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Bartebly, lo Scrivano - Herman Melville, Bartleby (2)

Bartleby (2)

Per mia fortuna, visto che la causa specifica ne era la cattiva digestione, l'irritabilità e il conseguente nervosismo di Pince-Nez si manifestavano soprattutto al mattino, mentre nel pomeriggio era relativamente tranquillo. Quindi, poiché gli attacchi parossistici di Tacchino maturavano soltanto intorno al mezzogiorno, non dovevo mai vedermela con le loro eccentricità contemporaneamente. Le crisi si alternavano, come le sentinelle nei turni di guardia. Quando era in servizio Pince-Nez, Tacchino era in licenza, e viceversa. In quelle circostanze era una buona intesa naturale.

Zenzero, il terzo della lista, era un ragazzotto di circa dodici anni. Il padre, carrettiere, nutriva l'ambizione di vedere, prima di morire, il figlio seduto sul seggio di un tribunale invece che sul sedile di un carro. Ecco perché me lo mandò in ufficio in qualità di studente di legge, fattorino, addetto a pulire e spazzare, al salario di un dollaro alla settimana. Aveva una piccola scrivania per sè, ma non la usava molto. A chi gli ispezionasse il cassetto si parava davanti una collezione di gusci di noce di ogni genere. Per questo ragazzo sveglio, infatti, tutta la nobile scienza del diritto stava in un guscio di noce. Non infima fra le mansioni di Zenzero - e quella che svolgeva con la massima alacrità - era il compito di approvvigionare di dolci e mele Tacchino e Pince-Nez. Copiare documenti legali è proverbialmente un compito arido e secco, ragion per cui i miei due scrivani erano desiderosi di inumidirsi spesso la bocca con mele Spitzenberg che si potevano acquistare in varie bancarelle nei pressi della dogana e della posta. Molto di frequente inoltre mandavano Zenzero a comprare quelle particolari focaccine - piccole, piatte, rotonde, molto speziate - che avevano suggerito quel soprannome. Nelle mattine fredde, mentre il lavoro era torpido, Tacchino ingoiava dozzine di queste focaccine, quasi fossero cialde sottilissime - ne danno addirittura sei o otto per un centesimo - mentre lo scricchiolio della penna si mescolava al rumore della bocca che sgranocchiava quelle focaccine croccanti. Fra i clamorosi sbagli pomeridiani commessi da Tacchino nella sua smania pasticciona ce ne fu uno che per un pelo non mi indusse a licenziarlo: gli capitò di inumidire fra le labbra una cialda allo zenzero e appiccicarla su un'ipoteca a mo' di sigillo. Ma mi intenerì con un inchino di orientale cerimoniosità e con queste parole:

"Con rispetto, signore, è stato un gesto generoso rifornirla, a mie spese, di cancelleria".

Ora la mia attività originaria - quella di redigere atti notarili, di spulciare sulla regolarità dei titoli, di stendere oscuri documenti di varia natura - ebbe un considerevole incremento dopo che fui nominato all'Alta Corte di Equità. C'era quindi molto lavoro per i copisti. Non soltanto dovevo mettere sotto il torchio gli impiegati già con me, ma dovevo procurarmi altro aiuto.

In risposta a un annuncio, una bella mattina, si parò immobile sulla soglia del mio ufficio un giovane - la porta infatti era aperta, perché era estate. Rivedo ancora quella figura: pallidamente linda, penosamente decorosa, irrimediabilmente squallida! Era Bartleby.

Dopo qualche cenno sulle sue qualifiche, lo assunsi, felice di avere nella mia squadra di copisti un uomo dall'aspetto così singolarmente mite, che - pensavo - forse avrebbe avuto un benefico influsso sull'irrequietezza di Tacchino e l'irruenza di Pince-Nez.

