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Podcast Italiano (2), La mobilità del futuro: intervista a Marco (mio fratello)

La mobilità del futuro: intervista a Marco (mio fratello)

Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano. È il 2020, quindi buon anno a tutti! Questo è il primo episodio del nuovo anno, e se è la prima volta che mi state ascoltando, piacere di conoscervi. Io mi chiamo Davide e questo è il mio podcast, un podcast che vi può aiutare ad imparare l'italiano perché vi permette di ascoltare un italiano che parla di vari argomenti in una maniera chiara. Ma soprattutto gli argomenti sono interessanti, almeno, lo sono per me e lo spero siano anche per voi. E ci sono tantissimi episodi, divisi per livello e per rubrica e ci sono anche le trascrizioni per molti episodi, quindi se andate su podcastitaliano.com troverete la trascrizione di tutti gli episodi con la trascrizione e anche di questo episodio specifico, quindi avete davvero tanto materiale con cui lavorare. Se l'italiano è un proposito del vostro 2020 vi auguro buona fortuna con l'italiano. Cercate di divertirvi, non spingetevi, non sforzatevi facendo cose noiose, cose che non che vi piacciono perché questo finirà inevitabilmente per farvi smettere di imparare. Cercate di farlo tutti i giorni con costanza, con regolarità e tra un anno, quando ci risentiremo tra un anno il vostro italiano sarà meglio di quello che è adesso. Quindi, buona fortuna, davvero, per questo nuovo anno.

Adesso ci sentiamo l'episodio di oggi, che ho registrato in realtà il 2 gennaio, però purtroppo sono stato un po' male negli ultimi giorni, sono stato un po' malato quindi esce solamente adesso. Ed è un'intervista a mio fratello, forse qualcuno di voi si ricorda mio fratello, perché ha fatto una comparsa, un'apparizione in un video. E il podcast di oggi in un certo senso è una continuazione di quel video, perché parliamo della micromobilità elettrica in Italia molto nello specifico. Vedrete che lui è molto appassionato e ci sono tante persone appassionate, anche io devo dire che grazie a lui ho iniziato a interessarmi, anch'io ho il mio monopattino elettrico, ve ne ho già parlato in passato. E penso che questa mobilità ha tanti tipi di vantaggi di cui vi parleremo, ma vi parleremo anche dei potenziali rischi. Mio fratello ha un ottimo italiano e un ottimo e amplissimo vocabolario, quindi penso che questa intervista vi possa dare di modo di sentire tante parole e tante espressioni che non avete mai sentito prima. Quindi anche se ascoltate solamente questo episodio vi consiglio comunque di andare sul sito a rileggere la trascrizione – almeno a rivedere le parole difficili, perché sono tante, ve lo dico. Non sarà facilissima, questa intervista. Detto questo adesso ce la sentiamo. Buon ascolto!

Marco: Sì, insomma, la micromobilità elettrica è quella che io spero sinceramente si possa definire la rivoluzione nella mobilità di tutti i giorni della gente comune.

Davide : Ma in cosa consiste la micromobilità elettrica? Parliamo di mezzi di trasporto.

M: Consiste nell'utilizzo di mezzi e dispositivi elettrici quali il più comune ed il più diffuso al momento nel mondo – ed anche in Italia sicuramente -, il monopattino elettrico. In inglese mi sembra si dica “e-scooter”.

D: E-scooter, sì. Tra l'altro dato che questo è un podcast di lingua, in italiano ho sempre trovato un po' che il termine scooter confonda perché in italiano noi con scooter noi ci riferiamo ai motorini. M: Sì, esatto al classico “cinquantino”, lo chiamiamo.

D: Cioè, un motorino sarebbe una moto, ma meno potente possiamo dire, come la Vespa, la Vespa è un motorino ma anche scooter potremmo dire.

M: Sì, come tanti anni fa c'era il famoso Ciao, che fondamentalmente era poco più di una bicicletta a benzina praticamente, nel senso che non era particolarmente corposo come struttura, particolarmente grosso ed ingombrante, era più appunto una bici con le gomme un po' più spesse ed il motore a miscela. D: Quindi ok i monopattini, tra l'altro non è la prima volta che gli ascoltatori mi sentono parlare perché avevo già un po' parlato di quando avevo comprato un monopattino, tra l'altro perché mi avevi obbligato praticamente a comprarlo, perché tu eri già dentro a questa… come possiamo dire…. M: Sì, mi ero già appassionato da qualche tempo. Diciamo che la mia passione è piuttosto recente per questo tipo di mobilità e per questo tipo di mezzi, è tutto nato la scorsa primavera, quando decisi di acquistare un monopattino elettrico piuttosto economico per mia moglie Martina, dal momento che lei lavora a due chilometri circa da casa e a me è sempre sembrato un po' stupido che lei tutti i giorni per ben quattro volte al giorno, perché sia la mattina, la sera ma anche per la pausa pranzo per tornare a mangiare a casa, quindi per quattro volte al giorno prendesse l'automobile per fare due chilometri e per altro un'automobile che non è neanche particolarmente nuova e quindi inquina abbastanza secondo me. Due chilometri quasi in piano, con una leggera salita sono una distanza assolutamente percorribile con un mezzo di questo tipo. Chiaramente sono percorribili anche con una bicicletta, tant'è che il primo tentativo da parte sua fu con una bicicletta qualche anno fa, però appunto nella parte in salita, che è una leggera salita ma piuttosto lunga per quasi tutta l'intera durata del tragitto, soprattutto in estate non era fattibile, perché arrivava poi già sudata, accaldata e comunque anche un po' affaticata, perché dovendo portare uno zaino ecc. oltretutto si trattava di una bici mono-marcia e quindi non particolarmente efficace

D: Parliamo di cos'è una marcia, una marcia, in inglese “gear” oppure un rapporto si dice anche, sarebbero quelle, come si possono spiegare… sulla macchina hai 1, 2, 3, 4, 5 a volte fino a 6 o 7 e la retro marcia chiamiamo in italiano. Era una bici mono marcia, quindi doveva fare molta fatica come hai detto tu.

M: Sì esatto, era una bici pieghevole piccola il problema è che forse non avevamo speso abbastanza soldi e come bici non era tanto comoda da usare; quindi niente, per diversi anni ha rinunciato ad utilizzare dei mezzi alternativi all'automobile, fino a quest'anno quando decisi di comprarle questo monopattino elettrico. Unico problema dopo alcuni giorni di utilizzo in cui si stava trovando anche molto bene perché comunque in primavera c'è anche un bel clima per utilizzarlo all'aperto, fa anche piacere, si è accorta, diciamo grazie ad un collega che le ha fatto notare che questo tipo di mezzi in Italia all'epoca non era legale, e ciò significa che era a forte rischio di multe, multe che poi lei non ha preso perché ha smesso di utilizzarlo, però nei mesi successivi ci sono stati episodi di multe anche molto costose proprio qui a Torino. D: Esatto e tra l'altro anche alcuni miei studenti mi hanno scritto perché hanno visto questo video e sapevano che io possedevo un monopattino elettrico, e mi hanno scritto: “ho visto che a Torino ci sono state delle multe, ma che cosa sta succedendo?” più persone, almeno tre persone mi hanno scritto, quindi questa notizia ha avuto una forte risonanza anche all'estero. M: L'aspetto più comico se vogliamo della cosa, io direi anche proprio classico all'italiana, è che dei mezzi come i monopattini elettrici, sono stati multati con delle cifre che superavano di 3 o 4 volte il valore stesso del dispositivo. Ci sono state delle multe da più di 1000 euro fino ad una multa record di circa 6000 euro che poi fortunatamente è stata ridotta. Perché queste multe alte? Perché i monopattini elettrici, non essendo contemplati dal codice della strada, quindi dalla legge italiana che regola il comportamento nelle strade, non essendo contemplati di fatto venivano si dice assimilati al mezzo di trasporto più simile appunto ovvero un ciclomotore, che sarebbe una moto e quindi andare con un monopattino per strada ed essere fermati da un vigile diciamo piuttosto severo, poteva comportare una multa molto elevata, perché era come se tu andassi con una moto ma senza nessuna assicurazione, senza nessuna targa sul veicolo.

D: Cioè la targa sarebbe il numero identificativo che c'è dietro le auto e le moto, ma che in alcuni paesi come la Germania c'è anche dietro questi nuovi mezzi e quindi si può identificare il monopattino nel caso di incidenti, però non andiamo troppo avanti perché eravamo rimasti al punto. M: Alla lista dei mezzi di micromobilità.

D: Quindi tu avevi regalato a tua moglie prima una bici e poi un monopattino.

M: Sì, prima una bici classica, non elettrica, poi un monopattino che lei ha usato appunto poco, perché dopo pochi giorni abbiamo scoperto che era illegale e l'abbiamo in realtà poi usato in alcune occasioni in un parco, quindi in un zona un po' meno a rischio multe, peccato che questo monopattino fosse un modello molto economico, direi quasi da bambini, era molto leggero rispetto ad altri modelli e quindi dopo pochi utilizzi si è danneggiato il freno, e ne abbiamo però poi comprati altri, dei modelli un po' più costosi che abbiamo in realtà utilizzato anche lì solamente nel weekend, magari in piste ciclabili un po' “nascoste”, tra virgolette. D: In zone come quella che avete visto nel video se avete visto, dove andavamo.

M: Esatto, una di quelle, e quindi non abbiamo però rinunciato del tutto all'idea che appunto mia moglie potesse andare a lavorare senza dover usare l'automobile, e quindi sono riuscito a comprare una bicicletta elettrica, o meglio in italiano si definisce una bicicletta a pedalata assistita. D: Ecco, spieghiamo cosa significa questa cosa. I pedali sono ciò che manda avanti la bicicletta pedalando appunto. Una pedalata è il singolo movimento che si fa, pedalando. Quindi pedalata assistita, sono bici che ti aiutano se tu pedali, alla condizione che tu pedali e quindi fai un minimo di movimento, però ti danno una spinta elettrica.

M: Esatto, ed è la spinta elettrica che possono dare queste bici elettriche è anche piuttosto potente.

D: Ma questo mezzo rientra nella micro-mobilità elettrica o è una cosa a parte? Perché le bici sono mezzi che ci sono da 120 anni, non so quanto tempo.

