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La coscienza di Zeno (Graded Reader), Capitolo 4. La storia del mio matrimonio

Capitolo 4. La storia del mio matrimonio

Nessuno chiedeva mie notizie, da casa Malfenti. Aspettavo e aspettavo. Dovevo muovermi se volevo sposarmi! Scrivevo spesso, tante lettere che non ho mai spedito. Ho scoperto solo allora che avevo una malattia che mi rendeva infelice.

Tutto è cominciato una notte, verso l'una. Non riuscivo ad addormentarmi quindi mi sono alzato e sono uscito. Camminavo nella notte quando sono entrato in un caffè. Volevo stare solo e riflettere sull'equivoco e sul mio amore per Ada. Guardavo i giocatori di biliardo quando un signore mi si è avvicinato. Era zoppo.

– Oh, Zeno!

– Tullio! Ma cosa è successo alla tua gamba?

– Sei mesi fa mi sono ammalato di reumatismi e ora sto così.

– Hai provato tutte le cure?

– Tutte le cure possibili. Ora mi curo con i limoni.

– Ma non è meglio stare a letto, di notte, con i tuoi reumatismi?

– Anche tu puoi prenderti i reumatismi!

Tullio era un mio compagno di scuola. Ora lavorava in banca. Gli ho raccontato dei miei mali. Alla fine quasi piangevo. Mi piaceva sapere che Tullio aveva pena di me!

Quando siamo usciti dal caffè zoppicavo come lui. Mi sembrava di star male e di sentire un forte dolore alla gamba. Pochi giorni dopo è arrivato un male peggiore di questo.

È arrivata la domenica. I cinque giorni di pausa dalle visite a casa Malfenti erano finiti. Dovevo rivedere Ada. Chissà, forse i suoi sentimenti erano cambiati e io soffrivo per nulla! A mezzogiorno, zoppicando, sono arrivato in città. C'era un bellissimo sole che mi dava speranza. Ho aspettato lungo la strada. La signora Malfenti e le figlie camminavano di ritorno dalla Messa. Mi sono trovato di fronte ad Ada. Mi mancava il respiro.

– Buongiorno, signor Cosini. Ho un po' di fretta.

– Buongiorno. Posso accompagnarla per un po'?

– Va bene. Sto andando a casa.

Avevo cinque minuti per parlare con lei. Ada mi faceva stare al suo fianco. Tutti ci potevano vedere! Ero già illuso del suo amore quando…

– Signorina! Permettete?

– Signor Guido!

Un signorino senza barba e dalla pelle chiara ci correva dietro. Lei gli ha sorriso molto felice. Lui era assai elegante e con la mano destra teneva un bastone prezioso. Ada ci presentò. Si chiamava Guido Speier. Parlava un italiano perfetto. Era un bellissimo giovane, con denti bianchi e perfetti. Gli occhi erano vivaci e i capelli ricci e scuri. Si trovava a Trieste da un mese e stava costruendo un casa commerciale.

Ada camminava tra noi ed era davvero felice. Troppo felice! Perché sorrideva così? Per la mia presenza?

Speier e Ada parlavano di spiriti: quel giovane aveva portato a casa Malfenti le sedute spiritiche. Arrivati al cancello Ada ha dato la mano a Guido dicendo che lo aspettava quella sera. Poi ha salutato me e mi ha invitato la sera per una seduta spiritica. Ero davvero infelice: perché aveva invitato prima lui di me?

Guido aveva voglia di chiacchierare. Continuava a parlarmi di spiriti e miracoli. Non volevo dimostrare la mia antipatia, quindi l'ho salutato zoppicando più che mai. Dovevo andare subito da Giovanni per capire un po' di cose.

– Zeno! Che bella sorpresa! Si sieda qui, arrivo tra cinque minuti.

– Grazie, Giovanni.

– Ma lei zoppica! Cosa è successo?

– Sono scivolato mentre uscivo dal caffè.

Giovanni era molto impegnato con gli affari. C'era stato un problema con alcuni ordini e lui urlava anche più del solito. Non era il momento giusto per parlargli.

– Vengo a casa sua, stasera.

– Benissimo. Perché non la vediamo da tanto tempo?

Ma certo, Giovanni non sapeva nulla! Dovevo fidarmi di lui, era innocente.

– Ci vediamo questa sera, caro Zeno. Sentirà un violinista bravissimo!

– Davvero? E chi è?

– Si chiama Guido Speier. Non so se lo conosce.

– Davvero? Davvero? Ma suona tanto bene?

– Ottimamente. Lo sentirà stasera con le sue orecchie!

– Arrivederci allora.

