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Moravia - Gli Indifferenti, 17 (XIII)

17 (XIII)

Con una lucidità allucinata, camminando passo a passo e guardando in terra, gli parve anche di potere immaginare come sarebbe avvenuta questa seduzione... una giornata grigia, come oggi, una giornata morta, tiepida, senza sole e senza movimento... Come oggi Leo sarebbe venuto, li avrebbe invitati, lui e la sorella, ad un giro in automobile... subito detto, subito accettato... e dopo il giro, dove sarebbero andati a prendere il tè?... In casa di Leo, già, in casa di Leo, dove Carla sarebbe venuta volentieri, rassicurata dalla presenza del fratello... sarebbero tutti e tre discesi davanti a quella porta, avrebbero insieme salito quella scala, lentamente, la fanciulla per prima, poi i due uomini... Sulla soglia della porta, mentre Carla si sarebbe tolta il cappello davanti allo specchio del vestibolo, loro due avrebbero scambiato una stretta di mano come suggello dell'intesa... e dopo aver visitato, ammirato la casa, eccoli tutti e tre, in quella luce blanda del pomeriggio, nel piccolo salotto di Leo, tutti e tre con i loro pensieri differenti, con le loro facce immobili. Poi Carla avrebbe servito in piedi il tè, l'ultimo, e da quelle mani i due uomini seduti avrebbero ricevuto la bevanda, i biscotti farinosi, lo zucchero, il latte; da quella bocca amabile un sorriso senza sospetto, da quegli occhi degli sguardi limpidi... Tutti e tre seduti presso la finestra, perché il cielo si sarebbe fatto un po' fosco e l'ombra avrebbe cominciato ad invadere il fondo della stanza, tutti e tre insieme avrebbero bevuto, mangiato... avrebbero anche parlato, in quel silenzio pomeridiano della casa; i due uomini guardandosi negli occhi, la fanciulla ridendo ignara, scherzando ad alta voce... E dopo il tè, in quel momento di silenzio e di sazietà trasognata che segue ogni appetito soddisfatto, egli avrebbe guardato Leo, e Leo avrebbe reso quello sguardo... poi, con rapido movimento, gli occhi dell'uomo si sarebbero posati sulla testa docile e un po' curva di Carla e sulla porta... Egli avrebbe capito, si sarebbe lentamente alzato: "Vado a prendere le sigarette" avrebbe detto, e con un passo stranamente sicuro, a fronte alta, sarebbe uscito lasciando quei due, la sorella e l'uomo, figure nere e immobili, davanti alla finestra piena di cielo grigio.

Sarebbe andato nel vestibolo, si sarebbe rivestito del suo pastrano; sarebbe partito, chiudendo con precauzione la porta... Le ore di quel pomeriggio, sarebbero passate, interminabili, una dopo l'altra, senza Carla, senza Leo, senza nessuno, per strada, oppure in qualche piccolo caffè, in qualche cinematografo. E alla sera egli sarebbe tornato alla villa, avrebbe ritrovato Carla, forse anche Leo, alla tavola familiare, e avrebbe scrutato quei due volti, senza indovinare, da alcuno sguardo, alcun segno, quel che era avvenuto in quella casa tra quelle quattro pareti, dopo la sua partenza...: una fuga per l'appartamento buio, in un fracasso di sedie rovesciate e di porte aperte e chiuse? una breve lotta nell'ombra del piccolo salotto, davanti alla finestra crepuscolare? o piuttosto una mortale rassegnazione di fronte all'inevitabile caduta, presentita da lungo tempo e finalmente accettata?

Egli non avrebbe mai saputo; nonostante questo pomeriggio e tutti gli altri giorni nei quali si sarebbe ripetuta la fruttuosa e colpevole vicenda, la loro vita, per forza di abitudine e di convenienza, avrebbe continuato come prima... un malinteso, una falsità di più e avanti... Oppure un giorno queste segrete vergogne, come dei vermi in un gran corpo in decomposizione, si sarebbero rivelate in un'esplosione di egoismi, provocando il crollo finale... Essi si sarebbero trovati nudi, l'uno di fronte all'altro... allora sarebbe stata la fine, la vera fine...

Gli parve di soffocare; si fermò, guardò davanti a sé, senza vedere, la vetrina di un negozio. Ora era veramente arrivato in fondo al suo avvenire: nulla più da vendere, né la innocenza di Carla, né il proprio amore per Lisa, né il proprio coraggio, nulla più da consegnare a Leo in cambio del suo denaro. Dopo queste fantasie, che non erano più ripide della realtà sulla quale la sua esistenza precipitava, della aridità che gli asciugava la bocca e gli screpolava l'anima, avrebbe voluto gridare e piangere; si sentiva stanco e mortalmente a disagio come se veramente pochi minuti prima avesse lasciato Carla in casa di Leo, e ora, laggiù nell'appartamento chiuso, quella vergogna si compisse, con questi gesti, la lotta, la fuga, l'abbraccio; con quei colori, con quelle forme, le braccia tese, il petto nudo, il corpo prostrato sotto la macchia cupa e curva di un altro corpo, gli occhi chiusi e violati, che a lampeggiamenti gli erano apparsi nel cielo febbrile della sua immaginazione. Si sentiva addosso tanto disgusto e tanta fatica che ne provava un bisogno istintivo di lavarsi, non sapeva perché, un bisogno lamentoso di acqua pura, come se il fiotto fresco delle abluzioni avesse potuto scorrere per quei meandri della sua anima... ruscelli mormoranti fra le erbe, cascate bianche e vive precipitanti con un fragore continuo dall'alto di una rupe, torrenti freddi spumeggianti sui loro letti di ghiaia, i rigagnoli stessi che dalla fronte nevosa delle montagne, al momento del disgelo, serpono giù per delle vie nascoste e si congiungono a valle; tutte le acque più fresche, nella sua triste bramosia, gli parevano insufficienti.

