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"La locandiera" di Carlo Goldoni, Atto Secondo, Scena IV

Atto Secondo, Scena IV

SCENA IV

Mirandolina con un tondo in mano, ed il Servitore, e detto .

Mirandolina - È permesso?

Cavaliere - Chi è di là?

Servitore - Comandi.

Cavaliere - Leva là quel tondo di mano.

Mirandolina - Perdoni. Lasci ch'io abbia l'onore di metterlo in tavola colle mie mani. ( Mette in tavola la vivanda ).

Cavaliere - Questo non è offizio vostro.

Mirandolina - Oh, signore, chi son io? Una qualche signora? Sono una serva di chi favorisce venire alla mia locanda.

Cavaliere - (Che umiltà! ).

Mirandolina - In verità, non avrei difficoltà di servire in tavola tutti, ma non lo faccio per certi riguardi: non so s'ella mi capisca. Da lei vengo senza scrupoli, con franchezza.

Cavaliere - Vi ringrazio. Che vivanda è questa?

Mirandolina - Egli è un intingoletto fatto colle mie mani.

Cavaliere - Sarà buono. Quando lo avete fatto voi, sarà buono.

Mirandolina - Oh! Troppa bontà, signore. Io non so far niente di bene. Ma bramerei saper fare, per dar nel genio ad un Cavalier sì compìto.

Cavaliere - (Domani a Livorno). Se avete che fare, non istate a disagio per me.

Mirandolina - Niente, signore: la casa è ben provveduta di cuochi e servitori. Avrei piacere di sentire, se quel piatto le dà nel genio.

Cavaliere - Volentieri, subito. ( Lo assaggia ). Buono, prezioso. Oh che sapore! Non conosco che cosa sia.

Mirandolina - Eh, io, signore, ho dè secreti particolari. Queste mani sanno far delle belle cose!

Cavaliere - ( Al Servitore, con qualche passione ) Dammi da bere.

Mirandolina - Dietro questo piatto, signore, bisogna beverlo buono.

Cavaliere - ( Al servitore ) Dammi del vino di Borgogna.

Mirandolina - Bravissimo. Il vino di Borgogna è prezioso. Secondo me, per pasteggiare è il miglior vino che si possa bere.

Il servitore presenta la bottiglia in tavola, con un bicchiere ).

Cavaliere - Voi siete di buon gusto in tutto.

Mirandolina - In verità, che poche volte m'inganno. Cavaliere - Eppure questa volta voi v'ingannate. Mirandolina - In che, signore?

Cavaliere - In credere ch'io meriti d'essere da voi distinto. Mirandolina - ( Sospirando ) Eh, signor Cavaliere...

Cavaliere - ( Alterato ) Che cosa c'è? Che cosa sono questi sospiri?

Mirandolina - Le dirò: delle attenzioni ne uso a tutti, e mi rattristo quando penso che non vi sono che ingrati.

Cavaliere - ( Con placidezza ) Io non vi sarò ingrato.

Mirandolina - Con lei non pretendo di acquistar merito, facendo unicamente il mio dovere.

Cavaliere - No, no, conosco benissimo... Non sono cotanto rozzo quanto voi mi credete. Di me non avrete a dolervi. ( Versa il vino nel bicchiere ).

Mirandolina - Ma... signore... io non l'intendo. Cavaliere - Alla vostra salute. ( Beve ).

Mirandolina - Obbligatissima; mi onora troppo.

Cavaliere - Questo vino è prezioso.

Mirandolina - Il Borgogna è la mia passione.

Cavaliere - Se volete, siete padrona. ( Le offerisce il vino ).

Mirandolina - Oh! Grazie, signore.

Cavaliere - Avete pranzato?

Mirandolina - Illustrissimo sì.

Cavaliere - Ne volete un bicchierino?

Mirandolina - Io non merito queste grazie.

Cavaliere - Davvero, ve lo do volentieri.

Mirandolina - Non so che dire. Riceverò le sue finezze.

