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Storia D'Italia, Anabasi (363) - Ep. 9 (3)

Anabasi (363) - Ep. 9 (3)

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Nel quinto secolo abbiamo altri scrittori cristiani che narrano questo evento, chiaramente percepito come epocale da parte di generazioni successive di Romani. Socrate Scolastico scrive che fu un demone divino vendicatore dei cristiani a colpire Giuliano. Sozomene, un altro scrittore cristiano, va oltre e sposa la versione di Libanio, dicendo che fu veramente un soldato seguace di Gesù a togliere di mezzo, su inspirazione divina, l'imperatore Apostata: evidentemente al suo tempo questa versione, che tacciava i cristiani di alto tradimento, era stata sdoganata da altri decenni di storia cristiana dell'impero.

La versione definitiva non la sapremo mai ma si noti come la versione cambi a seconda di quanto sia espediente per l'autore e l'epoca. Io personalmente non credo alla versione della congiura cristiana, preferita per motivi opposti da Libanio dal cristiano Sozomene: una congiura di solito prevede già un accordo sul successore e vedremo che questo non sarà il caso. Probabile che fu davvero l'imponderabile, ovvero un bizzarro incidente con conseguenze disastrose per il prosieguo di una guerra che era tutto meno che persa.

Comunque sia Giuliano fu trasportato, svenuto, su uno scudo e depositato nella sua tenda per essere curato. Anche Ammiano a questo punto credo inventi una storia inverosimile che vede Giuliano filosofeggiare nella sua tenda a riguardo della morte e del mestiere di imperatore: l'intero discorso è sospetto perché sembra costruito per paragonare la morte di Giuliano a quella di Socrate, forse la più celebre morte dell'antichità.

Adrian Murdoch nel libro “Giuliano l'apostata, l'ultimo pagano” spende molte pagine nel cercare di analizzare le varie versioni della morte di Giuliano, in modo da arrivare il più vicino possibile alla verità. La versione di quanto accadde nella tenda dell'imperatore morente scritta di Marcellino non regge per una serie di dettagli: innanzitutto c'è la questione della successione. Marcellino cerca di giustificare in modo tenue il comportamento a prima vista irresponsabile di Giuliano: questi, pur cosciente di essere in punto di morte non nominò mai un erede, cosa che sembra fuori carattere per un imperatore accorto e coscienzioso come Giuliano, soprattutto considerando che la fede del nuovo imperatore avrebbe probabilmente determinato il destino delle sue riforme. Inoltre Marcellino sembra credere che Giuliano morì quello stesso giorno, il 26 Giugno. Ma sappiamo che la causa della morte non fu direttamente la ferita infertagli dalla lancia ma con molta probabilità fu un'infezione: ci vuole tempo perché un'infezione faccia il suo corso e quindi probabilmente Giuliano morirà alcuni giorni dopo.

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L'imperatore Giuliano viene ucciso da San Mercurio, chiesa di Bet Mercurios in Etiopia. L'eco lontana della morte dell'Apostata giunse persino in questi lontani luoghi raggiunti dal Cristianesimo.

È possibile quindi che Giuliano non nominò un erede semplicemente perché non credette, per alcuni giorni, che stesse morendo. Finché l'infezione fece il suo corso e lo rese incosciente prima che potesse effettivamente farlo. Qualunque cosa accadde il breve regno di Giuliano terminò lì, nel mezzo del deserto della Mesopotamia, all'età di soli 32 anni. Aveva regnato per 6 anni come Cesare e poi poco più di un anno e mezzo come Augusto.

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Vi potreste chiedere perché ho passato diversi episodi dedicati a Giuliano: in fondo il suo è un regno breve e che non alterò in modo importante il corso della storia Romana e italiana, corso che Costantino aveva impostato su un binario del tutto nuovo e che continuerà nel suo percorso inesorabile dopo la morte di Giuliano. Atanasio di Alessandria, sempre lui, dirà che il regno di Giuliano fu una nuvola passeggera: in sole due parole c'è tutto quello che Giuliano rappresentò secondo gli intellettuali cristiani e ancora molti storici fino ad oggi: una nuvola, ovvero una minaccia per la fede cristiana, ma passeggera. Un'anomalia che la storia avrebbe corretto prima o poi anche se il giovane imperatore filosofo non avesse incontrato il suo destino nelle sabbie della Mesopotamia.