Avrei dovuto già accennare alle porte pieghevoli di vetro smerigliato che dividevano in due il mio ufficio: da una parte c'erano i miei scrivani, dall'altra c'ero io. A seconda dell'umore aprivo le porte oppure le chiudevo. Decisi di assegnare a Bartleby un angolo accanto alle porte pieghevoli, ma dalla mia parte, in modo da avere a portata di voce quell'uomo tranquillo, se, per caso; si fosse dovuto sbrigare qualche lavoretto. Sistemai dunque la sua scrivania in quella parte della stanza, accanto a una finestrina laterale che in origine offriva uno scorcio sul retro, affacciandosi su certi cortili sporchi e muri di mattoni, ma che allora, a seguito di successive costruzioni, non si affacciava più su nulla, sebbene lasciasse entrare un po' di luce. A meno di tre piedi dai vetri della finestra c'era un muro, e la luce veniva da molto in alto, filtrando tra due alti edifici, quasi piovesse dal pertugio di una cupola. Per rendere ancora più soddisfacente la sistemazione, mi procurai un alto paravento verde pieghevole che poteva escludere completamente Bartleby dalla mia vista, pur lasciandolo a portata di voce. Così, in certo modo, convivevano solitudine e compagnia.

In un primo tempo Bartleby eseguì una straordinaria mole di lavoro. Quasi fosse ingordo di avere qualcosa da copiare, pareva volesse rimpinzarsi di documenti. Non c'era pausa per digerirli. Scriveva giorno e notte, copiando alla luce del sole e al lume della candela. Mi avrebbe entusiasmato quella sua dedizione, se fosse stato allegramente operoso. Continuava invece a macinare lavoro in silenzio, esangue, con moto meccanico.

È, naturalmente, parte essenziale del lavoro dello scrivano accertarsi che la copia sia esatta, parola per parola. Se in un ufficio vi sono due o più scrivani, si assistono a vicenda in questo controllo, uno leggendo la copia, l'altro tenendo l'originale. è una faccenda noiosa, spossante, soporifera. Non faccio fatica a pensare che sarebbe intollerabile per un temperamento sanguigno. Non riesco a immaginare, ad esempio, il focoso poeta Byron lietamente seduto insieme a Bartleby a controllare un atto legale di, diciamo, cinquecento pagine, scritte con grafia fitta e raggrinzita.

Di tanto in tanto, se c'era fretta, avevo l'abitudine di aiutare a confrontare qualche breve documento, chiamando allo scopo Tacchino o Pince-Nez. Uno dei motivi per mettere Bartleby così a portata di mano dietro il paravento era stato quello di disporre dei suoi servigi in lavoretti del genere. Era con me, credo, da tre giorni - non c'era stata ancora la necessità di esaminare le sue copie - quando, dovendo completare in gran premura una faccenduola, di punto in bianco chiamai Bartleby. Nella fretta e nella naturale aspettativa di un'immediata obbedienza, me ne stavo seduto con la testa china sull'originale posato sulla mia scrivania, la mano destra di lato, nervosamente tesa nel porgere la copia, in modo che, emergendo dal suo cantuccio, Bartleby potesse afferrarla e procedere all'esame senza il minimo indugio.

In questo atteggiamento sedevo dunque quando lo chiamai, spiegando rapidamente quello che volevo da lui, cioè esaminare insieme a me un breve documento. Figuratevi la mia sorpresa, anzi la mia costernazione, quando, senza muoversi dal suo angolino, con voce singolarmente soave, ma ferma, Bartleby rispose: "Preferirei di no".

Rimasi per qualche tempo seduto, trasecolato, in assoluto silenzio, chiamando a raccolta le mie facoltà attonite. Subito mi venne da pensare che gli orecchi mi avessero ingannato, oppure che Bartleby avesse completamente frainteso quello che volevo. Ripetei la richiesta con quanta chiarezza mi era possibile, ma con altrettanta chiarezza giunse la risposta di prima: "Preferirei di no".

"Preferirei di no! ", ripetei in un'eco, alzandomi di furia e attraversando la stanza d'un balzo. "Come sarebbe a dire? Le ha dato di volta il cervello? Su, mi aiuti a controllare questo foglio con l'originale - prenda", e glielo buttai.

"Preferirei di no", disse.

Lo fissai con aria risoluta. Il volto era smunto nella sua compostezza; gli occhi grigi, fiochi e tranquilli. Non una grinza gli increspava il viso. Se ci fosse stato un sintomo anche minimo di disagio, di rabbia, di insofferenza, di impertinenza, in altre parole se ci fosse stato in lui qualcosa di normalmente umano, lo avrei cacciato con brutalità dal mio ufficio. Ma così come stavano le cose, tanto valeva che decidessi di buttar fuori della porta il pallido busto in gesso di Cicerone. Restai a fissarlo per qualche tempo, mentre continuava a scrivere, quindi mi rimisi alla scrivania. "è ben strano", pensai. "Che fare?". Ma il lavoro incalzava: conclusi di dimenticare intanto la faccenda riservandola a un attimo di calma in futuro. Chiamai quindi Pince-Nez che venne dall'altra stanza, e rapidamente controllammo il documento.

