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Veleno, Episodio 4 - Neve a Ferragosto (2)

Episodio 4 - Neve a Ferragosto (2)

Questo è un cimitero è decisamente più grande di quello di Massa Finalese. Superato il colonnato grigio all'ingresso c'è un vialetto che, attraverso un prato pieno di lapidi, conduce alla zona coperta dei loculi. Margherita non se l'era sentita di entrare, e aveva preferito restare in macchina, da dove aveva indicato dei punti che ricordava bene.

Live Margherita: Quel pratino…

Live poliziotto: Quel?

Live Margherita: Pratino… Lì se mi ricordo bene hanno scavato dei bimbi e hanno messo dei bambini...

Il problema è che nel pratino che lei indica non è mai stato trovato nulla. E soprattutto qui intorno è pieno di case.

Live Pablo: 1,2,3,4,5,6,7 case che guardano il cimitero... C'è una casa rosa praticamente a 10 metri

Live Alessia: Le finestre di quelle case danno dentro al cimitero...

La casa rosa fa parte di un piccolo complesso di abitazioni, circa 7 o 8 appartamenti. Nel cortile comune incontriamo alcuni condomini. Ci dicono che la proprietaria è la signora Federica e ci portano da lei.

Live case

Live Erica: Federica sono l'Erica! Scusa se ti disturbo!

Live Federica: No, niente!

Live Pablo: Buongiorno signora!

Live Erica: Questi signori sono della televisione...

Live Pablo: Della radio in realtà

Live Federica: Mamma mia, son messa da….

Live Pablo: No della radio, della radio, siamo della radio, non si

preoccupi, può restare con i bigodini in testa…

Live Alessia: E ' uguale...

Live Federica: Oddio mamma mia...

Live Pablo: Posso chiederle, dalla sua casa, da casa sua si vede il cimitero?

Live Federica: Sì, da sopra

Federica ci fa entrare.

Live Pablo: Allora, adesso siamo a casa della signora Federica che abita…

che ha la casa che guarda dentro al cimitero e stiamo vedendo se dalla

finestra si vede qualcosa.

La camera da letto si affaccia su una distesa di lapidi.

Live Pablo: Eh la miseria, lei proprio...

Live Alessia: Ha una vista!

Live Pablo: Da qui si vedono le tombe, cos'è, saranno 30 metri… 20 metri

Live Federica: Sì, sì!

Live Alessia: Ma questa casa quindi nel 1997 c'era... c'era già?

Live Federica: Siiiii… avoglia! !

Live Pablo: Quindi diciamo che se qui fossero entrate delle persone incappucciate di sera a fare dei riti satanici con delle torce? Lei qua da camera sua...

Live Federica: Con delle torce? Ma sì… li avrei visti!

Live Pablo: Lei li avrebbe visti?

Live Federica: Non ho mai visto niente!

Eppure da qui si vede tutto. E probabilmente si sente anche tutto. Facciamo

una prova. Alessia scende giù e torna nel viale centrale del cimitero. La

vediamo benissimo.

Live Federica: E ' là la ragazza… vede… ecco...

Live Alessia: Ciao!

Live Pablo/Federica: Ciao!

Live Pablo: Sì, io la sento perfettamente

Live Federica: Ma Dio, anch'io…

Alessia non sta urlando. E se la sua voce arriva forte e chiara alla finestra di Federica in pieno giorno, pensate cosa avrebbe dovuto sentire nel silenzio della notte.

Live Pablo: Ma le sono mai venuti a chiedere, Polizia o Carabineri, se ha mai visto qualcosa?

Live Federica: Mai. Mai, mai mai….

Live Pablo: No, è impossibile però, scusi….

Live Federica: E' la prima volta. Mai nessuno, è la prima volta che qualcuno mi chiede qualcosa.

Live Pablo: E ' pazzesco...

Come mai non sono andati a chiedere né a lei né ai suoi vicini?

Se una persona venisse uccisa di notte in mezzo alla strada i primi a cui sarebbe logico chiedere informazioni sarebbero proprio gli abitanti delle case intorno… Avete notato niente di strano? Sentito urla? In questo caso, no. Nessuna domanda. E nessuna prova, se non i racconti dei bambini. Dettagliati è vero, ma comunque solo racconti.