Eppure non ne son così certo: la storia non è una marcia inesorabile di eventi e, occasionalmente, dei singoli uomini possono deviarne il corso, se esistono le condizioni necessarie: uno di questi uomini fu Costantino, un altro avrebbe potuto essere suo nipote. Ai tempi di Giuliano l'impero era stato governato da imperatori cristiani per soli cinquanta anni e i pagani erano ancora, probabilmente, la maggioranza della popolazione anche se non più la maggioranza dell'élite che governava l'impero. Se Giuliano avesse avuto il dono di una vita lunga e di un lungo regno quella stessa élite si sarebbe formata secondo le sue leggi e il suo volere e forse la cristianità sarebbe stata riportata nell'alveo in cui era fino al terzo secolo dopo cristo: una minoranza dell'impero, magari con uno status più definito sul suo ruolo.

In verità però neanche io sono del tutto certo che Giuliano avrebbe avuto questo impatto anche se fosse vissuto a lungo: l'identità religiosa è una delle più tenaci e resistenti. Con il tempo è possibile che l'opposizione alla politica chiaramente anticristiana di Giuliano sarebbe cresciuta, coalizzandosi in un candidato antagonista al trono imperiale: ne sarebbero potenzialmente seguite guerre civili che avrebbero indebolito lo stato romano. Inoltre la fede di Giuliano – come abbiamo visto – era una fede molto particolare e diversa anche dal “vecchio” politeismo: era una sorta di proto-monoteismo neoplatonico, molto in voga in una ristretta clique di intellettuali pagani ma distante dal coacervo di culti antichissimi che erano ancora praticati da tanti nelle campagne dell'impero.

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Tutte queste speculazioni poi non tengono conto del perché Giuliano finì per morire in Mesopotamia: la ragione principale, al di là del suo coraggio ai confini dell'incoscienza, è che Giuliano si trovava in una situazione strategico-militare assai precaria nella quale si era ficcato lui stesso, iniziando una campagna militare a prima vista molto ben pensata e supportata logisticamente ma che non aveva tenuto conto della realtà strategica del rapporto con l'Iran: la Persia era uno stato con risorse paragonabili a quelle dell'impero Romano, almeno della sua parte orientale. Inoltre la rivoluzione della tecnologia militare difensiva rendeva la conquista di territori imperiali un processo lento, costoso e complesso come dimostrano decenni di guerre dalla morte di Costantino, nelle quali pare che i persiani avessero avuto normalmente la meglio ma che si ridussero al più in qualche città romana saccheggiata. I due imperi si stavano dissanguando vicendevolmente, spendendo le tasse faticosamente raccolte dai loro sudditi. La guerra rovinava inoltre l'economia dei percorsi carovanieri vitali che collegavano l'Eurasia per una sterile guerra di posizione che dopo la morte di Giuliano continuerà per quasi trecento anni, a fasi alterne, fino allo stremo di entrambi gli imperi. Chi di voi sa come finisce questa storia sa che entrambi saranno investiti da un temporale proveniente dalle sabbie del deserto dal quale non si riprenderanno mai.

Giuliano ammirava molto Marco Aurelio: l'imperatore filosofo che era diventato imperatore soldato e che aveva respinto Quadi e Marcomanni. Forse però si sarebbe dovuto inspirare, almeno per quanto riguarda la Persia, ad un altro imperatore romano: ovvero Adriano, che seppe comprendere che la pace con i vicini orientali fosse più importante di nuovi territori. Adriano abbandonò la Mesopotamia e l'Armenia conquistate da Traiano, restituendole ai Parti. La pace conquistata con la Partia fu una delle cause principali del periodo aureo dell'impero, il secondo secolo: la civiltà romana poté fiorire anche perché non sottoposta ad una strenua guerra di confine, nella tranquillità donata dalla certezza di avere comunque il vantaggio strategico con qualunque vicino.