Cavaliere - ( Al servitore ) Porta un bicchiere.

Mirandolina - No, no, se mi permette; prenderò questo. ( Prende il bicchiere del Cavaliere ).

Cavaliere - Oibò. Me ne sono servito io.

Mirandolina - ( Ridendo ) Beverò le sue bellezze.

Il servitore mette l'altro bicchiere nella sottocoppa. Cavaliere - Eh galeotta! ( Versa il vino ).

Mirandolina - Ma è qualche tempo che ho mangiato; ho timore che mi faccia male.

Cavaliere - Non vi è pericolo.

Mirandolina - Se mi favorisse un bocconcino di pane...

Cavaliere - Volentieri. Tenete. ( Le dà un pezzo di pane ).

Mirandolina col bicchiere in una mano, e nell'altra il pane, mostra di stare a disagio, e non saper come fare la zuppa. Cavaliere - Voi state in disagio. Volete sedere?

Mirandolina - Oh! Non son degna di tanto, signore.

Cavaliere - Via, via, siamo soli. ( Al Servitore ) Portale una sedia.

Servitore - (Il mio padrone vuol morire; non ha mai fatto altrettanto). ( Va a prendere la sedia ).

Mirandolina - Se lo sapessero il signor Conte ed il signor Marchese, povera me!

Cavaliere - Perché?

Mirandolina - Cento volte mi hanno voluto obbligare a bere qualche cosa, o a mangiare, e non ho mai voluto farlo.

Cavaliere - Via, accomodatevi.

Mirandolina - Per obbedirla. ( Siede, e fa la zuppa nel vino ).

Cavaliere - ( Al servitore, piano ) Senti. Non lo dire a nessuno, che la padrona sia stata a sedere alla mia tavola.

Servitore - ( Piano ) Non dubiti. (Questa novità mi sorprende).

Mirandolina - Alla salute di tutto quello che dà piacere al signor Cavaliere.

Cavaliere - Vi ringrazio, padroncina garbata.

Mirandolina - Di questo brindisi alle donne non ne tocca.

Cavaliere - No? Perché?

Mirandolina - Perché so che le donne non le può vedere.

Cavaliere - È vero, non le ho mai potute vedere.

Mirandolina - Si conservi sempre così.

Cavaliere - Non vorrei... ( Si guarda dal servitore ).

Mirandolina - Che cosa, signore?

Cavaliere - Sentite. ( Le parla nell'orecchio ). (Non vorrei che voi mi faceste mutar natura).

Mirandolina - Io, signore? Come?

Cavaliere - ( Al servitore ) Va' via. Servitore - Comanda in tavola?

Cavaliere - Fammi cucinare due ova, e quando sono cotte, portale.

Servitore - Coma le comanda le ova?

Cavaliere - Come vuoi, spicciati.

Servitore - (Ho inteso. Il padrone si va riscaldando). ( Parte ).

Cavaliere - Mirandolina, voi siete una garbata giovine.

Mirandolina - Oh signore, mi burla

Cavaliere - Sentite. Voglio dirvi una cosa vera, verissima, che ritornerà in vostra gloria.

Mirandolina - La sentirò volentieri.

Cavaliere - Voi siete la prima donna di questo mondo, con cui ho avuto la sofferenza di trattar con piacere.

Mirandolina - Le dirò, signor Cavaliere: non già ch'io meriti niente, ma alle volte si danno questi sangui che s'incontrano. Questa simpatia, questo genio, si dà anche fra persone che non si conoscono. Anch'io provo per lei quello che non ho sentito per alcun altro. Cavaliere - Ho paura che voi mi vogliate far perdere la mia quiete.

Mirandolina - Oh via, signor Cavaliere, se è un uomo savio, operi da suo pari. Non dia nelle debolezze degli altri. In verità, se me n'accorgo, qui non ci vengo più. Anch'io mi sento un non so che di dentro, che non ho più sentito; ma non voglio impazzire per uomini, e molto meno per uno che ha in odio le donne; e che forse forse per provarmi, e poi burlarsi di me, viene ora con un discorso nuovo a tentarmi. Signor Cavaliere, mi favorisca un altro poco di Borgogna.

