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L'italiano Vero Podcast, EPISODIO - 42 - Come diventare italiani veri (2)

EPISODIO - 42 - Come diventare italiani veri (2)

Paolo: Sì sì, comprendiamo una cosa sicuramente Nicola, che la materia è disciplinata e poi ha subito questa disciplina probabilmente anche delle evoluzioni nel tempo. Quindi è una materia complessa molto lunga. Infatti siamo stati nel nostro... come diciamo sempre Max ed io, nel più rigoroso silenzio religioso silenzio proprio ad ascoltare quelle che sono le tue parole relativamente a queste cose qui. Non è questione di lunghezza è proprio questione che effettivamente ci hai dato un primo quadro di che cosa, di che cosa stiamo parlando insomma.

Massimo: Quindi mi vien da dire un altro termine da italiano vero, quindi la ragazza madre prima del '48 non trasferiva, quindi se il padre non riconosceva il figlio a questo punto, quindi non trasmetteva la cittadinanza, perfetto. Quindi Paolo "ragazza madre" per cosa lo usiamo?

Paolo: Ma "ragazza madre" è una ragazza che non è sposata, non si è sposata e in più ha avuto la prole.

Massimo: Sì, però dico ragazza noi indichiamo solitamente una persona giovane perché solitamente i fogli si hanno in giovane età, ma noi etichettato come ragazza madre anche magari una non giovanissima. Però sta proprio ad indicare che non c'è un padre che non ha riconosciuto il figlio o non lo si conosce diciamo così, correggimi se sbaglio Paolo.

Paolo: No no! Ti vorrei.

Massimo: Non ti licenziò.

Paolo: No ma si adesso ho paura anch'io perché dopo quello che hai detto nell'introduzione non so di questi tempi qua poi dove è difficile puoi reinserirsi nel mondo del lavoro.

Paolo: Se devo devo saper argomentare sempre no no... va benissimo Max ma va benissimo.

Massimo: Prefetto quindi.

Massimo: Tornando all'argomento, io ricordo che nell'articolo da cui vorrei ricominciare, c'erano quattro modalità per acquisire la cittadinanza italiana. Tu Nicola adesso ne hai ricordate due diciamo, una per discendenza, quindi lo Jus Sanguinis e una per residenza. Quindi per residenza, quanto mi hai detto che occorre essere residenti, quanto occorre risiedere in Italia per avere poi la cittadinanza italiana?

Nicola: Ok, altra risposta che sintetizzò questa volta il più possibile. La tempistica della residenza per ottenere la cittadinanza, dipende dalla categoria di soggetto. Quindi se il soggetto è nato in Italia, 3 anni di residenza, se è un cittadino europeo che si trasferisce in Italia, dopo 4 anni di residenza stabile, dove presidenza stabile vuol dire una residenza anagrafica, quindi iscritto al Comune non che viene e si sta in Italia per piacere, e quindi residenza stabile, iscrizione al Comune, certificazione, certificato di residenza storico che confermi la ininterrotta residenza per quattro anni. Stessi requisiti ma dieci anni per qualsiasi extracomunitario che quindi risiede in Italia per almeno dieci anni. C'è una particolarità, una particolarità ossia c'è una durata ridotta, cioè tre anni di residenza per una persona con una discendenza italiana la cui discendenza però si è interrotta. E qua entriamo in un mondo abbastanza caldo e arduo da comprendere, quindi cercherò di semplificare.

Massimo: Ti interrompo. Perché penso questo sia il caso di mia cugina.

Paolo: Oh vediamo un po' il caso della cugina di Max, sentiamo un po' che caso hai da proporci questa sera Massimo.