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Questo stato di cose cambiò con l'arrivo dei sasanidi nel terzo secolo e l'inizio di una nuova fase di guerra totale con l'Iran: è questa probabilmente la causa ultima della fine del principato. Quella crisi, la crisi del terzo secolo, portò l'Impero Romano sull'orlo della distruzione. Gli imperatori illirici riuscirono a raccogliere ogni energia rimasta ad un impero reso esausto da guerre, pestilenze e instabilità politico-militare. Con uno sforzo immane l'impero riuscì ad affrontare il nemico orientale, sconfiggendolo e costruendo un imponente apparato difensivo in oriente in quella che era la Mesopotamia settentrionale. Costantino aveva gettato alle ortiche tutto questo iniziando nuovamente le ostilità, una guerra che al tempo di Giuliano era oramai in corso da una generazione. Io penso che Giuliano avrebbe dovuto trovare la forza dentro di sé di porre fine alla guerra, come aveva chiesto anche Shapur, e di non seguire i suoi sogni da Alessandro Magno. Ma anche qui va tenuto conto del peculiare meccanismo del consenso ai tempi dell'Impero Romano: nulla donava legittimità a governare come una grande vittoria e non c'era vittoria più grande, potenzialmente, di una contro l'Iran. Giuliano non seppe resistere alla tentazione di avvolgersi in una grande vittoria da spendere per poi riformare lo stato e la politica religiosa imperiale.

Gli storici non amano le storie riempite di sé, ma per fortuna io non sono uno storico e mi sono permesso il lusso di speculare un po' su quello che avrebbe potuto essere. Spero di lasciare sempre le considerazioni sui potenziali futuri ad un minimo tollerabile ma penso abbiate capito che la storia di Giuliano mi affascina molto, come ha affascinato generazioni e generazioni di storici e scrittori: è la vicenda di un personaggio unico nella storia romana, un imperatore intelligente, coscienzioso, ambizioso, forte, rispettato e ultimamente fallimentare. Credo che non smetteremo mai di chiederci cosa avrebbe potuto essere e non fu. Credo anche che si tratti di un momento di chiusura di qualcosa, non è la fine dell'Impero Romano, che durerà ancora in una forma o in un'altra per più di mille anni. Ma la morte di Giuliano è la fine di un certo tipo di Impero Romano, come vedremo.

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È ora il tempo di lasciare il nostro Giuliano, morto nella tenda imperiale. Il suo esercito non è affatto in salvo e ora è senza il suo leader, lontanissimo dalle sue basi e quasi alla fame. Nel prossimo episodio vedremo cosa farà l'esercito per districarsi dalla situazione terribile in cui si è ritrovato. Ritroveremo il nostro Ammiano Marcellino, anche lui bloccato nel deserto con il corpo esanime del suo amato imperatore, nel cuore di un esercito privo di leader, alla fame e circondato da popolazioni ostili e dal temibile esercito persiano. Sono certo che siate in pensiero quanto me per la sua salute. Come per i diecimila di Senofonte 700 anni prima, ritrovare il mare non sarà una passeggiata.

Anabasi (363) - Ep. 9 (3) Anabasis (363) - Ep. 9 (3) Anabasis (363) - Ep. 9 (3) Anábasis (363) - Ep. 9 (3) アナバシス (363) - 第9話 (3) Anabasis (363) - Ep. 9 (3) Anabasis (363) - Ep. 9 (3) 远征 (363) - Ep。 9 (3)

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Nel quinto secolo abbiamo altri scrittori cristiani che narrano questo evento, chiaramente percepito come epocale da parte di generazioni successive di Romani. In the fifth century we have other Christian writers recounting this event, clearly perceived as momentous by later generations of Romans. Socrate Scolastico scrive che fu un demone divino vendicatore dei cristiani a colpire Giuliano. Scholastic Socrates writes that it was an avenging divine demon of Christians that struck Julian. Sozomene, un altro scrittore cristiano, va oltre e sposa la versione di Libanio, dicendo che fu veramente un soldato seguace di Gesù a togliere di mezzo, su inspirazione divina, l'imperatore Apostata: evidentemente al suo tempo questa versione, che tacciava i cristiani di alto tradimento, era stata sdoganata da altri decenni di storia cristiana dell'impero. Sozomene, another Christian writer, goes further and espouses Libanius's version, saying that it was really a soldier follower of Jesus who, on divine inspiration, took the Apostate emperor out of the way: evidently in his time this version, which branded Christians with high treason, had been cleared by other decades of Christian history of the empire.

