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1812. La storia della bufera napoleonica, XXXII puntata

XXXII puntata

Aurelio: State ascoltando La Voce della Russia, da Mosca. Anna: 1812 Aurelio: Da Borodino a Parigi Anna: Programma conclusivo in tre puntate di Aurelio Montingelli e Anna Gromova Aurelio: Beresinà. Anna: Dal centro di Mosca ci vogliono poco più di dieci minuti di metropolitana per arrivare alla fermata “ Kutuzovskij prospekt “.

Poco lontano, al numero 38 del viale omonimo, all'interno del grande museo dedicato alla Battaglia di Borodino possiamo trovare una piccola isba di legno dove il 1 settembre del 1812 il generale Kutuzov tenne il suo famoso consiglio di guerra. Aurelio: Passato alla storia e al comune dire quotidiano come il Consiglio di Filì. Anna: Che era allora un villaggio alquanto lontano dalla vecchia capitale. Aurelio: A proposito l'isba del Museo è una ricostruzione di quella autentica andata perduta in un incendio cinquantanni più tardi l'evento cui fece da cornice. Anna: A Filì, Kutuzov potè constatare ancora una volta di non essere capito dagli alti ranghi del suo esercito. Tutti, anche i più cauti, volevano un'altra battaglia generale ed egli fu costretto ad imporre la sua volontà con la forza del comando supremo affidatogli dal sovrano. Aurelio: Secondo una lettera inviata dal conte Voronzov ad un amico inglese, Kutuzov avrebbe detto a mò di congedo: “ Voi temete una ritirata attraverso Mosca, mentre per me è un segno della Provvidenza che ci permetterà di salvare l'esercito. Napoleone è come un torrente in piena che non riusciamo a fermare. Mosca sarà la spugna che lo assorbirà…” Anna: Sarebbe stata quella una spugna di fuoco che avrebbe costretto Bonaparte ad abbandonare precipitosamente Mosca senza sapere cosa fare…. Aurelio: Perché la Russia, a differenza di tutti gli stati europei, piccoli e grandi che egli aveva conquistato con una brillante vittoria nel corso di una battaglia generale, aveva respinto quelle regole del gioco. Anna: Napoleone si aspettava una deputazione alle porte di Mosca e una offerta di pace di parte di Alessandro. Ma invano. Aurelio: L'imperatore non si degnò nemmeno di rispondere alle tante lettere che Bonaparte gli fece pervenire per vie traverse… Anna: La Russia non pensava minimamente di arrendersi per cui la caduta di Mosca diventava un episodio doloroso, ma non decisivo. Aurelio: Napoleone entrò in una città deserta, abbandonata dai suoi abitanti che non avevano lasciato nemmeno un forcone di fieno per la sua cavalleria… Anna: O un sacco di farina per i soldati affamati. Aurelio: E poche ore dopo Mosca incominciò a bruciare…. Aurelio: In gran segreto Napoleone inviò il generale Lauriston per chiedere a Kutuzov una tregua come preludio alla pace. Ne troviamo una testimonianza in una raccolta di appunti del generale Barklaj de Tolli, pubblicati nel 1912, nel centenario della Guerra Patriottica. Anna: Egli ricorda che Kutuzov, con sottile ironia, volle dare a quell'incontro un tono salottiero e più di una volta impedì al generale francese di affrontare l'argomento interessandosi prima alla salute dell'Imperatore e poi del suo tempo libero chiedendogli se aveva modo di andare a teatro. Aurelio: Alla fine egli aggiunse sempre con lo stesso tono: “ Gli è che a Mosca Napoleone dichiara che la campagna è finità mentre i russi ritengono che incominci appena adesso e che se ha dei dubbi in proposito se ne convincerà amaramente e per esperienza diretta…. Anna: Alla fine disse: “ Voi farete tutto il possibile per andarvene mentre noi ci applicheremo al massimo per impedirlo…” Aurelio: Poi, ricorda Barklaj, Kutuzov respinse con veemenza ogni profferta di pace con parole anticipatrici di cui forse al generale francese sfuggì il senso profondo. Leggiamo: “ Chi ci offre la pace? Chi calpesta i sacri diritti del popolo russo?....Accettare la pace? A Mosca? Giammai!” Aurelio: La situazione era chiara. Napoleone non aveva scelta. La partita era in mano ai russi. Anna: L'idea di marciare su Pietroburgo non poteva nemmeno essere presa in considerazione quindi non rimaneva altro da fare che ritirarsi e chiudere senza un nulla di fatto una guerra anomala. Aurelio: E tentare di salvare l'esercito e la Vecchia Guardia per nuove avventure. Anna: Ma Kutuzov non la pensava così e con