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Salvatore racconta, #72 – 10 cose che non sai di Bologna

#72 – 10 cose che non sai di Bologna

Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 23 luglio 2022.

Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.

Bologna è una vecchia signora, dai fianchi un po' molli.

Comincia così una famosa canzone dedicata a Bologna dal cantautore Francesco Guccini.

In effetti, è una descrizione calzante.

Per la sua storia, per la sua cucina, per l'anima dei suoi abitanti. I quali, secondo la tradizione, sono sempre allegri e pronti ad aiutare e a invitare a pranzo chiunque passi per strada.

Una parte dell'anima di Bologna è fatta così. Per questo, è una città ritenuta particolarmente accogliente. Un posto in cui è bello anche il semplice passeggiare e guardarsi intorno, sedersi a bere un bicchiere di Lambrusco o a mangiare un piatto di tagliatelle, parlare con le persone, ascoltare i suoni e percepire gli odori.

A noi però interessa andare più a fondo. Scoprire i luoghi che rendono unica Bologna e soprattutto i luoghi simbolici per le persone che ci vivono.

Oggi ti porto a conoscere alcuni aspetti di Bologna che non si trovano nei dépliant turistici. Parliamo dei suoi eroi, delle sue ferite, dei luoghi apparentemente anonimi ma che hanno fatto la storia.

Se vuoi conoscere meglio Bologna da dentro, vieni con me. Cominciamo! Con 10 cose che non sai di Bologna.

Luogo 1 – La stazione di Bologna

Ogni viaggio che si rispetti parte da una stazione. Oggi la stazione di Bologna è molto moderna e si sviluppa in particolare sottoterra, dove ci sono i binari dell'alta velocità, da cui partono i treni diretti nelle altre grandi città d'Italia.

Quello che ci interessa però è in superficie. Ed è un grosso buco nel muro. E accanto al muro, una lista di nomi. Probabilmente è difficile contarli tutti. Te lo dico io quanti sono. 85. 85 nomi di uomini, donne e bambini che in questo punto esatto hanno perso la vita. Il 2 agosto del 1980, in seguito allo scoppio di una bomba.

Come la bomba di piazza Fontana a Milano di 12 anni prima, ancora una volta un attentato dei gruppi neofascisti contro persone innocenti. Per anni la polizia ha brancolato nel buio, ma oggi la verità giudiziaria è chiara sugli esecutori. I mandanti invece sono ancora misteriosi. E Bologna aspetta, ricordando il dolore, con l'orologio della stazione ancora fermo all'ora dell'esplosione. Alle 10:25 del 2 agosto 1980.

Simbolo 1 – La musica

Bologna ha dato i natali a moltissimi autori e musicisti. Il musicista più amato dai bolognesi è sicuramente Lucio Dalla. È diventato famoso per la capacità di scrivere canzoni bellissime e di alto livello letterario, ma allo stesso tempo alla portata di tutti. Tutte le sue canzoni più famose hanno una caratteristica in comune: una storia da raccontare. La parte musicale è molto curata, gli arrangiamenti sono di alto livello, ma al primo posto ci sono le storie.

Per esempio, la canzone intitolata con la sua data di nascita: 4 marzo 1943, una ballata dolce e malinconica che parla di un bambino nato durante la guerra dal rapporto occasionale tra una donna del luogo e un soldato americano.

Infine, la canzone simbolo di Dalla, quella in assoluto più legata a Bologna. Piazza grande. La storia molto commovente di un senzatetto che vive sulle panchine della città. La curiosità è che non c'è nessuna Piazza grande a Bologna. Molti pensano che il riferimento sia a Piazza maggiore, la piazza principale della città, ma le persone vicine all'artista dicono che invece la piazza a cui pensava è la piccola piazza Cavour.

Comunque sia, oggi Bologna è ricca di omaggi a Lucio Dalla in giro per la città. Foto, murales, citazioni delle sue canzoni. Le puoi cercare passeggiando, una specie di caccia al tesoro.