La versione definitiva non la sapremo mai ma si noti come la versione cambi a seconda di quanto sia espediente per l'autore e l'epoca. The final version we will never know but note how the version changes depending on how expedient it is for the author and the era. Io personalmente non credo alla versione della congiura cristiana, preferita per motivi opposti da Libanio dal cristiano Sozomene: una congiura di solito prevede già un accordo sul successore e vedremo che questo non sarà il caso. I personally do not believe in the Christian conspiracy version, preferred for opposite reasons by Libanius from the Christian Sozomene: a conspiracy usually already involves an agreement on the successor, and we shall see that this will not be the case. Probabile che fu davvero l'imponderabile, ovvero un bizzarro incidente con conseguenze disastrose per il prosieguo di una guerra che era tutto meno che persa. Probable that it was indeed the imponderable, that is, a bizarre accident with disastrous consequences for the continuation of a war that was all but lost.

Comunque sia Giuliano fu trasportato, svenuto, su uno scudo e depositato nella sua tenda per essere curato. Be that as it may, Julian was carried, unconscious, on a shield and deposited in his tent for treatment. Anche Ammiano a questo punto credo inventi una storia inverosimile che vede Giuliano filosofeggiare nella sua tenda a riguardo della morte e del mestiere di imperatore: l'intero discorso è sospetto perché sembra costruito per paragonare la morte di Giuliano a quella di Socrate, forse la più celebre morte dell'antichità. Even Ammianus at this point, I believe, invents a far-fetched story of Julian philosophizing in his tent about death and the job of emperor: the whole discourse is suspect because it seems constructed to compare Julian's death to that of Socrates, perhaps the most famous death in antiquity.

Adrian Murdoch nel libro “Giuliano l'apostata, l'ultimo pagano” spende molte pagine nel cercare di analizzare le varie versioni della morte di Giuliano, in modo da arrivare il più vicino possibile alla verità. Adrian Murdoch in his book "Julian the Apostate, the Last Pagan" spends many pages in trying to analyze the various versions of Julian's death in order to get as close to the truth as possible. La versione di quanto accadde nella tenda dell'imperatore morente scritta di Marcellino non regge per una serie di dettagli: innanzitutto c'è la questione della successione. Marcellinus' written version of what happened in the dying emperor's tent does not hold up because of a number of details: first, there is the question of succession. Marcellino cerca di giustificare in modo tenue il comportamento a prima vista irresponsabile di Giuliano: questi, pur cosciente di essere in punto di morte non nominò mai un erede, cosa che sembra fuori carattere per un imperatore accorto e coscienzioso come Giuliano, soprattutto considerando che la fede del nuovo imperatore avrebbe probabilmente determinato il destino delle sue riforme. Marcellinus makes a tenuous attempt to justify Julian's at first glance irresponsible behavior: the latter, though aware that he was dying, never appointed an heir, which seems out of character for a shrewd and conscientious emperor like Julian, especially considering that the new emperor's faith would likely determine the fate of his reforms. Inoltre Marcellino sembra credere che Giuliano morì quello stesso giorno, il 26 Giugno. Moreover, Marcellinus seems to believe that Julian died that same day, June 26. Ma sappiamo che la causa della morte non fu direttamente la ferita infertagli dalla lancia ma con molta probabilità fu un'infezione: ci vuole tempo perché un'infezione faccia il suo corso e quindi probabilmente Giuliano morirà alcuni giorni dopo. But we know that the cause of death was not directly the wound inflicted on him by the spear but in all likelihood was an infection: it takes time for an infection to run its course, and so Julian probably died a few days later.

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L'imperatore Giuliano viene ucciso da San Mercurio, chiesa di Bet Mercurios in Etiopia. Emperor Julian is killed by St. Mercury, Bet Mercurios church in Ethiopia. L'eco lontana della morte dell'Apostata giunse persino in questi lontani luoghi raggiunti dal Cristianesimo. The distant echo of the Apostate's death even reached these distant places reached by Christianity.

È possibile quindi che Giuliano non nominò un erede semplicemente perché non credette, per alcuni giorni, che stesse morendo. It is possible, therefore, that Julian did not name an heir simply because he did not believe for a few days that he was dying. Finché l'infezione fece il suo corso e lo rese incosciente prima che potesse effettivamente farlo. Until the infection ran its course and rendered him unconscious before he could actually do so. Qualunque cosa accadde il breve regno di Giuliano terminò lì, nel mezzo del deserto della Mesopotamia, all'età di soli 32 anni. Whatever happened Julian's short reign ended there, in the middle of the Mesopotamian desert, at the age of only 32. Aveva regnato per 6 anni come Cesare e poi poco più di un anno e mezzo come Augusto. He had reigned for six years as Caesar and then just over a year and a half as Augustus.

