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Memorie di Adriano - Yourcenar, 5. DISCIPLINA AUGUSTA (2)

5. DISCIPLINA AUGUSTA (2)

In quell'epoca, Quadrato, vescovo dei cristiani, m'inviò un'apologia della sua fede. Mi ero prefisso di seguire, per questa setta, la stessa linea di condotta rigidamente equa che Traiano s'era imposta nei suoi giorni migliori; avevo recentemente rammentato ai governatori delle province che la protezione delle leggi si estende a tutti i cittadini, e che i diffamatori di cristiani sarebbero stati puniti qualora li accusassero senza prove. Ma ogni tolleranza accordata ai fanatici li induce immediatamente a credere a una simpatia per la loro causa. Stento a credere che Quadrato sperasse di convertirmi al cristianesimo; comunque, volle provarmi l'eccellenza della sua dottrina, e soprattutto quanto essa fosse innocua per lo Stato. Lessi la sua opera, ed ebbi perfino la curiosità di far raccogliere da Flegone qualche informazione sulla vita del giovane profeta chiamato Gesù, il quale fondò quella setta e morì vittima dell'intolleranza ebraica circa cento anni fa. Pare che quel giovane sapiente abbia lasciato precetti che arieggiano quelli di Orfeo, al quale i discepoli talvolta lo paragonano. Attraverso la prosa singolarmente piatta di Quadrato, non mancai tuttavia di gustare il fascino commovente di quelle virtù da gente semplice, la loro dolcezza, la loro ingenuità, il loro affetto reciproco; sembravano le confraternite di schiavi o di poveri che si fondano qua e là in onore dei nostri déi, nei quartieri popolosi delle città; in un mondo che, malgrado tutti i nostri sforzi, seguita a essere spietato e indifferente alle pene e alle speranze degli uomini, queste piccole società di mutua assistenza offrono un appoggio e un conforto a molti sventurati. Ma non ero insensibile ad alcuni pericoli: quella esaltazione di virtù da fanciulli o da schiavi avveniva a discapito di qualità più virili e più ferme; dietro quell'innocenza insipida e ristretta, indovinavo l'intransigenza feroce del settario verso forme di vita e di pensiero che non sono le sue, l'orgoglio insolente che gli fa preferire se stesso al resto degli uomini, la sua visuale deliberatamente limitata da paraocchi. Mi stancai ben presto degli argomenti capziosi di Quadrato, di quelle briciole di filosofia scopiazzata dalle opere dei nostri saggi. Cabria, sempre ansioso del giusto culto da offrire agli déi, si preoccupava del progresso delle sette di questo genere tra la plebe delle grandi città; si sgomentava per le nostre vecchie religioni, che non impongono all'uomo il giogo di alcun dogma, si prestano a interpretazioni tanto varie quanto la natura stessa, e lasciano che i cuori austeri si foggino, se lo vogliono, una morale più alta, senza costringere le masse a precetti troppo rigidi per evitare che ne scaturiscano subito costrizione e ipocrisia. Arriano condivideva queste opinioni. Trascorsi una sera intera a discutere con lui l'ingiunzione di amare il prossimo come se stessi; essa è troppo contraria alla natura umana per essere sinceramente seguita dalle persone volgari, le quali non ameranno mai altri che loro stesse, e non si addice al saggio, il quale non ama particolarmente neppure se stesso.

Su molti punti, d'altro canto, mi sembrava che il pensiero dei nostri filosofi fosse limitato, confuso e sterile anch'esso. Tre quarti dei nostri esercizi intellettuali non sono più che ricami nel vuoto; mi domandavo se tale crescente vacuità fosse dovuta a un decadimento dell'intelligenza o a un declinare del carattere; comunque, la mediocrità di spirito andava raramente disgiunta da una sorprendente bassezza d'animo. Avevo incaricato Erode Attico di sorvegliare la costruzione d'una rete di acquedotti nella Troade; ne profittò per sperperare vergognosamente il pubblico danaro; chiamato a renderne conto, fece rispondere con insolenza d'essere abbastanza ricco per coprire tutto il deficit: e la sua ricchezza, in se stessa, costituiva uno scandalo. Il padre, morto da poco, aveva fatto in modo di diseredarlo con discrezione moltiplicando le elargizioni ai cittadini ateniesi; Erode rifiutò di punto in bianco di tener fede ai legati paterni, e ne nacque un processo che dura ancora. A Smirne,

Polemone, il mio antico compagno, si permise di mettere alla porta una deputazione di senatori romani che avevano creduto di poter fare affidamento sulla sua ospitalità. Se ne adirò persino tuo padre Antonino, l'essere più mite che ci sia; l'uomo di Stato e il sofista finirono per scendere a vie di fatto, gazzarra indegna d'un futuro imperatore, e ancor più d'un filosofo greco. Favorino, quel nano avido che avevo colmato di danaro e di onori, metteva in giro per ogni dove motteggi di cui io facevo le spese. Le trenta legioni che comandavo, a suo dire, erano i miei soli argomenti validi nelle competizioni filosofiche in cui avevo la vanità di compiacermi, e nei quali s'aveva cura di lasciare l'ultima parola all'imperatore. Equivaleva a tacciarmi di presunzione e di stupidità e, soprattutto, menar vanto d'una vigliaccheria singolare. Ma i pedanti si irritano sempre quando si conosce quanto loro il loro piccolo mestiere. Tutto serviva di pretesto a osservazioni maligne: avevo fatto includere nei programmi scolastici le opere troppo neglette di Esiodo e di Ennio; quei gretti conservatori mi attribuirono immediatamente il desiderio di detronizzare Omero, e il limpido Virgilio che pure citavo senza posa. Non c'era niente da fare con quella gente.

Arriano era migliore. Con lui, mi piaceva conversare di qualsiasi argomento. Aveva serbato un ricordo fatto d'ammirazione rapita e di considerazione del giovinetto di Bitinia; gli ero riconoscente di aver posto questo amore, di cui era stato testimone, sul piano delle grandi passioni reciproche del passato; ne parlavamo, di tanto in tanto, ma, benché non fosse detta fra noi alcuna menzogna, a volte provavo l'impressione di avvertire un tono falso nelle nostre parole; la verità scompariva sotto il sublime. Cabria mi deludeva quasi altrettanto: aveva avuto per Antinoo la devozione cieca che il vecchio schiavo prova per il giovane padrone, ma, assorto com'era nel culto del nuovo dio, pareva quasi aver perduto ogni memoria del vivo. Il mio negro, Euforione, almeno, aveva osservato le cose più da vicino. Arriano e Cabria m'erano cari, e non mi sentivo affatto superiore a quei due galantuomini, ma, a volte, mi sembrava d'essere il solo che si sforzasse di conservare gli occhi bene aperti.

Era pur sempre bella, Atene, e non mi rammaricavo d'aver imposto discipline greche alla mia esistenza; tutto quel che c'è in noi di armonico, cristallino e umano ci viene dalla Grecia. Ma mi veniva fatto, a volte, di dire a me stesso ch'era stato necessario il rigore un po' austero di Roma, il suo senso della continuità, il suo gusto del concreto, per trasformare ciò che in Grecia restava solo mirabile intuizione dello spirito, nobile slancio dell'anima, in realtà. Platone aveva scritto "La Repubblica" ed esaltato l'idea del Giusto, ma eravamo noi che, ammaestrati dai nostri stessi errori, ci adoperavamo faticosamente per far dello Stato una macchina atta a servire gli uomini, e che rischiasse il meno possibile di opprimerli. Il termine «filantropia» è greco, ma eravamo noi, il legislatore Salvio Giuliano e io, a tentare di modificare lo stato miserabile degli schiavi. L'assiduità, la serietà, l'impegno nei particolari che tempera l'audacia dei vasti piani, erano virtù che avevo appreso a Roma. E, nel fondo dell'animo, m'accadeva di ritrovare anche i vasti paesaggi malinconici di Virgilio, i suoi crepuscoli velati di lacrime; inoltrandomi ancor più a fondo, trovavo la tristezza ardente della Spagna, la sua violenza arida; pensavo alle gocce di sangue celta, iberico, fors'anche punico, che avevano dovuto infiltrarsi nelle vene dei coloni romani del municipio d'Italica; mi tornava alla mente che mio padre era stato soprannominato l'Africano. La Grecia mi aveva aiutato ad apprezzare tutti questi elementi, che pure non erano greci. Lo stesso avveniva per Antinoo: avevo fatto di lui l'immagine stessa di quel paese appassionato del bello: forse, ne sarebbe stato l'ultimo dio. E, tuttavia, la Persia raffinata e la Tracia selvaggia s'erano mescolate in Bitinia ai pastori dell'Arcadia antica; quel profilo delicatamente arcuato ricordava quello dei paggi di Osroe; il suo viso largo, dagli zigomi sporgenti, era quello dei cavalieri traci che galoppano sulle sponde del Bosforo e la sera erompono in canti rauchi e tristi. Non v'era alcuna formula così completa da poter contenere tutto.