Luogo 2 – Il Pratello

Negli ultimi anni, il centro di Bologna si è trasformato. Oggi la città offre posti eleganti dove bere e mangiare, negozi e boutique di alta moda, e anche banche, uffici e assicurazioni. La vecchia Bologna popolare, fatta di osterie e posti alla buona è un po' scomparsa. Una parte resiste ancora, ma in un quartiere leggermente fuori dal centro storico. Il pratello. Un quartiere dove resistono i locali e le osterie, dove si può bere e mangiare con poco, chiacchierare con gli amici e conoscere persone anche molto diverse tra loro, in uno spirito democratico e aperto.

Per molto tempo, il Pratello è stato un posto poco raccomandabile, qui si nascondevano ladri e altri delinquenti e qui c'è anche il carcere minorile di Bologna, ospitato da un antico monastero medievale. Insomma, ci sono tutti gli elementi per un romanzo.

Al Pratello però c'è anche un pezzo di storia di Bologna, perché proprio qui, negli anni '70, è nata Radio Alice, una delle prime radio indipendenti italiane. Era un'emittente molto legata ai movimenti studenteschi di sinistra radicale, ed è stata chiusa con la forza dalla polizia il 12 marzo del 1977. In quell'occasione, gli agenti sono entrati al Pratello, hanno distrutto le apparecchiature e arrestato i presenti. Lo hanno fatto in diretta perché la radio stava trasmettendo in quel momento. E gli ultimi secondi di Radio Alice libera si possono ancora ascoltare su YouTube.

Bevendo una birra, o un bicchiere di vino, al Pratello, potreste incontrare qualcuno che quella storia la conosce molto da vicino.

Simbolo 2 – Il calcio a Bologna, gli anni di Arpad Weisz

Oggi forse non molti fuori dall'Italia sanno qualcosa del Bologna Football Club. La squadra di calcio cittadina gioca da anni regolarmente in serie A, ma fa campionati di mezza classifica e di certo non ruba l'occhio. Anche se il calcio ovviamente ha un grande peso. E soprattutto lo ha avuto in passato. Il Bologna infatti è stata una delle squadre più forti d'Italia negli anni '30 del XX secolo, tanto che la chiamavano “Lo squadrone che tremare il mondo fa”.

Vinceva anche grazie a un allenatore straordinario. Si chiamava Arpad Weisz, ed era ungherese. Un ebreo ungherese. Che a un certo punto, è stato espulso dall'Italia fascista in seguito alle leggi razziali volute da Mussolini.

Dopo anni di fuga, è stato portato nel campo di concentramento di Auschwitz dove è morto in una camera a gas il 31 dicembre del 1944. Bologna non lo ha dimenticato e lo commemora all'interno del suo stadio. La curva sud, il settore riservato ai tifosi rossoblù, oggi è la curva Arpad Weisz.

Luogo 3 – Via Zamboni

Tra le vie del centro di Bologna, c'è via Zamboni. Qui però non troverai boutique e ristoranti gourmet. Ma principalmente, bar, locali e tantissimi studenti. Perché proprio su via Zamboni si affaccia una parte della storica università di Bologna, l'Alma Mater, il più antico ateneo del mondo. E per questo motivo, oggi via Zamboni è una strada dove gli studenti la sera si trovano a bere, mangiare e fare bisboccia.

Oggi si va su via Zamboni per fare festa, ma negli anni '70 qui il clima era molto diverso. Erano anni di lotta politica, e gli studenti e la polizia si davano botte da orbi. In particolare, nel 1977, quando le contestazioni studentesche sono arrivate al massimo e la polizia è intervenuta con uomini armati e mezzi blindati. Risultato? La morte di uno studente e l'esercito nel centro di Bologna.

La storia delle proteste del 1977 è piena di conseguenze politiche. Per ora ricordiamo solo da dov'è partita. Dal cuore di Bologna, della Bologna studentesca. Dai portici di via Zamboni.