Alcuni giorni più tardi Bartleby terminò quattro lunghi atti, altrettante copie di una settimana di testimonianze prestate davanti a me nell'Alta Corte di Equità. Si rese necessario controllarli. Si trattava di una causa importante che imponeva la massima accuratezza. Sistemato tutto, chiamai Tacchino, Pince-Nez, Zenzero, che erano nella stanza attigua, con l'intenzione di dare a ciascuno dei miei quattro impiegati una copia del documento, mentre io avrei letto l'originale.

Obbedendo al mio ordine, Tacchino, Pince-Nez, Zenzero si erano seduti in fila, l'uno accanto all'altro, ciascuno con la sua copia in mano, quando chiamai Bartleby a raggiungere questo interessante gruppetto.

"Bartleby! Si sbrighi, aspetto".

Percepii il lento stridio delle gambe della sedia contro il pavimento nudo, e subito dopo apparve in piedi all'imbocco del suo eremo.

"Che cosa le serve? ", chiese mite.

"Le copie, le copie", risposi in fretta. "Stiamo per confrontarle. Ecco…", e gli porsi il quarto esemplare.

"Preferirei di no", disse e lievemente scomparve dietro il paravento.

Rimasi di sale per qualche istante, lì, in piedi, alla testa della colonna degli impiegati seduti. Riavendomi, avanzai verso il paravento e gli chiesi ragione di una condotta tanto inconsueta.

"Perché rifiuta?"

"Preferirei di no".

Con chiunque altro sarei esploso, e, senza sprecare altro fiato, l'avrei cacciato con ignominia dal mio cospetto. Ma c'era in Bartleby qualcosa che non soltanto stranamente mi disarmava, ma anche, in modo curioso, mi toccava e sconcertava. Cominciai a ragionare con lui.

"Sono le sue copie che ci accingiamo a controllare. Le risparmia fatica, perché un unico controllo serve per tutte e quattro. Si fa sempre così. I copisti sono tenuti a controllare le loro copie. Non è così? Non intende dire niente? Risponda!"

"Preferisco di no", rispose con voce flautata. Mi parve che, mentre mi rivolgevo a lui, egli soppesasse con attenzione ogni mia frase, ne comprendesse pienamente il significato, non potesse confutare l'ineluttabile conclusione, ma che, nello stesso tempo, una qualche suprema considerazione lo costringesse a rispondere in quel modo.

"Lei è deciso allora a non adeguarsi alla mia richiesta, una richiesta conforme all'uso comune e al comune buon senso?"

Mi fece brevemente capire che su quel punto la mia valutazione era corretta. Sì, la sua decisione era irrevocabile.

Non è infrequente che un uomo, urtato in modo inconsueto e violentemente irragionevole, cominci a dubitare delle proprie convinzioni fondamentali. Comincia, per così dire, a congetturare in modo vago che, per quanto strano, la ragione e il diritto stiano forse dall'altra parte. Di conseguenza, se sono presenti persone neutrali, si rivolge a costoro in cerca di un sostegno per la mente che vacilla.

"Tacchino", dissi, "che ne pensa? Non ho ragione?"

"Con rispetto, signore", rispose Tacchino nel suo tono più blando, "penso di sì".

"Pince-Nez, che cosa se ne pensa lei?"

"Penso che lo butterei fuori a calci".

(Il lettore attento e sensibile intuirà che, essendo mattina, la risposta di Tacchino è formulata con espressioni cortesi e pacate, ma che Pince-Nez replica con malumore. Ovvero, per ripetere una frase detta in precedenza, il cattivo umore di Pince-Nez era in servizio, mentre quello di Tacchino era in licenza).

"Zenzero", dissi desideroso di raccogliere il consenso anche più insignificante, "che cosa ne pensi tu?"

"Penso, signore, che sia un po' sfasato. ", rispose Zenzero con un sogghigno.

