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Un Giorno a Dhaka, in Bangladesh

Un Giorno a Dhaka, in Bangladesh

Ciao e benvenuti ad un'altra puntata di Storie di Sconosciuti in Viaggio.

Oggi siamo a Dhaka, in Bangladesh.

Mi svegliano i clacson giù in strada.

Apro gli occhi e mi guardo attorno: è la stanza di un bell'hotel con moquette, quadri anonimi alle pareti e specchi davanti alla scrivania.

Potrei essere in una qualunque città del mondo finché non ripenso al briefing fatto prima della partenza. "Stiamo andando in un paese dove i bagni funzionano in maniera diversa quindi siate pronti a situazioni spiacevoli."

Ripenso all'arrivo in aeroporto, quell'odore di umidità misto a muffa simile alle stazioni di alcune città cinesi "Odore di realtà", ricordo gli autobus con passeggeri seduti sui tetti che con una mano tengono la borsa e con l'altra si aggrappano al porta bagagli e ricordo i mille colori vivaci dei "saree" delle signore in attesa di un tuk tuk. La città è in festa, è l'ultimo giorno del Ramadan e tutti vogliono tornare a casa per una cena in famiglia. Guardo l'orologio sul comodino: sono le 4 di pomeriggio, troppo tardi per andare al tempio ma ancora in tempo per comprare un po' di frutta al mercato locale. Scendo e chiedo in reception quanto può costare un chilo di mango "circa 120 taki (poco più di un euro) al chilo" e mi viene suggerito l'aampari mango, dolce e succulente.

Il mercato è a pochi passi dall'hotel ma all'uscita mi viene incontro un giovanotto che si offre di accompagnarmi, dice che può aiutarmi a trovare quello che cerco, conosce la zona.

Conosce anche il mio mestiere e sa a che ora parte il volo del giorno dopo.

Poco dopo si aggiunge un'altra ragazza dal viso più maturo ma con un'espressione triste e solo in un secondo momento mi accorgo che è scalza.

So perché mi seguono ma appena capiscono che posso cavarmela da sola tornano indietro in attesa di qualche altro turista.

Il mercato locale offre una limitata selezione di frutta e verdura, qualche bancarella di vestiti e utensili da cucina. Tante auto in strada, la città è rinomata per il traffico, e tanto fango dovuto alla pioggia del mattino. Faccio attenzione a dove metto i piedi, compro quello che mi serve e decido d'inoltrarmi nella zona macelleria un po' per curiosità, un po' lasciandomi guidare dal naso.

Passo davanti a bancarelle di tessuti per "saree" dai colori sgargianti: verde, blu con dettagli in oro.

Continuo a camminare e non appena raggiungo la fine del corridoio mi ritrovo in un cortile.

Davanti a me un gruppo di bovini legati ad un palo ma l'olfatto vince sulla vista e vengo assalita da un odore nauseabondo prima di accorgermi più in là sulla destra della testa di bue a terra e del lago di sangue attorno.

L'odore è indescrivibile. "Odore di realtà".

Trattengo il respiro, un click veloce e rientro in hotel.

Porto con me il ricordo di questo giro nella vita locale di tutti i giorni. Uno sguardo a chi la vive così, tutti i giorni. Qua, nel paese dove i bagni funzionano in maniera diversa.

Dhaka, Bangladesh.

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Ciao e benvenuti ad un'altra puntata di Storie di Sconosciuti in Viaggio.

Oggi siamo a Dhaka, in Bangladesh.

Mi svegliano i clacson giù in strada.

Apro gli occhi e mi guardo attorno: è la stanza di un bell'hotel con moquette, quadri anonimi alle pareti e specchi davanti alla scrivania.

Potrei essere in una qualunque città del mondo finché non ripenso al briefing fatto prima della partenza. Ich könnte in jeder Stadt der Welt sein, bis ich an das Briefing zurückdenke, das ich vor meiner Abreise gemacht habe. Podría estar en cualquier ciudad del mundo hasta que recuerde la sesión informativa que hice antes de partir. "Stiamo andando in un paese dove i bagni funzionano in maniera diversa quindi siate pronti a situazioni spiacevoli." "We are going to a country where toilets work differently so be prepared for unpleasant situations." "Vamos a un país donde los baños funcionan de manera diferente, así que prepárate para situaciones desagradables".