Riprese il cammino: ora capiva che una frase: "Per fortuna non sono che idee," non sarebbe bastata a purificarlo: dal suo animo turbato, dalla sua bocca amara, capiva di aver vissuto quelle fantasie; impossibile rivedere Carla con occhi fraterni, dimenticare di averla immaginata sotto quelle apparenze impudiche che solitamente si attribuiscono alle donne perdute; troppo tardi ora per tornare alle più tranquille visioni: pensare era vivere.

Ma aveva veduto, aveva provato quel che sarebbe diventato, se non avesse saputo vincere la propria indifferenza: senza fede, senza amore, solo, per salvarsi bisognava o vivere con sincerità e secondo degli schemi tradizionali questa sua intollerabile situazione, o uscirne per sempre; bisognava odiar Leo, amar Lisa, provar del disgusto e della compassione per la madre, e dell'affetto per Carla: tutti sentimenti che non conosceva; oppure andarsene altrove a cercare la sua gente, i suoi luoghi, quel paradiso dove tutto, i gesti, le parole, i sentimenti avrebbero avuto una subita aderenza alla realtà che li avrebbe originati.

Questo paradiso di concretezza e di verità gli era sembrato, due anni prima, d'intravederlo nelle lacrime di una donna pubblica fermata per strada e portata in una camera di albergo. Piccola e frivola, aveva un corpo divertente per certa ingenua sproporzione tra le sporgenze goffe dei seni e delle natiche, e la snellezza incavata del dorso, così che nuda pareva che camminasse piegata in avanti ostentando vanitosamente, come un pavone la coda, quelle sue floride rotondità. Un altro contrasto stava nel fatto ch'ella offriva quelle sue seduzioni rosee e sciupate, avvolte in certi miserabili veli neri (e li portava un po' di traverso come un travestimento di carnevale), cenciose gramaglie improvvisate, gli aveva confidato su per la scala dell'albergo, senza ombra di tristezza, con quella indifferente semplicità che si riferisce ad ogni fenomeno naturale, per la morte di sua madre avvenuta una settimana prima. Ma questo luttuoso avvenimento, che l'aveva lasciata, secondo la sua espressione, sola al mondo, non le impediva di cercarsi ogni sera un compagno alla sua solitudine: bisognava pur vivere. In camera aveva fatto la sua piccola commedia del pudore, gaiamente, con una certa fresca e lieta spontaneità: la camera era piccola e modesta: ella aveva lasciato un po' dappertutto in terra, come un fuggiasco che si libera pezzo per pezzo della sua armatura per correr più spedito, le parti leggere del suo vestimento, i veli neri, la gonna, la sottoveste, i panni intimi; e si era alfine rifugiata, vestita delle sole calze, nell'angolo più caldo e oscuro, presso la stufa. Ne era uscita con molte moine e con movimenti goffi del petto e delle anche che facevano credere che ad ogni passo eseguisse una riverenza; ne era uscita con mille proteste, coprendosi dove poteva con le mani; era cautamente entrata nel letto, con un sorriso misterioso e amabile che pareva prometter chissà quali raffinate delizie... ma poi, ad un tentativo di Michele di costringerla a qualche abilità puramente professionale, si era rifiutata e alfine, poiché egli insisteva, era scoppiata in lacrime; non un pianto dignitoso, oppure doloroso e tragico; neppure uno di quegli scoppi isterici accompagnati da grida e da contorcimenti... no, una specie di pianto infantile, con grosse lacrime e singhiozzi veementi, che facevano sussultare tutto il corpo e in particolar modo quei due seni leggeri e teneri come due innocenti viaggiatori costretti da un cavallo bizzarro ad un faticoso e continuo sobbalzare. Egli la guardava stupito, senza comprendere questo rapido passaggio dalla gioia al dolore... Finalmente, dopo molte domande, gli era sembrato di capire che nel momento in cui egli le domandava di mostrare tutte le sue sapienze professionali, in quella testa così vicina e pur così lontana dalla sua, il pensiero della madre morta era stato tanto forte e intollerabile da provocare quel rumoroso scoppio di pianto. Fatte queste confuse spiegazioni con voce lamentosa e assonnata, mentre il ragazzo, ancora attonito, curvo su di lei, la guardava senza parlare, ella si era sollecitamente soffiato il naso, si era asciugate quelle lacrime con un lembo del lenzuolo, ed era tornata serena, gaia, perfino zelante, come se avesse voluto farsi perdonare il suo inopportuno dolore. Tutto era andato bene, e dopo un'ora si erano separati sulla porta dell'albergo, se n'erano andati ciascuno per la propria strada, né si erano mai più rivisti.

