×

We use cookies to help make LingQ better. By visiting the site, you agree to our cookie policy.


image

Il deserto dei Tartari - Dino Buzzati, 8. Il deserto dei Tartari (C. 11-12)

8. Il deserto dei Tartari (C. 11-12)

Quasi due anni dopo Giovanni Drogo dormiva una notte nella sua camera della Fortezza. Ventidue mesi erano passati senza portare niente di nuovo e lui era rimasto fermo ad aspettare, come se la vita dovesse avere per lui una speciale indulgenza. Eppure ventidue mesi sono lunghi e possono succedere molte cose: c'è tempo perché si formino nuove famiglie, nascano bambini e incomincino anche a parlare, perché una grande casa sorga dove prima c'era soltanto prato, perché una bella donna invecchi e nessuno più la desideri, perché una malattia, anche delle più lunghe, si prepari (e intanto l'uomo continua a vivere spensierato), consumi lentamente il corpo, si ritiri per brevi parvenze di guarigione, riprenda più dal fondo, succhiando le ultime speranze, rimane ancora tempo perché il morto sia sepolto e dimenticato, perché il figlio sia di nuovo capace di ridere e alla sera conduca le ragazze nei viali, inconsapevole, lungo le cancellate del cimitero.

L'esistenza di Drogo invece si era come fermata. La stessa giornata, con le identiche cose, si era ripetuta centinaia di volte senza fare un passo innanzi. Il fiume del tempo passava sopra la Fortezza, screpolava le mura, trascinava in basso polvere e frammenti di pietra, limava gli scalini e le catene, ma su Drogo passava invano; non era ancora riuscito ad agganciarlo nella sua fuga.

Anche quella notte sarebbe stata uguale a tutte le altre se Drogo non avesse fatto un sogno. Egli era tornato bambino e si trovava di notte al davanzale di una finestra.

Al di là di una profonda rientranza della casa, vedeva la facciata di un palazzo ricchissimo illuminato dalla luna. E l'attenzione di Drogo bambino era tutta attratta verso un'alta sottile finestra, coronata da un baldacchino di marmo. La luna, entrando attraverso i vetri, batteva su un tavolo dove c'erano un tappeto, un vaso e alcune statuette di avorio. E questi pochi oggetti visibili facevano immaginare che nel buio, dietro, si aprissero le intimità di un vasto salone, il primo di una interminabile serie, pieni di cose preziose, e il palazzo intero dormisse, di quel sonno assoluto e provocante che conoscono le dimore della gente ricca e felice. "Che gioia" pensò Drogo "poter vivere in quei saloni, girare per ore scoprendo sempre nuovi tesori." Tra la finestra a cui era affacciato e il meraviglioso palazzo - un intervallo di una ventina di metri - avevano intanto cominciato a fluttuare fragili parvenze, simili a fate forse, che si trascinavano dietro strascichi di velo, rilucenti alla luna.

Nel sogno la presenza di simili creature, mai viste nel mondo reale, non stupiva Giovanni. Esse ondeggiavano nell'aria in lenti vortici, sfiorando insistentemente la sottile finestra.

Per la loro natura esse apparivano logiche pertinenze del palazzo, ma il fatto che non badassero affatto a Drogo, mai avvicinandosi alla sua casa, lo mortificava. Anche le fate dunque rifuggivano dai bambini comuni per badare soltanto alla gente fortunata che non le stava neppure a guardare ma dormiva indifferente sotto baldacchini di seta?

"Pst…pst…" fece Drogo due o tre volte, timidamente, per attirare l'attenzione dei fantasmi, ben sapendo però in cuor suo che sarebbe stato inutile. Nessuno di quelli infatti parve sentire, nessuno si accostò sia pure di un metro al suo davanzale.

Ma ecco una di quelle magiche creature aggrapparsi al bordo della opposta finestra con una specie di braccio e battere il vetro discretamente come per chiamare qualcuno.

Non passarono molti istanti che una esile figura, oh quanto piccola in confronto della monumentale finestra, comparve dietro i vetri e Drogo riconobbe Angustina, pure lui bambino.

