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Salvatore racconta, #25 – Pietro Mennea, la freccia del sud

#25 – Pietro Mennea, la freccia del sud

Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 21 agosto 2021.

Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.

I Giochi olimpici di Tokyo 2020, anzi 2021, si sono conclusi da pochi giorni. Abbiamo ancora nella mente le immagini di imprese sportive appena successe.

In Italia, in particolare, ci siamo emozionati per delle vittorie inaspettate. Come quella di Marcell Jacobs nei cento metri maschili, o quella sempre di Marcell Jacobs insieme a Filippo Tortu, Fausto Desala e Lorenzo Patta nella staffetta 4×100 maschile.

Due medaglie d'oro olimpiche nell'atletica leggera sono state sorprendenti. Perché l'atletica leggera è stata per molto tempo il tallone d'Achille dello sport italiano. Soprattutto nelle specialità della corsa.

Ci siamo abituati a pensare, per tanto tempo, che gli uomini più veloci del mondo potevano chiamarsi solo Usain Bolt o Carl Lewis. Di certo non Filippo Tortu o Lorenzo Patta.

Invece quest'anno è andata diversamente e i velocisti azzurri hanno conquistato la gloria olimpica.

È stato un evento, che non succedeva da tanto tempo.

Per tornare all'ultima emozione simile, dobbiamo andare a Mosca.

In Russia, direte voi. Non proprio. In Unione Sovietica, per essere precisi. Perché andiamo a Mosca nel 1980. Non ve la immaginate piena di neve, però. Perché è agosto. E anche nella Mosca sovietica, ad agosto non nevica.

Lo stadio principale della città, che in quel periodo si chiama stadio Lenin, è pieno di gente. Perché ci sono i Giochi olimpici e quel giorno c'è una delle gare più belle dell'atletica. La finale dei 200 metri maschili.

Tra gli otto atleti ai blocchi di partenza, c'è un ragazzo con la maglietta azzurra, i capelli scuri e il fisico asciutto.

Pronti, via, si parte. L'atleta azzurro parte un po' lentamente. A metà corsa sembra che arriverà quarto. Poi trova dell'energia inaspettata, accelera, recupera tutti, vince. Medaglia d'oro.

Il ragazzo vestito d'azzurro è campione olimpico. Lo sa. Saluta la tribuna dello stadio Lenin con il dito indice alzato. In Italia la gente fa festa davanti alle tv.

Ha vinto un italiano. Ha vinto Pietro Mennea, la freccia del sud.

Quel ragazzo dall'aria seria, anche un po' malinconica, magro e scuro di capelli era da anni la grande speranza dell'atletica italiana.

Un ragazzo venuto dal sud, cresciuto in una famiglia senza tradizione sportiva, ma che è diventato campione olimpico.

Pietro Mennea nasce a Barletta, vicino a Bari, nel 1952. I suoi genitori sono persone semplici, senza molti soldi. Per tutta la vita Pietro sarà ossessionato dall'idea di avere una sicurezza economica e uno dei suoi primi obiettivi, una volta diventato atleta, è quello di aiutare il padre a trovare un lavoro stabile e tranquillo.

Non ci sono atleti in famiglia, nessuna fonte a cui ispirarsi. C'è però un insegnante. Il suo professore di ginnastica della scuola superiore nota che Pietro è piuttosto bravo a correre. Lo convince a provare un po' più seriamente.

Comincia, letteralmente, nel cortile della scuola. Ed è bravo. Va davvero veloce. Qualcuno racconta una storia, a dire la verità che sembra una leggenda metropolitana. Dice che Pietro a 15 anni sfidava le macchine a gare di velocità. All'epoca, al sud Italia, le macchine erano poche e non erano veloci come oggi. Pietro vinceva contro di loro e con i soldi della scommessa si pagava i biglietti per il cinema.

Vero o no, a 16 anni Pietro si iscrive a una società di atletica e partecipa alle sue prime gare. Il talento si vede. Diventa anche campione italiano juniores sui 200 metri.

Intanto conosce Carlo Vittori. È stato anche lui un atleta e ora fa l'allenatore per la federazione. Vittori vede Pietro, capisce che il ragazzo è un diamante grezzo, ha molto talento per la corsa e ha bisogno di svilupparlo bene.

