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"La locandiera" di Carlo Goldoni, Atto Primo, Scena XXII

Atto Primo, Scena XXII

SCENA XXII

Il Conte e detti .

Conte - Mirandolina, io cercava voi.

Mirandolina - Son qui con queste dame.

Conte - Dame? M'inchino umilmente. Ortensia - Serva divota. ( Piano a Dejanira ) (Questo è un guasco più badial(3) di quell'altro). Dejanira - ( Piano ad Ortensia ) (Ma io non sono buona per miccheggiare)(4).

Marchese - ( Piano a Mirandolina ) (Ehi! Mostrate al Conte il fazzoletto).

Mirandolina - Osservi signor Conte, il bel regalo che mi ha fatto il signor Marchese. ( Mostra il fazzoletto al Conte ).

Conte - Oh, me ne rallegro! Bravo, signor Marchese.

Marchese - Eh niente, niente. Bagatelle. Riponetelo via; non voglio che lo diciate. Quel che fo, non s'ha da sapere. Mirandolina - (Non s'ha da sapere, e me lo fa mostrare. La superbia contrasta con la povertà).

Conte - ( A Mirandolina ) Con licenza di queste dame, vorrei dirvi una parola.

Ortensia - S'accomodi con libertà. Marchese - ( A Mirandolina ) Quel fazzoletto in tasca lo manderete a male.

Mirandolina - Eh, lo riporrò nella bambagia, perché non si ammacchi!

Conte - ( A Mirandolina ) Osservate questo piccolo gioiello di diamanti.

Mirandolina - Bello assai.

Conte - È compagno degli orecchini, che vi ho donato.

Ortensia e Dejanira osservano, e parlano piano fra loro.

Mirandolina - Certo è compagno, ma è ancora più bello.

Marchese - (Sia maledetto il Conte, i suoi diamanti, i suoi denari, e il suo diavolo che se lo porti).

Conte - ( A Mirandolina ) Ora, perché abbiate il fornimento compagno, ecco ch'io vi dono il gioiello. Mirandolina - Non lo prendo assolutamente.

Conte - Non mi farete questa mala creanza.

Mirandolina - Oh! Delle male creanze non ne faccio mai. Per non disgustarla, lo prenderò.

Ortensia e Dejanira parlano come sopra, osservando la generosità del Conte.

Mirandolina - Ah! Che ne dice, signor Marchese? Questo gioiello non è galante?

Marchese - Nel suo genere il fazzoletto è più di buon gusto.

Conte - Sì, ma da genere a genere vi è una bella distanza.

Marchese - Bella cosa! Vantarsi in pubblico di una grande spesa.

Conte - Sì, sì, voi fate i vostri regali in segreto.

Mirandolina - (Posso ben dire con verità questa volta, che fra due litiganti il terzo gode).

Marchese - E così, damine mie, sarò a pranzo con voi.

Ortensia - ( Al Conte ) Quest'altro signore chi è? Conte - Sono il Conte d'Albafiorita, per obbedirvi. Dejanira - Capperi! È una famiglia illustre, io la conosco. ( Anch'ella s'accosta al Conte ). Conte - ( A Dejanira ) Sono a' vostri comandi. Ortensia - ( Al Conte ) È qui alloggiato?

Conte - Sì, signora.

Dejanira - ( Al Conte ) Si trattiene molto?

Conte - Credo di sì.

Marchese - Signore mie, sarete stanche di stare in piedi, volete ch'io vi serva nella vostra camera? Ortensia - ( Con disprezzo ) Obbligatissima. Di che paese è, signor Conte?

Conte - Napolitano.

Ortensia - Oh! Siamo mezzi patriotti. Io sono palermitana.

Dejanira - Io son romana; ma sono stata a Napoli, e appunto per un mio interesse desiderava parlare con un Cavaliere napolitano.

Conte - Vi servirò, signore. Siete sole? Non avete uomini?

Marchese - Ci sono io, signore; e non hanno bisogno di voi.

Ortensia - Siamo sole, signor Conte. Poi vi diremo il perché.

Conte - Mirandolina.

Mirandolina - Signore.

Conte - Fate preparare nella mia camera per tre. ( Ad Ortensia e Dejanira ) Vi degnerete di favorirmi?

Ortensia - Riceveremo le vostre finezze.

Marchese - Ma io sono stato invitato da queste dame.

Conte - Esse sono padrone di servirsi come comandano, ma alla mia piccola tavola in più di tre non ci si sta.

Marchese - Vorrei veder anche questa...

Ortensia - Andiamo, andiamo, signor Conte. Il signor Marchese ci favorirà un'altra volta. ( Parte ).

Dejanira - Signor Marchese, se trova il fazzoletto, mi raccomando. ( Parte ).

Marchese - Conte, Conte, voi me la pagherete.

Conte - Di che vi lagnate?