Angustina, di un impressionante pallore, portava un vestito di velluto con un collo di pizzo bianco e non pareva per nulla soddisfatto di quella silenziosa serenata.

Drogo pensò che il compagno, se non altro per cortesia, lo avrebbe invitato a giocare insieme coi fantasmi. Ma non fu così. Angustina non parve notare l'amico e neppure quando Giovanni lo chiamò "Angustina!

Angustina!" rivolse gli sguardi a lui.

Con gesto stanco l'amico invece aprì la finestra e si chinò verso lo spirito appeso al davanzale come se fosse con lui in dimestichezza e volesse dirgli una cosa. Lo spirito fece un cenno e seguendo la direzione di quel gesto Drogo volse gli sguardi a una grande piazza, assolutamente deserta, che si stendeva dinanzi alle case. Sopra questa piazza, a una decina di metri dal suolo avanzava per l'aria un piccolo corteo di altri spiriti che trascinavano una portantina.

Fatta, apparentemente della loro medesima essenza, la portantina traboccava di veli e pennacchi. Angustina, con la sua caratteristica espressione di distacco e di noia, la guardava avvicinarsi; era evidente che veniva per lui.

L'ingiustizia feriva il cuore di Drogo. Perché tutto ad Angustina e a lui niente? Pazienza un altro, ma proprio Angustina, sempre così superbo e arrogante. Drogo guardò le altre finestre per vedere se ci fosse qualcuno che potesse eventualmente parteggiare per lui ma non riuscì a scorgere nessuno.

Finalmente la portantina si fermò, dondolando proprio dinanzi alla finestra e tutti i fantasmi d'un balzo si appollaiarono attorno formando una palpitante corona: tutti erano protesi ad Angustina non più ossequiosi bensì con curiosità avida e quasi maligna. Abbandonata a se stessa, la portantina si sosteneva nell'aria come appesa a fili invisibili.

Di colpo Drogo si svuotò di ogni invidia poiché capì ciò che stava accadendo. Vedeva Angustina, ritto al davanzale della finestra, e i suoi occhi fissare la portantina. Sì, erano venuti da lui i messaggeri delle fate quella notte, ma per quale ambasciata! A un lungo viaggio dunque doveva servire la portantina, e non sarebbe ritornata prima dell'alba e neppure la notte successiva né la terza notte, né mai. I saloni del palazzo avrebbero aspettato invano il padroncino, due mani di donna avrebbero cautamente richiuso la finestra lasciata aperta dal fuggitivo e anche tutte le altre sarebbero state sprangate, a covare nel buio il pianto e la desolazione.

I fantasmi, già amabili, non erano dunque venuti a giocare coi raggi della luna, non erano usciti, innocenti creature, da giardini profumati, ma provenivano dall'abisso.

Gli altri bambini avrebbero pianto, avrebbero chiamato la mamma, invece Angustina non aveva paura e confabulava pacatamente con gli spiriti, come per stabilire certe modalità ch'era necessario chiarire. Stretti intorno alla finestra, simili a un panneggiamento di spuma, quelli si accavallavano l'uno sull'altro, premendo verso il bambino e lui faceva con la testa di sì come per dire: va bene, va bene, tutto perfettamente d'accordo. Alla fine lo spirito che si era aggrappato per primo al davanzale, forse il capo, fece un piccolo gesto imperioso. Angustina, sempre con la sua aria annoiata, scavalcò il davanzale (pareva già divenuto lieve come i fantasmi) e si sedette nella portantina, da signore, accavallando le gambe. Il grappolo di fantasmi si disciolse in un ondeggiamento di veli, la fatata carrozza mosse dolcemente per partire.