E dire che le forze dell'ordine e la Procura avevano lavorato in maniera meticolosa, senza tralasciare nulla.

Avevano battuto a tappeto cimiteri, campagne, ruderi abbandonati. L'avvocato Pierfrancesco Rossi ricorda che quando una bambina aveva raccontato di cadaveri gettati nel fiume Panaro, vicino al cimitero di Finale Emilia, le ricerche si erano concentrate lì.

Live Avv. Rossi: E quindi dragarono il fiume, spendendo allora mi sembra 90 milioni di lire, una cosa del genere, per non trovare niente.

Niente. Niente, a parte un teschio… ma risalente alla Seconda Guerra Mondiale.

E di nuovo: 90 milioni per dragare un fiume, e non vai a chiedere a chi, dalla finestra di camera sua, vede il cimitero?

No. Perché la Procura di Modena, la polizia, il responsabile dei Servizi Sociali di Mirandola Marcello Burgoni, e la psicologa Valeria Donati sono assolutamente convinti che le testimonianze dei bambini siano credibili. Perché dovrebbero mentire?

In più sul computer del prete, che tutti indicano come il capo della setta, c'è traccia di ricerche sospette.

Gli stivali ci sono, così come ci sono gli occhiali di cui parlano i piccoli.

L'ispettore Antimo Pagano, nel corso delle sue indagini, scopre oltretutto che il parroco è anche un assiduo frequentatore di locali malfamati della zona, ritrovo di prostitute e camionisti.

Tutto torna. Le prove degli omicidi dovranno pur venir fuori. E' solo una questione di tempo.

E' l'estate del 1998, in paese non si parla che del giro d'Italia appena vinto da Pantani, dell'ondata di caldo anomalo, e del parroco, e la sua banda di pedofili.

In quel periodo, un'altra bambina viene allontanata dalla famiglia su ordine del Tribunale dei Minori.

La sesta, dopo Dario, Elisa e il suo fratellino Nic, Marta e Margherita. Il suo impatto sulla sorte di Don Giorgio e di molte altre persone sarà devastante.

La bambina si chiama Cristina Morselli.

E' la figlia di Giuliano e Monica, che vivono appena fuori dal paese, in campagna. Lui è un operaio, lei fa la casalinga.

E' una famiglia con non pochi problemi.

Monica, la madre, soffre di una grave forma di schizofrenia, ha frequenti attacchi epilettici, e non riesce a prendersi cura di Cristina e del fratellino, che ha solo un anno.

La piccola Cristina, oltretutto, è già seguita dal servizio di neuropsichiatria dell'ASL di Mirandola, per una difficoltà di apprendimento riscontrata a scuola.

Giuliano racconta che non ha un buon rapporto con la psicologa che segue sua figlia.

Anche perché da un po' di tempo Cristina, quando è a casa, fa dei discorsi inquietanti, e usa dei termini strani come “allontanamento” o “famiglia affidataria”.

Finché, una mattina, Giuliano riceve la telefonata di un'assistente sociale.

Live Giuliano: Mi chiama verso le 9 di mattina e mi dice “Giuliano dovresti venire qui a Mirandola, te e tua moglie a firmare delle carte, insieme alla bimba”. Allorché la bimba era in casa, ha sentito la telefonata, ha nasato la foglia perché gli avevano già parlato di eventuali allontanamenti in altre famiglie, e si era nascosta sotto il letto, e non voleva più uscire.

Live Pablo: E tu a quel punto come hai reagito?

Live Giuliano: L'ho tirata per un piede, lei si è aggrappata al letto sotto e non è voluta uscire. L'ho presa per una mano e ho tirato e... è uscita... però piangeva, e ormai piangevo anche io.

Giuliano, che ha capito quello che sta per accadere, preferisce però non creare problemi e porta loro la bambina, fiducioso che la situazione si risolverà in poco tempo. Quello che ancora non sa è che sua figlia, nelle settimane precedenti a quella telefonata, ha detto agli assistenti sociali che lui e la mamma le fanno delle “cose brutte”. Dopo l'allontanamento la bimba viene visitata dalla dottoressa Maggioni di. Milano, la stessa ginecologa che aveva riscontrato segni di abuso nelle altre. bambine coinvolte. E anche in questo caso l'esito della visita non lascia dubbi: Cristina ha subito violenze.