Cavaliere - ( Versa il vino in un bicchiere ) Eh! Basta....

Mirandolina - (Sta lì lì per cadere).

Cavaliere - Tenete. ( Le dà il bicchiere col vino ).

Mirandolina - Obbligatissima. Ma ella non beve?

Cavaliere - Sì, beverò. (Sarebbe meglio che io mi ubbriacassi. Un diavolo scaccerebbe l'altro). ( Versa il vino nel suo bicchiere ).

Mirandolina - ( Con vezzo ) Signor Cavaliere.

Cavaliere - Che c'è? Mirandolina - Tocchi. ( Gli fa toccare il bicchiere col suo ) Che vivano i buoni amici.

Cavaliere - ( Un poco languente ) Che vivano.

Mirandolina - Viva... chi si vuol bene... senza malizia tocchi.

Cavaliere - Evviva...


Atto Secondo, Scena IV Act Two, Scene IV

SCENA IV

Mirandolina con un tondo in mano, ed il Servitore, e detto . Mirandolina tondóval a kezében, és a szolga, és azt mondta.

Mirandolina - È permesso?

Cavaliere - Chi è di là? Knight - Ki van ott?

Servitore - Comandi. Szolga – Parancsok.

Cavaliere - Leva là quel tondo di mano. Knight - Vedd ki a kezed.

Mirandolina - Perdoni. Mirandolina – Bocsáss meg. Lasci ch'io abbia l'onore di metterlo in tavola colle mie mani. Engedje meg, hogy a kezemmel az asztalra tegyem. ( Mette in tavola la vivanda ).

Cavaliere - Questo non è offizio vostro. Knight – Ez nem a te sértésed.

Mirandolina - Oh, signore, chi son io? Una qualche signora? Sono una serva di chi favorisce venire alla mia locanda. Szolgája vagyok, akinek jó, ha a fogadómba jön.

Cavaliere - (Che umiltà! ).

Mirandolina - In verità, non avrei difficoltà di servire in tavola tutti, ma non lo faccio per certi riguardi: non so s'ella mi capisca. Da lei vengo senza scrupoli, con franchezza.

Cavaliere - Vi ringrazio. Che vivanda è questa?

Mirandolina - Egli è un intingoletto fatto colle mie mani.

Cavaliere - Sarà buono. Quando lo avete fatto voi, sarà buono.

Mirandolina - Oh! Troppa bontà, signore. Io non so far niente di bene. Nem tudom, hogyan csináljak valamit jól. Ma bramerei saper fare, per dar nel genio ad un Cavalier sì compìto. De szeretném tudni, hogyan tegyem, hogy adjam át a zsenialitást egy ilyen kiváló Cavaliernek.

Cavaliere - (Domani a Livorno). Se avete che fare, non istate a disagio per me. Ha foglalkozol vele, ne légy kellemetlen velem.

Mirandolina - Niente, signore: la casa è ben provveduta di cuochi e servitori. Mirandolina – Semmi, uram: a ház jól el van látva szakácsokkal és szolgálókkal. Avrei piacere di sentire, se quel piatto le dà nel genio. Szeretném hallani, hogy ez az étel zsenialitást ad-e.

Cavaliere - Volentieri, subito. ( Lo assaggia ). Buono, prezioso. Jó, értékes. Oh che sapore! Non conosco che cosa sia.

Mirandolina - Eh, io, signore, ho dè secreti particolari. Mirandolina - Eh, uram, vannak sajátos titkaim. Queste mani sanno far delle belle cose!

Cavaliere - ( Al Servitore, con qualche passione ) Dammi da bere.

Mirandolina - Dietro questo piatto, signore, bisogna beverlo buono. Mirandolina - Uram, ez az étel mögött jót kell innia.

