×

Vi använder kakor för att göra LingQ bättre. Genom att besöka sajten, godkänner du vår cookie policy.


image

Memorie di Adriano - Yourcenar, 5. DISCIPLINA AUGUSTA (1)

5. DISCIPLINA AUGUSTA (1)

Tornai in Grecia via terra. Fu un viaggio lungo. Avevo ragione di credere che, senza alcun dubbio, sarebbe stato il mio ultimo viaggio ufficiale in Oriente; e a maggior ragione ci tenevo a ispezionare tutto di persona. Antiochia dove feci una sosta di poche settimane, m'apparve sotto un aspetto nuovo; ero meno sensibile che in altri tempi all'attrazione dei teatri, alle feste, ai piaceri dei giardini di Dafne, alla folla turbinante che mi sfiorava. Notai di più l'incostanza perenne di quel popolo maldicente o motteggiatore, che mi ricordava quello d'Alessandria, la vacuità dei pretesi esercizi intellettuali, lo sfoggio volgare del lusso da parte dei ricchi. Quasi nessuno di quei notabili afferrava l'insieme dei miei programmi di opere e di riforme in Asia: si contentavano di profittarne a vantaggio della città, e, soprattutto, proprio. Per un momento, ebbi l'idea d'incrementare l'importanza di Smirne o di Pergamo a danno dell'arrogante capitale siriaca; ma i vizi di Antiochia sono inseparabili da qualsiasi metropoli: non v'è grande città che possa andarne esente.

Il disgusto per la vita di città m'indusse a volgermi ancor più, se possibile, alle riforme agrarie; detti l'ultimo tocco alla lunga e complessa riorganizzazione dei possedimenti imperiali in Asia minore; i contadini ne furono avvantaggiati, e anche lo Stato. In Tracia, volli visitare Andrinopoli, dov'erano affluiti i veterani delle campagne daciche e sarmate, attirati da elargizioni di terre e da sgravii d'imposte. Ad Antinopoli, risolsi d'adottare lo stesso programma. Da lunga data, avevo accordato in ogni luogo esenzioni analoghe a medici e a insegnanti, sperando di secondare la conservazione e lo sviluppo d'una classe media seria e dotta. Ne conosco bene i limiti, ma uno Stato dura soltanto per opera sua.

Atene restava la mia sosta prediletta; mi stupiva ogni volta che il suo incanto fosse così poco legato alle memorie, mie personali o della storia: quella città sembrava nuova ogni mattina. Quella volta, mi stabilii in casa di Arriano. Iniziato a Eleusi, al pari di me, per questo motivo era stato adottato da una delle grandi famiglie sacerdotali del territorio attico, quella dei Kerykes, come io stesso lo ero stato da quella degli Eumolpidi. Lì, aveva preso moglie; aveva sposato una giovane ateniese fine e altera. Mi circondarono entrambi di premure discrete. La loro casa era situata a pochi passi dalla nuova biblioteca di cui da poco avevo dotato Atene. In essa, nulla mancava di quel che può secondare la meditazione (nonché la quiete che la precede): comodi sedili, riscaldamento adeguato durante l'inverno spesso pungente, scale agevoli per accedere alle gallerie nelle quali si conservano i libri, l'alabastro e l'oro d'un lusso sobrio e discreto. Era stata dedicata un'attenzione particolare alla scelta e alla collocazione delle lampade. Sentivo sempre più il bisogno di raccogliere e conservare antichi volumi, e d'incaricare scrivani coscienziosi di trarne nuove copie. Nobile compito; non meno urgente - pensavo - dell'aiuto ai veterani o dei sussidi alle famiglie prolifiche e disagiate; qualche guerra, dicevo a me stesso, la miseria che la segue, un periodo di volgarità e d'incultura sotto un cattivo principe basterebbero a far perire per sempre i pensieri pervenuti fino a noi mediante quei fragili oggetti di pergamena e d'inchiostro. Ogni uomo così fortunato da beneficiare, più o meno, di quei legati di cultura, mi sembrava responsabile verso tutto il genere umano.

