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Storia D'Italia, Un messaggio dagli Dèi (357-361) - Ep. 6 (1)

Un messaggio dagli Dèi (357-361) - Ep. 6 (1)

Nello scorso episodio abbiamo imparato a conoscere un attore chiave della nostra storia, il nostro imperatore secchione Giuliano. Giuliano è l'ultimo parente rimasto a Costanzo dopo l'esecuzione di Gallo ed è stato nominato Cesare con il compito di riportare ordine nelle Gallie, compito nel corso del quale ha colto lo splendido successo a Strasburgo, battaglia nella quale il suo esercito ha messo in fuga 35 mila Alemanni con circa un terzo delle forze, catturando per di più il loro leader. In questo episodio vedremo come Giuliano e Costanzo danzeranno l'uno attorno all'altro fino a trovarsi, inevitabilmente, inesorabilmente e del tutto non inaspettatamente a farsi guerra l'un l'altro.

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Giuliano aveva sconfitto gli Alemanni nell'estate del 357. Immagino che questi ultimi si aspettassero che Giuliano tornasse tranquillamente alla sua base a Parigi per svernare in attesa della prossima stagione di guerra. Ma Giuliano non aveva nessuna intenzione di perdere l'iniziativa. Ci volle un po' di sforzo per convincere i suoi soldati che invadere la Germania in inverno fosse una buona idea, e per i romani non lo era neanche in estate, ma le vittorie fanno miracoli e alla fine decisero di seguirlo. Giuliano – organizzata la retrovia – attraversò il fiume Reno e portò l'esercito in Germania. Gli Alemanni ne furono completamente sorpresi: dopo la sconfitta non avevano la forza di opporsi all'esercito delle Gallie e il loro paese fu devastato. Dopo di che finalmente Giuliano tornò a Parigi. Ho precisato che questa è la prima volta, a memoria mia, che Parigi funge da de-facto capitale della Francia, pardon, Gallia?

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L'estate seguente, quella del 358, Giuliano ricostituì una flotta sul reno e sconfisse tutti i popoli germanici che si erano stabiliti a cavallo del fiume, tra loro i Franchi salii che si erano installati in Belgio che dovettero arrendersi, trasferirsi nel Belgio settentrionale e diventare tributari dei romani. Come detto ripopolare zone spopolate dell'impero con barbari sconfitti era oramai politica standard e di gran successo. Giuliano sconfisse anche un altro gruppo di Franchi che furono scacciati verso l'attuale olanda, poi si volse e torno nella zona degli Alemanni, devastandola. Alcuni dei loro re si arresero ai Romani, impegnandosi perfino a rifornire l'esercito romano acquartierato nel loro territorio. Questo concluse la campagna del 358.

Durante l'inverno Giuliano ebbe il tempo di occuparsi di qualcosa a cui probabilmente aveva pensato a lungo ma che non aveva avuto il tempo e la possibilità di affrontare fino ad allora. Si occupò di tasse. Per capire come funzionavano le tasse al tempo dell'impero dovete comprendere che il grosso delle tasse erano raccolto con due imposte: la capitatio – tassa sul reddito personale, la nostra IRPEF – e la Iugatio, ovvero la tassa fondiaria, l'IMU romana. Le tasse erano in teoria proporzionali alle capacità contributive di ciascuno o alla redditività fondiaria. C'erano però diversi problemi: il primo era che le tasse erano dovute a prescindere dalle condizioni: un podere doveva un certo numero di solidus o equivalente in natura a prescindere dalla qualità del raccolto, dal fatto che ci fosse stata una carestia o una pestilenza o che fosse stato devastato dai barbari: il fisco aveva bisogno di soldi per pagare i legionari, che a loro volta potevano disporre degli imperatori. Per gli imperatori l'ordine di priorità era chiaramente primo: pagare l'esercito, secondo: pagare l'esercito, terzo: pagare l'esercito, e se è pagato magari cercare di distribuire in modo corretto il carico fiscale. Il secondo problema era la disparità di trattamento tra classi sociali, a tutto favore dei più ricchi. Infatti i poveri e perfino le classi medie urbane dovevano pagare sempre senza fallo, visto che tra l'altro le tasse erano raccolte da esattori privati con un forte incentivo a tirare su il quantitativo richiesto dallo stato. Al contrario i latifondisti romani – e in occidente parliamo di latifondi delle dimensioni di piccoli stati – avevano un potere talmente vasto di controllo sulla macchina statale che riuscivano di solito a evitare di pagare le tasse attraverso la coercizione, la corruzione o entrambe. Ogni tot anni poi il governo, sempre a caccia di un po' di solidus in più, proponeva ai suoi grandi contribuenti un condono degli arretrati che non riusciva a raccogliere in cambio di una frazione del valore nominale del debito. Il latifondista doveva mille e magari pagava 100. In questo modo la tassazione, che serviva principalmente alla sicurezza dell'impero e quindi dei suoi immensi latifondi, finiva per pesare in modo sproporzionato su poveri e classe mercantile e professionale urbana, oltre che sui piccoli coltivatori. E no, questo è il 358 dopo cristo, non il 2018. Come si può vedere, le cose sono decisamente cambiate da allora.