Cavaliere - ( Al servitore ) Dammi del vino di Borgogna. LOVAS – (A szolgának) Adj egy kis burgundi bort.

Mirandolina - Bravissimo. Il vino di Borgogna è prezioso. Secondo me, per pasteggiare è il miglior vino che si possa bere. Véleményem szerint étkezésre ez a legjobb bor, amit inni lehet.

Il servitore presenta la bottiglia in tavola, con un bicchiere ).

Cavaliere - Voi siete di buon gusto in tutto. Knight – Mindenben jó ízlésed van.

Mirandolina - In verità, che poche volte m'inganno. Mirandolina – Igazság szerint ritkán csalnak meg. Cavaliere - Eppure questa volta voi v'ingannate. Knight – Ezúttal mégis megtévesztenek. Mirandolina - In che, signore? Mirandolina - Miben, uram?

Cavaliere - In credere ch'io meriti d'essere da voi distinto. Knight - Abban a hitben, hogy megérdemlem, hogy megkülönböztessek tőled. Mirandolina - ( Sospirando ) Eh, signor Cavaliere...

Cavaliere - ( Alterato ) Che cosa c'è? Knight – (Módosítva) Mi az? Che cosa sono questi sospiri?

Mirandolina - Le dirò: delle attenzioni ne uso a tutti, e mi rattristo quando penso che non vi sono che ingrati. Mirandolina - Elárulom: mindenkinek odafigyelek, és elszomorítok, ha arra gondolok, hogy csak hálátlan emberek vannak.

Cavaliere - ( Con placidezza ) Io non vi sarò ingrato.

Mirandolina - Con lei non pretendo di acquistar merito, facendo unicamente il mio dovere. Mirandolina - Vele nem teszek úgy, mintha érdemeket szereznék, csak a kötelességemet teljesítem.

Cavaliere - No, no, conosco benissimo... Non sono cotanto rozzo quanto voi mi credete. Knight - Nem, nem, nagyon jól tudom... Nem vagyok olyan durva, mint gondolod. Di me non avrete a dolervi. Nem kell majd panaszkodnod rám. ( Versa il vino nel bicchiere ).

Mirandolina - Ma... signore... io non l'intendo. Cavaliere - Alla vostra salute. ( Beve ).

Mirandolina - Obbligatissima; mi onora troppo. Mirandolina – Nagyon elkötelezett; túlságosan megtisztel engem.

Cavaliere - Questo vino è prezioso.

Mirandolina - Il Borgogna è la mia passione.

Cavaliere - Se volete, siete padrona. Knight - Ha úgy tetszik, úrnő vagy. ( Le offerisce il vino ). (Megkínálja a borral).

Mirandolina - Oh! Grazie, signore.

Cavaliere - Avete pranzato?

Mirandolina - Illustrissimo sì.

Cavaliere - Ne volete un bicchierino?

Mirandolina - Io non merito queste grazie. Mirandolina – Nem érdemlem meg ezeket a kegyelmeket.

Cavaliere - Davvero, ve lo do volentieri. Knight - Really, I gladly give it to you. Knight - Tényleg, szívesen adom neked.

Mirandolina - Non so che dire. Riceverò le sue finezze. Meg fogom ismerni a finomságait.

Cavaliere - ( Al servitore ) Porta un bicchiere.

Mirandolina - No, no, se mi permette; prenderò questo. ( Prende il bicchiere del Cavaliere ).

Cavaliere - Oibò. Lovag – Oibò. Me ne sono servito io.

Mirandolina - ( Ridendo ) Beverò le sue bellezze.

Il servitore mette l'altro bicchiere nella sottocoppa. A szolga a másik poharat a csészealjba teszi. Cavaliere - Eh galeotta! Knight - Eh galeotta! ( Versa il vino ).

Mirandolina - Ma è qualche tempo che ho mangiato; ho timore che mi faccia male.