Simbolo 3 – La mortadella

La cucina bolognese è famosissima. Tanto che la parola ‘bolognese' all'estero indica il famoso ragù fatto a base di carne tritata e salsa di pomodoro. Per inciso, penso che lo sappiate già, ma ve lo dico stesso. Nessuno, ma veramente nessuno, in Italia lo chiama ‘bolognese' e si usa soprattutto per condire le tagliatelle. Se un ristorante offre ‘spaghetti bolognese', scappate: è una trappola per turisti.

Oltre al ragù, alle tagliatelle e ai tortellini, la cucina bolognese è famosa anche per un'altra pietanza: la mortadella. Un insaccato a base di carne di maiale con dei pezzetti di grasso che sembrano macchie bianche sullo sfondo rosa.

Non è più così, ma per molto tempo la mortadella è stata considerata un salume di bassa qualità. Si diceva che il prosciutto fosse di destra, perché più costoso ed elitario, e la mortadella invece di sinistra, perché più economica e popolare.

C'è in effetti anche una storia politica legata alla mortadella. Perché “il mortadella” è stato ed è il nomignolo dispregiativo dato a Romano Prodi, politico bolognese famoso per essere stato l'unico a vincere le elezioni contro Berlusconi e per questo sinceramente odiato dai berlusconiani di tutta Italia.

Luogo 4 – Via Paolo Fabbri 43

Un indirizzo molto preciso! Perché ne parliamo? Perché nella casa di via Paolo Fabbri 43 ha abitato per molto tempo un grande cantautore: Francesco Guccini. Uno dei suoi dischi si chiama proprio Via Paolo Fabbri 43 e contiene una canzone omonima. Talmente amata che qualche tempo fa, i suoi fan ne hanno scritto alcuni frammenti sulle saracinesche di Via Paolo Fabbri. E anche se Guccini ormai non ci abita più da tempo, quella strada è un simbolo per gli appassionati. Lì vicino, c'è anche la trattoria che lui frequentava spesso. Cucina semplice, emiliana. Tagliatelle, tortellini, vino della casa. Andateci, se vi capita.

Simbolo 4 – Bologna la rossa

Forse ormai avete capito che Bologna è solo all'apparenza una città tranquilla, ma sotto sotto nasconde un'anima rivoluzionaria. Per secoli, la città è stata sotto il controllo diretto del Papa. Una situazione nella quale i bolognesi dovevano mordersi la lingua per non rischiare di finire in prigione. E sono diventati fieri oppositori del Papa e della tradizione. Una cosa che è continuata anche dopo. Dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 1990, tutti i sindaci di Bologna tranne uno sono stati eletti dalle liste del Partito Comunista Italiano. E ancora oggi la città ha un'anima dichiaratamente di sinistra.

Forse hai sentito dire che Bologna si chiama ‘la rossa' per il colore dei suoi palazzi. Beh, ora sai che non è solo per quello.

Luogo 5 – I colli bolognesi

Succede spesso che l'anima di una città si sviluppi non solo in centro, ma anche in periferia. Per quanto riguarda Bologna, molte delle sue caratteristiche arrivano dalle colline a sud della città. I colli bolognesi. Una serie di piccoli borghi molto caratteristici, facili da girare a piedi e dove si possono gustare le prelibatezze della cucina bolognese, forse anche meglio che in città.

Se dite in Italia, le parole ‘colli bolognesi' è probabile che molti inizino a canticchiare una canzone che parla di una Vespa. Perché Cesare Cremonini, oggi famoso come solista, ha iniziato la sua carriera con il gruppo dei Lunapop e con dei brani leggeri e orecchiabili tra cui 50 special, su quanto è bello andare in giro in Vespa per i colli bolognesi. Volete imitarlo?

