×

Nous utilisons des cookies pour rendre LingQ meilleur. En visitant le site vous acceptez nos Politique des cookies.


image

Salvatore racconta, #65 – Maradona e Napoli, una storia d’amore

#65 – Maradona e Napoli, una storia d'amore

Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 7 maggio 2022.

Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.

Come si fa a diventare eroi?

Un eroe è qualcuno capace di fare cose incredibili, di compiere imprese di cui tutti parlano e di suscitare l'ammirazione di tutta la comunità.

Nella cultura occidentale, ne abbiamo alcune immagini precise.

Come i cavalieri medievali, nobili d'animo, con le loro armature, pronti a uccidere draghi e salvare principesse.

O come gli eroi classici, belli e coraggiosi, pronti a mettere la gloria e l'onore davanti a tutto.

La storia di oggi parla di un eroe. Uno che però corrisponde solo in parte a questo ritratto.

Perché bello non lo è mai stato, altruista forse solo in parte, ma i suoi gesti e il suo amore hanno conquistato per sempre un'intera città.

Napoli, nello specifico. Una città che vive da sempre di grandi contrasti.

Tra ricchezza e povertà, tra solidarietà e furbizia, tra orgoglio locale e complesso di inferiorità.

Napoli aveva bisogno di un eroe per credere in sé stessa. Ma non avrebbe mai potuto avere un eroe perfetto e impeccabile. Le serviva un eroe che le somigliasse.

Geniale e scapestrato, empatico ed egoista, passionale e genuino.

Alla fine l'ha trovato, nel calcio.

Un popolo in cerca di un eroe, e un eroe in cerca di un popolo.

È stato un colpo di fulmine, ed è un amore che dura ancora oggi.

Quello tra Napoli e Diego Armando Maradona.

Diego Armando Maradona ha giocato per sette stagioni con la maglia del Napoli vincendo due scudetti, una coppa Italia e una coppa Uefa.

Ovvero, la gran parte dei trofei vinti dal Napoli in tutta la sua storia.

Per questo, oggi a Napoli Maradona è un mostro sacro. Tuttavia, se oggi Maradona è uno dei simboli più importanti di Napoli, è per motivi profondi che non riguardano solo il pallone.

Andiamo con ordine.

Diego Armando Maradona è nato nel 1960 in una famiglia poverissima della periferia di Buenos Aires, in Argentina. Da bambino, vive con i genitori e sette fratelli in una casa di tre stanze e i soldi non bastano nemmeno per comprare le scarpe. I primi calci a un pallone infatti li tira scalzo. E quello che colpisce non è nemmeno un pallone vero, ma vecchi vestiti arrotolati.

Come se non bastasse, Diego è più basso di tutti gli altri ragazzini, e la cosa si nota.

Quando è ancora piccolo, il suo talento è già molto visibile e il padre e i fratelli sudano sette camicie per fargli ottenere dei provini nelle squadre di Buenos Aires.

Certo, con il pallone tra i piedi è bravo, ma è basso e lento, non è adatto.

Dopo tante porte in faccia, finalmente se ne apre una. Quella degli Argentinos Juniors. Diego Maradona non ha nemmeno 16 anni, ma in cinque stagioni, segna 116 goal ed è chiaro che è arrivato il momento per fare il salto di qualità.

Passa al Boca Juniors, una delle squadre più importanti di tutta l'Argentina.

Del suo fisico inadatto non importa più a nessuno, tutti hanno visto cosa è capace di fare con il pallone. E quello basta e avanza. I tifosi del Boca lo riempiono subito di un amore folle, ma anche di grandi pressioni. Diego ancora non lo sa, ma questo sarà il leitmotiv di tutta la sua carriera, quello che lo renderà grande ma che finirà anche per distruggerlo.

Per ora però è giovane, riesce a godersi l'amore senza farsi schiacciare dalle pressioni.

Nel 1982, con la maglia albiceleste dell'Argentina, gioca il suo primo mondiale, in Spagna. E in Spagna finisce per restarci. Per la precisione, in Catalogna.

Perché il Boca, la sua squadra, ha problemi di soldi e lui ormai è troppo grande per l'Argentina. Il calcio più ricco è quello europeo e così dalla stagione 1982/83 Diego Armando Maradona inizia a vestire la maglia blaugrana del Barcellona.

Quando arriva in Catalogna, Diego ha 22 anni. Non ha mai vissuto fuori da Buenos Aires. E ora gioca per il Barcellona, una delle squadre più gloriose del calcio europeo.