Durante quel periodo lessi molto. Avevo spinto Flegone a comporre, sotto il titolo di "Olimpiadi", una serie di cronache destinate a continuare le "Elleniche" di Senofonte, e a terminare con il mio regno: un piano audace, in quanto faceva dell'immensa storia di Roma nient'altro che un seguito di quella greca. Flegone scrive in uno stile sgradevole, arido, ma dar conto degli eventi, stabilirli, sarebbe stato già qualcosa. Questo progetto m'ispirò il desiderio di rileggere gli storici antichi; la loro opera, commentata dalla mia esperienza, mi riempì di foschi pensieri: l'energia, la buona volontà di ogni uomo di governo sembravano poca cosa di fronte agli svolgimenti fortuiti e fatali al tempo stesso, a quel torrente di eventi troppo confusi per poterli prevedere, dirigere o giudicare. Mi occupai anche dei poeti: amavo evocare le voci piene e pure di un lontano passato. Mi fu caro Teognide, l'aristocratico, l'esule, l'osservatore scevro di illusioni e d'indulgenza per le cose umane, sempre pronto a denunciare gli errori e le colpe che chiamiamo i nostri mali. Quell'uomo tanto lucido aveva assaporato le gioie dolorose dell'amore; e, ad onta di sospetti, gelosie, rancori reciproci, il suo legame con Cyrno era durato fino alla vecchiezza dell'uno, e all'età matura dell'altro: l'immortalità che aveva promesso al giovinetto di Megara era più che una vana parola, dato che il suo ricordo giungeva sino a me, dopo più di sei secoli. Ma, tra gli antichi poeti, amai soprattutto Antimaco: ne apprezzavo lo stile denso e involuto, le frasi ampie e tuttavia concentrate al massimo, grandi coppe di bronzo colme di un vino denso. Preferivo il suo racconto del periplo di Giasone alle "Argonautiche" più movimentate di Apollonio: Antimaco aveva compreso meglio il mistero degli orizzonti e dei viaggi, l'ombra che l'uomo, così effimero, proietta su paesaggi eterni. Aveva pianto appassionatamente sua moglie Lidia; aveva dato il suo nome a un lungo poema nel quale figuravano tutte le leggende di lutto e di dolore. E quella Lidia, che forse da viva mi sarebbe passata inosservata, diventava un'immagine familiare per me, più cara di tante figure femminili della mia stessa esistenza. Quelle poesie, tuttavia quasi obliate, a poco a poco mi restituivano fiducia nell'immortalità.

Rilessi le mie opere: versi d'amore, componimenti di circostanza, l'ode in memoria di Plotina. Chissà che un giorno non possa venire a qualcuno la fantasia di leggerli. Esitai dinanzi a un gruppo di versi osceni: ma finii per includerveli. Da noi, le persone più serie ne scrivono, per diletto: avrei preferito che i miei fossero diversi, l'immagine esatta d'una verità nuda. Ma in questo argomento, come in tutto il resto, siamo avvinti nei lacci dei luoghi comuni: cominciavo a rendermi conto che non basta l'audacia di spirito per infrangerli, che il poeta non trionfa della maniera e non impone il proprio pensiero alle parole se non grazie a sforzi intensi e assidui quanto la mia opera d'imperatore. Da parte mia, non potevo pretendere ad altro che a un successo da dilettante: sarà già molto se mi sopravvivranno due o tre versi, da tutto quel guazzabuglio. Tuttavia, in quell'epoca, abbozzai un'opera un po' ambiziosa, metà in versi metà in prosa, nella quale avrei voluto mettere cose serie e ironiche al tempo stesso, i fatti singolari osservati durante la mia vita, le meditazioni, i sogni: il tutto tenuto insieme da un filo conduttore sottilissimo: una specie di "Satyricon", ma più aspro. Vi avrei esposto una filosofia che era ormai divenuta la mia, l'idea eraclitea del mutamento e del ritorno. Ma deposi quel progetto troppo impegnativo.