Simbolo 5 – Lo Zecchino d'Oro

Tutti conoscono Sanremo e il famoso Festival. Anche Bologna però ha il suo festival, molto longevo, visto che esiste dal 1959. È il festival dello Zecchino d'Oro, un concorso canoro per bambini. Sempre accompagnati dal Piccolo coro dell'Antoniano di Bologna, composto da bambini dai 3 ai 9 anni. Le canzoni dello Zecchino d'Oro sono molto conosciute dagli italiani, da quelli che sono bambini oggi e da quelli che sono stati bambini tanto tempo fa. Alcune di queste canzoni sono diventate ninne-nanne, o melodie da cantare in macchina. O anche da ascoltare da adulti con un po' di malinconia. Sempre a chiedersi, alla fine, ma questo coccodrillo, come fa? Non sapete di cosa parlo? Cercate su YouTube e capirete!


#72 – 10 cose che non sai di Bologna #72 - 10 Dinge, die Sie nicht über Bologna wissen #72 - 10 πράγματα που δεν γνωρίζετε για την Μπολόνια #72 - 10 things you don't know about Bologna #72 - 10 cosas que no sabe sobre Bolonia #72 - 10 choses que vous ne savez pas sur Bologne #72 - 10 rzeczy, których nie wiesz o Bolonii #72 - 10 coisas que não sabe sobre Bolonha #72 - 10 вещей, которые вы не знаете о Болонье #72 - 10 saker du inte vet om Bologna

__Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 23 luglio 2022.__

__Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.__

Bologna è una vecchia signora, dai fianchi un po' molli. Bologna ist eine alte Dame, mit etwas weichen Hüften. Bologna is an old lady, with somewhat soft hips.

Comincia così una famosa canzone dedicata a Bologna dal cantautore Francesco Guccini. So beginnt ein berühmtes, der Stadt Bologna gewidmetes Lied des Liedermachers Francesco Guccini.

In effetti, è una descrizione **calzante**. Das ist in der Tat eine treffende Beschreibung.

Per la sua storia, per la sua cucina, per l'anima dei suoi abitanti. Für seine Geschichte, für seine Küche, für die Seele seiner Bewohner. I quali, secondo la tradizione, sono sempre allegri e pronti ad aiutare e a invitare a pranzo chiunque passi per strada. Sie sind der Überlieferung nach immer fröhlich und hilfsbereit und laden jeden, der vorbeikommt, zum Mittagessen ein.

Una parte dell'anima di Bologna è fatta così. Dies ist ein Teil der Seele von Bologna. Per questo, è una città ritenuta particolarmente accogliente. Aus diesem Grund gilt sie als eine besonders gastfreundliche Stadt. Un posto in cui è bello anche il semplice passeggiare e guardarsi intorno, sedersi a bere un bicchiere di Lambrusco o a mangiare un piatto di tagliatelle, parlare con le persone, ascoltare i suoni e percepire gli odori. Ein Ort, an dem es schön ist, einfach nur spazieren zu gehen und sich umzusehen, sich hinzusetzen und ein Glas Lambrusco zu trinken oder einen Teller Tagliatelle zu essen, sich mit Menschen zu unterhalten, Geräuschen zu lauschen und Gerüche wahrzunehmen.

A noi però interessa andare più a fondo. Wir sind jedoch daran interessiert, tiefer zu gehen. Scoprire i luoghi che rendono unica Bologna e soprattutto i luoghi simbolici per le persone che ci vivono. Entdecken Sie die Orte, die Bologna einzigartig machen und vor allem die Orte, die für die Menschen, die dort leben, symbolisch sind.

Oggi ti porto a conoscere alcuni aspetti di Bologna che non si trovano nei dépliant turistici. Heute möchte ich Ihnen einige Aspekte von Bologna näher bringen, die nicht in Touristenbroschüren zu finden sind. Parliamo dei suoi eroi, delle sue ferite, dei luoghi apparentemente anonimi ma che hanno fatto la storia. Wir sprechen über ihre Helden, ihre Wunden, ihre scheinbar anonymen, aber geschichtsträchtigen Orte.

Se vuoi conoscere meglio Bologna da dentro, vieni con me. Wenn Sie Bologna von innen kennen lernen wollen, kommen Sie mit mir. Cominciamo! Con 10 cose che non sai di Bologna. Mit 10 Dingen, die Sie nicht über Bologna wissen.

