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"Il giornalino di Gian Burrasca" di Vamba, 20 febbraio

20 febbraio

Novità!

Novità!

Novità!

Quanti avvenimenti in questa settimana! Me ne sono accadute tante che non ho avuto mai il tempo di scriverle... Anche perché non volevo sciupare le mie avventure descrivendo in queste pagine troppo alla svelta, mentre meriterebbero di essere narrate in un romanzo.

Perché la mia vita è un vero romanzo, e io quando ci penso non posso fare a meno di ripetere sempre fra me il solito ritornello:

- Ah, se avessi la penna di Salgari, che volume vorrei scrivere, da far rimanere a bocca spalancata tutti i ragazzi di questo mondo, peggio che con tutti i corsari rossi e neri!... Basta: scriverò come so, e tu, mio caro giornalino, non ti vergognerai, spero, se le tue pagine sono scritte con poca arte, tenendo conto in compenso che sono scritte con grande sincerità.

E veniamo dunque alle grandi novità, la prima delle quali è questa: che io in questo momento sto scrivendo sul mio tavolino, in camera mia , di fronte alla finestra che dà sul mio giardino...

Proprio così. Sono stato mandato via dal collegio Pierpaoli, e questa è certamente una gran disgrazia; ma sono finalmente in casa mia e questa è una grandissima fortuna.

Andiamo dunque per ordine.

La mattina del 14 avevo un triste presentimento, come appare dalle righe che scrissi in fretta e furia qui nel giornalino; e il presentimento non mi ingannava.

Uscendo dalla camerata mi accorsi subito che qualche cosa di grosso era per succedere. Si vedeva nelle facce delle persone, si sentiva nell'aria un non so che di grave e di solenne che annunziava qualche avvenimento straordinario. Incontrai Carlo Pezzi che mi disse in fretta:

- I grandi sono stati interrogati tutti, meno io, il Michelozzi e il Del Ponte...

- E dei nostri, - risposi - sono stati chiamati tuttì meno io e Gigino Balestra!

- È evidente che tutto è stato scoperto. Ho saputo che la signora Geltrude dirige il processo dal letto facendo agire Calpurnio che, certo, non sarebbe stato capace d'andare in fondo alla faccenda... Noi siamo tutti d'accordo, se saremo interrogati, a non rispondere neanche una sillaba, per non compromettere di più la situazione. - Io e il Balestra faremo lo stesso, - risposi alzando la destra in segno di giuramento.

Proprio in quell'istante venne un bidello che mi disse: - Il signor Direttore la desidera. Confesso che quello fu un brutto momento per me. Mi sentii un gran rimescolìo nel sangue... ma fu proprio un momento, e quando mi presentai in Direzione ero relativamente calmo e mi sentivo sicuro di me.

Il signor Stanislao, sempre col suo turbante nero in testa e il suo occhio maculato che era diventato violetto, mi squadrò ben bene da dietro la sua scrivania, senza parlare, credendo di incutermi chi sa che paura, mentre invece io che conoscevo quest'arte, girai in qua e in là lo sguardo distrattamente sugli scaffali pieni di libri, tutti splendidamente rilegati, con certe dorature bellissime e che lui non leggeva mai. Finalmente il Direttore mi domandò a bruciapelo con accento severo:

- Voi, Giovanni Stoppani, la notte dal 13 al 14 siete uscito verso mezzanotte dalla vostra camerata e non vi avete fatto ritorno che dopo un'ora circa. È vero? Io seguitai a guardare i libri degli scaffali.

- Dico a voi, - ripeté il signor Stanislao alzando la voce. - È vero o no? E non ricevendo risposta urlò anche più forte:

- Ehi, dico! Rispondete; e ditemi dove siete stato e che avete fatto in quell'ora! Io a questo punto fissai lo sguardo sulla carta dell'America appesa alla parete a destra della scrivania e... seguitai a far l'indiano. Il signor Stanislao allora si alzò dalla sedia puntando le mani sulla scrivania e protendendo la faccia stralunata verso di me; poi al colmo dell'ira gridò: - Hai capito che devi rispondere, eh? Pezzo di canaglia! Ma io non mi scossi, e pensai fra me:

- Si arrabbia perché sto zitto; dunque io sono il primo dei collegiali compromessi che egli ha chiamato in Direzione! A questo punto l'usciolino a sinistra della scrivania si aprì e comparve la signora Geltrude tutta rinfagottata in una veste da camera verdognola, con un viso pure verdognolo e con gli occhi tutti pesti, che si volsero subito su di me pieni di odio. - Che c'è? - disse. - Che sono questi urli?

- C'è - rispose il Direttore - che questo pessimo soggetto non risponde alle mie domande. - Lascia fare a me, - rispose lei - ché tanto te sarai sempre il medesimo... -

E si fermò; ma io capii, e lo capì certo anche il signor Stanislao, che la parola che mancava al discorso era imbecille .

La Direttrice fece tre passi e mi si piantò dinanzi, in una attitudine minacciosa e cominciò a voce bassa, nella quale si sentiva concentrata una rabbia tanto più terribile in quanto doveva essere repressa:

- Ah, non rispondi, eh? pezzo di mascalzone... Tu non vuoi convenire, eh? delle tue prodezze!... Chi è dunque che ha fatto scappare l'altra notte quell'altro mascalzone come te, il tuo, degno amico Barozzo? Fortunatamente c'è stato chi ti ha visto e chi ha parlato... Ah, credevi di farla liscia, eh? Sei tu che ci hai messo il collegio in rivoluzione fin dal primo momento che ci sei capitato tra i piedi, con le tue perfide invenzioni, con le tue vili calunnie... Ma basta, sai? E anche senza interrogarti vi sono tante prove e testimonianze delle tue canagliate che abbiamo avvertito fino da ieri tuo padre di venirti a riprendere, e a quest'ora dev'essere per la strada... Se non ti vuol tenere in casa ti metterà in galera, che è il solo posto degno d'un briccone come te! Mi afferrò per un braccio e scuotendomi riprese:

- Sappiamo tutto! Una cosa sola ci potresti dire... Lo sai tu dov'è andato il Barozzo? Non risposi; ed ella scuotendomi forte:

- Rispondi. Lo sai? E siccome io seguitavo a tacere, ella esasperata, allargò un braccio come per lasciarmi andare uno schiaffo; ma io balzai indietro e afferrato un gran vaso giapponese che era sulla consolle feci l'atto di buttarlo in terra. - Brigante! Assassino! - urlò la Direttrice tendendomi il pugno. Lascia andare! Gaspero!... Accorse il bidello.