Gli fa una proposta: vieni con me, ti faccio diventare un campione. Pietro accetta. Nel frattempo ha finito la scuola superiore, ha preso il suo diploma, è pronto a fare una scelta di vita. Quella dell'atleta professionista.

Si trasferisce a Formia, una cittadina di mare a metà strada tra Roma e Napoli dove c'è un centro federale. Lì comincia ad allenarsi con Vittori.

Dopo avere partecipato a varie competizioni europee e mondiali, nel 1972 arriva l'esordio più importante. Pietro Mennea va a Monaco di Baviera, ci sono le Olimpiadi.

Sulle piste da corsa di Monaco, Mennea arriva ancora giovane e inesperto. Ha solo 20 anni e il suo risultato migliore a livello internazionale è il sesto posto nei 200 metri agli europei di Helsinki dell'anno prima.

Nel frattempo però è cresciuto, si è allenato. Un po' a sorpresa, alle Olimpiadi si qualifica per la finale.

Forse gli tremano le gambe. Forse il cuore gli batte fortissimo. Dopotutto, è la prima finale olimpica. Mennea però corre forte, fortissimo e ottiene un risultato insperato. La medaglia di bronzo. Davanti a lui, il corridore sovietico Valerij Borzov e l'americano Larry Black.

Qualcuno dirà: è solo un bronzo, la storia si ricorda solo dei vincitori. Forse lo pensa anche Mennea. Perché da quel momento comincia a lavorare più duro di prima, per diventare campione.

Una medaglia d'oro arriva due anni dopo. Non sono le olimpiadi, ma gli europei. Si corre a Roma, davanti al pubblico di casa, Mennea punta soprattutto alla sua gara: i 200 metri. E vince.

Nei due anni successivi i risultati non sono eccezionali. Mennea si mostra molto serio, preoccupato. Ormai è famoso, quindi la tv e la radio lo seguono. Lui accetta le interviste, anche se non sembra molto contento. Dichiara che ai Giochi olimpici successivi, nel 76 a Montreal, non parteciperà.

Il pubblico non la prende bene, però. Si aspettano che Mennea vada in Canada, partecipi e porti medaglie. Lui allora si fa convincere, alla fine accetta e parte per Montreal. Da quelle Olimpiadi però, torna a mani vuote. Nei duecento metri arriva quarto, sotto il podio. Nella staffetta 4×100, anche.

I tifosi sono un po' delusi, i giornalisti anche. Si chiedono: le medaglie che Mennea ha vinto fino ad ora sono state solo un fuoco di paglia? O è un campione vero?

Pietro lo sa. Dietro la sua faccia seria, conosce la verità. Verrà fuori presto.

Mennea non è contento di come stanno andando le cose. Arrivare quarto, quindi senza medaglia, alla sua seconda Olimpiade è una battuta d'arresto nei suoi piani. Così per tre anni si allena duramente, e nel frattempo studia.

Non dimentichiamo quello che abbiamo detto all'inizio. Per il giovane Pietro Mennea, figlio del sud Italia del dopoguerra, è fondamentale trovare una stabilità per il futuro. La carriera di uno sportivo è bella e intensa, ma anche molto breve. Vuole prepararsi anche per dopo. Per quando non avrà più la forza di correre. Così si iscrive a scienze politiche e inizia il suo percorso universitario.

Studi e sport non sono mondi separati, anzi. In quanto studente, Pietro Mennea partecipa nel 1979 alle Universiadi, ovvero una specie di Olimpiadi riservate agli studenti universitari. Quell'anno, si tengono a Città del Messico.

Non sappiamo bene come arriva Mennea, quali sono le sue aspettative o le sue speranze. Però lui corre. Veloce. Velocissimo. Più veloce dei suoi avversari. Più veloce di tutti gli altri prima di lui nella storia. Vince la medaglia d'oro e conquista il record del mondo sui 200 metri. 19 secondi e 72 centesimi.

È un tempo incredibile che è stato per 17 anni il record del mondo e che è ancora oggi il record italiano ed europeo sui 200 metri.

Con questo risultato, è chiara a tutti una cosa. Pietro Mennea è il favorito assoluto per la medaglia d'oro a Mosca nel 1980.