L'ambientamento non sembra un ostacolo. Diego parla già spagnolo, e soprattutto parla la lingua universale del pallone. Barcellona però non è Buenos Aires e i tifosi catalani non sono pronti a venerarlo come se fosse un salvatore della patria. La sfortuna, poi, non lo aiuta. Si fa male diverse volte, si ammala di epatite, in campo si mostra nervoso. Nella solitudine e nella malinconia, scopre un alleato pericoloso: la cocaina.

Dopo tre stagioni tra alti e bassi, più bassi che alti, Diego decide che ne ha abbastanza. Vuole cambiare aria. Gli arrivano numerose proposte dall'Italia, che in quel periodo ha un campionato ricco di stelle.

A farsi avanti per Maradona sono soprattutto le squadre del nord, a partire dalla Juventus. Ma tra le pretendenti ce n'è una un po' a sorpresa. Il Napoli.

Che in quegli anni, è una squadra di mezza classifica senza i mezzi per vincere. Da qualche anno, però, il presidente è un uomo ambizioso, si chiama Corrado Ferlaino.

E Ferlaino lo ripete come un disco rotto: il Napoli ha bisogno di un campione carismatico per trascinare la squadra e sfidare le grandi del nord.

I tifosi napoletani sono totalmente d'accordo. Sono tanti, appassionati e orgogliosissimi.

Napoli è una città che, per storia e tradizione, ha sempre occupato posti di primo piano. È stata città di re e imperatori, artisti e filosofi, e proprio non le va giù di essere trattata dal resto d'Italia come una città inferiore. Del resto i problemi non mancano: povertà, disoccupazione e criminalità sono all'ordine del giorno e qualche anno prima, nel 1973, c'è stata persino un'epidemia di colera che ha aumentato i pregiudizi del resto d'Italia nei confronti di Napoli.

Insomma, i napoletani sono in cerca di riscatto e hanno bisogno di un eroe per ottenerlo. Possono offrire tutto ciò che hanno di bello e grande, a partire dal loro amore. Ma gli serve un eroe che la accetti così com'è, nelle sue contraddizioni.

E quell'eroe non può che essere Maradona. Calza a pennello. Un calciatore impulsivo e geniale, che decide con il cuore e non con la testa, nato in un quartiere povero e diventato grande. Un uomo che ha un bisogno disperato di sentirsi amato e una città intera in cerca di qualcuno da amare. Una combinazione perfetta.

Nel luglio del 1984, dopo settimane di negoziazioni estenuanti con il Barcellona, finalmente diventa ufficiale. Diego Armando Maradona è un giocatore del Napoli.

4 luglio 1984. Stadio San Paolo. Non è prevista nessuna partita quel giorno, eppure sugli spalti ci sono ottantamila persone che vogliono essere sicure che non sia tutto uno scherzo o un sogno. Che davvero Diego Armando Maradona ha scelto Napoli.

E lui arriva, entra in campo e viene accolto da un boato di approvazione. Non ha ancora fatto niente, e già tutti lo amano.

Quel ragazzo di 24 anni, bassino e tracagnotto, con la faccia ingenua e quasi spaventata, è uno dei calciatori più forti del mondo. Ed è arrivato al Napoli, una squadra che l'anno precedente ha dovuto lottare per non retrocedere. L'ha convinto l'idea di stare bene. L'ha convinto l'amore di Napoli.

Ci vuole un po' di tempo per ingranare. Nella prima stagione con Maradona in campo, 84/85, il Napoli arriva all'ottavo posto, e l'anno dopo al terzo. Rispetto agli anni precedenti, sono passi da gigante, ma per conquistare lo scudetto serve ancora qualcosa.

Servono la consapevolezza e l'autostima. Diego, di suo, ne ha da vendere e deve contagiare anche i suoi compagni.

Riesce a farlo a distanza, nell'estate del 1986.

CI sono i mondiali, in Messico, e si gioca anche la partita più famosa della carriera di Maradona. I quarti di finale contro l'Inghilterra in cui Diego segna non uno, ma due goal entrati nella storia. E che simboleggiano perfettamente il suo spirito: impulsivo, geniale, ma anche furbo e ribelle. Un po' come Napoli.

Il primo goal è quello de La mano de Dios, la mano di Dio. Segnato in modo rocambolesco e chiaramente con l'aiuto di una mano.

Il secondo arriva quattro minuti dopo, ed è un capolavoro sportivo. Diego parte palla al piede dalla sua metà campo, scarta tutti gli avversari che si trova davanti e quasi entra in porta con il pallone.

Dopo quella partita, l'Argentina vincerà anche la coppa. Diego Armando Maradona torna in Italia da campione del mondo. Con una promessa, quella di portare al Napoli la gloria eterna.