- Portate via questo demonio, e fategli preparare la sua roba che se Dio vuole tra poco ce lo leveremo di torno! Portatemi qui il Balestra. Il bidello mi accompagnò in camerata, mi fece rivestire degli abiti da borghese che avevo quando entrai in Collegio, - e che tra parentesi mi eran diventati corti ma larghi, prova manifesta che il regime del collegio Pierpaoli fa allungare i ragazzi ma non li ingrassa - e preparare la mia valigia.

Poi fece l'atto di andarsene dicendomi: - Stia qui, che tra poco arriverà il suo babbo e se Dio vuole si avrà dopo un po' di pace. - Imbecille più del signor Stanislao che è tutto dire! - gli risposi al colmo dell'ira. Egli parve offendersi e mi venne sulla faccia esclamando:

- Lo ridica!

- Imbecille! - ripetei io.

Egli si morse un dito e si allontanò tutto stizzito, mentre io gli dicevo:

- Se vuoi che te lo ridica anche un'altra volta non far complimenti, hai capito? E dètti in una risata; ma era un riso sforzato, perché nell'anima ero più arrabbiato io di lui, arrabbiato per non poter trovare il bandolo dell'arruffata matassa e per ignorare la sorte dei miei compagni della Società segreta. Mi appariva chiara una cosa: che la risata mia e di Gigino Balestra mentre eravamo nell'armadietto ad assistere alla famosa scena notturna aveva fatto scoprire a Calpurnio il nostro osservatorio; che zitto zitto Calpurnio lo aveva fatto murare mentre noi eravamo alle lezioni; che poi con una intuizione molto facile Calpurnio aveva capito che le bòtte distribuite nella fatale nottata non erano state date dallo spirito dello zio di sua moglie ma dai collegiali; che aveva perciò incominciato a interrogare qualche beniamino cercando di scuoprire quali collegiali in quella notte erano usciti di camerata; e che infine avevano trovato il beniamino che in quella notte, essendosi svegliato, aveva visto uscire dalla camerata i congiurati e aveva fatto bravamente la spia. E certamente le spie erano almeno due: una dei ragazzi grandi che aveva compromesso Mario Michelozzi, Carlo Pezzi e Maurizio Del Ponte, e una dei piccoli che aveva compromesso me e Gigino Balestra.

Un'altra cosa era chiara: che Calpurnio , certamente guidato dall'astuta sua moglie, aveva basato tutto il suo processo sulla nostra complicità nella fuga del Barozzo, non accennando neanche lontanamente al nostro complotto, dirò così, spiritistico che era in realtà molto più grave ma che avrebbe, se ammesso e risaputo, fatto perdere il prestigio del Direttore e della Direttrice... e anche del cuoco! Però in questa ridda di tetri pensieri, di deduzioni e di induzioni che mi frullava nel cervello, un'idea buffa mi si riaffacciava continuamente: - Chi sa perché i compagni della Società segreta hanno messo al signor Stanislao il soprannome di Calpurnio ? E mi meravigliavo di non averne mai domandato una spiegazione finora che mi sarebbe stato così facile averla, mentre ora che mancava poco tempo ad abbandonare per sempre il collegio mi sentivo a un tratto una grande curiosità che mi pungeva sempre più, che a poco a poco mi invadeva tutto cacciando via, in seconda linea, tante altre preoccupazioni che pure avevano diritto d'essere accolte in prima fila... A un certo punto vidi passare pel corridoio il Michelozzi e mi slanciai verso di lui.

- Dimmi - gli dissi rapidamente - perché il signor Stanislao si chiama Calpurnio ? Il Michelozzi mi guardò trasecolato.

- Come! - disse. - Ma non sai quel che è successo? Non sei stato chiamato?

- Sì: e sono stato mandato via. E voialtri?

- Anche noi!

- Sta bene: ma io voglio andar via sapendo il perché il signor Stanislao si chiama Calpurnio ... -

Il Michelozzi rise.

- Guarda nella Storia Romana e capirai! - rispose e fuggì via.

In quel momento passava un ragazzo della mia camerata, un certo Ezio Masi, che mi guardò con un lieve risolino maligno.

Quel risolino, in quel momento, fu per me come una rivelazione. Mi ricordai d'una volta in cui avevo avuto che dire col Masi il quale infine aveva ceduto alle mie minacce di picchiarlo; sapevo che egli era uno dei collegiali più ben visti dalla signora Geltrude... E tutto questo condusse, nella mia mente, a formular subito un'accusa: - È stato lui che ha fatto la spia! Non ci stetti a ragionar sopra; lo presi per un braccio e lo spinsi così in camerata mormorando:

- Senti, Masi... t'ho da dire una cosa. Sentivo che egli tremava; e intanto andavo architettando nella mia mente l'interrogatorio da rivolgergli e una vendetta nel caso ch'io lo avessi scoperto veramente colpevole. Nel tragitto che feci trascinandolo dalla porta della camerata al mio letto feci tutto un piano strategico per l'assalto, e uniformandomi a quello rallentai la mano colla quale lo stringevo e lo invitai a sedere accanto a me col più bel sorriso del mondo. Egli era pallido come un morto.

- Non aver paura, Masi, - gli dissi con accento mellifluo - perché anzi ti ho portato qui per ringraziarti. Egli mi guardò sospettoso.

- Lo so che sei stato tu che hai detto al signor Stanislao che io l'altra notte ero uscito di camerata... - Non è vero! - protestò lui.

- Non lo negare; me l'ha detto lui, capisci? E appunto per questo io ti voglio ringraziare, perché mi hai fatto proprio un piacere...

- Ma io...

- Non capisci che io non ci volevo più stare qui dentro? Non capisci che ne facevo di tutte apposta per farmi mandar via? Che non mi par vero d'essere arrivato a questo momento in cui sto aspettando mio padre che sarà qui fra poco a prendermi? Dunque perché dovrei avercela con te che m'hai fatto raggiungere il mio scopo? Egli mi guardò non ancora rassicurato.