Quell'anno, ebbi con la sacerdotessa che un tempo m'aveva iniziato a Eleusi (il suo nome deve restare segreto) parecchi colloqui, nel corso dei quali furono stabilite minutamente le modalità del culto di Antinoo. Gli augusti simboli di Eleusi continuavano a distillare una virtù salutare per me: può darsi che il mondo non abbia alcun senso, ma se ne ha uno, a Eleusi esso si esprime in forma più saggia e più nobile che altrove. Sotto l'influenza di quella donna, iniziai le ripartizioni amministrative di Antinopoli, i rioni, le strade, i blocchi urbani; un sistema del mondo divino insieme a un'immagine trasfigurata della mia vita. Tutto vi entrava, Hestia e Bacco, gli déi del focolare e quelli dell'orgia, le divinità celesti e quelle d'oltretomba. Vi posi i miei avi imperiali, Traiano, Nerva, divenuti parte integrante di quel sistema di simboli. Anche Plotina v'era compresa; la buona Matidia vi si vedeva assimilata a Demetra; e mia moglie, con la quale in quel periodo avevo rapporti abbastanza cordiali, figurava anch'essa in quel corteo di persone divine. Qualche mese più tardi, diedi il nome di mia sorella Paolina a uno dei quartieri di Antinopoli. Con la moglie di Serviano avevo rotto ogni rapporto; ma, dopo morta, Paolina ritrovava in quella città della memoria il suo posto unico di sorella. Quel luogo triste diventava la sede ideale delle riunioni e dei ricordi, i Campi Elisi d'una vita, il luogo dove le nostre contraddizioni si risolvono, dove tutto, al suo posto, è egualmente sacro.

Alla finestra della casa di Arriano, nella notte costellata di stelle, ripensavo a quella frase che i sacerdoti egizi avevano fatto incidere sulla bara di Antinoo: «Ha obbedito all'ordine del cielo». Poteva esser vero che il cielo c'intimasse ordini, e che i migliori tra noi li udissero là dove il resto degli uomini altro non avverte se non un silenzio opprimente? La sacerdotessa di Eleusi e Cabria lo credevano. Avrei voluto dar loro ragione. Rivedevo nel pensiero il palmo di quella mano levigato dalla morte, quale l'avevo contemplato l'ultima volta il mattino dell'imbalsamazione: le linee che un tempo mi avevano preoccupato non c'erano più; era avvenuto di essa come delle piccole tavole di cera, da cui si cancella un ordine eseguito. Ma queste alte affermazioni c'illuminano senza riscaldarci, come il chiarore delle stelle; e la notte attorno è ancora più buia. Se in qualche luogo il sacrificio di Antinoo era stato pesato in mio favore su una bilancia divina, i risultati di quell'atroce dono di sé non si manifestavano ancora; quei benefici non erano quelli della vita e neppure quelli dell'immortalità. Osavo appena tentare di darvi un nome. A volte, in rari intervalli, un tenue barlume palpitava, gettava una pallida luce sull'orizzonte del mio cielo, ma non abbelliva né il mondo, né me stesso; continuavo a sentirmi più deteriorato che salvato.


5. DISCIPLINA AUGUSTA (1) 5. AUGUST DISCIPLINE (1)

Tornai in Grecia via terra. I returned to Greece by land. Fu un viaggio lungo. Avevo ragione di credere che, senza alcun dubbio, sarebbe stato il mio ultimo viaggio ufficiale in Oriente; e a maggior ragione ci tenevo a ispezionare tutto di persona. I had reason to believe that, without a doubt, it would be my last official trip to the East; and all the more reason I wanted to inspect everything in person. Antiochia dove feci una sosta di poche settimane, m'apparve sotto un aspetto nuovo; ero meno sensibile che in altri tempi all'attrazione dei teatri, alle feste, ai piaceri dei giardini di Dafne, alla folla turbinante che mi sfiorava. Antioch, where I stopped for a few weeks, appeared to me under a new aspect; I was less sensitive than in other times to the attraction of theaters, to parties, to the pleasures of Daphne's gardens, to the swirling crowd that brushed against me. Notai di più l'incostanza perenne di quel popolo maldicente o motteggiatore, che mi ricordava quello d'Alessandria, la vacuità dei pretesi esercizi intellettuali, lo sfoggio volgare del lusso da parte dei ricchi. I noticed more the perennial inconstancy of that slanderous or mocking people, which reminded me of that of Alexandria, the emptiness of the alleged intellectual exercises, the vulgar display of luxury on the part of the rich. Quasi nessuno di quei notabili afferrava l'insieme dei miei programmi di opere e di riforme in Asia: si contentavano di profittarne a vantaggio della città, e, soprattutto, proprio. Hardly any of those notables grasped the whole of my programs of works and reforms in Asia: they contented themselves with profiting from it to the advantage of the city, and, above all, of their own. Per un momento, ebbi l'idea d'incrementare l'importanza di Smirne o di Pergamo a danno dell'arrogante capitale siriaca; ma i vizi di Antiochia sono inseparabili da qualsiasi metropoli: non v'è grande città che possa andarne esente. For a moment, I had the idea of increasing the importance of Smyrna or Pergamum to the detriment of the arrogant Syriac capital; but the vices of Antioch are inseparable from any metropolis: there is no great city that can be exempt from them.

