E s’allontanò, senza dir altro. - And he walked away, without another word. Dopo mezz’ora, sentì il tocco d’una campanella, e vide entrare in fondo al camerone il medico, accompagnato da un assistente; la suora e un infermiere li seguivano. After half an hour, he heard the touch of a bell, and saw the doctor, accompanied by an assistant, enter at the back of the big room; the nun and a nurse followed them. Cominciaron la visita, fermandosi a ogni letto. They began their visit, stopping at each bed. Quell’aspettazione pareva eterna al ragazzo, e ad ogni passo del medico gli cresceva l’affanno. That expectation seemed eternal to the boy, and with every step of the doctor's way, his breathlessness grew. Finalmente arrivò al letto vicino. Finally he arrived at the nearby bed. Il medico era un vecchio alto e curvo, col viso grave. The doctor was a tall, stooped old man with a grave face. Prima ch’egli si staccasse dal letto vicino, il ragazzo si levò in piedi, e quando gli s’avvicinò, si mise a piangere. Before he broke away from the nearby bed, the boy stood up, and when he approached him, he began to cry. Il medico lo guardò. - È il figliuolo del malato - disse la suora; - è arrivato questa mattina dal suo paese. - It is the sick man's son," said the nun; "he arrived this morning from his country. Il medico gli posò una mano sulla spalla, poi si chinò sul malato, gli tastò il polso, gli toccò la fronte, e fece qualche domanda alla suora, la quale rispose: - nulla di nuovo. The doctor laid a hand on his shoulder, then bent over the sick man, felt his pulse, touched his forehead, and asked the nun a few questions, who answered: - nothing new. Rimase un po' pensieroso, poi disse: - Continuate come prima. He remained thoughtful for a while, then said, - Continue as before. Allora il ragazzo si fece coraggio e domandò con voce di pianto: - Che cos’ha mio padre? Then the boy took courage and asked in a voice of weeping: -What's wrong with my father? - Fatti animo, figliuolo, - rispose il medico, rimettendogli una mano sulla spalla. - Cheer up, son,‖ replied the doctor, putting a hand back on his shoulder. - Vedd szíved, fiam - felelte az orvos, és kezét a vállára tette. - Ha una risipola facciale. - He has a facial risipole. È grave, ma c’è ancora speranza. It is serious, but there is still hope. Assistilo. Assist him. Assistilo. La tua presenza gli può far del bene. Your presence can do him good. - Ma non mi riconosce! - But he doesn't recognize me! - esclamò il ragazzo in tuono desolato. - Exclaimed the boy in desolate thunder. - Ti riconoscerà... domani, forse. - He'll recognize you ... tomorrow, maybe. Speriamo bene, fatti coraggio. Hope well, take heart. Il ragazzo avrebbe voluto domandar altro; ma non osò. The boy would have liked to ask more; but he did not dare. Il medico passò oltre. The doctor moved on. E allora egli cominciò la sua vita d’infermiere. He then began his life as a nurse. Aztán ápolóként kezdte az életét. Non potendo far altro accomodava le coperte al malato, gli toccava ogni tanto la mano, gli cacciava i moscerini, si chinava su di lui ad ogni gemito, e quando la suora portava da bere, le levava di mano il bicchiere o il cucchiaio, e lo porgeva in sua vece. Unable to do anything else, she accommodated the blankets to the sick man, touched his hand now and then, chased away the gnats, bent over him at every groan, and when the nun brought a drink, she took the glass or spoon from her hand, and handed it in his stead. Il malato lo guardava qualche volta; ma non dava segno di riconoscerlo. The sick man looked at him a few times; but gave no sign of recognizing him. Senonché il suo sguardo si arrestava sempre più a lungo sopra di lui, specialmente quando si metteva agli occhi il fazzoletto. Nevertheless, her gaze stopped longer and longer over him, especially when she put her handkerchief to her eyes. E così passò il primo giorno. And so the first day passed. La notte il ragazzo dormì sopra due seggiole, in un angolo del camerone, e la mattina riprese il suo ufficio pietoso. At night the boy slept on top of two chairs in a corner of the big room, and in the morning he resumed his pitiful office. Quel giorno parve che gli occhi del malato rivelassero un principio di coscienza. That day it seemed that the eyes of the sick man revealed a beginning of consciousness. Alla voce carezzevole del ragazzo pareva che un’espressione