Ora quel pianto gli tornava alla memoria come un esempio di vita profondamente intrecciata e sincera; quelle lacrime colate sul volto imbellettato, versate in quel momento, risortivano dalla pienezza segreta di quella vita come muscoli che ad una leggera contrazione affiorano improvvisamente sotto la pelle. Quell'anima era intera, coi suoi vizi e le sue virtù, e partecipava delle qualità di tutte le cose vere e solide, di rivelare ad ogni momento una verità profonda e semplice. Invece egli non era così; schermo bianco e piatto, sulla sua indifferenza, i dolori e le gioie passavano come ombre senza lasciare traccia, e di riflesso, come se questa sua inconsistenza si comunicasse anche al suo mondo esterno, tutto intorno a lui era senza peso, senza valore, effimero come un gioco di ombre e di luci: da quei fantasmi che avrebbero dovuto impersonare tradizionalmente i membri della sua famiglia, la sorella e la madre, o la donna amata, Lisa, per uno sdoppiamento che poteva continuare all'infinito, altri se ne distaccavano, secondo le circostanze e la sua fantasia. Cosi gli era possibile vedere in Carla una fanciulla disonesta, nella madre una signora stupida e ridicola, in Lisa una donnaccia; per non parlar di Leo che di ora in ora, attraverso i discorsi degli altri e le proprie troppo obbiettive impressioni, cambiava completamente, così, che se in un primo momento credeva di odiarlo, poco tempo dopo lo amava teneramente.

Sarebbe bastato un solo atto sincero, un atto di fede, per fermare questa baraonda e riassestare questi valori nella loro abituale prospettiva; di conseguenza gli appariva enorme l'importanza della sua visita a Lisa; se fosse riuscito ad amarla, tutto poi sarebbe stato possibile: odiare Leo ed il resto.

Alzò gli occhi, si accorse di aver oltrepassato la strada dove abitava la donna: tornò indietro. Ora il suo spirito maligno lo tormentava: "E se veramente" gli domandava "tu sapessi rimettere le cose in quei luoghi dove comunemente stanno, credi tu che te ne troveresti avvantaggiato? Credi tu che diventare un vero fratello, un vero figlio, un vero amante, un vero uomo qualunque, egoista e logico come ce ne sono tanti, significherebbe un progresso di fronte alle tue presenti condizioni?"

"Lo pensi veramente? ne sei proprio sicuro?" Tutte domande senza risposta. "Non credi invece," continuava la voce dubbiosa, "che la strada piena di dubbi e di perversità per la quale ora cammini ti porterebbe molto più lontano? E anche non ti pare che sarebbe una vigliaccheria da parte tua diventare come tutti gli altri?" "O a che cosa porterebbe allora" pensò tra ironico e disperato, "a che cosa porterebbe raggiungere la sincerità?" Guardava davanti a sé, con occhi imbambolati, ingannato dal proprio riflesso nel vetro della bottega; e ad un tratto gli parve di capire a che cosa avrebbe portato la sincerità: nel mezzo della vetrina, che era quella di un profumiere, tra uno scintillio biondo di bottiglie di acqua di Colonia a buon mercato, in cima ad una catasta di saponette rosee e verdoline, un fantoccio réclame attirava l'attenzione dei passanti; dipinto a vivi colori, tagliato nel cartone, raffigurato secondo un modello più umano che fantastico, aveva un volto immobile, stupido e ilare e dei grandi occhi castani pieni di fede candida e incrollabile; indossava un'elegante giacca da camera, doveva essersi alzato proprio allora dal letto, e senza mai stancarsi, senza mai lasciare quel suo sorriso, con un gesto dimostrativo passava e ripassava una lama da rasoio sopra una striscia di pelle; affilava. Non ci poteva esser alcun nesso tra la banale azione che compiva e la lieta soddisfazione della sua faccia rosea, ma appunto in tale assurdità stava tutta l'efficacia della réclame; quella sproporzionata felicità non voleva additare la imbecillità dell'uomo, sibbene la bontà del rasoio; non voleva dimostrare tutto il vantaggio di possedere una modesta intelligenza ma quello di radersi con una buona lama; però a Michele immerso nei suoi pensieri fece tutt'altro effetto.

Gli parve di vedere se stesso e la sua sincerità; gli parve di ricevere da quel fantoccio sorridente la risposta alla sua domanda: "A che cosa servirebbe aver fede?" Era una risposta scoraggiante: "Servirebbe" significava il fantoccio "ad avere una lama, una felicità come la mia, come quella di tutti gli altri, di umile, stupida origine, ma scintillante... e poi l'essenziale è che rade." Era la stessa risposta che gli avrebbe dato una di quelle tante persone dabbene: "Fai come me... e diventerai come me," mettendo la propria persona stupida, goffa, volgare, come un esempio, come uno scopo da raggiungere in cima alla dura montagna dei suoi pensieri e delle sue rinunzie. "Ecco a che cosa servirebbe" insisteva il suo spirito maligno, "servirebbe a diventare un fantoccio stupido e roseo come questo qui." Imbambolato egli guardava il pupazzo che, con un movimento continuo, a piccole scosse automatiche, una, due, tre, affilava la sua lama, e avrebbe voluto colpirlo in faccia e spezzare quel sorriso radioso.

"Piangere dovresti" pensava, "piangere a grosse lacrime." Ma il fantoccio sorrideva e affilava.

Si staccò a fatica da questo spettacolo affascinante (e veramente c'era qualche cosa di pazzo e di allucinante in quel movimento continuo), e voltò nella strada dove abitava Lisa; delle frasi stupide e assurde ballavano nella sua testa: "Ecco, Lisa," si ripeteva, "ecco il tuo povero fantoccio dal rasoio."

