46 - Imparo l'italiano con Pinocchio
Capitolo 46
Arriva finalmente il giorno in cui il padrone di Pinocchio annuncia uno spettacolo veramente straordinario. I cartelli di vari colori, attaccati sui muri delle strade, dicono così:
Quella sera, un'ora prima che cominci lo spettacolo, il teatro è pieno zeppo.
Non c'è un posto libero da nessuna parte, neanche a pagarlo a peso d'oro.
Le gradinate del circo sono piene di bambini, di bambine e di ragazzi di tutte le età, e tutti vogliono veder ballare il famoso ciuchino Pinocchio.
Finita la prima parte dello spettacolo, il direttore della compagnia, vestito con una giacca nera, pantaloni bianchi e stivali di pelle fin sopra le ginocchia, si presenta all'affollatissimo pubblico. Fa un grande inchino e dice solenne:
− Rispettabile pubblico, signore e signori! Ho l'onore e il piacere di presentarvi un famoso ciuchino, che ha ballato in passato davanti a Sua Maestà l'Imperatore d'Europa!
Pinocchio compare in mezzo al circo e tutti applaudono forte. È vestito a festa: due fiori sulle orecchie, la criniera pettinata e piena di fiocchi d'argento, la coda tutta intrecciata con nastri rossi e azzurri. È un asinello bellissimo!
Il direttore del circo aggiunge queste parole:
− Mio gentile pubblico! Per addestrare questo ciuchino ho avuto moltissime difficoltà. L'ho catturato mentre pascolava libero per le montagne: guardate la luce selvaggia dei suoi occhi. Ho provato in tutti i modi ad addomesticarlo come un animale civile, con l'amore e la cortesia, ma spesso ho dovuto usare la frusta. E lui, invece di volermi bene per dargli una casa e da mangiare, si comporta a volte come un asinello cattivo. Ma io gli ho insegnato comunque a ballare, a saltare nei cerchi e a sfondare le botti. Ammiratelo, e poi giudicatelo!
Il direttore fa un altro profondo inchino, si rivolge a Pinocchio e gli dice:
− Forza, Pinocchio! Prima di iniziare gli esercizi, saluta questo rispettabile pubblico di signore, signori e ragazzi!
Pinocchio, ubbidiente, piega subito le due ginocchia davanti, fino a terra, e rimane inginocchiato finché il direttore schiocca la frusta e gli grida:
− Al passo!
Allora il ciuchino si alza sulle quattro gambe e comincia a girare intorno al Circo, camminando sempre al passo.
Dopo un poco il direttore grida:
− Al trotto! − e Pinocchio, ubbidiente al comando, cammina più veloce, al trotto.
− Al galoppo! − e Pinocchio corre, al galoppo.
− Alla carriera! − e Pinocchio si mette a correre di gran carriera.
Ma mentre corre il direttore alza il braccio in aria e spara un colpo di pistola.
Quando sente quel colpo il ciuchino fa finta di essere ferito e cade disteso, come se fosse moribondo veramente.
Quando, poco dopo, si rialza, il pubblico lo applaude fortissimo, felice. Pinocchio alza la testa e vede in un palco una bella signora, che ha al collo una grossa collana d'oro, con un medaglione.
Nel medaglione c'è dipinto il ritratto d'un burattino.
− Quel ritratto è il mio! Quella signora è la Fata! − dice dentro di sé Pinocchio, riconoscendola subito.
È così contento che prova a gridare:
− Fatina mia! Fatina mia!
Ma invece di queste parole gli esce dalla gola un raglio così forte e lungo, che fa ridere tutti gli spettatori.
Allora il direttore, per insegnargli che non è buona educazione ragliare in faccia al pubblico, gli dà con il manico della frusta un colpo sul naso.
Il povero ciuchino si lecca il naso per cinque minuti, per il dolore. Ma quando alza di nuovo la testa è preso dalla disperazione: il palco è vuoto e la Fata è sparita!
Pinocchio si sente come morire: gli occhi gli si riempiono di lacrime e comincia a piangere. Nessuno però se ne accorge, neanche il direttore, che anzi schiocca la frusta e grida:
− Su, Pinocchio! Ora fai vedere a questi signori quanto sei bravo a saltare i cerchi.
L'asinello prova due o tre volte: ma ogni volta che arriva davanti al cerchio, invece di saltarci dentro, ci passa più comodamente di sotto. Alla fine fa un bel salto e l'attraversa, ma le gambe di dietro gli rimangono sfortunatamente nel cerchio e lui cade per terra.
Quando si rialza zoppica, e faticosamente riesce a tornare nella stalla.
− Fuori Pinocchio! Vogliamo il ciuchino! Fuori il ciuchino! − gridano i ragazzi del circo, pieni di pietà e commossi per il povero asinello.
Ma il ciuchino quella sera non si fa rivedere.
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Parole difficili del capitolo 46
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Annunciare: far sapere qualcosa pubblicamente e in modo ufficiale
La gala: occasione importante come una festa o un ricevimento
Pieno zeppo: completamente pieno; pienissimo
La gradinata: scala con larghi gradini dove si siede il pubblico nei teatri o negli stadi
Affollato: pieno di gente
Un inchino: saluto rispettoso, fatto piegando leggermente la testa e la parte superiore del corpo
Solenne: maestoso, imponente
Applaudire: battere le mani l'una contro l'altra facendo rumore, per esprimere la propria approvazione
La criniera: i capelli sulla testa dei leoni o sul collo dei cavalli
Un fiocco: nodo fatto con un nastro o un laccio, facile da slacciare
Pascolare: portare gli animali a mangiare erba sui prati
Sfondare: rompere il fondo di un oggetto
Ammirare: guardare qualcuno con entusiasmo, meraviglia o con stima e rispetto
Giudicare: esprimere un giudizio, dare una valutazione; valutare
Schioccare: produrre un rumore secco muovendo rapidamente qualcosa, come una frusta
Moribondo: molto debole, che sta per morire
Un palco: piccolo balcone privato nei teatri
Un medaglione: ciondolo di metallo prezioso da portare al collo, contenente l'immagine di una persona cara o altro ricordo
Zoppicare: camminare male