Si compose un corteo, le parvenze fecero una evoluzione semicircolare nella rientranza delle case, per sollevarsi quindi nel cielo, in direzione della luna. Nel descrivere il semicerchio anche la portantina passò a pochi metri dalla finestra di Drogo che agitando le braccia tentò di gridare "Angustina! Angustina!" supremo saluto. L'amico morto volse allora finalmente il capo verso Giovanni, fissandolo qualche istante, e a Drogo sembrò di leggervi una serietà assolutamente eccessiva per così piccolo bambino. Ma il volto di Angustina lentamente si apriva a un sorriso di complicità, come se Drogo e lui potessero capire molte cose sconosciute ai fantasmi; una estrema voglia di scherzare, l'ultima occasione per far vedere che lui Angustina non aveva bisogno della pietà di nessuno: un episodio qualsiasi, pareva dire, sarebbe stato stupido meravigliarsene. Traendolo via la portantina, Angustina staccò gli sguardi da Drogo e volse il capo dinanzi, in direzione del corteo, con una specie di curiosità divertita e diffidente. Sembrava che esperimentasse per la prima volta un giocattolo a cui non teneva affatto ma che per convenienza non aveva potuto rifiutare.

Così si allontanò nella notte, con nobiltà quasi inumana. Non diede uno sguardo al suo palazzo, non uno alla piazza sottostante, o alle altre case, o alla città in cui era vissuto. Il corteo andò serpeggiando lentamente nel cielo, sempre più in alto, divenne una confusa scia, poi un minimo ciuffetto di nebbia, poi nulla. La finestra era rimasta aperta, i raggi della luna ancora illuminavano il tavolo, il vaso, le statuette di avorio, che avevano continuato a dormire. Là dentro, in altra stanza disteso sul letto, al lume tremolante dei ceri, forse stava disteso un piccolo corpo umano privo di vita, il cui volto assomigliava ad Angustina; e doveva avere un vestito di velluto, un grande collo di pizzo, sulle bianche labbra raggelato un sorriso.

--

Capitolo 12

Il giorno dopo Giovanni Drogo comandò la guardia alla Ridotta Nuova. Era questa un fortino staccato a tre quarti d'ora di strada dalla Fortezza, in cima a un cono di roccia, incombente sulla pianura dei Tartari. Era il presidio più importante, completamente isolato e doveva dare l'allarme se qualche minaccia si avvicinava.

Drogo uscì alla sera dalla Fortezza al comando di una settantina di uomini: tanti soldati occorrevano perché i posti di sentinella erano dieci senza contare due cannoniere. Era la prima volta che egli metteva piede al di là del passo, praticamente si era già fuori confine.

Giovanni pensava alle responsabilità del servizio ma soprattutto meditava il sogno su Angustina. Questo sogno gli aveva lasciato nell'animo una risonanza ostinata. Gli pareva che ci dovessero essere oscuri collegamenti con le cose future, benché lui non fosse specialmente superstizioso.

Entrarono nella Ridotta Nuova, si fece il cambio delle sentinelle, poi la guardia smontante se n'andò e dal ciglio della terrazza Drogo stette ad osservarla che si allontanava attraverso i ghiaioni. La Fortezza di là appariva come un lunghissimo muro, un semplice muro con dietro niente. Le sentinelle non si scorgevano perché troppo lontane. Solo la bandiera di tanto in tanto era visibile quando veniva agitata dal vento.

Per ventiquattr'ore nella solitaria ridotta l'unico comandante sarebbe stato Drogo. Qualsiasi cosa fosse successa non si potevano domandare aiuti. Anche se fossero arrivati nemici, il fortino doveva bastare a se stesso. Il Re medesimo fra quelle mura per ventiquattr'ore contava meno di Drogo.

Aspettando che venisse la notte Giovanni restò a guardare la pianura settentrionale. Dalla Fortezza non ne aveva potuto vedere che un piccolo triangolo, per via delle montagne davanti. Adesso la poteva invece scorgere tutta, fino ai limiti estremi dell'orizzonte dove ristagnava la solita barriera di nebbia. Era una specie di deserto, lastricato di rocce, qua e là macchie di bassi cespugli polverosi. A destra, in fondo in fondo, una striscia nera poteva essere anche una foresta. Ai fianchi la aspra catena delle montagne. Ve n'erano di bellissime con sterminati muraglioni a picco e la vetta bianca per la prima neve autunnale. Eppure nessuno le guardava; tutti, Drogo e i soldati, tendevano istintivamente a guardare verso nord, alla desolata pianura, priva di senso e misteriosa.

