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Italianglot, La Campania

La Campania

Le regioni italiane: la Campania Ciao italianglottini e bentornati a un nuovo episodio che, come avete già capito dal titolo, vi porterà alla scoperta di una nuova regione italiana. Da molto tempo ormai nella serie “Luoghi” di questo podcast cerchiamo di prendere due piccioni con una fava: da un lato aiutarvi a migliorare il vostro italiano e dall'altro farvi conoscere i posti più belli d'Italia che, se siete qui, è sicuramente un paese che vi incuriosisce, vi interessa, vi affascina. Ecco, con questa serie voglio aiutarvi a scoprire luoghi che magari non conoscevate, a esplorare la loro cultura, le loro tradizioni e magari li aggiungerete anche alla lista delle vostre prossime destinazioni di viaggio. E allora seguitemi, perché oggi andremo a visitare la regione che, come molti di voi sanno ormai, è anche la regione in cui sono nato e cresciuto: la Campania. Con l'episodio di oggi entriamo ufficialmente nell'Italia meridionale e lasciamo così definitivamente le regioni dell'Italia settentrionale e centrale attraverso le quali abbiamo viaggiato virtualmente nei mesi scorsi. Ricordate che sul mio sito - italianglot.com - potete scaricare la trascrizione di tutti gli episodi del mio podcast con una lista di vocabolario e un foglio di lavoro con tanti esercizi utili. Sì, perché ritagliarvi mezz'ora, un'ora al giorno per soffermarvi ad analizzare le parole e le espressioni che avete incontrato nel testo, la struttura delle frasi, il contesto in cui un termine viene utilizzato può essere davvero la chiave per fare grandi progressi in i t a l i a n o . Leggere e ascoltare contemporaneamente è uno dei metodi più efficaci per diventare fluenti in una lingua. Detto questo, cominciamo come sempre dalla geografia della Campania. Con quali regioni confina esattamente? Beh, a nord-ovest confina con il Lazio, a nord con il Molise, a nord-est con la Puglia e a est con la Basilicata. A ovest, invece, è bagnata dal Mar Tirreno con un totale di 500 km di costa. È divisa in cinque province: Napoli, che è anche il capoluogo della regione e la città dove sono nato, e intorno alla provincia di Napoli, partendo da nord e proseguendo verso sud troviamo le province di Caserta, Benevento, Avellino e Salerno. Da dove viene il nome di questa regione? Perché si chiama Campania? Purtroppo non se ne conosce esattamente l'origine, ma sono state fatte diverse ipotesi. Il filologo romano Sesto Pompeo Festo scrive che il nome che si dava a questa regione prima dell'arrivo dei romani era Oscor ed era abitata da popoli chiamati appunto Osci. Il termine Campania compare invece nel V secolo a.C. e probabilmente deriva dalla città principale della regione che a quei tempi era Capua. Dal nome con cui si indicavano i suoi abitanti, ovvero Capuani, è forse venuto fuori il termine Campani e da lì Campania. Quando poi la Campania antica si è estesa oltre i confini della zona intorno a Capua, arrivando fino anche all'attuale Lazio, si è continuato a usare il termine Campania per indicare anche queste vaste pianure che erano entrate a far parte della regione. Campania suonava un po' come il termine campus, che in latino vuol dire non solo “campo”, ma anche “pianura, campagna aperta”. In quel periodo lo scrittore Plinio il Vecchio usa l'espressione Campania felix, letteralmente Campania felice, per indicare questa nuova regione estesa e per distinguerla dalla Campania Antiqua e forse anche per sottolineare che era una regione particolarmente fertile, proprio per l'abbondanza di pianure. E giacché stiamo parlando del paesaggio, vediamo più in dettaglio proprio questo aspetto. In realtà le pianure rappresentano solo il 14,6% della regione, mentre il 34,6% è costituito da montagne e il 50,8%, dunque metà del suo territorio, è di tipo collinare. La cima più alta della Campania si trova nel gruppo montuoso del Cervati e raggiunge i 1898 metri sul livello del mare. Un altro massiccio abbastanza noto è quello del Matese perché rappresenta un importante patrimonio naturalistico, geologico, archeologico e ambientale. Anche io ho avuto la fortuna di visitarlo quando andavo all'università nel corso di un'escursione organizzata dalla mia professoressa di geologia. Studiando i vari strati di calcare di cui è formato il Matese si possono infatti trovare tracce che dimostrano che in diverse epoche geologiche il territorio era completamente sommerso dal mare e che solo da un certo momento in poi ha cominciato a sollevarsi fino a diventare un monte. Ricordo infatti che durante l'escursione abbiamo trovato diversi fossili di conchiglie marine e perfino dei denti di squalo. Tra i rilievi montuosi e collinari della Campania che interessano particolarmente i geologi ce ne sono alcuni che non sono così innocui come il Matese, perché si tratta di vulcani ancora attivi e potenzialmente molto pericolosi. A Napoli ad esempio c'è il Vesuvio la cui ultima eruzione è avvenuta nel 1944. Nel golfo di Pozzuoli, ma arrivando anche a includere Napoli e tante altre piccole città, c'è il supervulcano dei Campi Flegrei che purtroppo non è spento, sta solo “dormendo” e si trova a pochi passi da casa mia. I Campi Flegrei sono responsabili ad esempio del fenomeno del bradisismo che consiste in un innalzamento o un abbassamento molto lento del suolo. All'inizio degli anni ‘80 il suolo ad esempio si è sollevato progressivamente di quasi due metri e insieme a questo lento movimento si sono avuti anche diversi terremoti più intensi che ancora ricordo molto bene. Molto interessante è anche la Solfatara di Pozzuoli, un cratere attivo d o v e c i s o n o suggestive fumarole dall'inconfondibile puzza di uovo marcio, dovuta alla presenza di zolfo. Sul mio canale YouTube potete trovare un video in cui vi ho mostrato le bellezze della città di Pozzuoli e in cui vi ho parlato anche della Solfatara e dei suoi fenomeni vulcanici. Passando a un argomento meno inquietante, come abbiamo detto, il territorio campano è anche caratterizzato da lunghe coste con alcuni tratti davvero stupendi dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Abbiamo da nord a sud la costa