Campionato 86/87. Il Napoli adesso è una squadra di giocatori forti, con al centro un autentico fuoriclasse.

La sfida non è facile, perché di fronte c'è la Juventus, una squadra abituata a vincere e a reggere la pressione. Che in campo può mostrare un campione che come talento ha poco da invidiare persino a Maradona: Michel Platini.

Il testa a testa è proprio tra queste due squadre e si decide il giorno di Juventus-Napoli. È una partita a senso unico. Sul campo dei bianconeri, gli azzurri vincono 3 a 1. Un risultato che apre le porte dello scudetto.

Il 10 maggio del 1987, il Napoli è Campione d'Italia per la prima volta nella sua storia.

Un'euforia incontrollabile invade la città. I festeggiamenti durano per giorni interi. Il Calcio Napoli ha portato alla città l'onore e la gioia desiderati per anni. Lo ha fatto con l'aiuto di tutti, calciatori, allenatore e presidente, con Diego Armando Maradona.

Diego che in quei mesi diventa per i napoletani praticamente un dio. E lui accetta ben volentieri questo trattamento, ama essere amato e riconosciuto. Si sente uno di loro. Napoli è una città di strade strette piene di ragazzini che giocano a pallone. Proprio come lo era stato lui. Maradona riesce a mettersi nei panni della città, ad amarla e essere amato da lei. A un livello molto profondo.

Persino troppo profondo.

Perché qui cominciano anche le note dolenti del rapporto di Diego con Napoli. Conosce una ragazza, se ne innamora, ma quando lei resta incinta, lui decide di non riconoscere quel figlio come suo.

Inoltre, la grande fiducia che offre lo fa avvicinare dalle persone sbagliate, legate alla camorra, che incentivano la sua dipendenza da cocaina iniziata a Barcellona.

L'amore tra Maradona e Napoli sta diventando tossico. La città, da casa, sta diventando prigione.

Tutti vogliono che sia loro amico, che sia il più forte, che sia il più grande. In quei momenti Maradona si fa molte domande: è davvero quello che voglio? Darsi una risposta è difficile, forse troppo per un ragazzo semplice come lui.

Il destino a un certo punto ci mette lo zampino. Nel 1990, ci sono di nuovo i mondiali. E sono in Italia. Ovviamente partecipa anche l'Argentina, e il caso vuole che Italia e Argentina si incontrino in semifinale e che la partita si giochi proprio allo stadio San Paolo di Napoli.

Per capire quello che succede in quei giorni, bisogna dire un paio di cose. Il resto d'Italia, in buona parte, non amava Napoli né Maradona. Per gli stessi motivi. Perché Napoli e Maradona sono simili in tante cose. La furbizia, l'estro e anche la fantasia. Caratteristiche che la borghesia italiana non ha mai potuto sopportare, credendo sempre nel lavoro duro e nella discrezione.

Quando si avvicina la partita, comincia a girare la voce che a Napoli lo stadio tiferà Argentina per Maradona. Le polemiche sono furibonde, tra napoletani e resto d'Italia volano gli stracci.

Diego in quei giorni si dimostra furbo. Usa l'amore dei napoletani come un'arma. Rilascia interviste in cui dice chiaramente quello che molti napoletani pensano. Che l'Italia si ricorda di Napoli solo quando le fa comodo. E che se i napoletani tiferanno Argentina quel giorno, faranno bene. Perché tiferanno per lui, che li ama sempre e incondizionatamente.

Vero o no, a tifare Argentina quella notte di luglio al San Paolo di Napoli sono in tanti. E forse, quando l'Argentina vince e l'Italia viene eliminata, alcuni piangono con un occhio solo.

L'anno dopo, Maradona riporta una grande gioia a Napoli, con il secondo scudetto. Che si aggiunge alla Coppa Uefa vinta un anno prima.

Qualcuno lo ammette, qualcun altro no, ma la verità è davanti agli occhi di tutti. Maradona è il calciatore più forte del mondo.

Ma come sempre per quanto lo riguarda, paradiso e inferno sono due facce della stessa medaglia.

L'anno successivo comincia la decadenza. Diego appare sempre più fuori forma, schiavo di sé stesso, del suo personaggio, dell'amore di Napoli che lo stringe e non lo lascia andare. E lui cerca il conforto nella fuga, nell'evasione, e gliela dà la cocaina.

Quella che sarà la sua ultima stagione napoletana è un'autentica via crucis. In campo Diego stenta, arranca, sembra il fantasma di sé stesso. E il Napoli lo segue.