Marchese - Son chi sono, e non si tratta così. Basta... Colei vorrebbe un fazzoletto? Un fazzoletto di quella sorta? Non l'avrà. Mirandolina, tenetelo caro. Fazzoletti di quella sorta non se ne trovano. Dei diamanti se ne trovano, ma dei fazzoletti di quella sorta non se ne trovano. ( Parte ).

Mirandolina - (Oh che bel pazzo!)

Conte - Cara Mirandolina, avrete voi dispiacere ch'io serva queste due dame? Mirandolina - Niente affatto signore.

Conte - Lo faccio per voi. Lo faccio per accrescer utile ed avventori alla vostra locanda; per altro io son vostro, è vostro il mio cuore, e vostre sono le mie ricchezze, delle quali disponetene liberamente, che io vi faccio padrona. ( Parte ).


Atto Primo, Scena XXII Act One, Scene XXII

SCENA XXII

Il Conte e detti .

Conte - Mirandolina, io cercava voi.

Mirandolina - Son qui con queste dame.

Conte - Dame? M'inchino umilmente. Ortensia - Serva divota. Hortenzia - Szolga bhakta. ( Piano a Dejanira ) (Questo è un guasco più badial(3) di quell'altro). Dejanira - ( Piano ad Ortensia ) (Ma io non sono buona per miccheggiare)(4).

Marchese - ( Piano a Mirandolina ) (Ehi! Mostrate al Conte il fazzoletto). Mutasd meg a grófnak a zsebkendőt).

Mirandolina - Osservi signor Conte, il bel regalo che mi ha fatto il signor Marchese. ( Mostra il fazzoletto al Conte ).

Conte - Oh, me ne rallegro! Gróf - Ó, örülök! Bravo, signor Marchese.

Marchese - Eh niente, niente. Bagatelle. Riponetelo via; non voglio che lo diciate. Quel che fo, non s'ha da sapere. Mirandolina - (Non s'ha da sapere, e me lo fa mostrare. La superbia contrasta con la povertà). A büszkeség ellentétben áll a szegénységgel).

Conte - ( A Mirandolina ) Con licenza di queste dame, vorrei dirvi una parola. GRÓF - (Mirandolinához) Ezen hölgyek engedélyével szeretnék egy szót szólni Önhöz.

Ortensia - S'accomodi con libertà. Marchese - ( A Mirandolina ) Quel fazzoletto in tasca lo manderete a male. MARQUIS - (Mirandolinához) Elrontja azt a zsebkendőt a zsebében.

Mirandolina - Eh, lo riporrò nella bambagia, perché non si ammacchi! Mirandolina - Eh, visszateszem a pamutba, hogy ne legyen horzsolás!

Conte - ( A Mirandolina ) Osservate questo piccolo gioiello di diamanti.

Mirandolina - Bello assai. Mirandolina - Nagyon szép.

Conte - È compagno degli orecchini, che vi ho donato. Gróf - Ő a fülbevaló társa, amit neked adtam.

Ortensia e Dejanira osservano, e parlano piano fra loro.

Mirandolina - Certo è compagno, ma è ancora più bello. Mirandolina - Persze, hogy társ, de annál szebb.

Marchese - (Sia maledetto il Conte, i suoi diamanti, i suoi denari, e il suo diavolo che se lo porti). Márki - (Átkozott a gróf, gyémántjai, pénze és ördöge, hogy elvigye).

Conte - ( A Mirandolina ) Ora, perché abbiate il fornimento compagno, ecco ch'io vi dono il gioiello. GRÓF - (Mirandolina -nak) Most, hogy megkapja az utánpótlás társát, itt adom nektek az ékszert. Mirandolina - Non lo prendo assolutamente. Mirandolina - abszolút nem fogadom el.

Conte - Non mi farete questa mala creanza. Gróf - Nem fogod ezt a rossz modort tenni velem.

Mirandolina - Oh! Delle male creanze non ne faccio mai. Soha nem csinálok gonosz alkotásokat. Per non disgustarla, lo prenderò. Hogy ne undorítsam őt, vállalom.

Ortensia e Dejanira parlano come sopra, osservando la generosità del Conte.

Mirandolina - Ah! Che ne dice, signor Marchese? Questo gioiello non è galante?

Marchese - Nel suo genere il fazzoletto è più di buon gusto.

Conte - Sì, ma da genere a genere vi è una bella distanza.

Marchese - Bella cosa! Vantarsi in pubblico di una grande spesa. Dicsekedjen nyilvánosan egy nagy kiadással.

Conte - Sì, sì, voi fate i vostri regali in segreto. Gróf - Igen, igen, titokban adod az ajándékaidat.

Mirandolina - (Posso ben dire con verità questa volta, che fra due litiganti il terzo gode). Mirandolina - (ezúttal őszintén állíthatom, hogy két veszekedés között a harmadik élvezi).