Ero un uomo disperato. Era stato un errore accettare l'invito a casa Malfenti. Mi rimproveravo. Ora avevo un rivale anche con il violino. Che disastro. Dovevo lasciare subito Trieste. Ormai avevo perso Ada. Arrivato a casa ho preso il violino. Non sapevo se romperlo o suonarlo. Poi ho pensato che forse potevo vincere contro il mio rivale, Guido. Mi sono fatto coraggio e sono uscito.

La cameriera dei Malfenti mi ha fatto entrare nel salotto. Era buio e silenzioso. In un tavolino alcune ombre stavano sedute. Una voce di donna mi ha invitato a sedermi senza disturbare gli spiriti. Erano tutti molto attenti e silenziosi. A me interessava solo sfiorare l'abito di Ada.

– Io vi amo, Ada! – ho detto a bassa voce, con il viso vicino alla donna al mio fianco.

– Perché non siete venuto per tanto tempo?

No! La voce non era quella di Ada ma quella di Augusta. Un altro equivoco!

– Silenzio! – ha detto Guido.

Mi sono posato sul tavolino per allontanarmi da Augusta.

– Si muove, si muove! – urlavano tutti.

Era colpa mia. Ora dovevo continuare lo scherzo. Ho alzato il tavolino sette volte, per indicare la lettera G. Guido era certo che fosse lo spirito del nonno a parlare con loro. Che stupido!

– Ora basta! Qualcuno si diverte a prenderci in giro! Accendiamo la luce, – ha detto Guido.

Nel salotto c'erano le tre ragazze, la signora Malfenti e un'altra signora. Al mio fianco c'era Augusta. Era rossa in viso ma mi sorrideva.

– Non dirò a nessuno quello che mi ha detto.

– Grazie.

Mi sono scusato con Guido per lo scherzo. Ada mi guardava con odio. Guido era divertito e per nulla offeso dal mio scherzo. Lei intanto aveva occhi solo per lui. Che dolore! Dovevo ricordare il mio intento: dirle il mio amore.

– Augusta, forse non verrò più in questa casa. Tra poco dirò il mio amore a vostra sorella.

– Non fatelo! Non vedete cosa succede? Soffrirete.

– Io devo parlare con Ada. Non mi importa cosa risponderà.

Zoppicando sono andato verso Guido e ho acceso una sigaretta. Mi sono guardato allo specchio. Ero pallido. Ada mi guardava con rabbia. In quel momento è entrato Giovanni. Era arrivato per sentire suonare Guido. Ada era corsa a prendere il violino. Guido cominciava la Chaconne, in mezzo al salotto. Suonava come Bach. Quella musica era un incanto ma io non dovevo lasciarmi incantare. Alla fine tutti stavano in silenzio, incantati. Ma io, invece di restare in silenzio, ho commentato la scelta del finale. Tutti mi hanno guardato con odio e mi prendevano in giro. Che stupido ero stato!

Per fortuna la piccola Anna ha urlato dalla sua camera. Tutti sono corsi da lei e Guido ha dato il violino in mano ad Ada. Così mi sono avvicinato. Era il mio momento. Dovevo essere semplice e veloce.

– Io vi amo, Ada.

Lei mi guardava con sorpresa e paura.

– Posso parlare con vostro padre?

– Io, io…

– Non mi dite che non vi siete accorta di nulla! Pensavate che io amassi Augusta, forse?

– Credete quindi di essere migliore di Augusta? Come potete?

– Ada, io…

– E comunque mi meraviglia che abbiate pensato una cosa simile di me!

– Ada, pensateci. Non sono un uomo cattivo. Sono ricco. Posso diventare quello che volete.

– Pensateci voi, Zeno: Augusta è una brava ragazza, perfetta per voi.

– Io rispetto e stimo Augusta, ma non voglio sposarla. Io non voglio sposarla. Non fa per me.

– Ada! Quel giovane non fa per voi. È uno stupido.

Ada, sempre con il violino in mano, si è alzata di colpo, indignata. Mi ha rimproverato e mi ha offeso. Voleva farmi del male. Di colpo il suo viso bello e nobile era diventato pieno di rabbia.

Ho preso il cappello per andarmene ma dovevo prima fare pace con tutti. Sono tornato indietro e mi sono scusato prima di tutto con Ada, che ha accettato le mie scuse.

Seduta vicino a me c'era Alberta. L'ho guardata e ho pensato che era davvero simile ad Ada. Mio padre mi diceva sempre che era meglio sposare una donna giovane…

– Cara Alberta, avete pensato che avete l'età giusta per prendere marito?

– Io non penso di sposarmi! Voglio continuare gli studi.

– Potreste studiare anche da sposata. Poco fa ho chiesto ad Ada di sposarmi. Lei mi ha detto no, indignata. Immaginate come soffro… Ma se voi mi sposate io sarò felicissimo!