Da campioni d'Italia, finiscono al settimo posto. Maradona conclude la sua stagione a marzo. Dopo che, a un controllo antidoping, risulta positivo alla cocaina e viene squalificato.

Il resto della sua vicenda, calcistica e umana, continua lontano da Napoli.

Gioca ancora un anno a Siviglia, poi torna in Argentina per alcune stagioni prima di ritirarsi e darsi a una carriera da allenatore giramondo piuttosto fallimentare.

In seguito a molti problemi di salute, Diego Armando Maradona muore nel 2020, a 60 anni.

La città di Napoli, a tempo di record, cambia il nome del suo stadio. Non sarà più lo Stadio San Paolo, ma lo stadio Diego Armando Maradona.

Perché è vero che Diego se ne è andato nel peggiore dei modi, ma quello che ha fatto per Napoli e per il Napoli non può essere cancellato.

Perché lui per Napoli è stato un eroe che non ha mai guardato la città dall'alto in basso, ma ci è stato dentro. Fino in fondo. Con i suoi pregi e i suoi difetti. E forse nessun posto al mondo quanto Napoli è capace di amare i pregi e accettare i difetti come parte della vita. Nessuna città al mondo conosce le contraddizioni come Napoli. E nessun'altra città così facilmente chiude un occhio sulle cose brutte quando si trova di fronte al puro genio e alla pura bellezza.

È così che Diego e Napoli si sono trovati, si sono amati e saranno legati per sempre.

#65 – Maradona e Napoli, una storia d'amore #65 - Maradona und Napoli, eine Liebesgeschichte #65 - Ο Μαραντόνα και η Νάπολι, μια ιστορία αγάπης #65 - Maradona and Naples, a love story. #65 - Maradona y el Nápoles, una historia de amor #65 - Maradona et Naples, une histoire d'amour #65 - Maradona e Napoli, uma história de amor #65 - Марадона и "Наполи", история любви #65 - Maradona och Napoli, en kärlekshistoria #65 - Maradona ve Napoli, bir aşk hikayesi

__Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 7 maggio 2022.__ Salvatore'nin anlattığı podcast'in 7 Mayıs 2022'de yayınlanan bölümünün transkripti.

__Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.__ Creative Commons CC-BY 4.0 ticari olmayan lisansı altında dağıtılmaktadır.

Come si fa a diventare eroi? Bir insan nasıl kahraman olur?

Un eroe è qualcuno capace di fare cose incredibili, di compiere imprese di cui tutti parlano e di suscitare l'ammirazione di tutta la comunità.

Nella cultura occidentale, ne abbiamo alcune immagini precise.

Come i cavalieri medievali, nobili d'animo, con le loro armature, pronti a uccidere draghi e salvare principesse.

O come gli eroi classici, belli e coraggiosi, pronti a mettere la gloria e l'onore davanti a tutto.

La storia di oggi parla di un eroe. Uno che però corrisponde solo in parte a questo ritratto.

Perché bello non lo è mai stato, altruista forse solo in parte, ma i suoi gesti e il suo amore hanno conquistato per sempre un'intera città.

Napoli, nello specifico. Una città che vive da sempre di grandi contrasti.

Tra ricchezza e povertà, tra solidarietà e furbizia, tra orgoglio locale e complesso di inferiorità.

Napoli aveva bisogno di un eroe per credere in sé stessa. Ma non avrebbe mai potuto avere un eroe perfetto e impeccabile. Le serviva un eroe che le somigliasse. Sie brauchte einen Helden, der wie sie aussah.

Geniale e **scapestrato**, empatico ed egoista, passionale e genuino.

Alla fine l'ha trovato, nel calcio.

Un popolo in cerca di un eroe, e un eroe in cerca di un popolo.

**È stato un colpo di fulmine**, ed è un amore che dura ancora oggi. Es war Liebe auf den ersten Blick, und diese Liebe hält bis zum heutigen Tag an.

Quello tra Napoli e Diego Armando Maradona.

Diego Armando Maradona ha giocato per sette stagioni con la maglia del Napoli vincendo due scudetti, una coppa Italia e una coppa Uefa. Diego Armando Maradona spielte sieben Spielzeiten lang im Trikot von Napoli und gewann zwei Scudetti, eine Coppa Italia und einen Uefa Cup.

Ovvero, la gran parte dei trofei vinti dal Napoli in tutta la sua storia.

Per questo, oggi a Napoli Maradona è un **mostro sacro**. Deshalb ist Maradona heute in Neapel ein heiliges Ungeheuer. Tuttavia, se oggi Maradona è uno dei simboli più importanti di Napoli, è per motivi profondi che non riguardano solo il pallone. Wenn Maradona heute jedoch eines der wichtigsten Symbole Neapels ist, dann aus tiefgreifenden Gründen, die nicht nur den Fußball betreffen.