- Ora giacché mi hai fatto questo piacere, me ne devi fare un altro. Senti... vorrei andare un momento di là a salutare un mio amico e a dargli la mia giacchetta da collegiale che ho promesso di lasciargli per ricordo: puoi aspettarmi qui, e dire al bidello, nel caso che venisse a cercarmi, che ritorno subito? Il Masi ora non dubitava più e manifestò una grande contentezza di essersela cavata così a buon mercato.

- Ma figurati! - mi disse - fa' pure, sto qui io!... Io corsi via. La scuola di disegno, ch'era lì vicina era aperta e non c'era nessuno. Vi entrai stesi la mia giacchetta da collegiale su un banco e preso un pezzo di gesso scrissi nella schiena della giacca, a grandi lettere, la parola: Spia .

Fatto questo, in un lampo, ritornai in camerata, dove entrai con passo misurato, tenendo la mia giubba per il bavero, ripiegata in due in modo che il Masi non vedesse la parola che vi avevo scritta.

- Non ho potuto trovare l'amico - dissi. - Pazienza! Ma poiché non ho potuto lasciar la mia giacchetta a lui, per ricordo, voglio lasciarla a te, mentre io mi prenderò la tua in memoria del gran servizio che mi hai reso. Vogliamo fare a baratto? Vediamo se ti sta bene! E appoggiata lievemente la mia giacchetta sul letto lo aiutai a levarsi la sua e poi a rimettergli la mia, facendo in modo naturalmente che non vedesse la parola che v'era scritta sulla schiena. Quando l'ebbe indossata gliela abbottonai e gli dissi toccandolo con la mano sulla spalla: - Caro Masi, la ti va come un guanto! Egli si dètte un'occhiata alla bottoniera, e si adattò facilmente a questa mia stravaganza. Si alzò, mi porse la mano... ma io feci finta di non accorgermene, perché mi ripugnava di stringer la destra di un traditore, e mi disse:

- Dunque, addio Stoppani! Io lo ripresi per il braccio e accompagnandolo alla porta risposi: - Addio Masi: e grazie sai? E lo vidi allontanarsi per il corridoio recando dietro la schiena la parola infamante che s'era meritata. Poco dopo venne il bidello che mi disse:

- Stia pronto, suo padre è arrivato ed è in Direzione a parlare col signor Stanislao. Mi venne un'idea: - Se andassi anche io in Direzione, a raccontare a mio padre in faccia al signor Stanislao, tutti i fatti ai quali egli si sarebbe certo guardato bene accennare, da quello della minestra di rigovernatura a quello della seduta spiritistica? Ma l'esperienza, purtroppo, mi avvertiva che i piccini di fronte ai più grandi, hanno sempre torto, specialmente quando hanno ragione. A che pro difendersi? Il Direttore avrebbe detto che quelle che io narravo eran fandonie, malignità e calunnie di ragazzi, e mio padre avrebbe creduto certo più a lui che a me. Meglio stare zitti e rassegnarsi al proprio destino.

Infatti quando mio padre venne a prendermi non disse nulla. Avrei ben voluto saltargli al collo e abbracciarlo dopo tanto tempo che non lo rivedevo, ma egli mi dètte un'occhiataccia severa che mi agghiacciò e non mi disse altra parola che questa: - Via! E partimmo.

In diligenza si mantenne sempre il medesimo silenzio. Esso non fu rotto da mio padre che nell'entrare in casa. - Eccoti di ritorno, - disse - ma è un cattivo ritorno. E ormai per te non c'è che la Casa dì correzione. Te lo avverto fin d'ora. Queste parole mi spaventarono; ma la paura mi passò subito perché di lì a poco ero nelle braccia della mamma e di Ada, piangente e felice.

Non dimenticherò mai quel momento: e se i babbi sapessero quanto bene fa all'anima dei figlioli il trattarli così affettuosamente piangerebbero anche loro con essi quando c'è l'occasione di farlo, invece di darsi sempre l'aria di tiranni, ché tanto non giova a niente. Il giorno dopo, cioè il giorno 15, seppi dell'arrivo di Gigino Balestra, anche lui mandato via dal collegio per l'affare della grande congiura del 12 febbraio, data memorabile nella storia dei collegi d'Italia e forse d'Europa. E anche questa è una novità che mi ha fatto piacere perché spero di trovarmi spesso insieme col mio buon amico... e magari di mangiar qualche volta insieme qualche pasticcino nel suo bel negozio... però quando non vede il suo babbo che è socialista, ma che in quanto a pasticcini li vorrebbe tutti per sé.

E ieri poi ne ho saputa un'altra. Il signor Venanzio, quel vecchio paralitico al quale pescai a canna l'ultimo dente che gli era rimasto, pare che stia di molto male, poveretto, e il mio cognato è in grande aspettativa per la eredità. Questo almeno ho raccapezzato dai discorsi che sento fare; e anzi ho anche saputo che il Maralli, appena ebbe la notizia del mio ritorno dal collegio, disse all'Ada: - Per carità, badate che non mi venga in casa, perché se no mi fa perdere quel che ho acquistato in questo tempo nell'animo dì mio zio e va a finire che mi disereda davvero! Ma non abbia paura, che io in casa sua non ci vado. Oramai ho promesso alla mia buona mamma e all'Ada di metter la testa a partito e di fare in modo che il babbo non abbia a mettere in esecuzione la minaccia fatta di cacciarmi in una Casa di correzione ché questo sarebbe davvero un disonore per me e per la mia famiglia; e in questi cinque giorni ho dimostrato che questa volta non si tratta di promesse da marinaro, e che se voglio so anche essere un ragazzo di giudizio. Tant'è vero che la mamma stamani mi ha abbracciato e mi ha dato un bacio dicendo: - Bravo Giannino! seguita così e sarai la consolazione dei tuoi genitori! La frase non è nuova, ma però detta da una mamma buona come la mia fa sempre un effetto nuovo nel cuore di un figliolo per bene, e io le ho giurato di mantenermi sempre così.

Io l'ho sempre detto che le mamme sono più ragionevoli dei babbi. Infatti la mamma, quando le ho raccontato dell'affare della minestra di magro che ci davano in collegio il venerdì e dell'eterno riso che si mangiava in tutti gli altri giorni della settimana mi ha dato pienamente ragione e ha detto a mia sorella: - Poverini, chi sa come si stomacavano a mangiar quelle porcherie!