Quell'anno, portai a termine la revisione della costituzione ateniese, iniziata molto tempo prima. Per quanto possibile, mi rifacevo alle antiche leggi democratiche di Clistene. La riduzione del numero di funzionari alleviava le spese dello Stato; ostacolai l'appalto delle imposte, un sistema disastroso, disgraziatamente ancora adottato qua e là dalle amministrazioni locali. Qualche fondazione universitaria, stabilita nella stessa epoca, aiutò Atene a tornare a essere un importante centro di studi. I cultori del bello che erano affluiti in quella città prima di me s'erano accontentati di ammirarne i monumenti senza darsi pensiero della penuria in aumento dei suoi abitanti. Io, al contrario, avevo fatto di tutto per moltiplicare le risorse di quella terra depressa. Uno dei progetti più ambiziosi del mio regno giunse a compimento poco tempo prima della mia partenza: l'istituzione di ambascerie annuali, incaricate di trattare ad Atene gli affari del mondo greco, restituì a quella città limitata ma perfetta il suo rango di metropoli. Quel progetto aveva preso consistenza soltanto dopo negoziati irti di difficoltà con le città gelose della supremazia ateniese o animate da rancori secolari e ormai superati contro di lei; a poco a poco, però, la ragione e l'entusiasmo stesso prevalsero. La prima di queste assemblee coincise con l'apertura dell'Olympieion al culto pubblico: più che mai quel tempio diveniva il simbolo d'una Grecia rinnovata.

In quest'occasione, nel teatro di Dionisio furono dati alcuni spettacoli di grande successo: io sedetti in un seggio appena sovrastante gli altri, accanto a quello dello Ierofante: il sacerdote di Antinoo ormai aveva il suo tra i notabili e il clero. Avevo fatto ingrandire la scena del teatro, bassorilievi nuovi la adornavano: uno di essi rappresentava il mio giovane bitinio nell'atto di ricevere dalle dee eleusine una specie di cittadinanza eterna. Nello stadio panatenaico, trasformato per qualche ora in una selva fiabesca, organizzai una caccia dove figurarono migliaia di bestie feroci, richiamando in vita così, per la durata effimera d'una festa, la città agreste e selvaggia d'Ippolito, servitore di Diana, e di Teseo, compagno d'Ercole. Pochi giorni più tardi, partii da Atene. Da allora, non vi ho fatto mai più ritorno.

L'amministrazione dell'Italia, lasciata per secoli alla mercé dei pretori, non era stata mai definitivamente codificata. L'"Editto perpetuo", che la regola una volta per tutte, data di quell'epoca della mia vita; da molti anni, ero in corrispondenza con Salvio Giuliano circa queste riforme; il mio ritorno a Roma ne affrettò il compimento. Non si trattava di privare le città italiane delle loro libertà civili; al contrario, su questo punto come su tanti altri, abbiamo tutto da guadagnare a non imporre con la forza una unità fittizia, anzi, mi fa persino meraviglia che municipi spesso più antichi di Roma siano così pronti a rinunciare ai loro costumi, talvolta pieni di saggezza, per assimilarsi in tutto alla capitale. Il mio fine era semplicemente di diminuire quella massa di contraddizioni e di abusi che finiscono per far della procedura una boscaglia dove gli onesti non osano avventurarsi e dove prosperano i furfanti. Questi lavori mi costrinsero a spostarmi di frequente entro i confini della penisola. Soggiornai più d'una volta a Baia, nell'antica villa di Cicerone, che avevo comprata agli inizi del mio principato; m'interessavo a quella provincia campana, che mi ricordava la Grecia. Nella piccola città di Adria, sulla spiaggia Adriatica, donde quasi quattro secoli prima i miei avi erano emigrati in Spagna, fui insignito delle più alte cariche municipali; in riva a quel mare tempestoso di cui porto il nome, ritrovai qualche urna di famiglia, in un colombario in rovina. Ripensavo a quegli uomini di cui non sapevo quasi nulla, ma dai quali discendevo, e la cui razza s'estingueva con me. A Roma, si adoperavano per ingrandire il mio colossale mausoleo, di cui Decriano aveva abilmente rimaneggiato la pianta; ci lavorano ancora oggi. L'Egitto m'ispirò quelle gallerie circolari, quelle rampe che declinano verso sale sotterranee; avevo concepito il piano d'un palazzo della morte, che non avrebbe dovuto esser riservato solo a me o ai miei successori immediati, ma nel quale sarebbero venuti a riposare gli imperatori futuri, separati da noi da prospettive di secoli; principi ancora da venire hanno così già il loro posto segnato nella tomba. Mi occupai altresì di ornare il sepolcro elevato nel Campo di Marte alla memoria di Antinoo, per il quale una nave piatta, giunta da Alessandria, aveva scaricato obelischi e sfingi. C'era un nuovo progetto, che mi tenne occupato a lungo e mi ci tiene tuttora: l'Odeon, una biblioteca modello, munita di sale per lezioni e conferenze, destinata a costituire un centro di cultura greca a Roma. Non vi prodigai tanti tesori quanti ne profusi nella nuova biblioteca di Efeso, costruita tre o quattro anni prima, né la colmai dell'eleganza accogliente di quella di Atene. Di questa mia fondazione vorrei fare l'emula, se non l'eguale, del Museo d'Alessandria: lo sviluppo di essa, in futuro sarà compito tuo. Nell'occuparmene, penso spesso alla bella iscrizione che Plotina aveva fatto apporre sulla soglia della biblioteca istituita a sua cura in pieno Foro Traiano: «Ospedale dell'Anima».

La Villa era ormai abbastanza a buon punto da potervi trasportare le mie collezioni, i miei strumenti di musica, le poche migliaia di libri acquistati un po' dovunque nel corso dei miei viaggi. Offrii una serie di feste in cui ogni cosa era prevista con cura, la lista delle vivande e il numero ristrettissimo dei miei ospiti. Ci tenevo che ogni cosa fosse in armonia con lo splendore pacato di questi giardini e di queste sale, che le frutta fossero squisite quanto i concerti, e il funzionamento dei servizi perfetto quanto il cesello dei piatti d'argento. Mi interessai per la prima volta alla scelta delle vivande: volli che si provvedesse a far venire le ostriche dal Lucrino e i gamberi fossero pescati nei fiumi della Gallia. In contrasto con la negligenza pomposa che troppo spesso distingue la tavola imperiale, stabilii la regola che mi si mostrasse ogni piatto prima di offrirlo, sia pure all'ultimo dei miei commensali; insistetti per verificare personalmente i conti dei cuochi e dei trattori: a volte, ricordavo che mio nonno era stato avaro. Non erano ancora terminati né il piccolo teatro greco della Villa, né quello latino, un po' più vasto, ma vi feci egualmente rappresentare qualche commedia. Per mio ordine, furono recitate tragedie e pantomime, drammi in musica e atellane. Mi piaceva soprattutto la ginnastica sottile delle danze, e scoprii d'avere un debole per le danzatrici con le nacchere, che mi ricordavano il paese di Gades, i primi spettacoli ai quali avevo assistito quando non ero che un bimbo. Amavo quel suono crepitante, le braccia levate, quei veli spiegati o ravvolti, quella danzatrice che cessa d'esser donna per diventare nuvola o uccello, onda o trireme. Per una di queste creature, ebbi persino una passioncella di breve durata. Durante le mie assenze, non erano stati trascurati i canili e le scuderie, e ritrovai il pelo duro dei cani, il manto serico dei cavalli, la bella muta dei paggi. Organizzai qualche caccia in Umbria, sulle sponde del Trasimeno, o, più vicino a Roma, nei boschi di Alba. Il piacere aveva ripreso il suo ruolo nella mia vita; il mio segretario, Onesimo, mi serviva da fornitore, sapeva quando bisognava evitare certe affinità, quando, al contrario, ricercarle. Ma questo amante frettoloso e distratto non era troppo amato. A volte, m'imbattevo in un essere più tenero, più fine degli altri, qualcuno che valeva la pena di ascoltar parlare, fors'anche di rivedere; casi fortunati ma rari, per colpa mia, senza dubbio. Di solito, mi bastava placare, o ingannare, la mia fame. In altri momenti, mi accadeva di provare una indifferenza da vegliardo per quei giochi.