Nella capitale sovietica ci sono delle olimpiadi un po' strane. È assente il padrone di casa più atteso, Valerij Borzov, vecchio rivale di Mennea. Si è ritirato per sempre dallo sport l'anno prima, per problemi fisici.

Mancano anche gli atleti americani. Tutti. Con una scelta molto discussa a livello internazionale, gli Stati Uniti hanno boicottato i Giochi di Mosca come segno di protesta contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan. È chiaro che senza Borzov e senza americani, Mennea è ancora di più il favorito per la vittoria finale.

Gli avversari rimasti però non sono certo delle controfigure. C'è il giamaicano Quarrie, campione olimpico in carica, e il britannico Allan Wells, campione olimpico nei cento metri. La pressione è alle stelle.

La gara l'abbiamo già raccontata. In quella sera calda moscovita, Mennea parte un po' lento, come sempre. Non è mai stato un campione nello scatto. Quando comincia ad accelerare, però, lo fa meglio di tutti. Quella sera va proprio così. Dopo i primi cento metri, Pietro accende il turbo, raggiunge e supera Wells accanto a lui. Stacca Quarrie sulla corsia più lontana. Ce l'ha fatta. È campione olimpico. Ha vinto la medaglia d'oro ai Giochi.

I suoi occhi quella sera, subito dopo la vittoria. Pochi secondi dopo avere tagliato per primo il traguardo, nella finale olimpica dei 200 metri, lui già lo sapeva. Sapeva che quella era la fine. Aveva raggiunto il massimo e non c'era altro da fare.

È questione di tempo. Poco tempo. Pietro Mennea annuncia il ritiro. Ha 28 anni, probabilmente potrebbe correre ancora. Solo che lui non ne ha voglia. Ci sono atleti che non potrebbero mai rinunciare all'adrenalina della competizione e all'entusiasmo del pubblico. Lui no. Vuole smettere. Concentrarsi sullo studio. Prepararsi al lungo futuro che lo aspetta senza sport.

È una scelta tormentata. Non convinta al cento per cento. E infatti Pietro torna in pista. Vince una medaglia di bronzo ai primi mondiali di atletica della storia, nell'83. E l'anno dopo vola a Los Angeles per la sua quarta Olimpiade. Le energie, non sono più quelle di quattro anni prima. Mennea conquista la finale, ma poi arriva soltanto settimo. Annuncia di nuovo il ritiro.

Ancora una volta, non è una decisione definitiva. Ancora una volta la pulce nell'orecchio lo convince a tornare. Lo fa a Seoul, per le Olimpiadi del 1988. Solo che ormai ha 36 anni. Supera il primo turno di qualificazione. Poi però si ritira dalla gara. E dallo sport attivo. Questa volta, definitivamente.

Nello stesso anno, ottiene un altro risultato a cui teneva molto. Compie i suoi studi e si laurea in scienze politiche. Si interessa anche di legge, scienze motorie, persino di letteratura. Sembra non averne mai abbastanza.

Dopo la fine della sua carriera sportiva fa mille cose. Entra in politica, per esempio, diventando deputato al parlamento europeo. Insegna all'università, tiene conferenze, apre anche uno studio legale insieme alla moglie. Nel 2013, a soli 60 anni, muore a causa di un tumore al pancreas.

Nonostante abbia fatto tante cose, anche importanti, dopo il ritiro, Pietro Mennea è soprattutto un simbolo dello sport italiano. Un ragazzo con la faccia seria, che ha visto la strada dritta davanti a sé e ha iniziato a correre veloce. Verso i suoi obiettivi.

#25 – Pietro Mennea, la freccia del sud #25 – Pietro Mennea, der Pfeil des Südens #25 – Pietro Mennea, the arrow of the south #25 - Pietro Mennea, la flecha del sur #25 - Pietro Mennea, la flèche du sud #25位 - ピエトロ・メンネア、南の矢 #25 - Pietro Mennea, a seta do sul #25 - Pietro Mennea, pilen från söder #25 – 彼得罗·门内亚(Pietro Mennea),南方之箭