flegrea, la costiera sorrentina, la costiera amalfitana e la costiera cilentana, mentre al largo le isole più belle e conosciute sono l'isola di Ischia, Capri e Procida. Circa un quarto della regione è rappresentato da diverse aree naturali protette tra cui il Parco nazionale del Vesuvio e il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il clima della Campania non è particolarmente complesso perché si può suddividere in sole due tipologie: un clima mite che riguarda le zone costiere della provincia di Caserta, Napoli e Salerno e un clima rigido che caratterizza invece le aree più interne dove il paesaggio è prevalentemente montuoso. Si sa infatti che la presenza del mare ha molti effetti benefici sul clima perché rende meno estreme e più sopportabili le temperature sia in inverno che in estate. Nelle zone montuose, invece, d'inverno le temperature possono scendere così tanto da provocare gelate e nevicate. Ricordo che tanti anni fa per un certo periodo di tempo l'azienda in cui lavoravo ha mandato me ed altri colleghi in un ufficio in provincia di Avellino e d'inverno l'autobus attraversava diversi paesini completamente innevati. Io che ero abituato al sole di Napoli avevo l'impressione di trovarmi in un paese nordico. Per quanto riguarda le piogge, queste sono molto abbondanti sulle coste e nelle zone interne a ovest della catena montuosa dell'Appennino perché qui arrivano i venti carichi di umidità provenienti dall'Atlantico. Le piogge invece sono molto ridotte nelle zone ad est della dorsale appenninica che sono invece protette da questi venti. Proseguiamo con l'economia che, considerate tutte le risorse del territorio, ha in teoria grandi potenzialità. Nella pratica però non è così perché lo sviluppo economico è spesso ostacolato dalla corruzione dovuta alla presenza della criminalità organizzata. Forse avete sentito parlare della Camorra che è un tipo di mafia originaria proprio di questa regione. È un vero peccato perché la Campania ha appunto tanto da offrire. Già se consideriamo la sola agricoltura, grazie alla fertilità dei terreni di origine vulcanica, la Campania è tra le regioni con il maggior numero di prodotti agroalimentari, e tra questi, cinque hanno il marchio IGP, ovvero di indicazione geografica protetta, un marchio attribuito a certi prodotti dall'Unione Europea la cui qualità e reputazione dipendono proprio dalla loro origine geografica. I cinque prodotti IGP della Campania sono: il carciofo di Paestum, prodotto in provincia di Salerno; le mele annurche, delle piccole mele rosse, di sapore dolce, che spesso mangio anche io; la castagna di Montella, in provincia di Avellino; la nocciola di Giffoni, prodotta in diversi comuni del salernitano e il limone Costa d'Amalf che, tra le altre cose, viene anche usato per produrre il famoso liquore limoncello. Ma a parte questi cinque prodotti così particolari, la Campania è famosa anche per la produzione di patate, melanzane, fagioli, pomodori (come quelli San Marzano) e di friarelli (chiamati broccoletti o cime di rapa in altre regioni) dal sapore leggermente amaro che si mangiano sia come contorno che sulla famosa pizza “salsicce e friarielli”. La Campania è uno dei maggiori produttori di nocciole, come abbiamo visto, tipiche del salernitano, grazie alle quali si producono anche i torroni, tipici dolci natalizi. Gli uliveti garantiscono invece la produzione di oli extravergine di altissima qualità e nei vigneti si raccolgono diverse tipologie di uva che vengono impiegate per imbottigliare vini eccellenti come il Greco di Tufo o il Lacryma Christi. Molto importante in Campania è anche la coltivazione di grano che viene usato soprattutto nel beneventano o a Gragnano, in provincia di Napoli, per la produzione di pasta. La pasta campana è un prodotto tradizionale che risale a tanti secoli fa. Un libro che vi consiglio di leggere è “Francesca e Nunziata” di Maria Orsini Natale che racconta proprio la storia di una famiglia di pastai napoletani e di come da semplici artigiani nel tempo sono diventati degli industriali a tutti gli effetti. La regista Lina Wertmüller nel 2002 ha anche girato un film basato su questo romanzo con attori del calibro di Sophia Loren e Raoul Bova. Per quanto riguarda l'allevamento, non è un settore molto sviluppato in Campania, tranne che per quello dei bufali il cui latte viene impiegato per la produzione delle deliziose mozzarelle di bufala campana, riconosciute come prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta) dal 1996. Tra i principali prodotti marini, pescati nel golfo di Napoli e di Pozzuoli, ci sono le cozze, le vongole e i pesci azzurri come le alici. Per quanto riguarda l'industria, già abbiamo accennato al fatto che l'industria alimentare, con i suoi pastifici ad esempio, è molto sviluppata, ma sono altrettanto sviluppati anche il settore meccanico, come ad esempio l'Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco; i cantieri navali di Napoli e Castellammare di Stabia; l'industria aerospaziale come l'Alenia aeronautica che - una piccola curiosità - era anche uno dei clienti dell'azienda informatica per la quale ho lavorato per tanti anni a Pozzuoli e per la quale ho sviluppato, insieme ad altri programmatori, del software gestionale. L'ultimo settore economico di cui dobbiamo parlare è il settore terziario il cui punto forte è sicuramente il turismo. E come sempre, a questo punto, ne approfitto per parlarvi di tutte le bellezze artistiche e naturalistiche che potete visitare voi stessi, semmai deciderete di fare un viaggio in Campania, e che attirano ogni anno milioni di persone da tutto il mondo. Secondo un'indagine dell'Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione Europea, la Campania è tra i primi 20 posti delle regioni più visitate in Europa, la quinta tra quelle più visitate in Italia e la prima se consideriamo solo le regioni dell'Italia meridionale. La città di Napoli in particolare è tra le mete più gettonate e vi prometto in futuro di parlarvi anche più in dettaglio di tutto quello che c'è da vedere a Napoli e in altre città italiane. Nelle vicinanze di Napoli, altre destinazioni che registrano un afflusso in media di 4 