M: Esatto secondo me questo mezzo non rientra nella categoria dei dispositivi della micro-mobilità elettrica, o meglio, non solo secondo me, ma anche secondo un decreto che è uscito a luglio, tra giugno e luglio, si definivano i monopattini elettrici ed altri mezzi, a cui appunto stavo per arrivare, come dispositivi per la micromobilità elettrica (gli altri mezzi che elenco in breve sono i Segway che molti di voi penso conosceranno, quelli che vengono utilizzati molto nell'ambito del turismo nelle grandi città). Li definiva con appunto diversi limiti o requisiti tecnici e definiva anche le strade che si potevano percorrere con questi mezzi. C'erano però dei problemi grossi su questo decreto, che appunto questa legge definiva tutte queste informazioni per poter dare vita ad una sperimentazione su questo nuovo tipo di mobilità. I problemi principali sono che, a prescindere dal tipo di dispositivo elettrico, non si poteva andare nelle strade più comuni delle città ovvero quelle che hanno il limite di velocità a 50 Km/h.

D: Cioè lo standard?

M: Direi quasi l'80% delle strade suppongo, detto così a stima. D: Che poi se in una strada non c'è un limite scritto, lo standard di default è di 50 Km/h. M: E quindi già questo toglieva gran parte dell'utilità a questo tipo di mezzi, perché le aree in cui era lecito utilizzarli, erano esclusivamente le piste ciclabili e le zone 30, ovvero delle zone delle città definite dalle singole città, come zone con il limite fissato a 30 Km/h nonché le strade con lo stesso limite di velocità. D: Anche perché in Italia non abbiamo di certo le infrastrutture che hanno nei Paesi Bassi, soprattutto nei Paesi Bassi, forse nei paesi scandinavi in Danimarca dove le piste ciclabili sono molto diffuse.

M: Il secondo grosso difetto secondo me, è che trattandosi di una sperimentazione, ogni singolo Comune, doveva interessarsi attivamente a rispondere, diciamo, al governo italiano e dirsi interessati ed attivare questa sperimentazione, non solo rispondendo con un documento ufficiale ma soprattutto installando una miriade di cartelli stradali, cartelli stradali appositi con il simbolo del monopattino del segway, e questi cartelli andavano disseminati in tutta la città. Io non so come sia la situazione delle città all'estero, ma in Italia i comuni hanno sempre molti problemi di soldi e magari una grande città come Milano o Torino, che di fatto hanno poi attivato questa sperimentazione, poteva permettersi di montare tutti questi nuovi cartelli, anche in virtù del fatto che le grandi aziende di sharing dei monopattini hanno comunque partecipato a delle gare per accaparrarsi, diciamo, il servizio di monopattini cittadino e quindi di fatto dando dei soldi alle città. D: E' tra l'altro quello che era successo a Milano che ad aprile scorso o a marzo erano arrivate varie aziende di monopattini in sharing in condivisione, poi però il Comune ha vietato ed abolito l'uso perché non era regolamentato. M: Sì esatto, a Milano la situazione era surreale, perché per alcuni mesi le aziende di monopattini in sharing come diciamo noi, hanno invaso la città con i loro monopattini a noleggio, a pagamento, quando in realtà ancora questi mezzi non erano assolutamente legali per la legge italiana, e la città di Milano li ha comunque lasciati utilizzare, dal mio punto di vista anche perché ci guadagnava dei soldi probabilmente. Fino a che se non sbaglio è capitato un incidente e come al solito quando capita qualcosa di grave poi interviene lo stato ed ha stoppato tutto ed il Comune di Milano ha ritirato nell'arco di un weekend tutti i monopattini, li ha fatti ritirare e da lì il servizio si è fermato per alcuni mesi. E quindi dicevo che i Comuni italiani soprattutto le piccole città le piccole cittadine, non hanno quasi mai i soldi da spendere in più, un piccolo comune non aveva nessun interesse a spendere tanti soldi per installare tanti cartelli aggiuntivi, che per quanto sembri una stupidaggine, costano comunque molti soldi per l'installazione e un minimo di manutenzione. D: Quindi ha aderito Torino recentemente alla fine perché un mese fa, o meglio ha aderito…

M: …inizio o metà novembre forse, questa sperimentazione che avrebbe dovuto essere rivoluzionaria, dopo sei mesi in Italia era stata attivata davvero in meno di venti città. Alcune erano delle grandi città, ma già ad esempio non è mai stata attivata a Roma, non è mai stata attivata a Napoli, non è mai stata attivata a Firenze se non sbaglio; è stata attivata a Torino, Milano, alcune cittadine più piccole in Lombardia, mi sembra, e poi alcune cittadine della riviera romagnola che è una zona molto turistica dove effettivamente sono dotati di piste ciclabili sul lungo mare che penso siano anche belle e piacevoli da percorrere, ma soprattutto essendo zone turistiche, avevano già la coda di aziende di monopattini pronta a pagare dei soldi per mettere il loro servizio in queste cittadine. In tutto il resto d'Italia, diciamo nel 99% della nostra nazione non era stata attivata, rendendo quindi l'utilità di un monopattino, soprattutto quelli comprati, praticamente nulla. In questi mesi, l'ho utilizzato, in alcune occasioni pur facendo molta attenzione. D: Con buon senso, anche perché comunque non eri il solo, per mesi questi mezzi circolavano, li ho visti io più volte a Torino. Quindi a dicembre finalmente a Torino è iniziata la sperimentazione, tra l'altro poco dopo queste multe pazzesche di cui abbiamo parlato, quindi come se fosse una presa in giro: pochi giorni prima della sperimentazione che legalizzava a Torino questi mezzi, hanno dato queste multe di 1000 euro a tre persone. M: Diciamo che le tempistiche sono state davvero troppo sospette per non pensare che fossero fatte apposta, nel senso, per mesi e mesi nessuna persona è mai stata multata quanto meno a Torino e davvero a letteralmente due o tre giorni dall'inizio ufficiale di questa sperimentazione, sono state posizionate delle pattuglie dei vigili urbani e nell'arco di un paio di giorni, sono stati multati appunto 4 o 5 ragazzi di cui anche un ragazzo straniero che aveva anche l'aggravante di non avere la patente, e lui utilizzava il monopattino proprio perché non aveva la patente quindi non poteva utilizzare un'automobile. Tornando dal lavoro una sera è stato fermato ed è stato multato per circa 6000 euro.

D: Ah, lui 6000 euro.

M: Esatto, poi fortunatamente è stata ridotta. Sì, tra l'altro dopo questi due giorni di multe pazze, come le hanno definite i giornali, il commissario della Polizia Municipale, quindi il capo della Polizia Municipale di Torino, si è dimesso, ha rassegnato le dimissioni perché gli erano piovute addosso tantissime critiche anche da parte del Sindaco. Quindi c'era anche una situazione di disaccordo tra l'Amministrazione Comunale quindi il Sindaco e i suoi assessori. D: Sì, una commedia all'italiana, diciamo una cosa un po' ridicola. M: Esatto, è stato il così detto teatrino all'italiana, dove ai vertici di una grande città, una delle più importanti città d'Italia non erano d'accordo sullo stesso argomento. D: Sì e non c'era comunicazione, tra l'altro poi il commissario della polizia municipale (o anche i vigili urbani abbiamo detto) prima, è la stessa cosa, poi è tornato, ha ritirato le dimissioni, una cosa ridicola. Ma ciò che ha cambiato completamente il panorama di questi mezzi è stato a inizio dicembre quando hanno iniziato finalmente ad operare tutte queste aziende di monopattini condivisi.

M: Dalla sera alla mattina sono comparsi come per magia, centinaia e centinaia di monopattini, se non sbaglio inizialmente di ben cinque aziende diverse che poi nelle successive settimane sono diventate otto aziende.

D: Sì quindi mi sembra adesso 4000 monopattini in totale, questi mezzi sono diventati legali, solo i monopattini tra l'altro, cioè, nel senso, anche i segway e quindi si è parlato anche, tra l'altro, di “invasione” di monopattini, con tutto ciò che ne consegue, cioè che è causato, che deriva da questo. Viene da dire in Italia, ma non è solo in Italia, diciamo che noi italiani siamo sempre un po'… facciamo sempre molta critica di noi stessi, a volte perché effettivamente siamo incivili, ma secondo me a volte perché facciamo anche un po' di vittimismo sinceramente. Perché i problemi che sono successi, ovvero di monopattini messi in zone don non potevano essere messi oppure cose di questo tipo, non sono successe solo in Italia, è un problema che è successo a Londra, che è successo a Parigi, magari in Germania no, perché in Germania sono alieni.

M: Sicuramente in città americane.

D: A San Francisco sapevo che c'era un problema o a Los Angeles, forse entrambe. Li hanno addirittura aboliti, mi sembra, perché c'era un problema che venivano lasciati ovunque, quindi non è solo in Italia questa cosa. E a Torino anni fa, sono arrivate le bici in sharing, cioè le normali bici, c'erano all'inizio tre servizi e poi due dei tre servizi se ne sono andati perché c'erano i cosiddetti vandali, cioè persone che vandalizzavano, che distruggevano le bici per divertimento. Evidentemente c'è qualcuno che si diverte facendo queste cose, quindi due se ne sono andate ed è rimasto un servizio. M: Sì, anche arrivando addirittura al punto di gettare delle intere bici nel fiume, nel Po.

D: Sì, le buttavano nel fiume, non so per quale strano perverso divertimento.