Massimo: Ciao sono Cubo, scusate l'interruzione dell'episodio, volevo annunciarvi un'importante novità, da qualche settimana abbiamo messo a disposizione la possibilità di ascoltare i nostri episodi con i sottotitoli e di scaricarne l'intera trascrizione in pdf, potete trovare un'anteprima selezionando la voce trascrizioni dal nostro sito. Diventando nostro patron potrete accedere ad ulteriori trascrizioni. Se vi piace l'idea aiutateci, sostenendoci per rendere le trascrizioni sempre più numerose. Grazie e buona continuazione

Massimo: Stiamo parlando del caso di discendenza, quindi mia cugina, figlia del fratello di mio papà...

Paolo: Di tuo zio quindi!

Massimo: Di mio zio, lui nato in Italia si è trasferito negli Stati Uniti. Mia cugina è nata dopo che questo mio zio aveva preso la cittadinanza americana.

Paolo: Perfetto.

Massimo: Quindi chiedo a Nicola, le spetta di diritto adesso essere essere cittadina italiana? Può immediatamente richiedere il passaporto?

Massimo: O ha bisogno appunto. Quindi questo è a domanda che mi chiede sempre lei, io sono già cittadina italiana col fatto che sono discendente diretta di un italiano?

Nicola: La domanda che io pongo quando mi viene posta questa domanda che mi viene posta in modo molto frequente è; "in che anno sei nata? Chiederei a tua cugina e chiederei anche; "in che anno tuo padre è diventato cittadino americano?". Perché se il papà è diventato cittadino americano dopo il 1992 non cambia nulla in quanto dal 1992 la legge italiana consente di mantenere la cittadinanza italiana anche se il cittadino italiano abbia acquisito un'altra cittadinanza. Quindi l'acquisto di una cittadinanza straniera non comporta la perdita automatica della cittadinanza italiana. Se invece il papà, quindi tuo zio, il papà di tua cugina è diventato un cittadino americano prima del 1992 e poi è nata tua cugina, tua cugina è nata da una genitore esclusivamente cittadino americano in quanto aveva perso la cittadinanza italiana. Quindi mi sembra di capire che tu zio, correggemi sbaglio Massimo per favore, ha acquisito la cittadinanza americana prima del 1992 giusto?

Massimo: Esatto nel 1958.

Nicola: Quindi senz'altro, senz'altro in quel momento ha perso la cittadinanza italiana e quando è nata tua cugina, automaticamente tua cugina è diventata una cittadina americana ma non italiana. Quindi a questo punto lei che possibilità ha? Tua cugina dove vive? Questa è un'altra domanda importantissima per profilare il caso.

Massimo: Perfetto, vive in Svizzera.

Nicola: Vive in Svizzera, perfetto. Allora la legge italiana prevede che in questo caso lei non abbia... non sia cittadina italiana, quindi non le spetti purtroppo la possibilità di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana. Invece quello che il governo italiano, lo Stato italiano le riconosce le concede, è quello di qualora si trasferisca in Italia e viva in Italia per tre anni come una cittadina come residente anagraficamente registrata, allora tua cugina potrà chiedere l'acquisto, il riacquisto della cittadina o meglio l'acquisto della cittadinanza italiana per residenza attraverso il percorso appunto accelerato di tre anni invece che 10. Perché lei di fatto è una cittadina extracomunitaria. Però il fatto che abbia una discendenza italiana le dà la scorciatoia e fa abbreviare il percorso a 3 anni. Devo precisare, all'inizio ho sentito che parlavate dell'esame di italiano, che è verissimo è corretto, occorre un esame della lingua italiana per alcune ipotesi di richiesta di cittadinanza italiana. In questo caso tua cugina non dovrebbe affrontare una prova o alcuna prova di conoscenza dell'italiano.

Massimo: Perché l'esame di Italiano è richiesto per quale dei casi?

Nicola: L'esame di italiano serve esclusivamente per la domanda di cittadinanza per matrimonio e per la domanda di cittadinanza per residenza, quella per gli extracomunitari e quindi dopo dieci anni di residenza.

Massimo: Perfetto, quindi allora abbiamo affrontato il caso di discendenza, il caso di residenza, poi abbiamo il caso di matrimonio, giusto?

