La STORIA dei SOLDATI ITALIANI nella Prima Guerra Mondiale
L'esercito italiano Prima Guerra Mondiale
La leva obbligatoria venne introdotta dal governo italiano nel 1907.
Nel 1912 l'esercito italiano contava 300,000 soldati, ma c'erano pochi sottoufficiali esperti
e pochi ufficiali addestrati.
Nel luglio del 1914, il generale Luigi Cadorna divenne il capo di stato maggiore dell'esercito
italiano.
Il governo italiano si dichiarò inizialmente neutrale, ma con lo scoppio della Prima Guerra
Mondiale, il Generale Cadorna cominciò a formare l'esercito
italiano, concentrando le sue forze sul fronte Austro-Ungarico.
Tramite un incontro segreto tra Inghilterra il 26 aprile 1915, si concluse con l'ingresso
dell'Italia nel conflitto in cambio di aiuti finanziari e le terre sotto
il dominio Austro-Ungarico.
Nella primavera del 1915, Cadorna aveva a disposizione 25 divisioni di fanteria e 4
di cavalleria.
Nonostante vi fosse un'artiglieria carente, Cadorna attaccò l'Austria-Ungheria nel maggio
del 1915.
Le forze austro-ungariche scavarono trincee e l'esercito italiano subì numerose perdite.
Cadorna fu l'artefice un'importante vittoria a Gorizia nell'agosto del 1916, ma l'anno
seguente, la disfatta di Caporetto nell'ottobre 1917
fu disastrosa per l'esercito italiano.
Con 300.000 perdite, Cadorna venne rimpiazzato dal Generale Armando Diaz.
Diaz venne messo sotto pressione per lanciare un'offensiva
nella quale avrebbe avuto la meglio il 23 ottobre 1918 a Vittorio Veneto.
L'esercito italiano prese finalmente la città di Vittorio Veneto
e le truppe austro-ungariche si ritirarono.
5.2 milioni di persone servirono l'esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale,
con 420.000 vittime e quasi 955.000 feriti.