20 febbraio

Novità!

Novità! Annonces !

Novità!

Quanti avvenimenti in questa settimana! Me ne sono accadute tante che non ho avuto mai il tempo di scriverle... Anche perché non volevo sciupare le mie avventure descrivendo in queste pagine troppo alla svelta, mentre meriterebbero di essere narrate in un romanzo.

Perché la mia vita è un vero romanzo, e io quando ci penso non posso fare a meno di ripetere sempre fra me il solito ritornello:

- Ah, se avessi la penna di Salgari, che volume vorrei scrivere, da far rimanere a bocca spalancata tutti i ragazzi di questo mondo, peggio che con tutti i corsari rossi e neri!... Basta: scriverò come so, e tu, mio caro giornalino, non ti vergognerai, spero, se le tue pagine sono scritte con poca arte, tenendo conto in compenso che sono scritte con grande sincerità.

E veniamo dunque alle grandi novità, la prima delle quali è questa: che io in questo momento sto scrivendo sul mio tavolino, in camera mia , di fronte alla finestra che dà sul mio giardino...

Proprio così. Sono stato mandato via dal collegio Pierpaoli, e questa è certamente una gran disgrazia; ma sono finalmente in casa mia e questa è una grandissima fortuna.

Andiamo dunque per ordine.

La mattina del 14 avevo un triste presentimento, come appare dalle righe che scrissi in fretta e furia qui nel giornalino; e il presentimento non mi ingannava.

Uscendo dalla camerata mi accorsi subito che qualche cosa di grosso era per succedere. Si vedeva nelle facce delle persone, si sentiva nell'aria un non so che di grave e di solenne che annunziava qualche avvenimento straordinario. Incontrai Carlo Pezzi che mi disse in fretta:

- I grandi sono stati interrogati tutti, meno io, il Michelozzi e il Del Ponte...

- E dei nostri, - risposi - sono stati chiamati tuttì meno io e Gigino Balestra!

- È evidente che tutto è stato scoperto. Ho saputo che la signora Geltrude dirige il processo dal letto facendo agire Calpurnio che, certo, non sarebbe stato capace d'andare in fondo alla faccenda... Noi siamo tutti d'accordo, se saremo interrogati, a non rispondere neanche una sillaba, per non compromettere di più la situazione. I learned that Mrs. Geltrude directs the trial from the bed by making Calpurnio act who, of course, would not have been able to go to the bottom of the matter ... We all agree, if we will be questioned, not to answer even a syllable, so as not to compromise the situation any more. - Io e il Balestra faremo lo stesso, - risposi alzando la destra in segno di giuramento.

Proprio in quell'istante venne un bidello che mi disse: - Il signor Direttore la desidera. Confesso che quello fu un brutto momento per me. Mi sentii un gran rimescolìo nel sangue... ma fu proprio un momento, e quando mi presentai in Direzione ero relativamente calmo e mi sentivo sicuro di me. J'ai senti une grande agitation dans mon sang... mais ce n'était qu'un instant, et quand je me suis présenté à la direction, j'étais relativement calme et je me sentais en confiance.

Il signor Stanislao, sempre col suo turbante nero in testa e il suo occhio maculato che era diventato violetto, mi squadrò ben bene da dietro la sua scrivania, senza parlare, credendo di incutermi chi sa che paura, mentre invece io che conoscevo quest'arte, girai in qua e in là lo sguardo distrattamente sugli scaffali pieni di libri, tutti splendidamente rilegati, con certe dorature bellissime e che lui non leggeva mai. M. Stanislao, toujours avec son turban noir sur la tête et son œil tacheté devenu violet, m'a très bien regardé de derrière son bureau, sans parler, pensant qu'il me faisait peur je ne sais quoi, alors que moi qui savais cet art. , j'ai regardé ça et là avec désinvolture sur les étagères pleines de livres, tous joliment reliés, avec de belles dorures et qu'il n'a jamais lus. Finalmente il Direttore mi domandò a bruciapelo con accento severo:

- Voi, Giovanni Stoppani, la notte dal 13 al 14 siete uscito verso mezzanotte dalla vostra camerata e non vi avete fatto ritorno che dopo un'ora circa. È vero? Io seguitai a guardare i libri degli scaffali.

- Dico a voi, - ripeté il signor Stanislao alzando la voce. - È vero o no? E non ricevendo risposta urlò anche più forte:

- Ehi, dico! Rispondete; e ditemi dove siete stato e che avete fatto in quell'ora! Io a questo punto fissai lo sguardo sulla carta dell'America appesa alla parete a destra della scrivania e... seguitai a far l'indiano. À ce stade, je fixai mon regard sur la carte de l'Amérique accrochée au mur à droite du bureau et... je continuai à être indien. Il signor Stanislao allora si alzò dalla sedia puntando le mani sulla scrivania e protendendo la faccia stralunata verso di me; poi al colmo dell'ira gridò: Le signor Stanislao se leva alors de sa chaise, posa les mains sur le bureau et étendit vers moi son visage hagard ; puis, au comble de sa colère, il cria : - Hai capito che devi rispondere, eh? Pezzo di canaglia! Ma io non mi scossi, e pensai fra me:

- Si arrabbia perché sto zitto; dunque io sono il primo dei collegiali compromessi che egli ha chiamato in Direzione! - Il se fâche parce que je me tais ; donc je suis le premier des compromis collégiaux qu'il a fait appel à la Direction ! A questo punto l'usciolino a sinistra della scrivania si aprì e comparve la signora Geltrude tutta rinfagottata in una veste da camera verdognola, con un viso pure verdognolo e con gli occhi tutti pesti, che si volsero subito su di me pieni di odio. A ce moment, la porte à gauche du bureau s'ouvrit et la Signora Geltrude apparut toute emmitouflée dans une robe de chambre verdâtre, avec un visage verdâtre également et des yeux tout noirs, qui se tournèrent immédiatement vers moi plein de haine. - Che c'è? - disse. - Che sono questi urli?

- C'è - rispose il Direttore - che questo pessimo soggetto non risponde alle mie domande. - Lascia fare a me, - rispose lei - ché tanto te sarai sempre il medesimo... -

E si fermò; ma io capii, e lo capì certo anche il signor Stanislao, che la parola che mancava al discorso era imbecille .