M: Io credo che quando arrivano degli oggetti, magari un po' particolari, all'interno di un contesto cittadino, è chiaro che magari gli anziani li guardano con sospetto e i giovani, alcuni di essi senza voler per forza fare di tutta l'erba un fascio, possono mostrare questo tipo di comportamenti vandalici, perché di vandalismo si tratta. D: Adesso a Torino è pieno di monopattini, a quanto pare anche a Milano perché anche a Milano è ricominciata la sperimentazione, cioè sono ritornati i monopattini adesso che c'è la sperimentazione sono finalmente legali. Sono divertenti, sono mezzi divertenti e alla fine secondo me una delle cose uno degli elementi che li rende più belli e più interessanti è che sono proprio divertenti, sono più divertenti di andare in un auto chiusa, sono più divertenti di andare a piedi alla fine, certo andare a piedi è meglio per la salute, però comunque è bello andare ad una certa velocità, soprattutto, secondo me, d'estate, quando ci sarà il bel tempo, andare d'estate con questi mezzi e sentire il vento che ti soffia addosso. Torino è anche una città molto inquinata, come vi ho fatto vedere in uno dei video, l'ultimo video probabilmente, non so quando uscirà questo episodio, comunque una città che ha un problema ecologico enorme, quindi probabilmente avere meno auto, perché magari qualcuno che ha un'auto decide che non ha senso usare l'auto per un tragitto, come quello di tua moglie di 2Km o 1Km quindi magari può usare un monopattino di questo tipo. M: Esatto, perché secondo me, chiaro che se devi fare magari un chilometro è una distanza che si percorre facilmente anche a piedi, non sarebbe un problema, quando si superano i due chilometri secondo me, per andare in ufficio ad esempio a molte persone gli passa la voglia, quindi per fare quei 2, 3, 5 chilometri, se non ci sono i sufficienti mezzi di trasporto, come capita nel caso di mia moglie… noi non abitiamo proprio a Torino, ma in una cittadina quasi limitrofa. L'unica alternativa è l'automobile o la bicicletta se uno ha voglia di pedalare, però appunto dipende molto dalla singola persona. Le prime volte che ho utilizzato il monopattino elettrico ho proprio riscoperto un senso di libertà, ti fa ritornare un po' bambino se vogliamo, perché ti rendi conto di poter percorrere delle distanze anche abbastanza importanti nell'ordine anche di una decina di chilometri, anche di più se uno ha voglia, e davvero con pochi limiti se non quelli della legge, fino a poco tempo fa. Lo trovo un mezzo molto divertente, molto maneggevole anche rispetto ad una bici che volente o nolente con una bicicletta nel traffico cittadino, qualche fastidio c'è perché comunque la manovrabilità di una bicicletta, rispetto ad un monopattino è peggiore secondo me, dovuta alle dimensioni e al tipo di utilizzo. D: Quindi secondo te un monopattino è più manovrabile di una bici?

M: Sì, manovrabile, maneggevole, sì assolutamente, in generale più comodo soprattutto all'interno delle città e del traffico. In modo inaspettato secondo me, circa a metà dicembre, quindi davvero due settimane fa o poco più, all'interno di quella che in Italia si chiama “legge di bilancio,” ovvero una gigantesca legge composta da tantissimi articoli ed emendamenti che viene stilata dal parlamento tutti gli anni verso fine anno per. diciamo affrontare. il tema del bilancio, ovvero del budget, delle finanze dello stato per l'anno successivo, gli anni successivi, in modo come dicevo inaspettato, è stato tra virgolette infilato un emendamento, ovvero una modifica a una regola con cui i monopattini elettrici e solamente i monopattini elettrici, quindi nessun altro tipo di mezzo, vengono equiparati ovvero trattati come se fossero delle semplici biciclette. In questo momento, dal 1 gennaio 2020 tutti i monopattini elettrici, possono andare esattamente dove andrebbe una bicicletta, quindi di fatto dando un'immensa libertà di utilizzo per questo tipo di dispositivi che fino a letteralmente due giorni fa non esisteva e questo secondo me è davvero, forse, speriamo l'inizio della rivoluzione della mobilità in Italia. D: Ok, tu chiaramente sei un adepto, sei una persona che vede questo fenomeno in maniera positiva, ci sono tante persone che sono critiche e persone che pensano che i monopattini causino molti problemi, sia per quello che abbiamo detto prima, che non sempre vengono utilizzati bene – soprattutto se parliamo di mezzi in condivisione quindi vengono lasciati in mezzo al marciapiede, vengono lasciati parcheggiati male – ma anche perché alcune persone li guidano in maniera non molto sicura, in maniera spericolata nel traffico. Volevo chiederti cosa, pensi che ci siano anche dei rischi dovuti a questo? Che le persone li guidino male, che li lascino…

M: Ma allora le lamentele più comuni che si leggono online da parte dei detrattori di questo tipo di mezzi, sono alcune relative esclusivamente ai monopattini in sharing ovvero ad esempio il fatto che vengono parcheggiati o lasciati in delle posizioni non corrette, irrispettose, ad esempio, per i pedoni, ovvero quando un monopattino viene lasciato in mezzo ad un marciapiede, questo è gravissimo ed andrebbe sempre evitato e su queste lamentele assolutamente niente da dire, c'è poco da fare se non nel proprio piccolo assolutamente di evitare questi comportamenti e cercare di sensibilizzare le altre persone a non farlo a comportarsi bene. Un'altra lamentela è: “eh ma questi monopattini sono pericolosi perché sfrecciano nel traffico…”, soprattutto adesso che diciamo potrebbero andare nelle strade con le automobili, o sfrecciano sui marciapiedi. Sì, purtroppo è vero, ci sono dei comportamenti che andrebbero evitati anche nella circolazione nelle strade e ovviamente quello che sono solito dire è che indipendentemente dal mezzo che si guida, si può guidare bene come si può guidare male, non rispettando gli altri utenti della strada. Dal mio punto di vista oltretutto, se io guido un monopattino – ma così come una bicicletta – io sono un cosiddetto “utente debole” della strada, perché è vero posso fare delle cavolate, commettere degli errori, se mi scontro con un suv, è facile immaginare chi dei due guidatori si farà più male. Un altro aspetto controverso è che in questo momento, secondo la legge italiana non c'è ne obbligo di targa, come dicevamo prima e nemmeno obbligo di assicurazione, quindi effettivamente se io commetto qualche, sinistro, ovvero qualche incidente con il monopattino, ad esempio colpisco un pedone o danneggio un'automobile, non c'è di fatto modo se io decido di fuggire, se sono in grado di farlo e lo faccio, non c'è modo per rintracciarmi, chiaramente questo è un altro comportamento da condannare. Diciamo, quando viene mossa questa critica, io tendo a rispondere, chiaro io sarei anche d'accordo dal mio punto di vista a mettere targhe ed assicurazioni ai monopattini, però a questo punto perché siamo andati avanti per più di un secolo con le biciclette che non avevano targa nè assicurazione? E quindi di solito poi la persona con cui discuto non sa cosa rispondere oppure dice sì, ed infatti metterei le targhe pure alle bici, che ripeto, io personalmente non ci vedo nulla di così scandaloso, però sarebbe una rivoluzione davvero pazzesca nella storia della mobilità italiana penso, obbligare un ciclista ad avere una targa non si è credo mai vista una cosa simile.

D: Probabilmente causerebbe molte polemiche una cosa del genere, no so, vediamo come si evolverà, in ogni caso in Germania hanno le targhe, in Germania sono già molto usati a quanto pare… adesso quindi abbiamo visto, da ieri di fatto perché registriamo il 2 gennaio, sono completamente e totalmente legali anche nelle strade italiane, vedremo se qualche comune qualche città farà qualcosa per limitare l'uso, perché possono sempre farlo le singole città. Tu pensi quindi che questi mezzi siano il futuro? Riprendendo il titolo del video che avevo fatto, ti faccio questa domanda.

M: Ma, questa è una domanda complicata, nel senso io personalmente spero di sì, e realisticamente con un minimo di ottimismo, penso che possano essere l'inizio di un grande cambiamento nella mobilità cittadina e non, ma soprattutto quella cittadina. Siamo in un momento in cui forse posso dire finalmente, la sensibilizzazione sui temi dell'ecologia, dell'ambiente si sta facendo davvero forte nell'opinione pubblica e secondo me nelle città italiane e non io posso parlare in particolare di Torino e Milano serve fare qualcosa almeno per fare il possibile per ridurre l'inquinamento quanto meno l'inquinamento locale nei centri città. Io penso che sarebbe stupendo poter uscire di casa a Torino e anche solo passeggiare e fare attenzione solamente a biciclette e monopattini sperando che insomma guidino come si deve ma soprattutto poter respirare in città dell'aria pulita, quasi pulita. Chiaramente è vero non sono le uniche fonti di inquinamento perché ci sono tutte le emissioni da parte dei condomini, delle fabbriche, però quanto meno le fabbriche nel centro delle metropoli non ci sono più fortunatamente.

D: Oggi stesso ero a Torino, mi trovavo a Torino e di nuovo ho pensato, che schifo quest'aria, proprio senti quest'aria sporca, senti l'aria inquinata, il che non è neanche bello con i monopattini perché comunque con i monopattini respiri l'aria inquinata. M: Sì, io ogni volta penso all'esempio virtuoso della città di Oslo, la capitale della Norvegia dove se non erro proprio nel 2019 è stato chiuso il traffico a tutta un'area piuttosto vasta del centro città, all'area più centrale della città. A Torino abbiamo una cosiddetta zona a traffico limitato ZTL dove appunto con l'avvento della sperimentazione dei monopattini, il limite di velocità è stato volutamente abbassato ai 30 Km/h ma questo secondo me in ottica futura non è sufficiente. Io sinceramente spero che, tra non troppo tempo, in questa zona centralissima di Torino, vengano totalmente vietate le automobili, ovviamente con le dovute eccezioni delle ambulanze e tutti i mezzi di soccorso, ovviamente mantenendo i mezzi pubblici come i pullman i tram ma facendo anche in modo che diventino tutti mezzi elettrici, perché io fin da bambino ricordo proprio lo schifo che mi provocava quando abitavo a Torino da bambino, uscire di casa e respirare gas di scarico, un odore che proprio permeava le strade. Adesso boh, forse rispetto a quei tempi, almeno a livello olfattivo la situazione è migliorata, ma a livello di numero rilevati dalle centraline meteo, la situazione non è assolutamente positiva. Come dicevamo prima Torino vanta un primato negativo in alcuni di questi parametri dell'inquinamento. D: Il traffico, non solo per chi è dentro il traffico, ma anche per chi è a piedi è una fonte di stress acustico, poi devi attraversare la strada ogni volta in mezzo al traffico, o aspetti il semaforo verde oppure devi comunque attraversare, in Italia non sempre ti fanno passare le auto quindi…

M: O molto spesso capita che tu sei sulle strisce, magari anche già con un passo sulla strada, ma le auto puoi contarne 3, 4, 5 a seconda della strada, a seconda della situazione prima che qualcuno ti lasci passare e quello è davvero sempre stato vergognoso.

D: Ci sono solo cose positive?

M: No, non voglio dire che ci siano solo cose positive, però voglio anche dare degli spunti di riflessione, cioè una cosa che tendo sempre a dire quando parlo di questo argomento è, è mai possibile che una persona debba far muovere tonnellate di lamiera, tonnellate di motore per spostare 70/80 Kg di essere umano? quando potrebbe muovere elettricamente, 15 kg di monopattino elettrico per fare lo stesso tragitto magari di pochi chilometri.

