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PODCAST ITALIAN, 02-Allegriaaa!

02-Allegriaaa!

Pronto? Pronto? Sì, chi è?

Ti sblocchia un raccord e vengo!

Allì, allò!

Ha!

Allegria!

E a questo punto direi buongiorno...

Eh! Buona questa, buona questa!

Buongiorno e non buongiorno!

Perché cade questa U?

Non è un errore, non è un errore,

è semplicemente un accenno a una sezione

che arriverà a breve, ma per ora...

Dove eravamo rimasti?

Dove eravamo rimasti?

Non so, io sono seduto qui da un po',

tu dove eri rimasto?

Cioè mi vuoi dire che tu sei seduto lì

dalla settimana scorsa?

Eh sì, non mi sono mosso da qui!

Mamma mia!

No Matteo, volevo soltanto dire,

così mi hai preso a freddo,

siamo subito entrati nel cuore della puntata,

è vero che abbiamo tanto di cui parlare,

ma io volevo dirla una frase.

Va bene, va bene.

E volevo dire che io ho detto allegria,

e voglio spiegarla, perché è un po'

il filo conduttore di questa puntata.

Si vede, siamo tutti molto allegri,

sono così allegro che non riesco

a stare fermo con le mie mani,

clicco le cose da bravo DJ inesperto.

Per te, diciamo, allegria, ma anche fretta.

Fretta, sì.

E invece per me è allegria, ma calma.

Sì, è che qua fa freddo,

e quindi devo muovermi per evitare

di, diciamo, congelarmi.

Facciamo così, siamo già nella prima sezione,

allegria, perché la prima sezione è allegria

e dove eravamo rimasti?

Perché dove eravamo rimasti

stiamo parlando dei nostri patroni,

dei santi.

Ah, ok.

Per un attimo ho fatto confusione

patroni con i sostenitori del nostro progetto.

In realtà in inglese si traducono

nella stessa maniera.

Sì, patron in italiano avrebbe

una traduzione più corretta in mecenate,

ovvero qualcuno che sostiene la tua arte,

le tue creazioni con bitto alloggio

oppure denaro.

È una figura che era molto in voga

nel Medioevo, quando, non so,

i ricchi della città oppure i potenti

sostenevano l'arte, quindi gli scrittori,

i poeti, gli artisti e quant'altro.

Ma in questo caso parliamo di santi.

Avete fatto questa settimana un bel video

sui santi patroni delle varie città italiane

e c'era anche un San Matteo.

C'era anche un San Matteo

che per me è sempre stato un santo

abbastanza controverso.

Perché? Perché?

Perché San Matteo è il patrono di Salerno

e Salerno e Napoli hanno da sempre un po',

diciamo, come dire, sono come l'Italia e la Francia.

Non lo so, sono troppo vicine,

due città grandi vicine,

non corre buon sangue tra le due città.

Io, vabbè, non esagererei.

Vabbè, sempre in maniera...

Sì, goleardica.

C'è una rivalità campanilistica,

come ce ne sono tantissime

all'interno delle regioni italiane.

Penso alla Toscana in cui Firenze, Pisa, Livorno

e quant'altro si scannano.

Però l'Italia è piena di queste rivalità

dovuto un po' alla storia spezzettata dell'Italia

e delle singoli regioni italiane.

Quindi con i comuni che combattevano

l'uno contro l'altro

per la ricchezza e il potere nella regione.

Sì.

Ma torniamo all'allegria, Matteo.

Abbiamo detto San Matteo, quindi patrono di Salerno,

ma io ho sentito anche un San Nicola

patrono di Bari, protettore di Bari.

Sì.

E San Nicola uguale allegria, no?

San Nicola uguale molta, moltissima allegria

perché San Nicola

verso il 25 dicembre

si veste di rosso e mette un barbone.

Eh sì, San Nicola è la figura originaria

dalla quale nasce Babbo Natale.

San Nicola in realtà non è italiano.

No.

San Nicola è un santo turco

che era protettore dei bambini

in quanto una leggenda narra

che salvò tre fanciulle dalla povertà

gettando attraverso la finestra delle monete d'oro.

Ma durante il periodo del Medioevo

questi crociati italiani vanno a recuperare la salma

di San Nicola

per evitare che cadesse nelle mani dei musulmani.

Le portano in Italia

e costruiscono una basilica

intorno alle spoglie del santo a Bari.

Degli altri crociati, questa volta veneziani,

vanno, anche loro in Turchia,

scoprono che non tutte le ossa del santo

erano state recuperate.

Accorgono queste ossa più piccoline

e le portano a Venezia.

Quindi il corpo di San Nicola

oggigiorno è un po' distribuito

tra Bari, dove c'è il grosso del corpo

e dove il santo è diventato anche il patrono della città,

e Venezia.

È una cosa un po' macabra questa.

Non so.

Eh sì, ma questa è una cosa molto ricorrente.

Le reliquie dei santi nel Medioevo

c'era tutto un culto attorno a questi resti.