Nicola: Esatto, sì per matrimonio e questa è una particolarità un po' della nostra legislazione rispetto ad altre legislazioni. Per matrimonio è possibile chiedere la cittadinanza dopo due anni di matrimonio o se si vive in Italia, se la persona che richiede la cittadinanza vive in Italia è residente in Italia, o tre anni se residente all'estero. Oppure in presenza di figli minori, è possibile abbreviare e accorciare i termini della metà, quindi un anno è un anno e mezzo. È bene ricordare che è importante sapere che la procedura di acquisto di cittadinanza per matrimonio dura circa 4 anni, in realtà portata a 3 da un decreto legge che dev'essere confermato, quindi convertito in legge speriamo nelle prossime settimane, perché risale a tre settimane fa questa modifica. Quindi il tutto la procedura dovrebbe durare tre anni secondo questo nuovo decreto legge, durante i quali il richiedente deve rimanere coniugato, perché se per ipotesi dovesse separarsi o divorziare in attesa del completamento dell'iter, ecco che al momento del giuramento non sarebbe consentito completare e quindi non riceverebbe la cittadinanza per matrimonio.

Paolo: Tutto chiaro, quindi nel caso di Rosanna Max non può diventare...

Massimo: Non è non è cittadina italiana automaticamente.

Paolo: Dovrebbe risiedere in Italia per almeno tre anni, dovrebbe risiedere in Italia e allora a quel punto lì potrebbe guadagnare nuovamente quella che la cittadinanza.

Massimo: Ha comunque un vantaggio, perfetto. Mentre a questo punto ti chiedo Nicola qualora si sia nati dopo il 1992 giusto era quello? Quindi cosa deve fare? Quindi figlio di un italiano nato all'estero dopo il 1992 cosa deve fare per diventare cittadino italiano?

Nicola: Deve registrare l'atto di nascita in Italia presso il comune del genitore che si è trasferito all'estero. Una volta che ha registrato l'atto di nascita presso il comune, e quindi il comune riesce a metterlo in riferimento al genitore italiano e quindi automaticamente il comune gli attribuisce la cittadinanza italiana. Per fare ciò se gli atti vengono dall'estero, per esempio il certificato di nascita estero, il certificato estero per essere trascritto negli atti di nascita dell'anagrafe italiana, devono essere muniti di una speciale legalizzazione. La legalizzazione è una certificazione che consente al documento estero di essere accettato in Italia. In alcuni ordinamenti, alcuni stati hanno sottoscritto delle convenzioni speciali con l'Italia, per cui la procedura di legalizzazione è molto più semplificata, e alcuni stati addirittura hanno sottoscritto alcune convenzioni con l'Italia o trattati, grazie ai quali qualsiasi documento anagrafico dello stato estero sono anche accettati in Italia senza necessità di alcuna legalizzazione. Per esempio i documenti che provengono dalla Irlanda o dalla Germania possono essere accettati in Italia senza necessità di una legalizzazione. Però devono essere muniti di traduzione legale qualora non pervengano in formato multilingue. Qualche volta forse vi sarà capitato di vedere certificati anagrafici con più lingue, è possibile richiederlo in Italia in quasi tutti i paesi europei oramai, che il certificato anagrafico richiesto sia emesso in formato multilingue. Questo consente la immediata utilizzabilità all'interno dell'Unione che è molto comodo.

Massimo: Perfetto! Quindi avevo visto nel tuo articolo che si poteva andare anche tramite il consolato, mentre tu mi hai parlato di comune, perché questo accelera l'acquisizione della cittadina?