La Direttrice fece tre passi e mi si piantò dinanzi, in una attitudine minacciosa e cominciò a voce bassa, nella quale si sentiva concentrata una rabbia tanto più terribile in quanto doveva essere repressa: La Directrice fit trois pas et se planta devant moi, dans une attitude menaçante et commença à voix basse, dans laquelle se fit sentir une colère d'autant plus terrible qu'elle devait être réprimée :

- Ah, non rispondi, eh? pezzo di mascalzone... Tu non vuoi convenire, eh? piece of rascal ... You don't want to agree, huh? morceau de coquin... Tu veux pas être d'accord, hein ? pedaço de malandro ... Você não quer concordar, não é? delle tue prodezze!... de tes exploits !... Chi è dunque che ha fatto scappare l'altra notte quell'altro mascalzone come te, il tuo, degno amico Barozzo? Alors qui est-ce qui a fait s'échapper cet autre scélérat comme vous, votre digne ami Barozzo, l'autre nuit ? Fortunatamente c'è stato chi ti ha visto e chi ha parlato... Ah, credevi di farla liscia, eh? Heureusement, il y avait ceux qui t'ont vu et qui ont parlé... Ah, tu pensais que tu t'en sortais, hein ? Sei tu che ci hai messo il collegio in rivoluzione fin dal primo momento che ci sei capitato tra i piedi, con le tue perfide invenzioni, con le tue vili calunnie... Ma basta, sai? C'est toi qui a mis le collège en révolution dès le premier instant où tu es venu entre nos pieds, avec tes inventions perfides, avec tes infâmes calomnies... Mais ça suffit, tu sais ? E anche senza interrogarti vi sono tante prove e testimonianze delle tue canagliate che abbiamo avvertito fino da ieri tuo padre di venirti a riprendere, e a quest'ora dev'essere per la strada... Se non ti vuol tenere in casa ti metterà in galera, che è il solo posto degno d'un briccone come te! Et même sans t'interroger il y a tellement de preuves et de témoignages de tes canailles que nous avons prévenu ton père depuis hier de venir te chercher, et maintenant il doit être dans la rue... S'il ne veut pas garder toi chez toi il te mettra en prison. , qui est le seul endroit digne d'un coquin comme toi ! Mi afferrò per un braccio e scuotendomi riprese:

- Sappiamo tutto! Una cosa sola ci potresti dire... Lo sai tu dov'è andato il Barozzo? Non risposi; ed ella scuotendomi forte:

- Rispondi. Lo sai? E siccome io seguitavo a tacere, ella esasperata, allargò un braccio come per lasciarmi andare uno schiaffo; ma io balzai indietro e afferrato un gran vaso giapponese che era sulla consolle feci l'atto di buttarlo in terra. Et comme je continuais à me taire, elle s'exaspéra, écarta le bras comme pour lâcher une gifle ; mais j'ai sauté en arrière et j'ai attrapé un grand vase japonais qui était sur la console j'ai fait le geste de le jeter par terre. - Brigante! Assassino! - urlò la Direttrice tendendomi il pugno. Lascia andare! Gaspero!... Gaspero !... Accorse il bidello.

- Portate via questo demonio, e fategli preparare la sua roba che se Dio vuole tra poco ce lo leveremo di torno! - Emportez ce diable et faites-lui préparer ses affaires pour que, si Dieu le veut, nous le débarrasserons bientôt de notre chemin ! Portatemi qui il Balestra. Il bidello mi accompagnò in camerata, mi fece rivestire degli abiti da borghese che avevo quando entrai in Collegio, - e che tra parentesi mi eran diventati corti ma larghi, prova manifesta che il regime del collegio Pierpaoli fa allungare i ragazzi ma non li ingrassa - e preparare la mia valigia. The janitor accompanied me to the dormitory, made me put on bourgeois clothes that I had when I entered the College, - and that by the way they had become short but wide, clear evidence that the regime of the Pierpaoli college makes the boys stretch but does not put them on weight - and prepare my suitcase. Le concierge m'a accompagné jusqu'au dortoir, m'a fait enfiler les vêtements bourgeois que j'avais à mon entrée au collège, - et qui d'ailleurs étaient devenus courts mais amples, preuve évidente que le régime du collège Pierpaoli fait s'étirer les garçons mais ne les fait pas graisse - et prépare ma valise.

Poi fece l'atto di andarsene dicendomi: - Stia qui, che tra poco arriverà il suo babbo e se Dio vuole si avrà dopo un po' di pace. Puis il fit le geste de partir en me disant : - Reste ici, que ton père va bientôt arriver et si Dieu le veut tu auras un peu de paix après. - Imbecille più del signor Stanislao che è tutto dire! - Plus idiot que M. Stanislao, ce qui veut dire quelque chose ! - gli risposi al colmo dell'ira. Egli parve offendersi e mi venne sulla faccia esclamando: Il a semblé être offensé et est venu sur mon visage en s'écriant :

- Lo ridica! - Dis le encore!

- Imbecille! - ripetei io.

Egli si morse un dito e si allontanò tutto stizzito, mentre io gli dicevo: Il se mordit le doigt et s'éloigna tout en colère, tandis que je lui disais :