Le psicologhe cominciano a scavare nei suoi ricordi e la piccola, piano piano, inizia ad aprirsi.

E' l'intera famiglia ad abusare di lei. Il nonno paterno, i genitori e gli zii che inoltre, secondo i suoi racconti, tutte le notti la costringono anche ad assistere a sacrifici di gatti, e poi la rimettono a letto.

Anche questa volta, non passa molto tempo prima che la memoria di Cristina lasci le mura di casa, attraversi strade buie, e si fermi davanti al cancello di un cimitero.

“Quale?” le chiedono le psicologhe.

Cristina non ha dubbi, quello di Massa Finalese.

Sarà la bambina che in assoluto descriverà le scene più atroci.

Dirà che Don Giorgio, dopo i rituali, portava via cadaveri di neonati sul suo furgone bianco.

Ecco il suo verbale:

“Ce li facevano buttare in aria, loro cadevano e poi li mettevano in un. telone, facevano colare il sangue dei bambini e ce lo facevano bere. Poi dopo. ci hanno detto che eravamo figli del diavolo perché avevamo commesso un. omicidio. Poi io una volta ho ucciso con un coltello un bambino piccolo. Anche mio padre lo teneva e io gli piantavo un coltello nel cuore.”

Cristina descrive una scena piena di maschere di diavoli e vampiri, proprio come avevano fatto Dario e Marta. Ormai sembra tutto fin troppo chiaro.

La psicologa, poi, le fa un'ultima domanda:

“Ti ricordi chi erano gli altri bambini?”

“Sì” risponde Cristina “i miei quattro cuginetti, i figli della zia Lorena”.

Live persone che parlano francese.

Live Pablo: Bonjour, excuse moi, je cherche le Cours ST Barth.

Live uomo: La premiere a gauche.

Alessia ed io siamo in Francia, a Salernes.

Stiamo cercando un indirizzo.

Live Pablo: Il due bis dovrebbe essere...

Live Alessia: Due. E ' questo eh?

Live Pablo: Vedi un po ' se è questo il citofono… cosa c'è scritto?

Live Alessia: Lorena e Stefano…

Live Pablo: Ok

Siamo venuti a parlare con Lorena Morselli, che vive qui dal giorno in cui, 18 anni fa, è scappata da Massa Finalese.

La sua voce l'avete già sentita, era la donna che piangeva al telefono, mentre ci raccontava l'alba del 12 novembre 1998, quando i suoi figli, i cugini di

Cristina, le vennero portati via.

Live Lorena telefonata:

Pablo: Quanti anni avevano i tuoi figli?

Lorena: 11, 9, 7 e 3… e poi dopo io li ho guardati un'ultima volta…

Ora Lorena abita in un appartamento al primo piano a due passi dal centro storico di questo paesino della Provenza.

Live Lorena: Vous etes arrivée...

Live Pablo: Nous sommes arrivée… Buonasera, bonsoir…

Live Alessia: Buonasera Lorena

Live Pablo: ça va?

Lirena: ça va, ça va, ça c'est bien passé?

Live Pablo: Oui, très bien

Lorena: Très bien? C'est long, c'est long. Allez... Accomodatevi.

Con lei vive anche il suo quinto figlio.

Live Lorena: Stefanoooo

Live Pablo: Stefano… come stai? Piacere.

Live Stefano: Come state? Buon viaggio?

Live Pablo: Tu l'italiano lo parli bene?

Live Stefano: Sì sì lo parlo!

Live Pablo: Parli meglio l'italiano o il francese?

Live Stefano: Meglio il francese…

Lorena stravede per lui. E' l'unico figlio che le è rimasto.

Lorena Morselli è nata nel 1959 a Massa Finalese, da una famiglia molto cattolica e numerosa. Lei è la prima di 5 figli.

Live Lorena: Sognavo di diventare maestra, sognavo di avere una bella

famiglia, di incontrare un bravo ragazzo...

Uno come Delfino Covezzi, un ragazzone simpatico della stessa parrocchia. All'inizio solo sguardi timidi e qualche ammiccamento di nascosto, poi...