"Ha sentito quello che dicono", chiesi volgendomi verso il paravento. "Su, venga qui e faccia il suo dovere".

Non si degnò di rispondere. Rimasi a ponderare per un attimo, risentito e perplesso, ma ancora una volta, incalzato dal lavoro, decisi di rimandare a un momento di calma la valutazione del dilemma. Con qualche difficoltà riuscimmo a venirne a capo di quel lavoro di controllo, sebbene, ogni una o due pagine, Tacchino con deferenza esprimesse l'opinione che si trattava di procedura assai inconsueta, mentre Pince-Nez, agitandosi sulla sedia con nervosismo dispeptico, digrignava a denti stretti e sibilava di tanto in tanto improperi contro il cocciuto idiota dietro il paravento. E da parte sua (di Pince-Nez) quella era la prima e l'ultima volta che avrebbe fatto il lavoro di un altro senza essere pagato.

Bartleby, nel frattempo, se ne stava nel suo eremo, dimentico di tutto tranne che del documento davanti a sè.

Bartleby (2) Bartleby (2) Bartleby (2) Bartleby (2) Bartleby (2)

Per mia fortuna, visto che la causa specifica ne era la cattiva digestione, l'irritabilità e il conseguente nervosismo di Pince-Nez si manifestavano soprattutto al mattino, mentre nel pomeriggio era relativamente tranquillo. Quindi, poiché gli attacchi parossistici di Tacchino maturavano soltanto intorno al mezzogiorno, non dovevo mai vedermela con le loro eccentricità contemporaneamente. Therefore, since Turkey's paroxysmal attacks matured only around noon, I never had to deal with their eccentricities at the same time. Le crisi si alternavano, come le sentinelle nei turni di guardia. Quando era in servizio Pince-Nez, Tacchino era in licenza, e viceversa. When Pince-Nez was on duty, Turkey was on leave, and vice versa. In quelle circostanze era una buona intesa naturale.

Zenzero, il terzo della lista, era un ragazzotto di circa dodici anni. Il padre, carrettiere, nutriva l'ambizione di vedere, prima di morire, il figlio seduto sul seggio di un tribunale invece che sul sedile di un carro. The father, a carter, harbored the ambition to see, before he died, his son sitting on a court seat instead of a wagon seat. Ecco perché me lo mandò in ufficio in qualità di studente di legge, fattorino, addetto a pulire e spazzare, al salario di un dollaro alla settimana. Aveva una piccola scrivania per sè, ma non la usava molto. A chi gli ispezionasse il cassetto si parava davanti una collezione di gusci di noce di ogni genere. Those who inspected his drawer were confronted with a collection of walnut shells of all kinds. Per questo ragazzo sveglio, infatti, tutta la nobile scienza del diritto stava in un guscio di noce. For this bright boy, indeed, all the noble science of law lay in a nut shell. Non infima fra le mansioni di Zenzero - e quella che svolgeva con la massima alacrità - era il compito di approvvigionare di dolci e mele Tacchino e Pince-Nez. Not unimportant among Ginger's duties-and the one he performed with the greatest alacrity-was the task of supplying Turkey and Pince-Nez with sweets and apples. Copiare documenti legali è proverbialmente un compito arido e secco, ragion per cui i miei due scrivani erano desiderosi di inumidirsi spesso la bocca con mele Spitzenberg che si potevano acquistare in varie bancarelle nei pressi della dogana e della posta. Copying legal documents is proverbially a dry and dry task, which is why my two scribes were eager to frequently moisten their mouths with Spitzenberg apples that could be purchased at various stalls near the customs and post office. Molto di frequente inoltre mandavano Zenzero a comprare quelle particolari focaccine - piccole, piatte, rotonde, molto speziate - che avevano suggerito quel soprannome. Nelle mattine fredde, mentre il lavoro era torpido, Tacchino ingoiava dozzine di queste focaccine, quasi fossero cialde sottilissime - ne danno addirittura sei o otto per un centesimo - mentre lo scricchiolio della penna si mescolava al rumore della bocca che sgranocchiava quelle focaccine croccanti. Fra i clamorosi sbagli pomeridiani commessi da Tacchino nella sua smania pasticciona ce ne fu uno che per un pelo non mi indusse a licenziarlo: gli capitò di inumidire fra le labbra una cialda allo zenzero e appiccicarla su un'ipoteca a mo' di sigillo. Among the glaring afternoon mistakes made by Turkey in his bungling eagerness was one that narrowly did not cause me to dismiss him: he happened to moisten between his lips a ginger wafer and stick it on a mortgage as a seal. Ma mi intenerì con un inchino di orientale cerimoniosità e con queste parole:

"Con rispetto, signore, è stato un gesto generoso rifornirla, a mie spese, di cancelleria". "Respectfully, sir, it was a generous gesture to supply you, at my expense, with stationery."