Cavaliere - Non vi è pericolo.

Mirandolina - Se mi favorisse un bocconcino di pane... Mirandolina - Ha egy falat kenyér kedvezne nekem...

Cavaliere - Volentieri. Tenete. Kitartás. ( Le dà un pezzo di pane ).

Mirandolina col bicchiere in una mano, e nell'altra il pane, mostra di stare a disagio, e non saper come fare la zuppa. Mirandolina egyik kezében a pohárral, a másikban kenyérrel mutatja, hogy kényelmetlenül érzi magát, és nem tudja, hogyan kell levest főzni. Cavaliere - Voi state in disagio. Knight - You are uncomfortable. Knight – Kényelmetlenül érzed magad. Volete sedere? Le akarsz ülni?

Mirandolina - Oh! Non son degna di tanto, signore. Nem vagyok erre méltó, uram.

Cavaliere - Via, via, siamo soli. Knight - Gyerünk, menjünk, egyedül vagyunk. ( Al Servitore ) Portale una sedia.

Servitore - (Il mio padrone vuol morire; non ha mai fatto altrettanto). Szolga - (Az uram meg akar halni; ő soha nem tette ugyanezt). ( Va a prendere la sedia ). (Elmegy a székért.)

Mirandolina - Se lo sapessero il signor Conte ed il signor Marchese, povera me! Mirandolina – Ha Signor Conte és Signor Marchese tudná, kedves én!

Cavaliere - Perché?

Mirandolina - Cento volte mi hanno voluto obbligare a bere qualche cosa, o a mangiare, e non ho mai voluto farlo. Mirandolina - Százszor akartak kényszeríteni, hogy igyak valamit vagy egyek, de én soha nem akartam.

Cavaliere - Via, accomodatevi.

Mirandolina - Per obbedirla. Mirandolina – Engedelmeskedni neked. ( Siede, e fa la zuppa nel vino ). (Leül és levest főz borban.)

Cavaliere - ( Al servitore, piano ) Senti. Non lo dire a nessuno, che la padrona sia stata a sedere alla mia tavola. Ne mondd el senkinek, hogy az úrnő az asztalomnál ült.

Servitore - ( Piano ) Non dubiti. Szolga – (halkan) Ne kételkedj. (Questa novità mi sorprende).

Mirandolina - Alla salute di tutto quello che dà piacere al signor Cavaliere. Mirandolina – Mindennek az egészségére, ami Mr. Cavaliere-nek tetszik.

Cavaliere - Vi ringrazio, padroncina garbata. Knight – Köszönöm, udvarias úrnő.

Mirandolina - Di questo brindisi alle donne non ne tocca. Mirandolina - Ez a nőknek szóló pirítós nem érinti.

Cavaliere - No? Perché?

Mirandolina - Perché so che le donne non le può vedere. Mirandolina – Mert tudom, hogy nem láthatsz nőket.

Cavaliere - È vero, non le ho mai potute vedere. Knight – Igaz, soha nem láthattam őket.

Mirandolina - Si conservi sempre così. Mirandolina - Mindig tartsd így.

Cavaliere - Non vorrei... ( Si guarda dal servitore ).

Mirandolina - Che cosa, signore?

Cavaliere - Sentite. ( Le parla nell'orecchio ). (Non vorrei che voi mi faceste mutar natura). (Nem szeretném, ha rávennél a természet megváltoztatására).

Mirandolina - Io, signore? Come?

Cavaliere - ( Al servitore ) Va' via. Servitore - Comanda in tavola? Szolga – Parancsol az asztalnál?

Cavaliere - Fammi cucinare due ova, e quando sono cotte, portale.

Servitore - Coma le comanda le ova?

Cavaliere - Come vuoi, spicciati. Knight – Ahogy akarod, siess.

Servitore - (Ho inteso. Szolga – (Megértettem. Il padrone si va riscaldando). A mester bemelegít). ( Parte ).