Live Lorena: Ci siamo parlati, ci siamo fidanzati e poi abbiamo deciso di sposarci. Al nostro matrimonio c'erano 200 persone, forse anche più, perchè ci volevano bene tutti.

Lorena e Delfino sono la coppia modello del paese. Lui trova lavoro come piastrellista e lei come maestra d'asilo, il suo sogno d'infanzia.

Nel 1987 nasce la loro prima figlia. La chiameremo Veronica. Poi arrivano Pietro, Federico ed infine Aurora, classe '95.

Quella della famiglia Covezzi è un'esistenza tranquilla, divisa tra il lavoro e le attività di volontariato nell'oratorio, in un paese in cui non accade mai nulla di rilevante.

All'inizio del 1997, però, sulla stampa locale cominciano a circolare voci strane sulla famiglia di Dario, l'ultimo figlio dei Galliera, che in quel periodo era stato allontanato definitivamente.

Certo Lorena non si aspettava che presto su quegli stessi giornali sarebbe comparso il nome della sua famiglia.

Questa storia inizia a diventare anche la sua quando la nipote Cristina viene allontanata dal padre Giuliano.

Lorena si prende in carico la questione e comincia a chiedere spiegazioni ai Servizi Sociali di Mirandola. Chiama, chiede appuntamenti, litiga…

Live Lorena: Vedevo che giravano alla rovescio sta gente. Non erano per il bambino, per la famiglia, erano contro tutto, contro tutti. Al telefono continuavano a dirmi: “Il bambino dice sempre la verità. Il bambino dice sempre la verità”...

Episodio 4 - Neve a Ferragosto (2) Episode 4 - Schnee im August (2) Episode 4 - Snow in August (2) Épisode 4 - La neige en août (2) Episódio 4 - Snow in August (2)

Questo è un cimitero è decisamente più grande di quello di Massa Finalese. Superato il colonnato grigio all'ingresso c'è un vialetto che, attraverso un  prato pieno di lapidi, conduce alla zona coperta dei loculi. Vorbei an der grauen Kolonnade am Eingang führt eine Auffahrt durch eine Wiese voller Grabsteine zu dem überdachten Bereich der Grabnischen. Margherita non se l'era sentita di entrare, e aveva preferito restare in macchina, da dove aveva indicato dei punti che ricordava bene. Marguerite hatte keine Lust gehabt, hineinzugehen, und es vorgezogen, im Auto zu bleiben, von wo aus sie auf Orte hingewiesen hatte, an die sie sich gut erinnern konnte.

__Live Margherita: Quel pratino…

Live poliziotto: Quel?

Live Margherita: Pratino… Lì se mi ricordo bene hanno scavato dei bimbi e hanno messo dei bambini...__ Live Margherita: Pratino... Dort haben sie, wenn ich mich richtig erinnere, Babys ausgegraben und Babys hineingesetzt...

Il problema è che nel pratino che lei indica non è mai stato trovato nulla. E soprattutto qui intorno è pieno di case.

__Live Pablo: 1,2,3,4,5,6,7 case che guardano il cimitero... C'è una casa rosa praticamente a 10 metri

Live Alessia: Le finestre di quelle case danno dentro al cimitero...__

La casa rosa fa parte di un piccolo complesso di abitazioni, circa 7 o 8 appartamenti. Das rosa Haus ist Teil eines kleinen Wohnkomplexes mit etwa 7 oder 8 Wohnungen. Nel cortile comune incontriamo alcuni condomini. Ci dicono che la proprietaria è la signora Federica e ci portano da lei. Sie sagen uns, dass die Besitzerin Frau Federica ist und bringen uns zu ihr.

Live case

__Live Erica: Federica sono l'Erica! Scusa se ti disturbo!

Live Federica: No, niente!

Live Pablo: Buongiorno signora!

Live Erica: Questi signori sono della televisione...

Live Pablo: Della radio in realtà

Live Federica: Mamma mia, son messa da…. Live Federica: Mamma mia, ich bin ein Mess....

Live Pablo: No della radio, della radio, siamo della radio, non si

preoccupi, può restare con i bigodini in testa…

Live Alessia: E ' uguale...