Marchese - E così, damine mie, sarò a pranzo con voi. Marquis – És hát, hölgyeim, veletek fogok ebédelni.

Ortensia - ( Al Conte ) Quest'altro signore chi è? HORTENSIA – (Al Conte) Ki ez a másik úriember? Conte - Sono il Conte d'Albafiorita, per obbedirvi. Gróf – Albafiorita grófja vagyok, hogy engedelmeskedjek önnek. Dejanira - Capperi! Dejanira – Kapribogyó! È una famiglia illustre, io la conosco. ( Anch'ella s'accosta al Conte ). (Ő is a grófhoz közeledik). Conte - ( A Dejanira ) Sono a' vostri comandi. GRÓF – (Dejanira) Parancsodra vagyok. Ortensia - ( Al Conte ) È qui alloggiato? Ortensia - (Al Conte) Itt marad?

Conte - Sì, signora.

Dejanira - ( Al Conte ) Si trattiene molto? Dejanira – (Al Conte) Nagyon visszafogod magad?

Conte - Credo di sì.

Marchese - Signore mie, sarete stanche di stare in piedi, volete ch'io vi serva nella vostra camera? Marquis - Hölgyeim, belefáradtatok az álldogálásba, akarjátok, hogy kiszolgáljalak benneteket a szobátokban? Ortensia - ( Con disprezzo ) Obbligatissima. HORTENSE – (Megvetéssel) Legkötelezettebb. Di che paese è, signor Conte? Melyik országból származik, Mr. Conte?

Conte - Napolitano.

Ortensia - Oh! Siamo mezzi patriotti. Félig hazafiak vagyunk. Io sono palermitana.

Dejanira - Io son romana; ma sono stata a Napoli, e appunto per un mio interesse desiderava parlare con un Cavaliere napolitano.

Conte - Vi servirò, signore. Gróf – ki fogom szolgálni, uram. Siete sole? Non avete uomini?

Marchese - Ci sono io, signore; e non hanno bisogno di voi. Marquis – Itt vagyok, uram; és nincs rád szükségük.

Ortensia - Siamo sole, signor Conte. Poi vi diremo il perché. Aztán eláruljuk, miért.

Conte - Mirandolina.

Mirandolina - Signore.

Conte - Fate preparare nella mia camera per tre. Gróf – Készítsd fel a szobámat háromra. ( Ad Ortensia e Dejanira ) Vi degnerete di favorirmi? (Ortensiának és Dejanirának) Megtisztelsz velem?

Ortensia - Riceveremo le vostre finezze. Hortenzia - Megkapjuk a finomságait.

Marchese - Ma io sono stato invitato da queste dame.

Conte - Esse sono padrone di servirsi come comandano, ma alla mia piccola tavola in più di tre non ci si sta.

Marchese - Vorrei veder anche questa...

Ortensia - Andiamo, andiamo, signor Conte. Il signor Marchese ci favorirà un'altra volta. Mr. Marquis ismét kedvezni fog nekünk. ( Parte ).

Dejanira - Signor Marchese, se trova il fazzoletto, mi raccomando. Dejanira – Márki úr, ha megtalálja a zsebkendőt, kérem. ( Parte ).

Marchese - Conte, Conte, voi me la pagherete. Márki - Gróf, gróf, fizetsz nekem.

Conte - Di che vi lagnate? Gróf - Mire panaszkodsz?

Marchese - Son chi sono, e non si tratta così. Marquis – Az vagyok, aki vagyok, és ez nem így van. Basta... Colei vorrebbe un fazzoletto? Elég... Kér egy zsebkendőt? Un fazzoletto di quella sorta? Non l'avrà. Mirandolina, tenetelo caro. Mirandolina, tartsd meg kedvesen. Fazzoletti di quella sorta non se ne trovano. Ilyen zsebkendőt nem találunk. Dei diamanti se ne trovano, ma dei fazzoletti di quella sorta non se ne trovano. ( Parte ).

Mirandolina - (Oh che bel pazzo!) Mirandolina - (Ó, milyen jóképű bolond!)

Conte - Cara Mirandolina, avrete voi dispiacere ch'io serva queste due dame? Gróf - Kedves Mirandolina, megbánja, hogy kiszolgálom ezt a két hölgyet? Mirandolina - Niente affatto signore.

Conte - Lo faccio per voi. Lo faccio per accrescer utile ed avventori alla vostra locanda; per altro io son vostro, è vostro il mio cuore, e vostre sono le mie ricchezze, delle quali disponetene liberamente, che io vi faccio padrona. Ezt azért teszem, hogy növeljem fogadója hasznosságát és mecénásait; másrészt a tiéd vagyok, a szívem a tiéd, és a tiéd az én gazdagságom, amellyel szabadon rendelkezel, amivel úrnőddé teszlek. ( Parte ).