Andiamo con ordine.

Diego Armando Maradona è nato nel 1960 in una famiglia poverissima della periferia di Buenos Aires, in Argentina. Da bambino, vive con i genitori e sette fratelli in una casa di tre stanze e i soldi non bastano nemmeno per comprare le scarpe. I primi calci a un pallone infatti li tira scalzo. Er kickt sogar zum ersten Mal barfuß einen Ball. E quello che colpisce non è nemmeno un pallone vero, ma vecchi vestiti arrotolati. Und was auffällt, ist nicht einmal ein echter Ball, sondern alte zusammengerollte Kleidung.

Come se non bastasse, Diego è più basso di tutti gli altri ragazzini, e la cosa si nota. Erschwerend kommt hinzu, dass Diego kleiner ist als alle anderen Kinder, und das fällt auf.

Quando è ancora piccolo, il suo talento è già molto visibile e il padre e i fratelli **sudano sette camicie** per fargli ottenere dei **provini** nelle squadre di Buenos Aires. Schon als Kind war sein Talent unübersehbar, und sein Vater und seine Brüder setzten alles daran, dass er in die Mannschaften von Buenos Aires aufgenommen wurde.

Certo, con il pallone tra i piedi è bravo, ma è basso e lento, non è adatto. Sicher, mit dem Ball zwischen seinen Füßen ist er gut, aber er ist klein und langsam, nicht geeignet.

Dopo tante **porte in faccia**, finalmente se ne apre una. Nach so vielen Türen, die einem vor die Nase gehalten werden, öffnet sich endlich eine. Quella degli Argentinos Juniors. Diego Maradona non ha nemmeno 16 anni, ma in cinque stagioni, segna 116 goal ed è chiaro che è arrivato il momento per **fare il salto di qualità. **

Passa al Boca Juniors, una delle squadre più importanti di tutta l'Argentina.

Del suo fisico inadatto non importa più a nessuno, tutti hanno visto cosa è capace di fare con il pallone. E quello **basta e avanza**. Und das ist genug. I tifosi del Boca lo riempiono subito di un amore folle, ma anche di grandi pressioni. Die Boca-Fans erfüllten ihn sofort mit großer Liebe, aber auch mit großem Druck. Diego ancora non lo sa, ma questo sarà il **leitmotiv** di tutta la sua carriera, quello che lo renderà grande ma che finirà anche per distruggerlo.

Per ora però è giovane, riesce a godersi l'amore senza farsi schiacciare dalle pressioni.

Nel 1982, con la maglia albiceleste dell'Argentina, gioca il suo primo mondiale, in Spagna. E in Spagna finisce per restarci. Per la precisione, in Catalogna.

Perché il Boca, la sua squadra, ha problemi di soldi e lui ormai è troppo grande per l'Argentina. Il calcio più ricco è quello europeo e così dalla stagione 1982/83 Diego Armando Maradona inizia a vestire la maglia blaugrana del Barcellona. Der reichste Fußball ist der europäische Fußball, und so trug Diego Armando Maradona ab der Saison 1982/83 das Trikot der Blaugrana Barcelona.

Quando arriva in Catalogna, Diego ha 22 anni. Non ha mai vissuto fuori da Buenos Aires. E ora gioca per il Barcellona, una delle squadre più gloriose del calcio europeo.

L'ambientamento non sembra un ostacolo. Die Abrechnung scheint kein Hindernis zu sein. Diego parla già spagnolo, e soprattutto parla la lingua universale del pallone. Barcellona però non è Buenos Aires e i tifosi catalani non sono pronti a venerarlo come se fosse un salvatore della patria. La sfortuna, poi, non lo aiuta. Si fa male diverse volte, si ammala di epatite, in campo si mostra nervoso. Nella solitudine e nella malinconia, scopre un alleato pericoloso: la cocaina.

Dopo tre stagioni tra alti e bassi, più bassi che alti, Diego decide che ne ha abbastanza. Vuole **cambiare aria**. Gli arrivano numerose proposte dall'Italia, che in quel periodo ha un campionato ricco di stelle. Er erhielt zahlreiche Angebote aus Italien, das zu dieser Zeit über eine mit Stars gespickte Liga verfügte.

A farsi avanti per Maradona sono soprattutto le squadre del nord, a partire dalla Juventus. Ma tra le pretendenti ce n'è una un po' a sorpresa. Il Napoli.