Nelle ore d'insonnia, percorrevo i corridoi della Villa, erravo di sala in sala, a volte importunavo un artigiano intento a mettere a posto un mosaico; passando, esaminavo un Satiro di Prassitele; mi fermavo davanti ai simulacri del morto. Ogni stanza aveva il suo, ogni portico perfino. Facevo schermo con la mano alla fiamma della mia lampada; sfioravo con un dito quel petto di pietra. Questi confronti rendevano più arduo il compito della memoria; scostavo come una tenda il candore del marmo pario e del pentelico, risalivo alla meglio da quei contorni immobili alla forma viva, dal freddo marmo alla carne. Proseguivo nella mia ronda; la statua interrogata ripiombava nell'oscurità; a pochi passi da me, la lampada mi rivelava un'altra immagine; quelle grandi figure bianche non si distinguevano quasi dai fantasmi. Pensavo amaramente agli esorcismi mediante i quali i sacerdoti egizi avevano attirato l'anima del defunto dentro i simulacri di legno di cui si servono per il loro culto; avevo fatto anch'io come loro, avevo stregato pietre che mi stregavano a loro volta; non sarei sfuggito mai più a quel silenzio, a quel gelo che ormai mi era più vicino che non il calore, la voce dei vivi; guardavo quasi con rancore quel viso insidioso, dal sorriso sfuggente. Ma, poche ore dopo, nel mio letto, risolvevo d'ordinare a Papias di Afrodisia una nuova statua; avrei voluto un modellato più esatto delle gote, là dov'esse, insensibilmente, s'incavano sotto la tempia, un'inclinazione più lieve del collo sulla spalla; alle ghirlande di pampini e ai fermagli di pietre preziose avrei sostituito questa volta lo splendore dei riccioli nudi. Non dimenticavo mai di far scavare all'interno quei bassorilievi o quei busti per diminuirne il peso, e renderne più agevole il trasporto. Di queste immagini, le più somiglianti mi hanno accompagnato dovunque; non m'importa neanche più che siano belle oppure no.

La mia vita, in apparenza, era normale; mi dedicavo con impegno sempre maggiore al mio mestiere d'imperatore, infondendo in quel compito forse un discernimento maggiore del fervore d'altri tempi. Avevo un poco perduto il gusto delle idee e degli incontri nuovi, e quell'agilità di spirito che un tempo mi consentiva di associarmi al pensiero altrui, di profittarne anche giudicandolo. La curiosità, nella quale una volta ravvisavo la molla intima del mio pensiero, uno dei fondamenti del mio metodo, non si esercitava più che su particolari molto futili; aprii lettere destinate ad amici, che se ne offesero; ma quell'occhiata ai loro amori e alle loro baruffe di famiglia mi divertì solo per un istante. Del resto, vi si mescolava un'ombra di sospetto: per qualche giorno, fui in preda alla paura del veleno, quel terrore atroce che un tempo avevo scorto nello sguardo di Traiano malato, e che un principe non osa confessare, poiché sembra grottesco, sino a che gli eventi non l'hanno giustificato. Sorprende un'ossessione del genere in un uomo immerso d'altro canto nella meditazione della morte; ma, in fin dei conti, non pretendo d'essere più coerente di chiunque altro. Di fronte a stupide inezie, a bassezze banali, mi coglievano furori segreti, impazienze selvagge, un disgusto dal quale non escludevo neppure me stesso. In una delle sue "Satire", Giovenale osò insultare il mimo Paride, che mi piaceva: ne avevo abbastanza di quel poeta ampolloso e corrucciato, non mi piaceva il suo grossolano disprezzo per l'Oriente e la Grecia, le sue affettate simpatie per la cosiddetta austerità dei nostri padri, e quel miscuglio di descrizioni particolareggiate del vizio e declamazioni inneggianti alla virtù che stuzzica i sensi del lettore e ne rassicura l'ipocrisia. Nella sua qualità di letterato, aveva diritto però a certi riguardi, e lo feci chiamare a Tivoli per comunicargli di persona il decreto d'esilio. Questo spregiatore del lusso e dei piaceri di Roma ormai potrà studiare sul posto i costumi della provincia; i suoi insulti a Paride avevano segnato il termine della sua commedia. Nella stessa epoca, Favorino si insediò nel suo comodo esilio di Chio, dove abiterei volentieri anch'io, ma donde non poteva raggiungermi la sua voce pungente. Pressappoco nello stesso lasso di tempo, feci cacciare ignominiosamente da una sala del banchetto un mercante di saggezza, un sordido cinico che si lamentava di morir di fame, come se quella genia meritasse di meglio: mi divertii un mondo quando vidi quel chiacchierone piegato in due dalla paura svignarsela tra l'abbaiare dei cani e gli scherni canzonatori dei paggi; la canaglia dei filosofi e dei letterati non m'imponeva più alcuna soggezione.

Ogni minima delusione della vita politica mi esasperava precisamente come, alla Villa, il più leggero dislivello d'un pavimento, la più piccola sbavatura di cera sul marmo d'una tavola, il minimo difetto d'un oggetto che si vorrebbe immune da imperfezioni, esente da impurità. Un rapporto di Arriano, nominato recentemente governatore della Cappadocia, mi mise in guardia contro Farasmane, che, nel suo piccolo regno sulle coste del Mar Caspio, continuava quel doppio gioco che ci era costato tanto caro sotto Traiano. Quel reuccio spingeva insidiosamente verso le nostre frontiere orde di barbari alani; i suoi conflitti con l'Armenia compromettevano la pace in Oriente. Convocato a Roma, si rifiutò di recarvisi, come già quattro anni prima si era rifiutato di assistere alla conferenza di Samosata. Per tutta scusa, m'inviò un omaggio di trecento abiti d'oro, vesti regali che feci indossare nell'arena ad alcuni criminali dati in pasto alle belve. Questo gesto inconsulto mi appagò come quello d'un uomo che si gratta a sangue.

Avevo un segretario, personaggio mediocre, in verità, che tenevo al mio servizio perché conosceva a fondo il protocollo della cancelleria, ma che m'irritava per la sua sufficienza arcigna e testarda, il suo sdegno per le innovazioni, la mania di cavillare senza fine su minuzie superflue. Un giorno, quell'imbecille m'irritò più del solito; levai la mano per colpirlo; disgraziatamente, brandivo uno stilo, che gli accecò l'occhio destro. Non dimenticherò mai quel suo urlo di dolore, quel braccio goffamente alzato per parare il colpo, quel viso stravolto dal quale colava copioso il sangue. Feci chiamare immediatamente Ermogene, che gli prestò le prime cure, poi fu consultato l'oculista Capito. Ma invano; l'occhio era perduto. Pochi giorni dopo, quell'uomo riprese il suo lavoro; una benda gli traversava il volto. Lo invitai alla mia presenza; gli chiesi umilmente di fissare lui stesso il compenso che gli era dovuto. Mi rispose con un sorriso malvagio che mi chiedeva una cosa sola, un altro occhio destro. Finì tuttavia per accettare una pensione. Lo tengo tuttora in servizio: la sua presenza mi serve di ammonimento, forse di castigo. Non avevo desiderato accecare quel disgraziato. Ma non avevo desiderato neppure che un fanciullo che m'amava morisse a vent'anni.