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In tutto questo si inserisce Giuliano e la necessità di finanziare spese straordinarie per vincere la guerra contro i Germani e riportare la pace in Gallia. Giuliano aveva bisogno di fondi aggiuntivi e il suo capo dell'amministrazione – il prefetto del pretorio Florenzio – aveva trovato la soluzione: aumentare l'IRPEF o capitatio, questo dopo anni di distruzioni in Gallia che avevano molto provato la capacità contributiva di tutti. Florenzio proponeva inoltre il solito condono fiscale.

Giuliano si oppose, anche se non aveva in teoria molto a che fare con l'amministrazione civile essendo questa fuori dal suo mandato. Ma fece comunque di testa sua: sostenne che il condono fosse un incentivo perverso a continuare ad evadere le tasse, in attesa del prossimo condono. Che pazzo. Poi – sentite questa – diede mandato di ridurre le tasse, sostenendo che delle tasse più ragionevoli avrebbero convinto i più a pagare anche considerando che era nel loro interesse avere un governo che li potesse difendere. Ammiano sostiene che la tassazione passò da 25 monete d'oro per unità capitaria a 7, quindi una bella riduzione. Ammiano conclude questo interessantissimo capitolo sostenendo che “ne risentirono un sollievo tutti coloro che egli aveva preso sotto la sua amministrazione per cui, senz'essere richiesti, tutti versarono le somme dovute prima del tempo stabilito”. Giuliano presidente subito.

Ok, vi ho raccontato la vulgata di questo evento, una sorta di curva di Laffer ante-litteram: si andate su Google e cercate “curva di Laffer”, ma vi preannuncio che è stata largamente smentita. La realtà sicuramente non fu così rosea e semplice come la vuole Ammiano, un grande sostenitore di Giuliano. Questi sicuramente stava iniziando a capire che l'impero, tutto, poteva essere potenzialmente suo e dopo aver vinto i soldati della Gallia voleva avere dalla sua anche i civili.

L'anno seguente, il 359, Giuliano si ripropose di ristabilire una volta per tutte il limes. Giuliano sconfisse i pirati Sassoni e poi tornò nella Germania sudoccidentale, la zona degli Alemanni. lì passò a costringere alla resa tutti i re degli Alemanni che avevano combattuto a Strasburgo e che ancora gli si opponevano, sia con le armi che con la diplomazia. Gli Alemanni furono costretti a offrire tributi in natura ai soldati di Roma e fare atto di sottomissione. Fatto questo andò a passare l'inverno non più a Parigi, nel cuore della Gallia, ma a Magonza, l'antica fortezza legionaria sul fiume Reno: il messaggio era chiaro: noi Romani siamo tornati sul fiume. Non solo, possiamo attraversarlo quando vogliamo. Anche la situazione economica ritornò florida e in Gallia le zecche – la fucina dei solidus romani usati per pagare l'esercito – ripresero a funzionare, mentre i commerci rinverdivano: la crisi in Gallia era finita.