Ora la mia attività originaria - quella di redigere atti notarili, di spulciare sulla regolarità dei titoli, di stendere oscuri documenti di varia natura - ebbe un considerevole incremento dopo che fui nominato all'Alta Corte di Equità. Now my original activity-that of drafting notarial deeds, sifting over the regularity of titles, drafting obscure documents of various kinds-had a considerable increase after I was appointed to the High Court of Equity. C'era quindi molto lavoro per i copisti. Non soltanto dovevo mettere sotto il torchio gli impiegati già con me, ma dovevo procurarmi altro aiuto.

In risposta a un annuncio, una bella mattina, si parò immobile sulla soglia del mio ufficio un giovane - la porta infatti era aperta, perché era estate. In response to an announcement, one fine morning, a young man stood motionless on the threshold of my office-the door in fact was open, for it was summer. Rivedo ancora quella figura: pallidamente linda, penosamente decorosa, irrimediabilmente squallida! I still see that figure again: pallidly neat, painfully decorous, hopelessly shabby! Era Bartleby.

Dopo qualche cenno sulle sue qualifiche, lo assunsi, felice di avere nella mia squadra di copisti un uomo dall'aspetto così singolarmente mite, che - pensavo - forse avrebbe avuto un benefico influsso sull'irrequietezza di Tacchino e l'irruenza di Pince-Nez.

Avrei dovuto già accennare alle porte pieghevoli di vetro smerigliato che dividevano in due il mio ufficio: da una parte c'erano i miei scrivani, dall'altra c'ero io. I should have already mentioned the folding doors of frosted glass that divided my office in two: on one side were my scribes, on the other side was me. A seconda dell'umore aprivo le porte oppure le chiudevo. Decisi di assegnare a Bartleby un angolo accanto alle porte pieghevoli, ma dalla mia parte, in modo da avere a portata di voce quell'uomo tranquillo, se, per caso; si fosse dovuto sbrigare qualche lavoretto. I decided to assign Bartleby a corner next to the folding doors, but on my side, so that I would have that quiet man within voice range, if, by chance; some chores had to be done. Sistemai dunque la sua scrivania in quella parte della stanza, accanto a una finestrina laterale che in origine offriva uno scorcio sul retro, affacciandosi su certi cortili sporchi e muri di mattoni, ma che allora, a seguito di successive costruzioni, non si affacciava più su nulla, sebbene lasciasse entrare un po' di luce. So I set up his desk in that part of the room, next to a small side window that originally offered a glimpse of the back, overlooking certain dirt courtyards and brick walls, but which then, as a result of later construction, no longer overlooked anything, although it did let in some light. A meno di tre piedi dai vetri della finestra c'era un muro, e la luce veniva da molto in alto, filtrando tra due alti edifici, quasi piovesse dal pertugio di una cupola. Less than three feet from the window panes was a wall, and the light came from far above, filtering between two tall buildings, as if raining down from the perch of a dome. Per rendere ancora più soddisfacente la sistemazione, mi procurai un alto paravento verde pieghevole che poteva escludere completamente Bartleby dalla mia vista, pur lasciandolo a portata di voce. To make the arrangement even more satisfactory, I procured a tall green folding screen that could completely exclude Bartleby from my view while still leaving him within voice range. Così, in certo modo, convivevano solitudine e compagnia.

In un primo tempo Bartleby eseguì una straordinaria mole di lavoro. Quasi fosse ingordo di avere qualcosa da copiare, pareva volesse rimpinzarsi di documenti. Non c'era pausa per digerirli. Scriveva giorno e notte, copiando alla luce del sole e al lume della candela. Mi avrebbe entusiasmato quella sua dedizione, se fosse stato allegramente operoso. Continuava invece a macinare lavoro in silenzio, esangue, con moto meccanico.