una serie di manovre geniali e di attacchi improvvisi costrinse Napoleone a riprendere la via di Smolensk che, logorante durante l'avanzata, sarebbe risultata disastrosa durante la ritirata. Aurelio: In applicazione della sua strategia Kutuzov seppe impegnare l'esercito francese in due importanti combattimenti, a Tarutino il 5 ottobre e sei giorni dopo a Malojaroslavez. Anna: La tattica della terra bruciata dava i suoi frutti. La celebre cavalleria di Murat aveva cessato di esistere e i superstiti marciavano nel fango dell'autunno insieme alla fanteria…. Aurelio: Napoleone guardava a Smolensk come alla fine di quella ventata di sciagure che perseguitavano il suo esercito. Là avrebbe trovato i viveri e il foraggio, necessari per andare a svernare fra il Dnepr e la Dvina. Anna: Il grosso dell'esercito francese, guidato da Napoleone in persona, fu sottoposto a continue rapide e micidiali incursioni della cavalleria russa e di reparti partigiani, rendendo impossibile ogni approviggionamento. Aurelio: A Smolensk lo attendeva una forte delusione. In città non era rimasto più niente, i rifornimenti tanto attesi si erano trasformati in un miraggio. Anna: La tattica dell'esercito russo era chiara. Mentre Kutuzov si muoveva su una linea parallela a quella francese le armate di Ciciagov e Wittgenstein espugnavano uno dopo l'altro i capisaldi della passata avanzata napoleonica, prima Vitebsk, poi Minsk. Aurelio: Napoleone si ritrovò privato delle retrovie e la sua ritirata nel freddo dell'inverno incominciò a somigliare sempre più ad una fuga. Anna: L'ultimo ostacolo da superare per uscire dal territorio russo era rappresentato da un fiume che un ufficiale francese, Jean-Baptiste Antoine Marcellin de Marbot, divenuto poi celebre per le sue memorie, descrisse poi cosi: Aurelio: “Questo fiume che alcuni immaginano di gigantesche dimensioni, in effetti non è più largo di Via Royal a Parigi. Sulla profondità basti dire che in 72 ore tre reggimenti di cavalleria della brigata Corbineau lo guadarono senza alcuna difficoltà…” Anna: Quel fiume largo soltanto quanto una strada sarebbe passato alla storia ammantandosi di leggende. Aurelio : La Beresina è divenuta il simbolo della sconfitta napoleonica e in genere di ogni catastrofica disfatta. Anna: Al suo ritorno in patria Napoleone ebbe il cinismo di dichiarare che sulla Beresina aveva colto un'altra delle sue brillanti vittorie. Aurelio: Ma venticinquemila caduti sui trentamila soldati che gli rimanevano rappresentavano una smentita senza appello. Anna: A Mosca ufficialmente si parlò di vittoria delle armi russe, ma nei palazzi del potere non vennero risparmiate critiche anche pesanti a Kutuzov e ai generali impegnati direttamente in quella battaglia. Aurelio: Troviamo una spiegazione di questo fatto nell'opera di Tarle sull'invasione napoleonica. Sembra che i consiglieri militari di Alessandro I avessero messo a punto un piano che doveva portare più che alla sconfitta di Napoleone alla sua cattura e alla successiva detronizzazione. Anna: Secondo il grande storico russo questo piano oltre che cervellotico era in pieno contrasto con la strategia di Kutuzov che voleva soltanto cacciare Napoleone dal paese, ma facendogli pagare il prezzo più alto possibile. Anna: I noltre era piano politico, generato, negli sfarzosi saloni del Palazzo d'Inverno, da uomini che pur sfoggiando alti gradi non avevano mai infangato gli stivali su un campo di battaglia. Aurelio: In questa ottica la Battaglia della Beresina veniva considerata una sconfitta e un fallimento dei piani geopolitici della Russia. Anna: Le unità che Napoleone aveva a nord e a sud si unirono alla ritirata generale sotto gli attacchi incessanti delle avanguardie russe subendo ovunque perdite pesantissime. Aurelio: A fine dicembre i resti della Grande Armee riuscirono a riparare in Polonia lasciando in Russia 550 mila morti. Una cifra raccapricciante finanche per uno storico della guerra come Clausewitz. Anna: La Guerra patriottica del popolo russo aveva termine con una sconfitta devastante per Napoleone. In soli sei mesi aveva perso tutto il suo esercito ed era prossimo a perdere il trono e l'Impero. Aurelio: Stava per nascere la Sesta coalizione. Anna: Avete ascoltato la seconda delle tre puntate conclusive del programma “1812.La bufera napoleonica”.