D: Ci sono situazioni in cui serviranno probabilmente le auto o comunque i mezzi pubblici, mi viene in mente la pioggia, se piove, magari non lo so, magari in futuro i monopattini saranno più resistenti ora è difficile utilizzare dei mezzi di micromobilità con la pioggia.

M: Chiaro, ci sono tante situazioni, in particolare la pioggia forte in cui non è assolutamente facile, anzi è persino pericoloso utilizzare un monopattino elettrico o un mezzo simile, è chiaro, io però voglio pensare positivo, voglio pensare a delle città che in un futuro prossimo, con sempre meno auto, dove la volta che pioverà, uno potrà anche fare affidamento sui mezzi pubblici, quindi sui bus, pullman elettrici, tram, metropolitana e su delle reti di mezzi pubblici molto più efficienti di quelle che abbiamo adesso.

D: Per risolvere questi problemi, il problema del traffico eccessivo, il problema dell'inquinamento, le soluzioni sono sistemiche, sono soluzioni di cui la micromobilità è una parte ed il resto sono i mezzi pubblici, sono 50 e 50 e se non c'è una cosa, l'altra secondo me non può funzionare. Se piove devi andare in pullman o in tram se non hai l'auto. M: Chiaro che se non hai una fermata comoda sei praticamente costretto ad utilizzare l'auto. D: Però la cosa appunto che dicevo è che l'Italia secondo me è un paese per automobilisti perché ci sono poche piste ciclabili, ci sono pochi mezzi di trasporto, non sempre funzionano con qualche eccezione a Milano dove funzionano bene, a Roma sono un disastro e in alcune piccole città, non c'è nemmeno la stazione dei treni quindi adesso è impossibile vivere senza l'auto per tante persone, ci sono tante persone che invece vivono in città e magari possono farcela ma appena esci dalle metropoli, dalle grandi città, per molti è assolutamente impensabile vivere senza l'auto quindi quello è l'ostacolo più grande soprattutto se parliamo delle città più piccole fuori dalle grandi città. M: Chiaro il cambiamento sarà per forza di cose graduale, perché in quello che sarà un percorso graduale di switch verso una mobilità dolce, come viene definita, le piste ciclabili sono fondamentali, avere quindi delle corsie preferenziali per utilizzare le biciclette, i monopattini ed eventualmente altri mezzi ecologici senza dover per forza la paura delle automobili che ti sfrecciano a fianco per convincere di più la gente ad utilizzare questi mezzi e convincere gli automobilisti che non sono così fastidiosi questi mezzi, perché ad un certo punto se circolano su delle corsie apposite, i pericoli si riducono tantissimo.

D: Quindi direi che possiamo chiudere qua, vi aggiorneremo tra un anno, la rubrica micro-mobilità in Italia tornerà.

M: Io stesso sono venuto qua a casa di mio fratello questa sera sfidando il freddo, perché penso che siamo circa a 0 gradi con il mio monopattino elettrico, ho fatto circa 5 Km in alcune strade anche nel buio quasi completo, perché qui non siamo in città, ma siamo in periferia, in provincia.

D: Poi un nuovo decennio iniziato, quindi è ufficiale, bene allora grazie per la partecipazione.

M: Grazie a te per l'ospitalità D: Fai attenzione tornando in monopattino, se qualcosa finisce male, queste parole saranno quelle che in italiano diciamo “le ultime parole famose”, fai attenzione tornando a casa.

M: Farò molta attenzione, e raccontateci nei vostri paesi nelle vostre città, com'è la situazione, se sono legali. D: Ma molti ci avevano già scritto in realtà sotto il video, ne avevo parlato brevemente in un altro episodio, molti avevano detto che sono legali, in tanti paesi quindi anche in questo l'Italia sembrava un po' indietro. M: E anche se non sono legali provateli, con le dovute attenzioni.

D: Sono divertenti, questa è la prima cosa secondo me.

M: E secondo me, andare in ufficio, andare al lavoro il mattino o tornare la sera anche se hai avuto una brutta giornata, farti quei 20 minuti sul monopattino ti riporta il sorriso.

D: Su queste note positive, su questa nota di felicità, chiudiamo questo episodio, grazie ancora per la partecipazione.

M: Grazie, un saluto a tutti gli ascoltatori di podcast italiano e ci sentiamo alla prossima.


La mobilità del futuro: intervista a Marco (mio fratello) Die Mobilität der Zukunft: Interview mit Marco (meinem Bruder) The mobility of the future: interview with Marco (my brother) La movilidad del futuro: entrevista con Marco (mi hermano) La mobilité du futur : interview de Marco (mon frère) 未来のモビリティ:マルコ(弟)へのインタビュー A mobilidade do futuro: entrevista com Marco (o meu irmão) Мобильность будущего: интервью с Марко (моим братом) Framtidens mobilitet: intervju med Marco (min bror) Geleceğin mobilitesi: Marco (kardeşim) ile röportaj

Ciao a tutti e benvenuti su Podcast Italiano. Hi everyone and welcome to Podcast Italiano. È il 2020, quindi buon anno a tutti! It's 2020, so happy new year everyone! Questo è il primo episodio del nuovo anno, e se è la prima volta che mi state ascoltando, piacere di conoscervi. Io mi chiamo Davide e questo è il mio podcast, un podcast che vi può aiutare ad imparare l'italiano perché vi permette di ascoltare un italiano che parla di vari argomenti in una maniera chiara. My name is Davide and this is my podcast, a podcast that can help you learn Italian because it allows you to listen to an Italian who speaks about various subjects in a clear way. Ma soprattutto gli argomenti sono interessanti, almeno, lo sono per me e lo spero siano anche per voi. But above all the topics are interesting, at least, they are for me and I hope they are for you too. E ci sono tantissimi episodi, divisi per livello e per rubrica e ci sono anche le trascrizioni per molti episodi, quindi se andate su podcastitaliano.com troverete la trascrizione di tutti gli episodi con la trascrizione e anche di questo episodio specifico, quindi avete davvero tanto materiale con cui lavorare. And there are a lot of episodes, divided by level and by category and there are also transcripts for many episodes, so if you go to podcastitaliano.com you will find the transcription of all the episodes with the transcription and also of this specific episode, so you really have a lot material to work with. Et il y a beaucoup d'épisodes, divisés par niveau et par catégorie et il y a aussi des transcriptions pour de nombreux épisodes, donc si vous allez sur podcastitaliano.com vous trouverez la transcription de tous les épisodes avec la transcription et aussi de cet épisode spécifique, donc vous en avez vraiment beaucoup matériel avec lequel travailler. Se l'italiano è un proposito del vostro 2020 vi auguro buona fortuna con l'italiano. If Italian is a purpose of your 2020 I wish you good luck with Italian. Si l'italien est un objectif de votre 2020, je vous souhaite bonne chance avec l'italien. Cercate di divertirvi, non spingetevi, non sforzatevi facendo cose noiose, cose che non che vi piacciono perché questo finirà inevitabilmente per farvi smettere di imparare. Try to have fun, don't push yourself, don't try doing boring things, things you don't like because this will inevitably end up making you stop learning. Essayez de vous amuser, ne vous forcez pas, n'essayez pas de faire des choses ennuyeuses, des choses que vous n'aimez pas, car cela finira inévitablement par vous faire arrêter d'apprendre. Staraj się dobrze bawić, nie zmuszaj się, nie zmuszaj się do robienia nudnych rzeczy, rzeczy, których nie lubisz, ponieważ to nieuchronnie sprawi, że przestaniesz się uczyć. Cercate di farlo tutti i giorni con costanza, con regolarità e tra un anno, quando ci risentiremo tra un anno il vostro italiano sarà meglio di quello che è adesso. Try to do it every day with constancy, regularly and in a year, when we will resend in a year your Italian will be better than he is now. Спробуйте робити це щодня постійно, регулярно і через рік, коли ми почуємо від вас через рік, ваша італійська стане кращою, ніж зараз. Quindi, buona fortuna, davvero, per questo nuovo anno. So, good luck, really, for this new year.

Adesso ci sentiamo l'episodio di oggi, che ho registrato in realtà il 2 gennaio, però purtroppo sono stato un po' male negli ultimi giorni, sono stato un po' malato quindi esce solamente adesso. Now we can hear today's episode, which I actually recorded on January 2nd, but unfortunately I have been a little bad in the last few days, I have been a little sick so it only comes out now. Ed è un'intervista a mio fratello, forse qualcuno di voi si ricorda mio fratello, perché ha fatto una comparsa, un'apparizione in un video. And it's an interview with my brother, maybe some of you remember my brother, because he made an appearance, an appearance in a video. E il podcast di oggi in un certo senso è una continuazione di quel video, perché parliamo della micromobilità elettrica in Italia molto nello specifico. And today's podcast in a certain sense is a continuation of that video, because we talk very much about electric micro mobility in Italy. Vedrete che lui è molto appassionato e ci sono tante persone appassionate, anche io devo dire che grazie a lui ho iniziato a interessarmi, anch'io ho il mio monopattino elettrico, ve ne ho già parlato in passato. You will see that he is very passionate and there are many passionate people, also I must say that thanks to him I started to get interested, I too have my electric scooter, I have already told you about it in the past. E penso che questa mobilità ha tanti tipi di vantaggi di cui vi parleremo, ma vi parleremo anche dei potenziali rischi. And I think this mobility has so many types of advantages that we will tell you about, but we will also talk about the potential risks. Mio fratello ha un ottimo italiano e un ottimo e amplissimo vocabolario, quindi penso che questa intervista vi possa dare di modo di sentire tante parole e tante espressioni che non avete mai sentito prima. My brother has excellent Italian and excellent and very wide vocabulary, so I think this interview can give you the opportunity to hear many words and many expressions that you have never heard before. Quindi anche se ascoltate solamente questo episodio vi consiglio comunque di andare sul sito a rileggere la trascrizione – almeno a rivedere le parole difficili, perché sono tante, ve lo dico. So even if you only listen to this episode I still recommend you go to the site to re-read the transcription - at least to review the difficult words, because there are many, I tell you. Non sarà facilissima, questa intervista. This interview will not be easy. Detto questo adesso ce la sentiamo. Having said that now we feel it. Buon ascolto! Have a good listening!