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Vi potreste chiedere perché ho passato diversi episodi dedicati a Giuliano: in fondo il suo è un regno breve e che non alterò in modo importante il corso della storia Romana e italiana, corso che Costantino aveva impostato su un binario del tutto nuovo e che continuerà nel suo percorso inesorabile dopo la morte di Giuliano. You might wonder why I have spent several episodes devoted to Julian: after all, his was a short reign that did not alter in any important way the course of Roman and Italian history, a course that Constantine had set on an entirely new track and that would continue in its inexorable course after Julian's death. Atanasio di Alessandria, sempre lui, dirà che il regno di Giuliano fu una nuvola passeggera: in sole due parole c'è tutto quello che Giuliano rappresentò secondo gli intellettuali cristiani e ancora molti storici fino ad oggi: una nuvola, ovvero una minaccia per la fede cristiana, ma passeggera. Athanasius of Alexandria, again him, will say that Julian's reign was a passing cloud: in just two words is all that Julian represented according to Christian intellectuals and still many historians to this day: a cloud, that is, a threat to the Christian faith, but a passing one. Un'anomalia che la storia avrebbe corretto prima o poi anche se il giovane imperatore filosofo non avesse incontrato il suo destino nelle sabbie della Mesopotamia. An anomaly that history would correct sooner or later even if the young philosopher emperor had not met his fate in the sands of Mesopotamia.

Eppure non ne son così certo: la storia non è una marcia inesorabile di eventi e, occasionalmente, dei singoli uomini possono deviarne il corso, se esistono le condizioni necessarie: uno di questi uomini fu Costantino, un altro avrebbe potuto essere suo nipote. Yet I am not so sure: history is not an inexorable march of events, and occasionally individual men can divert its course if the necessary conditions exist: one of these men was Constantine, another could have been his grandson. Ai tempi di Giuliano l'impero era stato governato da imperatori cristiani per soli cinquanta anni e i pagani erano ancora, probabilmente, la maggioranza della popolazione anche se non più la maggioranza dell'élite che governava l'impero. At the time of Julian, the empire had been ruled by Christian emperors for only fifty years, and pagans were still, probably, the majority of the population although no longer the majority of the elite who ruled the empire. Se Giuliano avesse avuto il dono di una vita lunga e di un lungo regno quella stessa élite si sarebbe formata secondo le sue leggi e il suo volere e forse la cristianità sarebbe stata riportata nell'alveo in cui era fino al terzo secolo dopo cristo: una minoranza dell'impero, magari con uno status più definito sul suo ruolo. Had Julian been blessed with the gift of a long life and a long reign that same elite would have been formed according to his laws and will, and perhaps Christendom would have been returned to the fold in which it was until the third century A.D.: a minority of the empire, perhaps with a more defined status about its role.

In verità però neanche io sono del tutto certo che Giuliano avrebbe avuto questo impatto anche se fosse vissuto a lungo: l'identità religiosa è una delle più tenaci e resistenti. In truth, however, even I am not entirely certain that Julian would have had this impact even if he had lived a long time: religious identity is one of the most tenacious and resilient. Con il tempo è possibile che l'opposizione alla politica chiaramente anticristiana di Giuliano sarebbe cresciuta, coalizzandosi in un candidato antagonista al trono imperiale: ne sarebbero potenzialmente seguite guerre civili che avrebbero indebolito lo stato romano. Over time it is possible that opposition to Julian's clearly anti-Christian policies would have grown, coalescing into an antagonistic candidate for the imperial throne: civil wars would have potentially ensued, weakening the Roman state. Inoltre la fede di Giuliano – come abbiamo visto – era una fede molto particolare e diversa anche dal “vecchio” politeismo: era una sorta di proto-monoteismo neoplatonico, molto in voga in una ristretta clique di intellettuali pagani ma distante dal coacervo di culti antichissimi che erano ancora praticati da tanti nelle campagne dell'impero. In addition, Julian's faith-as we have seen-was a very particular faith and different even from the "old" polytheism: it was a kind of neo-Platonic proto-monotheism, very much in vogue among a narrow clique of pagan intellectuals but distant from the patchwork of very ancient cults that were still practiced by so many in the countryside of the empire.