milioni di turisti ogni anno sono Pompei ed Ercolano, perché - questo sicuramente lo sapete già - in queste località ci sono due siti archeologici tra i più visitati in Italia e al mondo. Qui sono preservate quasi perfettamente due città risalenti all'antica Roma e che sono state sepolte dai prodotti dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. A proposito, in due episodi della sezione Storia, per la precisione negli episodi 19 e 39, vi ho proprio raccontato di una giornata tipica degli antichi abitanti di Pompei e di tutto quello che è successo nel terribile giorno dell'eruzione. Ritornando a temi più piacevoli, se verrete in Campania, dedicate almeno uno o più giorni alle meravigliose isole di Capri, Ischia e Procida, quest'ultima nominata anche capitale italiana della cultura del 2022. Magari in futuro cercherò di girare qualche video per voi su questi bellissimi posti. E nell'elenco dei luoghi che non dovete assolutamente perdervi ci sono anche la costiera sorrentina e la costiera amalfitana che, se non avete molti giorni a disposizione, potete solo percorrere in macchina, fermandovi a visitare le cittadine e le spiagge più belle. Se invece potete permettervi di trascorrere qualche settimana qui, allora potete organizzare escursioni come quella del Sentiero degli dei, sulla costa amalfitana, con i suoi 7 km di pure bellezze naturalistiche. In corrispondenza di Nocelle, una frazione del comune di Positano, c'è forse il tratto più interessante di questo sentiero con pinete, grotte e spettacolari panorami. Potete poi fare anche dei tour in barca, passare qualche ora ad Amalfi, che in passato è stata una delle quattro Repubbliche marinare insieme a Genova, Pisa e Venezia, acquistare dei souvenir nella bellissima località di Vietri sul Mare, famosa per le sue coloratissime ceramiche, partecipare al Festival di Ravello, soprannominata la città della Musica , assaggiare il delizioso limoncello a Sorrento, e tanto altro ancora. Se poi vi affascinano la geologia e la natura, un'altra meta particolarmente amata dai turisti è il Parco Nazionale del Vesuvio, forse tra i vulcani più visitati e famosi al mondo. Potrete camminare lungo il suo cratere percorrendo il sentiero denominato “Il Gran Cono” che è uno degli 11 sentieri che sono stati realizzati per permettere ai visitatori di apprezzare il parco da diversi punti di vista: ci sono infatti sei sentieri circolari immersi nella natura, un sentiero educativo, un sentiero panoramico e un sentiero agricolo. Se vi trovate nella provincia di Salerno, recatevi invece al sito archeologico di Paestum che è stata un'antica città della Magna Grecia. Si chiamava così l'insieme delle zone dell'Italia meridionale che erano state colonizzate dai greci che avevano fondato qui importanti città, tra cui appunto Paestum che allora però si chiamava Poseidonia, in onore del dio greco Poseidone, anche se la città era devota pure alla dea Atena e alla dea Era. Troverete qui infatti diversi templi dedicati a queste divinità. Il più grande, risalente al V secolo a.C., è quello che oggi è conosciuto proprio come Tempio di Nettuno (o di Poseidone) anche se forse in realtà era dedicato a Era o a Zeus. A Caserta, invece, vale decisamente la pena di visitare la famosa reggia e i suoi bellissimi giardini. Questo palazzo reale, appartenuto alla famiglia dei Borbone e costruito tra il 1752 e il 1845, è così bello che è stato scelto anche come set di famosi film come ad esempio due episodi della saga di Guerre Stellari, Angeli e Demoni, tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown, Mission: Impossible III e tanti altri ancora. Se vi piace trascorrere qualche ora rilassante al mare, dovete sapere che la Campania è al secondo posto in Italia, dopo la Liguria, e prima nell'Italia meridionale, ad avere il maggior numero di bandiere blu, ovvero bandiere che vengono assegnate a certe località costiere europee quando rispettano alcuni criteri di qualità per quanto riguarda le acque di balneazione, la pulizia delle spiagge, i servizi offerti ai turisti, e così via. Molte di queste spiagge si trovano sulle isole o sulla costiera sorrentina, amalfitana e cilentana. Nel 2019 il concorso “II mare più bello e pulito” è stato vinto dalla spiaggia di Pollica, un comune in provincia di Salerno. Se poi invece che in spiaggia volete rilassarvi in un centro termale, immergervi in piscine di acqua calda e ricevere anche trattamenti estetici e di benessere, avrete l'imbarazzo della scelta, perché, per la sua natura vulcanica, questa regione offre moltissimi stabilimenti termali, come le terme di Agnano a Napoli, le Terme di Ischia, le Terme di Telese in provincia di Benevento, e tante altre ancora. Gli eventi e le tradizioni a cui potete prendere parte sono così tanti che sarebbe necessario un episodio a parte. Cercherò comunque di parlarvi di quelli più famosi. Ad esempio, nel periodo tra novembre e gennaio, a Napoli, in via San Gregorio Armeno, non si riesce davvero a camminare per la folla di turisti e napoletani che vengono qui a vedere le meravigliose opere degli artigiani che costruiscono presepi e pastori, ovvero le statuine dei personaggi che popolano queste scene della natività. Se non sopportate le folle (come me), vi consiglio di vistare questa via in altri momenti dell'anno, tanto gli artigiani sono sempre al lavoro e vedrete comunque le loro creazioni, che spesso sono anche molto divertenti, visto che hanno l'abitudine di creare statuine di personaggi famosi anche a livello internazionale come Michael Jackson, Barack Obama, Madonna e tanti altri ancora. Credo di avervele anche mostrate in uno dei miei video su Instagram. A proposito, se non lo fate ancora, seguite la pagina di Italianglot anche lì, perché ogni settimana creo delle piccole attività e degli esercizi interattivi che vi possono aiutare a imparare nuovo vocabolario utile e ad esercitarvi su diversi argomenti di grammatica. Restando in ambito religioso, una delle feste più importanti è quella di San Gennaro, patrono della città di Napoli, che si tiene il 19 settembre e che è incentrata sul miracolo della liquefazione del sangue del santo che viene tenuto in una ampolla nel