– Non vi offendete, Zeno. Io vi stimo ma non voglio proprio sposarmi. Voglio diventare una scrittrice!

– Va bene, chiederò ad Augusta la stessa cosa. Però racconterò a tutti che la sposo perché le due sorelle mi hanno rifiutato.

Sono così andato a cercare Augusta.

– Augusta: volete che noi due ci sposiamo? – ho detto senza tanti giri di parole.

– Voi scherzate e non va bene – ha detto la poverina sorpresa e con gli occhi ancora più strabici del solito.

– Non scherzo. Ada e Alberta mi hanno rifiutato. Sono assai infelice.

– Devo ricordare per sempre che non mi amate?

– Sì, io amo Ada ma sposerò voi. Non posso pensare di restare solo.

Lei restava appoggiata al muro e rifletteva.

– Sono un uomo perbene e con me si può vivere anche senza un grande amore.

– Zeno, voi avete bisogno di una donna che viva per voi e vi stia vicino. Io sarò quella donna.

È stato così che mi sono fidanzato. Tutti ci hanno festeggiato. Avevo portato la felicità in una famiglia. Di colpo ho sentito un dolore fortissimo alla gamba. Il dolore fisico veniva dal dolore interiore perché mi prendevano in giro. Era il dolore di un uomo sconfitto. Guido aveva vinto su di me. Quel dolore mi ha accompagnato per tutta la vita. Ho fatto varie cure. Ho cassetti pieni di medicine.

Il fidanzamento è stato faticoso. Augusta era meno brutta di come pensavo e quando la baciavo diventava rossa. Quando Guido si è fidanzato con Ada stavamo sempre in quattro. Se Guido baciava Ada non guardavo. E io davanti a loro non baciavo mia moglie. Le sere insieme erano sempre uguali. Stavamo seduti tutti e quattro al tavolo elegante. Io parlavo di continuo, per riempire i silenzi.

Il giorno del matrimonio mi aspettavano a casa della sposa alle 8. Io alle 7.45 ero ancora a letto a riflettere. Dovevo scappare e lasciare Augusta. Per fortuna è arrivato Guido a prendermi e a portarmi in chiesa. Augusta era pallida e spaventata dal mio ritardo. Ho detto un sì molto distratto al prete. Una volta usciti dalla chiesa Augusta ha ripreso colore nel viso.

– Non dimenticherò mai che mi hai sposato anche se non mi ami.

Io l'ho abbracciata. Di questo non abbiamo più parlato, per tutto il matrimonio. Il matrimonio è molto più facile del fidanzamento. Quando si è sposati non si parla più d'amore.


Capitolo 4. La storia del mio matrimonio Kapitel 4. Die Geschichte meiner Ehe Chapter 4. The story of my marriage Capítulo 4. La historia de mi matrimonio Chapitre 4. L'histoire de mon mariage Rozdział 4. Historia mojego małżeństwa Capítulo 4. A história do meu casamento 第 4 章 我的婚姻故事我的婚姻故事

Nessuno chiedeva mie notizie, da casa Malfenti. No one was asking for my news from the Malfenti house. Personne ne m'a demandé des nouvelles de la maison Malfenti. Aspettavo e aspettavo. I waited and waited. J'ai attendu et attendu. Dovevo muovermi se volevo sposarmi! I had to move if I wanted to get married! Je devais déménager si je voulais me marier ! Scrivevo spesso, tante lettere che non ho mai spedito. I used to write a lot, many letters that I never sent. J'écrivais beaucoup, beaucoup de lettres que je n'envoyais jamais. Ho scoperto solo allora che avevo una malattia che mi rendeva infelice. I only found out then that I had a disease that made me unhappy. C'est seulement à ce moment-là que j'ai découvert que j'avais une maladie qui me rendait malheureuse.

Tutto è cominciato una notte, verso l'una. It all started one night, around 1 o'clock. Tout a commencé un soir, vers une heure du matin. Non riuscivo ad addormentarmi quindi mi sono alzato e sono uscito. I couldn't fall asleep so I got up and went out. Je n'arrivais pas à m'endormir, alors je me suis levée et je suis sortie. Camminavo nella notte quando sono entrato in un caffè. I was walking in the night when I entered a café. Je me promenais dans la nuit et je suis entré dans un café. Volevo stare solo e riflettere sull'equivoco e sul mio amore per Ada. I wanted to be alone and reflect on the misunderstanding and my love for Ada. Je voulais être seul et réfléchir au malentendu et à mon amour pour Ada. Guardavo i giocatori di biliardo quando un signore mi si è avvicinato. I was watching the pool players when a gentleman approached me. Je regardais les joueurs de snooker lorsqu'un homme s'est approché de moi. Era zoppo. He was lame.