__Luogo 1 – La stazione di Bologna__

Ogni viaggio che si rispetti parte da una stazione. Jede Reise, die etwas auf sich hält, beginnt an einem Bahnhof. Every self-respecting journey starts from a station. Oggi la stazione di Bologna è molto moderna e si sviluppa in particolare sottoterra, dove ci sono i binari dell'alta velocità, da cui partono i treni diretti nelle altre grandi città d'Italia. Heute ist der Bahnhof von Bologna sehr modern und befindet sich größtenteils unterirdisch, wo es Hochgeschwindigkeitsgleise gibt, von denen aus Züge in andere Großstädte Italiens fahren. Today, the Bologna station is very modern and is especially developed underground, where there are high-speed tracks, from which trains depart to other major cities in Italy.

Quello che ci interessa però è in superficie. Was uns interessiert, ist jedoch die Oberfläche. Ed è un grosso buco nel muro. Und es ist ein großes Loch in der Wand. E accanto al muro, una lista di nomi. Und neben der Wand eine Liste mit Namen. Probabilmente è difficile contarli tutti. Es ist wahrscheinlich schwierig, sie alle zu zählen. Te lo dico io quanti sono. Ich werde Ihnen sagen, wie viele es sind. 85. 85. 85 nomi di uomini, donne e bambini che in questo punto esatto hanno perso la vita. 85 Namen von Männern, Frauen und Kindern, die genau an dieser Stelle ihr Leben verloren haben. Il 2 agosto del 1980, in seguito allo scoppio di una bomba.

Come la bomba di piazza Fontana a Milano di 12 anni prima, ancora una volta un attentato dei gruppi neofascisti contro persone innocenti. Wie die Bombe auf der Piazza Fontana in Mailand 12 Jahre zuvor war auch dies ein Anschlag neofaschistischer Gruppen auf unschuldige Menschen. Per anni la polizia **ha brancolato nel buio**, ma oggi la verità giudiziaria è chiara sugli **esecutori**. Jahrelang tappte die Polizei im Dunkeln, doch heute ist die juristische Wahrheit über die Täter klar. For years the police groped in the dark, but today the judicial truth is clear about the perpetrators. I **mandanti** invece sono ancora misteriosi. Die Auftraggeber sind jedoch nach wie vor rätselhaft. The principals, on the other hand, are still mysterious. E Bologna aspetta, ricordando il dolore, con l'orologio della stazione ancora fermo all'ora dell'esplosione. Und Bologna wartet und erinnert sich an den Schmerz, während die Bahnhofsuhr zum Zeitpunkt der Explosion stehen geblieben ist. Alle 10:25 del 2 agosto 1980.

__Simbolo 1 – La musica__

Bologna **ha dato i natali** a moltissimi autori e musicisti. Il musicista più amato dai bolognesi è sicuramente Lucio Dalla. The most beloved musician of the people of Bologna is definitely Lucio Dalla. È diventato famoso per la capacità di scrivere canzoni bellissime e di alto livello letterario, ma allo stesso tempo **alla portata di tutti**. Berühmt wurde er durch seine Fähigkeit, schöne Lieder von hohem literarischem Niveau zu schreiben, die aber gleichzeitig für jedermann erschwinglich sind. He became famous for his ability to write beautiful songs of a high literary level, but at the same time affordable to everyone. Tutte le sue canzoni più famose hanno una caratteristica in comune: una storia da raccontare. Alle seine berühmtesten Lieder haben eines gemeinsam: eine Geschichte zu erzählen. La parte musicale è molto curata, gli arrangiamenti sono di alto livello, ma al primo posto ci sono le storie. Der musikalische Teil ist sehr ausgefeilt, die Arrangements sind auf einem hohen Niveau, aber in erster Linie geht es um die Geschichten.

