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Imparo l'italiano con Pinocchio, 42 - Imparo l'italiano con Pinocchio

42 - Imparo l'italiano con Pinocchio

Capitolo 42

Dopo un chilometro Pinocchio sente di nuovo la solita vocina bassa che gli dice:

− Ricordatelo, stupidello! I ragazzi che smettono di studiare e rifiutano i libri, le scuole e i maestri, per dedicarsi totalmente ai giochi e ai divertimenti, fanno tutti una brutta fine! Io lo so per esperienza! E ti posso dire che verrà un giorno in cui piangerai anche tu, come oggi piango io... ma allora sarà troppo tardi!

A queste parole dette sottovoce, il burattino, spaventatissimo, salta giù dalla groppa dell'animale e va a prendere il suo asinello per il muso.

E rimane a bocca aperta quando vede che il suo ciuchino piange... e piange proprio come un ragazzo!

− Ehi, signor Omino, − grida allora Pinocchio al padrone del carro, − sai che succede? Questo ciuchino piange.

− Lascialo piangere: riderà quando sarà sposo.

− Ma forse gli avete insegnato anche a parlare?

− No, ha imparato da solo a borbottare qualche parola, infatti è stato tre anni in un circo con dei cani ammaestrati.

− Povera bestia!

− Via, via, − dice l'Omino, − non perdiamo il nostro tempo a veder piangere un asino. Sali in groppa e andiamo: la notte è fresca e la strada è lunga.

Pinocchio obbedisce senza dire altro. Il carro riprende la sua corsa e la mattina, all'alba, arrivano felicemente nel Paese dei Balocchi.

Questo paese non assomiglia a nessun altro paese del mondo. La sua popolazione è tutta composta di ragazzi. I più vecchi hanno quattordici anni: i più giovani ne hanno appena otto.

Nelle strade c'è un'allegria, un chiasso, una confusione incredibile! Gruppi di monelli dappertutto.

Chi gioca con le biglie di vetro, chi a pallone, chi va in bicicletta, chi sopra un cavallino di legno; alcuni giocano a mosca-cieca, altri si rincorrono, altri sono vestiti da pagliacci; c'è chi recita, chi canta, chi fa i salti mortali, chi si diverte a camminare con le mani in terra e con le gambe in aria; chi gioca con il cerchio di legno, chi passeggia vestito da generale con l'elmo; chi ride, chi urla, chi chiama, chi batte le mani, chi fischia, chi fa il verso della gallina quando ha fatto l'uovo.

Insomma c'è una tale confusione indiavolata da doversi mettere il cotone nelle orecchie per non diventare sordi.

Su tutte le piazze ci sono teatrini di stoffa, pieni di ragazzi dalla mattina alla sera, e su tutti i muri delle case si leggono scritte con il carbone delle bellissime cose come queste: Viva i balocci (invece di balocchi); Non voglamo più schole (invece di non vogliamo più scuole); Abbasso Larin Metica (invece di l'aritmetica) e altri gioielli simili.

Pinocchio, Lucignolo e tutti gli altri ragazzi che hanno fatto il viaggio con l'Omino, appena entrano in città corrono in mezzo alla confusione e, in pochi minuti, diventano gli amici di tutti. Sono uno più felice dell'altro.

In mezzo ai continui divertimenti e alle feste, le ore, i giorni e le settimane passano veloci.

− Oh! Che bella vita! − dice Pinocchio tutte le volte che per caso si incontra con Lucignolo.

− Vedi che avevo ragione? − dice l'amico. − E tu che non volevi partire! E volevi tornare a casa della tua Fata per perdere tempo a studiare! Se oggi ti sei liberato della noia dei libri e delle scuole lo devi a me e ai miei consigli, vero? Solo i veri amici fanno questi grandi favori.

− È vero, Lucignolo! Se oggi io sono un ragazzo veramente contento è tutto merito tuo. E il maestro, invece, sai che cosa mi diceva, parlando di te? Mi diceva sempre: “Non frequentare quel monello di Lucignolo perché Lucignolo è un cattivo compagno e ti consiglierà sempre di fare del male!”

− Povero maestro! − risponde l'altro annuendo con la testa. − Lo so che purtroppo non mi sopportava e si divertiva sempre a parlare male di me, ma io sono generoso e lo perdono!