__Trascrizione dal podcast Salvatore racconta, episodio pubblicato il 21 agosto 2021.__

__Distribuito con licenza Creative Commons CC-BY 4.0 non commerciale.__

I Giochi olimpici di Tokyo 2020, anzi 2021, si sono conclusi da pochi giorni. Die Olympischen Spiele 2020 in Tokio, oder besser gesagt 2021, sind seit einigen Tagen vorbei. Les Jeux olympiques de Tokyo 2020, ou plutôt 2021, sont terminés depuis quelques jours. Abbiamo ancora nella mente le immagini di imprese sportive appena successe. Wir haben immer noch Bilder im Kopf von sportlichen Höchstleistungen, die gerade geschehen sind. We still have in our minds the images of sports feats that just happened. Nous avons encore en tête des images d'exploits sportifs qui viennent de se produire.

In Italia, in particolare, ci siamo emozionati per delle vittorie inaspettate. Vor allem in Italien haben wir uns über unerwartete Siege gefreut. Come quella di Marcell Jacobs nei cento metri maschili, o quella sempre di Marcell Jacobs insieme a Filippo Tortu, Fausto Desala e Lorenzo Patta nella staffetta 4×100 maschile. Comme celle de Marcell Jacobs dans le 100 mètres masculin, ou encore celle de Marcell Jacobs avec Filippo Tortu, Fausto Desala et Lorenzo Patta dans le relais 4×100 masculin.

Due medaglie d'oro olimpiche nell'atletica leggera sono state sorprendenti. Zwei olympische Goldmedaillen in der Leichtathletik waren eine Überraschung. Two Olympic gold medals in track and field were surprising. Deux médailles d'or olympiques en athlétisme ont surpris. Perché l'atletica leggera è stata per molto tempo il tallone d'Achille dello sport italiano. Denn die Leichtathletik war lange Zeit die Achillesferse des italienischen Sports. Soprattutto nelle specialità della corsa. Vor allem in den Spezialgebieten des Laufsports. Especially in the specialties of running.

Ci siamo abituati a pensare, per tanto tempo, che gli uomini più veloci del mondo potevano chiamarsi solo Usain Bolt o Carl Lewis. Wir haben uns lange Zeit an die Vorstellung gewöhnt, dass die schnellsten Männer der Welt nur Usain Bolt oder Carl Lewis heißen können. Di certo non Filippo Tortu o Lorenzo Patta.

Invece quest'anno è andata diversamente e i velocisti azzurri hanno conquistato la gloria olimpica.

È stato un evento, che non succedeva da tanto tempo. Es war ein Ereignis, das es seit langem nicht mehr gegeben hatte.

Per tornare all'ultima emozione simile, dobbiamo andare a Mosca.

In Russia, direte voi. In Russia, you will say. Na Rússia, dir-se-á. Non proprio. In Unione Sovietica, per essere precisi. Perché andiamo a Mosca nel 1980. Non ve la immaginate piena di neve, però. Stellen Sie sich aber nicht vor, dass er voller Schnee ist. Don't imagine it full of snow, though. Perché è agosto. E anche nella Mosca sovietica, ad agosto non nevica.

Lo stadio principale della città, che in quel periodo si chiama stadio Lenin, è pieno di gente. Perché ci sono i Giochi olimpici e quel giorno c'è una delle gare più belle dell'atletica. Because the Olympic Games are on, and on that day there is one of the most beautiful competitions in athletics. La finale dei 200 metri maschili.

Tra gli otto atleti ai blocchi di partenza, c'è un ragazzo con la maglietta azzurra, i capelli scuri e il fisico asciutto. Unter den acht Athleten, die in den Startlöchern stehen, ist ein Junge mit blauem Hemd, dunklem Haar und schlanker Figur. Among the eight athletes in the starting blocks is a boy with a blue T-shirt, dark hair and a lean physique. Parmi les huit athlètes dans les starting-blocks se trouve un garçon avec une chemise bleue, des cheveux foncés et un physique svelte.

Pronti, via, si parte. Auf die Plätze, fertig, los. L'atleta azzurro parte un po' lentamente. A metà corsa sembra che arriverà quarto. Poi trova dell'energia inaspettata, accelera, recupera tutti, vince. Medaglia d'oro.