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Nel frattempo Costanzo – probabilmente indeciso tra raggiungere la frontiera orientale abbandonando l'occidente al cugino e rimanere troppo lontano dai Persiani, si trasferì a Sirmio in Illirico e lì ebbe anche lui la sua gloria contro i Sarmati. Ma a Sirmio fu raggiunto da notizie meno positive: Shapur, lo Shah dell'Iran, era tornato. Shapur era stato tranquillo durante gli ultimi anni perché impegnato alle sue frontiere orientali, cosa che aveva dato il tempo a Costanzo di liberarsi di Magnenzio. Ma ora il suo esercito marciava contro la Mesopotamia. Il nostro Ammiano Marcellino era sul posto, al seguito del suo comandante Ursicino, e vide tutto con i suoi occhi. Le pagine relative alla guerra in Mesopotamia sono tra le più belle di Ammiano, condite di traditori, scontri improvvisi, fughe miracolose da terribili pericoli, macchinazioni e l'epico assedio della città di Amida, dove si trovavano diverse legioni romane intrappolate, incluse un paio di legioni galliche che avevano marciato sotto le insegne di Magnenzio ed erano state inviate in Mesopotamia come punizione da Costanzo. L'assedio si concluse con un bagno di sangue, la cattura di tutti i cittadini romani della città e di tutti i legionari sopravvissuti: Ammiano stesso riuscì a scappare per il rotto della cuffia. Quando questa terribile notizia giunse a Costanzo questi capì che doveva andare in Siria e Mesopotamia a combattere Shapur. Costanzo avrebbe avuto bisogno di tutte le forze che si potevano raggranellare per combattere i persiani, il nemico numero uno dei romani e loro principale avversario strategico. Ma qui Costanzo prese una decisione che credo avesse ragioni più politiche che militari: trasferirsi in Siria voleva dire lasciare l'occidente alla mercé del cugino e il nostro amato, paranoico Costanzo aveva probabilmente già da un po' un diavoletto sulla spalla che gli diceva di non fidarsi di Giuliano, questo generale da biblioteca che mieteva vittorie ad ogni anno. Costanzo pensò bene quindi di sgonfiare un po' il potere militare di Giuliano rafforzando il suo con la ragionevole scusa di combattere Shapur. Chiese quindi a Giuliano di inviargli una parte importante delle sue truppe in preparazione per la campagna in Siria: 4 reggimenti e 300 degli uomini migliori di tutti gli altri.

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Ora quello che dovete capire è che i soldati romani del quarto secolo erano molto meno mobili di quelli dell'alto impero: i soldati erano reclutati nella regione e vivevano con le loro famiglie. Molti erano ex barbari romanizzati e altri ancora erano Germani reclutati come mercenari. Tanti erano stati arruolati con la precisa clausola che non gli sarebbe mai stato chiesto di combattere al di là delle alpi. Già oggi passare dai gelidi paesaggi del nord Europa ai deserti della Siria può essere uno shock, allora voleva dire mettere sottosopra il mondo dei soldati con l'aggiunta che il cambio di clima spesso portava molti soldati nella tomba, a causa di malattie per le quali non erano acclimatati.

L'esercito delle Gallie queste cose le sapeva, e i soldati sapevano che assieme a Giuliano avevano vinto i germani senza fallo ogni anno. Ora gli si chiedeva di attraversare il mondo e combattere per Costanzo. Una unità che era stata richiesta da Costanzo era quella dei “petulantes”, chiamati così perché a quanto pare erano di tradizione particolarmente sfrontati. Neanche questa volta si smentirono e fecero distribuire un libretto polemico nel quale si leggeva “mentre noi come criminali e condannati siamo spinti nelle estreme regioni della terra i nostri cari che con sanguinose battaglie abbiamo liberato dalla paura e dalla schiavitù saranno di nuovo servi degli Alemanni” come scrive Marcellino “la popolazione credeva di essere alla vigilia di una nuova invasione e della rinascita dei mali che erano stati estirpati con grande fatica. Le madri che avevano dato dei figli ai soldati mostravano loro i nuovi nati che allattavano ancora e supplicavano che non li abbandonassero”

Giuliano aveva un vero problema, si era riacquartierato a Parigi da dove dovevano partire i soldati e la situazione pareva sul punto di sfuggire di mano in qualunque istante. Gli accampamenti erano in ebollizione, Giuliano aveva cercato di placare i capi dell'esercito e quanti più soldati possibile ma comunque di notte scoppiò una ribellione: a questo punto un generale meno popolare avrebbe avuto il proverbiale trattamento terminante con una testa tagliata e infilzata su una picca. Ma la testa di Giuliano non fu separata dal corpo, come aveva pensato il prefetto del pretorio Florenzio che aveva cambiato aria per proteggere almeno la sua di salute. No, i soldati circondarono il palazzo di Giuliano e ne reclamarono a gran voce l'uscita. Quando questi si fece vedere i soldati lo acclamarono augusto, chiedendo quindi che lui si mettesse a capo della ribellione: si fosse Giuliano rifiutato credo che allora si avrebbe rischiato ma Giuliano era stufo di nascondersi da suo cugino e probabilmente era anche emozionato e commosso da tanta devozione. I soldati lo circondarono e cercarono un diadema da mettergli sul capo, il simbolo dell'Augusto, ma si trovava un gioiello adatto. Quindi un certo Mauro gli porse una collana che portava come insegna del suo grado e Giuliano la mise sul capo, al che i soldati lo alzarono su uno scudo e lo portarono in processione, in una scena che ha più del fumetto di Asterix che dell'immaginario romano. E non a caso: alzare sugli scudi i leader era un'usanza di Galli e Germani, in particolare dei Franchi, e l'esercito di Giuliano era chiaramente pieno di Franchi e Galli, ambedue romanizzati ma ambedue coscienti delle loro origini.