Però il viaggio di San Nicola

non finisce lì,

perché San Nicola viaggia un po'

attraverso le tradizioni,

attraverso le latitudini,

e in Olanda si trasforma in Sinterklaas,

che ha tutti gli effetti festeggiato il 6 dicembre,

lo hanno detto anche nel vostro video,

ma c'è una prima trasformazione.

È un vescovo, perché San Nicola era un vescovo,

vessito di rosso,

ma in questo caso gira per la città

in una parata e distribuisce doni

ai bambini.

È questa versione che poi gli olandesi

porteranno in America

e dove ci sarà l'ulteriore passaggio

da Sinterklaas a Santa Claus,

che è il nostro Babbo Natale.

Che poi verrà vestito di tutto appunto

da la Coca-Cola, giusto?

Eh, questo è un falso mito.

Ah no!

Nel senso che Babbo Natale

in questo passaggio Europa-Stati Uniti

perde gli abiti religiosi

e aggiunge quelli laici,

quindi abito rosso, stivali, cappello.

E poi ci sono le illustrazioni

che già lo rendono famoso

con il suo vestito rosso.

Quindi non è vero che la Coca-Cola

ha creato l'immagine di Babbo Natale

così come la conosciamo oggi,

ma è vero che il fatto che l'ha utilizzata

in una delle sue primissime pubblicità

l'ha reso insomma popolarissimo

nella sua accezione moderna.

Sì, diciamo è stato preso in prestito,

però la nascita è molto più profonda.

Sì, è un viaggio attraverso i continenti,

attraverso i secoli

e attraverso le tradizioni.

A tal proposto,

un piccolo approfondimento linguistico.

Perché Babbo Natale?

Babbo è una parola italiana

che però si usa molto poco oggi, no?

Sì, oltretutto è diventata meno al nord

e ha un'accezione negativa, Babbo.

Ah, questa non la sapevo.

Nel senso, perché Babbo

può essere definito un diminutivo di papà

o un vezzeggiativo.

Sì, sono due parole simili

per dire la stessa cosa.

Poi i bambini qui, le famiglie,

scegliono se i papà si chiamano papà o babbo.

Ad esempio, io chiamo

e mi faccio chiamare papà,

ma ad esempio mia moglie, suo padre,

lo ha sempre chiamato babbo.

E qui, non so perché,

o sono io che ho questa strana percezione

o qua, ogni tanto, qui intendo al nord,

nel nord Italia,

viene usato come a dire il nostro babà.

Mmh, stupidotto.

Mmh.

Questa non la sapevo,

devo dire la verità.

Sapevo che c'è la doppia scelta in Italia

tra papà e babbo

e che la maggioranza sceglie papà.

Babbo, invece, è molto, molto comune in Toscana.

È una delle tipiche parole toscane.

Sì, sì, sì, sì.

Lì penso che sia molto più usato di papà.

Sì, credo che lì la maggior parte usi babbo.

Babbo.

Una delle prime cose che mi viene in mente

pensando alla Toscana in termini di parole

è babbo, mi babbo, sarebbe mio papà,

e l'altra è coca cola,

con questa pronuncia con la C aspirata

che io avrò fatto sicuramente malissimo,

che è uno dei tratti della pronuncia toscana.

Vero, vero.

Quindi, come tanti santi,

possiamo dire che San Nicola è italiano per adozione.

Sì, sì.

Come tanti altri, diciamo, personaggi in Italia

vengono adottati divenendo a tutti gli effetti italiani.

Ah, di chi stai parlando?

Sto parlando di buongiorno.

Adesso finalmente possiamo svelare

perché è stato detto buongiorno e anche allegria,

perché stavamo parlando di Mike Buongiorno,

uno dei personaggi più grandi della televisione italiana.

Sì, il grandissimo Michael Michele,

ma per tutti Mike, buongiorno.

Si può dire che in realtà la televisione italiana

è nata con lui,

con dei padri fondatori della televisione italiana,

anche se lui italiano di nascita non lo era.

No, lui era un italiano di cognome.

Sì, diciamo che è italiano a tutti gli effetti perché?

Perché lui nasce negli Stati Uniti,

ma nasce da famiglia italo-americana.

Poi all'età di cinque anni, a seguito della crisi del 1929,

la sua famiglia si ritrasferisce in Italia,

per essere più precisi, in Lombardia,

e quindi lui poi praticamente quasi per il resto della sua vita

resterà in Italia.

Piccola parentesi, partecipa alla guerra,

alla Seconda Guerra Mondiale, come partigiano,

quindi contro le forze fasciste e naziste,

e viene anche catturato e sta per essere fucilato

quando il soldato tedesco trova il suo passaporto americano

e questa cosa gli salva la vita,

perché un prigioniero americano, è brutto dirlo,

ma aveva un peso specifico più alto,

e quindi verrà poi utilizzato, dopo mesi di prigionia, come scambio.

Quindi scambio di prigionieri e, Mike, buongiorno,

si vede la vita salvata e dopo la guerra si trasferisce negli Stati Uniti,

dove continua a lavorare in realtà nei media,

finché poi il richiamo per la sua seconda madrepatria cresce,

si ritrasferisce in Italia questa volta,

per sempre, dove comincia a tutti gli effetti a fare trasmissioni televisive.