Che in quegli anni, è una squadra di mezza classifica senza i mezzi per vincere. Da qualche anno, però, il presidente è un uomo ambizioso, si chiama Corrado Ferlaino.

E Ferlaino lo ripete **come un disco rotto**: il Napoli ha bisogno di un campione carismatico per trascinare la squadra e sfidare le grandi del nord.

I tifosi napoletani sono totalmente d'accordo. Sono tanti, appassionati e orgogliosissimi.

Napoli è una città che, per storia e tradizione, ha sempre occupato posti di primo piano. È stata città di re e imperatori, artisti e filosofi, e proprio **non le va giù** di essere trattata dal resto d'Italia come una città inferiore. Sie war die Stadt der Könige und Kaiser, der Künstler und Philosophen, und sie mag es einfach nicht, vom Rest Italiens als minderwertige Stadt behandelt zu werden. Del resto i problemi non mancano: povertà, disoccupazione e criminalità sono **all'ordine del giorno** e qualche anno prima, nel 1973, c'è stata persino un'epidemia di colera che ha aumentato i pregiudizi del resto d'Italia nei confronti di Napoli.

Insomma, i napoletani sono in cerca di riscatto e hanno bisogno di un eroe per ottenerlo. Possono offrire tutto ciò che hanno di bello e grande, a partire dal loro amore. Ma gli serve un eroe che la accetti così com'è, nelle sue contraddizioni. Aber er braucht einen Helden, der sie so akzeptiert, wie sie ist, in ihren Widersprüchen.

E quell'eroe non può che essere Maradona. Und dieser Held kann nur Maradona sein. **Calza a pennello**. Er passt wie angegossen. Un calciatore impulsivo e geniale, che decide con il cuore e non con la testa, nato in un quartiere povero e diventato grande. Un uomo che ha un bisogno disperato di sentirsi amato e una città intera in cerca di qualcuno da amare. Una combinazione perfetta.

Nel luglio del 1984, dopo settimane di negoziazioni **estenuanti** con il Barcellona, finalmente diventa ufficiale. Diego Armando Maradona è un giocatore del Napoli.

4 luglio 1984. Stadio San Paolo. Non è prevista nessuna partita quel giorno, eppure sugli spalti ci sono ottantamila persone che vogliono essere sicure che non sia tutto uno scherzo o un sogno. Che davvero Diego Armando Maradona ha scelto Napoli.

E lui arriva, entra in campo e viene accolto da un boato di approvazione. Und er kommt an, betritt das Spielfeld und wird mit lautem Jubel begrüßt. Non ha ancora fatto niente, e già tutti lo amano.

Quel ragazzo di 24 anni, bassino e **tracagnotto**, con la faccia ingenua e quasi spaventata, è uno dei calciatori più forti del mondo. Ed è arrivato al Napoli, una squadra che l'anno precedente ha dovuto lottare per non retrocedere. L'ha convinto l'idea di stare bene. Die Vorstellung, gesund zu sein, hat ihn überzeugt. L'ha convinto l'amore di Napoli.

Ci vuole un po' di tempo per ingranare. Nella prima stagione con Maradona in campo, 84/85, il Napoli arriva all'ottavo posto, e l'anno dopo al terzo. Rispetto agli anni precedenti, sono **passi da gigante,** ma per conquistare lo scudetto serve ancora qualcosa.

Servono la consapevolezza e l'autostima. Diego, di suo, **ne ha da vendere** e deve contagiare anche i suoi compagni. Diego hat sie in Hülle und Fülle und muss auch seine Mitspieler anstecken.

Riesce a farlo a distanza, nell'estate del 1986.

CI sono i mondiali, in Messico, e si gioca anche la partita più famosa della carriera di Maradona. I quarti di finale contro l'Inghilterra in cui Diego segna non uno, ma due goal entrati nella storia. Das Viertelfinale gegen England, in dem Diego nicht nur ein, sondern gleich zwei Tore erzielte, die in die Geschichte eingingen. E che simboleggiano perfettamente il suo spirito: impulsivo, geniale, ma anche furbo e ribelle. Un po' come Napoli.

Il primo goal è quello de La mano de Dios, la mano di Dio. Segnato in modo **rocambolesco** e chiaramente con l'aiuto di una mano.

Il secondo arriva quattro minuti dopo, ed è un capolavoro sportivo. Diego parte palla al piede dalla sua metà campo, scarta tutti gli avversari che si trova davanti e quasi entra in porta con il pallone.

Dopo quella partita, l'Argentina vincerà anche la coppa. Diego Armando Maradona torna in Italia da campione del mondo. Con una promessa, quella di portare al Napoli la gloria eterna.