Il disgusto per la vita di città m'indusse a volgermi ancor più, se possibile, alle riforme agrarie; detti l'ultimo tocco alla lunga e complessa riorganizzazione dei possedimenti imperiali in Asia minore; i contadini ne furono avvantaggiati, e anche lo Stato. Disgust with city life led me to turn even more, if possible, to agrarian reforms; I gave the final touch to the long and complex reorganization of imperial possessions in Asia Minor; the peasants benefited, and so did the state. In Tracia, volli visitare Andrinopoli, dov'erano affluiti i veterani delle campagne daciche e sarmate, attirati da elargizioni di terre e da sgravii d'imposte. In Thrace, I wanted to visit Andrinopolis, where veterans of the Dacian and Sarmatian campaigns had flocked, attracted by land handouts and tax relief. Ad Antinopoli, risolsi d'adottare lo stesso programma. In Antinopolis, I resolved to adopt the same program. Da lunga data, avevo accordato in ogni luogo esenzioni analoghe a medici e a insegnanti, sperando di secondare la conservazione e lo sviluppo d'una classe media seria e dotta. For a long time, I had granted similar exemptions to doctors and teachers everywhere, hoping to support the maintenance and development of a serious and learned middle class. Ne conosco bene i limiti, ma uno Stato dura soltanto per opera sua. I know its limits well, but a state lasts only by its work.

Atene restava la mia sosta prediletta; mi stupiva ogni volta che il suo incanto fosse così poco legato alle memorie, mie personali o della storia: quella città sembrava nuova ogni mattina. Athens remained my favorite stopover; I was amazed every time that its enchantment was so little linked to memories, my personal or of history: that city seemed new every morning. ** Quella volta, mi stabilii in casa di Arriano. That time, I settled in Arrian's house. Iniziato a Eleusi, al pari di me, per questo motivo era stato adottato da una delle grandi famiglie sacerdotali del territorio attico, quella dei Kerykes, come io stesso lo ero stato da quella degli Eumolpidi. Initiated in Eleusis, like me, for this reason he was adopted by one of the great priestly families of the Attic territory, that of the Kerykes, as I myself had been from that of the Eumolpids. Lì, aveva preso moglie; aveva sposato una giovane ateniese fine e altera. There, he had taken a wife; he had married a fine and haughty young Athenian. Mi circondarono entrambi di premure discrete. They both surrounded me with discreet concern. La loro casa era situata a pochi passi dalla nuova biblioteca di cui da poco avevo dotato Atene. Their home was located within walking distance of the new library I had recently endowed Athens with. In essa, nulla mancava di quel che può secondare la meditazione (nonché la quiete che la precede): comodi sedili, riscaldamento adeguato durante l'inverno spesso pungente, scale agevoli per accedere alle gallerie nelle quali si conservano i libri, l'alabastro e l'oro d'un lusso sobrio e discreto. In it, nothing was lacking of what can be secondary to meditation (as well as the peace that precedes it): comfortable seats, adequate heating during the often bitter winter, easy stairs to access the galleries where books, alabaster and the gold of a sober and discreet luxury. Era stata dedicata un'attenzione particolare alla scelta e alla collocazione delle lampade. Special attention had been paid to the choice and placement of lamps. Sentivo sempre più il bisogno di raccogliere e conservare antichi volumi, e d'incaricare scrivani coscienziosi di trarne nuove copie. I felt more and more the need to collect and preserve ancient volumes, and to instruct conscientious scribes to draw new copies. Nobile compito; non meno urgente - pensavo - dell'aiuto ai veterani o dei sussidi alle famiglie prolifiche e disagiate; qualche guerra, dicevo a me stesso, la miseria che la segue, un periodo di volgarità e d'incultura sotto un cattivo principe basterebbero a far perire per sempre i pensieri pervenuti fino a noi mediante quei fragili oggetti di pergamena e d'inchiostro. Noble task; no less urgent - I thought - than aid to veterans or subsidies to prolific and disadvantaged families; some war, I said to myself, the misery that follows it, a period of vulgarity and ignorance under a bad prince would be enough to destroy forever the thoughts that have come down to us through those fragile objects of parchment and ink. Ogni uomo così fortunato da beneficiare, più o meno, di quei legati di cultura, mi sembrava responsabile verso tutto il genere umano. Every man fortunate enough to benefit more or less from those legacies of culture seemed responsible to the whole human race. **