Fosse il pensiero di essere completamente solo a comandare il fortino, fosse la vista della disabitata landa, fosse il ricordo del sogno di Angustina, Drogo sentiva ora crescergli attorno, col dilatarsi della notte, una sorda inquietudine.


8. Il deserto dei Tartari (C. 11-12) 8. The desert of the Tartars (C. 11-12)

Quasi due anni dopo Giovanni Drogo dormiva una notte nella sua camera della Fortezza. Almost two years later Giovanni Drogo slept one night in his room in the Fortezza. Ventidue mesi erano passati senza portare niente di nuovo e lui era rimasto fermo ad aspettare, come se la vita dovesse avere per lui una speciale indulgenza. Twenty-two months had passed without bringing anything new and he had stood waiting, as if life must have a special indulgence for him. Eppure ventidue mesi sono lunghi e possono succedere molte cose: c'è tempo perché si formino nuove famiglie, nascano bambini e incomincino anche a parlare, perché una grande casa sorga dove prima c'era soltanto prato, perché una bella donna invecchi e nessuno più la desideri, perché una malattia, anche delle più lunghe, si prepari (e intanto l'uomo continua a vivere spensierato), consumi lentamente il corpo, si ritiri per brevi parvenze di guarigione, riprenda più dal fondo, succhiando le ultime speranze, rimane ancora tempo perché il morto sia sepolto e dimenticato, perché il figlio sia di nuovo capace di ridere e alla sera conduca le ragazze nei viali, inconsapevole, lungo le cancellate del cimitero. Yet twenty-two months are long and many things can happen: there is time for new families to be formed, children to be born and even to start talking, for a big house to be built where before there was only grass, for a beautiful woman to grow old and no one anymore. you desire it, so that a disease, even the longest one, gets ready (and in the meantime the man continues to live carefree), slowly consumes the body, withdraws for brief semblances of recovery, resumes more from the bottom, sucking the last hopes still time for the dead to be buried and forgotten, for the son to be able to laugh again and in the evening to lead the girls into the avenues, unaware, along the cemetery gates.

L'esistenza di Drogo invece si era come fermata. Instead, Drogo's existence had come to a halt. La stessa giornata, con le identiche cose, si era ripetuta centinaia di volte senza fare un passo innanzi. The same day, with the same things, had been repeated hundreds of times without taking a step forward. Il fiume del tempo passava sopra la Fortezza, screpolava le mura, trascinava in basso polvere e frammenti di pietra, limava gli scalini e le catene, ma su Drogo passava invano; non era ancora riuscito ad agganciarlo nella sua fuga. The river of time passed over the fortress, cracked the walls, dragged down dust and fragments of stone, filed the steps and the chains, but over Drogo it passed in vain; he still hadn't managed to catch him in his escape.

Anche quella notte sarebbe stata uguale a tutte le altre se Drogo non avesse fatto un sogno. That night too would have been the same as all the others if Drogo hadn't had a dream. Egli era tornato bambino e si trovava di notte al davanzale di una finestra. He was a child again and was standing at a window sill at night.

Al di là di una profonda rientranza della casa, vedeva la facciata di un palazzo ricchissimo illuminato dalla luna. Beyond a deep recess in the house, he could see the facade of a very rich building illuminated by the moon. E l'attenzione di Drogo bambino era tutta attratta verso un'alta sottile finestra, coronata da un baldacchino di marmo. La luna, entrando attraverso i vetri, batteva su un tavolo dove c'erano un tappeto, un vaso e alcune statuette di avorio. The moon, entering through the glass, beat on a table where there was a carpet, a vase and some ivory statuettes. E questi pochi oggetti visibili facevano immaginare che nel buio, dietro, si aprissero le intimità di un vasto salone, il primo di una interminabile serie, pieni di cose preziose, e il palazzo intero dormisse, di quel sonno assoluto e provocante che conoscono le dimore della gente ricca e felice. And these few visible objects made us imagine that in the dark, behind, the intimacy of a vast hall opened up, the first of an interminable series, full of precious things, and the whole building was asleep, with that absolute and provocative sleep that houses know. of rich and happy people. "Che gioia" pensò Drogo "poter vivere in quei saloni, girare per ore scoprendo sempre nuovi tesori." Tra la finestra a cui era affacciato e il meraviglioso palazzo - un intervallo di una ventina di metri - avevano intanto cominciato a fluttuare fragili parvenze, simili a fate forse, che si trascinavano dietro strascichi di velo, rilucenti alla luna. In the meantime, fragile appearances, similar to fairies perhaps, had begun to float between the window he was facing and the marvelous palace - an interval of about twenty meters - dragging trails of veil, shining in the moon.