Il ragazzo vestito d'azzurro è campione olimpico. Lo sa. Er weiß es. Saluta la tribuna dello stadio Lenin con il dito indice alzato. Er winkt mit erhobenem Zeigefinger zur Tribüne des Lenin-Stadions. He waves to the Lenin Stadium grandstand with his index finger raised. In Italia la gente fa festa davanti alle tv.

Ha vinto un italiano. An Italian won. Ha vinto Pietro Mennea, la freccia del sud.

Quel ragazzo dall'aria seria, anche un po' malinconica, magro e scuro di capelli era da anni la grande speranza dell'atletica italiana. That serious-looking, even a little wistful, thin, dark-haired boy had been the great hope of Italian athletics for years. Ce garçon mince et brun, à l'air sérieux, voire un peu mélancolique, était depuis des années le grand espoir de l'athlétisme italien.

Un ragazzo venuto dal sud, cresciuto in una famiglia senza tradizione sportiva, ma che è diventato campione olimpico.

Pietro Mennea nasce a Barletta, vicino a Bari, nel 1952. I suoi genitori sono persone semplici, senza molti soldi. Per tutta la vita Pietro sarà ossessionato dall'idea di avere una sicurezza economica e uno dei suoi primi obiettivi, una volta diventato atleta, è quello di aiutare il padre a trovare un lavoro stabile e tranquillo. Tout au long de sa vie, Pietro sera obsédé par l'idée d'avoir une sécurité économique et l'un de ses premiers objectifs, une fois devenu athlète, sera d'aider son père à trouver un emploi stable et tranquille.

Non ci sono atleti in famiglia, nessuna fonte a cui ispirarsi. There are no athletes in the family, no source for inspiration. Il n'y a pas d'athlètes dans la famille, pas de source d'inspiration. C'è però un insegnante. Il suo professore di ginnastica della scuola superiore nota che Pietro è piuttosto bravo a correre. Lo convince a provare un po' più seriamente.

Comincia, letteralmente, nel cortile della scuola. It begins, literally, in the schoolyard. Ed è bravo. Und er ist gut. Va davvero veloce. It goes really fast. Qualcuno racconta una storia, a dire la verità che sembra una leggenda metropolitana. Someone tells a story, to tell the truth that sounds like an urban legend. Dice che Pietro a 15 anni sfidava le macchine a gare di velocità. He says Peter challenged cars to speed races when he was 15 years old. Il raconte que Peter a défié des voitures dans des courses de vitesse lorsqu'il avait 15 ans. All'epoca, al sud Italia, le macchine erano poche e non erano veloci come oggi. Pietro vinceva contro di loro e con i soldi della scommessa si pagava i biglietti per il cinema. Peter a gagné contre eux et avec l'argent du pari, il a payé des tickets de cinéma.

Vero o no, a 16 anni Pietro si iscrive a una società di atletica e partecipa alle sue prime gare. Il talento si vede. Diventa anche campione italiano juniores sui 200 metri.

Intanto conosce Carlo Vittori. È stato anche lui un atleta e ora fa l'allenatore per la federazione. Vittori vede Pietro, capisce che il ragazzo è un diamante grezzo, ha molto talento per la corsa e ha bisogno di svilupparlo bene. Vittori voit Pietro, réalise que le garçon est un diamant brut, qu'il a beaucoup de talent pour la course et qu'il doit bien le développer.

Gli fa una proposta: vieni con me, ti faccio diventare un campione. Er macht ihm einen Vorschlag: Komm mit mir, ich werde dich zum Champion machen. Pietro accetta. Nel frattempo ha finito la scuola superiore, ha preso il suo diploma, è pronto a fare una scelta di vita. In der Zwischenzeit hat er die High School abgeschlossen, seinen Abschluss gemacht und ist bereit, eine Entscheidung für sein Leben zu treffen. Quella dell'atleta professionista.

Si trasferisce a Formia, una cittadina di mare a metà strada tra Roma e Napoli dove c'è un centro federale. Er zog nach Formia, einer Küstenstadt auf halbem Weg zwischen Rom und Neapel, wo es ein Bundeszentrum gibt. Lì comincia ad allenarsi con Vittori. Dort beginnt er seine Ausbildung bei Vittori.