Nicola: È un ottimo punto questo o spunto. Oggi i consolati sono in una situazione drammatica per una serie di motivi, in primis una situazione già pre covid di tagli di budget che li ha costretti a tagli di personale, riduzione di sedi per cui ci sono vari territori che sono stati accorpati sotto un numero ridotto di consolati. Quindi gli italiani all'estero sono rappresentati con molta più difficoltà e sono assistiti da molto meno personale italiano. Per farvi un'idea il New Jersey non ha più un consolato negli Stati Uniti e ci sono svariati stati negli Stati Uniti che non hanno un consolato italiano. Per cui ci sono dei consolati che aggregano la popolazione italiana sparpagliata per una serie di stati, per esempio anche in California c'è il consolato di San Francisco che assorbe tutta una serie di stati intorno alla California. Detto ciò, quindi che succede? Quando un figlio di italiano all'estero vuole procedere con la pratica per la scelta della cittadinanza e chiede un appuntamento al consolato, spesso per le pratiche di cittadinanza Jure Sanguinis quindi per discendenza, il consolato fissa appuntamenti a uno due anche tre anni di distanza. Questo potete immaginarvi è qualcosa di incredibilmente defaticante o frustrante. Quindi noi consigliamo ai nostri clienti, se avete la possibilità, fate un viaggetto in Italia, fermatevi in Italia un paio di mesi, acquisite la residenza italiana e così l'autorità competente a ricevera la vostra domanda diventa automaticamente il comune. E il comune in giro di sei mesi, otto mesi al più per le pratiche più lunghe, quando la cittadinanza si invoca dal bisnonno, e quindi ci sono più documenti da verificare, riconosce la cittadinanza. Per cui poi di lì uno chiede il passaporto riparte felice e contento. Tra l'altro durante questo periodo non è neanche obbligatorio rimanere in Italia, quindi basta andare in Italia prendersi la residenza avviare la pratica e poi tornare al paese suo.

Massimo: Benissimo, quindi questa è un'ottima dritta di passare attraverso il comune e non attraverso il consolato per i motivi che appunto ci hai citato. Bene grazie Nicola! Quindi riprendendo l'articolo c'è ancora una quarta modalità per acquisire la cittadinanza italiana.


EPISODIO - 42 - Come diventare italiani veri (2) EPISODE - 42 - Wie man ein echter Italiener wird (2) EPISODE - 42 - How to become real Italians (2) EPISODIO - 42 - Cómo convertirse en auténticos italianos (2) EPISODE - 42 - Jak stać się prawdziwymi Włochami (2) EPISODE - 42 - Hur man blir en riktig italienare (2) 第 42 集 - 如何成为真正的意大利人 (2)

**Paolo:** Sì sì, comprendiamo una cosa sicuramente Nicola, che la materia è disciplinata e poi ha subito questa disciplina probabilmente anche delle evoluzioni nel tempo. Quindi è una materia complessa molto lunga. Infatti siamo stati nel nostro... come diciamo sempre Max ed io, nel più rigoroso silenzio religioso silenzio proprio ad ascoltare quelle che sono le tue parole relativamente a queste cose qui. Non è questione di lunghezza è proprio questione che effettivamente ci hai dato un primo quadro di che cosa, di che cosa stiamo parlando insomma.

**Massimo:** Quindi mi vien da dire un altro termine da italiano vero, quindi la ragazza madre prima del '48 non trasferiva, quindi se il padre non riconosceva il figlio a questo punto, quindi non trasmetteva la cittadinanza, perfetto. Quindi Paolo "ragazza madre" per cosa lo usiamo?

**Paolo:** Ma "ragazza madre" è una ragazza che non è sposata, non si è sposata e in più ha avuto la prole.

**Massimo:** Sì, però dico ragazza noi indichiamo solitamente una persona giovane perché solitamente i fogli si hanno in giovane età, ma noi etichettato come ragazza madre anche magari una non giovanissima. Però sta proprio ad indicare che non c'è un padre che non ha riconosciuto il figlio o non lo si conosce diciamo così, correggimi se sbaglio Paolo.

**Paolo:** No no! Ti vorrei.

**Massimo:** Non ti licenziò.

**Paolo:** No ma si adesso ho paura anch'io perché dopo quello che hai detto nell'introduzione non so di questi tempi qua poi dove è difficile puoi reinserirsi nel mondo del lavoro.

