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"Cuore" di Edmondo De Amicis ("Heart"), Giugno - In campagna. 19, lunedì

Giugno - In campagna. 19, lunedì

In campagna 19, lunedì

Il mio buon padre mi perdonò, anche questa volta, e mi lasciò andare alla scampagnata che si era combinata mercoledì col padre di Coretti, il rivenditor di legna. Ne avevamo tutti bisogno d'una boccata d'aria di collina. Fu una festa. Ci trovammo ieri alle due in piazza dello Statuto, Derossi, Garrone, Garoffi, Precossi, padre e figlio Coretti, ed io, con le nostre provviste di frutte, di salsicciotti e d'ova sode: avevamo anche delle barchette di cuoio e dei bicchieri di latta: Garrone portava una zucca con dentro del vino bianco; Coretti, la fiaschetta da soldato di suo padre, piena di vino nero; e il piccolo Precossi, col suo camiciotto di fabbro ferraio, teneva sotto il braccio una pagnotta di due chilogrammi. S'andò in omnibus fino alla Gran Madre di Dio, e poi su, alla lesta, per i colli. C'era un verde, un'ombra, un fresco! Andavamo rivoltoloni nell'erba, mettevamo il viso nei rigagnoli, saltavamo a traverso alle siepi. Coretti padre ci seguitava di lontano, con la giacchetta sulle spalle, fumando con la sua pipa di gesso, e di tanto in tanto ci minacciava con la mano, che non ci facessimo delle buche nei calzoni. Precossi zufolava, non l'avevo mai sentito zufolare. Coretti figlio faceva di tutto, strada facendo; sa far di tutto, quell'ometto lì, col suo coltelluccio a cricco, lungo un dito: delle rotine da mulino, delle forchette, degli schizzatoi; e voleva portar la roba degli altri, era carico che grondava sudore; ma sempre svelto come un capriolo. Derossi si fermava ogni momento a dirci i nomi delle piante e degli insetti: io non so come faccia a saper tante cose. E Garrone mangiava del pane, in silenzio; ma non ci attacca mica più quei morsi allegri d'una volta, povero Garrone, dopo che ha perduto sua madre. È sempre lui, però, buono come il pane: quando uno di noi pigliava la rincorsa per saltare un fosso, egli correva dall'altra parte e tendergli le mani; e perché Precossi aveva paura delle vacche, ché da piccolo è stato cozzato, ogni volta che ne passava una, Garrone gli si parava davanti. Andammo su fino a Santa Margherita, e poi giù per le chine a salti, a rotoloni, a scortica... mele. Precossi, inciampando in un cespuglio, si fece uno strappo al camiciotto, e restò lì vergognoso col suo brindello ciondoloni; ma Garoffi che ha sempre degli spilli nella giacchetta, glielo appuntò che non si vedeva, mentre quegli badava a dirgli: - Scusami, scusami; - e poi ricominciò a correre. Garoffi non perdeva il suo tempo, per via: coglieva delle erbe da insalata, delle lumache, e ogni pietra che luccicasse un po', se la metteva in tasca, pensando che ci fosse dentro dell'oro o dell'argento. E avanti a correre, a ruzzolare, a rampicarsi, all'ombra e al sole, su e giù per tutti i rialti e le scorciatoie, fin che arrivammo scalmanati e sfiatati sulla cima d'una collina, dove ci sedemmo a far merenda, sull'erba. Si vedeva una pianura immensa, e tutte le Alpi azzurre con le cime bianche. Morivamo tutti di fame, il pane pareva che fondesse. Coretti padre ci porgeva le porzioni di salsicciotto su delle foglie di zucca. E allora cominciammo a parlare tutti insieme, dei maestri, dei compagni che non avevan potuto venire, e degli esami. Precossi si vergognava un poco a mangiare e Garrone gli ficcava in bocca il meglio della sua parte, di viva forza. Coretti era seduto accanto a suo padre, con le gambe incrociate: parevan piuttosto