È, naturalmente, parte essenziale del lavoro dello scrivano accertarsi che la copia sia esatta, parola per parola. It is, of course, an essential part of the scribe's job to make sure the copy is accurate, word for word. Se in un ufficio vi sono due o più scrivani, si assistono a vicenda in questo controllo, uno leggendo la copia, l'altro tenendo l'originale. è una faccenda noiosa, spossante, soporifera. Non faccio fatica a pensare che sarebbe intollerabile per un temperamento sanguigno. I have no trouble thinking that it would be intolerable for a sanguine temperament. Non riesco a immaginare, ad esempio, il focoso poeta Byron lietamente seduto insieme a Bartleby a controllare un atto legale di, diciamo, cinquecento pagine, scritte con grafia fitta e raggrinzita. I cannot imagine, for example, the dashing poet Byron happily sitting with Bartleby checking a legal document of, say, five hundred pages, written in thick, wrinkled handwriting.

Di tanto in tanto, se c'era fretta, avevo l'abitudine di aiutare a confrontare qualche breve documento, chiamando allo scopo Tacchino o Pince-Nez. From time to time, if there was a hurry, I used to help compare a few short documents, calling Turkey or Pince-Nez for the purpose. Uno dei motivi per mettere Bartleby così a portata di mano dietro il paravento era stato quello di disporre dei suoi servigi in lavoretti del genere. One of the reasons for putting Bartleby so handy behind the screen had been to dispose of his services in such jobs. Era con me, credo, da tre giorni - non c'era stata ancora la necessità di esaminare le sue copie - quando, dovendo completare in gran premura una faccenduola, di punto in bianco chiamai Bartleby. He had been with me, I think, for three days-there had been no need to examine his copies yet-when, needing to complete in great haste a facsimile, out of the blue I called Bartleby. Nella fretta e nella naturale aspettativa di un'immediata obbedienza, me ne stavo seduto con la testa china sull'originale posato sulla mia scrivania, la mano destra di lato, nervosamente tesa nel porgere la copia, in modo che, emergendo dal suo cantuccio, Bartleby potesse afferrarla e procedere all'esame senza il minimo indugio. In my haste and natural expectation of immediate obedience, I sat with my head bowed over the original laid on my desk, my right hand at my side, nervously straining to hand out the copy so that, emerging from its nook, Bartleby could grasp it and proceed to examine it without the slightest delay.

In questo atteggiamento sedevo dunque quando lo chiamai, spiegando rapidamente quello che volevo da lui, cioè esaminare insieme a me un breve documento. So in this attitude I sat when I called him, quickly explaining what I wanted from him, which was to examine with me a short document. Figuratevi la mia sorpresa, anzi la mia costernazione, quando, senza muoversi dal suo angolino, con voce singolarmente soave, ma ferma, Bartleby rispose: "Preferirei di no". Imagine my surprise, indeed my consternation, when, without moving from his corner, in a singularly suave but firm voice, Bartleby replied, "I would rather not."

Rimasi per qualche tempo seduto, trasecolato, in assoluto silenzio, chiamando a raccolta le mie facoltà attonite. I sat for some time, transfixed, in absolute silence, summoning my astonished faculties. Subito mi venne da pensare che gli orecchi mi avessero ingannato, oppure che Bartleby avesse completamente frainteso quello che volevo. Immediately I came to think that my ears had deceived me, or that Bartleby had completely misunderstood what I wanted. Ripetei la richiesta con quanta chiarezza mi era possibile, ma con altrettanta chiarezza giunse la risposta di prima: "Preferirei di no".

"Preferirei di no! "I would rather not! ", ripetei in un'eco, alzandomi di furia e attraversando la stanza d'un balzo. ", I repeated in an echo, getting up in a fury and leaping across the room. "Come sarebbe a dire? Le ha dato di volta il cervello? Did he turn her brain around? Su, mi aiuti a controllare questo foglio con l'originale - prenda", e glielo buttai. Come on, help me check this paper with the original - take it," and I threw it to him.

"Preferirei di no", disse.