5. DISCIPLINA AUGUSTA (2)

In quell'epoca, Quadrato, vescovo dei cristiani, m'inviò un'apologia della sua fede. At that time, Quadratus, bishop of the Christians, sent me an apologia for his faith. Mi ero prefisso di seguire, per questa setta, la stessa linea di condotta rigidamente equa che Traiano s'era imposta nei suoi giorni migliori; avevo recentemente rammentato ai governatori delle province che la protezione delle leggi si estende a tutti i cittadini, e che i diffamatori di cristiani sarebbero stati puniti qualora li accusassero senza prove. I had set out to follow the same rigidly equitable course of action for this sect that Trajan had imposed on himself in his best days; I had recently reminded the governors of the provinces that the protection of the laws extended to all citizens, and that defamers of Christians would be punished if they accused them without evidence. Ma ogni tolleranza accordata ai fanatici li induce immediatamente a credere a una simpatia per la loro causa. But any tolerance accorded to fanatics immediately leads them to believe sympathy for their cause. Stento a credere che Quadrato sperasse di convertirmi al cristianesimo; comunque, volle provarmi l'eccellenza della sua dottrina, e soprattutto quanto essa fosse innocua per lo Stato. I find it hard to believe that Quadrato hoped to convert me to Christianity; however, he wanted to prove to me the excellence of his doctrine, and especially how harmless it was to the state. Lessi la sua opera, ed ebbi perfino la curiosità di far raccogliere da Flegone qualche informazione sulla vita del giovane profeta chiamato Gesù, il quale fondò quella setta e morì vittima dell'intolleranza ebraica circa cento anni fa. I read his work, and even had the curiosity to have Phlegon gather some information about the life of the young prophet called Jesus, who founded that sect and died a victim of Jewish intolerance about a hundred years ago. Pare che quel giovane sapiente abbia lasciato precetti che arieggiano quelli di Orfeo, al quale i discepoli talvolta lo paragonano. Apparently that wise young man left precepts that air those of Orpheus, to whom the disciples sometimes compared him. Attraverso la prosa singolarmente piatta di Quadrato, non mancai tuttavia di gustare il fascino commovente di quelle virtù da gente semplice, la loro dolcezza, la loro ingenuità, il loro affetto reciproco; sembravano le confraternite di schiavi o di poveri che si fondano qua e là in onore dei nostri déi, nei quartieri popolosi delle città; in un mondo che, malgrado tutti i nostri sforzi, seguita a essere spietato e indifferente alle pene e alle speranze degli uomini, queste piccole società di mutua assistenza offrono un appoggio e un conforto a molti sventurati. Through Quadrato's singularly flat prose, I nevertheless did not fail to taste the moving charm of those simple-people virtues, their gentleness, their naiveté, their mutual affection; they resembled the brotherhoods of slaves or of the poor that are founded here and there in honor of our gods, in the populous quarters of cities; in a world that, despite all our efforts, continues to be ruthless and indifferent to the sorrows and hopes of men, these small societies of mutual assistance offer support and comfort to many unfortunate people. Ma non ero insensibile ad alcuni pericoli: quella esaltazione di virtù da fanciulli o da schiavi avveniva a discapito di qualità più virili e più ferme; dietro quell'innocenza insipida e ristretta, indovinavo l'intransigenza feroce del settario verso forme di vita e di pensiero che non sono le sue, l'orgoglio insolente che gli fa preferire se stesso al resto degli uomini, la sua visuale deliberatamente limitata da paraocchi. But I was not insensitive to certain dangers: that exaltation of childlike or slave-like virtues came at the expense of more manly and steadier qualities; behind that insipid and narrow innocence, I guessed the fierce intransigence of the sectarian toward forms of life and thought that are not his own, the insolent pride that makes him prefer himself to the rest of men, his view deliberately limited by blinders. Mi stancai ben presto degli argomenti capziosi di Quadrato, di quelle briciole di filosofia scopiazzata dalle opere dei nostri saggi. I soon tired of Quadrato's captious arguments, of those crumbs of philosophy plucked from the works of our sages. Cabria, sempre ansioso del giusto culto da offrire agli déi, si preoccupava del progresso delle sette di questo genere tra la plebe delle grandi città; si sgomentava per le nostre vecchie religioni, che non impongono all'uomo il giogo di alcun dogma, si prestano a interpretazioni tanto varie quanto la natura stessa, e lasciano che i cuori austeri si foggino, se lo vogliono, una morale più alta, senza costringere le masse a precetti troppo rigidi per evitare che ne scaturiscano subito costrizione e ipocrisia. Cabria, ever anxious about the proper worship to be offered to the gods, was concerned about the progress of sects of this kind among the plebs of the great cities; he was dismayed at our old religions, which do not impose the yoke of any dogma on man, lend themselves to interpretations as varied as nature itself, and let austere hearts forge, if they will, a higher morality, without forcing the masses into too rigid precepts lest compulsion and hypocrisy immediately ensue. Arriano condivideva queste opinioni. Arrian shared these views. Trascorsi una sera intera a discutere con lui l'ingiunzione di amare il prossimo come se stessi; essa è troppo contraria alla natura umana per essere sinceramente seguita dalle persone volgari, le quali non ameranno mai altri che loro stesse, e non si addice al saggio, il quale non ama particolarmente neppure se stesso. I spent a whole evening discussing with him the injunction to love one's neighbor as oneself; it is too contrary to human nature to be sincerely followed by vulgar people, who will never love anyone other than themselves, and it does not suit the wise man, who does not particularly love even himself. **

Su molti punti, d'altro canto, mi sembrava che il pensiero dei nostri filosofi fosse limitato, confuso e sterile anch'esso. On many points, on the other hand, it seemed to me that the thinking of our philosophers was limited, confused and sterile as well. Tre quarti dei nostri esercizi intellettuali non sono più che ricami nel vuoto; mi domandavo se tale crescente vacuità fosse dovuta a un decadimento dell'intelligenza o a un declinare del carattere; comunque, la mediocrità di spirito andava raramente disgiunta da una sorprendente bassezza d'animo. Three-quarters of our intellectual exercises are no more than embroidery in a vacuum; I wondered whether this growing vacuity was due to a decline in intelligence or a decline in character; in any case, mediocrity of spirit was rarely to be divorced from a surprising baseness of soul. Avevo incaricato Erode Attico di sorvegliare la costruzione d'una rete di acquedotti nella Troade; ne profittò per sperperare vergognosamente il pubblico danaro; chiamato a renderne conto, fece rispondere con insolenza d'essere abbastanza ricco per coprire tutto il deficit: e la sua ricchezza, in se stessa, costituiva uno scandalo. I had commissioned Herod Atticus to supervise the construction of a network of aqueducts in the Troad; he profited by this to shamefully squander public money; called to account, he insolently made to answer that he was rich enough to cover the whole deficit: and his wealth, in itself, constituted a scandal. Il padre, morto da poco, aveva fatto in modo di diseredarlo con discrezione moltiplicando le elargizioni ai cittadini ateniesi; Erode rifiutò di punto in bianco di tener fede ai legati paterni, e ne nacque un processo che dura ancora. His father, who had recently died, had made sure to discreetly disinherit him by multiplying handouts to Athenian citizens; Herod refused out of the blue to abide by his father's legacies, and a trial ensued that still endures. A Smirne,

Polemone, il mio antico compagno, si permise di mettere alla porta una deputazione di senatori romani che avevano creduto di poter fare affidamento sulla sua ospitalità. Polemon, my ancient companion, took the liberty of turning away a deputation of Roman senators who had believed they could rely on his hospitality. Se ne adirò persino tuo padre Antonino, l'essere più mite che ci sia; l'uomo di Stato e il sofista finirono per scendere a vie di fatto, gazzarra indegna d'un futuro imperatore, e ancor più d'un filosofo greco. Even your father Antoninus, the mildest being there is, became angry about it; the statesman and the sophist ended up descending to deeds, a gazzarre unworthy of a future emperor, and even more so of a Greek philosopher. Favorino, quel nano avido che avevo colmato di danaro e di onori, metteva in giro per ogni dove motteggi di cui io facevo le spese. Favorino, that greedy dwarf whom I had filled with money and honors, was putting out mottos everywhere of which I was the expense. Le trenta legioni che comandavo, a suo dire, erano i miei soli argomenti validi nelle competizioni filosofiche in cui avevo la vanità di compiacermi, e nei quali s'aveva cura di lasciare l'ultima parola all'imperatore. The thirty legions I commanded, according to him, were my only valid arguments in the philosophical contests in which I had the vanity to please myself, and in which care was taken to leave the last word to the emperor. Equivaleva a tacciarmi di presunzione e di stupidità e, soprattutto, menar vanto d'una vigliaccheria singolare. It was tantamount to accusing me of presumption and stupidity and, above all, boasting of a singular cowardice. Ma i pedanti si irritano sempre quando si conosce quanto loro il loro piccolo mestiere. But pedants always get irritated when you know as much about their little craft as they do. Tutto serviva di pretesto a osservazioni maligne: avevo fatto includere nei programmi scolastici le opere troppo neglette di Esiodo e di Ennio; quei gretti conservatori mi attribuirono immediatamente il desiderio di detronizzare Omero, e il limpido Virgilio che pure citavo senza posa. Everything served as a pretext for malignant remarks: I had had the too-neglected works of Hesiod and Ennius included in the school curricula; those petty conservatives immediately attributed to me a desire to dethrone Homer, and the limpid Virgil whom I also quoted relentlessly. Non c'era niente da fare con quella gente. There was nothing to do with those people.