Marco: Sì, insomma, la micromobilità elettrica è quella che io spero sinceramente si possa definire la rivoluzione nella mobilità di tutti i giorni della gente comune. Marco: Yes, in short, electric micro mobility is what I sincerely hope can be defined as the revolution in everyday mobility of ordinary people.

Davide : Ma in cosa consiste la micromobilità elettrica? Davide: But what does electric micro mobility consist of? Davide: Ale z czego składa się elektryczna mikromobilność? Parliamo di mezzi di trasporto. Let's talk about means of transport.

M: Consiste nell'utilizzo di mezzi e dispositivi elettrici quali il più comune ed il più diffuso al momento nel mondo – ed anche in Italia sicuramente -, il monopattino elettrico. M: It consists in the use of electric vehicles and devices such as the most common and the most widespread at the moment in the world - and certainly also in Italy -, the electric scooter. In inglese mi sembra si dica “e-scooter”. In English it seems to me to say “e-scooter”.

D: E-scooter, sì. Tra l'altro dato che questo è un podcast di lingua, in italiano ho sempre trovato un po' che il termine scooter confonda perché in italiano noi con scooter noi ci riferiamo ai motorini. Among other things, since this is a language podcast, in Italian I have always found a bit that the term scooter confuses because in Italian we refer to scooters with scooters. M: Sì, esatto al classico “cinquantino”, lo chiamiamo. M: Yes, exactly to the classic "fifty", we call it.

D: Cioè, un motorino sarebbe una moto, ma meno potente possiamo dire, come la Vespa, la Vespa è un motorino ma anche scooter potremmo dire. D: That is, a moped would be a motorcycle, but less powerful we can say, like the Vespa, the Vespa is a moped but also a scooter we could say.

M: Sì, come tanti anni fa c'era il famoso Ciao, che fondamentalmente era poco più di una bicicletta a benzina praticamente, nel senso che non era particolarmente corposo come struttura, particolarmente grosso ed ingombrante, era più appunto una bici con le gomme un po' più spesse ed il motore a miscela. M: Yes, as many years ago there was the famous Ciao, which basically was little more than a petrol bicycle practically, in the sense that it was not particularly full-bodied as a structure, particularly large and bulky, it was more precisely a bike with tires a little thicker and the mixture engine. M: Tak, tak jak wiele lat temu był słynny Ciao, który w zasadzie był niewiele więcej niż rowerem spalinowym w praktyce, w tym sensie, że nie był szczególnie pełny jako konstrukcja, szczególnie duży i nieporęczny, był raczej rower z nieco grubszymi oponami i mieszanką silnika. D: Quindi ok i monopattini, tra l'altro non è la prima volta che gli ascoltatori mi sentono parlare perché avevo già un po' parlato di quando avevo comprato un monopattino, tra l'altro perché mi avevi obbligato praticamente a comprarlo, perché tu eri già dentro a questa… come possiamo dire…. D: So ok the scooters, among other things it is not the first time that listeners have heard me speak because I had already talked a little about when I bought a scooter, among other things because you had practically forced me to buy it, because you you were already inside this… how can we say…. M: Sì, mi ero già appassionato da qualche tempo. M: Yes, I had already been passionate for some time. Diciamo che la mia passione è piuttosto recente per questo tipo di mobilità e per questo tipo di mezzi, è tutto nato la scorsa primavera, quando decisi di acquistare un monopattino elettrico piuttosto economico per mia moglie Martina, dal momento che lei lavora a due chilometri circa da casa e a me è sempre sembrato un po' stupido che lei tutti i giorni per ben quattro volte al giorno, perché sia la mattina, la sera ma anche per la pausa pranzo per tornare a mangiare a casa, quindi per quattro volte al giorno prendesse l'automobile per fare due chilometri e per altro un'automobile che non è neanche particolarmente nuova e quindi inquina abbastanza secondo me. Let's say that my passion is quite recent for this type of mobility and for this type of vehicle, it all started last spring, when I decided to buy a rather cheap electric scooter for my wife Martina, since she works about two kilometers away. from home and it has always seemed a bit stupid to me that she every day for four times a day, because it is in the morning, in the evening but also for the lunch break to go back to eat at home, so for four times a day she would take the car to travel two kilometers and a car that is not even particularly new and therefore pollutes enough in my opinion. Due chilometri quasi in piano, con una leggera salita sono una distanza assolutamente percorribile con un mezzo di questo tipo. Two kilometers almost flat, with a slight climb are a distance that can be covered with a vehicle of this type. Dwa kilometry prawie płaskie, z lekkim podjazdem to dystans, który można pokonać pojazdem tego typu. Chiaramente sono percorribili anche con una bicicletta, tant'è che il primo tentativo da parte sua fu con una bicicletta qualche anno fa, però appunto nella parte in salita, che è una leggera salita ma piuttosto lunga per quasi tutta l'intera durata del tragitto, soprattutto in estate non era fattibile, perché arrivava poi già sudata, accaldata e comunque anche un po' affaticata, perché dovendo portare uno zaino ecc. Clearly they can also be traveled with a bicycle, so much so that the first attempt on his part was with a bicycle a few years ago, but precisely in the uphill part, which is a slight uphill but rather long for almost the entire duration of the journey. , especially in the summer it was not feasible, because she arrived already sweaty, hot and in any case also a little tired, because having to carry a backpack etc. oltretutto si trattava di una bici mono-marcia e quindi non particolarmente efficace moreover it was a single-gear bike and therefore not particularly effective

D: Parliamo di cos'è una marcia, una marcia, in inglese “gear” oppure un rapporto si dice anche, sarebbero quelle, come si possono spiegare… sulla macchina hai 1, 2, 3, 4, 5 a volte fino a 6 o 7 e la retro marcia chiamiamo in italiano. Q: Let's talk about what a gear is, a gear, in English "gear" or a ratio is also said, they would be those, how can they be explained ... on the car you have 1, 2, 3, 4, 5 sometimes up to 6 or 7 and the reverse gear we call in Italian. Era una bici mono marcia, quindi doveva fare molta fatica come hai detto tu.

M: Sì esatto, era una bici pieghevole piccola il problema è che forse non avevamo speso abbastanza soldi e come bici non era tanto comoda da usare; quindi niente, per diversi anni ha rinunciato ad utilizzare dei mezzi alternativi all'automobile, fino a quest'anno quando decisi di comprarle questo monopattino elettrico. Unico problema dopo alcuni giorni di utilizzo in cui si stava trovando anche molto bene perché comunque in primavera c'è anche un bel clima per utilizzarlo all'aperto, fa anche piacere, si è accorta, diciamo grazie ad un collega che le ha fatto notare che questo tipo di mezzi in Italia all'epoca non era legale, e ciò significa che era a forte rischio di multe, multe che poi lei non ha preso perché ha smesso di utilizzarlo, però nei mesi successivi ci sono stati episodi di multe anche molto costose proprio qui a Torino. The only problem after a few days of use in which she was also finding herself very well because in spring there is also a nice climate to use it outdoors, it is also nice, she noticed, thanks to a colleague who pointed out to her that this type of means in Italy was not legal at the time, and this means that it was at high risk of fines, fines that she did not take because she stopped using it, but in the following months there were even a lot of fines expensive right here in Turin. D: Esatto e tra l'altro anche alcuni miei studenti mi hanno scritto perché hanno visto questo video e sapevano che io possedevo un monopattino elettrico, e mi hanno scritto: “ho visto che a Torino ci sono state delle multe, ma che cosa sta succedendo?” più persone, almeno tre persone mi hanno scritto, quindi questa notizia ha avuto una forte risonanza anche all'estero. M: L'aspetto più comico se vogliamo della cosa, io direi anche proprio classico all'italiana, è che dei mezzi come i monopattini elettrici, sono stati multati con delle cifre che superavano di 3 o 4 volte il valore stesso del dispositivo. M: The most comic aspect of the thing, I would even say its classic Italian style, is that vehicles such as electric scooters have been fined with figures that exceeded the value of the device by 3 or 4 times. M: Najbardziej komiczny aspekt tego wszystkiego, powiedziałbym nawet, że jest to klasyczny włoski styl, polega na tym, że pojazdy takie jak skutery elektryczne zostały ukarane grzywnami, które przekroczyły wartość urządzenia 3 lub 4 razy. Ci sono state delle multe da più di 1000 euro fino ad una multa record di circa 6000 euro che poi fortunatamente è stata ridotta. Perché queste multe alte? Perché i monopattini elettrici, non essendo contemplati dal codice della strada, quindi dalla legge italiana che regola il comportamento nelle strade, non essendo contemplati di fatto venivano si dice assimilati al mezzo di trasporto più simile appunto ovvero un ciclomotore, che sarebbe una moto e quindi andare con un monopattino per strada ed essere fermati da un vigile diciamo piuttosto severo, poteva comportare una multa molto elevata, perché era come se tu andassi con una moto ma senza nessuna assicurazione, senza nessuna targa sul veicolo.

D: Cioè la targa sarebbe il numero identificativo che c'è dietro le auto e le moto, ma che in alcuni paesi come la Germania c'è anche dietro questi nuovi mezzi e quindi si può identificare il monopattino nel caso di incidenti, però non andiamo troppo avanti perché eravamo rimasti al punto. M: Alla lista dei mezzi di micromobilità.

D: Quindi tu avevi regalato a tua moglie prima una bici e poi un monopattino.

M: Sì, prima una bici classica, non elettrica, poi un monopattino che lei ha usato appunto poco, perché dopo pochi giorni abbiamo scoperto che era illegale e l'abbiamo in realtà poi usato in alcune occasioni in un parco, quindi in un zona un po' meno a rischio multe, peccato che questo monopattino fosse un modello molto economico, direi quasi da bambini, era molto leggero rispetto ad altri modelli e quindi dopo pochi utilizzi si è danneggiato il freno, e ne abbiamo però poi comprati altri, dei modelli un po' più costosi che abbiamo in realtà utilizzato anche lì solamente nel weekend, magari in piste ciclabili un po' “nascoste”, tra virgolette. M: Yes, first a classic, non-electric bike, then a scooter that you used just a little, because after a few days we discovered that it was illegal and we actually used it on a few occasions in a park, then in an area a little less at risk of fines, too bad that this scooter was a very cheap model, I would say almost as a child, it was very light compared to other models and therefore after a few uses the brake was damaged, and then we bought others, some slightly more expensive models that we actually used even there only on the weekend, maybe in bike paths a little "hidden", in quotes. D: In zone come quella che avete visto nel video se avete visto, dove andavamo.