E diciamo, creando anche... questa è una domanda diciamo per te.

La creata, la tipologia di televisione che poi fa, cioè i quiz, o la importata?

La risposta giusta è la seconda,

nel senso che non è un qualcosa come spesso accade in televisione, soprattutto in Italia.

L'idea non era originale, sono format stranieri,

che poi vengono importati e aggiustati a seconda dei gusti del pubblico locale.

In particolare il suo primissimo show, che ripetiamo parliamo di quiz a premi,

è la versione italiana di uno show americano,

che a sua volta era la versione americana dell'originale francese.

Quindi non so se si può dire che il quiz a premi nasce in Francia,

però sicuramente non nasce in Italia,

ma in effetti il primo a renderlo famoso in Italia è Mike Buongiorno.

E parliamo del suo primo show, Lascia o Raddoppia,

ma lui in seguito ne farà tanti altri e più famosi, giusto per menzionare i titoli.

Rischia tutto, TeleMike,

è quello forse meno impegnativo, non serale, quotidiano, più leggero e più longevo,

La ruota della fortuna.

Che diciamo è quello per il quale è più ricordato da un certo punto di vista,

nel senso che ovviamente ci sono, come dire, quelli importanti,

però La ruota della fortuna è una cosa che è entrata così tanto nelle famiglie italiane,

come dire, come il caffè diciamo.

Io penso sia più il personaggio che la trasmissione,

e tu forse ricordi di più La ruota della fortuna perché sei nato negli anni 80, come me,

ma io credo che per i nostri genitori il primo quiz a premi, quindi Lascia o Raddoppia,

abbia avuto un impatto sulla società diverso.

Addirittura uno scrittore italiano, Umberto Eco, abbastanza famoso,

ha scritto un saggio su un mic, a seguito del successo di questo suo primo show.

Quindi a livello sociale Lascia o Raddoppia, secondo me, ha un impatto molto più forte

della ruota della fortuna, che in realtà era una copia sputata del show americano.

E forse io ricordo di più come impatto della storia della televisione,

rischia tutto, anche nel parlato, si fa spesso riferimento a questi titoli di programmi, a questi giochi.

C'è una cosa interessantissima che non sapevo che ho scoperto studiando per questo episodio,

ed è che anche Totò ha partecipato a Lascia o Raddoppia, in qualche modo.

Nel senso che hanno replicato lo show con Mike Buongiorno, l'interprete di se stesso,

in un film che si chiamava Totò o Lascia o Raddoppia.

Sì, a questo punto dovremmo fare un approfondimento su Totò.

Ahia, ahia. Vabbè, qui, diciamo, Nasch ovviamente è il primo personaggio di cui parliamo,

non è il primo però è il primo della televisione italiana di cui parliamo.

Da qui ne arriveranno tantissimi.

Sì, però Totò, per dirla proprio in due secondi, è uno dei primissimi attori

e tra i più famosi nella storia della cultura napoletana e italiana.

Faceva tantissimi film comici.

Ti voglio dare un'altra nota di colore, ovvero Le Gaff di Mike Buongiorno.

Nella sua lunghissima carriera Mike Buongiorno è stato, si è reso protagonista di tante gaff,

sue o dei concorrenti, ma quella più famosa in realtà è una fake news oggi si direbbe, è un falso.

No.

Ricordi questa gaff?

Era un po'...

Oseh.

Eh, sì.

Faccio io l'imitazione, dai, ti stai imbarazzando.

Premesso che c'era una domanda sull'ornitologia, ovvero lo studio dei volatili, degli uccelli.

E che uccello in Italia può avere un doppio senso a sfondo sessuale,

quindi può andare a rappresentare l'organo riproduttivo maschile, diciamola così.

E la signora che partecipava a questo quiz sbagliò la risposta decisiva che riguardava gli uccelli.

E si dice, la leggenda narra che Mike Buongiorno esclamò

ai ai ai signora Longari, mi è cascata sull'uccello.

Però è un falso, non è mai accaduto.

No.

Non credo sia dovuto all'enorme popolarità di Mike Buongiorno

e delle tante imitazioni che ne sono state fatte.

E quindi forse questa frase è stata creata da qualche comico,

ma è diventata poi talmente famosa che anche Mike Buongiorno l'ha recitata.

E questo ha creato confusione negli spettatori, diciamo,

che pensano che quella scena in realtà fosse vera.

No.

Questa è un è un è una cosa, diciamo, da disturbo intergalattico temporale.

Cosa è successo questa settimana?

Ancora allegria, io direi.

Eh eh, tanta, tantissima allegria.

Hai visto magari in televisione quello che è successo questa settimana?

Questa settimana in televisione, anzi ti dirò, l'ho vista al bar,

però il Marocco è passato in semifinale ai mondiali del Qatar.

Questi fantomatici mondiali che noi seguiamo con un occhio sì e un occhio no.

Esistono, sono reali, si stanno svolgendo e per la prima volta una nazionale africana

ha accesso alle semifinali di un mondiale, quindi un evento storico,

un intero, non solo paese in festa, il Marocco, ma tutto il mondo arabo,

incluso il Qatar che ospita la manifestazione, e anche tutta l'Africa.