Dopo avere partecipato a varie competizioni europee e mondiali, nel 1972 arriva l'esordio più importante. Après avoir participé à plusieurs concours européens et mondiaux, ses débuts les plus importants ont eu lieu en 1972. Pietro Mennea va a Monaco di Baviera, ci sono le Olimpiadi. Pietro Mennea goes to Munich, there are Olympics.

Sulle piste da corsa di Monaco, Mennea arriva ancora giovane e inesperto. On the race tracks of Monaco, Mennea arrives still young and inexperienced. Ha solo 20 anni e il suo risultato migliore a livello internazionale è il sesto posto nei 200 metri agli europei di Helsinki dell'anno prima. Er war erst 20 Jahre alt und sein bestes Ergebnis auf internationaler Ebene war der sechste Platz über 200 Meter bei der Europameisterschaft in Helsinki im Jahr zuvor. He was only 20 years old and his best result at the international level was sixth place in the 200 meters at the Helsinki Europeans the year before. Il n'a que 20 ans et son meilleur résultat au niveau international est une sixième place sur 200 mètres aux Européens d'Helsinki l'année précédente.

Nel frattempo però è cresciuto, si è allenato. In der Zwischenzeit ist er jedoch gewachsen, er hat gelernt. Mais entre-temps, il a grandi, il s'est entraîné. Un po' a sorpresa, alle Olimpiadi si qualifica per la finale.

Forse gli tremano le gambe. Maybe his legs are shaking. Peut-être que ses jambes tremblent. Forse il cuore gli batte fortissimo. Dopotutto, è la prima finale olimpica. Mennea però corre forte, fortissimo e ottiene un risultato insperato. Mennea, however, runs strong, very strong, and achieves an unhoped-for result. La medaglia di bronzo. Davanti a lui, il corridore sovietico Valerij Borzov e l'americano Larry Black.

Qualcuno dirà: è solo un bronzo, la storia si ricorda solo dei vincitori. Forse lo pensa anche Mennea. Perché da quel momento comincia a lavorare più duro di prima, per diventare campione.

Una medaglia d'oro arriva due anni dopo. Non sono le olimpiadi, ma gli europei. Si corre a Roma, davanti al pubblico di casa, Mennea punta soprattutto alla sua gara: i 200 metri. Running in Rome, in front of his home crowd, Mennea aims mainly for his race: the 200 meters. Courant à Rome, devant son public, le principal objectif de Mennea était sa course : le 200 mètres. E vince.

Nei due anni successivi i risultati non sono eccezionali. Mennea si mostra molto serio, preoccupato. Ormai è famoso, quindi la tv e la radio lo seguono. Lui accetta le interviste, anche se non sembra molto contento. Dichiara che ai Giochi olimpici successivi, nel 76 a Montreal, non parteciperà. Il déclare qu'il ne participera pas aux prochains Jeux Olympiques, en 1976 à Montréal.

Il pubblico non la prende bene, però. Si aspettano che Mennea vada in Canada, partecipi e porti medaglie. They expect Mennea to go to Canada, participate and bring medals. Lui allora si fa convincere, alla fine accetta e parte per Montreal. Da quelle Olimpiadi però, torna a mani vuote. Nei duecento metri arriva quarto, sotto il podio. Dans le deux cents mètres, il a terminé quatrième, en dessous du podium. Nella staffetta 4×100, anche.

I tifosi sono un po' delusi, i giornalisti anche. Si chiedono: le medaglie che Mennea ha vinto fino ad ora sono state solo un fuoco di paglia? They wonder: have the medals Mennea has won so far been just a flash in the pan? O è un campione vero?

Pietro lo sa. Dietro la sua faccia seria, conosce la verità. Hinter seinem ernsten Gesicht kennt er die Wahrheit. Verrà fuori presto. Es wird bald herauskommen. It will come out soon.

Mennea non è contento di come stanno andando le cose. Arrivare quarto, quindi senza medaglia, alla sua seconda Olimpiade è una battuta d'arresto nei suoi piani. Le fait d'arriver quatrième, donc sans médaille, à ses deuxièmes Jeux olympiques est un revers pour ses projets. Così per tre anni si allena duramente, e nel frattempo studia.