Arriano era migliore. Arrian was better. Con lui, mi piaceva conversare di qualsiasi argomento. With him, I liked to converse about any topic. Aveva serbato un ricordo fatto d'ammirazione rapita e di considerazione del giovinetto di Bitinia; gli ero riconoscente di aver posto questo amore, di cui era stato testimone, sul piano delle grandi passioni reciproche del passato; ne parlavamo, di tanto in tanto, ma, benché non fosse detta fra noi alcuna menzogna, a volte provavo l'impressione di avvertire un tono falso nelle nostre parole; la verità scompariva sotto il sublime. He had retained a memory made up of rapt admiration and consideration of the youth of Bithynia; I was grateful to him for placing this love, which he had witnessed, on the plane of the great mutual passions of the past; we talked about it, from time to time, but although no lies were told between us, I sometimes felt that I sensed a false tone in our words; the truth disappeared beneath the sublime. Cabria mi deludeva quasi altrettanto: aveva avuto per Antinoo la devozione cieca che il vecchio schiavo prova per il giovane padrone, ma, assorto com'era nel culto del nuovo dio, pareva quasi aver perduto ogni memoria del vivo. Cabria disappointed me almost as much: he had had for Antinous the blind devotion that the old slave feels for the young master, but, absorbed as he was in the worship of the new god, he seemed almost to have lost all memory of the living. Il mio negro, Euforione, almeno, aveva osservato le cose più da vicino. My negro, Euphorion, at least, had observed things more closely. Arriano e Cabria m'erano cari, e non mi sentivo affatto superiore a quei due galantuomini, ma, a volte, mi sembrava d'essere il solo che si sforzasse di conservare gli occhi bene aperti. Arriano and Cabria were dear to me, and I did not feel at all superior to those two gallant men, but, at times, I felt that I was the only one who made an effort to keep his eyes wide open. **

Era pur sempre bella, Atene, e non mi rammaricavo d'aver imposto discipline greche alla mia esistenza; tutto quel che c'è in noi di armonico, cristallino e umano ci viene dalla Grecia. It was still beautiful, Athens, and I did not regret imposing Greek disciplines on my existence; everything in us that is harmonious, crystalline and human comes to us from Greece. Ma mi veniva fatto, a volte, di dire a me stesso ch'era stato necessario il rigore un po' austero di Roma, il suo senso della continuità, il suo gusto del concreto, per trasformare ciò che in Grecia restava solo mirabile intuizione dello spirito, nobile slancio dell'anima, in realtà. But I was made, at times, to say to myself that it had taken Rome's somewhat austere rigor, its sense of continuity, its taste for the concrete, to transform what in Greece remained only admirable intuition of the spirit, noble impulse of the soul, into reality. Platone aveva scritto "La Repubblica" ed esaltato l'idea del Giusto, ma eravamo noi che, ammaestrati dai nostri stessi errori, ci adoperavamo faticosamente per far dello Stato una macchina atta a servire gli uomini, e che rischiasse il meno possibile di opprimerli. Plato had written "The Republic" and extolled the idea of the Just, but it was we who, taught by our own mistakes, were laboriously striving to make the state a machine fit to serve men, and one that risked as little oppression as possible. Platón había escrito “La República” y exaltado la idea de los Justos, pero fuimos nosotros los que, enseñados por nuestros propios errores, trabajamos duro para hacer del Estado una máquina capaz de servir a los hombres, y que corría el menor riesgo de oprimirlos. posible. Il termine «filantropia» è greco, ma eravamo noi, il legislatore Salvio Giuliano e io, a tentare di modificare lo stato miserabile degli schiavi. The term "philanthropy" is Greek, but it was we, the legislator Salvius Julianus and I, who were trying to change the miserable state of the slaves. L'assiduità, la serietà, l'impegno nei particolari che tempera l'audacia dei vasti piani, erano virtù che avevo appreso a Roma. The assiduity, the seriousness, the commitment to detail that tempers the boldness of vast plans, were virtues I had learned in Rome. E, nel fondo dell'animo, m'accadeva di ritrovare anche i vasti paesaggi malinconici di Virgilio, i suoi crepuscoli velati di lacrime; inoltrandomi ancor più a fondo, trovavo la tristezza ardente della Spagna, la sua violenza arida; pensavo alle gocce di sangue celta, iberico, fors'anche punico, che avevano dovuto infiltrarsi nelle vene dei coloni romani del municipio d'Italica; mi tornava alla mente che mio padre era stato soprannominato l'Africano. And, in the depths of my soul, I also happened to find Virgil's vast melancholy landscapes, his dusks veiled in tears; penetrating still deeper, I found the burning sadness of Spain, its arid violence; I thought of the drops of Celtic, Iberian, perhaps even Punic blood that had had to infiltrate the veins of the Roman settlers in the municipality of Italica; it came back to my mind that my father had been nicknamed the African. La Grecia mi aveva aiutato ad apprezzare tutti questi elementi, che pure non erano greci. Greece had helped me appreciate all these elements, which were also not Greek. Lo stesso avveniva per Antinoo: avevo fatto di lui l'immagine stessa di quel paese appassionato del bello: forse, ne sarebbe stato l'ultimo dio. The same was true of Antinous: I had made him the very image of that country passionate about beauty: perhaps, he would be its last god. E, tuttavia, la Persia raffinata e la Tracia selvaggia s'erano mescolate in Bitinia ai pastori dell'Arcadia antica; quel profilo delicatamente arcuato ricordava quello dei paggi di Osroe; il suo viso largo, dagli zigomi sporgenti, era quello dei cavalieri traci che galoppano sulle sponde del Bosforo e la sera erompono in canti rauchi e tristi. And, yet, refined Persia and wild Thrace had mingled in Bithynia with the shepherds of ancient Arcadia; that delicately arched profile was reminiscent of that of Osroe's pages; his broad face, with its prominent cheekbones, was that of Thracian horsemen who gallop on the shores of the Bosphorus and in the evening erupt in raucous, sad songs. Non v'era alcuna formula così completa da poter contenere tutto. There was no formula so complete that it could contain everything.

Quell'anno, portai a termine la revisione della costituzione ateniese, iniziata molto tempo prima. That year, I completed the revision of the Athenian constitution, begun long before. Per quanto possibile, mi rifacevo alle antiche leggi democratiche di Clistene. As far as possible, I was going back to the ancient democratic laws of Clyisthenes. La riduzione del numero di funzionari alleviava le spese dello Stato; ostacolai l'appalto delle imposte, un sistema disastroso, disgraziatamente ancora adottato qua e là dalle amministrazioni locali. Reducing the number of civil servants alleviated the state's expenses; I hindered the procurement of taxes, a disastrous system, wretchedly still adopted here and there by local governments. Qualche fondazione universitaria, stabilita nella stessa epoca, aiutò Atene a tornare a essere un importante centro di studi. A few university foundations established in the same era helped Athens become a major center of scholarship again. I cultori del bello che erano affluiti in quella città prima di me s'erano accontentati di ammirarne i monumenti senza darsi pensiero della penuria in aumento dei suoi abitanti. The connoisseurs of beauty who had flocked to that city before me had been content to admire its monuments without giving a thought to the increasing scarcity of its inhabitants. Io, al contrario, avevo fatto di tutto per moltiplicare le risorse di quella terra depressa. I, on the contrary, had done everything to multiply the resources of that depressed land. Uno dei progetti più ambiziosi del mio regno giunse a compimento poco tempo prima della mia partenza: l'istituzione di ambascerie annuali, incaricate di trattare ad Atene gli affari del mondo greco, restituì a quella città limitata ma perfetta il suo rango di metropoli. One of the most ambitious projects of my reign came to fruition shortly before my departure: the establishment of annual ambassadorships, charged with dealing in Athens with the affairs of the Greek world, restored to that limited but perfect city its status as a metropolis. Quel progetto aveva preso consistenza soltanto dopo negoziati irti di difficoltà con le città gelose della supremazia ateniese o animate da rancori secolari e ormai superati contro di lei; a poco a poco, però, la ragione e l'entusiasmo stesso prevalsero. That project had taken shape only after negotiations fraught with difficulty with cities jealous of Athenian supremacy or animated by age-old and outdated grudges against her; gradually, however, reason and enthusiasm itself prevailed. La prima di queste assemblee coincise con l'apertura dell'Olympieion al culto pubblico: più che mai quel tempio diveniva il simbolo d'una Grecia rinnovata. The first of these assemblies coincided with the opening of the Olympieion to public worship: more than ever that temple became the symbol of a renewed Greece.