Un messaggio dagli Dèi (357-361) - Ep. 6 (1) Eine Botschaft von den Göttern (357-361) - Ep. 6 (1) Ένα μήνυμα από τους θεούς (357-361) - Επεισόδιο 6 (1) A message from the gods (357-361) - Ep. 6 (1) Un mensaje de los dioses (357-361) - Ep. 6 (1) Un message des dieux (357-361) - Ep. 6 (1) 神々からのメッセージ(357-361) - 第6話(1) Een boodschap van de goden (357-361) - Ep. 6 (1) Uma Mensagem dos Deuses (357-361) - Ep. 6 (1) Tanrılardan Bir Mesaj (357-361) - Bölüm 6 (1)

Nello scorso episodio abbiamo imparato a conoscere un attore chiave della nostra storia, il nostro imperatore secchione Giuliano. In the last episode we learned about a key actor in our story, our geek emperor Julian. Giuliano è l'ultimo parente rimasto a Costanzo dopo l'esecuzione di Gallo ed è stato nominato Cesare con il compito di riportare ordine nelle Gallie, compito nel corso del quale ha colto lo splendido successo a Strasburgo, battaglia nella quale il suo esercito ha messo in fuga 35 mila Alemanni con circa un terzo delle forze, catturando per di più il loro leader. In questo episodio vedremo come Giuliano e Costanzo danzeranno l'uno attorno all'altro fino a trovarsi, inevitabilmente, inesorabilmente e del tutto non inaspettatamente a farsi guerra l'un l'altro. In this episode we will see how Giuliano and Costanzo dance around each other until they inevitably, inexorably, and completely not unexpectedly find themselves at war with each other.

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Giuliano aveva sconfitto gli Alemanni nell'estate del 357. Julian had defeated the Alemanni in the summer of 357. Immagino che questi ultimi si aspettassero che Giuliano tornasse tranquillamente alla sua base a Parigi per svernare in attesa della prossima stagione di guerra. I guess the latter expected Julian to quietly return to his base in Paris to hibernate in anticipation of the next war season. Ma Giuliano non aveva nessuna intenzione di perdere l'iniziativa. But Julian had no intention of losing the initiative. Ci volle un po' di sforzo per convincere i suoi soldati che invadere la Germania in inverno fosse una buona idea, e per i romani non lo era neanche in estate, ma le vittorie fanno miracoli e alla fine decisero di seguirlo. Es kostete einige Mühe, seine Soldaten davon zu überzeugen, dass es eine gute Idee war, im Winter in Deutschland einzumarschieren, und für die Römer war es nicht einmal im Sommer eine gute Idee, aber Siege bewirken Wunder, und sie beschlossen schließlich, ihm zu folgen. It took some effort to convince his soldiers that invading Germany in the winter was a good idea, and for the Romans it was not a good idea in the summer either, but victories work miracles, and eventually they decided to follow him. Giuliano – organizzata la retrovia – attraversò il fiume Reno e portò l'esercito in Germania. Gli Alemanni ne furono completamente sorpresi: dopo la sconfitta non avevano la forza di opporsi all'esercito delle Gallie e il loro paese fu devastato. Dopo di che finalmente Giuliano tornò a Parigi. Ho precisato che questa è la prima volta, a memoria mia, che Parigi funge da de-facto capitale della Francia, pardon, Gallia?