Quindi c'è praticamente mezzo mondo che tifa Marocco, a questo punto ti dirò anche io,

e non solo, ma abbiamo visto le scene di giubilo, le scene di esultanza,

non solo in televisione, ma anche nelle nostre città.

Sì, sì, perché la comunità marocchina è una delle più grandi in Italia.

Ti confermo che anche qui al Duomo era festa grande, è stato un piacere, è stato bello,

perché osmoticamente abbiamo goduto della loro vittoria ancora di più,

perché insomma eravamo super neutrali, quindi mancava quel

«ah, noi avremmo voluto»… noi non c'eravamo, quindi non c'è problema.

Sì, anche qui a Napoli, devo dire, a Piazza Garibaldi nel nostro caso,

che è la zona più multietnica della città, c'è stato un corteo intorno al nostro Garibaldi,

alla statua di Garibaldi, e la comunità marocchina è la terza più grande in Italia

dopo quella rumena e dopo quella albanese.

E sì, è stato davvero bello vedere come sono scesi tutti in strada

a festeggiare in città grandi o piccole.

Il termine in realtà marocchino ha una storia in Italia,

e non è una storia «allegra», nel senso che non si utilizza più fortunatamente,

perché nel passato aveva una connotazione razzista,

o quantomeno denigrava una categoria intera di immigrati.

Insomma, come tutti quegli appellativi che generalizzano,

prendeva tutti quelli che venivano da fuori e li classificava così.

Sì, dire marocchino qualche anno fa era dire praticamente extracomunitario,

o africano in genere, e non va assolutamente bene.

Fortunatamente questa parola di fatto è uscita dall'uso comune e poi forse anche dal vocabolario.

Faceva il paio spesso con un'altra parola, «vous comprez»,

che era insomma il verso a questi venditori ambulanti che vendevano della merce per strada.

Oggi non è accettato utilizzare nessuno dei due, credo.

Si usa giustamente l'accezione, scusami, la formula «venditore ambulante».

Quindi insomma su questo facciamo progresso.

Bene, direi.

E nulla, spero che questa allegria marocchina possa continuare.

Insomma, mi piacciono queste storie un po' da cenerentola,

che sembra non avere nessuna chance ma che poi possono persino sognare di vincere il mondiale.

Matteo, ma marocchino, se non sbaglio, è anche un caffè.

Eh sì, è un caffè, è un caffè con il cacao e macchiato, penso.

È uno dei miei preferiti, devo dire la verità.

Ah, allora questa la devi spiegare bene tu perché adesso ti do questa notizia e ti farà svenire,

visto che è il tuo preferito, io non ho mai bevuto un marocchino in vita mia.

Allora, io devo essere onesto, non sono un esperto di varietà del caffè.

In realtà il mio preferito, lo sai, è l'espresso classico.

E alcuni bar, o forse io, fanno confusione tra il marocchino e il brasiliano.

Eh, vabbè, ma per te cos'è un marocchino?

Per me il marocchino è un caffè espresso macchiato con della polvere di cacao sopra.

Ah, ok.

Credo sia questo.

Sì, sì, penso di sì.

Ma ti faccio un'offerta che non puoi rifiutare per citare un famoso film italo-americano

e ti direi andiamoci a studiare le differenze tra caffè marocchino e caffè brasiliano nel nostro after show

e ce li gustiamo.

Ah, mi sembra un'ottima cosa perché sono molto curioso perché più o meno mi trovo col marocchino

ma adesso il brasiliano ha acceso la mia curiosità e la golosità.

Quindi andiamo subito a provarli entrambi.

Ok, allora ci vediamo di là.

A tutti gli altri ricordiamo che per avere accesso a questa fantastica sala VIP del caffè

insomma basta far parte della nostra comunità.

Il link lo trovate in descrizione come sempre ma in realtà è molto semplice.

Ed è?

In che senso ed è?

Non abbiamo un link diretto per accedere alla nostra comunità?

www.easyitalian.fm

Perfetto, così è perfetto.

Tu sei entrato troppo nel personaggio di Mike Buongiorno.

È vero.

E io non sono entrato abbastanza nel personaggio del concorrente

o forse lo sono entrato troppo e quindi sono distratto e un po' teso.

Ti puoi rilassare anche perché non si vince nulla in questa competizione.

Però devo essere onesto, a me piace.

Secondo me in un'altra vita io facevo il conduttore dei quiz a premi.

Sì, ma allora ti sfido.

Dobbiamo nell'anno prossimo, durante l'anno prossimo,

per fare una puntata in cui tu prepari un quiz per me e un personaggio, diciamo, a nostra scelta, un invitato.

Ci sto, anche se quello che non sai è che in realtà io più di una volta mi sono iscritto come concorrente a uno di questi quiz a premi.

Ma non dirò altro se non nella nostra sala VIP.

Quindi venite a sentire queste storie e ascoltate.

Ciao a tutti.

Ciao.

02-Allegriaaa! 02-Allegriaaa! 02-Allegriaaa! 02-Allegriaaa! ¡02-Allegriaaa! 02-Alegriaaa! 02-Allegriaaa!