Ripenso all'arrivo in aeroporto, quell'odore di umidità misto a muffa simile alle stazioni di alcune città cinesi "Odore di realtà", ricordo gli autobus con passeggeri seduti sui tetti che con una mano tengono la borsa e con l'altra si aggrappano al porta bagagli e ricordo i mille colori vivaci dei "saree" delle signore in attesa di un tuk tuk. Think back to the arrival at the airport, that smell of moisture mixed with mold similar to the stations of some Chinese cities "Smell of reality", I remember the buses with passengers sitting on the roofs with one hand holding the bag and with the other cling at the luggage stand and I remember the thousand bright colors of the "saree" of the ladies waiting for a tuk tuk. Pienso en la llegada al aeropuerto, ese olor a humedad mezclado con moho parecido a las estaciones de algunas ciudades chinas "Olor a realidad", recuerdo los buses con pasajeros sentados en los techos sosteniendo la bolsa con una mano y agarrándose con el otro en el portaequipajes y recuerdo los mil colores vivos del "sari" de las damas esperando un tuk tuk. La città è in festa, è l'ultimo giorno del Ramadan e tutti vogliono tornare a casa per una cena in famiglia. Guardo l'orologio sul comodino: sono le 4 di pomeriggio, troppo tardi per andare al tempio ma ancora in tempo per comprare un po' di frutta al mercato locale. Scendo e chiedo in reception quanto può costare un chilo di mango "circa 120 taki (poco più di un euro) al chilo" e mi viene suggerito l'aampari mango, dolce e succulente. Ich gehe nach unten und frage an der Rezeption, wie viel ein Kilo Mango kosten darf „ungefähr 120 Taki (etwas mehr als ein Euro) pro Kilo“, und mir wird die Amari-Mango vorgeschlagen, süß und saftig.

Il mercato è a pochi passi dall'hotel ma all'uscita mi viene incontro un giovanotto che si offre di accompagnarmi, dice che può aiutarmi a trovare quello che cerco, conosce la zona. The market is a few steps from the hotel but at the exit a young man comes to meet me and offers to accompany me, he says he can help me find what I'm looking for, he knows the area. El mercado está a unos pasos del hotel pero a la salida un joven viene a buscarme y se ofrece a acompañarme, dice que puede ayudarme a encontrar lo que estoy buscando, conoce la zona.

Conosce anche il mio mestiere e sa a che ora parte il volo del giorno dopo. Er kennt sich auch mit meinem Handwerk aus und weiß, wann der Flug am nächsten Tag geht. He also knows my trade and knows what time the next day's flight leaves.

Poco dopo si aggiunge un'altra ragazza dal viso più maturo ma con un'espressione triste e solo in un secondo momento mi accorgo che è scalza. Kurz darauf kommt ein anderes Mädchen mit reiferem Gesicht dazu, aber mit traurigem Gesichtsausdruck, und erst später merke ich, dass sie barfuß ist.

So perché mi seguono ma appena capiscono che posso cavarmela da sola tornano indietro in attesa di qualche altro turista. Ich weiß, warum sie mir folgen, aber sobald sie merken, dass ich alleine zurechtkomme, kommen sie zurück und warten auf einen anderen Touristen. I know why they follow me but as soon as they realize that I can get by on my own they come back to wait for some other tourist. Sé por qué me siguen, pero en cuanto entienden que puedo arreglármelas solo, vuelven a esperar a algún otro turista.

Il mercato locale offre una limitata selezione di frutta e verdura, qualche bancarella di vestiti e utensili da cucina. Tante auto in strada, la città è rinomata per il traffico, e tanto fango dovuto alla pioggia del mattino. Lots of cars on the street, the city is famous for its traffic, and lots of mud due to the morning rain. Faccio attenzione a dove metto i piedi, compro quello che mi serve e decido d'inoltrarmi nella zona macelleria un po' per curiosità, un po' lasciandomi guidare dal naso. I pay attention to where I put my feet, I buy what I need and I decide to enter the butchery area partly out of curiosity, partly letting myself be guided by my nose.

Passo davanti a bancarelle di tessuti per "saree" dai colori sgargianti: verde, blu con dettagli in oro.

Continuo a camminare e non appena raggiungo la fine del corridoio mi ritrovo in un cortile.

Davanti a me un gruppo di bovini legati ad un palo ma l'olfatto vince sulla vista e vengo assalita da un odore nauseabondo prima di accorgermi più in là sulla destra della testa di bue a terra e del lago di sangue attorno. In front of me a group of cattle tied to a pole but the sense of smell wins over sight and I am assailed by a nauseating smell before I notice further to the right of the ox head on the ground and the lake of blood around it. Frente a mí un grupo de ganado atado a un poste pero el sentido del olfato vence a la vista y me asalta un olor nauseabundo antes de notar más a la derecha la cabeza del toro en el suelo y el lago de sangre a su alrededor. .

L'odore è indescrivibile. The smell is indescribable. "Odore di realtà".

Trattengo il respiro, un click veloce e rientro in hotel.

Porto con me il ricordo di questo giro nella vita locale di tutti i giorni. Llevo conmigo el recuerdo de este recorrido en la cotidianidad local. Uno sguardo a chi la vive così, tutti i giorni. Una mirada a quienes lo viven así, todos los días. Qua, nel paese dove i bagni funzionano in maniera diversa.

Dhaka, Bangladesh.