Per esempio, la canzone intitolata con la sua data di nascita: 4 marzo 1943, una ballata dolce e malinconica che parla di un bambino nato durante la guerra dal rapporto occasionale tra una donna del luogo e un soldato americano.

Infine, la canzone simbolo di Dalla, quella in assoluto più legata a Bologna. Und schließlich Dallas Markenzeichen, das Lied, das am meisten mit Bologna in Verbindung gebracht wird. Piazza grande. La storia molto commovente di un **senzatetto** che vive sulle panchine della città. La curiosità è che non c'è nessuna Piazza grande a Bologna. Molti pensano che il riferimento sia a Piazza maggiore, la piazza principale della città, ma le persone vicine all'artista dicono che invece la piazza a cui pensava è la piccola piazza Cavour.

Comunque sia, oggi Bologna è ricca di omaggi a Lucio Dalla in giro per la città. Foto, murales, citazioni delle sue canzoni. Le puoi cercare passeggiando, una specie di **caccia al tesoro**. Man kann sie suchen, indem man herumläuft, wie bei einer Schatzsuche.

__Luogo 2 – Il Pratello__

Negli ultimi anni, il centro di Bologna si è trasformato. Oggi la città offre posti eleganti dove bere e mangiare, negozi e boutique di alta moda, e anche banche, uffici e assicurazioni. La vecchia Bologna popolare, fatta di osterie e posti **alla buona** è un po' scomparsa. Das alte volkstümliche Bologna, das aus Tavernen und guten Lokalen bestand, ist ein wenig verschwunden. The old popular Bologna of taverns and good places has somewhat disappeared. Una parte resiste ancora, ma in un quartiere leggermente fuori dal centro storico. Il pratello. Un quartiere dove resistono i locali e le osterie, dove si può bere e mangiare con poco, chiacchierare con gli amici e conoscere persone anche molto diverse tra loro, in uno spirito democratico e aperto.

Per molto tempo, il Pratello è stato un posto poco **raccomandabile**, qui si nascondevano ladri e altri **delinquenti** e qui c'è anche il carcere minorile di Bologna, ospitato da un antico monastero medievale. Lange Zeit war Pratello ein unangenehmer Ort, an dem sich Diebe und andere Straftäter versteckten, und auch das Jugendgefängnis von Bologna, das in einem alten mittelalterlichen Kloster untergebracht ist, befindet sich hier. Insomma, ci sono tutti gli elementi per un romanzo.

Al Pratello però c'è anche un pezzo di storia di Bologna, perché proprio qui, negli anni '70, è nata Radio Alice, una delle prime radio indipendenti italiane. Era un'emittente molto legata ai movimenti studenteschi di sinistra radicale, ed è stata chiusa con la forza dalla polizia il 12 marzo del 1977. In quell'occasione, gli agenti sono entrati al Pratello, hanno distrutto le apparecchiature e arrestato i presenti. Lo hanno fatto in diretta perché la radio stava trasmettendo in quel momento. Sie machten es live, weil das Radio zu der Zeit sendete. E gli ultimi secondi di Radio Alice libera si possono ancora ascoltare su YouTube.

Bevendo una birra, o un bicchiere di vino, al Pratello, potreste incontrare qualcuno che quella storia la conosce molto da vicino.

__Simbolo 2 – Il calcio a Bologna, gli anni di Arpad Weisz__

Oggi forse non molti fuori dall'Italia sanno qualcosa del Bologna Football Club. La squadra di calcio cittadina gioca da anni regolarmente in serie A, ma fa campionati di mezza classifica e di certo **non ruba l'occhio**. Die Fußballmannschaft der Stadt spielt seit Jahren regelmäßig in der Serie A, aber sie spielt im Mittelfeld der Tabelle und sticht sicher nicht ins Auge. The city soccer team has been playing regularly in the big leagues for years, but it makes mid-tier leagues and certainly does not steal the eye. Anche se il calcio ovviamente ha un grande peso. Although soccer obviously has a great influence. E soprattutto lo ha avuto in passato. More importantly, he has had it in the past. Il Bologna infatti è stata una delle squadre più forti d'Italia negli anni '30 del XX secolo, tanto che la chiamavano “Lo squadrone che tremare il mondo fa”. In der Tat war Bologna in den 1930er Jahren eine der stärksten Mannschaften Italiens, so sehr, dass man sie "Lo squadrone che tremare il mondo fa" (Die Mannschaft, die die Welt erzittern lässt) nannte. In fact, Bologna was one of the strongest teams in Italy in the 1930s, so much so that they were called "The squadron that makes the world tremble."