Non dimentichiamo quello che abbiamo detto all'inizio. Per il giovane Pietro Mennea, figlio del sud Italia del dopoguerra, è fondamentale trovare una stabilità per il futuro. For young Pietro Mennea, a child of postwar southern Italy, finding stability for the future is crucial. La carriera di uno sportivo è bella e intensa, ma anche molto breve. Vuole prepararsi anche per dopo. Per quando non avrà più la forza di correre. Così si iscrive a scienze politiche e inizia il suo percorso universitario.

Studi e sport non sono mondi separati, anzi. In quanto studente, Pietro Mennea partecipa nel 1979 alle Universiadi, ovvero una specie di Olimpiadi riservate agli studenti universitari. En tant qu'étudiant, Pietro Mennea a participé à l'Universiade de 1979, une sorte d'olympiade réservée aux étudiants de l'université. Quell'anno, si tengono a Città del Messico. In diesem Jahr fanden sie in Mexiko-Stadt statt. That year, they are held in Mexico City. Nesse ano, realizaram-se na Cidade do México.

Non sappiamo bene come arriva Mennea, quali sono le sue aspettative o le sue speranze. Wir wissen nicht wirklich, wie Mennea ankommt, welche Erwartungen oder Hoffnungen er hat. We don't really know how Mennea arrives, what his expectations or hopes are. Però lui corre. Veloce. Velocissimo. Più veloce dei suoi avversari. Più veloce di tutti gli altri prima di lui nella storia. Vince la medaglia d'oro e conquista il record del mondo sui 200 metri. 19 secondi e 72 centesimi.

È un tempo incredibile che è stato per 17 anni il record del mondo e che è ancora oggi il record italiano ed europeo sui 200 metri.

Con questo risultato, è chiara a tutti una cosa. Pietro Mennea è il favorito assoluto per la medaglia d'oro a Mosca nel 1980.

Nella capitale sovietica ci sono delle olimpiadi un po' strane. È assente il padrone di casa più atteso, Valerij Borzov, vecchio rivale di Mennea. The most anticipated host, Valerij Borzov, Mennea's old rival, is absent. Si è ritirato per sempre dallo sport l'anno prima, per problemi fisici. He retired forever from the sport the year before due to physical problems. Il avait pris sa retraite définitive l'année précédente en raison de problèmes physiques.

Mancano anche gli atleti americani. Tutti. Con una scelta molto discussa a livello internazionale, gli Stati Uniti hanno boicottato i Giochi di Mosca come segno di protesta contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan. Dans un choix très discuté au niveau international, les États-Unis ont boycotté les Jeux de Moscou en signe de protestation contre l'invasion soviétique de l'Afghanistan. È chiaro che senza Borzov e senza americani, Mennea è ancora di più il favorito per la vittoria finale.

Gli avversari rimasti però non sono certo delle controfigure. Die übrigen Gegner sind jedoch keine Ersatzspieler. The remaining opponents, however, are hardly stand-ins. C'è il giamaicano Quarrie, campione olimpico in carica, e il britannico Allan Wells, campione olimpico nei cento metri. Der amtierende Olympiasieger Quarrie aus Jamaika und der britische Olympiasieger über 100 Meter, Allan Wells, sind dabei. There is Jamaica's Quarrie, defending Olympic champion, and Britain's Allan Wells, Olympic champion in the 100 meters. Il y a le Jamaïcain Quarrie, champion olympique en titre, et le Britannique Allan Wells, champion olympique du 100 mètres. La pressione è alle stelle. Der Druck ist enorm hoch. The pressure is through the roof.

La gara l'abbiamo già raccontata. Wir haben das Rennen bereits nachgezählt. In quella sera calda moscovita, Mennea parte un po' lento, come sempre. On that hot Moscow evening, Mennea starts a little slow, as usual. Non è mai stato un campione nello scatto. Er war noch nie ein Meister im Schießen. He has never been a champion in snapping. Il n'a jamais été champion de tir. Quando comincia ad accelerare, però, lo fa meglio di tutti. Quella sera va proprio così. Dopo i primi cento metri, Pietro accende il turbo, raggiunge e supera Wells accanto a lui. Après les cent premiers mètres, Peter a mis le turbo, a rattrapé et dépassé Wells à côté de lui. Stacca Quarrie sulla corsia più lontana. Quarrie auf der anderen Straßenseite. Stack Quarrie on the far lane. Quarrie sur le chemin le plus éloigné. Quarrie na faixa de rodagem mais distante. Ce l'ha fatta. Er hat es geschafft. He did it. Il l'a fait. È campione olimpico. Ha vinto la medaglia d'oro ai Giochi.