- Se vuoi che te lo ridica anche un'altra volta non far complimenti, hai capito? - Si tu veux que je te le répète, ne me félicite pas, tu comprends ? E dètti in una risata; ma era un riso sforzato, perché nell'anima ero più arrabbiato io di lui, arrabbiato per non poter trovare il bandolo dell'arruffata matassa e per ignorare la sorte dei miei compagni della Società segreta. And dictates in laughter; but it was a strained laugh, because in my soul I was more angry than he was, angry at not being able to find the tangle of the ruffled skein and to ignore the fate of my companions of the Secret Society. Et se mit à rire; mais c'était un rire tendu, car dans mon âme j'étais plus en colère que lui, en colère de n'avoir pu trouver la clé de l'écheveau enchevêtré et d'avoir ignoré le sort de mes camarades de la Société Secrète. Mi appariva chiara una cosa: che la risata mia e di Gigino Balestra mentre eravamo nell'armadietto ad assistere alla famosa scena notturna aveva fatto scoprire a Calpurnio il nostro osservatorio; che zitto zitto Calpurnio lo aveva fatto murare mentre noi eravamo alle lezioni; che poi con una intuizione molto facile Calpurnio aveva capito che le bòtte distribuite nella fatale nottata non erano state date dallo spirito dello zio di sua moglie ma dai collegiali; che aveva perciò incominciato a interrogare qualche beniamino cercando di scuoprire quali collegiali in quella notte erano usciti di camerata; e che infine avevano trovato il beniamino che in quella notte, essendosi svegliato, aveva visto uscire dalla camerata i congiurati e aveva fatto bravamente la spia. Une chose me parut claire : que les rires de moi et de Gigino Balestra alors que nous étions dans le casier à regarder la fameuse scène nocturne avaient fait découvrir à Calpurnio notre observatoire ; que Calpurnio l'avait tranquillement fait murer pendant que nous étions en cours ; qu'alors, avec une intuition très facile, Calpurnio avait compris que les coups distribués pendant la nuit fatale n'avaient pas été donnés par l'esprit de l'oncle de sa femme mais par les pensionnaires ; qu'il s'était donc mis à interroger des chéris pour essayer de savoir quels pensionnaires avaient quitté leur pupille cette nuit-là ; et qu'enfin ils avaient trouvé le chéri qui, cette nuit-là, s'étant réveillé, avait vu les conjurés sortir de la salle et avait été un espion habile. E certamente le spie erano almeno due: una dei ragazzi grandi che aveva compromesso Mario Michelozzi, Carlo Pezzi e Maurizio Del Ponte, e una dei piccoli che aveva compromesso me e Gigino Balestra. Et certainement il y avait au moins deux espions : l'un des grands qui avaient compromis Mario Michelozzi, Carlo Pezzi et Maurizio Del Ponte, et l'un des petits qui m'avaient compromis moi et Gigino Balestra.

Un'altra cosa era chiara: che Calpurnio , certamente guidato dall'astuta sua moglie, aveva basato tutto il suo processo sulla nostra complicità nella fuga del Barozzo, non accennando neanche lontanamente al nostro complotto, dirò così, spiritistico che era in realtà molto più grave ma che avrebbe, se ammesso e risaputo, fatto perdere il prestigio del Direttore e della Direttrice... e anche del cuoco! Another thing was clear: that Calpurnio, certainly guided by his astute wife, had based his whole process on our complicity in the escape of Barozzo, not even remotely mentioning our conspiracy, I will say so, spiritistic that he was actually much more serious but which, if admitted and known, would have lost the prestige of the Director and the Director ... and also of the cook! Une autre chose était claire : que Calpurnio, guidé certainement par sa femme astucieuse, avait basé tout son processus sur notre complicité dans la fuite de Barozzo, sans même faire allusion à notre complot, je dirai, spiritualiste qui était en réalité beaucoup plus sérieux mais qui , s'il était admis et connu, aurait causé la perte du prestige du Directeur et du Directeur... et aussi du cuisinier ! Però in questa ridda di tetri pensieri, di deduzioni e di induzioni che mi frullava nel cervello, un'idea buffa mi si riaffacciava continuamente: But in this swarm of gloomy thoughts, of deductions and inductions that blended in my brain, a funny idea continually came back to me: Mais dans ce fouillis de pensées sombres, de déductions et d'inductions qui voltigeaient dans mon cerveau, une drôle d'idée réapparaissait sans cesse : - Chi sa perché i compagni della Società segreta hanno messo al signor Stanislao il soprannome di Calpurnio ? E mi meravigliavo di non averne mai domandato una spiegazione finora che mi sarebbe stato così facile averla, mentre ora che mancava poco tempo ad abbandonare per sempre il collegio mi sentivo a un tratto una grande curiosità che mi pungeva sempre più, che a poco a poco mi invadeva tutto cacciando via, in seconda linea, tante altre preoccupazioni che pure avevano diritto d'essere accolte in prima fila... Et j'étais étonné de n'avoir jamais demandé d'explication à ce point qu'il m'aurait été si facile de l'avoir, alors que maintenant que j'avais peu de temps pour quitter le collège pour toujours, j'ai soudain ressenti une grande curiosité qui me transperçait davantage et de plus, que peu à peu il envahissait tout, chassant, en deuxième ligne, bien d'autres soucis qui avaient aussi le droit d'être accueillis au premier rang... A un certo punto vidi passare pel corridoio il Michelozzi e mi slanciai verso di lui.

- Dimmi - gli dissi rapidamente - perché il signor Stanislao si chiama Calpurnio ? Il Michelozzi mi guardò trasecolato.

- Come! - disse. - Ma non sai quel che è successo? Non sei stato chiamato?

- Sì: e sono stato mandato via. E voialtri?

- Anche noi!

- Sta bene: ma io voglio andar via sapendo il perché il signor Stanislao si chiama Calpurnio ... -

Il Michelozzi rise.

- Guarda nella Storia Romana e capirai! - rispose e fuggì via.

In quel momento passava un ragazzo della mia camerata, un certo Ezio Masi, che mi guardò con un lieve risolino maligno.

Quel risolino, in quel momento, fu per me come una rivelazione. Mi ricordai d'una volta in cui avevo avuto che dire col Masi il quale infine aveva ceduto alle mie minacce di picchiarlo; sapevo che egli era uno dei collegiali più ben visti dalla signora Geltrude... Je me suis souvenu d'un moment où j'avais eu à dire avec Masi qui avait finalement succombé à mes menaces de le battre ; Je savais qu'il était l'un des étudiants les plus populaires de Mme Geltrude... E tutto questo condusse, nella mia mente, a formular subito un'accusa: Et tout cela a conduit, dans mon esprit, à formuler immédiatement une accusation : - È stato lui che ha fatto la spia! Non ci stetti a ragionar sopra; lo presi per un braccio e lo spinsi così in camerata mormorando:

- Senti, Masi... t'ho da dire una cosa. Sentivo che egli tremava; e intanto andavo architettando nella mia mente l'interrogatorio da rivolgergli e una vendetta nel caso ch'io lo avessi scoperto veramente colpevole. Je sentais qu'il tremblait ; et pendant ce temps-là je concoctant dans mon esprit l'interrogatoire à lui adresser et une vengeance au cas où je l'aurais trouvé coupable. Nel tragitto che feci trascinandolo dalla porta della camerata al mio letto feci tutto un piano strategico per l'assalto, e uniformandomi a quello rallentai la mano colla quale lo stringevo e lo invitai a sedere accanto a me col più bel sorriso del mondo. En chemin, je l'ai traîné de la porte du dortoir à mon lit, j'ai fait tout un plan stratégique pour l'assaut, et conformément à cela, j'ai ralenti la main avec laquelle je le tenais et l'ai invité à s'asseoir à côté de moi avec le le plus beau sourire du monde. Egli era pallido come un morto.