17 (XIII) 17 (XIII) 17 (XIII) 17 (XIII)

Con una lucidità allucinata, camminando passo a passo e guardando in terra, gli parve anche di potere immaginare come sarebbe avvenuta questa seduzione... una giornata grigia, come oggi, una giornata morta, tiepida, senza sole e senza movimento... Come oggi Leo sarebbe venuto, li avrebbe invitati, lui e la sorella, ad un giro in automobile... subito detto, subito accettato... e dopo il giro, dove sarebbero andati a prendere il tè?... With hallucinated clarity, walking step by step and looking at the ground, he also seemed to be able to imagine how this seduction would have taken place... a gray day, like today, a dead day, warm, without sun and without movement... Like today Leo would have come, he would have invited them, him and his sister, for a car ride... immediately said, immediately accepted... and after the ride, where would they have gone for tea? In casa di Leo, già, in casa di Leo, dove Carla sarebbe venuta volentieri, rassicurata dalla presenza del fratello... sarebbero tutti e tre discesi davanti a quella porta, avrebbero insieme salito quella scala, lentamente, la fanciulla per prima, poi i due uomini... Sulla soglia della porta, mentre Carla si sarebbe tolta il cappello davanti allo specchio del vestibolo, loro due avrebbero scambiato una stretta di mano come suggello dell'intesa... e dopo aver visitato, ammirato la casa, eccoli tutti e tre, in quella luce blanda del pomeriggio, nel piccolo salotto di Leo, tutti e tre con i loro pensieri differenti, con le loro facce immobili. At Leo's house, yes, at Leo's house, where Carla would have gladly come, reassured by her brother's presence... the three of them would have descended in front of that door, would have climbed that staircase together, slowly, the girl first, then the two men... On the threshold of the door, while Carla would have taken off her hat in front of the mirror of the vestibule, the two of them would have exchanged a handshake as a seal of their agreement... and after visiting, admiring the house, there they all three would be, in that soft afternoon light, in Leo's small living room, all three with their different thoughts, with their motionless faces. Poi Carla avrebbe servito in piedi il tè, l'ultimo, e da quelle mani i due uomini seduti avrebbero ricevuto la bevanda, i biscotti farinosi, lo zucchero, il latte; da quella bocca amabile un sorriso senza sospetto, da quegli occhi degli sguardi limpidi... Tutti e tre seduti presso la finestra, perché il cielo si sarebbe fatto un po' fosco e l'ombra avrebbe cominciato ad invadere il fondo della stanza, tutti e tre insieme avrebbero bevuto, mangiato... avrebbero anche parlato, in quel silenzio pomeridiano della casa; i due uomini guardandosi negli occhi, la fanciulla ridendo ignara, scherzando ad alta voce... E dopo il tè, in quel momento di silenzio e di sazietà trasognata che segue ogni appetito soddisfatto, egli avrebbe guardato Leo, e Leo avrebbe reso quello sguardo... poi, con rapido movimento, gli occhi dell'uomo si sarebbero posati sulla testa docile e un po' curva di Carla e sulla porta... Egli avrebbe capito, si sarebbe lentamente alzato: "Vado a prendere le sigarette" avrebbe detto, e con un passo stranamente sicuro, a fronte alta, sarebbe uscito lasciando quei due, la sorella e l'uomo, figure nere e immobili, davanti alla finestra piena di cielo grigio. Then Carla would have served the tea standing up, the last one, and from those hands the two seated men would have received the drink, the crumbly biscuits, the sugar, the milk; from that lovely mouth a smile without suspicion, from those clear eyes glances... All three sitting by the window, because the sky would have become a little dark and the shadow would have begun to invade the back of the room, all three together would have drunk, eaten... they would have also spoken, in the afternoon silence of the house; the two men staring into each other's eyes, the girl laughing unaware, joking loudly... And after tea, in that moment of silence and dreamy satiety that follows every satisfied appetite, he would have looked at Leo, and Leo would have returned that look... then, with a quick movement, the man's eyes would have landed on Carla's docile and slightly bowed head and on the door... He would have understood, he would have slowly stood up: "I'm going to get some cigarettes" he would have said, and with a strangely confident step, head held high, he would have left those two, the sister and the man, black and motionless figures, in front of the window full of gray sky.

Sarebbe andato nel vestibolo, si sarebbe rivestito del suo pastrano; sarebbe partito, chiudendo con precauzione la porta... Le ore di quel pomeriggio, sarebbero passate, interminabili, una dopo l'altra, senza Carla, senza Leo, senza nessuno, per strada, oppure in qualche piccolo caffè, in qualche cinematografo. He would have gone into the hallway, put on his overcoat; he would have left, carefully closing the door... The hours of that afternoon would have passed, endless, one after the other, without Carla, without Leo, without anyone, on the street, or in some small cafe, in some cinema. E alla sera egli sarebbe tornato alla villa, avrebbe ritrovato Carla, forse anche Leo, alla tavola familiare, e avrebbe scrutato quei due volti, senza indovinare, da alcuno sguardo, alcun segno, quel che era avvenuto in quella casa tra quelle quattro pareti, dopo la sua partenza...: una fuga per l'appartamento buio, in un fracasso di sedie rovesciate e di porte aperte e chiuse? And in the evening he would have returned to the villa, would have found Carla, perhaps even Leo, at the family table, and would have scrutinized those two faces, without guessing, from any look, any sign, what had happened in that house between those four walls, after his departure...: a flight to the dark apartment, in a rumble of overturned chairs and open and closed doors? una breve lotta nell'ombra del piccolo salotto, davanti alla finestra crepuscolare? a brief struggle in the shadow of the small living room, in front of the twilight window? o piuttosto una mortale rassegnazione di fronte all'inevitabile caduta, presentita da lungo tempo e finalmente accettata? or rather a mortal resignation in the face of the inevitable fall, foreseen for a long time and finally accepted?