vaga di gratitudine gli brillasse un momento nelle pupille, e una volta mosse un poco le labbra come se volesse dir qualche cosa. At the boy's caressing voice it seemed that a vague expression of gratitude shone in his pupils for a moment, and once he moved his lips a little as if he wanted to say something. Dopo ogni breve assopimento, riaprendo gli occhi, sembrava che cercasse il suo piccolo infermiere. After each brief doze, opening his eyes again, he seemed to look for his little nurse. Il medico, ripassato due volte, notò un poco di miglioramento. The doctor, repassed twice, noticed little improvement. Verso sera, avvicinandogli il bicchiere alle labbra, il ragazzo credette di veder guizzare sulle sue labbra gonfie un leggerissimo sorriso. Toward evening, bringing the glass closer to his lips, the boy thought he saw a very faint smile dart across his swollen lips. E allora cominciò a riconfortarsi, a sperare. Then he began to comfort himself, to hope. E con la speranza d’essere inteso, almeno confusamente, gli parlava, gli parlava a lungo, della mamma, delle sorelle piccole, del ritorno a casa, e lo esortava a farsi animo, con parole calde e amorose. And with the hope of being understood, at least confusingly, he talked to him, talked to him at length, about his mother, about his little sisters, about returning home, and urged him to get animated, with warm and loving words. E benché dubitasse sovente di non esser capito, pure parlava, perché gli pareva che, anche non comprendendo, il malato ascoltasse con un certo piacere la sua voce, quell’intonazione insolita di affetto e di tristezza. And although he often doubted that he would not be understood, he still spoke, because it seemed to him that even not understanding, the sick person listened with a certain pleasure to his voice, that unusual intonation of affection and sadness. E in quella maniera passò il secondo giorno, e il terzo, e il quarto, in una vicenda di miglioramenti leggieri e di peggioramenti improvvisi; e il ragazzo era così tutto assorto nelle sue cure, che appena sbocconcellava due volte al giorno un po' di pane e un po' di formaggio, che gli portava la suora, e non vedeva quasi quel che seguiva intorno a lui, i malati moribondi, l’accorrere improvviso delle suore di notte, i pianti e gli atti di desolazione dei visitatori che uscivano senza speranza, tutte quelle scene dolorose e lugubri della vita d’un ospedale, che in qualunque altra occasione l’avrebbero sbalordito e atterrito. And in that manner passed the second day, and the third, and the fourth, in a vicissitude of slight improvements and sudden deteriorations; and the boy was so all absorbed in his care, that he scarcely disgorged twice a day a little bread and a little cheese, which the nun brought him, and scarcely saw what followed around him, the dying sick, the sudden rush of the nuns at night, the weeping and acts of desolation of the visitors who came out hopelessly, all those painful and dismal scenes of hospital life, which on any other occasion would have astounded and appalled him. Le ore, i giorni passavano, ed egli era sempre là col suo Tata , attento, premuroso, palpitante ad ogni suo sospiro e ad ogni suo sguardo, agitato senza riposo tra una speranza che gli allargava l’anima e uno sconforto che gli agghiacciava il cuore. The hours, the days went by, and he was always there with his Tata , attentive, caring, throbbing at her every sigh and every glance, agitated restlessly between a hope that enlarged his soul and a despondency that chilled his heart. Il quinto giorno, improvvisamente, il malato peggiorò. On the fifth day, suddenly, the sick man got worse. Il medico, interrogato, scrollò il capo, come per dire che era finita, e il ragazzo s’abbandonò sulla seggiola, rompendo in singhiozzi. The doctor, when questioned, shook his head, as if to say it was over, and the boy abandoned himself in his chair, breaking down in sobs. Eppure una cosa lo consolava. Yet one thing consoled him. Malgrado che peggiorasse, a lui sembrava che il malato andasse riacquistando lentamente un poco d’intelligenza. Despite getting worse, it seemed to him that the sick man was slowly regaining a little intelligence. Egli guardava il ragazzo sempre più fissamente e con un’espressione crescente di dolcezza, non voleva più prender bevanda o medicina che da lui, e sempre più spesso faceva quel movimento forzato delle