**Paolo:** Se devo devo saper argomentare sempre no no... va benissimo Max ma va benissimo.

**Massimo:** Prefetto quindi.

**Massimo:** Tornando all'argomento, io ricordo che nell'articolo da cui vorrei ricominciare, c'erano quattro modalità per acquisire la cittadinanza italiana. Tu Nicola adesso ne hai ricordate due diciamo, una per discendenza, quindi lo Jus Sanguinis e una per residenza. Quindi per residenza, quanto mi hai detto che occorre essere residenti, quanto occorre risiedere in Italia per avere poi la cittadinanza italiana?

**Nicola:** Ok, altra risposta che sintetizzò questa volta il più possibile. La tempistica della residenza per ottenere la cittadinanza, dipende dalla categoria di soggetto. Quindi se il soggetto è nato in Italia, 3 anni di residenza, se è un cittadino europeo che si trasferisce in Italia, dopo 4 anni di residenza stabile, dove presidenza stabile vuol dire una residenza anagrafica, quindi iscritto al Comune non che viene e si sta in Italia per piacere, e quindi residenza stabile, iscrizione al Comune, certificazione, certificato di residenza storico che confermi la ininterrotta residenza per quattro anni. Stessi requisiti ma dieci anni per qualsiasi extracomunitario che quindi risiede in Italia per almeno dieci anni. C'è una particolarità, una particolarità ossia c'è una durata ridotta, cioè tre anni di residenza per una persona con una discendenza italiana la cui discendenza però si è interrotta. E qua entriamo in un mondo abbastanza caldo e arduo da comprendere, quindi cercherò di semplificare.

**Massimo:** Ti interrompo. Perché penso questo sia il caso di mia cugina.

**Paolo:** Oh vediamo un po' il caso della cugina di Max, sentiamo un po' che caso hai da proporci questa sera Massimo.

Massimo: Ciao sono Cubo, scusate l'interruzione dell'episodio, volevo annunciarvi un'importante novità, da qualche settimana abbiamo messo a disposizione la possibilità di ascoltare i nostri episodi con i sottotitoli e di scaricarne l'intera trascrizione in pdf, potete trovare un'anteprima selezionando la voce trascrizioni dal nostro sito. Diventando nostro patron potrete accedere ad ulteriori trascrizioni. Se vi piace l'idea aiutateci, sostenendoci per rendere le trascrizioni sempre più numerose. Grazie e buona continuazione

**Massimo:** Stiamo parlando del caso di discendenza, quindi mia cugina, figlia del fratello di mio papà...

**Paolo:** Di tuo zio quindi!

**Massimo:** Di mio zio, lui nato in Italia si è trasferito negli Stati Uniti. Mia cugina è nata dopo che questo mio zio aveva preso la cittadinanza americana.

**Paolo:** Perfetto.

**Massimo:** Quindi chiedo a Nicola, le spetta di diritto adesso essere essere cittadina italiana? Può immediatamente richiedere il passaporto?

**Massimo:** O ha bisogno appunto. Quindi questo è a domanda che mi chiede sempre lei, io sono già cittadina italiana col fatto che sono discendente diretta di un italiano?

**Nicola:** La domanda che io pongo quando mi viene posta questa domanda che mi viene posta in modo molto frequente è; "in che anno sei nata? Chiederei a tua cugina e chiederei anche; "in che anno tuo padre è diventato cittadino americano?". Perché se il papà è diventato cittadino americano dopo il 1992 non cambia nulla in quanto dal 1992 la legge italiana consente di mantenere la cittadinanza italiana anche se il cittadino italiano abbia acquisito un'altra cittadinanza. Quindi l'acquisto di una cittadinanza straniera non comporta la perdita automatica della cittadinanza italiana. Se invece il papà, quindi tuo zio, il papà di tua cugina è diventato un cittadino americano prima del 1992 e poi è nata tua cugina, tua cugina è nata da una genitore esclusivamente cittadino americano in quanto aveva perso la cittadinanza italiana. Quindi mi sembra di capire che tu zio, correggemi sbaglio Massimo per favore, ha acquisito la cittadinanza americana prima del 1992 giusto?