Nel sogno la presenza di simili creature, mai viste nel mondo reale, non stupiva Giovanni. In the dream the presence of such creatures, never seen in the real world, did not surprise Giovanni. Esse ondeggiavano nell'aria in lenti vortici, sfiorando insistentemente la sottile finestra. They swayed in the air in slow eddies, persistently brushing the thin window.

Per la loro natura esse apparivano logiche pertinenze del palazzo, ma il fatto che non badassero affatto a Drogo, mai avvicinandosi alla sua casa, lo mortificava. By their nature they appeared to be logical appurtenances of the palace, but the fact that they paid no attention to Drogo at all, never approaching his house, mortified him. Por su naturaleza parecían accesorios lógicos del edificio, pero el hecho de que no prestaran atención a Drogo, sin acercarse nunca a su casa, lo mortificaba. Anche le fate dunque rifuggivano dai bambini comuni per badare soltanto alla gente fortunata che non le stava neppure a guardare ma dormiva indifferente sotto baldacchini di seta? So did the fairies also shun ordinary children to look after only the lucky people who did not even look at them but slept indifferently under silk canopies?

"Pst…pst…" fece Drogo due o tre volte, timidamente, per attirare l'attenzione dei fantasmi, ben sapendo però in cuor suo che sarebbe stato inutile. "Pst ... pst ..." Drogo said two or three times, timidly, to attract the attention of the ghosts, knowing well in his heart that it would be useless. Nessuno di quelli infatti parve sentire, nessuno si accostò sia pure di un metro al suo davanzale.

Ma ecco una di quelle magiche creature aggrapparsi al bordo della opposta finestra con una specie di braccio e battere il vetro discretamente come per chiamare qualcuno. But here's one of those magical creatures clinging to the edge of the opposite window with some kind of arm and tapping the glass discreetly as if to call someone.

Non passarono molti istanti che una esile figura, oh quanto piccola in confronto della monumentale finestra, comparve dietro i vetri e Drogo riconobbe Angustina, pure lui bambino. Not many moments passed before a slender figure, oh how small in comparison with the monumental window, appeared behind the glass and Drogo recognized Angustina, also a child.

Angustina, di un impressionante pallore, portava un vestito di velluto con un collo di pizzo bianco e non pareva per nulla soddisfatto di quella silenziosa serenata. Angustina, of an impressive pallor, wore a velvet dress with a white lace collar and did not seem at all satisfied with that silent serenade.

Drogo pensò che il compagno, se non altro per cortesia, lo avrebbe invitato a giocare insieme coi fantasmi. Drogo thought that his companion, if only out of courtesy, would invite him to play with ghosts together. Ma non fu così. But it was not so. Angustina non parve notare l'amico e neppure quando Giovanni lo chiamò "Angustina! Angustina did not seem to notice his friend and not even when Giovanni called him "Angustina!

Angustina!" rivolse gli sguardi a lui. she looked at him.

Con gesto stanco l'amico invece aprì la finestra e si chinò verso lo spirito appeso al davanzale come se fosse con lui in dimestichezza e volesse dirgli una cosa. With a tired gesture the friend instead opened the window and leaned towards the spirit hanging on the windowsill as if he were familiar with him and wanted to tell him something. Lo spirito fece un cenno e seguendo la direzione di quel gesto Drogo volse gli sguardi a una grande piazza, assolutamente deserta, che si stendeva dinanzi alle case. The spirit made a sign and, following the direction of that gesture, Drogo turned his gaze to a large square, absolutely deserted, which stretched out in front of the houses. Sopra questa piazza, a una decina di metri dal suolo avanzava per l'aria un piccolo corteo di altri spiriti che trascinavano una portantina. Above this square, about ten meters above the ground, a small procession of other spirits was advancing through the air, dragging a sedan chair.

