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"La locandiera" di Carlo Goldoni, Atto Terzo, Scena I

Atto Terzo, Scena I

ATTO TERZO

SCENA I

Camera di Mirandolina con tavolino e biancheria da stirare.

Mirandolina, poi Fabrizio .

Mirandolina - Orsù, l'ora del divertimento è passata. Voglio ora badare a' fatti miei. Prima che questa biancheria si prosciughi del tutto, voglio stirarla. Ehi, Fabrizio.

Fabrizio - Signora.

Mirandolina - Fatemi un piacere. Portatemi il ferro caldo.

Fabrizio - Signora sì. ( Con serietà, in atto di partire ).

Mirandolina - Scusate, se do a voi questo disturbo.

Fabrizio - Niente, signora. Finché io mangio il vostro pane, son obbligato a servirvi. ( Vuol partire ).

Mirandolina - Fermatevi; sentite. Non siete obbligato a servirmi in queste cose; ma so che per me lo fate volentieri, ed io... basta, non dico altro.

Fabrizio - Per me vi porterei l'acqua colle orecchie. Ma vedo che tutto è gettato via.

Mirandolina - Perché gettato via? Sono forse un'ingrata? Fabrizio - Voi non degnate i poveri uomini. Vi piace troppo la nobiltà.

Mirandolina - Uh povero pazzo! Se vi potessi dir tutto! Via, via, andatemi a pigliar il ferro.

Fabrizio - Ma se ho veduto io con questi miei occhi...

Mirandolina - Andiamo, meno ciarle. Portatemi il ferro.

Fabrizio - ( Andando ) Vado, vado, vi servirò, ma per poco.

Mirandolina - ( Mostrando parlar da sé, ma per esser sentita ) Con questi uomini, più che loro si vuol bene, si fa peggio.

Fabrizio - ( Con tenerezza, tornando indietro ) Che cosa avete detto?

Mirandolina - Via, mi portate questo ferro?

Fabrizio - Sì, ve lo porto. (Non so niente. Ora la mi tira su, ora la mi butta giù. Non so niente). ( Parte ).

Atto Terzo, Scena I

ATTO TERZO

SCENA I

Camera di Mirandolina con tavolino e biancheria da stirare.

Mirandolina, poi Fabrizio .

Mirandolina - Orsù, l'ora del divertimento è passata. Voglio ora badare a' fatti miei. Prima che questa biancheria si prosciughi del tutto, voglio stirarla. Ehi, Fabrizio.

Fabrizio - Signora.

Mirandolina - Fatemi un piacere. Portatemi il ferro caldo.

Fabrizio - Signora sì. ( Con serietà, in atto di partire ).

Mirandolina - Scusate, se do a voi questo disturbo.

Fabrizio - Niente, signora. Finché io mangio il vostro pane, son obbligato a servirvi. ( Vuol partire ).

Mirandolina - Fermatevi; sentite. Non siete obbligato a servirmi in queste cose; ma so che per me lo fate volentieri, ed io... basta, non dico altro.

Fabrizio - Per me vi porterei l'acqua colle orecchie. Ma vedo che tutto è gettato via.

Mirandolina - Perché gettato via? Sono forse un'ingrata? Fabrizio - Voi non degnate i poveri uomini. Vi piace troppo la nobiltà.

Mirandolina - Uh povero pazzo! Se vi potessi dir tutto! Via, via, andatemi a pigliar il ferro.

Fabrizio - Ma se ho veduto io con questi miei occhi...

Mirandolina - Andiamo, meno ciarle. Portatemi il ferro.

Fabrizio - ( Andando ) Vado, vado, vi servirò, ma per poco.

Mirandolina - ( Mostrando parlar da sé, ma per esser sentita ) Con questi uomini, più che loro si vuol bene, si fa peggio. Mirandolina - (Showing to speak for oneself, but to be heard) With these men, more than they love each other, it gets worse.

Fabrizio - ( Con tenerezza, tornando indietro ) Che cosa avete detto?

Mirandolina - Via, mi portate questo ferro?

Fabrizio - Sì, ve lo porto. (Non so niente. Ora la mi tira su, ora la mi butta giù. Non so niente). ( Parte ).