Live Federica: Oddio mamma mia...

Live Pablo: Posso chiederle, dalla sua casa, da casa sua si vede il cimitero? Live Pablo: Darf ich fragen, ob Sie von Ihrem Haus aus den Friedhof sehen können?

Live Federica: Sì, da sopra Live Federica: Ja, von oben

Federica ci fa entrare.

Live Pablo: Allora, adesso siamo a casa della signora Federica che abita…

che ha la casa che guarda dentro al cimitero e stiamo vedendo se dalla

finestra si vede qualcosa.__

La camera da letto si affaccia su una distesa di lapidi. Das Schlafzimmer blickt auf ein weitläufiges Areal von Grabsteinen.

__Live Pablo: Eh la miseria, lei proprio... Live Pablo: Eh la miseria, sie hat gerade...

Live Alessia: Ha una vista!

Live Pablo: Da qui si vedono le tombe, cos'è, saranno 30 metri… 20 metri

Live Federica: Sì, sì!

Live Alessia: Ma questa casa quindi nel 1997 c'era... c'era già? Live Alessia: Dieses Haus gab es also schon 1997?

Live Federica: Siiiii… avoglia! !

Live Pablo: Quindi diciamo che se qui fossero entrate delle persone incappucciate di sera a fare dei riti satanici con delle torce? Live Pablo: Nehmen wir also an, dass, wenn vermummte Leute nachts hier reinkommen und mit Fackeln satanische Rituale durchführen? Lei qua da camera sua...

Live Federica: Con delle torce? Ma sì… li avrei visti! Aber ja... ich hätte sie gesehen!

Live Pablo: Lei li avrebbe visti? Live Pablo: Hättest du sie gesehen?

Live Federica: Non ho mai visto niente!__

Eppure da qui si vede tutto. E probabilmente si sente anche tutto. Facciamo

una prova. Alessia scende giù e torna nel viale centrale del cimitero. Alessia steigt hinunter und kehrt in die zentrale Allee des Friedhofs zurück. La

vediamo benissimo.

__Live Federica: E ' là la ragazza… vede… ecco...

Live Alessia: Ciao!

Live Pablo/Federica: Ciao!

Live Pablo: Sì, io la sento perfettamente

Live Federica: Ma Dio, anch'io…__

Alessia non sta urlando. E se la sua voce arriva forte e chiara alla finestra di Federica in pieno giorno, pensate cosa avrebbe dovuto sentire nel silenzio della notte.

__Live Pablo: Ma le sono mai venuti a chiedere, Polizia o Carabineri, se ha mai visto qualcosa?

Live Federica: Mai. Mai, mai mai….

Live Pablo: No, è impossibile però, scusi….

Live Federica: E' la prima volta. Mai nessuno, è la prima volta che qualcuno mi chiede qualcosa.

Live Pablo: E ' pazzesco...__ Live Pablo: Es ist verrückt...

Come mai non sono andati a chiedere né a lei né ai suoi vicini?

Se una persona venisse uccisa di notte in mezzo alla strada i primi a cui sarebbe logico chiedere informazioni sarebbero proprio gli abitanti delle  case intorno… Avete notato niente di strano? Sentito urla? In questo caso, no. Nessuna domanda. E nessuna prova, se non i racconti dei bambini. Und keine anderen Beweise als Kindergeschichten. Dettagliati è vero, ma comunque solo racconti.

E dire che le forze dell'ordine e la Procura avevano lavorato in maniera meticolosa, senza tralasciare nulla.

Avevano battuto a tappeto cimiteri, campagne, ruderi abbandonati. Sie hatten Friedhöfe, Landschaften und verlassene Ruinen durchkämmt. L'avvocato Pierfrancesco Rossi ricorda che quando una bambina aveva raccontato di cadaveri gettati nel fiume Panaro, vicino al cimitero di Finale Emilia, le ricerche si erano concentrate lì.

__Live Avv. Rossi: E quindi dragarono il fiume, spendendo allora mi sembra 90 milioni di lire, una cosa del genere, per non trovare niente.__ Rossi: Sie haben also den Fluss ausgebaggert und, ich glaube, es waren 90 Millionen Lire oder so, aber sie haben nichts gefunden.