I suoi occhi quella sera, subito dopo la vittoria. Seine Augen in dieser Nacht, unmittelbar nach dem Sieg. His eyes that night, right after the victory. Pochi secondi dopo avere tagliato per primo il traguardo, nella finale olimpica dei 200 metri, lui già lo sapeva. Wenige Sekunden nachdem er im olympischen 200-Meter-Finale als Erster die Ziellinie überquert hatte, wusste er es bereits. A few seconds after crossing the finish line first in the Olympic 200-meter final, he already knew it. Quelques secondes après avoir franchi le premier la ligne d'arrivée de la finale olympique du 200 mètres, il le savait déjà. Sapeva che quella era la fine. Aveva raggiunto il massimo e non c'era altro da fare. Il a atteint le maximum et il n'y a plus rien à faire.

È questione di tempo. Es ist nur eine Frage der Zeit. Poco tempo. Pietro Mennea annuncia il ritiro. Ha 28 anni, probabilmente potrebbe correre ancora. Solo che lui non ne ha voglia. Ci sono atleti che non potrebbero mai rinunciare all'adrenalina della competizione e all'entusiasmo del pubblico. Lui no. Vuole smettere. Concentrarsi sullo studio. Prepararsi al lungo futuro che lo aspetta senza sport.

È una scelta tormentata. C'est un choix difficile. Non convinta al cento per cento. Je ne suis pas convaincu à cent pour cent. E infatti Pietro torna in pista. Vince una medaglia di bronzo ai primi mondiali di atletica della storia, nell'83. Won a bronze medal at the first-ever World Athletics Championships in '83. E l'anno dopo vola a Los Angeles per la sua quarta Olimpiade. L'année suivante, il s'est envolé pour Los Angeles afin de participer à ses quatrièmes Jeux olympiques. Le energie, non sono più quelle di quattro anni prima. The energies, they are no longer what they were four years earlier. Mennea conquista la finale, ma poi arriva soltanto settimo. Annuncia di nuovo il ritiro.

Ancora una volta, non è una decisione definitiva. Ancora una volta la pulce nell'orecchio lo convince a tornare. Une fois de plus, la puce à l'oreille le convainc de revenir. Lo fa a Seoul, per le Olimpiadi del 1988. Solo che ormai ha 36 anni. Supera il primo turno di qualificazione. Passes the first qualifying round. Poi però si ritira dalla gara. E dallo sport attivo. Questa volta, definitivamente.

Nello stesso anno, ottiene un altro risultato a cui teneva molto. In the same year, he achieved another accomplishment that he cherished. Compie i suoi studi e si laurea in scienze politiche. Si interessa anche di legge, scienze motorie, persino di letteratura. He is also interested in law, exercise science, even literature. Il s'intéresse également au droit, aux sciences de l'exercice et même à la littérature. Sembra non averne mai abbastanza. He can't seem to get enough of it.

Dopo la fine della sua carriera sportiva fa mille cose. Entra in politica, per esempio, diventando deputato al parlamento europeo. He entered politics, for example, becoming a member of the European Parliament. Insegna all'università, tiene conferenze, apre anche uno studio legale insieme alla moglie. Er unterrichtet an der Universität, hält Vorlesungen und eröffnet zusammen mit seiner Frau eine Anwaltskanzlei. He teaches at the university, lectures, and also opens a law firm together with his wife. Nel 2013, a soli 60 anni, muore a causa di un tumore al pancreas. En 2013, à seulement 60 ans, il est décédé d'un cancer du pancréas.

Nonostante abbia fatto tante cose, anche importanti, dopo il ritiro, Pietro Mennea è soprattutto un simbolo dello sport italiano. Un ragazzo con la faccia seria, che ha visto la strada dritta davanti a sé e ha iniziato a correre veloce. Ein Junge mit ernstem Gesicht, der die Straße geradeaus sah und schnell loslief. A boy with a serious face, who saw the road straight ahead and started running fast. Verso i suoi obiettivi. Auf dem Weg zu seinen Zielen.