Un nerd come soldato (355-357) - Ep. 5 (3)
Un gran numero di Germani si riversò attraverso la breccia e caricò il centro della seconda linea romana, lì dove si trovava la legione di élite dei Primani, la quale fu in grado di bloccare l'attacco nemico e di contrattaccare, mettendo in fuga quanti erano riusciti a sfondare. La prima linea romana iniziò a respingere i Germani. A questo punto gli Alemanni erano demoralizzati dalla scarsità dei loro successi e dal gran numero di perdite subite: le ali erano metodicamente decimate, mentre le truppe al centro erano compresse al punto di non poter muoversi. Alla fine, la pressione sempre maggiore esercitata dai Romani causò il collasso della linea germanica: mentre il panico si diffondeva tra i loro ranghi, gli Alemanni ruppero la formazione e si volsero alla fuga. Fu a questo punto che iniziò il vero massacro, come sempre nelle battaglie antiche. Molti non corsero abbastanza velocemente e furono uccisi dalla cavalleria e fanteria romana mentre fuggivano verso il Reno. Un gran numero tentò di attraversare a nuoto il fiume, ma molti annegarono, colpiti dalle frecce romane o appesantiti dalle loro armature.
Ammiano racconta che 6000 Germani morirono sul campo di battaglia e nella successiva fuga. Altre migliaia di Alemanni morirono annegati nel fiume. È probabile che circa un terzo dell'esercito germanico perì nello scontro. I Romani persero solo 243 uomini e quattro tribuni, due dei quali erano comandanti dei catafratti. Chnodomar e la sua scorta di 200 uomini tentarono di fuggire ma furono circondati dai cavalieri romani e si arresero.
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Chnodomar fu portato alla presenza di Giuliano, in una scena che mi ricorda la celebre resa di Vercingetorige a Giulio Cesare. Giuliano inviò Chnodomar come prigioniero e simbolo della sconfitta degli Alemanni a Milano, alla corte di Costanzo.
Si trattava di un successo spettacolare: i romani in inferiorità numerica erano riusciti a battere degli avversari che avevano sconfitto un esercito romano ben più numeroso. La potenza degli Alemanni era in pezzi. Ciliegina sulla torta, i romani avevano catturato l'unica persona in grado di tenere unito il loro popolo.
I soldati erano estatici e innamorati del loro giovane, pensoso e intellettuale comandante in capo. Lo circondarono e lo acclamarono seduta stante augusto, quindi pari a Costanzo. Ma Giuliano sapeva che questo avrebbe causato una guerra civile e rifiutò l'onore. Per ora.
La battaglia di Strasburgo è importante, sia per quello che successe sia per quello che sarebbe potuto accadere. Fossero i romani stati sconfitti, credo che parleremmo di questa data come l'inizio delle grandi invasioni barbariche perché nulla avrebbe a quel punto frenato Alemanni e Franchi dall'impadronirsi della Gallia: Strasburgo avrebbe potuto essere una Adrianopoli ante litteram, avremo modo di parlare di Adrianopoli. Ma non fu così, un esercito in inferiorità numerica, in campo aperto e posizione non ideale aveva letteralmente obliterato un esercito della più combattiva confederazione germanica, unita da un capo che sapeva il suo in fatto di strategia. Roma aveva dimostrato che era ancora, indiscutibilmente, in vantaggio militare sui suoi vicini germanici. Germani che erano riusciti a sfondare temporaneamente la frontiera solo per gli endemici problemi di governance dell'impero, vale a dire la guerra civile tra Costanzo II e Magnenzio. Scrive Peter Heather nel suo libro “la caduta dell'Impero Romano”: “questa battaglia dimostra che l'esercito riformato del tardo impero sapeva ancora essere efficace. Il dominio romano era ancora la norma di tutte le frontiere europee”. Non male per un impero che molti vogliono in declino terminale nel quarto secolo.
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Infine un'altra conseguenza della battaglia fu la fedeltà quasi fanatica che dimostrarono da ora in poi i reggimenti occidentali verso Giuliano: Giuliano fu amatissimo dai suoi soldati con cui sembrò formare un curioso rapporto simbiotico. I soldati avevano adottato il loro strano imperatore, un imperatore quanto di più possibile distante dal classico soldato. E nel prossimo episodio vedremo dove quest'alleanza tra Giuliano e i suoi soldati delle Gallie porterà entrambi. Se non vi spiace, mi prenderò un paio di settimane: sto andando velocemente ma ho bisogno di un po' di tempo per leggere e fare le ricerche del caso.
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