due fratelli, che padre e figlio, a vederli così vicini, tutti e due rossi e sorridenti, con quei denti bianchi. Il padre trincava con gusto, vuotava anche le barchette e i bicchieri che noi lasciavamo ammezzati, e diceva: - A voi altri che studiate, il vino vi fa male; sono i rivenditori di legna che n'han bisogno! - Poi pigliava e scoteva per il naso il figliuolo, dicendoci: - Ragazzi, vogliate bene a questo qui, che è un fior di galantuomo, son io che ve lo dico! - E tutti ridevano, fuorché Garrone. Ed egli seguitava, trincando: - Peccato, eh! Ora siete tutti insieme, da bravi camerati; e fra qualche anno, chi sa, Enrico e Derossi saranno avvocati e professori, o che so io, e voi altri quattro in bottega o a un mestiere, o chi sa diavolo dove. E allora buona notte, camerati. - Che! - rispose Derossi, - per me, Garrone sarà sempre Garrone, Precossi sarà sempre Precossi, e gli altri lo stesso, diventassi imperatore delle Russie; dove saranno loro, andrò io. - Benedetto! - esclamò Coretti padre, alzando la fiaschetta; - così si parla, sagrestia! Toccate qua! Viva i bravi compagni, e viva anche la scuola, che vi fa una sola famiglia, quelli che ne hanno e quelli che non ne hanno! Noi toccammo tutti la sua fiaschetta con le barchette e i bicchieri, e bevemmo l'ultima volta. E lui: - Viva il quadrato del '49! gridò, levandosi in piedi, e cacciando giù l'ultimo sorso; - e se avrete da far dei quadrati anche voi, badate di tener duro come noi altri, ragazzi! - Era già tardi: scendemmo correndo e cantando, e camminando per lunghi tratti tutti a braccetto, e arrivammo sul Po che imbruniva, e volavano migliaia di lucciole. E non ci separammo che in piazza dello Statuto, dopo aver combinato di trovarci tutti insieme domenica per andare al Vittorio Emanuele, a veder la distribuzione dei premi agli alunni delle scuole serali. Che bella giornata! Come sarei rientrato in casa contento se non avessi incontrato la mia povera maestra! La incontrai che scendeva le scale di casa nostra, quasi al buio, e appena mi riconobbe mi prese per tutt'e due le mani e mi disse all'orecchio: - Addio, Enrico, ricordati di me! - M'accorsi che piangeva. Salii, e lo dissi a mia madre: - Ho incontrato la mia maestra. Andava a mettersi a letto, - rispose mia madre, che avea gli occhi rossi. E poi soggiunse con grande tristezza, guardandomi fisso: - La tua povera maestra... sta molto male.


Giugno - In campagna. 19, lunedì June - In the Countryside. 19, Monday Junio - En el campo. 19, lunes Junho - No campo. 19, segunda-feira

In campagna 19, lunedì

Il mio buon padre mi perdonò, anche questa volta, e mi lasciò andare alla scampagnata che si era combinata mercoledì col padre di Coretti, il rivenditor di legna. Ne avevamo tutti bisogno d'una boccata d'aria di collina. Todos necesitábamos un soplo de aire fresco de la colina. Fu una festa. Ci trovammo ieri alle due in piazza dello Statuto, Derossi, Garrone, Garoffi, Precossi, padre e figlio Coretti, ed io, con le nostre provviste di frutte, di salsicciotti e d'ova sode: avevamo anche delle barchette di cuoio e dei bicchieri di latta: Garrone portava una zucca con dentro del vino bianco; Coretti, la fiaschetta da soldato di suo padre, piena di vino nero; e il piccolo Precossi, col suo camiciotto di fabbro ferraio, teneva sotto il braccio una pagnotta di due chilogrammi. S'andò in omnibus fino alla Gran Madre di Dio, e poi su, alla lesta, per i colli. Fueron en ómnibus hasta la Gran Madre de Dios, y luego subieron, a paso tranquilo, a las colinas. C'era un verde, un'ombra, un fresco! Andavamo