Niente. Niente, a parte un teschio… ma risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Nichts als ein Schädel... aber aus dem Zweiten Weltkrieg.

E di nuovo: 90 milioni per dragare un fiume, e non vai a chiedere a chi, dalla finestra di camera sua, vede il cimitero?

No. Perché la Procura di Modena, la polizia, il responsabile dei Servizi Sociali di Mirandola Marcello Burgoni, e la psicologa Valeria Donati sono assolutamente convinti che le testimonianze dei bambini siano credibili. Perché dovrebbero mentire? Warum sollten sie lügen?

In più sul computer del prete, che tutti indicano come il capo della setta, c'è traccia di ricerche sospette.

Gli stivali ci sono, così come ci sono gli occhiali di cui parlano i piccoli.

L'ispettore Antimo Pagano, nel corso delle sue indagini, scopre oltretutto che il parroco è anche un assiduo frequentatore di locali malfamati della zona, ritrovo di prostitute e camionisti. Inspektor Antimo Pagano stellt bei seinen Ermittlungen fest, dass der Pfarrer auch ein häufiger Gast in den zwielichtigen Clubs des Viertels ist, in denen sich Prostituierte und Lastwagenfahrer tummeln.

Tutto torna. Das alles summiert sich. Le prove degli omicidi dovranno pur venir fuori. Die Beweise für die Morde werden ans Licht kommen müssen. E' solo una questione di tempo.

E' l'estate del 1998, in paese non si parla che del giro d'Italia appena vinto da Pantani, dell'ondata di caldo anomalo, e del parroco, e la sua banda di pedofili.

In quel periodo, un'altra bambina viene allontanata dalla famiglia su ordine del Tribunale dei Minori.

La sesta, dopo Dario, Elisa e il suo fratellino Nic, Marta e Margherita. Il suo impatto sulla sorte di Don Giorgio e di molte altre persone sarà devastante. Die Auswirkungen auf das Schicksal von Don Giorgio und vielen anderen werden verheerend sein.

La bambina si chiama Cristina Morselli.

E' la figlia di Giuliano e Monica, che vivono appena fuori dal paese, in campagna. Sie ist die Tochter von Giuliano und Monica, die etwas außerhalb des Dorfes auf dem Lande leben. Lui è un operaio, lei fa la casalinga. Er ist ein Fabrikarbeiter, sie ist eine Hausfrau.

E' una famiglia con non pochi problemi. Es ist eine Familie mit vielen Problemen.

Monica, la madre, soffre di una grave forma di schizofrenia, ha frequenti attacchi epilettici, e non riesce a prendersi cura di Cristina e del fratellino, che ha solo un anno.

La piccola Cristina, oltretutto, è già seguita dal servizio di neuropsichiatria dell'ASL di Mirandola, per una difficoltà di apprendimento riscontrata a scuola. Die kleine Cristina wird im Übrigen bereits vom neuropsychiatrischen Dienst von Mirandola ASL wegen einer Lernschwäche in der Schule betreut.

Giuliano racconta che non ha un buon rapporto con la psicologa che segue sua figlia.

Anche perché da un po' di tempo Cristina, quando è a casa, fa dei discorsi inquietanti, e usa dei termini strani come “allontanamento” o “famiglia affidataria”. Auch weil Cristina seit einiger Zeit, wenn sie zu Hause ist, beunruhigende Reden schwingt und seltsame Begriffe wie "Entfremdung" oder "Pflegefamilie" verwendet.

Finché, una mattina, Giuliano riceve la telefonata di un'assistente sociale. Bis Giuliano eines Morgens einen Anruf von einem Sozialarbeiter erhält.

__Live Giuliano: Mi chiama verso le 9 di mattina e mi dice “Giuliano dovresti venire qui a Mirandola, te e tua moglie a firmare delle carte, insieme alla bimba”. Allorché la bimba era in casa, ha sentito la telefonata, ha nasato la foglia perché gli avevano già parlato di eventuali allontanamenti in altre famiglie, e si era nascosta sotto il letto, e non voleva più uscire.__ Als das Kind im Haus war und den Telefonanruf hörte, versteckte es sich unter dem Bett und wollte nicht herauskommen.