**Massimo:** Esatto nel 1958.

**Nicola:** Quindi senz'altro, senz'altro in quel momento ha perso la cittadinanza italiana e quando è nata tua cugina, automaticamente tua cugina è diventata una cittadina americana ma non italiana. Quindi a questo punto lei che possibilità ha? Tua cugina dove vive? Questa è un'altra domanda importantissima per profilare il caso.

**Massimo:** Perfetto, vive in Svizzera.

**Nicola:** Vive in Svizzera, perfetto. Allora la legge italiana prevede che in questo caso lei non abbia... non sia cittadina italiana, quindi non le spetti purtroppo la possibilità di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana. Invece quello che il governo italiano, lo Stato italiano le riconosce le concede, è quello di qualora si trasferisca in Italia e viva in Italia per tre anni come una cittadina come residente anagraficamente registrata, allora tua cugina potrà chiedere l'acquisto, il riacquisto della cittadina o meglio l'acquisto della cittadinanza italiana per residenza attraverso il percorso appunto accelerato di tre anni invece che 10. Perché lei di fatto è una cittadina extracomunitaria. Però il fatto che abbia una discendenza italiana le dà la scorciatoia e fa abbreviare il percorso a 3 anni. Devo precisare, all'inizio ho sentito che parlavate dell'esame di italiano, che è verissimo è corretto, occorre un esame della lingua italiana per alcune ipotesi di richiesta di cittadinanza italiana. In questo caso tua cugina non dovrebbe affrontare una prova o alcuna prova di conoscenza dell'italiano.

**Massimo:** Perché l'esame di Italiano è richiesto per quale dei casi?

**Nicola:** L'esame di italiano serve esclusivamente per la domanda di cittadinanza per matrimonio e per la domanda di cittadinanza per residenza, quella per gli extracomunitari e quindi dopo dieci anni di residenza.

**Massimo:** Perfetto, quindi allora abbiamo affrontato il caso di discendenza, il caso di residenza, poi abbiamo il caso di matrimonio, giusto?

**Nicola:** Esatto, sì per matrimonio e questa è una particolarità un po' della nostra legislazione rispetto ad altre legislazioni. Per matrimonio è possibile chiedere la cittadinanza dopo due anni di matrimonio o se si vive in Italia, se la persona che richiede la cittadinanza vive in Italia è residente in Italia, o tre anni se residente all'estero. Oppure in presenza di figli minori, è possibile abbreviare e accorciare i termini della metà, quindi un anno è un anno e mezzo. È bene ricordare che è importante sapere che la procedura di acquisto di cittadinanza per matrimonio dura circa 4 anni, in realtà portata a 3 da un decreto legge che dev'essere confermato, quindi convertito in legge speriamo nelle prossime settimane, perché risale a tre settimane fa questa modifica. Quindi il tutto la procedura dovrebbe durare tre anni secondo questo nuovo decreto legge, durante i quali il richiedente deve rimanere coniugato, perché se per ipotesi dovesse separarsi o divorziare in attesa del completamento dell'iter, ecco che al momento del giuramento non sarebbe consentito completare e quindi non riceverebbe la cittadinanza per matrimonio.

**Paolo:** Tutto chiaro, quindi nel caso di Rosanna Max non può diventare...

**Massimo:** Non è non è cittadina italiana automaticamente.

**Paolo:** Dovrebbe risiedere in Italia per almeno tre anni, dovrebbe risiedere in Italia e allora a quel punto lì potrebbe guadagnare nuovamente quella che la cittadinanza.

**Massimo:** Ha comunque un vantaggio, perfetto. Mentre a questo punto ti chiedo Nicola qualora si sia nati dopo il 1992 giusto era quello? Quindi cosa deve fare? Quindi figlio di un italiano nato all'estero dopo il 1992 cosa deve fare per diventare cittadino italiano?