Campionato 86/87. Il Napoli adesso è una squadra di giocatori forti, con al centro un autentico **fuoriclasse**.

La sfida non è facile, perché di fronte c'è la Juventus, una squadra abituata a vincere e a reggere la pressione. Che in campo può mostrare un campione che come talento ha poco da invidiare persino a Maradona: Michel Platini.

**Il testa a testa** è proprio tra queste due squadre e si decide il giorno di Juventus-Napoli. È una partita **a senso unico**. Sul campo dei bianconeri, gli azzurri vincono 3 a 1. Un risultato che apre le porte dello scudetto.

Il 10 maggio del 1987, il Napoli è Campione d'Italia per la prima volta nella sua storia.

Un'euforia incontrollabile invade la città. I festeggiamenti durano per giorni interi. Il Calcio Napoli ha portato alla città l'onore e la gioia desiderati per anni. Lo ha fatto con l'aiuto di tutti, calciatori, allenatore e presidente, con Diego Armando Maradona.

Diego che in quei mesi diventa per i napoletani praticamente un dio. E lui accetta ben volentieri questo trattamento, ama essere amato e riconosciuto. Und er nimmt diese Behandlung gerne an, er liebt es, geliebt und anerkannt zu werden. Si sente uno di loro. Napoli è una città di strade strette piene di ragazzini che giocano a pallone. Proprio come lo era stato lui. Maradona riesce **a mettersi nei panni** della città, ad amarla e essere amato da lei. Maradona gelingt es, sich in die Stadt hineinzuversetzen, sie zu lieben und von ihr geliebt zu werden. A un livello molto profondo.

Persino troppo profondo. Sogar zu tief.

Perché qui cominciano anche **le note dolenti** del rapporto di Diego con Napoli. Conosce una ragazza, se ne innamora, ma quando lei resta incinta, lui decide di non riconoscere quel figlio come suo. Er lernt ein Mädchen kennen, verliebt sich in sie, aber als sie schwanger wird, beschließt er, das Kind nicht als sein eigenes anzuerkennen.

Inoltre, la grande fiducia che offre lo fa avvicinare dalle persone sbagliate, legate alla camorra, che incentivano la sua dipendenza da cocaina iniziata a Barcellona. Außerdem führt sein großes Vertrauen dazu, dass er von den falschen Leuten angesprochen wird, die mit der Camorra in Verbindung stehen und seine Kokainsucht, die in Barcelona begann, fördern.

L'amore tra Maradona e Napoli sta diventando tossico. La città, da casa, sta diventando prigione. Die Stadt, die Heimat, wird zu einem Gefängnis.

Tutti vogliono che sia loro amico, che sia il più forte, che sia il più grande. Alle wollen, dass er ihr Freund ist, dass er der Stärkste ist, dass er der Größte ist. In quei momenti Maradona si fa molte domande: è davvero quello che voglio? Darsi una risposta è difficile, forse troppo per un ragazzo semplice come lui.

Il destino a un certo punto **ci mette lo zampino**. Irgendwann hat das Schicksal seine Hand im Spiel. Nel 1990, ci sono di nuovo i mondiali. E sono in Italia. Ovviamente partecipa anche l'Argentina, e il caso vuole che Italia e Argentina si incontrino in semifinale e che la partita si giochi proprio allo stadio San Paolo di Napoli.

Per capire quello che succede in quei giorni, bisogna dire un paio di cose. Il resto d'Italia, in buona parte, non amava Napoli né Maradona. Per gli stessi motivi. Perché Napoli e Maradona sono simili in tante cose. La furbizia, **l'estro** e anche la fantasia. Cleverness, Gespür und sogar Fantasie. Caratteristiche che la borghesia italiana non ha mai potuto sopportare, credendo sempre nel lavoro duro e nella discrezione.

Quando si avvicina la partita, comincia a girare la voce che a Napoli lo stadio tiferà Argentina per Maradona. Je näher das Spiel rückt, desto mehr Gerüchte machen die Runde, dass das Stadion in Neapel Argentinien für Maradona anfeuern wird. Le polemiche sono **furibonde**, tra napoletani e resto d'Italia **volano gli stracci**. Die Kontroverse ist heftig, zwischen den Neapolitanern und dem Rest Italiens fliegen die Fetzen.

Diego in quei giorni si dimostra furbo. Usa l'amore dei napoletani come un'arma. Rilascia interviste in cui dice chiaramente quello che molti napoletani pensano. Che l'Italia si ricorda di Napoli solo quando le fa comodo. E che se i napoletani tiferanno Argentina quel giorno, faranno bene. Perché tiferanno per lui, che li ama sempre e incondizionatamente. Denn sie werden ihm zujubeln, der sie immer und bedingungslos liebt.