duomo di Santa Maria Assunta. Il sangue è solidificato, ma l'arcivescovo, durante il rito, scuote l'ampolla con dei movimenti ben precisi e spesso il sangue diventa liquido. Secondo i napoletani, se il sangue non si scioglie, bisognerà aspettarsi eventi negativi e sfortunati per la città, mentre, se il sangue si scioglie, tutto andrà bene. Io non sono credente, quindi non credo assolutamente a queste superstizioni né a questo “miracolo”, anche perché non è stata mai analizzata la sostanza contenuta nell'ampolla che potrebbe non essere nemmeno sangue o potrebbe contenere sostanze che la portano a sciogliersi proprio in seguito ai movimenti e al cambio di temperatura dell'ampolla. Un evento divertente a cui potete assistere è il Palio della Botte di Avellino, che ha luogo nel mese di agosto. Si tratta di una rievocazione medievale che consiste in una gara tra i sette quartieri della città. I partecipanti devono spingere una pesante botte del peso di circa due quintali in salita e farla rotolare fino alla Fontana di Bellerofonte. Chi arriva primo, vince la gara. Se poi vi piace mangiare e bere, diverse sono le sagre con prodotti e piatti tradizionali a cui potete partecipare. A Napoli ovviamente non può mancare un festival dedicato alla pizza che si chiama Pizza village, dove vedrete pizzaioli all'opera e potrete fare una scorpacciata di ogni tipo di pizza. Tra l'altro, questo stesso evento si tiene anche all'estero in città come New York e Londra. Sempre a Napoli, generalmente a luglio sul lungomare Caracciolo, c'è il Bufala fest, dove la protagonista è la mozzarella di bufala DOP, ma l'evento prevede anche altri prodotti e piatti come la carne e gli hamburger di bufalo, i dolci con la ricotta di bufala e vari tipi di pizza, oltre che spettacoli e musica dal vivo. Di solito in estate, a Trentinara, in provincia di Salerno, c'è la Festa del Pane e della Civiltà Contadina. Per l'occasione, vengono riaperti gli antichi forni del centro storico e viene mostrata ai visitatori l'antica arte della lavorazione del Pane Antico di Trentinara, ottenuto con lievito madre e grani locali. E visto che stiamo parlando di cibo, piatti tipici campani, oltre alla pizza, sono il casatiello e il tortano, due tipi di pane salato molto simili tra loro, a forma di ciambella, che vengono preparati solitamente a pasqua con farina, strutto, formaggio, salame e uova. Vi assicuro che sia il casatiello che il tortano sono veramente deliziosi! Tra i primi piatti ci sono gli gnocchi alla sorrentina che vengono conditi con gli stessi ingredienti della pizza margherita, ovvero salsa di pomodoro, mozzarella e basilico fresco. Da provare è anche il panuozzo, tipico di località come Gragnano, Agerola o Pimonte. Nel periodo in cui lavoravo alla mia tesi di laurea, stavo conducendo diversi studi sui materiali eruttivi del Vesuvio nella riserva naturale di Valle delle Ferriere, vicino ad Agerola. Ebbene, dopo aver trascorso diverse ore a scavare tra le pomici vulcaniche, era tradizione fermarci, insieme alle mie colleghe di studi, a Gragnano o ad Agerola per prendere un buon panuozzo, che è una sorta di grosso panino, ma preparato con lo stesso impasto della pizza. Il panuozzo può essere poi imbottito di mozzarella o altri latticini, pomodori, verdure varie, affettati, e così via. Tra i dolci dovete assolutamente assaggiare la sfogliatella, la delizia al limone, il babà, la torta caprese e la pastiera napoletana. Volete sapere come sono fatti e che aspetto hanno? Troverete diverse immagini nelle note di questo episodio sul mio sito. Concludiamo con le lingue della Campania. La lingua ufficiale è ovviamente l'italiano, ma esistono quattro dialetti campani principali: il dialetto napoletano, parlato a Napoli ma anche nella provincia di Caserta e Salerno; il dialetto beneventano, diffuso nella provincia di Benevento; il dialetto irpino parlato in Irpinia, un'area che corrisponde più o meno alla provincia di Avellino; e il dialetto cilentano parlato in Cilento, in provincia di Salerno. Il dialetto napoletano è stato anche a tutti gli effetti una lingua del Regno di Napoli dal 1442 al 1501. Oggi la lingua napoletana non è più una lingua ufficiale, ma continua ad avere un grande prestigio perché continua ad essere usata anche nella letteratura, soprattutto nella poesia e nel teatro. Sono scritte in napoletano infatti tutte le commedie di Eduardo De Filippo e di Eduardo Scarpetta o le poesie di Antonio De Curtis, che è stato anche un attore comico di enorme successo con lo pseudonimo di Totò. Magari di Totò e dei suoi film e delle opere di Eduardo De Filippo vi parlerò nei prossimi episodi del podcast. La lingua napoletana è stata anche usata per molte canzoni diventate famosissime a livello internazionale come O' Sole mio di cui vi ho spiegato anche il significato nella serie “Canzoni in italiano”. Se perciò volete sentire come suona il napoletano, potete ascoltare quell'episodio. E visto che sono napoletano, adesso posso farvi qualche esempio di proverbio in napoletano, per sentire la sonorità di questo dialetto. Ad esempio, “Ogni scarrafon' è bell' ‘a mamma soja” cioè “Ogni scarafaggio è bello per sua mamma” che vuol dire che chiunque, anche se non è proprio bello fisicamente, sembra bello a sua madre; oppure: “L'amic' è comm' ‘o ‘mbrell': quann' chiov' nun o truov' maje” e cioè “L'amico è come l'ombrello: quando piove non lo trovi mai”, il che vuol dire che non è facile trovare un vero amico nel momento del bisogno; un ultimo detto: “C‘a vocca chius' nun trasen' mosche” - “Con la bocca chiusa non entrano mosche” - e cioè a volte è meglio stare con la bocca chiusa e non dire niente che parlare e dire stupidaggini. E adesso voglio sapere da voi se siete mai stati in Campania, quali posti avete visitato e soprattutto quali piatti e dolci avete provato. Raccontatemi tutto lasciando un commento sul mio canale YouTube o sul mio sito italianglot.com. E se vi piace questo podcast, non dimenticate anche di lasciare una valutazione positiva nell'app di Spotify o di Apple Podcasts. In questo modo mi aiuterete a farlo conoscere a nuove persone e per me questo è davvero molto importante. Grazie mille e a presto. Ciao.