- Non aver paura, Masi, - gli dissi con accento mellifluo - perché anzi ti ho portato qui per ringraziarti. Egli mi guardò sospettoso.

- Lo so che sei stato tu che hai detto al signor Stanislao che io l'altra notte ero uscito di camerata... - Non è vero! - protestò lui.

- Non lo negare; me l'ha detto lui, capisci? E appunto per questo io ti voglio ringraziare, perché mi hai fatto proprio un piacere...

- Ma io...

- Non capisci che io non ci volevo più stare qui dentro? - Tu ne comprends pas que je ne voulais plus être ici ? Non capisci che ne facevo di tutte apposta per farmi mandar via? Che non mi par vero d'essere arrivato a questo momento in cui sto aspettando mio padre che sarà qui fra poco a prendermi? Qu'il ne me semble pas vrai que je sois arrivé à ce moment où j'attends mon père qui viendra bientôt me chercher ? Dunque perché dovrei avercela con te che m'hai fatto raggiungere il mio scopo? So why should I be angry with you who made me achieve my goal? Alors pourquoi devrais-je être en colère contre toi qui m'a fait atteindre mon objectif ? Egli mi guardò non ancora rassicurato. He looked at me not yet reassured.

- Ora giacché mi hai fatto questo piacere, me ne devi fare un altro. Senti... vorrei andare un momento di là a salutare un mio amico e a dargli la mia giacchetta da collegiale che ho promesso di lasciargli per ricordo: puoi aspettarmi qui, e dire al bidello, nel caso che venisse a cercarmi, che ritorno subito? Écoutez... Je voudrais y aller un instant pour saluer un de mes amis et lui remettre ma veste d'université que j'avais promis de lui laisser en souvenir : pouvez-vous m'attendre ici, et prévenir le concierge, au cas où il vient me chercher, que je reviens tout de suite ? Il Masi ora non dubitava più e manifestò una grande contentezza di essersela cavata così a buon mercato. The Masi now no longer doubted and showed great contentment at having got away so cheaply. Masi ne doutait plus maintenant et exprimait une grande satisfaction de s'en être tiré à si bon compte.

- Ma figurati! - N'en parle même pas ! - mi disse - fa' pure, sto qui io!... Io corsi via. La scuola di disegno, ch'era lì vicina era aperta e non c'era nessuno. L'école de dessin, qui était à proximité, était ouverte et il n'y avait personne. Vi entrai stesi la mia giacchetta da collegiale su un banco e preso un pezzo di gesso scrissi nella schiena della giacca, a grandi lettere, la parola: Spia . Je suis entré et j'ai étendu ma veste d'université sur un banc et j'ai pris un morceau de craie et j'ai écrit en gros caractères au dos de ma veste le mot : Espion.

Fatto questo, in un lampo, ritornai in camerata, dove entrai con passo misurato, tenendo la mia giubba per il bavero, ripiegata in due in modo che il Masi non vedesse la parola che vi avevo scritta. Ceci fait, en un éclair, je retournai au dortoir, où j'entrai d'un pas mesuré, tenant ma veste par le col, pliée en deux pour que Masi ne voie pas le mot que j'y avais écrit.

- Non ho potuto trovare l'amico - dissi. - Pazienza! Ma poiché non ho potuto lasciar la mia giacchetta a lui, per ricordo, voglio lasciarla a te, mentre io mi prenderò la tua in memoria del gran servizio che mi hai reso. Mais comme je n'ai pu lui laisser ma veste en souvenir, je veux vous la laisser, tandis que je prendrai la vôtre en souvenir du grand service que vous m'avez rendu. Vogliamo fare a baratto? Voulons-nous faire du troc ? Vediamo se ti sta bene! Voyons si cela vous convient ! E appoggiata lievemente la mia giacchetta sul letto lo aiutai a levarsi la sua e poi a rimettergli la mia, facendo in modo naturalmente che non vedesse la parola che v'era scritta sulla schiena. Quando l'ebbe indossata gliela abbottonai e gli dissi toccandolo con la mano sulla spalla: - Caro Masi, la ti va come un guanto! Egli si dètte un'occhiata alla bottoniera, e si adattò facilmente a questa mia stravaganza. Il a jeté un coup d'œil au panneau de boutons et s'est facilement adapté à cette extravagance de la mienne. Si alzò, mi porse la mano... ma io feci finta di non accorgermene, perché mi ripugnava di stringer la destra di un traditore, e mi disse: Il s'est levé, m'a tendu la main... mais j'ai fait semblant de ne pas m'en apercevoir, car cela me répugnait de serrer la main droite d'un traître, et il m'a dit :

- Dunque, addio Stoppani! Io lo ripresi per il braccio e accompagnandolo alla porta risposi: - Addio Masi: e grazie sai? E lo vidi allontanarsi per il corridoio recando dietro la schiena la parola infamante che s'era meritata. Et je l'ai vu descendre le couloir en portant derrière son dos le mot infâme qu'il avait mérité. Poco dopo venne il bidello che mi disse:

- Stia pronto, suo padre è arrivato ed è in Direzione a parlare col signor Stanislao. Mi venne un'idea: - Se andassi anche io in Direzione, a raccontare a mio padre in faccia al signor Stanislao, tutti i fatti ai quali egli si sarebbe certo guardato bene accennare, da quello della minestra di rigovernatura a quello della seduta spiritistica? Ma l'esperienza, purtroppo, mi avvertiva che i piccini di fronte ai più grandi, hanno sempre torto, specialmente quando hanno ragione. A che pro difendersi? Il Direttore avrebbe detto che quelle che io narravo eran fandonie, malignità e calunnie di ragazzi, e mio padre avrebbe creduto certo più a lui che a me. Meglio stare zitti e rassegnarsi al proprio destino.