XXXII puntata XXXII episode XXXII episódio

Aurelio:  State ascoltando La Voce della Russia, da Mosca. Aurelio: You are listening to La Voce della Russia, from Moscow. Anna:   1812 Aurelio:  Da Borodino a Parigi Anna:  Programma conclusivo in tre puntate di Aurelio Montingelli e Anna Gromova Aurelio:  Beresinà. Anna: 1812 Aurelio: From Borodino to Paris Anna: Final program in three episodes by Aurelio Montingelli and Anna Gromova Aurelio: Beresinà. Anna:   Dal centro di  Mosca ci vogliono poco più di dieci minuti di metropolitana  per arrivare alla fermata “ Kutuzovskij prospekt “. Anna: From the center of Moscow it takes just over ten minutes by subway to get to the “Kutuzovskij prospekt“ stop.

Poco lontano, al numero 38 del viale omonimo, all'interno del grande  museo dedicato alla Battaglia di Borodino possiamo trovare una piccola isba di legno dove il 1 settembre del 1812 il generale Kutuzov tenne il suo famoso consiglio di guerra. Not far away, at number 38 of the avenue of the same name, inside the large museum dedicated to the Battle of Borodino we can find a small wooden isba where on 1 September 1812 General Kutuzov held his famous war council. Aurelio:  Passato alla storia e al comune dire quotidiano come il Consiglio di Filì. Aurelio: Passed to history and to the common daily saying like the Council of Filì. Anna:  Che era allora un villaggio alquanto lontano dalla vecchia capitale. Anna: Which was then a village quite far from the old capital. Aurelio:  A proposito l'isba del Museo è una ricostruzione di quella autentica andata perduta in un incendio cinquantanni più tardi l'evento cui fece da cornice. Aurelio: By the way, the isba of the Museum is a reconstruction of the authentic one that was lost in a fire fifty years later the event which it framed. Anna:   A Filì, Kutuzov potè constatare ancora una volta  di non essere capito dagli alti ranghi del suo esercito. Anna: In Filì, Kutuzov could see once again that he was not understood by the high ranks of his army. Tutti, anche i più cauti, volevano un'altra battaglia generale ed egli  fu costretto ad imporre la sua volontà con la forza del comando supremo affidatogli dal sovrano. Everyone, even the most cautious, wanted another general battle and he was forced to impose his will with the strength of the supreme command entrusted to him by the sovereign. Aurelio:   Secondo una lettera inviata dal conte Voronzov ad un amico inglese, Kutuzov avrebbe detto a mò di congedo: “ Voi temete una ritirata attraverso Mosca, mentre per me è un segno della Provvidenza che ci permetterà di salvare l'esercito. Aurelio: According to a letter sent by Count Voronzov to an English friend, Kutuzov allegedly said farewell: “You fear a retreat through Moscow, while for me it is a sign of Providence that will allow us to save the army. Napoleone è come un  torrente in piena che non  riusciamo a fermare. Napoleon is like an overflowing torrent that we cannot stop. Mosca sarà la spugna che lo assorbirà…” Anna:   Sarebbe stata quella una spugna di fuoco che avrebbe costretto Bonaparte  ad abbandonare precipitosamente Mosca senza sapere cosa fare…. Moscow will be the sponge that will absorb it… ”Anna: That would have been a sponge of fire that would have forced Bonaparte to abandon Moscow without knowing what to do…. Aurelio:  Perché la Russia, a differenza di tutti gli stati europei, piccoli e grandi che egli aveva conquistato con una brillante vittoria nel corso di una battaglia generale, aveva respinto quelle regole del gioco. Aurelio: Because Russia, unlike all the European states, small and large that he had conquered with a brilliant victory in the course of a general battle, had rejected those rules of the game. Anna:   Napoleone si aspettava una deputazione alle porte di Mosca e una offerta di pace di parte di Alessandro. Anna: Napoleon expected a deputation at the gates of Moscow and a peace offer by Alexander. Ma invano. But in vain. Aurelio:   L'imperatore non si degnò nemmeno di rispondere alle tante  lettere che Bonaparte gli fece pervenire per vie traverse… Anna:   La Russia non pensava minimamente di arrendersi  per cui la caduta di Mosca diventava