Fatta, apparentemente della loro medesima essenza, la portantina traboccava di veli e pennacchi. Made, apparently of their very essence, the sedan overflowed with veils and plumes. Angustina, con la sua caratteristica espressione di distacco e di noia, la guardava avvicinarsi; era evidente che veniva per lui. Angustina, with her characteristic expression of detachment and boredom, watched her approach; it was evident that it was coming for him.

L'ingiustizia feriva il cuore di Drogo. Injustice hurt Drogo's heart. Perché tutto ad Angustina e a lui niente? Why everything to Angustina and to him nothing? Pazienza un altro, ma proprio Angustina, sempre così superbo e arrogante. Drogo guardò le altre finestre per vedere se ci fosse qualcuno che potesse eventualmente parteggiare per lui ma non riuscì a scorgere nessuno. Drogo miró a las otras ventanas para ver si había alguien que pudiera ponerse de su lado, pero no pudo ver a nadie.

Finalmente la portantina si fermò, dondolando proprio dinanzi alla finestra e tutti i fantasmi d'un balzo si appollaiarono attorno formando una palpitante corona: tutti erano protesi ad Angustina non più ossequiosi bensì con curiosità avida e quasi maligna. At last the sedan stopped, swinging right in front of the window and all the ghosts in a leap perched around forming a throbbing crown: all were leaning towards Angustina no longer obsequious but with greedy and almost malignant curiosity. Abbandonata a se stessa, la portantina si sosteneva nell'aria come appesa a fili invisibili.

Di colpo Drogo si svuotò di ogni invidia poiché capì ciò che stava accadendo. Suddenly Drogo was emptied of all envy as he understood what was happening. Vedeva Angustina, ritto al davanzale della finestra, e i suoi occhi fissare la portantina. He could see Angustina, standing at the window sill, and his eyes staring at the sedan chair. Sì, erano venuti da lui i messaggeri delle fate quella notte, ma per quale ambasciata! Yes, the messengers of the fairies had come to him that night, but for what embassy! A un lungo viaggio dunque doveva servire la portantina, e non sarebbe ritornata prima dell'alba e neppure la notte successiva né la terza notte, né mai. A sedan chair was needed for a long journey, and she would not return before dawn, nor the next night, nor the third night, nor ever. I saloni del palazzo avrebbero aspettato invano il padroncino, due mani di donna avrebbero cautamente richiuso la finestra lasciata aperta dal fuggitivo e anche tutte le altre sarebbero state sprangate, a covare nel buio il pianto e la desolazione. The halls of the palace would have waited in vain for the master, two woman's hands would have cautiously closed the window left open by the fugitive and all the others would have been bolted too, to brood tears and desolation in the dark.

I fantasmi, già amabili, non erano dunque venuti a giocare coi raggi della luna, non erano usciti, innocenti creature, da giardini profumati, ma provenivano dall'abisso. The ghosts, already lovable, had not therefore come to play with the rays of the moon, they had not come out, innocent creatures, from perfumed gardens, but came from the abyss.

Gli altri bambini avrebbero pianto, avrebbero chiamato la mamma, invece Angustina non aveva paura e confabulava pacatamente con gli spiriti, come per stabilire certe modalità ch'era necessario chiarire. The other children would cry, they would call their mother, but Angustina was not afraid and was quietly confabulating with the spirits, as if to establish certain modalities that needed to be clarified. Stretti intorno alla finestra, simili a un panneggiamento di spuma, quelli si accavallavano l'uno sull'altro, premendo verso il bambino e lui faceva con la testa di sì come per dire: va bene, va bene, tutto perfettamente d'accordo. Tucked around the window, like a drapery of foam, they were piled on top of each other, pressing towards the child and he nodded yes as if to say: all right, all right, all perfectly in agreement. Alla fine lo spirito che si era aggrappato per primo al davanzale, forse il capo, fece un piccolo gesto imperioso. Eventually the spirit that had clung to the windowsill first, perhaps the chief, made a small imperious gesture. Angustina, sempre con la sua aria annoiata, scavalcò il davanzale (pareva già divenuto lieve come i fantasmi) e si sedette nella portantina, da signore, accavallando le gambe. Il grappolo di fantasmi si disciolse in un ondeggiamento di veli, la fatata carrozza mosse dolcemente per partire. The cluster of ghosts dissolved in a swaying of veils, the fairy carriage moved gently to leave.