– Oh, Zeno!

– Tullio! Ma cosa è successo alla tua gamba? Mais qu'est-il arrivé à votre jambe ?

– Sei mesi fa mi sono ammalato di reumatismi e ora sto così. - Six months ago I got sick with rheumatism and now I am like this. - Il y a six mois, j'ai eu des rhumatismes et je suis maintenant dans cet état.

– Hai provato tutte le cure? – Have you tried all the treatments? - Avez-vous essayé tous les remèdes ?

– Tutte le cure possibili. Ora mi curo con i limoni. Maintenant, je me soigne avec des citrons.

– Ma non è meglio stare a letto, di notte, con i tuoi reumatismi? - Mais ne vaut-il pas mieux rester au lit la nuit avec ses rhumatismes ?

– Anche tu puoi prenderti i reumatismi! - Vous aussi, vous pouvez avoir des rhumatismes !

Tullio era un mio compagno di scuola. Tullio était un de mes camarades de classe. Ora lavorava in banca. Il travaillait alors dans une banque. Gli ho raccontato dei miei mali. Je lui ai parlé de mes maux. Alla fine quasi piangevo. J'ai failli pleurer à la fin. Mi piaceva sapere che Tullio aveva pena di me! J'ai aimé savoir que Tullio a eu pitié de moi !

Quando siamo usciti dal caffè zoppicavo come lui. Lorsque nous sommes sortis du café, je boitais comme lui. Mi sembrava di star male e di sentire un forte dolore alla gamba. Je me suis sentie mal et j'ai ressenti une forte douleur dans la jambe. Pochi giorni dopo è arrivato un male peggiore di questo. Quelques jours plus tard, un mal plus grave encore est survenu.

È arrivata la domenica. Le dimanche est arrivé. I cinque giorni di pausa dalle visite a casa Malfenti erano finiti. La pause de cinq jours pour visiter la maison des Malfenti est terminée. Dovevo rivedere Ada. Je devais revoir Ada. Chissà, forse i suoi sentimenti erano cambiati e io soffrivo per nulla! Qui sait, peut-être que ses sentiments avaient changé et que je souffrais pour rien ! A mezzogiorno, zoppicando, sono arrivato in città. A midi, en boitant, j'arrive en ville. C'era un bellissimo sole che mi dava speranza. Il y avait un beau soleil qui me donnait de l'espoir. Ho aspettato lungo la strada. J'ai attendu le long de la route. La signora Malfenti e le figlie camminavano di ritorno dalla Messa. Mme Malfenti et ses filles revenaient de la messe. Mi sono trovato di fronte ad Ada. Je me suis placé devant Ada. Mi mancava il respiro. J'étais à bout de souffle.

– Buongiorno, signor Cosini. Ho un po' di fretta. Je suis un peu pressé.

– Buongiorno. Posso accompagnarla per un po'? Puis-je vous accompagner un moment ?

– Va bene. - D'accord. Sto andando a casa. Je rentre chez moi.

Avevo cinque minuti per parlare con lei. J'avais cinq minutes pour lui parler. Ada mi faceva stare al suo fianco. Ada m'a fait rester à ses côtés. Tutti ci potevano vedere! Tout le monde pouvait nous voir ! Ero già illuso del suo amore quando… Je me faisais déjà des illusions sur son amour quand...

– Signorina! Permettete? Puis-je ?

– Signor Guido!

Un signorino senza barba e dalla pelle chiara ci correva dietro. Un jeune homme imberbe à la peau claire nous a suivis en courant. Lei gli ha sorriso molto felice. Elle lui sourit joyeusement. Lui era assai elegante e con la mano destra teneva un bastone prezioso. Il était très élégant et tenait un précieux bâton dans sa main droite. Ada ci presentò. Ada nous a présentés. Si chiamava Guido Speier. Il s'appelait Guido Speier. Parlava un italiano perfetto. Era un bellissimo giovane, con denti bianchi e perfetti. Gli occhi erano vivaci e i capelli ricci e scuri. Ses yeux étaient vifs et ses cheveux bouclés et foncés. Si trovava a Trieste da un mese e stava costruendo un casa commerciale. Il était à Trieste depuis un mois et construisait une maison commerciale.

Ada camminava tra noi ed era davvero felice. Ada s'est promenée parmi nous et était très heureuse. Troppo felice! Perché sorrideva così? Pourquoi souriait-il ainsi ? Per la mia presenza? Pour ma présence ?