rivoltoloni nell'erba, mettevamo il viso nei rigagnoli, saltavamo a traverso alle siepi. Dábamos vueltas en la hierba, metíamos la cara en los riachuelos, saltábamos por los setos. Coretti padre ci seguitava di lontano, con la giacchetta sulle spalle, fumando con la sua pipa di gesso, e di tanto in tanto ci minacciava con la mano, che non ci facessimo delle buche nei calzoni. Coretti padre nos seguía desde lejos, con la chaqueta sobre los hombros, fumando con su pipa de tiza y amenazándonos de vez en cuando con la mano para que no nos hiciéramos agujeros en los pantalones. Precossi zufolava, non l'avevo mai sentito zufolare. Precossi silbaba, nunca le había oído silbar. Coretti figlio faceva di tutto, strada facendo; sa far di tutto, quell'ometto lì, col suo coltelluccio a cricco, lungo un dito: delle rotine da mulino, delle forchette, degli schizzatoi; e voleva portar la roba degli altri, era carico che grondava sudore; ma sempre svelto come un capriolo. El hijo de Coretti hacía de todo, por el camino; sabía hacer de todo, aquel hombrecillo de allí, con su pequeña navaja de carraca, de un dedo de largo: fresas, horquillas, esbozadores; y quería llevar las cosas de los demás, iba cargado y chorreando sudor; pero siempre tan rápido como un ciervo. Derossi si fermava ogni momento a dirci i nomi delle piante e degli insetti: io non so come faccia a saper tante cose. E Garrone mangiava del pane, in silenzio; ma non ci attacca mica più quei morsi allegri d'una volta, povero Garrone, dopo che ha perduto sua madre. Y Garrone comió pan, en silencio; pero ya no toma aquellos alegres bocados del pasado, pobre Garrone, después de haber perdido a su madre. È sempre lui, però, buono come il pane: quando uno di noi pigliava la rincorsa per saltare un fosso, egli correva dall'altra parte e tendergli le mani; e perché Precossi aveva paura delle vacche, ché da piccolo è stato cozzato, ogni volta che ne passava una, Garrone gli si parava davanti. Andammo su fino a Santa Margherita, e poi giù per le chine a salti, a rotoloni, a scortica... mele. Subimos a Santa Margherita, y luego bajamos las pistas en saltos, en revolcones, en flays... manzanas. Precossi, inciampando in un cespuglio, si fece uno strappo al camiciotto, e restò lì vergognoso col suo brindello ciondoloni; ma Garoffi che ha sempre degli spilli nella giacchetta, glielo appuntò che non si vedeva, mentre quegli badava a dirgli: - Scusami, scusami; - e poi ricominciò a correre. Garoffi non perdeva il suo tempo, per via: coglieva delle erbe da insalata, delle lumache, e ogni pietra che luccicasse un po', se la metteva in tasca, pensando che ci fosse dentro dell'oro o dell'argento. E avanti a correre, a ruzzolare, a rampicarsi, all'ombra e al sole, su e giù per tutti i rialti e le scorciatoie, fin che arrivammo scalmanati e sfiatati sulla cima d'una collina, dove ci sedemmo a far merenda, sull'erba. Y así seguimos, corriendo, dando tumbos, trepando, a la sombra y al sol, subiendo y bajando por todas las subidas y atajos, hasta que llegamos a lo alto de una colina, donde nos sentamos en la hierba a merendar. Si vedeva una pianura immensa, e tutte le Alpi azzurre con le cime bianche. Morivamo tutti di fame, il pane pareva che fondesse. Coretti padre ci porgeva le porzioni di salsicciotto su delle foglie di zucca. E allora cominciammo a parlare tutti insieme, dei maestri, dei compagni che non avevan potuto venire, e degli esami. Precossi si vergognava un poco a mangiare e Garrone gli ficcava in bocca il meglio della sua parte, di viva forza. Coretti era seduto accanto a suo