un episodio doloroso, ma non decisivo. Aurelio: The emperor did not even deign to respond to the many letters that Bonaparte sent him through the wrong way ... Anna: Russia did not think in the least of giving up, so the fall of Moscow became a painful episode, but not decisive. Aurelio:   Napoleone entrò in una città deserta, abbandonata dai suoi abitanti che non avevano lasciato nemmeno un  forcone di fieno per la sua cavalleria… Anna:   O un sacco di farina per i soldati affamati. Aurelio: Napoleon entered a deserted city, abandoned by its inhabitants who had not left even a pitchfork of hay for his cavalry ... Anna: Or a sack of flour for the starving soldiers. Aurelio:  E poche ore dopo Mosca incominciò a bruciare…. Aurelio: And a few hours later Moscow began to burn…. Aurelio:  In gran segreto Napoleone inviò il generale Lauriston per chiedere a Kutuzov una tregua come preludio alla pace. Aurelio: In great secrecy Napoleon sent General Lauriston to ask Kutuzov for a truce as a prelude to peace. Ne troviamo una testimonianza in una raccolta di appunti del  generale Barklaj de Tolli, pubblicati nel 1912, nel centenario della Guerra Patriottica. We find evidence of this in a collection of notes by General Barklaj de Tolli, published in 1912, on the centenary of the Patriotic War. Anna:   Egli ricorda che Kutuzov, con  sottile ironia, volle dare  a quell'incontro un tono salottiero e più di una volta impedì al generale francese di affrontare l'argomento interessandosi prima alla salute dell'Imperatore e poi del suo tempo libero chiedendogli se aveva modo di andare a teatro. Anna: He remembers that Kutuzov, with subtle irony, wanted to give that meeting a salty tone and more than once prevented the French general from addressing the subject by taking an interest first in the health of the Emperor and then in his free time by asking him if he had way to go to the theater. Aurelio:  Alla fine egli aggiunse sempre con lo stesso tono: “ Gli è che a Mosca Napoleone dichiara che la campagna è finità mentre i russi ritengono che incominci  appena adesso e che se  ha dei dubbi in proposito se ne  convincerà amaramente e per esperienza diretta…. Aurelio: At the end he always added in the same tone: "It is that in Moscow Napoleon declares that the campaign is over while the Russians believe that it is just starting now and that if he has any doubts about it he will be bitterly convinced of it by direct experience ... . Anna:   Alla fine disse: “ Voi farete tutto il possibile per andarvene mentre  noi ci applicheremo al massimo per impedirlo…” Aurelio:  Poi, ricorda Barklaj, Kutuzov respinse con veemenza ogni profferta di pace con parole anticipatrici di cui forse al generale francese sfuggì il senso profondo. Anna: In the end he said: "You will do everything possible to leave while we will do our utmost to prevent it ..." Aurelio: Then, Barklaj remembers, Kutuzov vehemently rejected every offer of peace with anticipatory words that perhaps the French general escaped the profound sense. Leggiamo: “ Chi ci offre la pace? We read: “Who offers us peace? Chi calpesta i sacri diritti del popolo russo?....Accettare la pace? Who tramples on the sacred rights of the Russian people? .... Accept peace? A Mosca? Giammai!” Aurelio:   La situazione era chiara. Never!" Aurelio: The situation was clear. Napoleone non aveva scelta. Napoleon had no choice. La partita era in mano ai russi. The game was in the hands of the Russians. Anna:   L'idea  di marciare su Pietroburgo non poteva nemmeno essere presa in considerazione quindi non rimaneva altro da fare che ritirarsi e chiudere senza un  nulla di fatto una  guerra anomala. Anna: The idea of marching on Petersburg could not even be taken into consideration so there was nothing left to do but withdraw and end an anomalous war without a stalemate. Aurelio:   E tentare di salvare l'esercito e la Vecchia Guardia per nuove avventure. Aurelio: And try to save the army and the Old Guard for new adventures. Anna:   Ma Kutuzov non la pensava così e con una serie di manovre geniali e di attacchi improvvisi costrinse Napoleone a riprendere la via  di Smolensk che, logorante durante