Speier e Ada parlavano di spiriti: quel giovane aveva portato a casa Malfenti le sedute spiritiche. Speier and Ada talked about spirits: that young man had brought the séances to the Malfenti home. Speier et Ada parlaient d'esprits : ce jeune homme avait amené les séances chez Malfenti. Arrivati al cancello Ada ha dato la mano a Guido dicendo che lo aspettava quella sera. Arrivée à la porte, Ada serre la main de Guido en lui disant qu'elle l'attend ce soir-là. Poi ha salutato me e mi ha invitato la sera per una seduta spiritica. Il m'a ensuite dit au revoir et m'a invité le soir à une séance de spiritisme. Ero davvero infelice: perché aveva invitato prima lui di me? J'étais vraiment malheureuse : pourquoi l'avait-il invité avant moi ?

Guido aveva voglia di chiacchierare. Guido a eu envie de discuter. Continuava a parlarmi di spiriti e miracoli. Il n'arrêtait pas de me parler d'esprits et de miracles. Non volevo dimostrare la mia antipatia, quindi l'ho salutato zoppicando più che mai. Je ne voulais pas montrer mon aversion, alors je l'ai accueilli en boitant plus que jamais. Dovevo andare subito da Giovanni per capire un po' di cose. J'ai dû aller voir Giovanni tout de suite pour comprendre certaines choses.

– Zeno! Che bella sorpresa! Si sieda qui, arrivo tra cinque minuti. Asseyez-vous ici, j'arrive dans cinq minutes.

– Grazie, Giovanni.

– Ma lei zoppica! - Mais elle boite ! Cosa è successo? Que s'est-il passé ?

– Sono scivolato mentre uscivo dal caffè. - J'ai glissé en sortant du café.

Giovanni era molto impegnato con gli affari. John était très occupé par ses affaires. C'era stato un problema con alcuni ordini e lui urlava anche più del solito. Il y a eu un problème avec certains ordres et il crie encore plus que d'habitude. Non era il momento giusto per parlargli.

– Vengo a casa sua, stasera. - Je viens chez vous ce soir.

– Benissimo. Perché non la vediamo da tanto tempo? Why haven't we seen her for so long? Pourquoi ne l'a-t-on pas vue depuis si longtemps ?

Ma certo, Giovanni non sapeva nulla! Of course, John did not know anything! Bien sûr, Jean ne savait rien ! Dovevo fidarmi di lui, era innocente. I had to trust him; he was innocent. Je devais lui faire confiance, il était innocent.

– Ci vediamo questa sera, caro Zeno. - See you this evening, dear Zeno. - A ce soir, cher Zeno. Sentirà un violinista bravissimo! You will hear a very good violinist! Vous entendrez un très bon violoniste !

– Davvero? E chi è? And who is he? Et qui est-il ?

– Si chiama Guido Speier. - His name is Guido Speier. Non so se lo conosce. I don't know if you know him.

– Davvero? Davvero? Ma suona tanto bene? But does it sound that good? Mais le son est-il si bon que cela ?

– Ottimamente. - Optimally. Lo sentirà stasera con le sue orecchie! You will hear it tonight with your own ears! Vous l'entendrez ce soir de vos propres oreilles !

– Arrivederci allora.

Ero un uomo disperato. J'étais un homme désespéré. Era stato un errore accettare l'invito a casa Malfenti. It had been a mistake to accept the invitation to the Malfenti house. Mi rimproveravo. I reproached myself. Ora avevo un rivale anche con il violino. Now I had a rival even with the violin. J'avais maintenant un rival, même avec le violon. Che disastro. Dovevo lasciare subito Trieste. I had to leave Trieste immediately. Je devais quitter Trieste immédiatement. Ormai avevo perso Ada. By then I had lost Ada. J'avais alors perdu Ada. Arrivato a casa ho preso il violino. Arriving home, I picked up the violin. En rentrant à la maison, j'ai pris le violon. Non sapevo se romperlo o suonarlo. I didn't know whether to break it or play it. Je ne savais pas si je devais le casser ou le jouer. Poi ho pensato che forse potevo vincere contro il mio rivale, Guido. Then I thought maybe I could win against my rival, Guido. J'ai alors pensé que je pourrais peut-être gagner contre mon rival, Guido. Mi sono fatto coraggio e sono uscito. I took courage and went out. J'ai pris mon courage à deux mains et je suis sortie.

La cameriera dei Malfenti mi ha fatto entrare nel salotto. The Malfenti's maid let me into the living room. La femme de chambre de Malfenti m'a fait entrer dans le salon. Era buio e silenzioso. It was dark and silent. In un tavolino alcune ombre stavano sedute. At a small table some shadows were sitting. Quelques ombres sont assises à une petite table. Una voce di donna mi ha invitato a sedermi senza disturbare gli spiriti. A woman's voice invited me to sit down without disturbing the spirits. Une voix de femme m'invite à m'asseoir sans déranger les esprits. Erano tutti molto attenti e silenziosi. They were all very attentive and quiet. Ils étaient tous très attentifs et calmes. A me interessava solo sfiorare l'abito di Ada. I was only interested in skimming Ada's dress.