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Tutte queste speculazioni poi non tengono conto del perché Giuliano finì per morire in Mesopotamia: la ragione principale, al di là del suo coraggio ai confini dell'incoscienza, è che Giuliano si trovava in una situazione strategico-militare assai precaria nella quale si era ficcato lui stesso, iniziando una campagna militare a prima vista molto ben pensata e supportata logisticamente ma che non aveva tenuto conto della realtà strategica del rapporto con l'Iran: la Persia era uno stato con risorse paragonabili a quelle dell'impero Romano, almeno della sua parte orientale. All these speculations then fail to take into account why Julian ended up dying in Mesopotamia: the main reason, beyond his bravery bordering on recklessness, is that Julian was in a very precarious strategic-military situation into which he himself had thrust himself, starting a military campaign that at first glance was very well thought out and logistically supported but had not taken into account the strategic reality of the relationship with Iran: Persia was a state with resources comparable to those of the Roman empire, at least its eastern part. Inoltre la rivoluzione della tecnologia militare difensiva rendeva la conquista di territori imperiali un processo lento, costoso e complesso come dimostrano decenni di guerre dalla morte di Costantino, nelle quali pare che i persiani avessero avuto normalmente la meglio ma che si ridussero al più in qualche città romana saccheggiata. In addition, the revolution in defensive military technology made the conquest of imperial territories a slow, costly, and complex process as evidenced by decades of wars since Constantine's death, in which it appears that the Persians had normally prevailed but were reduced at most to a few sacked Roman cities. I due imperi si stavano dissanguando vicendevolmente, spendendo le tasse faticosamente raccolte dai loro sudditi. The two empires were bleeding each other dry, spending the taxes painstakingly collected from their subjects. La guerra rovinava inoltre l'economia dei percorsi carovanieri vitali che collegavano l'Eurasia per una sterile guerra di posizione che dopo la morte di Giuliano continuerà per quasi trecento anni, a fasi alterne, fino allo stremo di entrambi gli imperi. The war also ruined the economy of the vital caravan routes connecting Eurasia for a sterile war of position that after Julian's death would continue for nearly three hundred years, on and off, until both empires were exhausted. Chi di voi sa come finisce questa storia sa che entrambi saranno investiti da un temporale proveniente dalle sabbie del deserto dal quale non si riprenderanno mai. Those of you who know how this story ends know that both of them will be hit by a storm from the desert sands from which they will never recover.

Giuliano ammirava molto Marco Aurelio: l'imperatore filosofo che era diventato imperatore soldato e che aveva respinto Quadi e Marcomanni. Julian greatly admired Marcus Aurelius: the philosopher emperor who had become a soldier emperor and had repelled Quadi and Marcomanni. Forse però si sarebbe dovuto inspirare, almeno per quanto riguarda la Persia, ad un altro imperatore romano: ovvero Adriano, che seppe comprendere che la pace con i vicini orientali fosse più importante di nuovi territori. Perhaps, however, he should have been inspired, at least with regard to Persia, by another Roman emperor: namely Hadrian, who understood that peace with his eastern neighbors was more important than new territories. Adriano abbandonò la Mesopotamia e l'Armenia conquistate da Traiano, restituendole ai Parti. Hadrian abandoned Mesopotamia and Armenia conquered by Trajan, returning them to the Parthians. La pace conquistata con la Partia fu una delle cause principali del periodo aureo dell'impero, il secondo secolo: la civiltà romana poté fiorire anche perché non sottoposta ad una strenua guerra di confine, nella tranquillità donata dalla certezza di avere comunque il vantaggio strategico con qualunque vicino. The peace won with Parthia was one of the main causes of the empire's golden age, the second century: Roman civilization was also able to flourish because it was not subjected to strenuous border warfare, in the tranquility given by the certainty of still having the strategic advantage with any neighbor.