Pronto? Pronto? Sì, chi è?

Ti sblocchia un raccord e vengo!

Allì, allò!

Ha!

Allegria!

E a questo punto direi buongiorno...

Eh! Buona questa, buona questa!

Buongiorno e non buongiorno!

Perché cade questa U?

Non è un errore, non è un errore,

è semplicemente un accenno a una sezione

che arriverà a breve, ma per ora...

Dove eravamo rimasti?

Dove eravamo rimasti?

Non so, io sono seduto qui da un po',

tu dove eri rimasto?

Cioè mi vuoi dire che tu sei seduto lì Sie wollen mir sagen, dass Sie dort sitzen

dalla settimana scorsa?

Eh sì, non mi sono mosso da qui!

Mamma mia!

No Matteo, volevo soltanto dire,

così mi hai preso a freddo,

siamo subito entrati nel cuore della puntata,

è vero che abbiamo tanto di cui parlare,

ma io volevo dirla una frase.

Va bene, va bene.

E volevo dire che io ho detto allegria,

e voglio spiegarla, perché è un po'

il filo conduttore di questa puntata.

Si vede, siamo tutti molto allegri,

sono così allegro che non riesco

a stare fermo con le mie mani,

clicco le cose da bravo DJ inesperto.

Per te, diciamo, allegria, ma anche fretta.

Fretta, sì.

E invece per me è allegria, ma calma.

Sì, è che qua fa freddo,

e quindi devo muovermi per evitare

di, diciamo, congelarmi.

Facciamo così, siamo già nella prima sezione,

allegria, perché la prima sezione è allegria

e dove eravamo rimasti?

Perché dove eravamo rimasti

stiamo parlando dei nostri patroni,

dei santi.

Ah, ok.

Per un attimo ho fatto confusione

patroni con i sostenitori del nostro progetto.

In realtà in inglese si traducono

nella stessa maniera.

Sì, patron in italiano avrebbe

una traduzione più corretta in mecenate,

ovvero qualcuno che sostiene la tua arte,

le tue creazioni con bitto alloggio Ihre Kreationen mit bitto accommodation

oppure denaro.

È una figura che era molto in voga

nel Medioevo, quando, non so,

i ricchi della città oppure i potenti

sostenevano l'arte, quindi gli scrittori,

i poeti, gli artisti e quant'altro.

Ma in questo caso parliamo di santi.

Avete fatto questa settimana un bel video

sui santi patroni delle varie città italiane

e c'era anche un San Matteo.

C'era anche un San Matteo

che per me è sempre stato un santo

abbastanza controverso.

Perché? Perché?

Perché San Matteo è il patrono di Salerno

e Salerno e Napoli hanno da sempre un po',

diciamo, come dire, sono come l'Italia e la Francia.

Non lo so, sono troppo vicine,

due città grandi vicine,

non corre buon sangue tra le due città.

Io, vabbè, non esagererei.

Vabbè, sempre in maniera...

Sì, goleardica. Ja, goleardisch.

C'è una rivalità campanilistica,

come ce ne sono tantissime

all'interno delle regioni italiane.

Penso alla Toscana in cui Firenze, Pisa, Livorno

e quant'altro si scannano.

Però l'Italia è piena di queste rivalità

dovuto un po' alla storia spezzettata dell'Italia

e delle singoli regioni italiane.

Quindi con i comuni che combattevano

l'uno contro l'altro

per la ricchezza e il potere nella regione.

Sì.

Ma torniamo all'allegria, Matteo.

Abbiamo detto San Matteo, quindi patrono di Salerno,

ma io ho sentito anche un San Nicola

patrono di Bari, protettore di Bari.

Sì.

E San Nicola uguale allegria, no? Und St. Nikolaus steht für Fröhlichkeit, nicht wahr?

San Nicola uguale molta, moltissima allegria

perché San Nicola

verso il 25 dicembre

si veste di rosso e mette un barbone.

Eh sì, San Nicola è la figura originaria

dalla quale nasce Babbo Natale.

San Nicola in realtà non è italiano.

No.

San Nicola è un santo turco

che era protettore dei bambini

in quanto una leggenda narra

che salvò tre fanciulle dalla povertà

gettando attraverso la finestra delle monete d'oro.

Ma durante il periodo del Medioevo

questi crociati italiani vanno a recuperare la salma

di San Nicola

per evitare che cadesse nelle mani dei musulmani.

Le portano in Italia

e costruiscono una basilica

intorno alle spoglie del santo a Bari.

Degli altri crociati, questa volta veneziani,

vanno, anche loro in Turchia,

scoprono che non tutte le ossa del santo

erano state recuperate.

Accorgono queste ossa più piccoline

e le portano a Venezia.

Quindi il corpo di San Nicola

oggigiorno è un po' distribuito

tra Bari, dove c'è il grosso del corpo

e dove il santo è diventato anche il patrono della città,

e Venezia.

È una cosa un po' macabra questa.

Non so.

Eh sì, ma questa è una cosa molto ricorrente.

Le reliquie dei santi nel Medioevo

c'era tutto un culto attorno a questi resti.

