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La Pizza Pazza for Beginners By Olly Richards, La Pizza Pazza - Chapter 4

Capitolo 4 – Il ritorno

Il camion arriva a Roma. Il corriere spegne il motore e noi usciamo dal portellone posteriore. Mentre l'anziano si nasconde tra la gente, io ringrazio il corriere.

–Grazie per il passaggio.

–Di niente, giovanotto. Buona giornata!

Dico all'uomo anziano che andrò con lui all'appartamento del figlio. Non sa che conosco Armando e che lui è mio amico. Camminiamo per un po' e ci troviamo davanti alla pizzeria La Pizza Pazza. Entriamo per mangiare qualcosa ma non c'è nessuno. Sono le cinque del pomeriggio ed è ancora troppo presto per la cena.

Chiedo all'uomo: –Che facciamo?

E lui mi risponde: –Io non ho fame. Andiamo direttamente all'appartamento.

L'anziano ha l'indirizzo di Armando. Prendiamo l'autobus numero 35 in silenzio e poi andiamo a piedi verso l'appartamento di Armando. Ancora l'anziano non sa che Armando è mio amico. Armando mi ha parlato di suo padre pochissime volte. So che non conosce suo padre e che non si sono mai incontrati. Non so se dire all'uomo che conosco Armando. Meglio di no. Sarà una grande sorpresa!

Arriviamo all'indirizzo ed entriamo dal portone.

Lì la portiera ci saluta: –Salve!

–Salve!

– le rispondiamo.

L'anziano si avvicina alla portiera. Vuole sapere dove si trova l'appartamento di Armando.

–Ci penso io – dico.

Saliamo in ascensore, l'appartamento è al terzo piano. Andiamo verso la porta dell'appartamento.

–È qui! – dico all'anziano.

–Finalmente! Ma … come lo sapevi?

Alla fine, gli spiego tutto: che conosco Armando da anni. Era fortuna – o destino? – che eravamo nello stesso camion. All'inizio, non mi crede, poi accetta lo scherzo del destino. Non vede l'ora di vedere suo figlio. Suoniamo il campanello però non risponde nessuno.

–C'è nessuno? Giulia? Armando?

Non risponde nessuno. Spiego che mia sorella ed io abitiamo lì. Tiro fuori la chiave che Armando mi aveva dato e apro la porta.

L'uomo mi chiede: –Dove potrebbero essere?

–Non lo so.

Entro nell'appartamento di Armando. Cerco il caricabatteria del mio cellulare. Metto il cellulare in carica e dopo 15 minuti posso chiamare mia sorella.

Il telefono squilla tre volte e Giulia risponde: –Daniele! Finalmente! Ero molto preoccupata!

–Ciao, sorellina. Sto bene. Sono con una persona nell'appartamento di Armando.

–Una persona?

–Sì, è una lunga storia. Vieni all'appartamento, Giulia. Sai dov'è Armando?

–Ho sentito la mamma stamattina. Lei mi ha spiegato cos'era successo. Abbiamo aspettato tutta la notte. Adesso siamo a mangiare qualcosa. Veniamo subito!

–Vi aspettiamo qui.

Mezz'ora più tardi, Armando e Giulia entrano nell'appartamento.

–Ciao Daniele! Siamo così contenti di vederti! – dice Armando. –E Lei chi è? – chiede Armando all'anziano signore.

Prima che lui risponda, io dico: –Armando. Ho qualcosa di importante da dirti.

–Che cosa succede?

–Armando… questo è tuo padre.

Armando rimane senza parole per un po'.

Poi dice: –Mio padre? Non è possibile!

L'anziano gli parla: –Tu sei Armando?

–Sì, sono io. Non è possibile che Lei sia mio padre!

–Mi chiamo Antonio Sottomonte. Sì, sono tuo padre.

L'anziano racconta tutta la storia. Armando si rende conto che si tratta veramente di suo padre. Piano piano gli si avvicina e lo abbraccia. Finalmente, dopo così tanti anni, si conoscono! Nessuno dei due sa come comportarsi.

Alla fine, Armando sorride e dice: –Bisogna festeggiare!

–Sono d'accordo! – dice suo padre Antonio.

–Andiamo a La Pizza Pazza? – chiede Giulia sorridendo.

–Io non voglio nessuna pizza! – rispondo. –Non voglio neppure sentire il nome di quella pizzeria! E non voglio prendere nessun autobus! Voglio un hamburger!

Cominciamo a ridere tutti insieme.

–Che settimana da pazzi! – dico ridendo.

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