Vinceva anche grazie a un allenatore straordinario. Si chiamava Arpad Weisz, ed era ungherese. Un ebreo ungherese. Che a un certo punto, è stato espulso dall'Italia fascista in seguito alle leggi razziali volute da Mussolini.

Dopo anni di fuga, è stato portato nel campo di concentramento di Auschwitz dove è morto in una camera a gas il 31 dicembre del 1944. Bologna non lo ha dimenticato e lo **commemora** all'interno del suo stadio. La curva sud, il settore riservato ai tifosi rossoblù, oggi è la curva Arpad Weisz. The South Curve, the sector reserved for Rossoblù fans, is now the Arpad Weisz Curve.

__Luogo 3 – Via Zamboni__

Tra le vie del centro di Bologna, c'è via Zamboni. Qui però non troverai boutique e ristoranti gourmet. Ma principalmente, bar, locali e tantissimi studenti. Perché proprio su via Zamboni si affaccia una parte della storica università di Bologna, l'Alma Mater, il più antico ateneo del mondo. E per questo motivo, oggi via Zamboni è una strada dove gli studenti la sera si trovano a bere, mangiare e fare **bisboccia**. Aus diesem Grund ist die Via Zamboni heute eine Straße, in der sich die Studenten abends zum Trinken, Essen und Feiern treffen.

Oggi si va su via Zamboni per fare festa, ma negli anni '70 qui il clima era molto diverso. Erano anni di lotta politica, e gli studenti e la polizia si davano **botte da orbi**. Es waren Jahre des politischen Kampfes, und die Studenten und die Polizei machten sich gegenseitig die Hölle heiß. Those were years of political struggle, and the students and police were giving each other a beating. In particolare, nel 1977, quando le contestazioni studentesche sono arrivate al massimo e la polizia è intervenuta con uomini armati e mezzi blindati. Risultato? La morte di uno studente e l'esercito nel centro di Bologna. The death of a student and the army in the center of Bologna.

La storia delle proteste del 1977 è piena di conseguenze politiche. Die Geschichte der Proteste von 1977 ist voller politischer Konsequenzen. Per ora ricordiamo solo da dov'è partita. Dal cuore di Bologna, della Bologna studentesca. Dai portici di via Zamboni.

__Simbolo 3 – La mortadella__

La cucina bolognese è famosissima. Tanto che la parola ‘bolognese' all'estero indica il famoso ragù fatto a base di carne tritata e salsa di pomodoro. Per inciso, penso che lo sappiate già, ma ve lo dico stesso. Nessuno, ma veramente nessuno, in Italia lo chiama ‘bolognese' e si usa soprattutto per condire le tagliatelle. Se un ristorante offre ‘spaghetti bolognese', scappate: è una trappola per turisti.

Oltre al ragù, alle tagliatelle e ai tortellini, la cucina bolognese è famosa anche per un'altra pietanza: la mortadella. Un **insaccato** a base di carne di maiale con dei pezzetti di grasso che sembrano macchie bianche sullo sfondo rosa. Eine Wurst aus Schweinefleisch mit Fettstücken, die wie weiße Flecken auf einem rosa Hintergrund aussehen. A pork-based sausage with bits of fat that look like white spots on the pink background.