Durante quel periodo lessi molto. During that time I read a lot. Avevo spinto Flegone a comporre, sotto il titolo di "Olimpiadi", una serie di cronache destinate a continuare le "Elleniche" di Senofonte, e a terminare con il mio regno: un piano audace, in quanto faceva dell'immensa storia di Roma nient'altro che un seguito di quella greca. I had pushed Flegone to compose, under the title of "Olympics", a series of chronicles intended to continue Xenophon's "Hellenics", and to end with my reign: a daring plan, as it made nothing of the immense history of Rome. other than a sequel to the Greek one. Flegone scrive in uno stile sgradevole, arido, ma dar conto degli eventi, stabilirli, sarebbe stato già qualcosa. Flegone writes in an unpleasant, arid style, but to account for events, to establish them, would already have been something. Questo progetto m'ispirò il desiderio di rileggere gli storici antichi; la loro opera, commentata dalla mia esperienza, mi riempì di foschi pensieri: l'energia, la buona volontà di ogni uomo di governo sembravano poca cosa di fronte agli svolgimenti fortuiti e fatali al tempo stesso, a quel torrente di eventi troppo confusi per poterli prevedere, dirigere o giudicare. This project inspired me with the desire to re-read ancient historians; their work, commented on by my experience, filled me with gloomy thoughts: the energy, the good will of every man in government seemed little thing in the face of the fortuitous and fatal developments at the same time, that torrent of events too confused to be able to foresee, direct or judge. Mi occupai anche dei poeti: amavo evocare le voci piene e pure di un lontano passato. I also dealt with poets: I loved to evoke the full and pure voices of the distant past. Mi fu caro Teognide, l'aristocratico, l'esule, l'osservatore scevro di illusioni e d'indulgenza per le cose umane, sempre pronto a denunciare gli errori e le colpe che chiamiamo i nostri mali. I was dear to Theognis, the aristocrat, the exile, the observer devoid of illusions and indulgence for human things, always ready to denounce the errors and faults that we call our evils. Quell'uomo tanto lucido aveva assaporato le gioie dolorose dell'amore; e, ad onta di sospetti, gelosie, rancori reciproci, il suo legame con Cyrno era durato fino alla vecchiezza dell'uno, e all'età matura dell'altro: l'immortalità che aveva promesso al giovinetto di Megara era più che una vana parola, dato che il suo ricordo giungeva sino a me, dopo più di sei secoli. That lucid man had tasted the painful joys of love; and, in spite of suspicions, jealousies, mutual grudges, his bond with Cyrno had lasted until the old age of one, and the mature age of the other: the immortality he had promised to the boy of Megara was more than a vain word, since his memory reached me, after more than six centuries. Ma, tra gli antichi poeti, amai soprattutto Antimaco: ne apprezzavo lo stile denso e involuto, le frasi ampie e tuttavia concentrate al massimo, grandi coppe di bronzo colme di un vino denso. But, among the ancient poets, I loved Antimachus most of all: I appreciated his dense and involuted style, his broad and yet concentrated sentences to the utmost, large bronze cups filled with a dense wine. Preferivo il suo racconto del periplo di Giasone alle "Argonautiche" più movimentate di Apollonio: Antimaco aveva compreso meglio il mistero degli orizzonti e dei viaggi, l'ombra che l'uomo, così effimero, proietta su paesaggi eterni. I preferred his tale of Jason's circumnavigation to Apollonius' more lively "Argonautics": Antimachus had better understood the mystery of horizons and journeys, the shadow that man, so ephemeral, casts on eternal landscapes. Aveva pianto appassionatamente sua moglie Lidia; aveva dato il suo nome a un lungo poema nel quale figuravano tutte le leggende di lutto e di dolore. He had mourned passionately for his wife Lidia; he had given his name to a long poem in which all the legends of mourning and grief appeared. E quella Lidia, che forse da viva mi sarebbe passata inosservata, diventava un'immagine familiare per me, più cara di tante figure femminili della mia stessa esistenza. And that Lydia, who perhaps would have gone unnoticed when she was alive, became a familiar image for me, dearer than many female figures of my own existence. Quelle poesie, tuttavia quasi obliate, a poco a poco mi restituivano fiducia nell'immortalità. Those poems, however almost forgotten, gradually restored my confidence in immortality.