Lo fissai con aria risoluta. Il volto era smunto nella sua compostezza; gli occhi grigi, fiochi e tranquilli. Non una grinza gli increspava il viso. Se ci fosse stato un sintomo anche minimo di disagio, di rabbia, di insofferenza, di impertinenza, in altre parole se ci fosse stato in lui qualcosa di normalmente umano, lo avrei cacciato con brutalità dal mio ufficio. If there had been even the slightest symptom of discomfort, anger, impatience, impertinence, in other words if there had been anything normally human about him, I would have brutally kicked him out of my office. Ma così come stavano le cose, tanto valeva che decidessi di buttar fuori della porta il pallido busto in gesso di Cicerone. But as things stood, I might as well have decided to throw the pale plaster bust of Cicero out the door. Restai a fissarlo per qualche tempo, mentre continuava a scrivere, quindi mi rimisi alla scrivania. "è ben strano", pensai. "Che fare?". "What to do?" Ma il lavoro incalzava: conclusi di dimenticare intanto la faccenda riservandola a un attimo di calma in futuro. Chiamai quindi Pince-Nez che venne dall'altra stanza, e rapidamente controllammo il documento. But work pressed on: I concluded to forget the matter in the meantime, reserving it for a quiet moment in the future. I then called Pince-Nez who came from the other room, and we quickly checked the document.

Alcuni giorni più tardi Bartleby terminò quattro lunghi atti, altrettante copie di una settimana di testimonianze prestate davanti a me nell'Alta Corte di Equità. A few days later Bartleby finished four long acts, as many copies of a week's worth of testimony given before me in the High Court of Equity. Si rese necessario controllarli. It became necessary to control them. Si trattava di una causa importante che imponeva la massima accuratezza. Sistemato tutto, chiamai Tacchino, Pince-Nez, Zenzero, che erano nella stanza attigua, con l'intenzione di dare a ciascuno dei miei quattro impiegati una copia del documento, mentre io avrei letto l'originale. Having arranged everything, I called Turkey, Pince-Nez, Ginger, who were in the adjoining room, with the intention of giving each of my four employees a copy of the document, while I would read the original.

Obbedendo al mio ordine, Tacchino, Pince-Nez, Zenzero si erano seduti in fila, l'uno accanto all'altro, ciascuno con la sua copia in mano, quando chiamai Bartleby a raggiungere questo interessante gruppetto. Obeying my order, Turkey, Pince-Nez, Ginger had sat in a row, side by side, each with his copy in hand, when I called Bartleby to join this interesting little group.

"Bartleby! Si sbrighi, aspetto".

Percepii il lento stridio delle gambe della sedia contro il pavimento nudo, e subito dopo apparve in piedi all'imbocco del suo eremo.

"Che cosa le serve? "What do you need? ", chiese mite. " he asked meekly.

"Le copie, le copie", risposi in fretta. "Stiamo per confrontarle. Ecco…", e gli porsi il quarto esemplare.

"Preferirei di no", disse e lievemente scomparve dietro il paravento.

Rimasi di sale per qualche istante, lì, in piedi, alla testa della colonna degli impiegati seduti. I stood in salt for a few moments, standing there at the head of the column of seated employees. Riavendomi, avanzai verso il paravento e gli chiesi ragione di una condotta tanto inconsueta.

"Perché rifiuta?"

"Preferirei di no".

Con chiunque altro sarei esploso, e, senza sprecare altro fiato, l'avrei cacciato con ignominia dal mio cospetto. Ma c'era in Bartleby qualcosa che non soltanto stranamente mi disarmava, ma anche, in modo curioso, mi toccava e sconcertava. But there was something in Bartleby that not only strangely disarmed me, but also, in a curious way, touched and disconcerted me. Cominciai a ragionare con lui.

"Sono le sue copie che ci accingiamo a controllare. "It is his copies that we are going to check. Le risparmia fatica, perché un unico controllo serve per tutte e quattro. It saves them fatigue because one check serves for all four. Si fa sempre così. I copisti sono tenuti a controllare le loro copie. Non è così? Non intende dire niente? Risponda!"

"Preferisco di no", rispose con voce flautata. Mi parve che, mentre mi rivolgevo a lui, egli soppesasse con attenzione ogni mia frase, ne comprendesse pienamente il significato, non potesse confutare l'ineluttabile conclusione, ma che, nello stesso tempo, una qualche suprema considerazione lo costringesse a rispondere in quel modo. It seemed to me that, as I addressed him, he carefully weighed each of my sentences, fully understood their meaning, could not refute the inescapable conclusion, but that, at the same time, some supreme consideration compelled him to respond in that way.