Egli non avrebbe mai saputo; nonostante questo pomeriggio e tutti gli altri giorni nei quali si sarebbe ripetuta la fruttuosa e colpevole vicenda, la loro vita, per forza di abitudine e di convenienza, avrebbe continuato come prima... un malinteso, una falsità di più e avanti... Oppure un giorno queste segrete vergogne, come dei vermi in un gran corpo in decomposizione, si sarebbero rivelate in un'esplosione di egoismi, provocando il crollo finale... Essi si sarebbero trovati nudi, l'uno di fronte all'altro... allora sarebbe stata la fine, la vera fine... He would never have known; despite this afternoon and all the other days in which the fruitful and guilty affair would have been repeated, their life, out of habit and convenience, would have continued as before... a misunderstanding, one more falsehood and onwards... Or one day these secret shames, like worms in a decaying body, would reveal themselves in an explosion of selfishness, causing the final collapse... They would find themselves naked, facing each other... then it would be the end, the real end...

Gli parve di soffocare; si fermò, guardò davanti a sé, senza vedere, la vetrina di un negozio. He felt suffocated; he stopped, looked ahead, without seeing, at the shop window. Ora era veramente arrivato in fondo al suo avvenire: nulla più da vendere, né la innocenza di Carla, né il proprio amore per Lisa, né il proprio coraggio, nulla più da consegnare a Leo in cambio del suo denaro. He had truly reached the bottom of his future: nothing left to sell, neither Carla's innocence, nor his love for Lisa, nor his courage, nothing left to give to Leo in exchange for his money. Dopo queste fantasie, che non erano più ripide della realtà sulla quale la sua esistenza precipitava, della aridità che gli asciugava la bocca e gli screpolava l'anima, avrebbe voluto gridare e piangere; si sentiva stanco e mortalmente a disagio come se veramente pochi minuti prima avesse lasciato Carla in casa di Leo, e ora, laggiù nell'appartamento chiuso, quella vergogna si compisse, con questi gesti, la lotta, la fuga, l'abbraccio; con quei colori, con quelle forme, le braccia tese, il petto nudo, il corpo prostrato sotto la macchia cupa e curva di un altro corpo, gli occhi chiusi e violati, che a lampeggiamenti gli erano apparsi nel cielo febbrile della sua immaginazione. After these fantasies, which were no steeper than the reality his existence was plunging into, the aridity that dried his mouth and cracked his soul, he wanted to scream and cry; he felt tired and deathly uncomfortable as if he had truly left Carla at Leo's house just a few minutes before, and now, down in that closed apartment, that shame was being fulfilled, with these gestures, the struggle, the escape, the embrace; with those colors, with those shapes, arms outstretched, bare chest, body prostrated under the dark and curved stain of another body, eyes closed and violated, which had appeared to him in flashes in the feverish sky of his imagination. Si sentiva addosso tanto disgusto e tanta fatica che ne provava un bisogno istintivo di lavarsi, non sapeva perché, un bisogno lamentoso di acqua pura, come se il fiotto fresco delle abluzioni avesse potuto scorrere per quei meandri della sua anima... ruscelli mormoranti fra le erbe, cascate bianche e vive precipitanti con un fragore continuo dall'alto di una rupe, torrenti freddi spumeggianti sui loro letti di ghiaia, i rigagnoli stessi che dalla fronte nevosa delle montagne, al momento del disgelo, serpono giù per delle vie nascoste e si congiungono a valle; tutte le acque più fresche, nella sua triste bramosia, gli parevano insufficienti. He felt so much disgust and fatigue upon himself that he felt an instinctive need to cleanse himself, he didn't know why, a mournful need for pure water, as if the fresh flow of ablutions could have flowed through the meanders of his soul... murmuring brooks through the grass, white and lively waterfalls cascading with a continuous roar from the top of a cliff, cold streams foaming on their gravel beds, the very streams that serpent down hidden paths from the snowy peaks of the mountains, joining together downstream; all the freshest waters, in his sad craving, seemed insufficient to him.

Riprese il cammino: ora capiva che una frase: "Per fortuna non sono che idee," non sarebbe bastata a purificarlo: dal suo animo turbato, dalla sua bocca amara, capiva di aver vissuto quelle fantasie; impossibile rivedere Carla con occhi fraterni, dimenticare di averla immaginata sotto quelle apparenze impudiche che solitamente si attribuiscono alle donne perdute; troppo tardi ora per tornare alle più tranquille visioni: pensare era vivere. He resumed his journey: now he understood that a saying, "Luckily they're just ideas," would not be enough to purify him: from his troubled soul, from his bitter mouth, he understood that he had lived those fantasies; it was impossible to see Carla with fraternal eyes again, to forget that he had imagined her under those shameless appearances usually attributed to fallen women; now it was too late to return to the more peaceful visions: to think was to live.