Rilessi le mie opere: versi d'amore, componimenti di circostanza, l'ode in memoria di Plotina. I reread my works: love verses, poems of circumstance, the ode in memory of Plotina. Chissà che un giorno non possa venire a qualcuno la fantasia di leggerli. Who knows that one day someone may not have the fantasy of reading them. Esitai dinanzi a un gruppo di versi osceni: ma finii per includerveli. I hesitated before a group of obscene lines: but I ended up including them. Da noi, le persone più serie ne scrivono, per diletto: avrei preferito che i miei fossero diversi, l'immagine esatta d'una verità nuda. Here, the most serious people write about it, for pleasure: I would have preferred mine to be different, the exact image of a naked truth. Ma in questo argomento, come in tutto il resto, siamo avvinti nei lacci dei luoghi comuni: cominciavo a rendermi conto che non basta l'audacia di spirito per infrangerli, che il poeta non trionfa della maniera e non impone il proprio pensiero alle parole se non grazie a sforzi intensi e assidui quanto la mia opera d'imperatore. But in this subject, as in everything else, we are entangled in the snares of commonplaces: I began to realize that the audacity of spirit is not enough to break them, that the poet does not triumph over the manner and does not impose his thoughts on words if not thanks to intense and assiduous efforts as much as my work as an emperor. Da parte mia, non potevo pretendere ad altro che a un successo da dilettante: sarà già molto se mi sopravvivranno due o tre versi, da tutto quel guazzabuglio. For my part, I could not expect anything other than an amateur success: it will already be a lot if I survive two or three lines, from all that jumble. Tuttavia, in quell'epoca, abbozzai un'opera un po' ambiziosa, metà in versi metà in prosa, nella quale avrei voluto mettere cose serie e ironiche al tempo stesso, i fatti singolari osservati durante la mia vita, le meditazioni, i sogni: il tutto tenuto insieme da un filo conduttore sottilissimo: una specie di "Satyricon", ma più aspro. However, at that time, I sketched a somewhat ambitious work, half in verse half in prose, in which I wanted to put serious and ironic things at the same time, the singular facts observed during my life, the meditations, the dreams : all held together by a very thin thread: a kind of "Satyricon", but more harsh. Vi avrei esposto una filosofia che era ormai divenuta la mia, l'idea eraclitea del mutamento e del ritorno. I would have exposed a philosophy that had now become mine, the Heraclitean idea of change and return. Ma deposi quel progetto troppo impegnativo. But I put down that too demanding project.