labbra, come se volesse pronunciare una parola; e lo faceva così spiccato qualche volta, che il figliuolo gli afferrava il braccio con violenza, sollevato da una speranza improvvisa, e gli diceva con accento quasi di gioia: - Coraggio, coraggio, Tata, guarirai, ce n’andremo, torneremo a casa con la mamma, ancora un po' di coraggio! He looked at the boy more and more fixedly and with a growing expression of gentleness, he wanted no more to take drink or medicine than from him, and more and more often he made that forced movement of his lips, as if he wanted to utter a word; and he did it so distinctly sometimes, that his son grabbed his arm violently, relieved by a sudden hope, and said to him with an accent almost of joy: - Courage, courage, Tata, you will get well, we will leave, we will go home with mother, some more courage! Erano le quattro della sera, e allora appunto il ragazzo s’era abbandonato a uno di quegli impeti di tenerezza e di speranza, quando di là dalla porta più vicina del camerone udì un rumore di passi, e poi una voce forte, due sole parole: - Arrivederci, suora! It was four o'clock in the evening, and then precisely the boy had indulged in one of those impulses of tenderness and hope, when beyond the nearest door of the dormitory he heard a sound of footsteps, and then a loud voice, just two words: - Goodbye, Sister! - che lo fecero balzare in piedi, con un grido strozzato nella gola. - that made him leap to his feet, with a choked cry in his throat. Nello stesso momento entrò nel camerone un uomo, con un grosso involto alla mano, seguito da una suora. At the same time a man, with a large envelope in his hand, entered the large room, followed by a nun. Il ragazzo gettò un grido acuto e rimase inchiodato al suo posto. The boy let out a sharp cry and remained pinned in place. L’uomo si voltò, lo guardò un momento, gittò un grido anch’egli: - Cicillo! The man turned, looked at him for a moment, threw out a cry too: - Cicillo! - e si slanciò verso di lui. - And rushed toward him. Il ragazzo cadde fra le braccia di suo padre, soffocato. The boy fell into his father's arms, choking. Le suore, gl’infermieri, l’assistente accorsero, e rimasero lì, pieni di stupore. The nuns, the nurses, the assistant rushed in, and stood there, filled with amazement. Il ragazzo non poteva raccogliere la voce. The boy could not pick up the voice. - Oh Cicillo mio! - esclamò il padre, dopo aver fissato uno sguardo attento sul malato, baciando e ribaciando il ragazzo. - exclaimed the father, after fixing a watchful gaze on the sick man, kissing and kissing the boy again. - Cicillo, figliuol mio, come va questo? - Cicillo, my son, how is this? T’hanno condotto al letto d’un altro. They led you to another's bed. E io che mi disperavo di non vederti, dopo che mamma scrisse: l’ho mandato. And I was despairing of not seeing you, after Mom wrote: I sent it. Povero Cicillo! Da quanti giorni sei qui? How many days have you been here? Com’è andato questo imbroglio? How did this imbroglio go? Hogy ment ez a csalás? Io me la son cavata con poco. I got off easy. Sto bene in gamba, sai! I'm fine in my leg, you know! E la mamma? E Concettella? What about Concettella? E 'u nennillo , come vanno? And 'u nennillo , how are they doing? Io me n’esco dall’ospedale. I leave the hospital. Andiamo dunque. Let's go, then. O signore Iddio! Ó Istenem! Chi l’avrebbe mai detto! Who would have thought! Il ragazzo stentò a spiccicar quattro parole per dar notizie della famiglia. The boy struggled to utter four words to give news of the family. - Oh come sono contento! - Oh how glad I am! - balbettò. - he stammered. - Come sono contento! Che brutti giorni ho passati! What bad days I've had! E non rifiniva di baciar suo padre. And he did not refrain from kissing his father. Ma non si muoveva. But he would not move. - Vieni dunque - gli disse il padre. - Come therefore," the father told him. - Arriveremo ancora a casa stasera. - We will still arrive home tonight. Andiamo. - E lo tirò a sé. - And he pulled him to himself. Il ragazzo si voltò a guardare il suo malato. The boy turned to look at his sufferer. - Ma... vieni o non vieni? - But, are you coming or not? - gli domandò il padre, stupito. Il ragazzo diede ancora uno sguardo al malato, il quale, in quel momento, aperse gli occhi e lo guardò fissamente. The boy glanced again at the sick man, who, at that moment, opened his