M: Esatto, una di quelle, e quindi non abbiamo però rinunciato del tutto all'idea che appunto mia moglie potesse andare a lavorare senza dover usare l'automobile, e quindi sono riuscito a comprare una bicicletta elettrica, o meglio in italiano si definisce una bicicletta a pedalata assistita. M: Exactly, one of those, and therefore we have not completely given up on the idea that my wife could go to work without having to use the car, and therefore I managed to buy an electric bicycle, or rather in Italian it is defined a pedal assisted bicycle. D: Ecco, spieghiamo cosa significa questa cosa. D: Here, let's explain what this thing means. I pedali sono ciò che manda avanti la bicicletta pedalando appunto. The pedals are what drives the bicycle forward by pedaling precisely. Una pedalata è il singolo movimento che si fa, pedalando. A pedal stroke is the single movement you make while pedaling. Quindi pedalata assistita, sono bici che ti aiutano se tu pedali, alla condizione che tu pedali e quindi fai un minimo di movimento, però ti danno una spinta elettrica. So pedal assist, they are bikes that help you if you pedal, on the condition that you pedal and then make a minimum of movement, but they give you an electric boost.

M: Esatto, ed è la spinta elettrica che possono dare queste bici elettriche è anche piuttosto potente. M: That's right, and the electric boost these electric bikes can give is pretty powerful too.

D: Ma questo mezzo rientra nella micro-mobilità elettrica o è una cosa a parte? Perché le bici sono mezzi che ci sono da 120 anni, non so quanto tempo.

M: Esatto secondo me questo mezzo non rientra nella categoria dei dispositivi della micro-mobilità elettrica, o meglio, non solo secondo me, ma anche secondo un decreto che è uscito a luglio, tra giugno e luglio, si definivano i monopattini elettrici ed altri mezzi, a cui appunto stavo per arrivare, come dispositivi per la micromobilità elettrica  (gli altri mezzi che elenco in breve sono i Segway che molti di voi penso conosceranno, quelli che vengono utilizzati molto nell'ambito del turismo nelle grandi città). M: Exactly in my opinion this vehicle does not fall into the category of electric micro-mobility devices, or rather, not only in my opinion, but also according to a decree that came out in July, between June and July, electric scooters and others were defined. vehicles, to which I was just about to arrive, such as devices for electric micro-mobility (the other means that I list briefly are the Segways that many of you will know, the ones that are used a lot in the tourism sector in big cities). Li definiva con appunto diversi limiti o requisiti tecnici e definiva anche le strade che si potevano percorrere con questi mezzi. C'erano però dei problemi grossi su questo decreto, che appunto questa legge definiva tutte queste informazioni per poter dare vita ad una sperimentazione su questo nuovo tipo di mobilità. However, there were big problems with this decree, which precisely this law defined all this information to be able to give life to an experimentation on this new type of mobility. I problemi principali sono che, a prescindere dal tipo di dispositivo elettrico, non si poteva andare nelle strade più comuni delle città ovvero quelle che hanno il limite di velocità a 50 Km/h. The main problems are that, regardless of the type of electrical device, it was not possible to go to the most common streets of cities or those that have a speed limit of 50 km / h.

D: Cioè lo standard? Q: That is the standard?

M: Direi quasi l'80% delle strade suppongo, detto così a stima. M: I would say almost 80% of the roads I suppose, according to the estimate. D: Che poi se in una strada non c'è un limite scritto, lo standard di default è di 50 Km/h. M: E quindi già questo toglieva gran parte dell'utilità a questo tipo di mezzi, perché le aree in cui era lecito utilizzarli, erano esclusivamente le piste ciclabili e le zone 30, ovvero delle zone delle città definite dalle singole città, come zone con il limite fissato a 30 Km/h nonché le strade con lo stesso limite di velocità. D: Anche perché in Italia non abbiamo di certo le infrastrutture che hanno nei Paesi Bassi, soprattutto nei Paesi Bassi, forse nei paesi scandinavi in Danimarca dove le piste ciclabili sono molto diffuse.

M: Il secondo grosso difetto secondo me, è che trattandosi di una sperimentazione, ogni singolo Comune, doveva interessarsi attivamente a rispondere, diciamo, al governo italiano e dirsi interessati ed attivare questa sperimentazione, non solo rispondendo con un documento ufficiale ma soprattutto installando una miriade di cartelli stradali, cartelli stradali appositi con il simbolo del monopattino del segway, e questi cartelli andavano disseminati in tutta la città. Io non so come sia la situazione delle città all'estero, ma in Italia i comuni hanno sempre molti problemi di soldi e magari una grande città come Milano o Torino, che di fatto hanno poi attivato questa sperimentazione, poteva permettersi di montare tutti questi nuovi cartelli, anche in virtù del fatto che le grandi aziende di sharing dei monopattini hanno comunque partecipato a delle gare per accaparrarsi, diciamo, il servizio di monopattini cittadino e quindi di fatto dando dei soldi alle città. I don't know what the situation of cities abroad is like, but in Italy the municipalities always have a lot of money problems and maybe a big city like Milan or Turin, which in fact then activated this experimentation, could afford to mount all these new cartels, also by virtue of the fact that the large scooter sharing companies have in any case participated in competitions to grab, let's say, the city scooter service and therefore in fact giving money to the cities. D: E' tra l'altro quello che era successo a Milano che ad aprile scorso o a marzo erano arrivate varie aziende di monopattini in sharing in condivisione, poi però il Comune ha vietato ed abolito l'uso perché non era regolamentato. M: Sì esatto, a Milano la situazione era surreale, perché per alcuni mesi le aziende di monopattini in sharing come diciamo noi, hanno invaso la città con i loro monopattini a noleggio, a pagamento, quando in realtà ancora questi mezzi non erano assolutamente legali per la legge italiana, e la città di Milano li ha comunque lasciati utilizzare, dal mio punto di vista anche perché ci guadagnava dei soldi probabilmente. Fino a che se non sbaglio è capitato un incidente e come al solito quando capita qualcosa di grave poi interviene lo stato ed ha stoppato tutto ed il Comune di Milano ha ritirato nell'arco di un weekend tutti i monopattini, li ha fatti ritirare e da lì il servizio si è fermato per alcuni mesi. Bis, wenn ich mich nicht irre, ein Unfall passiert ist und wie immer, wenn etwas Ernstes passiert, dann der Staat eingreift und alles gestoppt hat und die Gemeinde Mailand über ein Wochenende alle Roller abgezogen, abgeholt und dort abgeholt hat einige Monate aufgehört. Until, if I'm not mistaken, an accident has occurred and as usual when something serious happens then the state intervenes and has stopped everything and the Municipality of Milan has withdrawn all the scooters over a weekend, has them collected and given there the service stopped for a few months. E quindi dicevo che i Comuni italiani soprattutto le piccole città le piccole cittadine, non hanno quasi mai i soldi da spendere in più, un piccolo comune non aveva nessun interesse a spendere tanti soldi per installare tanti cartelli aggiuntivi, che per quanto sembri una stupidaggine, costano comunque molti soldi per l'installazione e un minimo di manutenzione. D: Quindi ha aderito Torino recentemente alla fine perché un mese fa, o meglio ha aderito… D: Turin ist also erst vor kurzem beigetreten, weil vor einem Monat, oder besser gesagt, es ist ... D: So Turin recently joined in the end because a month ago, or rather it joined ...

M: …inizio o metà novembre forse, questa sperimentazione che avrebbe dovuto essere rivoluzionaria, dopo sei mesi in Italia era stata attivata davvero in meno di venti città. M: ... beginning or mid-November perhaps, this experiment that should have been revolutionary, after six months in Italy had really been activated in less than twenty cities. Alcune erano delle grandi città, ma già ad esempio non è mai stata attivata a Roma, non è mai stata attivata a Napoli, non è mai stata attivata a Firenze se non sbaglio; è stata attivata a Torino, Milano, alcune cittadine più piccole in Lombardia, mi sembra, e poi alcune cittadine della riviera romagnola che è una zona molto turistica dove effettivamente sono dotati di piste ciclabili sul lungo mare che penso siano anche belle e piacevoli da percorrere, ma soprattutto essendo zone turistiche, avevano già la coda di aziende di monopattini pronta a pagare dei soldi per mettere il loro servizio in queste cittadine. Some were large cities, but for example it has never been activated in Rome, it has never been activated in Naples, it has never been activated in Florence if I'm not mistaken; it has been activated in Turin, Milan, some smaller towns in Lombardy, it seems to me, and then some towns on the Romagna Riviera which is a very touristic area where they actually have cycle paths along the sea which I think are also beautiful and pleasant to go through. , but above all being tourist areas, they already had a queue of scooter companies ready to pay money to put their service in these towns. In tutto il resto d'Italia, diciamo nel 99% della nostra nazione non era stata attivata, rendendo quindi l'utilità di un monopattino, soprattutto quelli comprati, praticamente nulla. In questi mesi, l'ho utilizzato, in alcune occasioni pur facendo molta attenzione. In recent months, I have used it, on a few occasions while being very careful. D: Con buon senso, anche perché comunque non eri il solo, per mesi questi mezzi circolavano, li ho visti io più volte a Torino. Q: With good sense, also because you were not the only one anyway, for months these vehicles were circulating, I saw them several times in Turin. Quindi a dicembre finalmente a Torino è iniziata la sperimentazione, tra l'altro poco dopo queste multe pazzesche di cui abbiamo parlato, quindi come se fosse una presa in giro: pochi giorni prima della sperimentazione che legalizzava a Torino questi mezzi, hanno dato queste multe di 1000 euro a tre persone. M: Diciamo che le tempistiche sono state davvero troppo sospette per non pensare che fossero fatte apposta, nel senso, per mesi e mesi nessuna persona è mai stata multata quanto meno a Torino e davvero a letteralmente due o tre giorni dall'inizio ufficiale di questa sperimentazione, sono state posizionate delle pattuglie dei vigili urbani e nell'arco di un paio di giorni, sono stati multati appunto 4 o 5 ragazzi di cui anche un ragazzo straniero che aveva anche l'aggravante di non avere la patente, e lui utilizzava il monopattino proprio perché non aveva la patente quindi non poteva utilizzare un'automobile. Tornando dal lavoro una sera è stato fermato ed è stato multato per circa 6000 euro. Auf dem Heimweg von der Arbeit wurde er eines Abends angehalten und mit einer Geldstrafe von rund 6.000 Euro belegt.