padre, con le gambe incrociate: parevan piuttosto due fratelli, che padre e figlio, a vederli così vicini, tutti e due rossi e sorridenti, con quei denti bianchi. Il padre trincava con gusto, vuotava anche le barchette e i bicchieri che noi lasciavamo ammezzati, e diceva: - A voi altri che studiate, il vino vi fa male; sono i rivenditori di legna che n'han bisogno! El padre bebió con fruición, e incluso vació los pequeños botes y vasos que dejamos amontonados, y dijo: "A los demás que estudiáis, el vino os sienta mal; ¡los que lo necesitan son los vendedores de leña! - Poi pigliava e scoteva per il naso il figliuolo, dicendoci: - Ragazzi, vogliate bene a questo qui, che è un fior di galantuomo, son io che ve lo dico! - Entonces agarró y sacudió a su hijo por la nariz, diciendo: - ¡Chicos, quered a éste, os digo que es todo un caballero! - E tutti ridevano, fuorché Garrone. Ed egli seguitava, trincando: - Peccato, eh! Ora siete tutti insieme, da bravi camerati; e fra qualche anno, chi sa, Enrico e Derossi saranno avvocati e professori, o che so io, e voi altri quattro in bottega o a un mestiere, o chi sa diavolo dove. E allora buona notte, camerati. - Che! - rispose Derossi, - per me, Garrone sarà sempre Garrone, Precossi sarà sempre Precossi, e gli altri lo stesso, diventassi imperatore delle Russie; dove saranno loro, andrò io. - replicó Derossi, - para mí, Garrone siempre será Garrone, Precossi siempre será Precossi, y los demás igual, me convertiré en emperador de las Rusias; donde ellos estén, yo iré. - Benedetto! - esclamò Coretti padre, alzando la fiaschetta; - così si parla, sagrestia! - exclamó el padre Coretti, levantando su petaca; - ¡así se habla, sacristía! Toccate qua! ¡Toca aquí! Viva i bravi compagni, e viva anche la scuola, che vi fa una sola famiglia, quelli che ne hanno e quelli che non ne hanno! Larga vida a los buenos camaradas, y larga vida a la escuela, que hace de vosotros una sola familia, ¡los que tienen y los que no tienen! Noi toccammo tutti la sua fiaschetta con le barchette e i bicchieri, e bevemmo l'ultima volta. Todos tocamos su petaca con los botes y los vasos, y bebimos hasta el final. E lui: - Viva il quadrato del '49! gridò, levandosi in piedi, e cacciando giù l'ultimo sorso; - e se avrete da far dei quadrati anche voi, badate di tener duro come noi altri, ragazzi! gritó, poniéndose en pie y apurando el último trago-, y si tenéis que hacer plazas también, ¡aseguraos de aguantar como el resto de nosotros, chicos! - Era già tardi: scendemmo correndo e cantando, e camminando per lunghi tratti tutti a braccetto, e arrivammo sul Po che imbruniva, e volavano migliaia di lucciole. - Ya era tarde: bajamos corriendo y cantando, y caminando largas distancias todos del brazo, y llegamos al Po, que estaba oscureciendo, y miles de luciérnagas volaban. E non ci separammo che in piazza dello Statuto, dopo aver combinato di trovarci tutti insieme domenica per andare al Vittorio Emanuele, a veder la distribuzione dei premi agli alunni delle scuole serali. Che bella giornata! Come sarei rientrato in casa contento se non avessi incontrato la mia povera maestra! La incontrai che scendeva le scale di casa nostra, quasi al buio, e appena mi riconobbe mi prese per tutt'e due le mani e mi disse all'orecchio: - Addio, Enrico, ricordati di me! - M'accorsi che piangeva. Salii, e lo dissi a mia madre: - Ho incontrato la mia maestra. Andava a mettersi a letto, - rispose mia madre, che avea gli occhi rossi. E poi soggiunse con grande tristezza, guardandomi fisso: - La tua povera maestra... sta molto male.