Cavaliere - Mirandolina, voi siete una garbata giovine. Cavaliere - Mirandolina, you are a polite young man. Lovag – Mirandolina, te udvarias fiatal nő vagy.

Mirandolina - Oh signore, mi burla Mirandolina - Ó, uram, gúnyolódsz velem

Cavaliere - Sentite. Voglio dirvi una cosa vera, verissima, che ritornerà in vostra gloria. Valami igazat akarok elmondani neked, nagyon igazat, ami vissza fog térni dicsőségedben.

Mirandolina - La sentirò volentieri.

Cavaliere - Voi siete la prima donna di questo mondo, con cui ho avuto la sofferenza di trattar con piacere. Knight – Te vagy az első nő ezen a világon, akivel örömmel bántam vele.

Mirandolina - Le dirò, signor Cavaliere: non già ch'io meriti niente, ma alle volte si danno questi sangui che s'incontrano. Mirandolina – Megmondom, Signor Cavaliere: nem mintha bármit is megérdemelnék, de néha adják maguknak ezt a vért, ami találkozik. Questa simpatia, questo genio, si dà anche fra persone che non si conoscono. Ez az együttérzés, ez a zsenialitás az egymást nem ismerő embereknek is megadatott. Anch'io provo per lei quello che non ho sentito per alcun altro. Én is azt érzek iránta, amit senki más iránt nem éreztem. Cavaliere - Ho paura che voi mi vogliate far perdere la mia quiete. Knight - Attól tartok, azt akarod, hogy elveszítsem a békémet.

Mirandolina - Oh via, signor Cavaliere, se è un uomo savio, operi da suo pari. Mirandolina - Ugyan már, Signor Cavaliere, ha bölcs ember vagy, dolgozz egyenlő félként. Non dia nelle debolezze degli altri. Ne engedj mások gyengeségeinek. In verità, se me n'accorgo, qui non ci vengo più. Igazság szerint, ha észreveszem, többé nem jövök ide. Anch'io mi sento un non so che di dentro, che non ho più sentito; ma non voglio impazzire per uomini, e molto meno per uno che ha in odio le donne; e che forse forse per provarmi, e poi burlarsi di me, viene ora con un discorso nuovo a tentarmi. Én is érzek valamit belül, amit soha többé nem éreztem; de nem akarok megőrülni a férfiakért, még kevésbé egy olyanért, aki gyűlöli a nőket; és talán azért, hogy próbára tegyen, és aztán gúnyolódjon velem, most új diskurzussal jön, hogy megkísértse. Signor Cavaliere, mi favorisca un altro poco di Borgogna.

Cavaliere - ( Versa il vino in un bicchiere ) Eh! Basta....

Mirandolina - (Sta lì lì per cadere).

Cavaliere - Tenete. Knight – Tessék. ( Le dà il bicchiere col vino ).

Mirandolina - Obbligatissima. Mirandolina – Nagyon leköteles. Ma ella non beve?

Cavaliere - Sì, beverò. (Sarebbe meglio che io mi ubbriacassi. (Jobb lesz, ha berúgok. Un diavolo scaccerebbe l'altro). One devil would drive out the other). Az egyik ördög kiűzné a másikat). ( Versa il vino nel suo bicchiere ).

Mirandolina - ( Con vezzo ) Signor Cavaliere. Mirandolina - (with habit) Signor Cavaliere. Mirandolina – (meghatalmazással) Mr. Cavaliere.

Cavaliere - Che c'è? Mirandolina - Tocchi. Mirandolina – Érintések. ( Gli fa toccare il bicchiere col suo ) Che vivano i buoni amici.

Cavaliere - ( Un poco languente ) Che vivano. LOVAS – (Kicsit bágyadtan) Hadd éljenek.

Mirandolina - Viva... chi si vuol bene... senza malizia tocchi. Mirandolina - Éljen... akik szeretik egymást... rosszindulat nélkül, amit megérintenek.

Cavaliere - Evviva... Knight - Hurrá...