− Anima grande! − dice Pinocchio e abbraccia affettuosamente l'amico e gli dà un bacio in mezzo agli occhi.

Intanto è già da cinque mesi che dura questa bella vita, giocando e divertendosi tutto il giorno, senza mai vedere né un libro, né una scuola. Quando una mattina, Pinocchio si sveglia e ha una brutta sorpresa che lo mette proprio di malumore...

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Parole difficili del capitolo 42

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Il circo: tendone mobile itinerante dove si tengono spettacoli con esibizioni di acrobati, di animali ammaestrati etc.

Un animale ammaestrato: animale allenato, addestrato a fare qualcosa

Una biglia di vetro: una pallina di vetro, usata per giocare

Rincorrere: inseguire qualcuno correndo

Un pagliaccio: nel circo, personaggio del buffone, con volto pesantemente truccato e abiti ridicoli

Recitare: interpretare una parte in uno spettacolo; interpretare le opere di un autore

L'elmo: cappello di metallo

Fischiare: produrre dei suoni soffiando dalla bocca

Annuire: fare un cenno affermativo con la testa, fare sì con la testa

Generoso: largo nel dare, nel soccorrere, nel ricompensare; che dà molto di quello che possiede agli altri; nobile d'animo

Il malumore: sentimento di irritazione, di scontentezza; umore cattivo

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Capitolo 42

Dopo un chilometro Pinocchio sente di nuovo la solita vocina bassa che gli dice: Nach einem Kilometer hört Pinocchio wieder die gewohnte tiefe Stimme, die ihm sagt, dass er sich nicht bewegen soll:

− Ricordatelo, stupidello! - Merk dir das, du Narr! I ragazzi che smettono di studiare e rifiutano i libri, le scuole e i maestri, per dedicarsi totalmente ai giochi e ai divertimenti, fanno tutti una brutta fine! Kinder, die aufhören zu lernen und Bücher, Schulen und Lehrer ablehnen, um sich ganz dem Spiel und der Unterhaltung zu widmen, nehmen ein schlimmes Ende! Io lo so per esperienza! E ti posso dire che verrà un giorno in cui piangerai anche tu, come oggi piango io... ma allora sarà troppo tardi! Und ich kann Ihnen sagen, dass der Tag kommen wird, an dem auch Sie weinen werden, so wie ich heute weine... aber dann wird es zu spät sein!

A queste parole dette sottovoce, il burattino, spaventatissimo, salta giù dalla groppa dell'animale e va a prendere il suo asinello per il muso. Bei diesen geflüsterten Worten springt der Puppenjunge erschrocken vom Hinterteil des Tieres herunter und packt den Esel am Rüssel.

E rimane a bocca aperta quando vede che il suo ciuchino piange... e piange proprio come un ragazzo! Und er ist erstaunt, als er sieht, dass seine Puppe weint... und weint wie ein Junge!

− Ehi, signor Omino, − grida allora Pinocchio al padrone del carro, − sai che succede? - He, Herr Kleiner Mann", ruft Pinocchio dem Wagenmeister zu, "weißt du, was hier los ist? Questo ciuchino piange. Dieser Esel weint.

− Lascialo piangere: riderà quando sarà sposo. - Lass ihn weinen: Er wird lachen, wenn er gestriegelt wird.

− Ma forse gli avete insegnato anche a parlare? - Aber vielleicht haben Sie ihm auch das Sprechen beigebracht?

− No, ha imparato da solo a borbottare qualche parola, infatti è stato tre anni in un circo con dei cani ammaestrati. - Nein, er hat sich selbst beigebracht, ein paar Worte zu murmeln, er hat sogar drei Jahre in einem Zirkus mit dressierten Hunden verbracht.

− Povera bestia!

− Via, via, − dice l'Omino, − non perdiamo il nostro tempo a veder piangere un asino. - Komm, komm", sagt der Kleine Mann, "wir wollen unsere Zeit nicht damit verschwenden, einem Esel beim Weinen zuzusehen. Sali in groppa e andiamo: la notte è fresca e la strada è lunga. Steig auf dein Pferd und los geht's: die Nacht ist kühl und der Weg ist lang.