l'avanzata, sarebbe risultata disastrosa durante la ritirata. Anna: But Kutuzov didn't think so and with a series of brilliant maneuvers and sudden attacks he forced Napoleon to resume the road to Smolensk which, wearing down during the advance, would have been disastrous during the retreat. Aurelio:   In applicazione della sua strategia Kutuzov seppe impegnare l'esercito francese in due importanti combattimenti, a Tarutino il 5 ottobre e sei giorni dopo a Malojaroslavez. Aurelio: In application of his strategy Kutuzov was able to engage the French army in two important fights, in Tarutino on 5 October and six days later in Malojaroslavez. Anna:   La tattica della terra bruciata dava i suoi frutti. Anna: The scorched earth tactic paid off. La celebre cavalleria di Murat aveva cessato di esistere e i superstiti marciavano nel fango dell'autunno insieme alla fanteria…. Murat's famous cavalry had ceased to exist and the survivors marched in the autumn mud together with the infantry…. Aurelio:   Napoleone guardava a Smolensk come alla fine di quella ventata di sciagure che perseguitavano il suo esercito. Aurelio: Napoleon looked at Smolensk as at the end of that wave of disasters that haunted his army. Là avrebbe trovato  i viveri e  il foraggio, necessari per andare a svernare fra il Dnepr e la Dvina. There he would find the food and fodder needed to spend the winter between the Dnieper and Dvina. Anna:   Il grosso dell'esercito francese, guidato da Napoleone in persona, fu sottoposto a continue rapide e micidiali incursioni della cavalleria russa e di reparti partigiani, rendendo impossibile ogni approviggionamento. Anna: The bulk of the French army, led by Napoleon himself, was subjected to continuous rapid and deadly raids by the Russian cavalry and partisan units, making any provisioning impossible. Aurelio:  A Smolensk lo attendeva una forte delusione. Aurelio: A strong disappointment awaited him in Smolensk. In città non era rimasto più niente, i rifornimenti tanto attesi si erano trasformati in un miraggio. There was nothing left in the city, the long-awaited supplies had turned into a mirage. Anna:   La tattica dell'esercito russo era chiara. Anna: The tactics of the Russian army were clear. Mentre Kutuzov si muoveva su una linea parallela a quella francese le armate di Ciciagov e Wittgenstein espugnavano uno dopo l'altro i capisaldi della passata avanzata napoleonica, prima Vitebsk,  poi Minsk. While Kutuzov was moving along a line parallel to the French one, the armies of Ciciagov and Wittgenstein conquered one after the other the cornerstones of the past Napoleonic advance, first Vitebsk, then Minsk. Aurelio:  Napoleone si ritrovò privato delle retrovie e la sua ritirata nel freddo dell'inverno incominciò a somigliare sempre più ad una fuga. Aurelio: Napoleon found himself deprived of the rear and his retreat in the cold of winter began to look more and more like an escape. Anna:   L'ultimo ostacolo da superare per uscire dal territorio russo era rappresentato da un fiume che un ufficiale francese,  Jean-Baptiste Antoine Marcellin de Marbot, divenuto poi celebre per le sue memorie,  descrisse poi cosi:  Aurelio:  “Questo fiume che alcuni immaginano di gigantesche dimensioni, in effetti non è più largo di Via Royal a Parigi. Anna: The last obstacle to overcome to get out of Russian territory was represented by a river that a French officer, Jean-Baptiste Antoine Marcellin de Marbot, who later became famous for his memoirs, then described as follows: Aurelio: "This river that some imagine gigantic dimensions, in fact it is no wider than Via Royal in Paris. Sulla profondità basti dire che in 72 ore tre reggimenti di cavalleria della brigata Corbineau lo guadarono senza alcuna difficoltà…” Anna:   Quel fiume largo soltanto quanto una strada sarebbe passato alla storia ammantandosi di leggende. On the depth, suffice it to say that in 72 hours three cavalry regiments of the Corbineau brigade forded it without any difficulty… ”Anna: That river only as wide as a road would have gone down in history, cloaked in legends. Aurelio : La Beresina è divenuta il simbolo della sconfitta napoleonica e in genere di ogni