"Lei è deciso allora a non adeguarsi alla mia richiesta, una richiesta conforme all'uso comune e al comune buon senso?" "You are determined then not to comply with my request, a request in accordance with common usage and common sense?"

Mi fece brevemente capire che su quel punto la mia valutazione era corretta. He briefly let me know that on that point my assessment was correct. Sì, la sua decisione era irrevocabile.

Non è infrequente che un uomo, urtato in modo inconsueto e violentemente irragionevole, cominci a dubitare delle proprie convinzioni fondamentali. It is not uncommon for a man, bumped in an unusual and violently unreasonable way, to begin to doubt his own fundamental beliefs. Comincia, per così dire, a congetturare in modo vago che, per quanto strano, la ragione e il diritto stiano forse dall'altra parte. He begins, as it were, to speculate vaguely that, strange as it may be, reason and right are perhaps on the other side. Di conseguenza, se sono presenti persone neutrali, si rivolge a costoro in cerca di un sostegno per la mente che vacilla. Consequently, if neutral people are present, he turns to them seeking support for the wavering mind.

"Tacchino", dissi, "che ne pensa? Non ho ragione?"

"Con rispetto, signore", rispose Tacchino nel suo tono più blando, "penso di sì". "Respectfully, sir," replied Turkey in his blandest tone, "I think so."

"Pince-Nez, che cosa se ne pensa lei?"

"Penso che lo butterei fuori a calci".

(Il lettore attento e sensibile intuirà che, essendo mattina, la risposta di Tacchino è formulata con espressioni cortesi e pacate, ma che Pince-Nez replica con malumore. (The attentive and sensitive reader will guess that, it being morning, Turkey's response is couched in polite and calm expressions, but that Pince-Nez replies with ill-humor. Ovvero, per ripetere una frase detta in precedenza, il cattivo umore di Pince-Nez era in servizio, mentre quello di Tacchino era in licenza). That is, to repeat a sentence said earlier, Pince-Nez's bad mood was on duty, while Turkey's was on leave).

"Zenzero", dissi desideroso di raccogliere il consenso anche più insignificante, "che cosa ne pensi tu?" "Ginger," I said eager to gather even the most insignificant consensus, "what do you think?"

"Penso, signore, che sia un po' sfasato. "I think, sir, it's a little out of sync. ", rispose Zenzero con un sogghigno.

"Ha sentito quello che dicono", chiesi volgendomi verso il paravento. "Have you heard what they say," I asked, turning toward the screen. "Su, venga qui e faccia il suo dovere".

Non si degnò di rispondere. Rimasi a ponderare per un attimo, risentito e perplesso, ma ancora una volta, incalzato dal lavoro, decisi di rimandare a un momento di calma la valutazione del dilemma. I pondered for a moment, resentful and perplexed, but once again, pressed by the work, I decided to postpone the evaluation of the dilemma until a quiet moment. Con qualche difficoltà riuscimmo a venirne a capo di quel lavoro di controllo, sebbene, ogni una o due pagine, Tacchino con deferenza esprimesse l'opinione che si trattava di procedura assai inconsueta, mentre Pince-Nez, agitandosi sulla sedia con nervosismo dispeptico, digrignava a denti stretti e sibilava di tanto in tanto improperi contro il cocciuto idiota dietro il paravento. With some difficulty we managed to get to the bottom of that control work, although, every one or two pages, Turkey deferentially expressed the opinion that it was a highly unusual procedure, while Pince-Nez, fidgeting in his chair with dyspeptic nervousness, gnashed his teeth together and hissed improper words from time to time at the stubborn idiot behind the screen. E da parte sua (di Pince-Nez) quella era la prima e l'ultima volta che avrebbe fatto il lavoro di un altro senza essere pagato. And on his (Pince-Nez's) part, that was the first and last time he would do someone else's work without being paid.

Bartleby, nel frattempo, se ne stava nel suo eremo, dimentico di tutto tranne che del documento davanti a sè. Bartleby, meanwhile, stood in his hermitage, oblivious to everything but the document before him.