eyes and looked at him fixedly. Allora gli sgorgò dall’anima un torrente di parole. Then a torrent of words gushed from his soul. - No, Tata, aspetta... ecco... non posso. - No, Tata, wait--that's it--I can't. C’è quel vecchio. There is that old man. Da cinque giorni son qui. For five days I have been here. Mi guarda sempre. Credevo che fossi tu. I thought it was you. Gli volevo bene. I loved him. Mi guarda, io gli do da bere, mi vuol sempre accanto, ora sta molto male, abbi pazienza, non ho coraggio, non so, mi fa troppo pena, tornerò a casa domani, lasciami star qui un altro po', non va mica bene che lo lasci, vedi in che maniera mi guarda, io non so chi sia, ma mi vuole, morirebbe solo, lasciami star qui, caro Tata! He looks at me, I give him a drink, he always wants me by his side, now he's very sick, have patience, I don't have courage, I don't know, I pity him too much, I'll come home tomorrow, let me stay here a little longer, it's not good for me to leave him, see the way he looks at me, I don't know who he is, but he wants me, he would die alone, let me stay here, dear Tata! - Bravo, piccerello! - Way to go, pigeonhole! - gridò l’assistente. - shouted the assistant. Il padre rimase perplesso, guardando il ragazzo; poi guardò il malato. The father was puzzled, looking at the boy; then he looked at the sick man. - Chi è? - Who is he? - domandò. - Un contadino come voi - rispose l’assistente, - venuto di fuori, entrato all’ospedale lo stesso giorno che c’entraste voi. - A peasant like you," replied the assistant, "who came from outside and entered the hospital the same day you did. Lo portaron qui ch’era fuor di senso, e non poté dir nulla. They brought him here who was out of sense, and he could say nothing. Forse ha una famiglia lontana, dei figliuoli. Perhaps he has distant family, children. Crederà che sia un dei suoi, il vostro. He will believe that he is one of his own, yours. Il malato guardava sempre il ragazzo. The sick man always looked at the boy. Il padre disse a Cicillo: - Resta. The father said to Cicillo: - Stay. - Non ha più da restar che per poco, - mormorò l’assistente. - He no longer has but a short time to stay,‖ murmured the assistant. - Nincs más dolga, csak egy kicsit - mormolta az asszisztens. - Resta -, ripeté il padre. - Tu hai cuore. - You have heart. Io vado subito a casa a levar di pena la mamma. I'm going straight home to relieve Mom of her sorrow. Ecco uno scudo pei tuoi bisogni. Here is a shield for your needs. Addio, bravo figliuolo mio. Goodbye, my good son. A rivederci. See you again. Lo abbracciò, lo guardò fisso, lo ribaciò in fronte, e partì. She hugged him, stared at him steadily, stared back at his forehead, and left. Il ragazzo tornò accanto al letto, e l’infermo parve racconsolato. The boy returned to the side of the bed, and the infirm man seemed reconsoled. A fiú visszament az ágyba, és a beteg ember vigasztalásnak tűnt. E Cicillo ricominciò a far l’infermiere, non piangendo più, ma con la stessa premura, con la stessa pazienza di prima; ricominciò a dargli da bere, ad accomodargli le coperte, a carezzargli la mano, a parlargli dolcemente, per fargli coraggio. And Cicillo began nursing again, no longer crying, but with the same thoughtfulness, with the same patience as before; he began again to give him a drink, to adjust his blankets, to caress his hand, to speak to him gently, to give him courage. Lo assistette tutto quel giorno, lo assistette tutta la notte, gli restò ancora accanto il giorno seguente. She assisted him all that day, she assisted him all night, she still stayed by his side the next day. Ma il malato s’andava sempre aggravando; il suo viso diventava color violaceo, il suo respiro ingrossava, gli cresceva l’agitazione, gli sfuggivan dalla bocca delle grida inarticolate, l’enfiagione si faceva mostruosa. But the sick man was getting worse and worse; his face was turning purplish, his breathing was getting bigger, his agitation was growing, inarticulate cries were escaping from his mouth, his enfeeblement was becoming monstrous. De a beteg mindig egyre rosszabb volt; Arca lila lett, légzése duzzadt, izgalma fokozódott, kiszivárgott a szemtelen szavak szájából, a duzzanás szörnyűvé vált. Alla visita della sera, il medico disse che non avrebbe passata la notte. At the evening visit, the doctor said he would not spend the night. E allora Cicillo raddoppiò le sue cure e non