Ma aveva veduto, aveva provato quel che sarebbe diventato, se non avesse saputo vincere la propria indifferenza: senza fede, senza amore, solo, per salvarsi bisognava o vivere con sincerità e secondo degli schemi tradizionali questa sua intollerabile situazione, o uscirne per sempre; bisognava odiar Leo, amar Lisa, provar del disgusto e della compassione per la madre, e dell'affetto per Carla: tutti sentimenti che non conosceva; oppure andarsene altrove a cercare la sua gente, i suoi luoghi, quel paradiso dove tutto, i gesti, le parole, i sentimenti avrebbero avuto una subita aderenza alla realtà che li avrebbe originati. But he had seen, he had experienced what he would have become if he hadn't been able to overcome his indifference: without faith, without love, alone, to save himself he had to either live with sincerity and according to traditional patterns in this unbearable situation, or leave it forever; he had to hate Leo, love Lisa, feel disgust and compassion for his mother, and affection for Carla: all feelings he did not know; or go elsewhere to find his people, his places, that paradise where everything, gestures, words, feelings would have suddenly adhered to the reality that originated them.

Questo paradiso di concretezza e di verità gli era sembrato, due anni prima, d'intravederlo nelle lacrime di una donna pubblica fermata per strada e portata in una camera di albergo. This paradise of concreteness and truth had seemed to him, two years before, to glimpse it in the tears of a public woman stopped on the street and taken to a hotel room. Piccola e frivola, aveva un corpo divertente per certa ingenua sproporzione tra le sporgenze goffe dei seni e delle natiche, e la snellezza incavata del dorso, così che nuda pareva che camminasse piegata in avanti ostentando vanitosamente, come un pavone la coda, quelle sue floride rotondità. Small and frivolous, she had a fun body due to a certain naive disproportion between the awkward protrusions of her breasts and buttocks, and the hollow slimness of her back, so that naked it seemed like she was walking bent forward, ostentatiously showing off, like a peacock displaying its tail, those lush roundnesses. Un altro contrasto stava nel fatto ch'ella offriva quelle sue seduzioni rosee e sciupate, avvolte in certi miserabili veli neri (e li portava un po' di traverso come un travestimento di carnevale), cenciose gramaglie improvvisate, gli aveva confidato su per la scala dell'albergo, senza ombra di tristezza, con quella indifferente semplicità che si riferisce ad ogni fenomeno naturale, per la morte di sua madre avvenuta una settimana prima. Another contrast lay in the fact that she offered her pink and worn-out seductions, wrapped in certain miserable black veils (wearing them a bit askew like a carnival disguise), ragged makeshift rags. She had confided to him up the hotel stairs, without any trace of sadness, with that indifferent simplicity that refers to every natural phenomenon, about the death of her mother that occurred a week earlier. Ma questo luttuoso avvenimento, che l'aveva lasciata, secondo la sua espressione, sola al mondo, non le impediva di cercarsi ogni sera un compagno alla sua solitudine: bisognava pur vivere. But this mournful event, which had left her, according to her words, alone in the world, did not prevent her from seeking a companion for her solitude every evening: one must still live. In camera aveva fatto la sua piccola commedia del pudore, gaiamente, con una certa fresca e lieta spontaneità: la camera era piccola e modesta: ella aveva lasciato un po' dappertutto in terra, come un fuggiasco che si libera pezzo per pezzo della sua armatura per correr più spedito, le parti leggere del suo vestimento, i veli neri, la gonna, la sottoveste, i panni intimi; e si era alfine rifugiata, vestita delle sole calze, nell'angolo più caldo e oscuro, presso la stufa. In the room, she had performed her little comedy of modesty, cheerfully, with a certain fresh and joyful spontaneity: the room was small and modest: she had left pieces of her light clothing scattered on the floor, like a fugitive shedding her armor to run faster, the black veils, the skirt, the camisole, the underwear; and finally, she had taken refuge, dressed only in her stockings, in the warmest and darkest corner, near the stove. Ne era uscita con molte moine e con movimenti goffi del petto e delle anche che facevano credere che ad ogni passo eseguisse una riverenza; ne era uscita con mille proteste, coprendosi dove poteva con le mani; era cautamente entrata nel letto, con un sorriso misterioso e amabile che pareva prometter chissà quali raffinate delizie... ma poi, ad un tentativo di Michele di costringerla a qualche abilità puramente professionale, si era rifiutata e alfine, poiché egli insisteva, era scoppiata in lacrime; non un pianto dignitoso, oppure doloroso e tragico; neppure uno di quegli scoppi isterici accompagnati da grida e da contorcimenti... no, una specie di pianto infantile, con grosse lacrime e singhiozzi veementi, che facevano sussultare tutto il corpo e in particolar modo quei due seni leggeri e teneri come due innocenti viaggiatori costretti da un cavallo bizzarro ad un faticoso e continuo sobbalzare. She had left the room with many affectations and clumsy movements of her chest and hips that made it seem like she was curtseying with every step; she had left with a thousand protests, covering herself where she could with her hands; she had cautiously entered the bed, with a mysterious and lovely smile that seemed to promise unknown refined pleasures... but then, when Michele attempted to push her to perform some purely professional skill, she had refused and eventually, as he insisted, burst into tears; not a dignified cry, or a painful and tragic one; not even one of those hysterical outbursts accompanied by screams and contortions... no, a kind of childish cry, with big tears and vehement sobs, shaking her whole body and especially those two light and tender breasts like two innocent travelers forced by a whimsical horse to a tiring and continuous jolting. Egli la guardava stupito, senza comprendere questo rapido passaggio dalla gioia al dolore... Finalmente, dopo molte domande, gli era sembrato di capire che nel momento in cui egli le domandava di mostrare tutte le sue sapienze professionali, in quella testa così vicina e pur così lontana dalla sua, il pensiero della madre morta era stato tanto forte e intollerabile da provocare quel rumoroso scoppio di pianto. He watched her in astonishment, unable to understand this swift transition from joy to sorrow... Finally, after many questions, he seemed to understand that at the moment when he asked her to show all her professional skills, in that head so close and yet so far from his own, the thought of the deceased mother had been so strong and unbearable as to provoke that noisy outburst of crying. Fatte queste confuse spiegazioni con voce lamentosa e assonnata, mentre il ragazzo, ancora attonito, curvo su di lei, la guardava senza parlare, ella si era sollecitamente soffiato il naso, si era asciugate quelle lacrime con un lembo del lenzuolo, ed era tornata serena, gaia, perfino zelante, come se avesse voluto farsi perdonare il suo inopportuno dolore. After giving these confused explanations in a whining and sleepy voice, while the boy, still stunned, bent over her, watching her without speaking, she hurriedly blew her nose, wiped away those tears with a corner of the sheet, and had returned serene, cheerful, even eager, as if she wanted to ask for forgiveness for her untimely pain. Tutto era andato bene, e dopo un'ora si erano separati sulla porta dell'albergo, se n'erano andati ciascuno per la propria strada, né si erano mai più rivisti. Everything had gone well, and after an hour they had parted ways at the hotel door, each going their own way, and never saw each other again.