D: Ah, lui 6000 euro. Q: Ah, he 6,000 euros.

M: Esatto, poi fortunatamente è stata ridotta. Sì, tra l'altro dopo questi due giorni di multe pazze, come le hanno definite i giornali, il commissario della Polizia Municipale, quindi il capo della Polizia Municipale di Torino, si è dimesso, ha rassegnato le dimissioni perché gli erano piovute addosso tantissime critiche anche da parte del Sindaco. Quindi c'era anche una situazione di disaccordo tra l'Amministrazione Comunale quindi il Sindaco e i suoi assessori. D: Sì, una commedia all'italiana, diciamo una cosa un po' ridicola. M: Esatto, è stato il così detto teatrino all'italiana, dove ai vertici di una grande città, una delle più importanti città d'Italia non erano d'accordo sullo stesso argomento. D: Sì e non c'era comunicazione, tra l'altro poi il commissario della polizia municipale (o anche i vigili urbani abbiamo detto) prima, è la stessa cosa, poi è tornato, ha ritirato le dimissioni, una cosa ridicola. Ma ciò che ha cambiato completamente il panorama di questi mezzi è stato a inizio dicembre quando hanno iniziato finalmente ad operare tutte queste aziende di monopattini condivisi.

M: Dalla sera alla mattina sono comparsi come per magia, centinaia e centinaia di monopattini, se non sbaglio inizialmente di ben cinque aziende diverse che poi nelle successive settimane sono diventate otto aziende. M: From evening to morning, hundreds and hundreds of scooters appeared as if by magic, if I'm not mistaken initially of five different companies which then in the following weeks became eight companies.

D: Sì quindi mi sembra adesso 4000 monopattini in totale, questi mezzi sono diventati legali, solo i monopattini tra l'altro, cioè, nel senso, anche i segway e quindi si è parlato anche, tra l'altro, di “invasione” di monopattini, con tutto ciò che ne consegue, cioè che è causato, che deriva da questo. Viene da dire in Italia, ma non è solo in Italia, diciamo che noi italiani siamo sempre un po'… facciamo sempre molta critica di noi stessi, a volte perché effettivamente siamo incivili, ma secondo me a volte perché facciamo anche un po' di vittimismo sinceramente. It comes to say in Italy, but it's not only in Italy, let's say that we Italians are always a little bit -- we always make a lot of criticism of ourselves, sometimes because actually we are uncivilized, but in my opinion sometimes because we also make a little bit of victimhood sincerely. Perché i problemi che sono successi, ovvero di monopattini messi in zone don non potevano essere messi oppure cose di questo tipo, non sono successe solo in Italia, è un problema che è successo a Londra, che è successo a Parigi, magari in Germania no, perché in Germania sono alieni.

M: Sicuramente in città americane.

D: A San Francisco sapevo che c'era un problema o a Los Angeles, forse entrambe. Li hanno addirittura aboliti, mi sembra, perché c'era un problema che venivano lasciati ovunque, quindi non è solo in Italia questa cosa. E a Torino anni fa, sono arrivate le bici in sharing, cioè le normali bici, c'erano all'inizio tre servizi e poi due dei tre servizi se ne sono andati perché c'erano i cosiddetti vandali, cioè persone che vandalizzavano, che distruggevano le bici per divertimento. Evidentemente c'è qualcuno che si diverte facendo queste cose, quindi due se ne sono andate ed è rimasto un servizio. M: Sì, anche arrivando addirittura al punto di gettare delle intere bici nel fiume, nel Po.

D: Sì, le buttavano nel fiume, non so per quale strano perverso divertimento.

M: Io credo che quando arrivano degli oggetti, magari un po' particolari, all'interno di un contesto cittadino, è chiaro che magari gli anziani li guardano con sospetto e i giovani, alcuni di essi senza voler per forza fare di tutta l'erba un fascio, possono mostrare questo tipo di comportamenti vandalici, perché di vandalismo si tratta. D: Adesso a Torino è pieno di monopattini, a quanto pare anche a Milano perché anche a Milano è ricominciata la sperimentazione, cioè sono ritornati i monopattini adesso che c'è la sperimentazione sono finalmente legali. Sono divertenti, sono mezzi divertenti e alla fine secondo me una delle cose uno degli elementi che li rende più belli e più interessanti è che sono proprio divertenti, sono più divertenti di andare in un auto chiusa, sono più divertenti di andare a piedi alla fine, certo andare a piedi è meglio per la salute, però comunque è bello andare ad una certa velocità, soprattutto, secondo me, d'estate, quando ci sarà il bel tempo, andare d'estate con questi mezzi e sentire il vento che ti soffia addosso. Torino è anche una città molto inquinata, come vi ho fatto vedere in uno dei video, l'ultimo video probabilmente, non so quando uscirà questo episodio, comunque una città che ha un problema ecologico enorme, quindi probabilmente avere meno auto, perché magari qualcuno che ha un'auto decide che non ha senso usare l'auto per un tragitto, come quello di tua moglie di 2Km o 1Km quindi magari può usare un monopattino di questo tipo. M: Esatto, perché secondo me, chiaro che se devi fare magari un chilometro è una distanza che si percorre facilmente anche a piedi, non sarebbe un problema, quando si superano i due chilometri secondo me, per andare in ufficio ad esempio a molte persone gli passa la voglia, quindi per fare quei 2, 3, 5 chilometri, se non ci sono i sufficienti mezzi di trasporto, come capita nel caso di mia moglie… noi non abitiamo proprio a Torino, ma in una cittadina quasi limitrofa. L'unica alternativa è l'automobile o la bicicletta se uno ha voglia di pedalare, però appunto dipende molto dalla singola persona. Le prime volte che ho utilizzato il monopattino elettrico ho proprio riscoperto un senso di libertà, ti fa ritornare un po' bambino se vogliamo, perché ti rendi conto di poter percorrere delle distanze anche abbastanza importanti nell'ordine anche di una decina di chilometri, anche di più se uno ha voglia, e davvero con pochi limiti se non quelli della legge, fino a poco tempo fa. Lo trovo un mezzo molto divertente, molto maneggevole anche rispetto ad una bici che volente o nolente con una bicicletta nel traffico cittadino, qualche fastidio c'è perché comunque la manovrabilità di una bicicletta, rispetto ad un monopattino è peggiore secondo me, dovuta alle dimensioni e al tipo di utilizzo. D: Quindi secondo te un monopattino è più manovrabile di una bici?

M: Sì, manovrabile, maneggevole, sì assolutamente, in generale più comodo soprattutto all'interno delle città e del traffico. In modo inaspettato secondo me, circa a metà dicembre, quindi davvero due settimane fa o poco più, all'interno di quella che in Italia si chiama “legge di bilancio,” ovvero una gigantesca legge composta da tantissimi articoli ed emendamenti che viene stilata dal parlamento tutti gli anni verso fine anno per. diciamo affrontare. il tema del bilancio, ovvero del budget, delle finanze dello stato per l'anno successivo, gli anni successivi, in modo come dicevo inaspettato, è stato tra virgolette infilato un emendamento, ovvero una modifica a una regola con cui i monopattini elettrici e solamente i monopattini elettrici, quindi nessun altro tipo di mezzo, vengono equiparati ovvero trattati come se fossero delle semplici biciclette. In questo momento, dal 1 gennaio 2020 tutti i monopattini elettrici, possono andare esattamente dove andrebbe una bicicletta, quindi di fatto dando un'immensa libertà di utilizzo per questo tipo di dispositivi che fino a letteralmente due giorni fa non esisteva e questo secondo me è davvero, forse, speriamo l'inizio della rivoluzione della mobilità in Italia. D: Ok, tu chiaramente sei un adepto, sei una persona che vede questo fenomeno in maniera positiva, ci sono tante persone che sono critiche e persone che pensano che i monopattini causino molti problemi, sia per quello che abbiamo detto prima, che non sempre vengono utilizzati bene – soprattutto se parliamo di mezzi in condivisione quindi vengono lasciati in mezzo al marciapiede, vengono lasciati parcheggiati male – ma anche perché alcune persone li guidano in maniera non molto sicura, in maniera spericolata nel traffico. Volevo chiederti cosa, pensi che ci siano anche dei rischi dovuti a questo? Che le persone li guidino male, che li lascino…

M: Ma allora le lamentele più comuni che si leggono online da parte dei detrattori di questo tipo di mezzi, sono alcune relative esclusivamente ai monopattini in sharing ovvero ad esempio il fatto che vengono parcheggiati o lasciati in delle posizioni non corrette, irrispettose, ad esempio, per i pedoni, ovvero quando un monopattino viene lasciato in mezzo ad un marciapiede, questo è gravissimo ed andrebbe sempre evitato e su queste lamentele assolutamente niente da dire, c'è poco da fare se non nel proprio piccolo assolutamente di evitare questi comportamenti e cercare di sensibilizzare le altre persone a non farlo a comportarsi bene. M: Pero luego las quejas más comunes que uno lee en internet de detractores de este tipo de vehículos son algunas relacionadas exclusivamente con los patinetes compartidos, es decir, el hecho de que se aparquen o se dejen en posiciones incorrectas, irrespetuosas, por ejemplo, con los peatones, o cuando se deja un scooter en medio de una acera, esto es muy grave y debe evitarse siempre, y no hay absolutamente nada que decir ante estas quejas, poco se puede hacer salvo, en tu pequeña medida, evitar absolutamente estos comportamientos e intentar concienciar a los demás de que deben comportarse correctamente. Un'altra lamentela è: “eh ma questi monopattini sono pericolosi perché sfrecciano nel traffico…”, soprattutto adesso che diciamo potrebbero andare nelle strade con le automobili, o sfrecciano sui marciapiedi. Sì, purtroppo è vero, ci sono dei comportamenti che andrebbero evitati anche nella circolazione nelle strade e ovviamente quello che sono solito dire è che indipendentemente dal mezzo che si guida, si può guidare bene come si può guidare male, non rispettando gli altri utenti della strada. Dal mio punto di vista oltretutto, se io guido un monopattino – ma così come una bicicletta – io sono un cosiddetto “utente debole” della strada, perché è vero posso fare delle cavolate, commettere degli errori, se mi scontro con un suv, è facile immaginare chi dei due guidatori si farà più male. Un altro aspetto controverso è che in questo momento, secondo la legge italiana non c'è ne obbligo di targa, come dicevamo prima e nemmeno obbligo di assicurazione, quindi effettivamente se io commetto qualche, sinistro, ovvero qualche incidente con il monopattino, ad esempio colpisco un pedone o danneggio un'automobile, non c'è di fatto modo se io decido di fuggire, se sono in grado di farlo e lo faccio, non c'è modo per rintracciarmi, chiaramente questo è un altro comportamento da condannare. Diciamo, quando viene mossa questa critica, io tendo a rispondere, chiaro io sarei anche d'accordo dal mio punto di vista a mettere targhe ed assicurazioni ai monopattini, però a questo punto perché siamo andati avanti per più di un secolo con le biciclette che non avevano targa nè assicurazione? Digamos que, cuando se hace esta crítica, tiendo a responder, por supuesto que también estaría de acuerdo desde mi punto de vista en poner matrículas y seguro a los scooters, pero llegados a este punto ¿por qué hemos seguido durante más de un siglo con bicicletas que no tenían matrícula ni seguro? E quindi di solito poi la persona con cui discuto non sa cosa rispondere oppure dice sì, ed infatti metterei le targhe pure alle bici, che ripeto, io personalmente non ci vedo nulla di così scandaloso, però sarebbe una rivoluzione davvero pazzesca nella storia della mobilità italiana penso, obbligare un ciclista ad avere una targa non si è credo mai vista una cosa simile.