La Campania Kampanien Campania

Le regioni italiane: la Campania Ciao italianglottini e bentornati a un nuovo episodio che, come avete già capito dal titolo, vi porterà alla scoperta di una nuova regione italiana. Die italienischen Regionen: Kampanien Hallo italianglottini und herzlich willkommen zu einer neuen Folge, die Sie, wie der Titel schon vermuten lässt, auf die Entdeckung einer neuen italienischen Region mitnimmt. Da molto tempo ormai nella serie “Luoghi” di questo podcast cerchiamo di prendere due piccioni con una fava: da un lato aiutarvi a migliorare il vostro italiano e dall'altro farvi conoscere i posti più belli d'Italia che, se siete qui, è sicuramente un paese che vi incuriosisce, vi interessa, vi affascina. In der Reihe "Orte" dieses Podcasts versuchen wir seit langem, zwei Fliegen mit einer Klappe zu schlagen: Zum einen helfen wir Ihnen, Ihr Italienisch zu verbessern, und zum anderen stellen wir Ihnen die schönsten Orte Italiens vor, das, wenn Sie hier sind, sicherlich ein Land ist, das Sie fasziniert und interessiert. Ecco, con questa serie voglio aiutarvi a scoprire luoghi che magari non conoscevate, a esplorare la loro cultura, le loro tradizioni e magari li aggiungerete anche alla lista delle vostre prossime destinazioni di viaggio. Mit dieser Serie möchte ich Ihnen helfen, Orte zu entdecken, von denen Sie vielleicht noch nichts wussten, ihre Kultur und ihre Traditionen zu erkunden und sie vielleicht sogar auf Ihre Liste der nächsten Reiseziele zu setzen. E allora seguitemi, perché oggi andremo a visitare la regione che, come molti di voi sanno ormai, è anche la regione in cui sono nato e cresciuto: la Campania. Folgen Sie mir also, denn heute besuchen wir die Region, in der ich, wie viele von Ihnen inzwischen wissen, geboren und aufgewachsen bin: Kampanien. Con l'episodio di oggi entriamo ufficialmente nell'Italia meridionale e lasciamo così definitivamente le regioni dell'Italia settentrionale e centrale attraverso le quali abbiamo viaggiato virtualmente nei mesi scorsi. Mit der heutigen Folge betreten wir offiziell Süditalien und verlassen damit endgültig die nord- und mittelitalienischen Regionen, die wir in den letzten Monaten virtuell bereist haben. Ricordate che sul mio sito - italianglot.com - potete scaricare la trascrizione di tutti gli episodi del mio podcast con una lista di vocabolario e un foglio di lavoro con tanti esercizi utili. Denken Sie daran, dass Sie auf meiner Website - italianglot.com - das Transkript aller Episoden meines Podcasts zusammen mit einer Vokabelliste und einem Arbeitsblatt mit vielen nützlichen Übungen herunterladen können. Sì, perché ritagliarvi mezz'ora, un'ora al giorno per soffermarvi ad analizzare le parole e le espressioni che avete incontrato nel testo, la struttura delle frasi, il contesto in cui un termine viene utilizzato può essere davvero la chiave per fare grandi progressi in i t a l i a n o . Ja, denn wenn man sich eine halbe Stunde, eine Stunde am Tag Zeit nimmt, um innezuhalten und die Wörter und Ausdrücke, die einem im Text begegnet sind, die Struktur von Sätzen, den Kontext, in dem ein Begriff verwendet wird, zu analysieren, kann das wirklich der Schlüssel zu großen Fortschritten in I t a l i a n sein. Leggere e ascoltare contemporaneamente è uno dei metodi più efficaci per diventare fluenti in una lingua. Detto questo, cominciamo come sempre dalla geografia della Campania. Beginnen wir also wie immer mit der Geografie Kampaniens. Con quali regioni confina esattamente? An welche Regionen grenzt es genau? Beh, a nord-ovest confina con il Lazio, a nord con il Molise, a nord-est con la Puglia e a est con la Basilicata. A ovest, invece, è bagnata dal Mar Tirreno con un totale di 500 km di costa. Im Westen wird sie jedoch vom Tyrrhenischen Meer umspült und verfügt über eine insgesamt 500 km lange Küstenlinie. È divisa in cinque province: Napoli, che è anche il capoluogo della regione e la città dove sono nato, e intorno alla provincia di Napoli, partendo da nord e proseguendo verso sud troviamo le province di Caserta, Benevento, Avellino e Salerno. Sie ist in fünf Provinzen unterteilt: Neapel, die Hauptstadt der Region und meine Geburtsstadt, und um die Provinz Neapel herum, von Norden nach Süden, die Provinzen Caserta, Benevento, Avellino und Salerno. Da dove viene il nome di questa regione? Perché si chiama Campania? Purtroppo non se ne conosce esattamente l'origine, ma sono state fatte diverse ipotesi. Leider ist sein genauer Ursprung nicht bekannt, aber es wurden mehrere Hypothesen aufgestellt. Il filologo romano Sesto Pompeo Festo scrive che il nome che si dava a questa regione prima dell'arrivo dei romani era Oscor ed era abitata da popoli chiamati appunto Osci. Der römische Philologe Sextus Pompeius Festus schreibt, dass diese Region vor der Ankunft der Römer Oscor hieß und von Völkern namens Osci bewohnt wurde. Il termine Campania compare invece nel V secolo a.C. Der Begriff Kampanien taucht erst im 5. Jahrhundert v. Chr. auf. e probabilmente deriva dalla città principale della regione che a quei tempi era Capua. und leitet sich wahrscheinlich von der wichtigsten Stadt der Region ab, die damals Capua hieß. Dal nome con cui si indicavano i suoi abitanti, ovvero Capuani, è forse venuto fuori il termine Campani e da lì Campania. Aus dem Namen, mit dem seine Bewohner bezeichnet wurden, nämlich Capuani, entstand vielleicht der Begriff Campani und von dort aus Kampanien. Quando poi la Campania antica si è estesa oltre i confini della zona intorno a Capua, arrivando fino anche all'attuale Lazio, si è continuato a usare il termine Campania per indicare anche queste vaste pianure che erano entrate a far parte della regione. Campania suonava un po' come il termine campus, che in latino vuol dire non solo “campo”, ma anche “pianura, campagna aperta”. In quel periodo lo scrittore Plinio il Vecchio usa l'espressione Campania felix, letteralmente Campania felice, per indicare questa nuova regione estesa e per distinguerla dalla Campania Antiqua e forse anche per sottolineare che era una regione particolarmente fertile, proprio per l'abbondanza di pianure. E giacché stiamo parlando del paesaggio, vediamo più in dettaglio proprio questo aspetto. In realtà le pianure rappresentano solo il 14,6% della regione, mentre il 34,6% è costituito da montagne e il 50,8%, dunque metà del suo territorio, è di tipo collinare. La cima più alta della Campania si trova nel gruppo montuoso del Cervati e raggiunge i 1898 metri sul livello del mare. Un altro massiccio abbastanza noto è quello del Matese perché rappresenta un importante patrimonio naturalistico, geologico, archeologico e ambientale. Anche io ho avuto la fortuna di visitarlo quando andavo all'università nel corso di un'escursione organizzata dalla mia professoressa di