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L'estate seguente, quella del 358, Giuliano ricostituì una flotta sul reno e sconfisse tutti i popoli germanici che si erano stabiliti a cavallo del fiume, tra loro i Franchi salii che si erano installati in Belgio che dovettero arrendersi, trasferirsi nel Belgio settentrionale e diventare tributari dei romani. The following summer, that of 358, Julian re-established a fleet on the Rhine and defeated all the Germanic peoples who had settled astride the river, among them the Salian Franks who had settled in Belgium who had to surrender, move to northern Belgium and become tributaries of the Romans. Come detto ripopolare zone spopolate dell'impero con barbari sconfitti era oramai politica standard e di gran successo. Giuliano sconfisse anche un altro gruppo di Franchi che furono scacciati verso l'attuale olanda, poi si volse e torno nella zona degli Alemanni, devastandola. Alcuni dei loro re si arresero ai Romani, impegnandosi perfino a rifornire l'esercito romano acquartierato nel loro territorio. Niektórzy z ich królów poddali się Rzymianom, zobowiązując się nawet do zaopatrywania rzymskiej armii kwaterującej na ich terytorium. Questo concluse la campagna del 358. Na tym zakończyła się kampania 358.

Durante l'inverno Giuliano ebbe il tempo di occuparsi di qualcosa a cui probabilmente aveva pensato a lungo ma che non aveva avuto il tempo e la possibilità di affrontare fino ad allora. Podczas zimy Julian miał czas, aby zająć się czymś, o czym prawdopodobnie myślał od dawna, ale do tej pory nie miał czasu ani możliwości, aby się tym zająć. Si occupò di tasse. Per capire come funzionavano le tasse al tempo dell'impero dovete comprendere che il grosso delle tasse erano raccolto con due imposte: la capitatio – tassa sul reddito personale, la nostra IRPEF – e la Iugatio, ovvero la tassa fondiaria, l'IMU romana. Le tasse erano in teoria proporzionali alle capacità contributive di ciascuno o alla redditività fondiaria. C'erano però diversi problemi: il primo era che le tasse erano dovute a prescindere dalle condizioni: un podere doveva un certo numero di solidus o equivalente in natura a prescindere dalla qualità del raccolto, dal fatto che ci fosse stata una carestia o una pestilenza o che fosse stato devastato dai barbari: il fisco aveva bisogno di soldi per pagare i legionari, che a loro volta potevano disporre degli imperatori. There were several problems, however: the first was that taxes were owed regardless of conditions: a farm owed a certain number of solidus or equivalent in kind regardless of the quality of the harvest, whether there had been a famine or pestilence, or whether it had been ravaged by barbarians: the taxman needed money to pay the legionaries, who in turn could dispose of the emperors. Istniało jednak kilka problemów: pierwszym było to, że podatki były należne niezależnie od warunków: gospodarstwo było winne określoną kwotę solidus lub równowartość w naturze, niezależnie od jakości zbiorów, niezależnie od tego, czy panował głód lub zaraza, czy też zostało spustoszone przez barbarzyńców: władze podatkowe potrzebowały pieniędzy na opłacenie legionistów, którzy z kolei mogli dysponować cesarzami. Per gli imperatori l'ordine di priorità era chiaramente primo: pagare l'esercito, secondo: pagare l'esercito, terzo: pagare l'esercito, e se è pagato magari cercare di distribuire in modo corretto il carico fiscale. For emperors the order of priority was clearly first: pay the army, second: pay the army, third: pay the army, and if it is paid maybe try to distribute the tax burden properly. Il secondo problema era la disparità di trattamento tra classi sociali, a tutto favore dei più ricchi. Infatti i poveri e perfino le classi medie urbane dovevano pagare sempre senza fallo, visto che tra l'altro le tasse erano raccolte da esattori privati con un forte incentivo a tirare su il quantitativo richiesto dallo stato. In fact, the poor and even the urban middle classes always had to pay without foul, since among other things the taxes were collected by private tax collectors with a strong incentive to pull up the amount demanded by the state. Al contrario i latifondisti romani – e in occidente parliamo di latifondi delle dimensioni di piccoli stati – avevano un potere talmente vasto di controllo sulla macchina statale che riuscivano di solito a evitare di pagare le tasse attraverso la coercizione, la corruzione o entrambe. Ogni tot anni poi il governo, sempre a caccia di un po' di solidus in più, proponeva ai suoi grandi contribuenti un condono degli arretrati che non riusciva a raccogliere in cambio di una frazione del valore nominale del debito. Every few years then the government, always on the hunt for a little extra solidus, would offer its large taxpayers a forgiveness of the arrears it could not collect in exchange for a fraction of the face value of the debt. Il latifondista doveva mille e magari pagava 100. The landowner owed 1,000 and maybe paid 100. In questo modo la tassazione, che serviva principalmente alla sicurezza dell'impero e quindi dei suoi immensi latifondi, finiva per pesare in modo sproporzionato su poveri e classe mercantile e professionale urbana, oltre che sui piccoli coltivatori. E no, questo è il 358 dopo cristo, non il 2018. Come si può vedere, le cose sono decisamente cambiate da allora.