– Io vi amo, Ada! - I love you, Ada! - Je t'aime, Ada ! – ho detto a bassa voce, con il viso vicino alla donna al mio fianco. - I said in a low voice, with my face close to the woman at my side. - J'ai dit à voix basse, le visage proche de la femme à mes côtés.

– Perché non siete venuto per tanto tempo? - Why didn't you come for so long? - Pourquoi n'êtes-vous pas venu depuis si longtemps ?

No! Non ! La voce non era quella di Ada ma quella di Augusta. The voice was not Ada's but Augusta's. La voix n'était pas celle d'Ada, mais celle d'Augusta. Un altro equivoco! Encore un malentendu !

– Silenzio! - Silence ! – ha detto Guido. - a déclaré Guido.

Mi sono posato sul tavolino per allontanarmi da Augusta. I laid down on the coffee table to get away from Augusta. Je me suis allongée sur la table basse pour m'éloigner d'Augusta.

– Si muove, si muove! - It's moving, it's moving! - Ça bouge, ça bouge ! – urlavano tutti. - they all shouted. - ont-ils tous crié.

Era colpa mia. It was my fault. C'était ma faute. Ora dovevo continuare lo scherzo. Now I had to continue the joke. Je devais maintenant poursuivre la plaisanterie. Ho alzato il tavolino sette volte, per indicare la lettera G. Guido era certo che fosse lo spirito del nonno a parlare con loro. I raised the coffee table seven times, to point to the letter G. Guido was certain that it was Grandfather's spirit speaking to them. J'ai soulevé la table sept fois pour pointer la lettre G. Guido était certain que c'était l'esprit de son grand-père qui leur parlait. Che stupido! Quelle stupidité !

– Ora basta! - That's enough! - Cela suffit ! Qualcuno si diverte a prenderci in giro! Some people enjoy making fun of us! Quelqu'un s'amuse à se moquer de nous ! Accendiamo la luce, – ha detto Guido. Let's turn on the light,‖ Guido said. Allumons la lumière", dit Guido.

Nel salotto c'erano le tre ragazze, la signora Malfenti e un'altra signora. In the living room were the three girls, Mrs. Malfenti and another lady. Dans le salon se trouvaient les trois filles, Mme Malfenti et une autre dame. Al mio fianco c'era Augusta. At my side was Augusta. Augusta était à mes côtés. Era rossa in viso ma mi sorrideva. She was red in the face but smiled at me. Elle était toute rouge mais m'a souri.

– Non dirò a nessuno quello che mi ha detto. - I will not tell anyone what he told me. - Je ne dirai à personne ce qu'il m'a dit.

– Grazie.

Mi sono scusato con Guido per lo scherzo. Je me suis excusé auprès de Guido pour cette blague. Ada mi guardava con odio. Ada m'a regardé avec haine. Guido era divertito e per nulla offeso dal mio scherzo. Guido a été amusé et pas du tout offensé par ma plaisanterie. Lei intanto aveva occhi solo per lui. Entre-temps, elle n'avait d'yeux que pour lui. Che dolore! Quelle douleur ! Dovevo ricordare il mio intento: dirle il mio amore. Je devais me souvenir de mon intention : lui dire mon amour.

– Augusta, forse non verrò più in questa casa. - Augusta, je ne viendrai peut-être plus dans cette maison. Tra poco dirò il mio amore a vostra sorella. Bientôt, je dirai mon amour à ta sœur.

– Non fatelo! - Ne le faites pas ! Non vedete cosa succede? Vous ne voyez pas ce qui se passe ? Soffrirete. Vous souffrirez.

– Io devo parlare con Ada. - Je dois parler à Ada. Non mi importa cosa risponderà. Je me fiche de ses réponses.

Zoppicando sono andato verso Guido e ho acceso una sigaretta. J'ai boité jusqu'à Guido et j'ai allumé une cigarette. Mi sono guardato allo specchio. Ero pallido. Ada mi guardava con rabbia. Ada m'a regardé avec colère. In quel momento è entrato Giovanni. À ce moment-là, Giovanni entre. Era arrivato per sentire suonare Guido. Il était venu pour entendre Guido jouer. Ada era corsa a prendere il violino. Ada court chercher son violon. Guido cominciava la Chaconne, in mezzo al salotto. Guido a commencé la Chaconne au milieu du salon. Suonava come Bach. Il jouait comme Bach. Quella musica era un incanto ma io non dovevo lasciarmi incantare. Cette musique était un enchantement, mais je ne voulais pas être enchanté. Alla fine tutti stavano in silenzio, incantati. À la fin, tout le monde est resté silencieux, envoûté. Ma io, invece di restare in silenzio, ho commentato la scelta del finale. Tutti mi hanno guardato con odio e mi prendevano in giro. Tout le monde me regardait avec haine et se moquait de moi. Che stupido ero stato! Quel idiot j'ai été !