In quest'occasione, nel teatro di Dionisio furono dati alcuni spettacoli di grande successo: io sedetti in un seggio appena sovrastante gli altri, accanto a quello dello Ierofante: il sacerdote di Antinoo ormai aveva il suo tra i notabili e il clero. On this occasion, some very successful performances were given in the theater of Dionysius: I sat in a seat just above the others, next to that of the Hierophant: the priest of Antinous now had his own among the notables and clergy. Avevo fatto ingrandire la scena del teatro, bassorilievi nuovi la adornavano: uno di essi rappresentava il mio giovane bitinio nell'atto di ricevere dalle dee eleusine una specie di cittadinanza eterna. I had had the theater scene enlarged, new bas-reliefs adorned it: one of them depicted my young bitinius in the act of receiving from the Eleusinian goddesses a kind of eternal citizenship. Nello stadio panatenaico, trasformato per qualche ora in una selva fiabesca, organizzai una caccia dove figurarono migliaia di bestie feroci, richiamando in vita così, per la durata effimera d'una festa, la città agreste e selvaggia d'Ippolito, servitore di Diana, e di Teseo, compagno d'Ercole. In the Panathenaic stadium, transformed for a few hours into a fairy-tale forest, I organized a hunt in which thousands of ferocious beasts figured, thus calling to life, for the ephemeral duration of a festival, the wild and rustic city of Hippolytus, servant of Diana, and Theseus, companion of Hercules. Pochi giorni più tardi, partii da Atene. Da allora, non vi ho fatto mai più ritorno. Since then, I have never returned there.

L'amministrazione dell'Italia, lasciata per secoli alla mercé dei pretori, non era stata mai definitivamente codificata. The administration of Italy, left for centuries at the mercy of the praetors, had never been definitively codified. L'"Editto perpetuo", che la regola una volta per tutte, data di quell'epoca della mia vita; da molti anni, ero in corrispondenza con Salvio Giuliano circa queste riforme; il mio ritorno a Roma ne affrettò il compimento. The "Perpetual Edict," which regulates it once and for all, dates from that era of my life; for many years, I had been in correspondence with Salvius Julianus about these reforms; my return to Rome hastened their completion. Non si trattava di privare le città italiane delle loro libertà civili; al contrario, su questo punto come su tanti altri, abbiamo tutto da guadagnare a non imporre con la forza una unità fittizia, anzi, mi fa persino meraviglia che municipi spesso più antichi di Roma siano così pronti a rinunciare ai loro costumi, talvolta pieni di saggezza, per assimilarsi in tutto alla capitale. It was not a question of depriving Italian cities of their civil liberties; on the contrary, on this point as on so many others, we have everything to gain from not forcibly imposing a fictitious unity; indeed, it even makes me wonder that municipalities often older than Rome are so ready to give up their customs, sometimes full of wisdom, in order to assimilate in everything to the capital. Il mio fine era semplicemente di diminuire quella massa di contraddizioni e di abusi che finiscono per far della procedura una boscaglia dove gli onesti non osano avventurarsi e dove prosperano i furfanti. My purpose was simply to diminish that mass of contradictions and abuses that end up making the procedure a thicket where honest people dare not venture and where scoundrels thrive. Questi lavori mi costrinsero a spostarmi di frequente entro i confini della penisola. These jobs forced me to move frequently within the borders of the peninsula. Soggiornai più d'una volta a Baia, nell'antica villa di Cicerone, che avevo comprata agli inizi del mio principato; m'interessavo a quella provincia campana, che mi ricordava la Grecia. I stayed more than once in Baia, in Cicero's ancient villa, which I had bought at the beginning of my principality; I was interested in that Campanian province, which reminded me of Greece. Nella piccola città di Adria, sulla spiaggia Adriatica, donde quasi quattro secoli prima i miei avi erano emigrati in Spagna, fui insignito delle più alte cariche municipali; in riva a quel mare tempestoso di cui porto il nome, ritrovai qualche urna di famiglia, in un colombario in rovina. In the small town of Adria, on the Adriatic beach, whence almost four centuries earlier my ancestors had emigrated to Spain, I was honored with the highest municipal offices; on the shore of that stormy sea whose name I bear, I found a few family urns, in a ruined columbarium. Ripensavo a quegli uomini di cui non sapevo quasi nulla, ma dai quali discendevo, e la cui razza s'estingueva con me. I thought back to those men of whom I knew almost nothing, but from whom I was descended, and whose race died out with me. A Roma, si adoperavano per ingrandire il mio colossale mausoleo, di cui Decriano aveva abilmente rimaneggiato la pianta; ci lavorano ancora oggi. In Rome, they were working to enlarge my colossal mausoleum, whose plan Decrian had cleverly reworked; they are still working on it today. L'Egitto m'ispirò quelle gallerie circolari, quelle rampe che declinano verso sale sotterranee; avevo concepito il piano d'un palazzo della morte, che non avrebbe dovuto esser riservato solo a me o ai miei successori immediati, ma nel quale sarebbero venuti a riposare gli imperatori futuri, separati da noi da prospettive di secoli; principi ancora da venire hanno così già il loro posto segnato nella tomba. Egypt inspired me with those circular tunnels, those ramps sloping down to subterranean halls; I had conceived the plan of a palace of death, which was not to be reserved only for me or my immediate successors, but in which future emperors, separated from us by prospects of centuries, would come to rest; princes yet to come thus already have their place marked out in the tomb. Mi occupai altresì di ornare il sepolcro elevato nel Campo di Marte alla memoria di Antinoo, per il quale una nave piatta, giunta da Alessandria, aveva scaricato obelischi e sfingi. I was also in charge of adorning the tomb raised in the Field of Mars to the memory of Antinous, for whom a flat ship, which had come from Alexandria, had unloaded obelisks and sphinxes. C'era un nuovo progetto, che mi tenne occupato a lungo e mi ci tiene tuttora: l'Odeon, una biblioteca modello, munita di sale per lezioni e conferenze, destinata a costituire un centro di cultura greca a Roma. There was a new project, which kept me busy for a long time and still does: the Odeon, a model library, equipped with lecture and conference rooms, intended to be a center of Greek culture in Rome. Non vi prodigai tanti tesori quanti ne profusi nella nuova biblioteca di Efeso, costruita tre o quattro anni prima, né la colmai dell'eleganza accogliente di quella di Atene. I did not lavish as many treasures on it as I did on the new library in Ephesus, built three or four years earlier, nor did I fill it with the welcoming elegance of the one in Athens. Di questa mia fondazione vorrei fare l'emula, se non l'eguale, del Museo d'Alessandria: lo sviluppo di essa, in futuro sarà compito tuo. Of this foundation of mine I would like to make the emulation, if not the equal, of the Alexandria Museum: the development of it, in the future will be your task. Nell'occuparmene, penso spesso alla bella iscrizione che Plotina aveva fatto apporre sulla soglia della biblioteca istituita a sua cura in pieno Foro Traiano: «Ospedale dell'Anima». In dealing with it, I often think of the beautiful inscription Plotina had placed on the threshold of the library established in her care in the middle of the Forum Trajan: "Hospital of the Soul."