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In tutto questo si inserisce Giuliano e la necessità di finanziare spese straordinarie per vincere la guerra contro i Germani e riportare la pace in Gallia. Giuliano aveva bisogno di fondi aggiuntivi e il suo capo dell'amministrazione – il prefetto del pretorio Florenzio – aveva trovato la soluzione: aumentare l'IRPEF o capitatio, questo dopo anni di distruzioni in Gallia che avevano molto provato la capacità contributiva di tutti. Julian potrzebował dodatkowych funduszy, a jego szef administracji - prefekt pretorianów Florentius - znalazł rozwiązanie: zwiększyć IRPEF lub capitatio, po latach zniszczeń w Galii, które znacznie przetestowały zdolność wszystkich do płacenia. Florenzio proponeva inoltre il solito condono fiscale. Florentius also proposed the usual tax amnesty.

Giuliano si oppose, anche se non aveva in teoria molto a che fare con l'amministrazione civile essendo questa fuori dal suo mandato. Julian objected, even though he theoretically did not have much to do with civil administration being outside his mandate. Julian sprzeciwił się temu, mimo że teoretycznie nie miało to wiele wspólnego z administracją cywilną, ponieważ znajdowała się ona poza jego mandatem. Ma fece comunque di testa sua: sostenne che il condono fosse un incentivo perverso a continuare ad evadere le tasse, in attesa del prossimo condono. But he still did his own thing: he argued that the amnesty was a perverse incentive to continue evading taxes while waiting for the next amnesty. Che pazzo. Poi – sentite questa – diede mandato di ridurre le tasse, sostenendo che delle tasse più ragionevoli avrebbero convinto i più a pagare anche considerando che era nel loro interesse avere un governo che li potesse difendere. Następnie - uwaga - nakazał obniżenie podatków, argumentując, że bardziej rozsądne podatki przekonałyby większość do płacenia, nawet biorąc pod uwagę, że w ich interesie leży posiadanie rządu, który mógłby ich bronić. Ammiano sostiene che la tassazione passò da 25 monete d'oro per unità capitaria a 7, quindi una bella riduzione. Ammianus claims that taxation went from 25 gold coins per capitular unit to 7, so quite a reduction. Ammiano conclude questo interessantissimo capitolo sostenendo che “ne risentirono un sollievo tutti coloro che egli aveva preso sotto la sua amministrazione per cui, senz'essere richiesti, tutti versarono le somme dovute prima del tempo stabilito”. Ammianus concludes this most interesting chapter by claiming that "relief was felt by all those whom he had taken under his administration so that, without being asked, they all paid the sums due before the appointed time." Giuliano presidente subito. Giuliano president now.

Ok, vi ho raccontato la vulgata di questo evento, una sorta di curva di Laffer ante-litteram: si andate su Google e cercate “curva di Laffer”, ma vi preannuncio che è stata largamente smentita. Okay, I have told you the vulgate of this event, a kind of ante-litteram Laffer curve: yes go to Google and search for "Laffer curve," but I will forewarn you that it has been largely debunked. La realtà sicuramente non fu così rosea e semplice come la vuole Ammiano, un grande sostenitore di Giuliano. Questi sicuramente stava iniziando a capire che l'impero, tutto, poteva essere potenzialmente suo e dopo aver vinto i soldati della Gallia voleva avere dalla sua anche i civili. These surely were beginning to realize that the empire, everything, could potentially be his, and after winning the soldiers of Gaul he wanted to have the civilians on his side as well.

L'anno seguente, il 359, Giuliano si ripropose di ristabilire una volta per tutte il limes. Giuliano sconfisse i pirati Sassoni e poi tornò nella Germania sudoccidentale, la zona degli Alemanni. lì passò a costringere alla resa tutti i re degli Alemanni che avevano combattuto a Strasburgo e che ancora gli si opponevano, sia con le armi che con la diplomazia. there he went on to force the surrender of all the kings of the Alemanni who had fought in Strasbourg and still opposed him, either by arms or diplomacy. Gli Alemanni furono costretti a offrire tributi in natura ai soldati di Roma e fare atto di sottomissione. Fatto questo andò a passare l'inverno non più a Parigi, nel cuore della Gallia, ma a Magonza, l'antica fortezza legionaria sul fiume Reno: il messaggio era chiaro: noi Romani siamo tornati sul fiume. Non solo, possiamo attraversarlo quando vogliamo. Anche la situazione economica ritornò florida e in Gallia le zecche – la fucina dei solidus romani usati per pagare l'esercito – ripresero a funzionare, mentre i commerci rinverdivano: la crisi in Gallia era finita.