catastrofica disfatta. Aurelio: The Beresina has become the symbol of the Napoleonic defeat and in general of any catastrophic defeat. Anna:  Al suo ritorno in patria Napoleone ebbe il cinismo di dichiarare che sulla Beresina aveva colto un'altra delle sue brillanti vittorie. Anna: Upon his return to his homeland, Napoleon had the cynicism to declare that he had taken another of his brilliant victories over the Beresina. Aurelio:   Ma venticinquemila caduti sui trentamila soldati che gli rimanevano rappresentavano una smentita senza appello. Aurelio: But twenty-five thousand fallen out of the thirty thousand soldiers who remained represented a denial without appeal. Anna:   A Mosca ufficialmente si parlò di vittoria delle armi russe, ma nei palazzi del potere non vennero risparmiate critiche anche pesanti a Kutuzov e ai generali impegnati direttamente in quella battaglia. Anna: Officially in Moscow there was talk of a victory of Russian arms, but in the palaces of power even heavy criticism was not spared to Kutuzov and to the generals directly involved in that battle. Aurelio:  Troviamo una spiegazione di questo fatto nell'opera di Tarle sull'invasione napoleonica. Aurelio: We find an explanation for this fact in Tarle's work on the Napoleonic invasion. Sembra che i consiglieri militari di Alessandro I avessero messo a punto un piano che doveva portare più che alla sconfitta di Napoleone alla sua cattura e alla successiva detronizzazione. It appears that Alexander I's military advisers had devised a plan that was to lead more than Napoleon's defeat to his capture and subsequent dethronement. Anna:   Secondo il grande storico russo questo piano oltre che cervellotico era in pieno contrasto con la strategia di Kutuzov che voleva soltanto cacciare Napoleone dal paese, ma facendogli pagare il prezzo più alto possibile. Anna: According to the great Russian historian, this plan, as well as being bizarre, was in full contrast with Kutuzov's strategy which only wanted to expel Napoleon from the country, but making him pay the highest possible price. Anna: I noltre era piano politico, generato, negli sfarzosi saloni del Palazzo d'Inverno, da uomini che pur sfoggiando alti gradi non avevano mai infangato gli stivali su un campo di battaglia. Anna: Furthermore, it was a political plan, generated, in the sumptuous halls of the Winter Palace, by men who, despite showing off high degrees, had never muddied their boots on a battlefield. Aurelio:  In questa ottica la Battaglia della Beresina veniva considerata una sconfitta e un fallimento dei piani geopolitici della Russia. Aurelio: In this perspective, the Battle of Beresina was considered a defeat and a failure of Russia's geopolitical plans. Anna:   Le unità che Napoleone aveva a nord e a sud si unirono alla ritirata generale sotto gli attacchi incessanti delle avanguardie russe subendo ovunque perdite pesantissime. Anna: The units that Napoleon had in the north and south joined the general retreat under the incessant attacks of the Russian avant-gardes, suffering heavy losses everywhere. Aurelio:   A fine dicembre i resti della Grande Armee riuscirono a riparare in Polonia lasciando in Russia 550 mila morti. Aurelio: At the end of December the remains of the Grande Armee managed to repair in Poland, leaving 550,000 dead in Russia. Una cifra raccapricciante finanche per uno storico della guerra come Clausewitz. A gruesome figure even for a war historian like Clausewitz. Anna:   La Guerra patriottica del popolo russo aveva termine con una sconfitta devastante per Napoleone. Anna: The Patriotic War of the Russian people ended with a devastating defeat for Napoleon. In soli sei mesi aveva perso tutto il suo esercito ed era prossimo a perdere il trono e l'Impero. In just six months he had lost his entire army and was close to losing the throne and the Empire. Aurelio:  Stava per nascere la Sesta coalizione. Aurelio: The Sixth Coalition was about to be born. Anna:   Avete ascoltato la seconda delle tre puntate conclusive del programma “1812.La bufera napoleonica”. Anna: You have listened to the second of the three final episodes of the program "1812\. The Napoleonic storm".