Pinocchio obbedisce senza dire altro. Il carro riprende la sua corsa e la mattina, all'alba, arrivano felicemente nel Paese dei Balocchi. Der Wagen setzt seine Fahrt fort, und am nächsten Morgen, bei Sonnenaufgang, kommen sie glücklich im Spielzeugland an.

Questo paese non assomiglia a nessun altro paese del mondo. La sua popolazione è tutta composta di ragazzi. I più vecchi hanno quattordici anni: i più giovani ne hanno appena otto. Die Ältesten sind vierzehn Jahre alt, die Jüngsten sind gerade einmal acht.

Nelle strade c'è un'allegria, un chiasso, una confusione incredibile! Auf den Straßen herrscht eine Freude, ein Getümmel, ein unglaubliches Durcheinander! Gruppi di monelli dappertutto. Überall Gruppen von Gören.

Chi gioca con le biglie di vetro, chi a pallone, chi va in bicicletta, chi sopra un cavallino di legno; alcuni giocano a mosca-cieca, altri si rincorrono, altri sono vestiti da pagliacci; c'è chi recita, chi canta, chi fa i salti mortali, chi si diverte a camminare con le mani in terra e con le gambe in aria; chi gioca con il cerchio di legno, chi passeggia vestito da generale con l'elmo; chi ride, chi urla, chi chiama, chi batte le mani, chi fischia, chi fa il verso della gallina quando ha fatto l'uovo. Manche spielen mit Glasmurmeln, manche spielen Ball, manche fahren Fahrrad, manche reiten auf einem Holzpferd; manche spielen Blindekuh, manche jagen sich gegenseitig, manche sind als Clowns verkleidet; manche schauspielern, manche singen, manche machen Purzelbäume, manche haben Spaß daran, mit den Händen auf dem Boden und den Beinen in der Luft zu laufen; manche spielen mit einem Holzreifen, manche laufen als General mit Helm herum; manche lachen, manche schreien, manche rufen, manche klatschen in die Hände, manche pfeifen, manche machen das Geräusch einer Henne, wenn sie ein Ei gelegt hat.

Insomma c'è una tale confusione indiavolata da doversi mettere il cotone nelle orecchie per non diventare sordi. Kurzum, es herrscht ein derartiges Durcheinander, dass man sich Watte in die Ohren stopfen muss, um nicht taub zu werden.

Su tutte le piazze ci sono teatrini di stoffa, pieni di ragazzi dalla mattina alla sera, e su tutti i muri delle case si leggono scritte con il carbone delle bellissime cose come queste: Viva i balocci (invece di balocchi); Non voglamo più schole (invece di non vogliamo più scuole); Abbasso Larin Metica (invece di l'aritmetica) e altri gioielli simili. Auf allen Plätzen gibt es kleine Stofftheater, die von morgens bis abends von Kindern bevölkert sind, und an allen Hauswänden kann man mit Kohle geschriebene schöne Dinge wie diese lesen: Viva i balocci (statt balocchi); Non voglamo più schole (statt we don't want any more schools); Abbasso Larin Metica (statt l'aritmetica) und andere ähnliche Kleinode.

Pinocchio, Lucignolo e tutti gli altri ragazzi che hanno fatto il viaggio con l'Omino, appena entrano in città corrono in mezzo alla confusione e, in pochi minuti, diventano gli amici di tutti. Pinocchio, Lucignolo und all die anderen Jungen, die sich mit dem Kleinen Mann auf den Weg gemacht haben, stürzen sich, sobald sie die Stadt betreten, in das Durcheinander und werden innerhalb von Minuten zu jedermanns Freunden. Sono uno più felice dell'altro.

In mezzo ai continui divertimenti e alle feste, le ore, i giorni e le settimane passano veloci. Inmitten des ständigen Vergnügens und der Festivitäten vergehen die Stunden, Tage und Wochen schnell.

− Oh! Che bella vita! − dice Pinocchio tutte le volte che per caso si incontra con Lucignolo. - sagt Pinocchio jedes Mal, wenn er Lucignolo begegnet. - Pinocchio says whenever he happens to meet with Lucignolo.

− Vedi che avevo ragione? − dice l'amico. − E tu che non volevi partire! E volevi tornare a casa della tua Fata per perdere tempo a studiare! Se oggi ti sei liberato della noia dei libri e delle scuole lo devi a me e ai miei consigli, vero? Solo i veri amici fanno questi grandi favori. Nur wahre Freunde tun einem solche großen Gefallen.