geologia. Studiando i vari strati di calcare di cui è formato il Matese si possono infatti trovare tracce che dimostrano che in diverse epoche geologiche il territorio era completamente sommerso dal mare e che solo da un certo momento in poi ha cominciato a sollevarsi fino a diventare un monte. Ricordo infatti che durante l'escursione abbiamo trovato diversi fossili di conchiglie marine e perfino dei denti di squalo. Tra i rilievi montuosi e collinari della Campania che interessano particolarmente i geologi ce ne sono alcuni che non sono così innocui come il Matese, perché si tratta di vulcani ancora attivi e potenzialmente molto pericolosi. A Napoli ad esempio c'è il Vesuvio la cui ultima eruzione è avvenuta nel 1944. Nel golfo di Pozzuoli, ma arrivando anche a includere Napoli e tante altre piccole città, c'è il supervulcano dei Campi Flegrei che purtroppo non è spento, sta solo “dormendo” e si trova a pochi passi da casa mia. I Campi Flegrei sono responsabili ad esempio del fenomeno del bradisismo che consiste in un innalzamento o un abbassamento molto lento del suolo. All'inizio degli anni ‘80 il suolo ad esempio si è sollevato progressivamente di quasi due metri e insieme a questo lento movimento si sono avuti anche diversi terremoti più intensi che ancora ricordo molto bene. Molto interessante è anche la Solfatara di Pozzuoli, un cratere attivo d o v e c i s o n o suggestive fumarole dall'inconfondibile puzza di uovo marcio, dovuta alla presenza di zolfo. Sul mio canale YouTube potete trovare un video in cui vi ho mostrato le bellezze della città di Pozzuoli e in cui vi ho parlato anche della Solfatara e dei suoi fenomeni vulcanici. Passando a un argomento meno inquietante, come abbiamo detto, il territorio campano è anche caratterizzato da lunghe coste con alcuni tratti davvero stupendi dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Abbiamo da nord a sud la costa flegrea, la costiera sorrentina, la costiera amalfitana e la costiera cilentana, mentre al largo le isole più belle e conosciute sono l'isola di Ischia, Capri e Procida. Circa un quarto della regione è rappresentato da diverse aree naturali protette tra cui il Parco nazionale del Vesuvio e il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il clima della Campania non è particolarmente complesso perché si può suddividere in sole due tipologie: un clima mite che riguarda le zone costiere della provincia di Caserta, Napoli e Salerno e un clima rigido che caratterizza invece le aree più interne dove il paesaggio è prevalentemente montuoso. Si sa infatti che la presenza del mare ha molti effetti benefici sul clima perché rende meno estreme e più sopportabili le temperature sia in inverno che in estate. Nelle zone montuose, invece, d'inverno le temperature possono scendere così tanto da provocare gelate e nevicate. Ricordo che tanti anni fa per un certo periodo di tempo l'azienda in cui lavoravo ha mandato me ed altri colleghi in un ufficio in provincia di Avellino e d'inverno l'autobus attraversava diversi paesini completamente innevati. Io che ero abituato al sole di Napoli avevo l'impressione di trovarmi in un paese nordico. Per quanto riguarda le piogge, queste sono molto abbondanti sulle coste e nelle zone interne a ovest della catena montuosa dell'Appennino perché qui arrivano i venti carichi di umidità provenienti dall'Atlantico. Le piogge invece sono molto ridotte nelle zone ad est della dorsale appenninica che sono invece protette da questi venti. Proseguiamo con l'economia che, considerate tutte le risorse del territorio, ha in teoria grandi potenzialità. Nella pratica però non è così perché lo sviluppo economico è spesso ostacolato dalla corruzione dovuta alla presenza della criminalità organizzata. Forse avete sentito parlare della Camorra che è un tipo di mafia originaria proprio di questa regione. È un vero peccato perché la Campania ha appunto tanto da offrire. Già se consideriamo la sola agricoltura, grazie alla fertilità dei terreni di origine vulcanica, la Campania è tra le regioni con il maggior numero di prodotti agroalimentari, e tra questi, cinque hanno il marchio IGP, ovvero di indicazione geografica protetta, un marchio attribuito a certi prodotti dall'Unione Europea la cui qualità e reputazione dipendono proprio dalla loro origine geografica. I cinque prodotti IGP della Campania sono: il carciofo di Paestum, prodotto in provincia di Salerno; le mele annurche, delle piccole mele rosse, di sapore dolce, che spesso mangio anche io; la castagna di Montella, in provincia di Avellino; la nocciola di Giffoni, prodotta in diversi comuni del salernitano e il limone Costa d'Amalf che, tra le altre cose, viene anche usato per produrre il famoso liquore limoncello. Ma a parte questi cinque prodotti così particolari, la Campania è famosa anche per la produzione di patate, melanzane, fagioli, pomodori (come quelli San Marzano) e di friarelli (chiamati broccoletti o cime di rapa in altre regioni) dal sapore leggermente amaro che si mangiano sia come contorno che sulla famosa pizza “salsicce e friarielli”. La Campania è uno dei maggiori produttori di nocciole, come abbiamo visto, tipiche del salernitano, grazie alle quali si producono anche i torroni, tipici dolci natalizi. Gli uliveti garantiscono invece la produzione di oli extravergine di altissima qualità e nei vigneti si raccolgono diverse tipologie di uva che vengono impiegate per imbottigliare vini eccellenti come il Greco di Tufo o il Lacryma Christi. Molto importante in Campania è anche la coltivazione di grano che viene usato soprattutto nel beneventano o a Gragnano, in provincia di Napoli, per la produzione di pasta. La pasta campana è un prodotto tradizionale che risale a tanti secoli fa. Un libro che vi consiglio di leggere è “Francesca e Nunziata” di Maria Orsini Natale che racconta proprio la storia di una famiglia di pastai napoletani e di come da semplici artigiani nel tempo sono diventati degli industriali a tutti gli effetti. La regista Lina Wertmüller nel 2002 ha anche girato un film basato su questo romanzo con attori del calibro di Sophia Loren e Raoul Bova. Per quanto riguarda l'allevamento, non è un settore molto sviluppato in Campania, tranne che per quello dei bufali il cui latte viene impiegato per la produzione delle deliziose mozzarelle di bufala campana, riconosciute come prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta) dal 1996. Tra i principali prodotti marini, pescati nel golfo di Napoli e di Pozzuoli, ci sono le cozze, le vongole e i pesci azzurri come le alici. Per quanto riguarda l'industria, già abbiamo accennato al fatto che l'industria alimentare, con i suoi pastifici ad esempio, è molto sviluppata, ma sono altrettanto sviluppati anche il settore meccanico, come ad esempio l'Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco; i