lo perdette più d’occhio un minuto. So Cicillo redoubled his care and never lost sight of him for a minute. E il malato lo guardava, lo guardava, e muoveva ancora le labbra, tratto tratto, con un grande sforzo, come se volesse dir qualche cosa, e un’espressione di dolcezza straordinaria passava a quando a quando nei suoi occhi, che sempre più si rimpiccolivano e s’andavano velando. And the sick man looked at him, looked at him, and still moved his lips, stroke by stroke, with a great effort, as if he wanted to say something, and an expression of extraordinary sweetness passed from time to time in his eyes, which grew smaller and smaller and more veiled. És a beteg ránézett, ránézett, és még mindig mozgatta az ajkát, nyújtva, nyújtva, nagy erőfeszítéssel, mintha valamit akart mondani, és a szemében időről-időre kifejeződött a rendkívüli édesség kifejezése, amely egyre inkább összezsugorodtak és lepleződtek. E quella notte il ragazzo lo vegliò fin che vide biancheggiare alle finestre il primo barlume di giorno, e comparire la suora. Aznap este a fiú vigyázott rá, amíg a nap első fényét fehérnek látta az ablakon, és megjelent az apáca. La suora s’avvicinò al letto, diede un’occhiata al malato e andò via a rapidi passi. Pochi momenti dopo ricomparve col medico assistente e con un infermiere, che portava una lanterna. A few moments later he reappeared with the assistant doctor and a nurse, carrying a lantern. - È all’ultimo momento, - disse il medico. - It is at the last moment,‖ said the doctor. Il ragazzo afferrò la mano del malato. The boy grasped the sick man's hand. Questi aprì gli occhi, lo fissò, e li richiuse. The latter opened his eyes, stared at him, and closed them again. In quel punto parve al ragazzo di sentirsi stringere la mano. At that point it seemed to the boy that he felt his hand being shaken. - M’ha stretta la mano! - He shook my hand! - esclamò. Il medico rimase un momento chino sul malato, poi s’alzò. The doctor remained bent over the sick man for a moment, then stood up. La suora staccò un crocifisso dalla parte. The nun detached a crucifix from the side. - E morto! - gridò il ragazzo. - Va', figliuolo, - disse il medico. - Go, son,‖ said the doctor. - La tua santa opera è compiuta. - Your holy work is accomplished. Va' e abbi fortuna, che la meriti. Go and have good luck, that you deserve it. Dio ti proteggerà. God will protect you. Addio. Farewell. La suora che s’era allontanata un momento, tornò con un mazzettino di viole, tolte da un bicchiere sulla finestra, e lo porse al ragazzo, dicendo: - Non ho altro da darti. The nun, who had stepped away for a moment, returned with a small bunch of violets, taken from a glass on the window, and handed it to the boy, saying, -I have nothing else to give you. Az apáca, aki egy pillanatra eltűnt, egy csomó ibolyával tért vissza az üvegből az ablakon, és átadta a fiúnak, mondván: - Nincs más, amit adhatok neked. Tieni questo per memoria dell’ospedale. Keep this for memory of the hospital. - Grazie, - rispose il ragazzo, - pigliando il mazzetto con una mano e asciugandosi gli occhi con l’altra; - ma ho tanta strada da fare a piedi... lo sciuperei. - Thank you, - replied the boy, - taking the bundle with one hand and wiping his eyes with the other; - but I have a long way to walk... I would ski it. - Köszönöm - válaszolta a fiú, - egyik kezével megfogta a csomót, a másikkal megtörölte a szemét; - de még hosszú utat kell megtennem gyalog ... - E sciolto il mazzolino sparpagliò le viole sul letto, dicendo: - Le lascio per ricordo al mio povero morto. - And untied the bouquet he scattered the violets on the bed, saying, -I leave them as a memento to my poor dead man. Grazie, sorella. Thank you, sister. Grazie, signor dottore. Thank you, Doctor. - Poi, rivolgendosi al morto: - Addio... - E mentre cercava un nome da dargli, gli rivenne dal cuore alle labbra il dolce nome che gli aveva dato per cinque giorni: - Addio, povero Tata! - Then, turning to the dead man: - Farewell... - And as he searched for a name to give him, there came back from his heart to his lips the sweet name he had given him for five days: - Farewell, poor Tata! Detto questo, si mise sotto il braccio il suo involtino di panni, e a lenti passi, rotto dalla stanchezza, se n’andò. Having said this, he put his cloth roll under his arm, and with slow steps, broken by fatigue, he left. L’alba spuntava. Dawn was breaking.