Però il viaggio di San Nicola

non finisce lì,

perché San Nicola viaggia un po'

attraverso le tradizioni,

attraverso le latitudini,

e in Olanda si trasforma in Sinterklaas,

che ha tutti gli effetti festeggiato il 6 dicembre,

lo hanno detto anche nel vostro video,

ma c'è una prima trasformazione.

È un vescovo, perché San Nicola era un vescovo,

vessito di rosso,

ma in questo caso gira per la città

in una parata e distribuisce doni

ai bambini.

È questa versione che poi gli olandesi

porteranno in America

e dove ci sarà l'ulteriore passaggio

da Sinterklaas a Santa Claus,

che è il nostro Babbo Natale.

Che poi verrà vestito di tutto appunto

da la Coca-Cola, giusto?

Eh, questo è un falso mito.

Ah no!

Nel senso che Babbo Natale

in questo passaggio Europa-Stati Uniti

perde gli abiti religiosi

e aggiunge quelli laici,

quindi abito rosso, stivali, cappello.

E poi ci sono le illustrazioni

che già lo rendono famoso

con il suo vestito rosso.

Quindi non è vero che la Coca-Cola

ha creato l'immagine di Babbo Natale

così come la conosciamo oggi,

ma è vero che il fatto che l'ha utilizzata

in una delle sue primissime pubblicità

l'ha reso insomma popolarissimo

nella sua accezione moderna.

Sì, diciamo è stato preso in prestito,

però la nascita è molto più profonda.

Sì, è un viaggio attraverso i continenti,

attraverso i secoli

e attraverso le tradizioni.

A tal proposto,

un piccolo approfondimento linguistico.

Perché Babbo Natale?

Babbo è una parola italiana

che però si usa molto poco oggi, no?

Sì, oltretutto è diventata meno al nord

e ha un'accezione negativa, Babbo.

Ah, questa non la sapevo.

Nel senso, perché Babbo

può essere definito un diminutivo di papà

o un vezzeggiativo.

Sì, sono due parole simili

per dire la stessa cosa.

Poi i bambini qui, le famiglie,

scegliono se i papà si chiamano papà o babbo.

Ad esempio, io chiamo

e mi faccio chiamare papà,

ma ad esempio mia moglie, suo padre,

lo ha sempre chiamato babbo.

E qui, non so perché,

o sono io che ho questa strana percezione

o qua, ogni tanto, qui intendo al nord,

nel nord Italia,

viene usato come a dire il nostro babà.

Mmh, stupidotto.

Mmh.

Questa non la sapevo,

devo dire la verità.

Sapevo che c'è la doppia scelta in Italia

tra papà e babbo

e che la maggioranza sceglie papà.

Babbo, invece, è molto, molto comune in Toscana.

È una delle tipiche parole toscane.

Sì, sì, sì, sì.

Lì penso che sia molto più usato di papà.

Sì, credo che lì la maggior parte usi babbo.

Babbo.

Una delle prime cose che mi viene in mente

pensando alla Toscana in termini di parole

è babbo, mi babbo, sarebbe mio papà,

e l'altra è coca cola,

con questa pronuncia con la C aspirata

che io avrò fatto sicuramente malissimo,

che è uno dei tratti della pronuncia toscana.

Vero, vero.

Quindi, come tanti santi,

possiamo dire che San Nicola è italiano per adozione.

Sì, sì.

Come tanti altri, diciamo, personaggi in Italia

vengono adottati divenendo a tutti gli effetti italiani.

Ah, di chi stai parlando?

Sto parlando di buongiorno.

Adesso finalmente possiamo svelare

perché è stato detto buongiorno e anche allegria,

perché stavamo parlando di Mike Buongiorno,

uno dei personaggi più grandi della televisione italiana.

Sì, il grandissimo Michael Michele,

ma per tutti Mike, buongiorno.

Si può dire che in realtà la televisione italiana

è nata con lui,

con dei padri fondatori della televisione italiana,

anche se lui italiano di nascita non lo era.

No, lui era un italiano di cognome.

Sì, diciamo che è italiano a tutti gli effetti perché?

Perché lui nasce negli Stati Uniti,

ma nasce da famiglia italo-americana.

Poi all'età di cinque anni, a seguito della crisi del 1929,

la sua famiglia si ritrasferisce in Italia,

per essere più precisi, in Lombardia,

e quindi lui poi praticamente quasi per il resto della sua vita

resterà in Italia.

Piccola parentesi, partecipa alla guerra,

alla Seconda Guerra Mondiale, come partigiano,

quindi contro le forze fasciste e naziste,

e viene anche catturato e sta per essere fucilato

quando il soldato tedesco trova il suo passaporto americano

e questa cosa gli salva la vita,

perché un prigioniero americano, è brutto dirlo,

ma aveva un peso specifico più alto,

e quindi verrà poi utilizzato, dopo mesi di prigionia, come scambio.

Quindi scambio di prigionieri e, Mike, buongiorno,

si vede la vita salvata e dopo la guerra si trasferisce negli Stati Uniti,

dove continua a lavorare in realtà nei media,

finché poi il richiamo per la sua seconda madrepatria cresce,

si ritrasferisce in Italia questa volta,

per sempre, dove comincia a tutti gli effetti a fare trasmissioni televisive.