Per fortuna la piccola Anna ha urlato dalla sua camera. Heureusement, la petite Anna a crié de sa chambre. Tutti sono corsi da lei e Guido ha dato il violino in mano ad Ada. Tout le monde se précipite vers elle et Guido tend le violon à Ada. Così mi sono avvicinato. Je me suis donc approché. Era il mio momento. Dovevo essere semplice e veloce. Je devais être rapide et simple.

– Io vi amo, Ada. - I love you, Ada. - Je t'aime, Ada.

Lei mi guardava con sorpresa e paura. Elle m'a regardé avec surprise et crainte.

– Posso parlare con vostro padre? - Puis-je parler à votre père ?

– Io, io… - JE, JE...

– Non mi dite che non vi siete accorta di nulla! - Don't tell me you didn't notice anything! - Ne me dites pas que vous n'avez rien remarqué ! Pensavate che io amassi Augusta, forse? Did you think I loved Augusta, perhaps? Vous pensiez que j'aimais Augusta, peut-être ?

– Credete quindi di essere migliore di Augusta? - Vous pensez donc que vous êtes meilleurs qu'Augsbourg ? Come potete? Comment pouvez-vous le faire ?

– Ada, io…

– E comunque mi meraviglia che abbiate pensato una cosa simile di me! - Et je suis encore étonné que vous ayez pensé une telle chose de moi !

– Ada, pensateci. Non sono un uomo cattivo. Sono ricco. Posso diventare quello che volete. Je peux devenir ce que vous voulez.

– Pensateci voi, Zeno: Augusta è una brava ragazza, perfetta per voi. - Réfléchis, Zeno : Augusta est une bonne fille, parfaite pour toi.

– Io rispetto e stimo Augusta, ma non voglio sposarla. Io non voglio sposarla. Je ne veux pas l'épouser. Non fa per me. Ce n'est pas pour moi.

– Ada! Quel giovane non fa per voi. Ce jeune homme n'est pas fait pour vous. È uno stupido. C'est un imbécile.

Ada, sempre con il violino in mano, si è alzata di colpo, indignata. Ada, qui tient toujours le violon, se lève brusquement, indignée. Mi ha rimproverato e mi ha offeso. Il m'a grondé et offensé. Voleva farmi del male. Il voulait me faire du mal. Di colpo il suo viso bello e nobile era diventato pieno di rabbia. Soudain, son beau et noble visage est devenu plein de colère.

Ho preso il cappello per andarmene ma dovevo prima fare pace con tutti. J'ai pris mon chapeau pour partir, mais je devais d'abord faire la paix avec tout le monde. Sono tornato indietro e mi sono scusato prima di tutto con Ada, che ha accettato le mie scuse. J'y suis retourné et je me suis d'abord excusé auprès d'Ada, qui a accepté mes excuses.

Seduta vicino a me c'era Alberta. Alberta était assise à côté de moi. L'ho guardata e ho pensato che era davvero simile ad Ada. Je l'ai regardée et j'ai pensé qu'elle ressemblait beaucoup à Ada. Mio padre mi diceva sempre che era meglio sposare una donna giovane… Mon père m'a toujours dit qu'il valait mieux épouser une jeune femme...

– Cara Alberta, avete pensato che avete l'età giusta per prendere marito? - Chère Alberta, as-tu pensé que tu avais l'âge de te marier ?

– Io non penso di sposarmi! - Je ne pense pas à me marier ! Voglio continuare gli studi. Je souhaite poursuivre mes études.

– Potreste studiare anche da sposata. - Vous pouvez étudier même si vous êtes marié. Poco fa ho chiesto ad Ada di sposarmi. Il y a peu, j'ai demandé à Ada de m'épouser. Lei mi ha detto no, indignata. Elle a dit non, indignée. Immaginate come soffro… Ma se voi mi sposate io sarò felicissimo! Imaginez ma souffrance... Mais si vous m'épousez, je serai comblée !

– Non vi offendete, Zeno. - Ne le prenez pas mal, Zeno. Io vi stimo ma non voglio proprio sposarmi. Je te respecte, mais je ne veux vraiment pas me marier. Voglio diventare una scrittrice! Je veux être écrivain !

– Va bene, chiederò ad Augusta la stessa cosa. - Très bien, je vais demander la même chose à Augusta. Però racconterò a tutti che la sposo perché le due sorelle mi hanno rifiutato. Mais je dirai à tout le monde que je l'ai épousée parce que les deux sœurs m'ont rejeté.