D: Probabilmente causerebbe molte polemiche una cosa del genere, no so, vediamo come si evolverà, in ogni caso in Germania hanno le targhe, in Germania sono già molto usati a quanto pare… adesso quindi abbiamo visto, da ieri di fatto perché registriamo il 2 gennaio, sono completamente e totalmente legali anche nelle strade italiane, vedremo se qualche comune qualche città farà qualcosa per limitare l'uso, perché possono sempre farlo le singole città. Tu pensi quindi che questi mezzi siano il futuro? Riprendendo il titolo del video che avevo fatto, ti faccio questa domanda.

M: Ma, questa è una domanda complicata, nel senso io personalmente spero di sì, e realisticamente con un minimo di ottimismo, penso che possano essere l'inizio di un grande cambiamento nella mobilità cittadina e non, ma soprattutto quella cittadina. Siamo in un momento in cui forse posso dire finalmente, la sensibilizzazione sui temi dell'ecologia, dell'ambiente si sta facendo davvero forte nell'opinione pubblica e secondo me nelle città italiane e non io posso parlare in particolare di Torino e Milano serve fare qualcosa almeno per fare il possibile per ridurre l'inquinamento quanto meno l'inquinamento locale nei centri città. Io penso che sarebbe stupendo poter uscire di casa a Torino e anche solo passeggiare e fare attenzione solamente a biciclette e monopattini sperando che insomma guidino come si deve ma soprattutto poter respirare in città dell'aria pulita, quasi pulita. Chiaramente è vero non sono le uniche fonti di inquinamento perché ci sono tutte le emissioni da parte dei condomini, delle fabbriche, però quanto meno le fabbriche nel centro delle metropoli non ci sono più fortunatamente. Por supuesto, es cierto que no son las únicas fuentes de contaminación porque están todas las emisiones de los bloques de apartamentos, las fábricas, pero al menos las fábricas del centro de las metrópolis, afortunadamente, ya no existen.

D: Oggi stesso ero a Torino, mi trovavo a Torino e di nuovo ho pensato, che schifo quest'aria, proprio senti quest'aria sporca, senti l'aria inquinata, il che non è neanche bello con i monopattini perché comunque con i monopattini respiri l'aria inquinata. M: Sì, io ogni volta penso all'esempio virtuoso della città di Oslo, la capitale della Norvegia dove se non erro proprio nel 2019 è stato chiuso il traffico a tutta un'area piuttosto vasta del centro città, all'area più centrale della città. A Torino abbiamo una cosiddetta zona a traffico limitato ZTL dove appunto con l'avvento della sperimentazione dei monopattini, il limite di velocità è stato volutamente abbassato ai 30 Km/h ma questo secondo me in ottica futura non è sufficiente. Io sinceramente spero che, tra non troppo tempo, in questa zona centralissima di Torino, vengano totalmente vietate le automobili, ovviamente con le dovute eccezioni delle ambulanze e tutti i mezzi di soccorso, ovviamente mantenendo i mezzi pubblici come i pullman i tram ma facendo anche in modo che diventino tutti mezzi elettrici, perché io fin da bambino ricordo proprio lo schifo che mi provocava quando abitavo a Torino da bambino, uscire di casa e respirare gas di scarico, un odore che proprio permeava le strade. Adesso boh, forse rispetto a quei tempi, almeno a livello olfattivo la situazione è migliorata, ma a livello di numero rilevati dalle centraline meteo, la situazione non è assolutamente positiva. Come dicevamo prima Torino vanta un primato negativo in alcuni di questi parametri dell'inquinamento. D: Il traffico, non solo per chi è dentro il traffico, ma anche per chi è a piedi è una fonte di stress acustico, poi devi attraversare la strada ogni volta in mezzo al traffico, o aspetti il semaforo verde oppure devi comunque attraversare, in Italia non sempre ti fanno passare le auto quindi…

M: O molto spesso capita che tu sei sulle strisce, magari anche già con un passo sulla strada, ma le auto puoi contarne 3, 4, 5 a seconda della strada, a seconda della situazione prima che qualcuno ti lasci passare e quello è davvero sempre stato vergognoso.

D: Ci sono solo cose positive?

M: No, non voglio dire che ci siano solo cose positive, però voglio anche dare degli spunti di riflessione, cioè una cosa che tendo sempre a dire quando parlo di questo argomento è, è mai possibile che una persona debba far muovere tonnellate di lamiera, tonnellate di motore per spostare 70/80 Kg di essere umano? quando potrebbe muovere elettricamente, 15 kg di monopattino elettrico per fare lo stesso tragitto magari di pochi chilometri.

D: Ci sono situazioni in cui serviranno probabilmente le auto o comunque i mezzi pubblici, mi viene in mente la pioggia, se piove, magari non lo so, magari in futuro i monopattini saranno più resistenti ora è difficile utilizzare dei mezzi di micromobilità con la pioggia.

M: Chiaro, ci sono tante situazioni, in particolare la pioggia forte in cui non è assolutamente facile, anzi è persino pericoloso utilizzare un monopattino elettrico o un mezzo simile, è chiaro, io però voglio pensare positivo, voglio pensare a delle città che in un futuro prossimo, con sempre meno auto, dove la volta che pioverà, uno potrà anche fare affidamento sui mezzi pubblici, quindi sui bus, pullman elettrici, tram, metropolitana e su delle reti di mezzi pubblici molto più efficienti di quelle che abbiamo adesso.

D: Per risolvere questi problemi, il problema del traffico eccessivo, il problema dell'inquinamento, le soluzioni sono sistemiche, sono soluzioni di cui la micromobilità è una parte ed il resto sono i mezzi pubblici, sono 50 e 50 e se non c'è una cosa, l'altra secondo me non può funzionare. Se piove devi andare in pullman o in tram se non hai l'auto. M: Chiaro che se non hai una fermata comoda sei praticamente costretto ad utilizzare l'auto. D: Però la cosa appunto che dicevo è che l'Italia secondo me è un paese per automobilisti perché ci sono poche piste ciclabili, ci sono pochi mezzi di trasporto, non sempre funzionano con qualche eccezione a Milano dove funzionano bene, a Roma sono un disastro e in alcune piccole città, non c'è nemmeno la stazione dei treni quindi adesso è impossibile vivere senza l'auto per tante persone, ci sono tante persone che invece vivono in città e magari possono farcela ma appena esci dalle metropoli, dalle grandi città, per molti è assolutamente impensabile vivere senza l'auto quindi quello è l'ostacolo più grande soprattutto se parliamo delle città più piccole fuori dalle grandi città. M: Chiaro il cambiamento sarà per forza di cose graduale, perché in quello che sarà un percorso graduale di switch verso una mobilità dolce, come viene definita, le piste ciclabili sono fondamentali, avere quindi delle corsie preferenziali per utilizzare le biciclette, i monopattini ed eventualmente altri mezzi ecologici senza dover per forza la paura delle automobili che ti sfrecciano a fianco per convincere di più la gente ad utilizzare questi mezzi e convincere gli automobilisti che non sono così fastidiosi questi mezzi, perché ad un certo punto se circolano su delle corsie apposite, i pericoli si riducono tantissimo.

D: Quindi direi che possiamo chiudere qua, vi aggiorneremo tra un anno, la rubrica micro-mobilità in Italia tornerà.

M: Io stesso sono venuto qua a casa di mio fratello questa sera sfidando il freddo, perché penso che siamo circa a 0 gradi con il mio monopattino elettrico, ho fatto circa 5 Km in alcune strade anche nel buio quasi completo, perché qui non siamo in città, ma siamo in periferia, in provincia. M: I myself came here to my brother's house tonight braving the cold, because I think we are about 0 degrees with my electric scooter, I did about 5 km on some roads even in almost complete darkness, because we are not here in the city, but we are in the suburbs, in the province.

D: Poi un nuovo decennio iniziato, quindi è ufficiale, bene allora grazie per la partecipazione.

M: Grazie a te per l'ospitalità D: Fai attenzione tornando in monopattino, se qualcosa finisce male, queste parole saranno quelle che in italiano diciamo “le ultime parole famose”, fai attenzione tornando a casa.

M: Farò molta attenzione, e raccontateci nei vostri paesi nelle vostre città, com'è la situazione, se sono legali. D: Ma molti ci avevano già scritto in realtà sotto il video, ne avevo parlato brevemente in un altro episodio, molti avevano detto che sono legali, in tanti paesi quindi anche in questo l'Italia sembrava un po' indietro. M: E anche se non sono legali provateli, con le dovute attenzioni.

D: Sono divertenti, questa è la prima cosa secondo me.

M: E secondo me, andare in ufficio, andare al lavoro il mattino o tornare la sera anche se hai avuto una brutta giornata, farti quei 20 minuti sul monopattino ti riporta il sorriso.

D: Su queste note positive, su questa nota di felicità, chiudiamo questo episodio, grazie ancora per la partecipazione. D: On these positive notes, on this note of happiness, we close this episode, thanks again for participating.

M: Grazie, un saluto a tutti gli ascoltatori di podcast italiano e ci sentiamo alla prossima.