E diciamo, creando anche... questa è una domanda diciamo per te.

La creata, la tipologia di televisione che poi fa, cioè i quiz, o la importata?

La risposta giusta è la seconda,

nel senso che non è un qualcosa come spesso accade in televisione, soprattutto in Italia.

L'idea non era originale, sono format stranieri,

che poi vengono importati e aggiustati a seconda dei gusti del pubblico locale.

In particolare il suo primissimo show, che ripetiamo parliamo di quiz a premi,

è la versione italiana di uno show americano,

che a sua volta era la versione americana dell'originale francese.

Quindi non so se si può dire che il quiz a premi nasce in Francia,

però sicuramente non nasce in Italia,

ma in effetti il primo a renderlo famoso in Italia è Mike Buongiorno.

E parliamo del suo primo show, Lascia o Raddoppia,

ma lui in seguito ne farà tanti altri e più famosi, giusto per menzionare i titoli.

Rischia tutto, TeleMike,

è quello forse meno impegnativo, non serale, quotidiano, più leggero e più longevo,

La ruota della fortuna.

Che diciamo è quello per il quale è più ricordato da un certo punto di vista,

nel senso che ovviamente ci sono, come dire, quelli importanti,

però La ruota della fortuna è una cosa che è entrata così tanto nelle famiglie italiane,

come dire, come il caffè diciamo.

Io penso sia più il personaggio che la trasmissione,

e tu forse ricordi di più La ruota della fortuna perché sei nato negli anni 80, come me,

ma io credo che per i nostri genitori il primo quiz a premi, quindi Lascia o Raddoppia,

abbia avuto un impatto sulla società diverso.

Addirittura uno scrittore italiano, Umberto Eco, abbastanza famoso,

ha scritto un saggio su un mic, a seguito del successo di questo suo primo show.

Quindi a livello sociale Lascia o Raddoppia, secondo me, ha un impatto molto più forte

della ruota della fortuna, che in realtà era una copia sputata del show americano.

E forse io ricordo di più come impatto della storia della televisione,

rischia tutto, anche nel parlato, si fa spesso riferimento a questi titoli di programmi, a questi giochi.

C'è una cosa interessantissima che non sapevo che ho scoperto studiando per questo episodio,

ed è che anche Totò ha partecipato a Lascia o Raddoppia, in qualche modo.

Nel senso che hanno replicato lo show con Mike Buongiorno, l'interprete di se stesso,

in un film che si chiamava Totò o Lascia o Raddoppia.

Sì, a questo punto dovremmo fare un approfondimento su Totò.

Ahia, ahia. Vabbè, qui, diciamo, Nasch ovviamente è il primo personaggio di cui parliamo,

non è il primo però è il primo della televisione italiana di cui parliamo.

Da qui ne arriveranno tantissimi.

Sì, però Totò, per dirla proprio in due secondi, è uno dei primissimi attori

e tra i più famosi nella storia della cultura napoletana e italiana.

Faceva tantissimi film comici.

Ti voglio dare un'altra nota di colore, ovvero Le Gaff di Mike Buongiorno.

Nella sua lunghissima carriera Mike Buongiorno è stato, si è reso protagonista di tante gaff,

sue o dei concorrenti, ma quella più famosa in realtà è una fake news oggi si direbbe, è un falso.

No.

Ricordi questa gaff?

Era un po'...

Oseh.

Eh, sì.

Faccio io l'imitazione, dai, ti stai imbarazzando.

Premesso che c'era una domanda sull'ornitologia, ovvero lo studio dei volatili, degli uccelli.

E che uccello in Italia può avere un doppio senso a sfondo sessuale,

quindi può andare a rappresentare l'organo riproduttivo maschile, diciamola così.

E la signora che partecipava a questo quiz sbagliò la risposta decisiva che riguardava gli uccelli.

E si dice, la leggenda narra che Mike Buongiorno esclamò

ai ai ai signora Longari, mi è cascata sull'uccello. ai ai ai Mrs. Longari, it fell on my dick.

Però è un falso, non è mai accaduto.

No.

Non credo sia dovuto all'enorme popolarità di Mike Buongiorno

e delle tante imitazioni che ne sono state fatte.

E quindi forse questa frase è stata creata da qualche comico,

ma è diventata poi talmente famosa che anche Mike Buongiorno l'ha recitata.

E questo ha creato confusione negli spettatori, diciamo,

che pensano che quella scena in realtà fosse vera.

No.

Questa è un è un è una cosa, diciamo, da disturbo intergalattico temporale.

Cosa è successo questa settimana?

Ancora allegria, io direi.

Eh eh, tanta, tantissima allegria.

Hai visto magari in televisione quello che è successo questa settimana?

Questa settimana in televisione, anzi ti dirò, l'ho vista al bar,

però il Marocco è passato in semifinale ai mondiali del Qatar.

Questi fantomatici mondiali che noi seguiamo con un occhio sì e un occhio no.