La Villa era ormai abbastanza a buon punto da potervi trasportare le mie collezioni, i miei strumenti di musica, le poche migliaia di libri acquistati un po' dovunque nel corso dei miei viaggi. The Villa was now well enough along that I could transport there my collections, my music instruments, the few thousand books acquired a little bit everywhere in the course of my travels. Offrii una serie di feste in cui ogni cosa era prevista con cura, la lista delle vivande e il numero ristrettissimo dei miei ospiti. I offered a series of parties where everything was carefully planned, the food list and the very small number of my guests. ** Ci tenevo che ogni cosa fosse in armonia con lo splendore pacato di questi giardini e di queste sale, che le frutta fossero squisite quanto i concerti, e il funzionamento dei servizi perfetto quanto il cesello dei piatti d'argento. I cared that everything was in harmony with the calm splendor of these gardens and halls, that the fruits were as exquisite as the concerts, and the operation of the services as perfect as the chiseling of the silver plates. Mi interessai per la prima volta alla scelta delle vivande: volli che si provvedesse a far venire le ostriche dal Lucrino e i gamberi fossero pescati nei fiumi della Gallia. I first became interested in the choice of food: I wanted oysters to come from Lucrinus and shrimp to be caught in the rivers of Gaul. In contrasto con la negligenza pomposa che troppo spesso distingue la tavola imperiale, stabilii la regola che mi si mostrasse ogni piatto prima di offrirlo, sia pure all'ultimo dei miei commensali; insistetti per verificare personalmente i conti dei cuochi e dei trattori: a volte, ricordavo che mio nonno era stato avaro. In contrast to the pompous neglect that too often distinguishes the imperial table, I established the rule that I should be shown every dish before offering it, albeit to the last of my diners; I insisted on personally checking the accounts of the cooks and tractors: at times, I remembered that my grandfather had been a miser. Non erano ancora terminati né il piccolo teatro greco della Villa, né quello latino, un po' più vasto, ma vi feci egualmente rappresentare qualche commedia. Neither the Villa's small Greek theater nor the somewhat larger Latin theater had yet been completed, but I had a few plays performed there all the same. Per mio ordine, furono recitate tragedie e pantomime, drammi in musica e atellane. By my order, tragedies and pantomimes, dramas in music and atellanes were performed. Mi piaceva soprattutto la ginnastica sottile delle danze, e scoprii d'avere un debole per le danzatrici con le nacchere, che mi ricordavano il paese di Gades, i primi spettacoli ai quali avevo assistito quando non ero che un bimbo. I especially liked the subtle gymnastics of the dances, and I discovered I had a weakness for the castanet dancers, who reminded me of the country of Gades, the first shows I had attended when I was but a child. Amavo quel suono crepitante, le braccia levate, quei veli spiegati o ravvolti, quella danzatrice che cessa d'esser donna per diventare nuvola o uccello, onda o trireme. I loved that crackling sound, the arms raised, those veils unfurled or coiled, that dancer who ceases to be woman to become cloud or bird, wave or trireme. Per una di queste creature, ebbi persino una passioncella di breve durata. For one of these creatures, I even had a short-lived passioncella. Durante le mie assenze, non erano stati trascurati i canili e le scuderie, e ritrovai il pelo duro dei cani, il manto serico dei cavalli, la bella muta dei paggi. During my absences, the kennels and stables had not been neglected, and I found the hard coat of the dogs, the silky coat of the horses, the beautiful moulting of the pages. ** Organizzai qualche caccia in Umbria, sulle sponde del Trasimeno, o, più vicino a Roma, nei boschi di Alba. I organized a few hunts in Umbria, on the shores of Lake Trasimeno, or, closer to Rome, in the woods of Alba. Il piacere aveva ripreso il suo ruolo nella mia vita; il mio segretario, Onesimo, mi serviva da fornitore, sapeva quando bisognava evitare certe affinità, quando, al contrario, ricercarle. Pleasure had resumed its role in my life; my secretary, Onesimus, served as my provider, knew when to avoid certain affinities, when, on the contrary, to seek them. Ma questo amante frettoloso e distratto non era troppo amato. But this hasty and distracted lover was not too loved. A volte, m'imbattevo in un essere più tenero, più fine degli altri, qualcuno che valeva la pena di ascoltar parlare, fors'anche di rivedere; casi fortunati ma rari, per colpa mia, senza dubbio. Sometimes, I would come across a being softer, finer than the others, someone worth listening to talk to, maybe even seeing again; lucky but rare cases, through no fault of my own, no doubt. Di solito, mi bastava placare, o ingannare, la mia fame. Usually, it was enough to appease, or deceive, my hunger. In altri momenti, mi accadeva di provare una indifferenza da vegliardo per quei giochi. At other times, I happened to feel a waking indifference to those games. **

Nelle ore d'insonnia, percorrevo i corridoi della Villa, erravo di sala in sala, a volte importunavo un artigiano intento a mettere a posto un mosaico; passando, esaminavo un Satiro di Prassitele; mi fermavo davanti ai simulacri del morto. In the hours of insomnia, I would wander the corridors of the Villa, wandering from room to room, sometimes importuning a craftsman intent on setting up a mosaic; passing by, I would examine a Satyr by Praxiteles; pausing before the simulacra of the dead. Ogni stanza aveva il suo, ogni portico perfino. Each room had its own, each porch even. Facevo schermo con la mano alla fiamma della mia lampada; sfioravo con un dito quel petto di pietra. I was making a screen with my hand to the flame of my lamp; I was brushing that stone chest with my finger. Questi confronti rendevano più arduo il compito della memoria; scostavo come una tenda il candore del marmo pario e del pentelico, risalivo alla meglio da quei contorni immobili alla forma viva, dal freddo marmo alla carne. These comparisons made the task of memory more arduous; I peeled back like a curtain the whiteness of Parian and Pentelic marble, traced as best I could from those motionless contours to living form, from cold marble to flesh. Proseguivo nella mia ronda; la statua interrogata ripiombava nell'oscurità; a pochi passi da me, la lampada mi rivelava un'altra immagine; quelle grandi figure bianche non si distinguevano quasi dai fantasmi. I continued on my patrol; the questioned statue plunged back into darkness; a few steps away from me, the lamp revealed another image; those large white figures could hardly be distinguished from ghosts. Pensavo amaramente agli esorcismi mediante i quali i sacerdoti egizi avevano attirato l'anima del defunto dentro i simulacri di legno di cui si servono per il loro culto; avevo fatto anch'io come loro, avevo stregato pietre che mi stregavano a loro volta; non sarei sfuggito mai più a quel silenzio, a quel gelo che ormai mi era più vicino che non il calore, la voce dei vivi; guardavo quasi con rancore quel viso insidioso, dal sorriso sfuggente. I thought bitterly of the exorcisms by which the Egyptian priests had lured the soul of the deceased inside the wooden simulacra they used for their worship; I had done as they did, I had bewitched stones that bewitched me in turn; I would never again escape that silence, that chill that was now closer to me than the warmth, the voice of the living; I looked almost grudgingly at that insidious face with its elusive smile. Ma, poche ore dopo, nel mio letto, risolvevo d'ordinare a Papias di Afrodisia una nuova statua; avrei voluto un modellato più esatto delle gote, là dov'esse, insensibilmente, s'incavano sotto la tempia, un'inclinazione più lieve del collo sulla spalla; alle ghirlande di pampini e ai fermagli di pietre preziose avrei sostituito questa volta lo splendore dei riccioli nudi. But, a few hours later, in my bed, I resolved to order from Papias of Aphrodisia a new statue; I would have liked a more exact modeling of the cheeks, there where they, insensibly, hollow under the temple, a more slight inclination of the neck on the shoulder; to the garlands of vine leaves and the clasps of precious stones I would have substituted this time the splendor of the naked curls. Non dimenticavo mai di far scavare all'interno quei bassorilievi o quei busti per diminuirne il peso, e renderne più agevole il trasporto. I never forgot to have those bas-reliefs or busts dug inside to decrease their weight, and make them easier to transport. Di queste immagini, le più somiglianti mi hanno accompagnato dovunque; non m'importa neanche più che siano belle oppure no. Of these images, the most similar ones have accompanied me everywhere; I don't even care anymore whether they are beautiful or not. **