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Nel frattempo Costanzo – probabilmente indeciso tra raggiungere la frontiera orientale abbandonando l'occidente al cugino e rimanere troppo lontano dai Persiani, si trasferì a Sirmio in Illirico e lì ebbe anche lui la sua gloria contro i Sarmati. In the meantime Constantius-probably undecided between reaching the eastern frontier by abandoning the west to his cousin and staying too far from the Persians-moved to Sirmio in Illyricum and there also had his glory against the Sarmatians. Ma a Sirmio fu raggiunto da notizie meno positive: Shapur, lo Shah dell'Iran, era tornato. But in Sirmio he was joined by less positive news: Shapur, the Shah of Iran, had returned. Shapur era stato tranquillo durante gli ultimi anni perché impegnato alle sue frontiere orientali, cosa che aveva dato il tempo a Costanzo di liberarsi di Magnenzio. Shapur had been quiet during the last few years because he was busy on his eastern frontiers, which had given Constantius time to get rid of Magnentius. Ma ora il suo esercito marciava contro la Mesopotamia. Il nostro Ammiano Marcellino era sul posto, al seguito del suo comandante Ursicino, e vide tutto con i suoi occhi. Our Ammianus Marcellinus was on the spot, following his commander Ursicinus, and saw everything with his own eyes. Le pagine relative alla guerra in Mesopotamia sono tra le più belle di Ammiano, condite di traditori, scontri improvvisi, fughe miracolose da terribili pericoli, macchinazioni e l'epico assedio della città di Amida, dove si trovavano diverse legioni romane intrappolate, incluse un paio di legioni galliche che avevano marciato sotto le insegne di Magnenzio ed erano state inviate in Mesopotamia come punizione da Costanzo. L'assedio si concluse con un bagno di sangue, la cattura di tutti i cittadini romani della città e di tutti i legionari sopravvissuti: Ammiano stesso riuscì a scappare per il rotto della cuffia. Quando questa terribile notizia giunse a Costanzo questi capì che doveva andare in Siria e Mesopotamia a combattere Shapur. When this terrible news reached Constantius he realized that he had to go to Syria and Mesopotamia to fight Shapur. Costanzo avrebbe avuto bisogno di tutte le forze che si potevano raggranellare per combattere i persiani, il nemico numero uno dei romani e loro principale avversario strategico. Ma qui Costanzo prese una decisione che credo avesse ragioni più politiche che militari: trasferirsi in Siria voleva dire lasciare l'occidente alla mercé del cugino e il nostro amato, paranoico Costanzo aveva probabilmente già da un po' un diavoletto sulla spalla che gli diceva di non fidarsi di Giuliano, questo generale da biblioteca che mieteva vittorie ad ogni anno. But here Constantius made a decision that I believe had more political than military reasons: moving to Syria meant leaving the West at the mercy of his cousin, and our beloved, paranoid Constantius had probably had a little devil on his shoulder for a while now telling him not to trust Julian, this bookish general who reaped victories every year. Costanzo pensò bene quindi di sgonfiare un po' il potere militare di Giuliano rafforzando il suo con la ragionevole scusa di combattere Shapur. Constantius then thought well to deflate Julian's military power somewhat by strengthening his own under the reasonable pretext of fighting Shapur. Chiese quindi a Giuliano di inviargli una parte importante delle sue truppe in preparazione per la campagna in Siria: 4 reggimenti e 300 degli uomini migliori di tutti gli altri. He then asked Julian to send him a major portion of his troops in preparation for the campaign in Syria: 4 regiments and 300 of the best men of all.

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Ora quello che dovete capire è che i soldati romani del quarto secolo erano molto meno mobili di quelli dell'alto impero: i soldati erano reclutati nella regione e vivevano con le loro famiglie. Molti erano ex barbari romanizzati e altri ancora erano Germani reclutati come mercenari. Tanti erano stati arruolati con la precisa clausola che non gli sarebbe mai stato chiesto di combattere al di là delle alpi. So many had been enlisted with the clear stipulation that they would never be asked to fight beyond the Alps. Già oggi passare dai gelidi paesaggi del nord Europa ai deserti della Siria può essere uno shock, allora voleva dire mettere sottosopra il mondo dei soldati con l'aggiunta che il cambio di clima spesso portava molti soldati nella tomba, a causa di malattie per le quali non erano acclimatati. Even today going from the icy landscapes of northern Europe to the deserts of Syria can be a shock, back then it meant turning the soldiers' world upside down with the addition that the change of climate often brought many soldiers to the grave, due to diseases for which they were not acclimated.