Ora quel pianto gli tornava alla memoria come un esempio di vita profondamente intrecciata e sincera; quelle lacrime colate sul volto imbellettato, versate in quel momento, risortivano dalla pienezza segreta di quella vita come muscoli che ad una leggera contrazione affiorano improvvisamente sotto la pelle. Now that crying came back to his memory as an example of a deeply intertwined and sincere life; those tears streaming down the made-up face, shed at that moment, resurfaced from the hidden fullness of that life like muscles that suddenly come to the surface under the skin with a slight contraction. Quell'anima era intera, coi suoi vizi e le sue virtù, e partecipava delle qualità di tutte le cose vere e solide, di rivelare ad ogni momento una verità profonda e semplice. That soul was whole, with its vices and virtues, and partook of the qualities of all true and solid things, revealing at every moment a deep and simple truth. Invece egli non era così; schermo bianco e piatto, sulla sua indifferenza, i dolori e le gioie passavano come ombre senza lasciare traccia, e di riflesso, come se questa sua inconsistenza si comunicasse anche al suo mondo esterno, tutto intorno a lui era senza peso, senza valore, effimero come un gioco di ombre e di luci: da quei fantasmi che avrebbero dovuto impersonare tradizionalmente i membri della sua famiglia, la sorella e la madre, o la donna amata, Lisa, per uno sdoppiamento che poteva continuare all'infinito, altri se ne distaccavano, secondo le circostanze e la sua fantasia. Instead he was not like that; a blank and flat screen, on his indifference, pains and joys passed like shadows without leaving a trace, and as a reflection, as if this inconsistency of his also communicated to his external world, everything around him was weightless, worthless, ephemeral like a game of shadows and lights: from those ghosts who should traditionally represent the members of his family, the sister and the mother, or the beloved woman, Lisa, for a splitting that could continue indefinitely, others detached themselves, according to the circumstances and his imagination. Cosi gli era possibile vedere in Carla una fanciulla disonesta, nella madre una signora stupida e ridicola, in Lisa una donnaccia; per non parlar di Leo che di ora in ora, attraverso i discorsi degli altri e le proprie troppo obbiettive impressioni, cambiava completamente, così, che se in un primo momento credeva di odiarlo, poco tempo dopo lo amava teneramente. So it was possible for him to see in Carla a dishonest girl, in his mother a stupid and ridiculous lady, in Lisa a loose woman; not to mention Leo who hour by hour, through the speeches of others and his own too objective impressions, changed completely, so that if at first he believed to hate him, shortly after he loved him tenderly.

Sarebbe bastato un solo atto sincero, un atto di fede, per fermare questa baraonda e riassestare questi valori nella loro abituale prospettiva; di conseguenza gli appariva enorme l'importanza della sua visita a Lisa; se fosse riuscito ad amarla, tutto poi sarebbe stato possibile: odiare Leo ed il resto. It would have taken just one sincere act, an act of faith, to stop this confusion and re-establish these values in their usual perspective; consequently, the importance of his visit to Lisa appeared enormous; if he had managed to love her, then everything would have been possible: hating Leo and the rest.

Alzò gli occhi, si accorse di aver oltrepassato la strada dove abitava la donna: tornò indietro. He looked up, realized he had passed the street where the woman lived: he turned back. Ora il suo spirito maligno lo tormentava: "E se veramente" gli domandava "tu sapessi rimettere le cose in quei luoghi dove comunemente stanno, credi tu che te ne troveresti avvantaggiato? Now his evil spirit tormented him: "And if indeed" he asked himself "you knew how to put things back in the places where they commonly belong, do you believe you would benefit from it?" Credi tu che diventare un vero fratello, un vero figlio, un vero amante, un vero uomo qualunque, egoista e logico come ce ne sono tanti, significherebbe un progresso di fronte alle tue presenti condizioni?" Do you think that becoming a true brother, a true son, a true lover, a true regular man, selfish and logical like there are so many, would mean progress in front of your current conditions?