__Live Pablo: E tu a quel punto come hai reagito?__

__Live Giuliano: L'ho tirata per un piede, lei si è aggrappata al letto sotto e non è voluta uscire. Live Julian: Ich zog sie am Fuß, sie klammerte sich an das Bett darunter und wollte nicht raus. L'ho presa per una mano e ho tirato e... è uscita... però piangeva, e ormai piangevo anche io.__ Ich habe sie an der Hand genommen und gezogen und... sie kam raus... aber sie weinte, und da weinte ich auch schon.

Giuliano, che ha capito quello che sta per accadere, preferisce però non creare problemi e porta loro la bambina, fiducioso che la situazione si risolverà in poco tempo. Quello che ancora non sa è che sua figlia, nelle settimane precedenti a quella telefonata, ha detto agli assistenti sociali che lui e la mamma le fanno delle “cose brutte”. Dopo l'allontanamento la bimba viene visitata dalla dottoressa Maggioni di. Milano, la stessa ginecologa che aveva riscontrato segni di abuso nelle altre. bambine coinvolte. E anche in questo caso l'esito della visita non lascia dubbi: Cristina ha subito violenze. Und auch in diesem Fall lässt das Ergebnis der Untersuchung keinen Zweifel: Cristina hat Gewalt erlitten.

Le psicologhe cominciano a scavare nei suoi ricordi e la piccola, piano piano, inizia ad aprirsi.

E' l'intera famiglia ad abusare di lei. Es ist die ganze Familie, die sie missbraucht. Il nonno paterno, i genitori e gli zii che inoltre, secondo i suoi racconti, tutte le notti la costringono anche ad assistere a sacrifici di gatti, e poi la rimettono a letto. Ihr Großvater väterlicherseits, ihre Eltern und Onkel, die sie nach ihren Erzählungen auch jede Nacht zwingen, an Katzenopfern teilzunehmen, und sie dann wieder ins Bett bringen.

Anche questa volta, non passa molto tempo prima che la memoria di Cristina lasci le mura di casa, attraversi strade buie, e si fermi davanti al cancello di un cimitero.

“Quale?” le chiedono le psicologhe.

Cristina non ha dubbi, quello di Massa Finalese.

Sarà la bambina che in assoluto descriverà le scene più atroci. Sie wird das Kind sein, das die grausamsten Szenen beschreibt.

Dirà che Don Giorgio, dopo i rituali, portava via cadaveri di neonati sul suo furgone bianco. Er sagte, dass Don Giorgio nach den Ritualen die Leichen der Neugeborenen in seinem weißen Lieferwagen abtransportierte.

Ecco il suo verbale:

“Ce li facevano buttare in aria, loro cadevano e poi li mettevano in un. "Sie zwangen uns, sie in die Luft zu werfen, sie fielen und wurden dann in einen Behälter gesteckt. telone, facevano colare il sangue dei bambini e ce lo facevano bere. Poi dopo. ci hanno detto che eravamo figli del diavolo perché avevamo commesso un. Sie sagten uns, wir seien Kinder des Teufels, weil wir ein Verbrechen begangen hätten. omicidio. Poi io una volta ho ucciso con un coltello un bambino piccolo. Dann habe ich einmal ein kleines Kind mit einem Messer getötet. Anche mio padre lo teneva e io gli piantavo un coltello nel cuore.” Mein Vater hat ihn auch festgehalten und ich habe ihm ein Messer ins Herz gestochen."

Cristina descrive una scena piena di maschere di diavoli e vampiri, proprio come avevano fatto Dario e Marta. Ormai sembra tutto fin troppo chiaro.

La psicologa, poi, le fa un'ultima domanda:

“Ti ricordi chi erano gli altri bambini?”

“Sì” risponde Cristina “i miei quattro cuginetti, i figli della zia Lorena”.

__Live persone che parlano francese.

Live Pablo: Bonjour, excuse moi, je cherche le Cours ST Barth.

Live uomo: La premiere a gauche.__

Alessia ed io siamo in Francia, a Salernes.

Stiamo cercando un indirizzo.

__Live Pablo: Il due bis dovrebbe essere...

Live Alessia: Due. E ' questo eh?

Live Pablo: Vedi un po ' se è questo il citofono… cosa c'è scritto?