Si compose un corteo, le parvenze fecero una evoluzione semicircolare nella rientranza delle case, per sollevarsi quindi nel cielo, in direzione della luna. A procession was composed, the appearances made a semicircular evolution in the recess of the houses, to then rise in the sky, in the direction of the moon. Nel descrivere il semicerchio anche la portantina passò a pochi metri dalla finestra di Drogo che agitando le braccia tentò di gridare "Angustina! Angustina!" supremo saluto. L'amico morto volse allora finalmente il capo verso Giovanni, fissandolo qualche istante, e a Drogo sembrò di leggervi una serietà assolutamente eccessiva per così piccolo bambino. The dead friend then finally turned his head towards Giovanni, staring at him for a few moments, and Drogo seemed to read in it an absolutely excessive seriousness for such a small child. Ma il volto di Angustina lentamente si apriva a un sorriso di complicità, come se Drogo e lui potessero capire molte cose sconosciute ai fantasmi; una estrema voglia di scherzare, l'ultima occasione per far vedere che lui Angustina non aveva bisogno della pietà di nessuno: un episodio qualsiasi, pareva dire, sarebbe stato stupido meravigliarsene. But Angustina's face slowly opened to a smile of complicity, as if Drogo and he could understand many things unknown to ghosts; an extreme desire to joke, the last chance to show that he Angustina did not need anyone's pity: any episode, he seemed to say, would have been stupid to wonder. Traendolo via la portantina, Angustina staccò gli sguardi da Drogo e volse il capo dinanzi, in direzione del corteo, con una specie di curiosità divertita e diffidente. Drawing him away from the sedan chair, Angustina took her eyes off Drogo and turned her head in the direction of the procession, with a kind of amused and suspicious curiosity. Sembrava che esperimentasse per la prima volta un giocattolo a cui non teneva affatto ma che per convenienza non aveva potuto rifiutare. It seemed that he was experimenting for the first time with a toy that he didn't care at all but which for convenience he could not refuse.

Così si allontanò nella notte, con nobiltà quasi inumana. So he went off into the night with almost inhuman nobility. Non diede uno sguardo al suo palazzo, non uno alla piazza sottostante, o alle altre case, o alla città in cui era vissuto. He did not glance at his palace, not at the square below, or at the other houses, or at the city where he had lived. Il corteo andò serpeggiando lentamente nel cielo, sempre più in alto, divenne una confusa scia, poi un minimo ciuffetto di nebbia, poi nulla. La finestra era rimasta aperta, i raggi della luna ancora illuminavano il tavolo, il vaso, le statuette di avorio, che avevano continuato a dormire. Là dentro, in altra stanza disteso sul letto, al lume tremolante dei ceri, forse stava disteso un piccolo corpo umano privo di vita, il cui volto assomigliava ad Angustina; e doveva avere un vestito di velluto, un grande collo di pizzo, sulle bianche labbra raggelato un sorriso. In there, in another room stretched out on the bed, in the flickering light of the candles, perhaps a small lifeless human body lay, whose face resembled Angustina; and she must have had a velvet dress, a large lace collar, a frozen smile on her white lips.

--

Capitolo 12

Il giorno dopo Giovanni Drogo comandò la guardia alla Ridotta Nuova. Era questa un fortino staccato a tre quarti d'ora di strada dalla Fortezza, in cima a un cono di roccia, incombente sulla pianura dei Tartari. Era il presidio più importante, completamente isolato e doveva dare l'allarme se qualche minaccia si avvicinava. It was the most important garrison, completely isolated and had to raise the alarm if any threat approached.