cantieri navali di Napoli e Castellammare di Stabia; l'industria aerospaziale come l'Alenia aeronautica che - una piccola curiosità - era anche uno dei clienti dell'azienda informatica per la quale ho lavorato per tanti anni a Pozzuoli e per la quale ho sviluppato, insieme ad altri programmatori, del software gestionale. L'ultimo settore economico di cui dobbiamo parlare è il settore terziario il cui punto forte è sicuramente il turismo. E come sempre, a questo punto, ne approfitto per parlarvi di tutte le bellezze artistiche e naturalistiche che potete visitare voi stessi, semmai deciderete di fare un viaggio in Campania, e che attirano ogni anno milioni di persone da tutto il mondo. Secondo un'indagine dell'Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Unione Europea, la Campania è tra i primi 20 posti delle regioni più visitate in Europa, la quinta tra quelle più visitate in Italia e la prima se consideriamo solo le regioni dell'Italia meridionale. La città di Napoli in particolare è tra le mete più gettonate e vi prometto in futuro di parlarvi anche più in dettaglio di tutto quello che c'è da vedere a Napoli e in altre città italiane. Nelle vicinanze di Napoli, altre destinazioni che registrano un afflusso in media di 4 milioni di turisti ogni anno sono Pompei ed Ercolano, perché - questo sicuramente lo sapete già - in queste località ci sono due siti archeologici tra i più visitati in Italia e al mondo. Qui sono preservate quasi perfettamente due città risalenti all'antica Roma e che sono state sepolte dai prodotti dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. A proposito, in due episodi della sezione Storia, per la precisione negli episodi 19 e 39, vi ho proprio raccontato di una giornata tipica degli antichi abitanti di Pompei e di tutto quello che è successo nel terribile giorno dell'eruzione. Ritornando a temi più piacevoli, se verrete in Campania, dedicate almeno uno o più giorni alle meravigliose isole di Capri, Ischia e Procida, quest'ultima nominata anche capitale italiana della cultura del 2022. Magari in futuro cercherò di girare qualche video per voi su questi bellissimi posti. E nell'elenco dei luoghi che non dovete assolutamente perdervi ci sono anche la costiera sorrentina e la costiera amalfitana che, se non avete molti giorni a disposizione, potete solo percorrere in macchina, fermandovi a visitare le cittadine e le spiagge più belle. Se invece potete permettervi di trascorrere qualche settimana qui, allora potete organizzare escursioni come quella del Sentiero degli dei, sulla costa amalfitana, con i suoi 7 km di pure bellezze naturalistiche. In corrispondenza di Nocelle, una frazione del comune di Positano, c'è forse il tratto più interessante di questo sentiero con pinete, grotte e spettacolari panorami. Potete poi fare anche dei tour in barca, passare qualche ora ad Amalfi, che in passato è stata una delle quattro Repubbliche marinare insieme a Genova, Pisa e Venezia, acquistare dei souvenir nella bellissima località di Vietri sul Mare, famosa per le sue coloratissime ceramiche, partecipare al Festival di Ravello, soprannominata la città della Musica , assaggiare il delizioso limoncello a Sorrento, e tanto altro ancora. Se poi vi affascinano la geologia e la natura, un'altra meta particolarmente amata dai turisti è il Parco Nazionale del Vesuvio, forse tra i vulcani più visitati e famosi al mondo. Potrete camminare lungo il suo cratere percorrendo il sentiero denominato “Il Gran Cono” che è uno degli 11 sentieri che sono stati realizzati per permettere ai visitatori di apprezzare il parco da diversi punti di vista: ci sono infatti sei sentieri circolari immersi nella natura, un sentiero educativo, un sentiero panoramico e un sentiero agricolo. Se vi trovate nella provincia di Salerno, recatevi invece al sito archeologico di Paestum che è stata un'antica città della Magna Grecia. Si chiamava così l'insieme delle zone dell'Italia meridionale che erano state colonizzate dai greci che avevano fondato qui importanti città, tra cui appunto Paestum che allora però si chiamava Poseidonia, in onore del dio greco Poseidone, anche se la città era devota pure alla dea Atena e alla dea Era. Troverete qui infatti diversi templi dedicati a queste divinità. Il più grande, risalente al V secolo a.C., è quello che oggi è conosciuto proprio come Tempio di Nettuno (o di Poseidone) anche se forse in realtà era dedicato a Era o a Zeus. A Caserta, invece, vale decisamente la pena di visitare la famosa reggia e i suoi bellissimi giardini. Questo palazzo reale, appartenuto alla famiglia dei Borbone e costruito tra il 1752 e il 1845, è così bello che è stato scelto anche come set di famosi film come ad esempio due episodi della saga di Guerre Stellari, Angeli e Demoni, tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown, Mission: Impossible III e tanti altri ancora. Se vi piace trascorrere qualche ora rilassante al mare, dovete sapere che la Campania è al secondo posto in Italia, dopo la Liguria, e prima nell'Italia meridionale, ad avere il maggior numero di bandiere blu, ovvero bandiere che vengono assegnate a certe località costiere europee quando rispettano alcuni criteri di qualità per quanto riguarda le acque di balneazione, la pulizia delle spiagge, i servizi offerti ai turisti, e così via. Molte di queste spiagge si trovano sulle isole o sulla costiera sorrentina, amalfitana e cilentana. Nel 2019 il concorso “II mare più bello e pulito” è stato vinto dalla spiaggia di Pollica, un comune in provincia di Salerno. Se poi invece che in spiaggia volete rilassarvi in un centro termale, immergervi in piscine di acqua calda e ricevere anche trattamenti estetici e di benessere, avrete l'imbarazzo della scelta, perché, per la sua natura vulcanica, questa regione offre moltissimi stabilimenti termali, come le terme di Agnano a Napoli, le Terme di Ischia, le Terme di Telese in provincia di Benevento, e tante altre ancora. Gli eventi e le tradizioni a cui potete prendere parte sono così tanti che sarebbe necessario un episodio a parte. Cercherò comunque di parlarvi di quelli più famosi. Ad esempio, nel periodo tra novembre e gennaio, a Napoli, in via San Gregorio Armeno, non si riesce davvero a camminare per la folla di turisti e napoletani che vengono qui a vedere le meravigliose opere degli artigiani che costruiscono presepi e pastori, ovvero le statuine dei personaggi che popolano queste scene della natività. Se non sopportate le folle (come me), vi consiglio di vistare questa via in altri momenti dell'anno, tanto gli artigiani sono sempre al lavoro e vedrete comunque le loro creazioni, che spesso sono anche molto divertenti, visto che hanno l'abitudine di creare statuine di personaggi famosi anche a livello internazionale come Michael Jackson, Barack