**Nicola:** Deve registrare l'atto di nascita in Italia presso il comune del genitore che si è trasferito all'estero. Una volta che ha registrato l'atto di nascita presso il comune, e quindi il comune riesce a metterlo in riferimento al genitore italiano e quindi automaticamente il comune gli attribuisce la cittadinanza italiana. Per fare ciò se gli atti vengono dall'estero, per esempio il certificato di nascita estero, il certificato estero per essere trascritto negli atti di nascita dell'anagrafe italiana, devono essere muniti di una speciale legalizzazione. La legalizzazione è una certificazione che consente al documento estero di essere accettato in Italia. In alcuni ordinamenti, alcuni stati hanno sottoscritto delle convenzioni speciali con l'Italia, per cui la procedura di legalizzazione è molto più semplificata, e alcuni stati addirittura hanno sottoscritto alcune convenzioni con l'Italia o trattati, grazie ai quali qualsiasi documento anagrafico dello stato estero sono anche accettati in Italia senza necessità di alcuna legalizzazione. Per esempio i documenti che provengono dalla Irlanda o dalla Germania possono essere accettati in Italia senza necessità di una legalizzazione. Però devono essere muniti di traduzione legale qualora non pervengano in formato multilingue. Qualche volta forse vi sarà capitato di vedere certificati anagrafici con più lingue, è possibile richiederlo in Italia in quasi tutti i paesi europei oramai, che il certificato anagrafico richiesto sia emesso in formato multilingue. Questo consente la immediata utilizzabilità all'interno dell'Unione che è molto comodo.

**Massimo:** Perfetto! Quindi avevo visto nel tuo articolo che si poteva andare anche tramite il consolato, mentre tu mi hai parlato di comune, perché questo accelera l'acquisizione della cittadina?

**Nicola:** È un ottimo punto questo o spunto. Oggi i consolati sono in una situazione drammatica per una serie di motivi, in primis una situazione già pre covid di tagli di budget che li ha costretti a tagli di personale, riduzione di sedi per cui ci sono vari territori che sono stati accorpati sotto un numero ridotto di consolati. Quindi gli italiani all'estero sono rappresentati con molta più difficoltà e sono assistiti da molto meno personale italiano. Per farvi un'idea il New Jersey non ha più un consolato negli Stati Uniti e ci sono svariati stati negli Stati Uniti che non hanno un consolato italiano. Per cui ci sono dei consolati che aggregano la popolazione italiana sparpagliata per una serie di stati, per esempio anche in California c'è il consolato di San Francisco che assorbe tutta una serie di stati intorno alla California. Detto ciò, quindi che succede? Quando un figlio di italiano all'estero vuole procedere con la pratica per la scelta della cittadinanza e chiede un appuntamento al consolato, spesso per le pratiche di cittadinanza Jure Sanguinis quindi per discendenza, il consolato fissa appuntamenti a uno due anche tre anni di distanza. Questo potete immaginarvi è qualcosa di incredibilmente defaticante o frustrante. Quindi noi consigliamo ai nostri clienti, se avete la possibilità, fate un viaggetto in Italia, fermatevi in Italia un paio di mesi, acquisite la residenza italiana e così l'autorità competente a ricevera la vostra domanda diventa automaticamente il comune. E il comune in giro di sei mesi, otto mesi al più per le pratiche più lunghe, quando la cittadinanza si invoca dal bisnonno, e quindi ci sono più documenti da verificare, riconosce la cittadinanza. Per cui poi di lì uno chiede il passaporto riparte felice e contento. Tra l'altro durante questo periodo non è neanche obbligatorio rimanere in Italia, quindi basta andare in Italia prendersi la residenza avviare la pratica e poi tornare al paese suo.

**Massimo:** Benissimo, quindi questa è un'ottima dritta di passare attraverso il comune e non attraverso il consolato per i motivi che appunto ci hai citato. Bene grazie Nicola! Quindi riprendendo l'articolo c'è ancora una quarta modalità per acquisire la cittadinanza italiana.