− È vero, Lucignolo! Se oggi io sono un ragazzo veramente contento è tutto merito tuo. Wenn ich heute ein wirklich glücklicher Mensch bin, dann verdanke ich das alles Ihnen. E il maestro, invece, sai che cosa mi diceva, parlando di te? Und wissen Sie, was der Lehrer zu mir sagte, als er über Sie sprach? Mi diceva sempre: “Non frequentare quel monello di Lucignolo perché Lucignolo è un cattivo compagno e ti consiglierà sempre di fare del male!” Er pflegte mir zu sagen: "Gib dich nicht mit diesem Balg Lucignolo ab, denn Lucignolo ist ein schlechter Begleiter und wird dir immer raten, Böses zu tun!"

− Povero maestro! - Armer Lehrer! − risponde l'altro annuendo con la testa. - antwortet der andere und nickt mit dem Kopf. − Lo so che purtroppo non mi sopportava e si divertiva sempre a parlare male di me, ma io sono generoso e lo perdono! - Ich weiß, dass er mich leider nicht ausstehen konnte und es immer genossen hat, schlecht über mich zu reden, aber ich bin großzügig und verzeihe ihm! - I know that unfortunately he couldn't stand me and always enjoyed speaking ill of me, but I am generous and I forgive him!

− Anima grande! - Große Seele! - Great soul! − dice Pinocchio e abbraccia affettuosamente l'amico e gli dà un bacio in mezzo agli occhi. - sagt Pinocchio und umarmt seinen Freund liebevoll und gibt ihm einen Kuss auf die Augen.

Intanto è già da cinque mesi che dura questa bella vita, giocando e divertendosi tutto il giorno, senza mai vedere né un libro, né una scuola. Inzwischen lebt er schon seit fünf Monaten dieses gute Leben, spielt und hat den ganzen Tag lang Spaß, ohne jemals ein Buch oder eine Schule gesehen zu haben. Meanwhile, it has already been five months of this good life, playing and having fun all day long, never seeing a book or a school. Quando una mattina, Pinocchio si sveglia e ha una brutta sorpresa che lo mette proprio di malumore... Als Pinocchio eines Morgens aufwacht, erlebt er eine böse Überraschung, die ihn in schlechte Laune versetzt...

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Parole difficili del capitolo 42

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Il circo: tendone mobile itinerante dove si tengono spettacoli con esibizioni di acrobati, di animali ammaestrati etc. Der Zirkus: ein mobiles Wanderzelt, in dem Shows mit Akrobaten, dressierten Tieren usw. aufgeführt werden.

Un animale ammaestrato: animale allenato, addestrato a fare qualcosa Ein dressiertes Tier: ein Tier, das trainiert wurde, um etwas zu tun

Una biglia di vetro: una pallina di vetro, usata per giocare Eine Glaskugel: eine Glaskugel, die zum Spielen verwendet wird

Rincorrere: inseguire qualcuno correndo Verfolgen: jemanden beim Laufen verfolgen

Un pagliaccio: nel circo, personaggio del buffone, con volto pesantemente truccato e abiti ridicoli Clown: im Zirkus eine Clownsfigur mit stark geschminktem Gesicht und lächerlicher Kleidung

Recitare: interpretare una parte in uno spettacolo; interpretare le opere di un autore Schauspielen: eine Rolle in einer Aufführung spielen; die Werke eines Autors interpretieren

L'elmo: cappello di metallo Der Helm: Metallhut

Fischiare: produrre dei suoni soffiando dalla bocca Pfeifen: Erzeugung von Tönen durch Blasen mit dem Mund

Annuire: fare un cenno affermativo con la testa, fare sì con la testa Nicken: bejahendes Nicken mit dem Kopf, Ja-Nicken

Generoso: largo nel dare, nel soccorrere, nel ricompensare; che dà molto di quello che possiede agli altri; nobile d'animo Großzügig: großzügig im Geben, im Helfen, im Belohnen; der viel von dem, was er besitzt, an andere weitergibt; edel im Geist

Il malumore: sentimento di irritazione, di scontentezza; umore cattivo Unzufriedenheit: Gefühl der Irritation, Unzufriedenheit; schlechte Stimmung