Obama, Madonna e tanti altri ancora. Credo di avervele anche mostrate in uno dei miei video su Instagram. A proposito, se non lo fate ancora, seguite la pagina di Italianglot anche lì, perché ogni settimana creo delle piccole attività e degli esercizi interattivi che vi possono aiutare a imparare nuovo vocabolario utile e ad esercitarvi su diversi argomenti di grammatica. Restando in ambito religioso, una delle feste più importanti è quella di San Gennaro, patrono della città di Napoli, che si tiene il 19 settembre e che è incentrata sul miracolo della liquefazione del sangue del santo che viene tenuto in una ampolla nel duomo di Santa Maria Assunta. Il sangue è solidificato, ma l'arcivescovo, durante il rito, scuote l'ampolla con dei movimenti ben precisi e spesso il sangue diventa liquido. Secondo i napoletani, se il sangue non si scioglie, bisognerà aspettarsi eventi negativi e sfortunati per la città, mentre, se il sangue si scioglie, tutto andrà bene. Io non sono credente, quindi non credo assolutamente a queste superstizioni né a questo “miracolo”, anche perché non è stata mai analizzata la sostanza contenuta nell'ampolla che potrebbe non essere nemmeno sangue o potrebbe contenere sostanze che la portano a sciogliersi proprio in seguito ai movimenti e al cambio di temperatura dell'ampolla. Un evento divertente a cui potete assistere è il Palio della Botte di Avellino, che ha luogo nel mese di agosto. Si tratta di una rievocazione medievale che consiste in una gara tra i sette quartieri della città. I partecipanti devono spingere una pesante botte del peso di circa due quintali in salita e farla rotolare fino alla Fontana di Bellerofonte. Chi arriva primo, vince la gara. Se poi vi piace mangiare e bere, diverse sono le sagre con prodotti e piatti tradizionali a cui potete partecipare. A Napoli ovviamente non può mancare un festival dedicato alla pizza che si chiama Pizza village, dove vedrete pizzaioli all'opera e potrete fare una scorpacciata di ogni tipo di pizza. Tra l'altro, questo stesso evento si tiene anche all'estero in città come New York e Londra. Sempre a Napoli, generalmente a luglio sul lungomare Caracciolo, c'è il Bufala fest, dove la protagonista è la mozzarella di bufala DOP, ma l'evento prevede anche altri prodotti e piatti come la carne e gli hamburger di bufalo, i dolci con la ricotta di bufala e vari tipi di pizza, oltre che spettacoli e musica dal vivo. Di solito in estate, a Trentinara, in provincia di Salerno, c'è la Festa del Pane e della Civiltà Contadina. Per l'occasione, vengono riaperti gli antichi forni del centro storico e viene mostrata ai visitatori l'antica arte della lavorazione del Pane Antico di Trentinara, ottenuto con lievito madre e grani locali. E visto che stiamo parlando di cibo, piatti tipici campani, oltre alla pizza, sono il casatiello e il tortano, due tipi di pane salato molto simili tra loro, a forma di ciambella, che vengono preparati solitamente a pasqua con farina, strutto, formaggio, salame e uova. Vi assicuro che sia il casatiello che il tortano sono veramente deliziosi! Tra i primi piatti ci sono gli gnocchi alla sorrentina che vengono conditi con gli stessi ingredienti della pizza margherita, ovvero salsa di pomodoro, mozzarella e basilico fresco. Da provare è anche il panuozzo, tipico di località come Gragnano, Agerola o Pimonte. Nel periodo in cui lavoravo alla mia tesi di laurea, stavo conducendo diversi studi sui materiali eruttivi del Vesuvio nella riserva naturale di Valle delle Ferriere, vicino ad Agerola. Ebbene, dopo aver trascorso diverse ore a scavare tra le pomici vulcaniche, era tradizione fermarci, insieme alle mie colleghe di studi, a Gragnano o ad Agerola per prendere un buon panuozzo, che è una sorta di grosso panino, ma preparato con lo stesso impasto della pizza. Il panuozzo può essere poi imbottito di mozzarella o altri latticini, pomodori, verdure varie, affettati, e così via. Tra i dolci dovete assolutamente assaggiare la sfogliatella, la delizia al limone, il babà, la torta caprese e la pastiera napoletana. Volete sapere come sono fatti e che aspetto hanno? Troverete diverse immagini nelle note di questo episodio sul mio sito. Concludiamo con le lingue della Campania. La lingua ufficiale è ovviamente l'italiano, ma esistono quattro dialetti campani principali: il dialetto napoletano, parlato a Napoli ma anche nella provincia di Caserta e Salerno; il dialetto beneventano, diffuso nella provincia di Benevento; il dialetto irpino parlato in Irpinia, un'area che corrisponde più o meno alla provincia di Avellino; e il dialetto cilentano parlato in Cilento, in provincia di Salerno. Il dialetto napoletano è stato anche a tutti gli effetti una lingua del Regno di Napoli dal 1442 al 1501. Oggi la lingua napoletana non è più una lingua ufficiale, ma continua ad avere un grande prestigio perché continua ad essere usata anche nella letteratura, soprattutto nella poesia e nel teatro. Sono scritte in napoletano infatti tutte le commedie di Eduardo De Filippo e di Eduardo Scarpetta o le poesie di Antonio De Curtis, che è stato anche un attore comico di enorme successo con lo pseudonimo di Totò. Magari di Totò e dei suoi film e delle opere di Eduardo De Filippo vi parlerò nei prossimi episodi del podcast. La lingua napoletana è stata anche usata per molte canzoni diventate famosissime a livello internazionale come O' Sole mio di cui vi ho spiegato anche il significato nella serie “Canzoni in italiano”. Se perciò volete sentire come suona il napoletano, potete ascoltare quell'episodio. E visto che sono napoletano, adesso posso farvi qualche esempio di proverbio in napoletano, per sentire la sonorità di questo dialetto. Ad esempio, “Ogni scarrafon' è bell' ‘a mamma soja” cioè “Ogni scarafaggio è bello per sua mamma” che vuol dire che chiunque, anche se non è proprio bello fisicamente, sembra bello a sua madre; oppure: “L'amic' è comm' ‘o ‘mbrell': quann' chiov' nun o truov' maje” e cioè “L'amico è come l'ombrello: quando piove non lo trovi mai”, il che vuol dire che non è facile trovare un vero amico nel momento del bisogno; un ultimo detto: “C‘a vocca chius' nun trasen' mosche” - “Con la bocca chiusa non entrano mosche” - e cioè a volte è meglio stare con la bocca chiusa e non dire niente che parlare e dire stupidaggini. E adesso voglio sapere da voi se siete mai stati in Campania, quali posti avete visitato e soprattutto quali piatti e dolci avete provato. Raccontatemi tutto lasciando un commento sul mio canale YouTube o sul mio sito italianglot.com. E se vi piace questo podcast, non dimenticate anche di lasciare una valutazione positiva nell'app di Spotify o di Apple Podcasts. In questo modo mi aiuterete a farlo conoscere a nuove persone e per me questo è davvero molto importante. Grazie mille e a presto. Ciao.