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Questo stato di cose cambiò con l'arrivo dei sasanidi nel terzo secolo e l'inizio di una nuova fase di guerra totale con l'Iran: è questa probabilmente la causa ultima della fine del principato. This state of affairs changed with the arrival of the Sasanians in the third century and the beginning of a new phase of total war with Iran: this is probably the ultimate cause of the end of the principality. Quella crisi, la crisi del terzo secolo, portò l'Impero Romano sull'orlo della distruzione. That crisis, the crisis of the third century, brought the Roman Empire to the brink of destruction. Gli imperatori illirici riuscirono a raccogliere ogni energia rimasta ad un impero reso esausto da guerre, pestilenze e instabilità politico-militare. The Illyrian emperors managed to muster whatever energy remained to an empire exhausted by wars, plagues, and politico-military instability. Con uno sforzo immane l'impero riuscì ad affrontare il nemico orientale, sconfiggendolo e costruendo un imponente apparato difensivo in oriente in quella che era la Mesopotamia settentrionale. With immense effort, the empire succeeded in confronting the eastern enemy, defeating them and building a massive defensive apparatus in the east in what was northern Mesopotamia. Costantino aveva gettato alle ortiche tutto questo iniziando nuovamente le ostilità, una guerra che al tempo di Giuliano era oramai in corso da una generazione. Constantine had thrown all that away by starting hostilities again, a war that by the time of Julian had been going on for a generation. Io penso che Giuliano avrebbe dovuto trovare la forza dentro di sé di porre fine alla guerra, come aveva chiesto anche Shapur, e di non seguire i suoi sogni da Alessandro Magno. I think Julian should have found the strength within himself to end the war, as Shapur had also asked, and not follow his Alexander the Great dreams. Ma anche qui va tenuto conto del peculiare meccanismo del consenso ai tempi dell'Impero Romano: nulla donava legittimità a governare come una grande vittoria e non c'era vittoria più grande, potenzialmente, di una contro l'Iran. But here, too, the peculiar mechanism of consensus in the days of the Roman Empire must be taken into account: nothing gave legitimacy to rule like a great victory, and there was no greater victory, potentially, than one against Iran. Giuliano non seppe resistere alla tentazione di avvolgersi in una grande vittoria da spendere per poi riformare lo stato e la politica religiosa imperiale. Julian could not resist the temptation to wrap himself in a great victory to spend on then reforming the state and imperial religious policy.

Gli storici non amano le storie riempite di sé, ma per fortuna io non sono uno storico e mi sono permesso il lusso di speculare un po' su quello che avrebbe potuto essere. Historians do not like self-filled histories, but fortunately I am not a historian and I had the luxury of speculating a little about what might have been. Spero di lasciare sempre le considerazioni sui potenziali futuri ad un minimo tollerabile ma penso abbiate capito che la storia di Giuliano mi affascina molto, come ha affascinato generazioni e generazioni di storici e scrittori: è la vicenda di un personaggio unico nella storia romana, un imperatore intelligente, coscienzioso, ambizioso, forte, rispettato e ultimamente fallimentare. I hope to always leave considerations of potential futures to a tolerable minimum, but I think you have understood that the story of Julian fascinates me very much, as it has fascinated generations and generations of historians and writers: it is the story of a unique character in Roman history, an intelligent, conscientious, ambitious, strong, respected, and ultimately unsuccessful emperor. Credo che non smetteremo mai di chiederci cosa avrebbe potuto essere e non fu. I think we will never stop wondering what could have been and was not. Credo anche che si tratti di un momento di chiusura di qualcosa, non è la fine dell'Impero Romano, che durerà ancora in una forma o in un'altra per più di mille anni. I also believe that it is a moment of closure of something; it is not the end of the Roman Empire, which will still last in one form or another for more than a thousand years. Ma la morte di Giuliano è la fine di un certo tipo di Impero Romano, come vedremo. But Julian's death is the end of a certain kind of Roman Empire, as we shall see.

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È ora il tempo di lasciare il nostro Giuliano, morto nella tenda imperiale. It is now time to leave our Julian, who died in the imperial tent. Il suo esercito non è affatto in salvo e ora è senza il suo leader, lontanissimo dalle sue basi e quasi alla fame. Its army is by no means safe and is now without its leader, far from its bases and almost starving. Nel prossimo episodio vedremo cosa farà l'esercito per districarsi dalla situazione terribile in cui si è ritrovato. In the next episode we will see what the army will do to extricate itself from the terrible situation it has found itself in. Ritroveremo il nostro Ammiano Marcellino, anche lui bloccato nel deserto con il corpo esanime del suo amato imperatore, nel cuore di un esercito privo di leader, alla fame e circondato da popolazioni ostili e dal temibile esercito persiano. We will find our Ammianus Marcellinus, also stranded in the desert with the lifeless body of his beloved emperor, in the heart of a leaderless, starving army surrounded by hostile populations and the fearsome Persian army. Sono certo che siate in pensiero quanto me per la sua salute. Come per i diecimila di Senofonte 700 anni prima, ritrovare il mare non sarà una passeggiata. As with Xenophon's ten thousand 700 years earlier, finding the sea again will be no picnic.