La mia vita, in apparenza, era normale; mi dedicavo con impegno sempre maggiore al mio mestiere d'imperatore, infondendo in quel compito forse un discernimento maggiore del fervore d'altri tempi. My life, on the surface, was normal; I was devoting myself with increasing commitment to my job as emperor, infusing that task with perhaps greater discernment than the fervor of other times. Avevo un poco perduto il gusto delle idee e degli incontri nuovi, e quell'agilità di spirito che un tempo mi consentiva di associarmi al pensiero altrui, di profittarne anche giudicandolo. I had somewhat lost the taste for new ideas and encounters, and that agility of spirit that once enabled me to associate with the thoughts of others, to profit from them even by judging them. La curiosità, nella quale una volta ravvisavo la molla intima del mio pensiero, uno dei fondamenti del mio metodo, non si esercitava più che su particolari molto futili; aprii lettere destinate ad amici, che se ne offesero; ma quell'occhiata ai loro amori e alle loro baruffe di famiglia mi divertì solo per un istante. Curiosity, in which I once discerned the intimate spring of my thought, one of the foundations of my method, was no more exercised than on very futile details; I opened letters intended for friends, who resented it; but that glimpse of their loves and family squabbles amused me only for a moment. Del resto, vi si mescolava un'ombra di sospetto: per qualche giorno, fui in preda alla paura del veleno, quel terrore atroce che un tempo avevo scorto nello sguardo di Traiano malato, e che un principe non osa confessare, poiché sembra grottesco, sino a che gli eventi non l'hanno giustificato. Moreover, a shadow of suspicion was mingled with it: for a few days, I was in the grip of the fear of poison, that heinous terror that I had once glimpsed in the gaze of ailing Trajan, and which a prince dares not confess, for it seems grotesque, until events have justified it. Sorprende un'ossessione del genere in un uomo immerso d'altro canto nella meditazione della morte; ma, in fin dei conti, non pretendo d'essere più coerente di chiunque altro. Such an obsession in a man immersed on the other hand in the meditation of death is surprising; but, after all, I do not pretend to be more consistent than anyone else. Di fronte a stupide inezie, a bassezze banali, mi coglievano furori segreti, impazienze selvagge, un disgusto dal quale non escludevo neppure me stesso. In the face of stupid trifles, trivial baseness, I was seized by secret fury, wild impatience, a loathing from which I did not exclude even myself. In una delle sue "Satire", Giovenale osò insultare il mimo Paride, che mi piaceva: ne avevo abbastanza di quel poeta ampolloso e corrucciato, non mi piaceva il suo grossolano disprezzo per l'Oriente e la Grecia, le sue affettate simpatie per la cosiddetta austerità dei nostri padri, e quel miscuglio di descrizioni particolareggiate del vizio e declamazioni inneggianti alla virtù che stuzzica i sensi del lettore e ne rassicura l'ipocrisia. In one of his "Satires," Juvenal dared to insult the mime Parides, whom I liked: I had had enough of that pompous and coruscating poet; I did not like his coarse contempt for the East and Greece, his affected sympathies for the so-called austerity of our fathers, and that mixture of detailed descriptions of vice and rants praising virtue that titillates the reader's senses and reassures his hypocrisy. Nella sua qualità di letterato, aveva diritto però a certi riguardi, e lo feci chiamare a Tivoli per comunicargli di persona il decreto d'esilio. In his capacity as a man of letters, however, he was entitled to certain regards, and I had him called to Tivoli to inform him in person of the decree of exile. Questo spregiatore del lusso e dei piaceri di Roma ormai potrà studiare sul posto i costumi della provincia; i suoi insulti a Paride avevano segnato il termine della sua commedia. This scorner of the luxury and pleasures of Rome could now study the customs of the province on the spot; his insults to Paris had marked the end of his comedy. Nella stessa epoca, Favorino si insediò nel suo comodo esilio di Chio, dove abiterei volentieri anch'io, ma donde non poteva raggiungermi la sua voce pungente. At the same time, Favorino settled in his comfortable exile in Chios, where I would gladly dwell too, but whence his stinging voice could not reach me. Pressappoco nello stesso lasso di tempo, feci cacciare ignominiosamente da una sala del banchetto un mercante di saggezza, un sordido cinico che si lamentava di morir di fame, come se quella genia meritasse di meglio: mi divertii un mondo quando vidi quel chiacchierone piegato in due dalla paura svignarsela tra l'abbaiare dei cani e gli scherni canzonatori dei paggi; la canaglia dei filosofi e dei letterati non m'imponeva più alcuna soggezione. At about the same time, I had a wisdom merchant, a sordid cynic who complained of starvation, ignominiously kicked out of a banquet hall, as if that genius deserved better: I was thoroughly amused when I saw that loudmouth bent in two by fear slip away amid the barking of the dogs and the mocking taunts of the pages; the rogue of the philosophers and literati no longer imposed any awe on me.

Ogni minima delusione della vita politica mi esasperava precisamente come, alla Villa, il più leggero dislivello d'un pavimento, la più piccola sbavatura di cera sul marmo d'una tavola, il minimo difetto d'un oggetto che si vorrebbe immune da imperfezioni, esente da impurità. Every slightest disappointment in political life exasperated me precisely as, at the Villa, the slightest unevenness of a floor, the smallest smudge of wax on the marble of a table, the slightest defect in an object that one would like to be immune from imperfection, free from impurity. ** Un rapporto di Arriano, nominato recentemente governatore della Cappadocia, mi mise in guardia contro Farasmane, che, nel suo piccolo regno sulle coste del Mar Caspio, continuava quel doppio gioco che ci era costato tanto caro sotto Traiano. A report by Arrian, recently appointed governor of Cappadocia, warned me against Farasmane, who, in his small kingdom on the Caspian Sea coast, was continuing the double game that had cost us so dearly under Trajan. Quel reuccio spingeva insidiosamente verso le nostre frontiere orde di barbari alani; i suoi conflitti con l'Armenia compromettevano la pace in Oriente. That little king insidiously pushed hordes of barbarian Alans toward our borders; his conflicts with Armenia undermined peace in the East. Convocato a Roma, si rifiutò di recarvisi, come già quattro anni prima si era rifiutato di assistere alla conferenza di Samosata. Summoned to Rome, he refused to go there, as he had refused to attend the Samosata conference four years earlier. Per tutta scusa, m'inviò un omaggio di trecento abiti d'oro, vesti regali che feci indossare nell'arena ad alcuni criminali dati in pasto alle belve. By way of apology, he sent me a tribute of three hundred golden garments, royal robes that I made some of the criminals given to the beasts to wear in the arena. Questo gesto inconsulto mi appagò come quello d'un uomo che si gratta a sangue. This unconscious gesture satisfied me like that of a man scratching himself bloody. **

Avevo un segretario, personaggio mediocre, in verità, che tenevo al mio servizio perché conosceva a fondo il protocollo della cancelleria, ma che m'irritava per la sua sufficienza arcigna e testarda, il suo sdegno per le innovazioni, la mania di cavillare senza fine su minuzie superflue. I had a secretary, a mediocre character, in truth, whom I kept in my employ because he was thoroughly familiar with chancery protocol, but who irritated me by his sullen and stubborn sufficiency, his disdain for innovations, his mania for endlessly quibbling over superfluous minutiae. Un giorno, quell'imbecille m'irritò più del solito; levai la mano per colpirlo; disgraziatamente, brandivo uno stilo, che gli accecò l'occhio destro. One day, that imbecile irritated me more than usual; I lifted my hand to strike him; unluckily, I brandished a stylus, which blinded his right eye. Non dimenticherò mai quel suo urlo di dolore, quel braccio goffamente alzato per parare il colpo, quel viso stravolto dal quale colava copioso il sangue. I will never forget that scream of pain from her, that arm awkwardly raised to parry the blow, that distraught face from which blood dripped copiously. Feci chiamare immediatamente Ermogene, che gli prestò le prime cure, poi fu consultato l'oculista Capito. I immediately sent for Hermogenes, who gave him initial treatment, then the ophthalmologist Capito was consulted. Ma invano; l'occhio era perduto. But in vain; the eye was lost. Pochi giorni dopo, quell'uomo riprese il suo lavoro; una benda gli traversava il volto. A few days later, the man resumed his work; a bandage traversed his face. Lo invitai alla mia presenza; gli chiesi umilmente di fissare lui stesso il compenso che gli era dovuto. I invited him into my presence; I humbly asked him to fix himself the fee he was due. Mi rispose con un sorriso malvagio che mi chiedeva una cosa sola, un altro occhio destro. He answered me with an evil smile asking for one thing, another right eye. Finì tuttavia per accettare una pensione. However, he ended up accepting a pension. Lo tengo tuttora in servizio: la sua presenza mi serve di ammonimento, forse di castigo. I still keep him on duty: his presence serves as a warning, perhaps a punishment. Non avevo desiderato accecare quel disgraziato. I had not wished to blind that wretch. Ma non avevo desiderato neppure che un fanciullo che m'amava morisse a vent'anni. But I also had not wished for a child who loved me to die at the age of 20.