"Lo pensi veramente? "Do you really think so? ne sei proprio sicuro?" Are you really sure about that?" Tutte domande senza risposta. All questions without answers. "Non credi invece," continuava la voce dubbiosa, "che la strada piena di dubbi e di perversità per la quale ora cammini ti porterebbe molto più lontano? "Don't you believe instead," continued the doubtful voice, "that the road full of doubts and perversions you are now walking on would take you much further? E anche non ti pare che sarebbe una vigliaccheria da parte tua diventare come tutti gli altri?" And don't you also think it would be cowardice on your part to become like everyone else?" "O a che cosa porterebbe allora" pensò tra ironico e disperato, "a che cosa porterebbe raggiungere la sincerità?" "What would it lead to then" he thought between ironic and desperate, "what would reaching honesty lead to?" Guardava davanti a sé, con occhi imbambolati, ingannato dal proprio riflesso nel vetro della bottega; e ad un tratto gli parve di capire a che cosa avrebbe portato la sincerità: nel mezzo della vetrina, che era quella di un profumiere, tra uno scintillio biondo di bottiglie di acqua di Colonia a buon mercato, in cima ad una catasta di saponette rosee e verdoline, un fantoccio réclame attirava l'attenzione dei passanti; dipinto a vivi colori, tagliato nel cartone, raffigurato secondo un modello più umano che fantastico, aveva un volto immobile, stupido e ilare e dei grandi occhi castani pieni di fede candida e incrollabile; indossava un'elegante giacca da camera, doveva essersi alzato proprio allora dal letto, e senza mai stancarsi, senza mai lasciare quel suo sorriso, con un gesto dimostrativo passava e ripassava una lama da rasoio sopra una striscia di pelle; affilava. He looked ahead, with dazed eyes, deceived by his own reflection in the shop window; and suddenly he seemed to understand what honesty would lead to: in the middle of the shop window, which was that of a perfumery, between a blond sparkle of cheap cologne bottles, on top of a pile of pink and green soaps, a advertising puppet caught the attention of passersby; painted in bright colors, cut in cardboard, depicted in a more human than fantastic model, it had an immobile, stupid and cheerful face and big brown eyes full of candid and unshakable faith; he wore an elegant dressing-gown, he must have just gotten out of bed, and without ever getting tired, without ever leaving his smile, with a demonstrative gesture he passed and repassed a razor blade over a strip of leather; sharpening. Non ci poteva esser alcun nesso tra la banale azione che compiva e la lieta soddisfazione della sua faccia rosea, ma appunto in tale assurdità stava tutta l'efficacia della réclame; quella sproporzionata felicità non voleva additare la imbecillità dell'uomo, sibbene la bontà del rasoio; non voleva dimostrare tutto il vantaggio di possedere una modesta intelligenza ma quello di radersi con una buona lama; però a Michele immerso nei suoi pensieri fece tutt'altro effetto. There could be no connection between the banal action he was performing and the joyful satisfaction of his rosy face, but precisely in this absurdity lay all the effectiveness of the advertising; that disproportionate happiness did not want to indicate the man's imbecility, but rather the goodness of the razor; it did not want to demonstrate all the advantage of possessing a modest intelligence but rather that of shaving with a good blade; however, to Michele immersed in his thoughts, it had a completely different effect.

Gli parve di vedere se stesso e la sua sincerità; gli parve di ricevere da quel fantoccio sorridente la risposta alla sua domanda: "A che cosa servirebbe aver fede?" He seemed to see himself and his sincerity; he seemed to receive from that smiling puppet the answer to his question: "What good would faith be?" Era una risposta scoraggiante: "Servirebbe" significava il fantoccio "ad avere una lama, una felicità come la mia, come quella di tutti gli altri, di umile, stupida origine, ma scintillante... e poi l'essenziale è che rade." It was a discouraging answer: "It would be useful," the puppet meant "to have a blade, a happiness like mine, like that of all the others, of humble, stupid origin, but shining... and then the essential thing is that it shaves." Era la stessa risposta che gli avrebbe dato una di quelle tante persone dabbene: "Fai come me... e diventerai come me," mettendo la propria persona stupida, goffa, volgare, come un esempio, come uno scopo da raggiungere in cima alla dura montagna dei suoi pensieri e delle sue rinunzie. It was the same answer that one of those many good people would have given him: "Do as I do... and you will become like me," putting their own stupid, clumsy, vulgar person as an example, as a goal to reach at the top of the hard mountain of his thoughts and renunciations. "Ecco a che cosa servirebbe" insisteva il suo spirito maligno, "servirebbe a diventare un fantoccio stupido e roseo come questo qui." "This is what it would be for," insisted his evil spirit, "it would be to become a stupid, rosy puppet like this one here." Imbambolato egli guardava il pupazzo che, con un movimento continuo, a piccole scosse automatiche, una, due, tre, affilava la sua lama, e avrebbe voluto colpirlo in faccia e spezzare quel sorriso radioso. He was dazed looking at the puppet which, with a continuous movement, in small automatic jerks, one, two, three, sharpened its blade, and he wanted to hit it in the face and break that radiant smile.

"Piangere dovresti" pensava, "piangere a grosse lacrime." "You should cry," he thought, "cry big tears." Ma il fantoccio sorrideva e affilava. But the puppet was smiling and sharpening.

Si staccò a fatica da questo spettacolo affascinante (e veramente c'era qualche cosa di pazzo e di allucinante in quel movimento continuo), e voltò nella strada dove abitava Lisa; delle frasi stupide e assurde ballavano nella sua testa: "Ecco, Lisa," si ripeteva, "ecco il tuo povero fantoccio dal rasoio." He reluctantly tore himself away from this fascinating spectacle (and there was truly something crazy and hallucinatory in that continuous movement), and turned towards the street where Lisa lived; stupid and absurd phrases danced in his head: "Here, Lisa," he repeated to himself, "here is your poor puppet with a razor."