Live Alessia: Lorena e Stefano…

Live Pablo: Ok__

Siamo venuti a parlare con Lorena Morselli, che vive qui dal giorno in cui, 18 anni fa, è scappata da Massa Finalese.

La sua voce l'avete già sentita, era la donna che piangeva al telefono, mentre ci raccontava l'alba del 12 novembre 1998, quando i suoi figli, i cugini di

Cristina, le vennero portati via. Cristina, sie wurden ihr weggenommen.

Live Lorena telefonata:

__Pablo: Quanti anni avevano i tuoi figli?

Lorena: 11, 9, 7 e 3… e poi dopo io li ho guardati un'ultima volta…__ Lorraine: 11, 9, 7 und 3... und dann habe ich sie mir ein letztes Mal angesehen...

Ora Lorena abita in un appartamento al primo piano a due passi dal centro storico di questo paesino della Provenza.

__Live Lorena: Vous etes arrivée...

Live Pablo: Nous sommes arrivée… Buonasera, bonsoir…

Live Alessia: Buonasera Lorena

Live Pablo: ça va?

Lirena: ça va, ça va, ça c'est bien passé?

Live Pablo: Oui, très bien

Lorena: Très bien? C'est long, c'est long. Allez... Accomodatevi.__

Con lei vive anche il suo quinto figlio.

__Live Lorena: Stefanoooo

Live Pablo: Stefano… come stai? Piacere.

Live Stefano: Come state? Buon viaggio?

Live Pablo: Tu l'italiano lo parli bene? Live Pablo: Sprichst du gut Italienisch?

Live Stefano: Sì sì lo parlo!

Live Pablo: Parli meglio l'italiano o il francese?

Live Stefano: Meglio il francese…__

Lorena stravede per lui. E' l'unico figlio che le è rimasto.

Lorena Morselli è nata nel 1959 a Massa Finalese, da una famiglia molto cattolica e numerosa. Lei è la prima di 5 figli.

__Live Lorena: Sognavo di diventare maestra, sognavo di avere una bella

famiglia, di incontrare un bravo ragazzo...__

Uno come Delfino Covezzi, un ragazzone simpatico della stessa parrocchia. All'inizio solo sguardi timidi e qualche ammiccamento di nascosto, poi... Zuerst nur schüchterne Blicke und ein paar heimliche Augenzwinker, dann...

__Live Lorena: Ci siamo parlati, ci siamo fidanzati e poi abbiamo deciso di sposarci. Al nostro matrimonio c'erano 200 persone, forse anche più, perchè ci volevano bene tutti.__

Lorena e Delfino sono la coppia modello del paese. Lui trova lavoro come piastrellista e lei come maestra d'asilo, il suo sogno d'infanzia.

Nel 1987 nasce la loro prima figlia. La chiameremo Veronica. Poi arrivano Pietro, Federico ed infine Aurora, classe '95. Dann kamen Pietro, Federico und schließlich Aurora, Jahrgang '95.

Quella della famiglia Covezzi è un'esistenza tranquilla, divisa tra il lavoro e le attività di volontariato nell'oratorio, in un paese in cui non accade mai nulla di rilevante.

All'inizio del 1997, però, sulla stampa locale cominciano a circolare voci strane sulla famiglia di Dario, l'ultimo figlio dei Galliera, che in quel periodo era stato allontanato definitivamente.

Certo Lorena non si aspettava che presto su quegli stessi giornali sarebbe comparso il nome della sua famiglia.

Questa storia inizia a diventare anche la sua quando la nipote Cristina viene allontanata dal padre Giuliano.

Lorena si prende in carico la questione e comincia a chiedere spiegazioni ai Servizi Sociali di Mirandola. Lorena nahm die Sache in die Hand und bat den Sozialdienst von Mirandola um Erklärungen. Chiama, chiede appuntamenti, litiga…

__Live Lorena: Vedevo che giravano alla rovescio sta gente. Live Lorena: Ich konnte sehen, dass sie diese Menschen umkrempeln. Non erano per il bambino, per la famiglia, erano contro tutto, contro tutti. Al telefono continuavano a dirmi: “Il bambino dice sempre la verità. Il bambino dice sempre la verità”...