Infatti quando mio padre venne a prendermi non disse nulla. Avrei ben voluto saltargli al collo e abbracciarlo dopo tanto tempo che non lo rivedevo, ma egli mi dètte un'occhiataccia severa che mi agghiacciò e non mi disse altra parola che questa: J'aurais aimé lui sauter au cou et le serrer dans mes bras après un long moment puisque je ne l'ai plus revu, mais il me lance un regard sévère qui me fige et ne me dit pas d'autre mot que ceci : - Via! E partimmo.

In diligenza si mantenne sempre il medesimo silenzio. Esso non fu rotto da mio padre che nell'entrare in casa. - Eccoti di ritorno, - disse - ma è un cattivo ritorno. - Te voilà de retour, - dit-il - mais c'est un mauvais retour. E ormai per te non c'è che la Casa dì correzione. Te lo avverto fin d'ora. Je vous préviens dès maintenant. Queste parole mi spaventarono; ma la paura mi passò subito perché di lì a poco ero nelle braccia della mamma e di Ada, piangente e felice.

Non dimenticherò mai quel momento: e se i babbi sapessero quanto bene fa all'anima dei figlioli il trattarli così affettuosamente piangerebbero anche loro con essi quando c'è l'occasione di farlo, invece di darsi sempre l'aria di tiranni, ché tanto non giova a niente. Je n'oublierai jamais ce moment : et si les pères savaient combien il est bon pour l'âme de leurs enfants de les traiter si affectueusement, eux aussi pleureraient avec eux quand l'occasion se présente, au lieu de toujours se donner l'air des tyrans, car tant ça ne sert à rien. Il giorno dopo, cioè il giorno 15, seppi dell'arrivo di Gigino Balestra, anche lui mandato via dal collegio per l'affare della grande congiura del 12 febbraio, data memorabile nella storia dei collegi d'Italia e forse d'Europa. The next day, that is, on the 15th day, I learned of the arrival of Gigino Balestra, also sent away by the college for the deal of the great conspiracy of February 12, a memorable date in the history of the colleges of Italy and perhaps of Europe. Le lendemain, c'est-à-dire le 15, j'appris l'arrivée de Gigino Balestra, lui aussi renvoyé du pensionnat pour la grande affaire du complot du 12 février, date mémorable dans l'histoire des pensionnats en Italie et peut-être en Europe. E anche questa è una novità che mi ha fatto piacere perché spero di trovarmi spesso insieme col mio buon amico... e magari di mangiar qualche volta insieme qualche pasticcino nel suo bel negozio... però quando non vede il suo babbo che è socialista, ma che in quanto a pasticcini li vorrebbe tutti per sé. And this is also a novelty that pleased me because I hope to find myself often together with my good friend ... and maybe to eat some pastry together in his nice shop sometimes ... but when he doesn't see his father who is socialist , but that as for pastries he would like them all for himself. Et c'est aussi une nouveauté qui m'a plu car j'espère me retrouver souvent avec mon bon ami... et peut-être parfois manger quelques pâtisseries ensemble dans sa jolie boutique... mais quand il ne voit pas son père qui est un socialiste, mais quant aux pâtisseries, il les voudrait toutes pour lui.

E ieri poi ne ho saputa un'altra. Et hier, j'ai entendu parler d'un autre. Il signor Venanzio, quel vecchio paralitico al quale pescai a canna l'ultimo dente che gli era rimasto, pare che stia di molto male, poveretto, e il mio cognato è in grande aspettativa per la eredità. M. Venanzio, ce vieux paralytique à qui j'ai pris la dernière dent qui lui restait, paraît bien malade, le pauvre garçon, et mon beau-frère attend beaucoup l'héritage. Questo almeno ho raccapezzato dai discorsi che sento fare; e anzi ho anche saputo che il Maralli, appena ebbe la notizia del mio ritorno dal collegio, disse all'Ada: Au moins, j'ai compris cela d'après les discours que j'entends ; et en effet j'appris aussi que Maralli, dès qu'il apprit la nouvelle de mon retour de l'école, dit à Ada : - Per carità, badate che non mi venga in casa, perché se no mi fa perdere quel che ho acquistato in questo tempo nell'animo dì mio zio e va a finire che mi disereda davvero! - Pour l'amour du ciel, veillez à ce qu'il ne vienne pas dans ma maison, car sinon il me fait perdre ce que j'ai acquis en ce temps dans l'âme de mon oncle et il s'avère qu'il m'abandonne vraiment ! Ma non abbia paura, che io in casa sua non ci vado. Oramai ho promesso alla mia buona mamma e all'Ada di metter la testa a partito e di fare in modo che il babbo non abbia a mettere in esecuzione la minaccia fatta di cacciarmi in una Casa di correzione ché questo sarebbe davvero un disonore per me e per la mia famiglia; e in questi cinque giorni ho dimostrato che questa volta non si tratta di promesse da marinaro, e che se voglio so anche essere un ragazzo di giudizio. By now I have promised my good mother and Ada to start the party and to make sure that the father does not have to execute the threat made to drive me into a correctional house because this would really be a disgrace for me and for my family; and in these five days I have shown that this time it is not a matter of seafaring promises, and that if I want I can also be a judgmental boy. A présent, j'ai promis à ma bonne mère et à Ada de mettre la tête de côté et de faire en sorte que mon père n'ait pas à mettre à exécution la menace qui lui a été faite de me jeter dans une maison de correction car ce serait vraiment une honte pour moi et pour ma famille; et pendant ces cinq jours j'ai montré que cette fois il ne s'agit pas de promesses maritimes, et que si je le veux, je peux aussi être un garçon de jugement. Tant'è vero che la mamma stamani mi ha abbracciato e mi ha dato un bacio dicendo: - Bravo Giannino! seguita così e sarai la consolazione dei tuoi genitori! La frase non è nuova, ma però detta da una mamma buona come la mia fa sempre un effetto nuovo nel cuore di un figliolo per bene, e io le ho giurato di mantenermi sempre così.

Io l'ho sempre detto che le mamme sono più ragionevoli dei babbi. Infatti la mamma, quando le ho raccontato dell'affare della minestra di magro che ci davano in collegio il venerdì e dell'eterno riso che si mangiava in tutti gli altri giorni della settimana mi ha dato pienamente ragione e ha detto a mia sorella: - Poverini, chi sa come si stomacavano a mangiar quelle porcherie! - Les pauvres, qui sait comme ils sont tombés malades en mangeant cette crasse !