Non è più così, ma per molto tempo la mortadella è stata considerata un salume di bassa qualità. Dies ist heute nicht mehr der Fall, aber lange Zeit galt die Mortadella als minderwertige Wurst. Si diceva che il prosciutto fosse di destra, perché più costoso ed **elitario**, e la mortadella invece di sinistra, perché più economica e popolare. Prosciutto galt als rechts, weil er teurer und elitär war, und Mortadella als links, weil sie billiger und beliebter war.

C'è in effetti anche una storia politica legata alla mortadella. Perché “il mortadella” è stato ed è il nomignolo dispregiativo dato a Romano Prodi, politico bolognese famoso per essere stato l'unico a vincere le elezioni contro Berlusconi e per questo sinceramente odiato dai berlusconiani di tutta Italia.

__Luogo 4 – Via Paolo Fabbri 43__

Un indirizzo molto preciso! Perché ne parliamo? Perché nella casa di via Paolo Fabbri 43 ha abitato per molto tempo un grande cantautore: Francesco Guccini. Uno dei suoi dischi si chiama proprio Via Paolo Fabbri 43 e contiene una canzone omonima. Talmente amata che qualche tempo fa, i suoi fan ne hanno scritto alcuni frammenti sulle **saracinesche** di Via Paolo Fabbri. E anche se Guccini ormai non ci abita più da tempo, quella strada è un simbolo per gli appassionati. Lì vicino, c'è anche la trattoria che lui frequentava spesso. Cucina semplice, emiliana. Tagliatelle, tortellini, vino della casa. Andateci, se vi capita.

__Simbolo 4 – Bologna la rossa__

Forse ormai avete capito che Bologna è solo all'apparenza una città tranquilla, ma **sotto sotto** nasconde un'anima rivoluzionaria. Per secoli, la città è stata sotto il controllo diretto del Papa. Una situazione nella quale i bolognesi dovevano **mordersi la lingua** per non rischiare di finire in prigione. E sono diventati fieri oppositori del Papa e della tradizione. Una cosa che è continuata anche dopo. Dalla fine della seconda guerra mondiale fino al 1990, tutti i sindaci di Bologna tranne uno sono stati eletti dalle liste del Partito Comunista Italiano. E ancora oggi la città ha un'anima dichiaratamente di sinistra.

Forse hai sentito dire che Bologna si chiama ‘la rossa' per il colore dei suoi palazzi. Beh, ora sai che non è solo per quello.

__Luogo 5 – I colli bolognesi__

Succede spesso che l'anima di una città si sviluppi non solo in centro, ma anche in periferia. Per quanto riguarda Bologna, molte delle sue caratteristiche arrivano dalle colline a sud della città. I colli bolognesi. Una serie di piccoli borghi molto caratteristici, facili da girare a piedi e dove si possono gustare le prelibatezze della cucina bolognese, forse anche meglio che in città.

Se dite in Italia, le parole ‘colli bolognesi' è probabile che molti inizino a **canticchiare** una canzone che parla di una Vespa. Perché Cesare Cremonini, oggi famoso come solista, ha iniziato la sua carriera con il gruppo dei Lunapop e con dei brani leggeri e orecchiabili tra cui 50 special, su quanto è bello andare in giro in Vespa per i colli bolognesi. Volete imitarlo?

__Simbolo 5 – Lo Zecchino d'Oro__

Tutti conoscono Sanremo e il famoso Festival. Anche Bologna però ha il suo festival, molto **longevo**, visto che esiste dal 1959. È il festival dello Zecchino d'Oro, un concorso canoro per bambini. Sempre accompagnati dal Piccolo coro dell'Antoniano di Bologna, composto da bambini dai 3 ai 9 anni. Le canzoni dello Zecchino d'Oro sono molto conosciute dagli italiani, da quelli che sono bambini oggi e da quelli che sono stati bambini tanto tempo fa. Alcune di queste canzoni sono diventate **ninne-nanne**, o melodie da cantare in macchina. O anche da ascoltare da adulti con un po' di malinconia. Sempre a chiedersi, alla fine, ma questo coccodrillo, come fa? Non sapete di cosa parlo? Cercate su YouTube e capirete!