Drogo uscì alla sera dalla Fortezza al comando di una settantina di uomini: tanti soldati occorrevano perché i posti di sentinella erano dieci senza contare due cannoniere. Drogo left the fortress in the evening under the command of about seventy men: so many soldiers were needed because there were ten sentry posts without counting two gunboats. Era la prima volta che egli metteva piede al di là del passo, praticamente si era già fuori confine. It was the first time he had set foot on the other side of the pass, practically he was already out of bounds.

Giovanni pensava alle responsabilità del servizio ma soprattutto meditava il sogno su Angustina. Questo sogno gli aveva lasciato nell'animo una risonanza ostinata. This dream had left a stubborn resonance in his soul. Gli pareva che ci dovessero essere oscuri collegamenti con le cose future, benché lui non fosse specialmente superstizioso. It seemed to him that there must be some obscure connections to future things, although he was not especially superstitious.

Entrarono nella Ridotta Nuova, si fece il cambio delle sentinelle, poi la guardia smontante se n'andò e dal ciglio della terrazza Drogo stette ad osservarla che si allontanava attraverso i ghiaioni. They entered the New Redoubt, the sentries were changed, then the dismounted guard left and from the edge of the terrace Drogo watched her go away through the scree. La Fortezza di là appariva come un lunghissimo muro, un semplice muro con dietro niente. The fortress beyond looked like a very long wall, a simple wall with nothing behind it. Le sentinelle non si scorgevano perché troppo lontane. The sentries could not be seen because they were too far away. Solo la bandiera di tanto in tanto era visibile quando veniva agitata dal vento. Only the flag was occasionally visible when it was waved by the wind.

Per ventiquattr'ore nella solitaria ridotta l'unico comandante sarebbe stato Drogo. For twenty-four hours in the lonely redoubt the only commander would be Drogo. Qualsiasi cosa fosse successa non si potevano domandare aiuti. Whatever happened, they could not ask for help. Anche se fossero arrivati nemici, il fortino doveva bastare a se stesso. Even if enemies came, the fort had to be self-sufficient. Il Re medesimo fra quelle mura per ventiquattr'ore contava meno di Drogo. The King himself counted less within those walls for twenty-four hours than Drogo.

Aspettando che venisse la notte Giovanni restò a guardare la pianura settentrionale. While waiting for the night to come, John watched the northern plain. Dalla Fortezza non ne aveva potuto vedere che un piccolo triangolo, per via delle montagne davanti. From the Fort he had been able to see only a small triangle, because of the mountains ahead. Adesso la poteva invece scorgere tutta, fino ai limiti estremi dell'orizzonte dove ristagnava la solita barriera di nebbia. Now instead he could see it all, up to the extreme limits of the horizon where the usual barrier of fog stagnated. Era una specie di deserto, lastricato di rocce, qua e là macchie di bassi cespugli polverosi. It was a kind of desert, paved with rocks, here and there patches of low dusty bushes. A destra, in fondo in fondo, una striscia nera poteva essere anche una foresta. On the right, at the bottom, a black strip could also be a forest. Ai fianchi la aspra catena delle montagne. Ve n'erano di bellissime con sterminati muraglioni a picco e la vetta bianca per la prima neve autunnale. There were some beautiful ones with endless sheer walls and a white peak for the first autumn snow. Eppure nessuno le guardava; tutti, Drogo e i soldati, tendevano istintivamente a guardare verso nord, alla desolata pianura, priva di senso e misteriosa. Yet no one looked at them; everyone, Drogo and the soldiers, instinctively tended to look north to the desolate plain, meaningless and mysterious.

Fosse il pensiero di essere completamente solo a comandare il fortino, fosse la vista della disabitata landa, fosse il ricordo del sogno di Angustina, Drogo sentiva ora crescergli attorno, col dilatarsi della notte, una sorda inquietudine. Whether it was the thought of being completely alone in command of the fort, whether it was the sight of the uninhabited moor, whether it was the memory of Angustina's dream, Drogo now felt a dull uneasiness growing around him, as the night expanded.