Quell'anno, ebbi con la sacerdotessa che un tempo m'aveva iniziato a Eleusi (il suo nome deve restare segreto) parecchi colloqui, nel corso dei quali furono stabilite minutamente le modalità del culto di Antinoo. That year, I had several conversations with the priestess who had once initiated me in Eleusis (her name must remain secret), during which the modalities of the cult of Antinous were established in detail. Gli augusti simboli di Eleusi continuavano a distillare una virtù salutare per me: può darsi che il mondo non abbia alcun senso, ma se ne ha uno, a Eleusi esso si esprime in forma più saggia e più nobile che altrove. The august symbols of Eleusis continued to distill a salutary virtue for me: the world may not have any sense, but if it does, in Eleusis it expresses itself in a wiser and nobler form than elsewhere. Sotto l'influenza di quella donna, iniziai le ripartizioni amministrative di Antinopoli, i rioni, le strade, i blocchi urbani; un sistema del mondo divino insieme a un'immagine trasfigurata della mia vita. Under the influence of that woman, I began the administrative divisions of Antinopoli, the districts, the streets, the urban blocks; a divine world system along with a transfigured image of my life. Tutto vi entrava, Hestia e Bacco, gli déi del focolare e quelli dell'orgia, le divinità celesti e quelle d'oltretomba. Everything entered, Hestia and Bacchus, the gods of the hearth and those of the orgy, the celestial deities and those from beyond the grave. Vi posi i miei avi imperiali, Traiano, Nerva, divenuti parte integrante di quel sistema di simboli. I placed my imperial ancestors, Traiano, Nerva, who became an integral part of that system of symbols. Anche Plotina v'era compresa; la buona Matidia vi si vedeva assimilata a Demetra; e mia moglie, con la quale in quel periodo avevo rapporti abbastanza cordiali, figurava anch'essa in quel corteo di persone divine. Plotina too was understood; good Matidia saw herself assimilated to Demeter; and my wife, with whom I had fairly cordial relations at that time, also appeared in that procession of divine persons. Qualche mese più tardi, diedi il nome di mia sorella Paolina a uno dei quartieri di Antinopoli. A few months later, I named one of the neighborhoods in Antinopolis after my sister Pauline. Con la moglie di Serviano avevo rotto ogni rapporto; ma, dopo morta, Paolina ritrovava in quella città della memoria il suo posto unico di sorella. I had broken off all relations with Serviano's wife; but, after death, Paolina found her unique place as a sister in that city of memory. Quel luogo triste diventava la sede ideale delle riunioni e dei ricordi, i Campi Elisi d'una vita, il luogo dove le nostre contraddizioni si risolvono, dove tutto, al suo posto, è egualmente sacro. That sad place became the ideal place for meetings and memories, the Elysian Fields of a lifetime, the place where our contradictions are resolved, where everything, in its place, is equally sacred. **

Alla finestra della casa di Arriano, nella notte costellata di stelle, ripensavo a quella frase che i sacerdoti egizi avevano fatto incidere sulla bara di Antinoo: «Ha obbedito all'ordine del cielo». At the window of Arrian's house, in the star-studded night, I thought back to that phrase that the Egyptian priests had engraved on Antinous's coffin: "He obeyed the order of heaven." Poteva esser vero che il cielo c'intimasse ordini, e che i migliori tra noi li udissero là dove il resto degli uomini altro non avverte se non un silenzio opprimente? Could it be true that heaven intimidated orders to us, and that the best of us heard them where the rest of men feel nothing but an oppressive silence? La sacerdotessa di Eleusi e Cabria lo credevano. The priestess of Eleusis and Cabria believed it. Avrei voluto dar loro ragione. I wanted to agree with them. ** Rivedevo nel pensiero il palmo di quella mano levigato dalla morte, quale l'avevo contemplato l'ultima volta il mattino dell'imbalsamazione: le linee che un tempo mi avevano preoccupato non c'erano più; era avvenuto di essa come delle piccole tavole di cera, da cui si cancella un ordine eseguito. ** I saw in my thoughts the palm of that hand smoothed by death, as I had contemplated it the last time on the morning of the embalming: the lines that had once worried me were no longer there; it had happened to it like small wax plates, from which an executed order is canceled. Ma queste alte affermazioni c'illuminano senza riscaldarci, come il chiarore delle stelle; e la notte attorno è ancora più buia. But these lofty affirmations illuminate us without warming us, like starlight; and the night around is even darker. Se in qualche luogo il sacrificio di Antinoo era stato pesato in mio favore su una bilancia divina, i risultati di quell'atroce dono di sé non si manifestavano ancora; quei benefici non erano quelli della vita e neppure quelli dell'immortalità. If somewhere the sacrifice of Antinous had been weighed in my favor on a divine scale, the results of that atrocious gift of self were not yet manifest; those benefits were not those of life or even those of immortality. Osavo appena tentare di darvi un nome. I just dared to try to give you a name. A volte, in rari intervalli, un tenue barlume palpitava, gettava una pallida luce sull'orizzonte del mio cielo, ma non abbelliva né il mondo, né me stesso; continuavo a sentirmi più deteriorato che salvato. Sometimes, in rare intervals, a faint glimmer would throb, casting a pale light on the horizon of my sky, but it did not beautify either the world or myself; I continued to feel more deteriorated than saved.