Sono così andato a cercare Augusta. J'ai donc cherché Augusta.

– Augusta: volete che noi due ci sposiamo? - Augusta : Veux-tu qu'on se marie ? – ho detto senza tanti giri di parole. - J'ai répondu sans mâcher mes mots.

– Voi scherzate e non va bene – ha detto la poverina sorpresa e con gli occhi ancora più strabici del solito. - Vous plaisantez et ce n'est pas bon", dit la pauvre fille surprise et encore plus éberluée que d'habitude.

– Non scherzo. - Ce n'est pas une blague. Ada e Alberta mi hanno rifiutato. Ada et Alberta m'ont rejeté. Sono assai infelice. Je suis très malheureux.

– Devo ricordare per sempre che non mi amate? - Dois-je me souvenir à jamais que tu ne m'aimes pas ?

– Sì, io amo Ada ma sposerò voi. - Oui, j'aime Ada, mais je vais t'épouser. Non posso pensare di restare solo. Je ne peux pas envisager d'être seule.

Lei restava appoggiata al muro e rifletteva. Elle était appuyée contre le mur et réfléchissait.

– Sono un uomo perbene e con me si può vivere anche senza un grande amore. - Je suis un homme honnête et avec moi, on peut vivre même sans grand amour.

– Zeno, voi avete bisogno di una donna che viva per voi e vi stia vicino. - Zeno, tu as besoin d'une femme qui vit pour toi et qui est proche de toi. Io sarò quella donna. Je serai cette femme.

È stato così che mi sono fidanzato. C'est ainsi que je me suis fiancée. Tutti ci hanno festeggiato. Tout le monde nous a fêtés. Avevo portato la felicità in una famiglia. J'ai apporté le bonheur à une famille. Di colpo ho sentito un dolore fortissimo alla gamba. Soudain, j'ai ressenti une vive douleur à la jambe. Il dolore fisico veniva dal dolore interiore perché mi prendevano in giro. La douleur physique est venue de la douleur intérieure parce qu'ils se moquaient de moi. Era il dolore di un uomo sconfitto. C'était la douleur d'un homme vaincu. Guido aveva vinto su di me. Quel dolore mi ha accompagnato per tutta la vita. Cette douleur m'a accompagné toute ma vie. Ho fatto varie cure. J'ai suivi différents traitements. Ho cassetti pieni di medicine. J'ai des tiroirs remplis de médicaments.

Il fidanzamento è stato faticoso. Les fiançailles étaient fatigantes. Augusta era meno brutta di come pensavo e quando la baciavo diventava rossa. Augusta était moins laide que je ne le pensais et quand je l'ai embrassée, elle est devenue rouge. Quando Guido si è fidanzato con Ada stavamo sempre in quattro. Lorsque Guido s'est fiancé à Ada, nous étions toujours quatre. Se Guido baciava Ada non guardavo. Si Guido embrassait Ada, je ne regarderais pas. E io davanti a loro non baciavo mia moglie. Et je n'embrassais pas ma femme devant eux. Le sere insieme erano sempre uguali. Les soirées se déroulaient toujours de la même manière. Stavamo seduti tutti e quattro al tavolo elegante. Io parlavo di continuo, per riempire i silenzi. Je parlais tout le temps, pour combler les silences.

Il giorno del matrimonio mi aspettavano a casa della sposa alle 8. Le jour du mariage, j'étais attendu à la maison de la mariée à 8 heures. Io alle 7.45 ero ancora a letto a riflettere. À 7 h 45, j'étais encore au lit en train de réfléchir. Dovevo scappare e lasciare Augusta. Per fortuna è arrivato Guido a prendermi e a portarmi in chiesa. Heureusement, Guido est venu me chercher pour m'emmener à l'église. Augusta era pallida e spaventata dal mio ritardo. Augusta était pâle et effrayée par mon retard. Ho detto un sì molto distratto al prete. I said a very distracted yes to the priest. J'ai dit un oui très distrait au prêtre. Una volta usciti dalla chiesa Augusta ha ripreso colore nel viso. Une fois sortie de l'église, Augusta retrouve la couleur de son visage.

– Non dimenticherò mai che mi hai sposato anche se non mi ami. - I will never forget that you married me even though you don't love me. - Je n'oublierai jamais que tu m'as épousée alors que tu ne m'aimes pas.

Io l'ho abbracciata. Je l'ai prise dans mes bras. Di questo non abbiamo più parlato, per tutto il matrimonio. Nous n'en avons plus reparlé pendant toute la durée du mariage. Il matrimonio è molto più facile del fidanzamento. Le mariage est beaucoup plus facile que les fiançailles. Quando si è sposati non si parla più d'amore. Quand on est marié, on ne parle plus d'amour.