Esistono, sono reali, si stanno svolgendo e per la prima volta una nazionale africana

ha accesso alle semifinali di un mondiale, quindi un evento storico,

un intero, non solo paese in festa, il Marocco, ma tutto il mondo arabo,

incluso il Qatar che ospita la manifestazione, e anche tutta l'Africa.

Quindi c'è praticamente mezzo mondo che tifa Marocco, a questo punto ti dirò anche io,

e non solo, ma abbiamo visto le scene di giubilo, le scene di esultanza,

non solo in televisione, ma anche nelle nostre città.

Sì, sì, perché la comunità marocchina è una delle più grandi in Italia.

Ti confermo che anche qui al Duomo era festa grande, è stato un piacere, è stato bello,

perché osmoticamente abbiamo goduto della loro vittoria ancora di più,

perché insomma eravamo super neutrali, quindi mancava quel

«ah, noi avremmo voluto»… noi non c'eravamo, quindi non c'è problema.

Sì, anche qui a Napoli, devo dire, a Piazza Garibaldi nel nostro caso,

che è la zona più multietnica della città, c'è stato un corteo intorno al nostro Garibaldi,

alla statua di Garibaldi, e la comunità marocchina è la terza più grande in Italia

dopo quella rumena e dopo quella albanese.

E sì, è stato davvero bello vedere come sono scesi tutti in strada

a festeggiare in città grandi o piccole.

Il termine in realtà marocchino ha una storia in Italia,

e non è una storia «allegra», nel senso che non si utilizza più fortunatamente,

perché nel passato aveva una connotazione razzista,

o quantomeno denigrava una categoria intera di immigrati.

Insomma, come tutti quegli appellativi che generalizzano,

prendeva tutti quelli che venivano da fuori e li classificava così.

Sì, dire marocchino qualche anno fa era dire praticamente extracomunitario,

o africano in genere, e non va assolutamente bene.

Fortunatamente questa parola di fatto è uscita dall'uso comune e poi forse anche dal vocabolario.

Faceva il paio spesso con un'altra parola, «vous comprez»,

che era insomma il verso a questi venditori ambulanti che vendevano della merce per strada.

Oggi non è accettato utilizzare nessuno dei due, credo.

Si usa giustamente l'accezione, scusami, la formula «venditore ambulante».

Quindi insomma su questo facciamo progresso.

Bene, direi.

E nulla, spero che questa allegria marocchina possa continuare.

Insomma, mi piacciono queste storie un po' da cenerentola,

che sembra non avere nessuna chance ma che poi possono persino sognare di vincere il mondiale.

Matteo, ma marocchino, se non sbaglio, è anche un caffè.

Eh sì, è un caffè, è un caffè con il cacao e macchiato, penso.

È uno dei miei preferiti, devo dire la verità.

Ah, allora questa la devi spiegare bene tu perché adesso ti do questa notizia e ti farà svenire,

visto che è il tuo preferito, io non ho mai bevuto un marocchino in vita mia.

Allora, io devo essere onesto, non sono un esperto di varietà del caffè.

In realtà il mio preferito, lo sai, è l'espresso classico.

E alcuni bar, o forse io, fanno confusione tra il marocchino e il brasiliano.

Eh, vabbè, ma per te cos'è un marocchino?

Per me il marocchino è un caffè espresso macchiato con della polvere di cacao sopra.

Ah, ok.

Credo sia questo.

Sì, sì, penso di sì.

Ma ti faccio un'offerta che non puoi rifiutare per citare un famoso film italo-americano

e ti direi andiamoci a studiare le differenze tra caffè marocchino e caffè brasiliano nel nostro after show

e ce li gustiamo.

Ah, mi sembra un'ottima cosa perché sono molto curioso perché più o meno mi trovo col marocchino

ma adesso il brasiliano ha acceso la mia curiosità e la golosità.

Quindi andiamo subito a provarli entrambi.

Ok, allora ci vediamo di là.

A tutti gli altri ricordiamo che per avere accesso a questa fantastica sala VIP del caffè

insomma basta far parte della nostra comunità.

Il link lo trovate in descrizione come sempre ma in realtà è molto semplice.

Ed è?

In che senso ed è?

Non abbiamo un link diretto per accedere alla nostra comunità?

www.easyitalian.fm

Perfetto, così è perfetto.

Tu sei entrato troppo nel personaggio di Mike Buongiorno.

È vero.

E io non sono entrato abbastanza nel personaggio del concorrente

o forse lo sono entrato troppo e quindi sono distratto e un po' teso.

Ti puoi rilassare anche perché non si vince nulla in questa competizione.

Però devo essere onesto, a me piace.

Secondo me in un'altra vita io facevo il conduttore dei quiz a premi.

Sì, ma allora ti sfido.

Dobbiamo nell'anno prossimo, durante l'anno prossimo,

per fare una puntata in cui tu prepari un quiz per me e un personaggio, diciamo, a nostra scelta, un invitato.

Ci sto, anche se quello che non sai è che in realtà io più di una volta mi sono iscritto come concorrente a uno di questi quiz a premi.

Ma non dirò altro se non nella nostra sala VIP.

Quindi venite a sentire queste storie e ascoltate.

Ciao a tutti.

Ciao.