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Oggi faremo un breve excursus sull'economia italiana.
Necessario per capire la fisionomia dell'Italia attuale, che da paese, per molti versi arretrato ancora nel secondo dopoguerra è diventata nel giro di pochi decenni una delle primissime potenze industriali mondiali.
È vero, nel cinema neorealista e nelle cosiddette commedie all'italiana i vostri connazionali fanno proprio brutta figura, sono tutti brutti, sporchi e cattivi.
Mi domando proprio come una tale trasformazione sia stata possibile in cosi breve tempo.
Innanzitutto c'è stato un progressivo ridimensionamento del settore primario, agricoltura, allevamento e pesca, avanti.
Peggio di quello industriale Particol.
Veramente nel nord, il che ha provocato un massiccio flusso migratorio interno proveniente dal meridione verso le aree settentrionali altamente sviluppate.
e a forte capacità occupazionale.
La modernizzazione dell'economia italiana è giunta a compimento negli anni 80 con il processo di terziarizzazione e lo sviluppo dei servizi bancari, assicurativi, commerciali, finanziari e della comunicazione.
Caratteristica peculiare dell'economia italiana e la rete di piccole e medie imprese abbreviate con la sigla PMI.
Spesso gestione familiare che sovrastano nettamente per numero le grandi.
Sorto nel nord-est, uso i diffusi lungo la dorsale adriatica.
Tale modello industriale riguarda perlopiù il settore manufatturiero.
È per questo che negli ultimi anni le PMI sono state fortemente minacciate dalla crescente concorrenza proveniente dai paesi emergenti, soprattutto quelli dell'Asia orientale, che proprio su quel settore hanno puntato per il loro sviluppo.
Grazie al basso costo del lavoro.
Le imprese italiane hanno reagito, in parte esternalizzando la produzione o delle località di in via di sviluppo, in parte puntando sulla produzione di qualità.
Direi che gli italiani ci sanno proprio fare negli affari e non mi preoccupo troppo per loro, se la cavano sempre.
Senza contare che ci sono tanti settori in cui l'Italia fa ancora la parte del Leone, in barba alla crisi e alla globalizzazione.
Come per esempio il design automobilistico, la produzione di macchine utensili industriali e, naturalmente l'abbigliamento, la gioielleria e gli accessori di moda.
Vado pazza per la moda italiana e non potrei proprio fare a meno di curiosare nelle vostre belle boutique.
Muoio dalla voglia di vestirmi all'italiana e adesso che sono qui me la voglio togliere e sbizzarrirmi a fare shopping dalla mattina alla sera.
E poi doveroso fare cenno al settore terziario e ai servizi.
Che rappresentano una fetta importante della nostra economia.
Turismo, commercio, trasporti e così via, passando per il settore finanziario, con le banche e le assicurazioni.
E i contadini e i pastori che fanno non ce ne sono più, sono tutti diventati banchieri e assicuratori.
In effetti, in effetti agricoltura e d'allevamento hanno un peso marginale.
E nonostante alcuni settori di punta, come per esempio la coltivazione di ulivi, uva da vino ed ortaggi, l'Italia importa ancora molte derrate agricole.
Nell'allevamento prevalgono ovini e caprini, specie sull'area appenninica.
Nelle regioni del Nord Sally vanno anche bovini e suini, mentre l'attività peschereccia resta molto modesta.
Insomma, è ora di farla finita con il luogo come un paese del paese povero e del dolce.
Niente.
Ed è proprio il caso di fare tanto di cappello a questo popolo di gran lavoratori.