Vero o no, a tifare Argentina quella notte di luglio al San Paolo di Napoli sono in tanti. Ob wahr oder nicht, viele Menschen jubelten Argentinien an diesem Juliabend im San Paolo in Neapel zu. E forse, quando l'Argentina vince e l'Italia viene eliminata, alcuni **piangono con un occhio solo**.

L'anno dopo, Maradona riporta una grande gioia a Napoli, con il secondo scudetto. Che si aggiunge alla Coppa Uefa vinta un anno prima. Dazu kam der ein Jahr zuvor gewonnene UEFA-Pokal.

Qualcuno lo ammette, qualcun altro no, ma la verità è davanti agli occhi di tutti. Manche geben es zu, manche nicht, aber die Wahrheit ist für alle sichtbar. Maradona è il calciatore più forte del mondo.

Ma come sempre per quanto lo riguarda, paradiso e inferno **sono due facce della stessa medaglia**.

L'anno successivo comincia la decadenza. Diego appare sempre più fuori forma, schiavo di sé stesso, del suo personaggio, dell'amore di Napoli che lo stringe e non lo lascia andare. Diego scheint immer mehr aus der Form zu geraten, er ist ein Sklave seiner selbst, seines Charakters, seiner Liebe zu Neapel, die ihn festhält und nicht mehr loslassen will. E lui cerca il conforto nella fuga, nell'evasione, e gliela dà la cocaina. Und er sucht Trost in der Flucht, im Ausweichen, und das Kokain gibt ihn ihm.

Quella che sarà la sua ultima stagione napoletana è un'autentica **via crucis**. Seine letzte neapolitanische Saison ist ein echter Kreuzweg. In campo Diego stenta, arranca, sembra **il fantasma di sé stesso. Auf dem Spielfeld müht sich Diego ab, er stapft, er sieht aus wie der Geist seiner selbst. ** E il Napoli lo segue. Und Napoli folgt ihm.

Da campioni d'Italia, finiscono al settimo posto. Maradona conclude la sua stagione a marzo. Dopo che, a un controllo antidoping, risulta positivo alla cocaina e viene squalificato. Bei einer Dopingkontrolle wurde er positiv auf Kokain getestet und disqualifiziert.

Il resto della sua vicenda, calcistica e umana, continua lontano da Napoli. Der Rest seiner Geschichte, fußballerisch und menschlich, geht weit weg von Neapel weiter.

Gioca ancora un anno a Siviglia, poi torna in Argentina per alcune stagioni prima di ritirarsi e darsi a una carriera da allenatore giramondo piuttosto fallimentare. Er spielte noch ein Jahr in Sevilla und kehrte dann für einige Spielzeiten nach Argentinien zurück, bevor er sich zur Ruhe setzte und eine eher erfolglose Karriere als Trainer auf der ganzen Welt begann.

In seguito a molti problemi di salute, Diego Armando Maradona muore nel 2020, a 60 anni.

La città di Napoli, a tempo di record, cambia il nome del suo stadio. Die Stadt Neapel wird den Namen ihres Stadions in Rekordzeit ändern. Non sarà più lo Stadio San Paolo, ma lo stadio Diego Armando Maradona.

Perché è vero che Diego se ne è andato nel peggiore dei modi, ma quello che ha fatto per Napoli e per il Napoli non può essere cancellato.

Perché lui per Napoli è stato un eroe che non ha mai guardato la città dall'alto in basso, ma ci è stato dentro. Denn für Neapel war er ein Held, der nie auf die Stadt herabblickte, sondern in ihr lebte. Fino in fondo. Bis ganz nach unten. Con i suoi pregi e i suoi difetti. Mit seinen Vorzügen und Mängeln. E forse nessun posto al mondo quanto Napoli è capace di amare i pregi e accettare i difetti come parte della vita. Und vielleicht ist man nirgendwo auf der Welt so sehr in der Lage, die Tugenden zu lieben und die Fehler als Teil des Lebens zu akzeptieren wie in Neapel. Nessuna città al mondo conosce le contraddizioni come Napoli. Keine Stadt der Welt kennt Widersprüche wie Neapel. E nessun'altra città così facilmente chiude un occhio sulle cose brutte quando si trova di fronte al puro genio e alla pura bellezza.

È così che Diego e Napoli si sono trovati, si sono amati e saranno legati per sempre. So fanden Diego und Neapel zueinander, liebten sich und werden für immer miteinander verbunden sein.