L'esercito delle Gallie queste cose le sapeva, e i soldati sapevano che assieme a Giuliano avevano vinto i germani senza fallo ogni anno. The army of Gaul knew these things, and the soldiers knew that together with Julian they had won the Germans flawlessly every year. Ora gli si chiedeva di attraversare il mondo e combattere per Costanzo. Una unità che era stata richiesta da Costanzo era quella dei “petulantes”, chiamati così perché a quanto pare erano di tradizione particolarmente sfrontati. One unit that had been requested by Constantius was the "petulantes," so called because they were apparently of a particularly brazen tradition. Neanche questa volta si smentirono e fecero distribuire un libretto polemico nel quale si leggeva “mentre noi come criminali e condannati siamo spinti nelle estreme regioni della terra i nostri cari che con sanguinose battaglie abbiamo liberato dalla paura e dalla schiavitù saranno di nuovo servi degli Alemanni” come scrive Marcellino “la popolazione credeva di essere alla vigilia di una nuova invasione e della rinascita dei mali che erano stati estirpati con grande fatica. They did not contradict themselves this time either and had a polemical booklet distributed in which they read "while we as criminals and condemned are driven to the ends of the earth our loved ones whom with bloody battles we freed from fear and slavery will again be servants of the Alemanni" as Marcellinus writes "the population believed that they were on the eve of a new invasion and the rebirth of the evils that had been extirpated with great effort. Le madri che avevano dato dei figli ai soldati mostravano loro i nuovi nati che allattavano ancora e supplicavano che non li abbandonassero” Mothers who had given children to soldiers would show them the new babies who were still breastfeeding and beg them not to abandon them."

Giuliano aveva un vero problema, si era riacquartierato a Parigi da dove dovevano partire i soldati e la situazione pareva sul punto di sfuggire di mano in qualunque istante. Julian had a real problem; he had re-deployed to Paris from where soldiers were to leave, and the situation seemed on the verge of getting out of hand at any moment. Gli accampamenti erano in ebollizione, Giuliano aveva cercato di placare i capi dell'esercito e quanti più soldati possibile ma comunque di notte scoppiò una ribellione: a questo punto un generale meno popolare avrebbe avuto il proverbiale trattamento terminante con una testa tagliata e infilzata su una picca. The camps were boiling, Julian had tried to placate the army leaders and as many soldiers as possible, but still a rebellion broke out at night: at this point a less popular general would have had the proverbial treatment ending in a head cut off and skewered on a pike. Ma la testa di Giuliano non fu separata dal corpo, come aveva pensato il prefetto del pretorio Florenzio che aveva cambiato aria per proteggere almeno la sua di salute. But Julian's head was not separated from his body, as had been thought by the praetorian prefect Florentius, who had changed his air to protect at least his own health. No, i soldati circondarono il palazzo di Giuliano e ne reclamarono a gran voce l'uscita. No, the soldiers surrounded Julian's palace and clamored for its exit. Quando questi si fece vedere i soldati lo acclamarono augusto, chiedendo quindi che lui si mettesse a capo della ribellione: si fosse Giuliano rifiutato credo che allora si avrebbe rischiato ma Giuliano era stufo di nascondersi da suo cugino e probabilmente era anche emozionato e commosso da tanta devozione. When the latter showed up the soldiers acclaimed him augustus, then demanded that he lead the rebellion: had Julian refused I think then it would have been risked but Julian was tired of hiding from his cousin and was probably also excited and moved by such devotion. I soldati lo circondarono e cercarono un diadema da mettergli sul capo, il simbolo dell'Augusto, ma si trovava un gioiello adatto. Quindi un certo Mauro gli porse una collana che portava come insegna del suo grado e Giuliano la mise sul capo, al che i soldati lo alzarono su uno scudo e lo portarono in processione, in una scena che ha più del fumetto di Asterix che dell'immaginario romano. E non a caso: alzare sugli scudi i leader era un'usanza di Galli e Germani, in particolare dei Franchi, e l'esercito di Giuliano era chiaramente pieno di Franchi e Galli, ambedue romanizzati ma ambedue coscienti delle loro origini.